Michel Delpech: La mort de l’âne
[1975]
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Dall’album “Quand j'étais chanteur”
Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, perciò non ho paura di proporne un quarto.
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio asino!”
Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto... (Continues)
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Dall’album “Quand j'étais chanteur”
Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, perciò non ho paura di proporne un quarto.
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio asino!”
Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto... (Continues)
On a pris l’âne avec nous
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 14:35
Song Itineraries:
Antiwar (and Antiwork) Donkeys
Le chasseur (Les oies sauvages)
[1974]
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Album “Le chasseur”
Contribuisco questa canzone per raccontare una vicenda davvero indegna…
Nel lontano 1987 – prima ancora dei referendum nazionali degli anni 90, quelli che andarono deserti perché allora si abusava di questo strumento di democrazia diretta – in Piemonte furono raccolte 60.000 firme perché fosse indetto un referendun regionale non per l’abolizione della caccia ma per il ridimensionamento delle specie cacciabili, per il divieto di caccia domenicale e su terreno innevato e per il ridimensionamento dei privilegi concessi allae aziende faunistico-venatorie. La lobby dei “dispensatori di morte per gioco” riuscì per 25 anni (un quarto di secolo!) a far sì che quella consultazione popolare non si tenesse. Poi, dopo una decina di ricorsi e altrettanti giudizi, finalmente la Regione Piemonte... (Continues)
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Album “Le chasseur”
Contribuisco questa canzone per raccontare una vicenda davvero indegna…
Nel lontano 1987 – prima ancora dei referendum nazionali degli anni 90, quelli che andarono deserti perché allora si abusava di questo strumento di democrazia diretta – in Piemonte furono raccolte 60.000 firme perché fosse indetto un referendun regionale non per l’abolizione della caccia ma per il ridimensionamento delle specie cacciabili, per il divieto di caccia domenicale e su terreno innevato e per il ridimensionamento dei privilegi concessi allae aziende faunistico-venatorie. La lobby dei “dispensatori di morte per gioco” riuscì per 25 anni (un quarto di secolo!) a far sì che quella consultazione popolare non si tenesse. Poi, dopo una decina di ricorsi e altrettanti giudizi, finalmente la Regione Piemonte... (Continues)
Il était cinq heures du matin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 13:53
Song Itineraries:
War against Animals
Même pendant la guerre on chante
[1972]
Parole di Yves Dessca
Musica di Jean-Pierre Bourtayre
Parole di Yves Dessca
Musica di Jean-Pierre Bourtayre
Le musicien de rue malgré l’hiver
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 12:00
Quand un soldat revient
[1972]
Parole di Michel Delpech
Musica di Roland Vincent
Parole di Michel Delpech
Musica di Roland Vincent
Quand un canon s’est tu,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 11:51
Que Marianne était jolie
[1972]
Parole di Michel Delpech
Musica di Pierre Papadiamandis, compositore francese di evidente origine greca.
La Marianne è figura allegorica della Repubblica francese nata nel 1792 ad opera del poeta linguadociano Guillaume Lavabre.
In questa canzone Marianna/La Libertà nasce con la Rivoluzione francese come una rosa in un giardino pieno di gigli (il simbolo della monarchia) e alleva cinque figlie – le cinque Repubbliche – rimanendo poi sola per la morte delle prime quattro e per il disconoscimento della più giovane, la quinta, che - quando Delpech componeva il brano - era rappresentata dall’autoritarismo paternalista del gaullista Pompidou…
Parole di Michel Delpech
Musica di Pierre Papadiamandis, compositore francese di evidente origine greca.
La Marianne è figura allegorica della Repubblica francese nata nel 1792 ad opera del poeta linguadociano Guillaume Lavabre.
In questa canzone Marianna/La Libertà nasce con la Rivoluzione francese come una rosa in un giardino pieno di gigli (il simbolo della monarchia) e alleva cinque figlie – le cinque Repubbliche – rimanendo poi sola per la morte delle prime quattro e per il disconoscimento della più giovane, la quinta, che - quando Delpech componeva il brano - era rappresentata dall’autoritarismo paternalista del gaullista Pompidou…
Elle est née dans le Paris 1786
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/15 - 11:38
War No More
[2010]
Lyrics & Music by Sherwood Ross and Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire
Lyrics & Music by Sherwood Ross and Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire
War – what was it good for?
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/15 - 09:28
Il lavoro rende liberi
[2011]
Testo e Musica di Meltea Keller.
"Forse ero esagerata, ma continuamente mi girava in testa la famigeratissima frase in tedesco: Arbeit Macht Frei, il Lavoro Rende Liberi. Per coloro di voi che non lo sanno, era la scritta all'entrata del campo di sterminio di Auschwitz (e non solo di quello).
Mi trovo attualmente in una posizione strana di eterna viaggiatrice, 5 mesi nella mia città in cerca di un lavoro- e rifuggendo allegramente il tempo indeterminato, direi che me la posso cavare, dopotutto sono proprietaria di una casa che da settembre, si spera, mi varrà un doppio affitto. Mi trovo però al crocevia di racconti, di storie di ordinario sfruttamento di giovani talenti della mia generazione, gente che magari ha puntato su professioni (come la mia, o come qualsiasi cosa di artigianale/creativo) per cui arriva il periodo della gavetta in cui va accettato un po’ tutto quello che va,... (Continues)
Testo e Musica di Meltea Keller.
"Forse ero esagerata, ma continuamente mi girava in testa la famigeratissima frase in tedesco: Arbeit Macht Frei, il Lavoro Rende Liberi. Per coloro di voi che non lo sanno, era la scritta all'entrata del campo di sterminio di Auschwitz (e non solo di quello).
Mi trovo attualmente in una posizione strana di eterna viaggiatrice, 5 mesi nella mia città in cerca di un lavoro- e rifuggendo allegramente il tempo indeterminato, direi che me la posso cavare, dopotutto sono proprietaria di una casa che da settembre, si spera, mi varrà un doppio affitto. Mi trovo però al crocevia di racconti, di storie di ordinario sfruttamento di giovani talenti della mia generazione, gente che magari ha puntato su professioni (come la mia, o come qualsiasi cosa di artigianale/creativo) per cui arriva il periodo della gavetta in cui va accettato un po’ tutto quello che va,... (Continues)
Porto una lancetta nella tasca della giacca
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/14 - 17:29
Song Itineraries:
Mort au Travail / Death to Work
La 3ème guerre
[2008]
Album “Suis-je le gardien de mon frère?”
Un bel morceau di storia della Francia, impregnata del sangue degli africani, prima colonizzati, poi usati come carne da cannone, poi come braccia a basso costo per la ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale e infine strumentalizzati dalla politica e scagliati gli uni contro gli altri nella Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri…
Protagonisti di questa canzone sono Moussa, senegalese, figlio di uno di quei tiratori dell’Armée coloniale che combatterono nella prima e nella seconda guerra, e che in questa furono protagonisti – per esempio – della liberazione dell’Isola d’Elba e di Tolone, soldati che verso la fine del conflitto furono ripagati della loro fedeltà finendo massacrati dai francesi nel campo di Thiaroye, vicenda molto ben raccontata da Ousmane Sembène nel suo film del 1984…
… e Houssen, algerino,... (Continues)
Album “Suis-je le gardien de mon frère?”
Un bel morceau di storia della Francia, impregnata del sangue degli africani, prima colonizzati, poi usati come carne da cannone, poi come braccia a basso costo per la ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale e infine strumentalizzati dalla politica e scagliati gli uni contro gli altri nella Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri…
Protagonisti di questa canzone sono Moussa, senegalese, figlio di uno di quei tiratori dell’Armée coloniale che combatterono nella prima e nella seconda guerra, e che in questa furono protagonisti – per esempio – della liberazione dell’Isola d’Elba e di Tolone, soldati che verso la fine del conflitto furono ripagati della loro fedeltà finendo massacrati dai francesi nel campo di Thiaroye, vicenda molto ben raccontata da Ousmane Sembène nel suo film del 1984…
… e Houssen, algerino,... (Continues)
[recité] En Italie, à Montécassino en France, en Allemagne, toujours au 1er rang. Par dizaine de milliers, arabes, algériens, tunisiens, marocains et pieds noirs se battent au coude à coude contre le nazisme. Ils viennent délivrer une métropole que la plupart ne connaissent pas.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 15:43
Sorsi di sabbia
1988
L'australiano
L'australiano
Ombre davanti a noi
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 15:20
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Canto di lavoro delle mondine
Interpretata da Giovanna Daffini, Gigliola Cinquetti e molti altri
Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.
L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.
Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia... (Continues)
Interpretata da Giovanna Daffini, Gigliola Cinquetti e molti altri
Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.
L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.
Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia... (Continues)
Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 14:52
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso
Fonte: Moscati Dodi, LP La miseria l'è un gran malanno, Cetra Folk LPP 265, 1974
Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)
ildeposito.org
Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (Continues)
Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)
ildeposito.org
Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (Continues)
Anno vi scrissi, amici,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/5/14 - 14:50
Song Itineraries:
The "Outlaw War" and the Southern Question in post-unity Italy
Les corons
Perchè in Italia non si fanno canzoni così. C'è qualche italiano/a che ha tradotto e cantato le canzoni di Bachelet? Faccio il tifo per il Lens
gango 2012/5/14 - 12:50
J´ai vu Dieu
[1996]
Album Europe et haines
Album Europe et haines
Je leur ai donné la foi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 08:51
Europe et haines
[1996]
Album Europe et haines
Album Europe et haines
Europe et haines
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/14 - 08:41
Mediterráneo
Chanson espagnole – Mediterráneo – Joan Manuel Serrat – 1971
Les chansons contre la guerre existent et il existe des chansons d'autres natures qui, à un certain moment, peuvent être écrites contre la guerre, contre l'impérialisme et le colonialisme politique et culturel, contre une injustice quelconque. Des exemples, il n'en manque certainement pas. Ainsi, en 1971, Joan Manuel Serrat écrivit, en castillan, même si beaucoup croient qu'il s'agit d'une chanson originairement composée en langue catalane, cette chanson célèbre, considérée en Espagne comme "la chanson du siècle." C'est une chanson qui parle de la Méditerranée et de son identité. On n'y trouve pas une allusion à un thème politique, ou de protestation, ou de nature sociale; pourtant, elle doit être, probablement lue entre les lignes. 1971: le franquisme est encore debout, et les chansons de protestation, si elles ne veulent pas... (Continues)
Les chansons contre la guerre existent et il existe des chansons d'autres natures qui, à un certain moment, peuvent être écrites contre la guerre, contre l'impérialisme et le colonialisme politique et culturel, contre une injustice quelconque. Des exemples, il n'en manque certainement pas. Ainsi, en 1971, Joan Manuel Serrat écrivit, en castillan, même si beaucoup croient qu'il s'agit d'une chanson originairement composée en langue catalane, cette chanson célèbre, considérée en Espagne comme "la chanson du siècle." C'est une chanson qui parle de la Méditerranée et de son identité. On n'y trouve pas une allusion à un thème politique, ou de protestation, ou de nature sociale; pourtant, elle doit être, probablement lue entre les lignes. 1971: le franquisme est encore debout, et les chansons de protestation, si elles ne veulent pas... (Continues)
MÉDITERRANÉE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/5/13 - 21:59
Bianchi, rossi, gialli, neri
Me l'ha cantata oggi il mio bimbo di 5 anni mentre andavamo a spasso. E' meravigliosa. GRAZIE per aver messo a disposizione il testo completo e la possibilità di ascoltarla.
CRISTINA 2012/5/13 - 19:45
A Mother's Pledge
[2010]
Lyrics & Music by Dogwood Daughter
"I saw a woman at a demonstration, she was holding a sign that said: I will not teach my sons to kill other mothers' sons. I wanted to write a song to share that pledge. Some three weeks later, I decided to record it and I didn't know I was going to like it so much. But as soon as I started singing it, it became one of my favorites. Every once in a while, I write a song that I hope will have a real impact for good in the world. I hope that this song will be one of those.. "
Lyrics & Music by Dogwood Daughter
"I saw a woman at a demonstration, she was holding a sign that said: I will not teach my sons to kill other mothers' sons. I wanted to write a song to share that pledge. Some three weeks later, I decided to record it and I didn't know I was going to like it so much. But as soon as I started singing it, it became one of my favorites. Every once in a while, I write a song that I hope will have a real impact for good in the world. I hope that this song will be one of those.. "
I will not teach my sons
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 17:55
Long Live Palestine - part 2
[Intro:]
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 12:15
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Uprising
[2010]
Lyrics & Music by Joakim Brodén
Album: Coat of Arms
The Warsaw Uprising (Polish: powstanie warszawskie) was a major World War II operation by the Polish resistance Home Army (Polish: Armia Krajowa), to liberate Warsaw from Nazi Germany. The rebellion was timed to coincide with the Soviet Union's Red Army approaching the eastern suburbs of the city and the retreat of German forces..
Lyrics & Music by Joakim Brodén
Album: Coat of Arms
The Warsaw Uprising (Polish: powstanie warszawskie) was a major World War II operation by the Polish resistance Home Army (Polish: Armia Krajowa), to liberate Warsaw from Nazi Germany. The rebellion was timed to coincide with the Soviet Union's Red Army approaching the eastern suburbs of the city and the retreat of German forces..
Warsaw Rise !
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/13 - 09:40
Alcina de Jésus
[1975]
Album «Suite en oeuf»
Album «Suite en oeuf»
Son pays c'est tellement loin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/12 - 21:56
Gaza City
[2008]
Lyrics by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire [2010]
Dedicated to the People, Gaza City was written the 2nd day of the Gaza War in late December 2008.. The melodic basis for the song was taken from Trash City by Joe Strummer.
Lyrics by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire [2010]
Dedicated to the People, Gaza City was written the 2nd day of the Gaza War in late December 2008.. The melodic basis for the song was taken from Trash City by Joe Strummer.
In Gaza City on Party Avenue
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/5/12 - 10:01
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Mediterráneo
Credo (senza esserne affatto sicuro) che Paoli abbia tradotto En Méditerranée di Moustakì.
Gian Piero Testa 2012/5/12 - 08:52
L'etica del sedentario
Chanson italienne - L'etica del sedentario - Apuamater Indiesfolk – 2005
"Contre le culte de l'image et les bombardements médiatiques.. la conscience individuelle d'un homme victime de la nature...mais conquérant de l'impuissance de l'univers." (Davide Giromini)
Les brèves, concises présentations que Davide Giromini fait des chansons qu'il écrit, ont une particularité très rare: elles sont précises et brillantes comme un éclat de cristal de Bohême, et en même temps ils sont délicieusement trompeurs. Comme trompeuse est l'insertion de cette chanson que je fais maintenant , dans cette recueil démesuré, sans plus recourir à l'artifice des "Extra." Destinée naturelle pour cette chanson ironique et renversante, chanson qui s'en va ronger à la base – quelqu'un peut-être s'en rendra compte – la mobilité, l'agitation, le déplacement inutile, l'idiotie fébrile.
Maintenant je ne sais plus depuis... (Continues)
"Contre le culte de l'image et les bombardements médiatiques.. la conscience individuelle d'un homme victime de la nature...mais conquérant de l'impuissance de l'univers." (Davide Giromini)
Les brèves, concises présentations que Davide Giromini fait des chansons qu'il écrit, ont une particularité très rare: elles sont précises et brillantes comme un éclat de cristal de Bohême, et en même temps ils sont délicieusement trompeurs. Comme trompeuse est l'insertion de cette chanson que je fais maintenant , dans cette recueil démesuré, sans plus recourir à l'artifice des "Extra." Destinée naturelle pour cette chanson ironique et renversante, chanson qui s'en va ronger à la base – quelqu'un peut-être s'en rendra compte – la mobilité, l'agitation, le déplacement inutile, l'idiotie fébrile.
Maintenant je ne sais plus depuis... (Continues)
L'ÉTHIQUE DU SÉDENTAIRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/5/11 - 22:18
La mia mama veul chi fila
Anonymous
Tradizionale piemontese
A Folksong from Piedmont (Italy)
Ο Ιωάννης Πέτρος Κεφαλάκης μας, più noto come Gian Piero Testa, ha smesso per un attimo i panni del grecista e si è ricordato, pur abitando dalle parti di Como, di essere piemontese di nascita. E così, pur essendo incerto se "nelle CCG ci fosse o meno", ci ha suggerito un caposaldo della canzone popolare piemontese, una tipica canzone a aumentare basata sui giorni della settimana. Ed ecco quindi La mia mama veul chi fila, la cui traduzione integrale lascio allo stesso [gpt] o a uno degli altri valenti piemontardi (Adriana o Bartleby) del sito. No, non c'era nel sito; e ci sta proprio bene, giuda faus. Come nella Leggera, ogni scusa è buona per non lavorare (qui: filare); e il ripetersi di questi motivi nelle tradizioni popolari la dice parecchio lunga. Sono state etichettate spesso, queste, come canzoncine comiche o divertenti; e... (Continues)
A Folksong from Piedmont (Italy)
Ο Ιωάννης Πέτρος Κεφαλάκης μας, più noto come Gian Piero Testa, ha smesso per un attimo i panni del grecista e si è ricordato, pur abitando dalle parti di Como, di essere piemontese di nascita. E così, pur essendo incerto se "nelle CCG ci fosse o meno", ci ha suggerito un caposaldo della canzone popolare piemontese, una tipica canzone a aumentare basata sui giorni della settimana. Ed ecco quindi La mia mama veul chi fila, la cui traduzione integrale lascio allo stesso [gpt] o a uno degli altri valenti piemontardi (Adriana o Bartleby) del sito. No, non c'era nel sito; e ci sta proprio bene, giuda faus. Come nella Leggera, ogni scusa è buona per non lavorare (qui: filare); e il ripetersi di questi motivi nelle tradizioni popolari la dice parecchio lunga. Sono state etichettate spesso, queste, come canzoncine comiche o divertenti; e... (Continues)
La mia mama veeul chi filaa al luunees
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2012/5/11 - 13:16
Song Itineraries:
Mort au Travail / Death to Work
Cryin' In The Streets
[1970]
Scritta da Ted Harris, Sam Matter e Kerry Porter
4 aprile 1968. Assassinio di Martin Luther King a Memphis.
Scritta da Ted Harris, Sam Matter e Kerry Porter
4 aprile 1968. Assassinio di Martin Luther King a Memphis.
I see somebody marchin'
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/11 - 12:05
Song Itineraries:
Martin Luther King, Racism and Slavery in the USA
La pelle nera
Ricordo che facevo le elementari quando questa canzone uscì. E' stata per anni la mia preferita e mi è rimasta sempre nel cuore. Grande Nino Ferrer! Indimenticabile.
Enrico 2012/5/11 - 11:53
Postmodernismo
[2011]
Testo e musica: Davide Giromini
Arrangiamenti: Redelnoir
Voce di Tiziano Ferri
Voce recitante di Matteo Procuranti
Basso di Leonardo Palmierini
Album: Ballate postmoderne
"L'ispirazione di questo lavoro arriva dalla lettura del testo di Jean-François Lyotard del 1979 La condizione postmoderna. Caratteristica della società postmoderna è il venir meno delle grandi narrazioni metafisiche (illuminismo, idealismo, marxismo) che hanno giustificato ideologicamente la coesione sociale e ispirato le utopie rivoluzionarie. Negli anni '80, in Italia, queste cosiddette grandi narrazioni cominciano a diventare un fenomeno di mercato, gettando le basi della società attuale. Gli anni '80 sono il decennio cruciale in cui la mia generazione ha vissuto la sua formazione culturale, ed è proprio su questo che le Ballate postmoderne vogliono riflettere. " - Davide Giromini.
Non ... (Continues)
Testo e musica: Davide Giromini
Arrangiamenti: Redelnoir
Voce di Tiziano Ferri
Voce recitante di Matteo Procuranti
Basso di Leonardo Palmierini
Album: Ballate postmoderne
"L'ispirazione di questo lavoro arriva dalla lettura del testo di Jean-François Lyotard del 1979 La condizione postmoderna. Caratteristica della società postmoderna è il venir meno delle grandi narrazioni metafisiche (illuminismo, idealismo, marxismo) che hanno giustificato ideologicamente la coesione sociale e ispirato le utopie rivoluzionarie. Negli anni '80, in Italia, queste cosiddette grandi narrazioni cominciano a diventare un fenomeno di mercato, gettando le basi della società attuale. Gli anni '80 sono il decennio cruciale in cui la mia generazione ha vissuto la sua formazione culturale, ed è proprio su questo che le Ballate postmoderne vogliono riflettere. " - Davide Giromini.
Non ... (Continues)
Quante canzoni e pubblicità e discorsi e volti nuovi già vecchi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/5/11 - 11:47
In the Mississippi River
[1964]
Scritta da Marshall Jones, fratello di Matthew Jones, fondatore dello Student Non-Violent Coordinating Committee e dei Freedom Singers.
In "Voices of the Civil Rights Movement: Black American Freedom Songs 1960-1966”, Folkways Records 1997.
Poi anche nell’album “We'll Never Turn Back” (2007) di Mavis Staples
Come Goodman and Schwerner and Chaney di Tom Paxton, una canzone dedicata a tre attivisti del movimento per i diritti civili assassinati dal KKK nel 1964.
James Chaney aveva 21 anni, era un afroamericano e veniva da Meridian, Mississippi.
Andrew Goodman, aveva 20 anni, era un bianco, ebreo, studiava antropologia a New York.
Anche Michael Schwerner veniva da New York. Pure lui era bianco ed ebreo. Aveva 24 anni.
I tre giovani facevano parte del Movimento per i diritti civili ed in particolare dell'organizzazione CORE (Congress of Racial Equality).
Nel giugno... (Continues)
Scritta da Marshall Jones, fratello di Matthew Jones, fondatore dello Student Non-Violent Coordinating Committee e dei Freedom Singers.
In "Voices of the Civil Rights Movement: Black American Freedom Songs 1960-1966”, Folkways Records 1997.
Poi anche nell’album “We'll Never Turn Back” (2007) di Mavis Staples
Come Goodman and Schwerner and Chaney di Tom Paxton, una canzone dedicata a tre attivisti del movimento per i diritti civili assassinati dal KKK nel 1964.
James Chaney aveva 21 anni, era un afroamericano e veniva da Meridian, Mississippi.
Andrew Goodman, aveva 20 anni, era un bianco, ebreo, studiava antropologia a New York.
Anche Michael Schwerner veniva da New York. Pure lui era bianco ed ebreo. Aveva 24 anni.
I tre giovani facevano parte del Movimento per i diritti civili ed in particolare dell'organizzazione CORE (Congress of Racial Equality).
Nel giugno... (Continues)
In the Mississippi River
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/11 - 11:20
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
The Magnificent Afghanistan
[2010]
Lyrics by Bruce Arnold and Johnny Punish based on the song “Vietnam Rag” by Country Joe MacDonald
Album: A Daring Escape from the Empire
Lyrics by Bruce Arnold and Johnny Punish based on the song “Vietnam Rag” by Country Joe MacDonald
Album: A Daring Escape from the Empire
Die ! Da Da Da Da
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Contributed by giorgio 2012/5/11 - 08:15
Mind Gardens
Mi sono accorto di aver dimenticato un verso sia nella versione in inglese, sia in quella in italiano.
Si tratta di
"The killing cold could not get in"
che viene appena dopo "Kept it from the slings and arrows of outrageous fortune".
Significa "il freddo assassino non poteva entrare".
Con l'occasione, a proposito dell'argomento della sezione ("Woodstock 1969") segnalo un bellissimo documentario della BBC di qualche anno fa, che ho visto su internet (diviso in 7 parti) dal titolo "From the Byrds to the Eagles". E' un vero peccato che in Italia non ne sia stata distribuita una copia non dico doppiata, ma almeno sottotitolata, per consentirne la diffusione. Consiglio vivamente a chi capisce l'inglese di guardarlo, secondo me aiuta a capire meglio cosa accadde veramente.
Si tratta di
"The killing cold could not get in"
che viene appena dopo "Kept it from the slings and arrows of outrageous fortune".
Significa "il freddo assassino non poteva entrare".
Con l'occasione, a proposito dell'argomento della sezione ("Woodstock 1969") segnalo un bellissimo documentario della BBC di qualche anno fa, che ho visto su internet (diviso in 7 parti) dal titolo "From the Byrds to the Eagles". E' un vero peccato che in Italia non ne sia stata distribuita una copia non dico doppiata, ma almeno sottotitolata, per consentirne la diffusione. Consiglio vivamente a chi capisce l'inglese di guardarlo, secondo me aiuta a capire meglio cosa accadde veramente.
Enrico 2012/5/10 - 23:55
L'estaca
ESPERANTO [Marcella "Marĉela" Fasani, 1979 / Maragan' ]
La prima versione de L'estaca mai registrata e pubblicata in Italia non è in italiano: è in esperanto. E' opera della siciliana Marcella Fasani (nata a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 3 ottobre 1956), di professione medico reumatologo e specialista in fisiologia riabilitativa e nel trattamento dell'osteoporosi, nonché esperantista e cantautrice. Marcella Fasani (in esperanto Marĉela), che ha studiato e vive a Roma fin dagli anni '80 del secolo scorso, fa parte della vivacissima scena musicale esperantista romana assieme al cantautore e chitarrista Gianfranco Molle.
La versione de L'estaca, intitolata La paliso, è contenuta nel primo del due album di Marĉela in Esperanto: la musicassetta Venos liber' pubblicata dalla Edistudio di Pisa (“Pizo”) nel 1979 (ISBN 88-7036-002-4). L'album è interamente dedicato “alle canzoni più... (Continues)
La prima versione de L'estaca mai registrata e pubblicata in Italia non è in italiano: è in esperanto. E' opera della siciliana Marcella Fasani (nata a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 3 ottobre 1956), di professione medico reumatologo e specialista in fisiologia riabilitativa e nel trattamento dell'osteoporosi, nonché esperantista e cantautrice. Marcella Fasani (in esperanto Marĉela), che ha studiato e vive a Roma fin dagli anni '80 del secolo scorso, fa parte della vivacissima scena musicale esperantista romana assieme al cantautore e chitarrista Gianfranco Molle.
La versione de L'estaca, intitolata La paliso, è contenuta nel primo del due album di Marĉela in Esperanto: la musicassetta Venos liber' pubblicata dalla Edistudio di Pisa (“Pizo”) nel 1979 (ISBN 88-7036-002-4). L'album è interamente dedicato “alle canzoni più... (Continues)
LA PALISO
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Contributed by Xavi Alcalde 2012/5/10 - 17:07
La maison près de la fontaine
Traduzione italiana di Alessio Lega + Bartleby.
LA CASA ACCANTO ALLA FONTANA
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Contributed by Bartleby 2012/5/10 - 15:08
Hiroshima, My Love
[2011]
Lyrics & Music by Martha Maria
Lyrics & Music by Martha Maria
6th of August, 1945
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Contributed by giorgio 2012/5/10 - 14:50
Song Itineraries:
Hiroshima and Nagasaki 広島市 - 長崎市
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Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
LP: Τα λαïκά 1971
Tetso di Manos Elefheriou
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Grigoris Bithikotsis
LP: Ta laikà/Le canzoni del popolo, 1971
Chiedo venia se un po' straparlo. Questi sbalzi di temperatura non mi ammazzano ma mi regalano febbriciattole. Cerco, nelle mie riserve indiane, gl'indizi di qualche celebrata Mort au Travail, ma mi imbatto solo in gente che si arrangia come può, mettendo a carico di altri (il più sovente la donna "di proprietà") le ineliminabili pretese del campare. Come mangiare, bere, vestirsi, avere in tasca quattro soldi da giocare, dar da mangiare ai figli, se il lavoro l'ho ammazzato, o se me l'ha ammazzato qualcun altro? E' chiaro che mi sto aggirando nei quartieri del rebetico, pieni di donne che strillano di essere stufe di mantenere... (Continues)