Yeabsera figlio del mare
Eccolo Yeabsera, il dono di Dio: l’hanno chiamato così la sua mamma e il suo papà. È il figlio del mare. Il figlio del mare. Il figlio del mare.
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envoyé par mcb 28/1/2012 - 22:55
Quando l'angelo vola
Scritta da Alessandro Pitoni
dall'album "Sud" (2011)
Brano dedicato a Thomas Sankara presidente del Burkina Faso che sfidò le grandi potenze rifiutandosi di pagare un debito che non gli apparteneva.
dall'album "Sud" (2011)
Brano dedicato a Thomas Sankara presidente del Burkina Faso che sfidò le grandi potenze rifiutandosi di pagare un debito che non gli apparteneva.
Quando l'angelo vola sembra avere vent'anni
(continuer)
(continuer)
28/1/2012 - 20:15
Parcours:
Thomas Sankara
Dalla parte del toro
Io sono il toro dalla grande mole, ma mi mancano le parole, tipo yeti tu mi credi abominevole perchè mi vedi precipitevole, ma è solamente l'indole con cui mi dipingono le favole, io di natura sono ragionevole anche se di cultura debole. Il torero che lo sa fa l'autorevole, si comporta con me come un onorevole, vuole impormi le sue regole, per la fama ammazzerebbe pure la prole. Della corrida si crede l'Ercole, beh, molli la spada e mi prenda a sventole. Matador il fato è mutevole, ma stavolta sono io che batto te... olè.
(continuer)
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envoyé par DoNQuijote82 28/1/2012 - 16:48
Parcours:
Guerre aux animaux
Luce
Scritta da Luca Barbarossa
Interpretata da di Fiorella Mannoia nell'album "Sud" (gennaio 2012)
“Ho maturato l'idea di questo disco dopo aver letto il libro di Pino Aprile "Terroni”. E' stato talmente scioccante constatare che quello che avevamo letto nei libri di scuola era lontano da quello che realmente era successo intorno all'unità d'Italia, che nel mio piccolo sentivo di voler fare qualcosa per contribuire a ridare al Sud un po’ della dignità che le era stata tolta”.
Con queste parole Fiorella Mannoia ha presentato il suo nuovo lavoro “Sud”, album che giunge a due anni di distanza dal disco dal vivo “Il tempo e l'armonia”, a tre dall'album di cover “Ho imparato a sognare” e quattro dall'ultimo di inediti “Il movimento del dare”.
“Sud” include dodici brani. C'è “Quando l'angelo vola”, dedicata a Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987 per essersi opposto allo... (continuer)
Interpretata da di Fiorella Mannoia nell'album "Sud" (gennaio 2012)
“Ho maturato l'idea di questo disco dopo aver letto il libro di Pino Aprile "Terroni”. E' stato talmente scioccante constatare che quello che avevamo letto nei libri di scuola era lontano da quello che realmente era successo intorno all'unità d'Italia, che nel mio piccolo sentivo di voler fare qualcosa per contribuire a ridare al Sud un po’ della dignità che le era stata tolta”.
Con queste parole Fiorella Mannoia ha presentato il suo nuovo lavoro “Sud”, album che giunge a due anni di distanza dal disco dal vivo “Il tempo e l'armonia”, a tre dall'album di cover “Ho imparato a sognare” e quattro dall'ultimo di inediti “Il movimento del dare”.
“Sud” include dodici brani. C'è “Quando l'angelo vola”, dedicata a Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987 per essersi opposto allo... (continuer)
Non c'è figlio che non sia mio figlio
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 28/1/2012 - 15:25
Lauf der Geschichte
[2005]
Album: Veränderung
Album: Veränderung
Kennst du den Lauf der Geschichte
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 28/1/2012 - 08:15
Gualtiero Bertelli: Balada del Carovita
Se ale cinque di sera no ti me vedi arivar
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 26/1/2012 - 14:59
Death Train Blues
anonyme
[Raccontava nella presentazione parlata l’anonimo autore di questo blues che aveva cominciato il suo impegno politico quando aveva quattordici anni, bloccando treni occupando binari in nome della dignità di ogni essere umano; e aggiungeva che da allora non aveva più smesso di lottare, e sempre più si era accostato alla nonviolenza all’ascolto di Mohandas Gandhi, di Martin Luther King, del movimento delle donne; e affermava di pensare che se in Europa nella prima metà del Novecento tanta più gente si fosse messa sui binari, tante stragi e tanti orrori sarebbero stati evitati; poi tossiva, si schiariva la voce, cominciava a maltrattare la chitarra, e diceva, accennando una subito soffocata intonazione, all’incirca le parole seguenti (la traduzione, frettolosa, è del nostro collaboratore Benito D’Ippolito - che è anche l’estensore di questa breve nota di presentazione)]
Quaderno 4. Un blues in memoria di Martin Luther King
Quaderno 4. Un blues in memoria di Martin Luther King
testo non ancora disponibile
envoyé par DonQuijote82 26/1/2012 - 14:27
Parcours:
Trains
Rachele
Luciano Bonfrate
Quelli di noi che hanno passato notti
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 26/1/2012 - 13:57
Parcours:
Rachel Corrie
Au printemps de quoi rêvais-tu?
[1969]
Dall’album omonimo, conosciuto anche con il titolo alternativo “Au printemps de quoi rêvais-tu ?”
Parole di Jean Ferrat
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer.
Dallo stesso album di Ma France, un’altra canzone su cui all’epoca si abbattè la scure della censura del regime Pompidou, la “restaurazione” dopo il Maggio francese, dopo la “primavera interrotta”…
Dall’album omonimo, conosciuto anche con il titolo alternativo “Au printemps de quoi rêvais-tu ?”
Parole di Jean Ferrat
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer.
Dallo stesso album di Ma France, un’altra canzone su cui all’epoca si abbattè la scure della censura del regime Pompidou, la “restaurazione” dopo il Maggio francese, dopo la “primavera interrotta”…
Au printemps de quoi rêvais-tu?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 13:35
Parcours:
1968 et environs
Ma France
[1969]
Dall’album omonimo, conosciuto anche con il titolo alternativo “Au printemps de quoi rêvais-tu ?”
Parole di Jean Ferrat
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer.
Canzone d’amore per la Francia che all’epoca fu stracensurata perché chiaramente diretta contro la classe dirigente francese di allora (siamo all’inizio della “restaurazione” operata da Georges Pompidou) e di sempre (il riferimento alla sanguinosa repressione della Comune di Parigi del 1871 diretta da Adolphe Thiers), contro la “grandeur militaire et atomique” contrapposta alle colombe di Picasso, di Éluard e del movimento pacifista contro la centrale nucleare di Marcoule e la base militare nel Larzac, guidato dalla carismatica figura di Lanza Del Vasto, ed in genere – per dirla con il nostro Marco Valdo M.I. - contro la “la Guerre de Cent mille ans que les riches mènent contre les pauvres”, in Francia come in ogni altro angolo della Terra…
Dall’album omonimo, conosciuto anche con il titolo alternativo “Au printemps de quoi rêvais-tu ?”
Parole di Jean Ferrat
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer.
Canzone d’amore per la Francia che all’epoca fu stracensurata perché chiaramente diretta contro la classe dirigente francese di allora (siamo all’inizio della “restaurazione” operata da Georges Pompidou) e di sempre (il riferimento alla sanguinosa repressione della Comune di Parigi del 1871 diretta da Adolphe Thiers), contro la “grandeur militaire et atomique” contrapposta alle colombe di Picasso, di Éluard e del movimento pacifista contro la centrale nucleare di Marcoule e la base militare nel Larzac, guidato dalla carismatica figura di Lanza Del Vasto, ed in genere – per dirla con il nostro Marco Valdo M.I. - contro la “la Guerre de Cent mille ans que les riches mènent contre les pauvres”, in Francia come in ogni altro angolo della Terra…
De plaines en forêts, de vallons en collines
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 13:28
Octobre 61
[1999]
Album “Brigada Flores Magon”
Parigi 17 ottobre 1961. Ultimi atti della terribile guerra d’Algeria.
Il Fronte di Liberazione Nazionale algerino indisse una manifestazione a Parigi per l’indipendenza dell’Algeria, contro il coprifuoco imposto dal prefetto Papon e per denunciare ancora una volta la sanguinosa campagna di repressione poliziesca ai danni della comunità maghrebina di Francia.
Più di 20.000 manifestanti si ritrovarono con l’intenzione di sfilare in corteo verso gli Champs-Élysées, l’Opéra ed il quartiere latino. Ma la polizia aveva avuto carta bianca da Papon e caricò quasi subito, con estrema violenza… Non si conosce ancora oggi il numero esatto delle vittime, ma furono tra le 50 e le 200… Nei giorni successivi la Senna restituì ancora molti cadaveri… Più di 11.000 persone, oltre la metà dei manifestanti, furono arrestate e rinchiuse per giorni in... (continuer)
Album “Brigada Flores Magon”
Parigi 17 ottobre 1961. Ultimi atti della terribile guerra d’Algeria.
Il Fronte di Liberazione Nazionale algerino indisse una manifestazione a Parigi per l’indipendenza dell’Algeria, contro il coprifuoco imposto dal prefetto Papon e per denunciare ancora una volta la sanguinosa campagna di repressione poliziesca ai danni della comunità maghrebina di Francia.
Più di 20.000 manifestanti si ritrovarono con l’intenzione di sfilare in corteo verso gli Champs-Élysées, l’Opéra ed il quartiere latino. Ma la polizia aveva avuto carta bianca da Papon e caricò quasi subito, con estrema violenza… Non si conosce ancora oggi il numero esatto delle vittime, ma furono tra le 50 e le 200… Nei giorni successivi la Senna restituì ancora molti cadaveri… Più di 11.000 persone, oltre la metà dei manifestanti, furono arrestate e rinchiuse per giorni in... (continuer)
Je me souviens des drapeaux algériens
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 11:34
Parcours:
La guerre d'Algérie
L’Algérie
[1977]
Paroles et musique: Serge Lama
Testo e musica: Serge Lama
Album “L’enfant au piano”
“Al porto d’imbarco eravamo migliaia di ragazzi e non avevamo cuore di cantare delle canzoni… Algeria, un’avventura che non volevo… La sera ci giravamo le sigarette per aver meno paura… Algeria, anche con il fucile era un bel paese… Algeria, è là che sono andato a giocare ai soldatini… Un bel giorno racconterò questa storia ai miei nipoti, la storia di un viaggio dove la nostra sola gloria era di avere vent’anni…”
Paroles et musique: Serge Lama
Testo e musica: Serge Lama
Album “L’enfant au piano”
“Al porto d’imbarco eravamo migliaia di ragazzi e non avevamo cuore di cantare delle canzoni… Algeria, un’avventura che non volevo… La sera ci giravamo le sigarette per aver meno paura… Algeria, anche con il fucile era un bel paese… Algeria, è là che sono andato a giocare ai soldatini… Un bel giorno racconterò questa storia ai miei nipoti, la storia di un viaggio dove la nostra sola gloria era di avere vent’anni…”
Dans ce port nous étions des milliers de garçons
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 11:05
Parcours:
La guerre d'Algérie
Pollution solution
[2007]
Album “Tri Men”
Paroles et musique: Gérard Delahaye
Dedicata a Marchionne e a tutti i criminali venditori di morte come lui…
Album “Tri Men”
Paroles et musique: Gérard Delahaye
Dedicata a Marchionne e a tutti i criminali venditori di morte come lui…
Partout dans les villes il y a la pollution
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 10:34
À la guerre, à la guerre
Depuis que le monde est monde
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 10:14
Cheney's in the Bunker
Cheney knew about an incoming flight? What were the orders? If it was for a shoot down, why weren't the Pentagon, Capitol building and White House evacuated... What if the orders were to let the incoming aircraft hit?
26/1/2012 - 09:20
Le soldat d'Algérie
[2003]
Album “Kan Tri”
Paroles : G. Guillou - Delahaye
Musique : Traditionnelle - arr : Melaine Favennec
(fonte: Gérard Delahaye )
Album “Kan Tri”
Paroles : G. Guillou - Delahaye
Musique : Traditionnelle - arr : Melaine Favennec
(fonte: Gérard Delahaye )
Au mois d'avril j'ai reçu une lettre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 26/1/2012 - 09:16
Parcours:
La guerre d'Algérie
Macondo Express
MACONDO EXPRESS - Modena City Ramblers
(continuer)
(continuer)
envoyé par Patrick 26/1/2012 - 00:12
Lugano Addio
Lugano Addio, 1977
dall'album "I lupi"
Ve la racconto tutta, com'è andata. Per uno di quei mille, insondabili motivi, per i quali il ricordo di una canzone ci irrompe nella mente, qualche giorno fa aveva incominciato a girarmi per la testa "Lugano Addio" di Ivan Graziani. L'avevo tanto amata, quella canzone, proprio in quegli anni nei quali facevo il sindacalista della scuola, e, ricordo, andavo su e giù per la mia provincia di Como, e un giorno ero alle prese con i professori e i bidelli venuti dai vari sud, e un altro, magari, ero su in montagna, con le maestre "laghere".
Ne ho conosciute tante, di maestre laghere, naturalmente non parlo di quelle democristiane. Magari con il marito alla Falck, e il padre che aveva combattuto nella brigata Garibaldi sulla Berlinghera, e magari con il cugino che sapeva tutti i sentieri della Svizzera, percorsi con la bricolla in spalla. Erano tanto diversi,... (continuer)
dall'album "I lupi"
Ve la racconto tutta, com'è andata. Per uno di quei mille, insondabili motivi, per i quali il ricordo di una canzone ci irrompe nella mente, qualche giorno fa aveva incominciato a girarmi per la testa "Lugano Addio" di Ivan Graziani. L'avevo tanto amata, quella canzone, proprio in quegli anni nei quali facevo il sindacalista della scuola, e, ricordo, andavo su e giù per la mia provincia di Como, e un giorno ero alle prese con i professori e i bidelli venuti dai vari sud, e un altro, magari, ero su in montagna, con le maestre "laghere".
Ne ho conosciute tante, di maestre laghere, naturalmente non parlo di quelle democristiane. Magari con il marito alla Falck, e il padre che aveva combattuto nella brigata Garibaldi sulla Berlinghera, e magari con il cugino che sapeva tutti i sentieri della Svizzera, percorsi con la bricolla in spalla. Erano tanto diversi,... (continuer)
Le scarpe da tennis bianche e blu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 25/1/2012 - 21:17
Mi illumino di meno
Chanson italienne – Mi illumino di meno – Radici nel Cemento
JE M'ÉCLAIRE MOINS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 25/1/2012 - 21:06
Stop the War
Please stop the war... (How much more are we fighting for?)
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 18:35
Bundeswehr
[1982]
Album “Yankees raus”
Album “Yankees raus”
Du hast 'ne hübsche grüne Uniform
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 25/1/2012 - 17:16
Iran
[1980]
Dall’EP “Wir wollen keine Bullenschweine”
Il pensiero, sintetico e schietto, degli Slime sulla rivoluzione khomeinista in Iran…
Dall’EP “Wir wollen keine Bullenschweine”
Il pensiero, sintetico e schietto, degli Slime sulla rivoluzione khomeinista in Iran…
Iran Iran
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 25/1/2012 - 17:07
Der Tod ist ein Meister aus Deutschland
[1994]
Da “Schweineherbst” (si tradurrà con “Caduta porci”?), ultimo album di questa punk band tedesca.
Canzone ispirata alla poesia Todesfuge di Paul Celan.
Da “Schweineherbst” (si tradurrà con “Caduta porci”?), ultimo album di questa punk band tedesca.
Canzone ispirata alla poesia Todesfuge di Paul Celan.
Was schlug man den zum Krüppel?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 25/1/2012 - 16:55
Canzone per Marianella Garcia
anonyme
Testo reperito in questa pagina
Marianella García Villas (San Salvador, 7 agosto 1948 – Suchitoto, 13 marzo 1983) è stata una politica e avvocato salvadoregna.
Membro dell'Associazione Cattolica Universitaria Salvadoregna (ACUS - Asociación Católica Universitaria Salvadoreña), fondò la Commissione per i diritti umani del Salvador, partecipò attivamente alla Democrazia cristiana salvadoregna e fu collaboratrice di monsignor Óscar Romero. Fu catturata il 13 marzo 1983 in un'area di conflitto dove si era recata per documentare l'uso di armi chimiche da parte dell'esercito, e fu assassinata dopo essere stata torturata.
Fonte Wikipedia
Membro dell'Associazione Cattolica Universitaria Salvadoregna (ACUS - Asociación Católica Universitaria Salvadoreña), fondò la Commissione per i diritti umani del Salvador, partecipò attivamente alla Democrazia cristiana salvadoregna e fu collaboratrice di monsignor Óscar Romero. Fu catturata il 13 marzo 1983 in un'area di conflitto dove si era recata per documentare l'uso di armi chimiche da parte dell'esercito, e fu assassinata dopo essere stata torturata.
Fonte Wikipedia
Ay Marianella, Marianella Garcia
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 14:41
Hiroshima
1972
Made in Japan
Made in Japan
Once upon a summer day
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 14:19
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Flesh Storm
TEMPESTA DI CARNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea - andrea_aslan86@hotmail.it 25/1/2012 - 14:02
Canto dei sanfedisti
anonyme
Beh, sì, anche i fratelli Bandiera, veneziani che finirono a crepare inutilmente con alcuni altri in Calabria, sono tanto celebrati dalla retorica risorgimentale ma, a leggere della loro infelice avventura, non si capisce davvero se c'erano o se ci facevano...
A loro ricordo resta, oltretutto, un orribile monumento in calcestruzzo inaugurato negli anni 60 addirittura da un presidente della Repubblica, il socialdemocratico Saragat (ve lo ricordate? Sembra un'epoca più lontana ancora di quella risorgimentale!)
A loro ricordo resta, oltretutto, un orribile monumento in calcestruzzo inaugurato negli anni 60 addirittura da un presidente della Repubblica, il socialdemocratico Saragat (ve lo ricordate? Sembra un'epoca più lontana ancora di quella risorgimentale!)
Bartleby 25/1/2012 - 12:09
Mioritza - Requiem for Rachel Corrie
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 12:06
Parcours:
Rachel Corrie
Salvador
dedicata a Rachel Corrie
Cristo è un pusher che no vuole mai soldi
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 11:49
Parcours:
Rachel Corrie
Lu trenu di lu suli
Interpretata anche da Mario Incudine in Anime migranti 2011
Intensa, poetica, è “Lu trenu di lu suli”, un testo di Ignazio Buttitta musicato da Mario e suonato dal solo violoncello di Redi Hasa, dedicato all’immensa tragedia belga della miniera di Marcinelle che l’8 agosto 1856 vide tra le 262 vittime molti siciliani. E’ un pezzo che trasuda dolore passo passo, partendo da quell’abisso creatosi all’arrivo della notizia della tragica morte di tanti connazionali.
bielle.org
Intensa, poetica, è “Lu trenu di lu suli”, un testo di Ignazio Buttitta musicato da Mario e suonato dal solo violoncello di Redi Hasa, dedicato all’immensa tragedia belga della miniera di Marcinelle che l’8 agosto 1856 vide tra le 262 vittime molti siciliani. E’ un pezzo che trasuda dolore passo passo, partendo da quell’abisso creatosi all’arrivo della notizia della tragica morte di tanti connazionali.
bielle.org
DQ82 25/1/2012 - 11:05
Speranza disperata
Molto bello è anche il canto a due voci, quella di Mario e di Edoardo De Angelis e due lingue, il dialetto ennese e l’italiano, del brano “Speranza disperata” che vede, in una sinergia di contributi, anche la presenza dell’Orchestra “Canzoni di confine” proveniente dal lontano Friuli. Fanno riflettere i bei versi finali “Quello che fa più male / in fondo a questa storia / è assistere al silenzio / al silenzio della memoria” giusto prima di quel lungo finale d’archi, qui determinanti e ancora una volta diretti da Valter Sivilotti.
Bielle.org
Bielle.org
DonQuijote82 25/1/2012 - 11:01
Sottomare
da "Solo Andata, righe che vanno troppo spesso a capo" di Erri De Luca
In Anime Migranti 2011 di Mario Incudine con il titolo di Sottomare
Note liquide di pianoforte accompagnano invece la calda voce di Mario mentre recita intensi versi tratti da “Solo Andata, righe che vanno troppo spesso a capo” di Erri De Luca “Da giorni prima di vederlo il mare era un odore / un sudore salato / ognuno immaginava di che forma. / Sarà una mezzaluna coricata, / sarà come il tappeto di preghiera / sarà come i capelli di mia madre” e, dopo una bellissima e commovente melodia eseguita al pianoforte da Antonio Vasta (co-produttore artistico del disco) e dai violini di Giuseppe Cusumano, ancora toccanti versi “Non fu il mare a raccoglierci, / noi raccogliemmo il mare a braccia aperte / solo il primo ha l’obbligo di sollevare gli occhi, / gli altri seguono il tallone che precede, / il viaggio è una pista di schiene”. Commovente questa “Sottomare”.
bielle.org
In Anime Migranti 2011 di Mario Incudine con il titolo di Sottomare
Note liquide di pianoforte accompagnano invece la calda voce di Mario mentre recita intensi versi tratti da “Solo Andata, righe che vanno troppo spesso a capo” di Erri De Luca “Da giorni prima di vederlo il mare era un odore / un sudore salato / ognuno immaginava di che forma. / Sarà una mezzaluna coricata, / sarà come il tappeto di preghiera / sarà come i capelli di mia madre” e, dopo una bellissima e commovente melodia eseguita al pianoforte da Antonio Vasta (co-produttore artistico del disco) e dai violini di Giuseppe Cusumano, ancora toccanti versi “Non fu il mare a raccoglierci, / noi raccogliemmo il mare a braccia aperte / solo il primo ha l’obbligo di sollevare gli occhi, / gli altri seguono il tallone che precede, / il viaggio è una pista di schiene”. Commovente questa “Sottomare”.
bielle.org
Da giorni prima di vederlo il mare era un odore
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 10:59
Novumunnu
da Anime migranti 2011
Melodica e più legata alla tradizione popolare è “Novumunnu” che vede la partecipazione di Kaballà in veste sia d’autore sia di co-interprete di questo brano che è un canto sul vivo sogno d’America di tanti nostri migranti. Le voci sullo sfondo, quasi un dolce lamento, sono affidate all’Omnia Beat Gospel projet.
bielle.org
Melodica e più legata alla tradizione popolare è “Novumunnu” che vede la partecipazione di Kaballà in veste sia d’autore sia di co-interprete di questo brano che è un canto sul vivo sogno d’America di tanti nostri migranti. Le voci sullo sfondo, quasi un dolce lamento, sono affidate all’Omnia Beat Gospel projet.
bielle.org
Portami a stu Novu Munnu
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 10:54
Stop the world
2000
Liberi di volare
Negli anni, dal vivo è diventata spesso Stop the war
Liberi di volare
Negli anni, dal vivo è diventata spesso Stop the war
Guarda nei tuoi occhi
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 25/1/2012 - 10:27
Cara maestra
Vi segnalo l'interpretazione dei Fonetica, con stravolgimento armonico della linea melodica, 50 anni dopo l'incisione di Luigi Tenco.
Fabio Bello 24/1/2012 - 23:31
Lassù in cima al monte nero (Caramba)
anonyme
Una canzone che mi ricordo dai tempi dell'asilo, ovviamente senza le ultime 2 strofe.
Lassù in cima al monte Nero
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/1/2012 - 16:36
Marina di Melilli
E' una vergogna quello che hanno fatto in una delle zone più belle della Sicilia,dopo che ci hanno tempestato di porcherie e la beffa che non c'è piu lavoro all'interno delle raffinerie perchè se le stanno mangiando con le spartizioni di potere.
E poi prendersela con un vecchietto roba da terzo mondo,questa e la sicilia che noi giovani abbiamo ereditato dal passato.Noi giovani ci dobbiamo ribellare a questo sistema.
E poi prendersela con un vecchietto roba da terzo mondo,questa e la sicilia che noi giovani abbiamo ereditato dal passato.Noi giovani ci dobbiamo ribellare a questo sistema.
24/1/2012 - 15:55
Religion
Chanson allemande – Religion – Slime – 1983
RELIGION
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 24/1/2012 - 15:46
In favelas
1994
La settima onda
Con gli Inti-Illimani
La canzone è incentrata sul tema della povertà delle favelas o di altri luoghi di sofferenza ed emarginazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Favela
http://it.wikipedia.org/wiki/Meninos_de_rua
La settima onda
Con gli Inti-Illimani
La canzone è incentrata sul tema della povertà delle favelas o di altri luoghi di sofferenza ed emarginazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Favela
http://it.wikipedia.org/wiki/Meninos_de_rua
Non ci sono prati, solo muri consumati, per giocare poche
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea - andrea_aslan86@hotmail.it 24/1/2012 - 12:22
La murata
[1799?]
Testo di autore anonimo rielaborato da Roberto De Simone
Nel libro/disco di Gragnaniello intitolato “Dai Quartieri al S.Carlo”.
In questo lavoro del 1999 il cantautore di vico Cerriglio, il più stretto di Napoli, giustappone il Canto dei sanfedisti a questa canzone dei repubblicani prigionieri a Castel Capuano, sede della Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria, dopo la vittoria sanfedista del luglio del 1799 e la restaurazione borbonica.
Testo di autore anonimo rielaborato da Roberto De Simone
Nel libro/disco di Gragnaniello intitolato “Dai Quartieri al S.Carlo”.
In questo lavoro del 1999 il cantautore di vico Cerriglio, il più stretto di Napoli, giustappone il Canto dei sanfedisti a questa canzone dei repubblicani prigionieri a Castel Capuano, sede della Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria, dopo la vittoria sanfedista del luglio del 1799 e la restaurazione borbonica.
Songo venuto sotto a 'sta murata
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 24/1/2012 - 11:20
The Future
"I think you work out something. I wouldn't call them ideas. I think ideas are what you want to get rid of. I don't really like songs with ideas. They tend to become slogans. They tend to be on the right side of things: ecology or vegetarianism or antiwar. All these are wonderful ideas but I like to work on a song until those slogans, as wonderful as they are and as wholesome as the ideas they promote are, dissolve into deeper convictions of the heart. I never set out to write a didactic song. It's just my experience. All I've got to put in a song is my own experience."
Leonard Cohen, January 2012
Leonard Cohen, January 2012
24/1/2012 - 11:03
Inno patriottico (del cittadino Luigi Rossi per lo bruciamento delle immagini de' tiranni)
[1799]
Posto in musica dal cittadino Cimmarosa, da cantarsi nella festa de' 30 fiorile sotto l'albero della libertà avanti al Palazzo Nazionale.
Scritto da Luigi Rossi, avvocato, nato nel 1769 a Montepaone in provincia di Catanzaro (dove, almeno fino a poco tempo fa, c’era l’ultimo Albero della Libertà originale d’Italia), poeta, giacobino e massone, impiccato il 28 novembre 1799 in Piazza del Mercato a Napoli.
Musica del celebre compositore napoletano Domenico Cimarosa (1749-1801).
Pubblicato sul Monitore Napoletano, il foglio repubblicano diretto da Eleonora Fonseca Pimentel, l’Inno patriottico fu riprodotto in migliaia di fogli volanti e cantato per la prima volta dai rivoluzionari il 19 maggio in piazza del Plebiscito (allora Largo di Palazzo) alla festa del “bruciamento delle bandiere borboniche”, allorché fu piantato l’Albero della Libertà.
Domenico Cimarosa, di... (continuer)
Posto in musica dal cittadino Cimmarosa, da cantarsi nella festa de' 30 fiorile sotto l'albero della libertà avanti al Palazzo Nazionale.
Scritto da Luigi Rossi, avvocato, nato nel 1769 a Montepaone in provincia di Catanzaro (dove, almeno fino a poco tempo fa, c’era l’ultimo Albero della Libertà originale d’Italia), poeta, giacobino e massone, impiccato il 28 novembre 1799 in Piazza del Mercato a Napoli.
Musica del celebre compositore napoletano Domenico Cimarosa (1749-1801).
Pubblicato sul Monitore Napoletano, il foglio repubblicano diretto da Eleonora Fonseca Pimentel, l’Inno patriottico fu riprodotto in migliaia di fogli volanti e cantato per la prima volta dai rivoluzionari il 19 maggio in piazza del Plebiscito (allora Largo di Palazzo) alla festa del “bruciamento delle bandiere borboniche”, allorché fu piantato l’Albero della Libertà.
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Su d'un Sovrano popolo
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envoyé par Bartleby 24/1/2012 - 10:48
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Da questa parte del mare "documenti non ce ne sono e quasi più niente da documentare, solo che un giorno di luna d'inverno tutta la piazza ha voluto il suo fiore" (Gianmaria Testa, Al mercato di Porta Palazzo)
Fortissime le parole: "senza nemmeno dovere rubare per terminare la notte in galera", ancora più forti perché "ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame"