Ignazio Jouer
Per una volta sono mosso in solidarietà verso Ignazio Jouer...
Ministro della Repubblica, si è presentato giustamente in borghese allo scambio di consegne tra la Julia e la Folgore in Afghanistan... E i "Folgorati", al solito tronfi della loro retorica patriottarda, l'hanno subito bacchettato per l'abbigliamento - a loro dire - non rispettoso e non consono all'evento...
Queste le piccate parole scritte e spedite dal generale Lenzi a La Russa:
"[...] La sua camicia azzurrina sportivamente slacciata, ed il suo scuro maglioncino a 'v' (oltre ai pantaloni troppo abbondantemente ricadenti sui talloni), certamente appropriati per presenziare ad una cerimonia di scambio di gagliardetti fra bocciofile, non hanno conferito, all'evento in fieri, quell'importanza ch'esso si proponeva di raffigurare [...].
Lo sventolio del nostro amato tricolore, ai venti delle terre straniere, lontano dagli affetti... (Continues)
Ministro della Repubblica, si è presentato giustamente in borghese allo scambio di consegne tra la Julia e la Folgore in Afghanistan... E i "Folgorati", al solito tronfi della loro retorica patriottarda, l'hanno subito bacchettato per l'abbigliamento - a loro dire - non rispettoso e non consono all'evento...
Queste le piccate parole scritte e spedite dal generale Lenzi a La Russa:
"[...] La sua camicia azzurrina sportivamente slacciata, ed il suo scuro maglioncino a 'v' (oltre ai pantaloni troppo abbondantemente ricadenti sui talloni), certamente appropriati per presenziare ad una cerimonia di scambio di gagliardetti fra bocciofile, non hanno conferito, all'evento in fieri, quell'importanza ch'esso si proponeva di raffigurare [...].
Lo sventolio del nostro amato tricolore, ai venti delle terre straniere, lontano dagli affetti... (Continues)
Bartleby 2011/8/5 - 11:59
Comico
[1974]
Da “Il banditore”
In qualche versione a (Vo Nguyen) Giap e Ho Chi Minh Del Re sostituisce “Viva Bakunin”…
Da “Il banditore”
In qualche versione a (Vo Nguyen) Giap e Ho Chi Minh Del Re sostituisce “Viva Bakunin”…
Ridere,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/5 - 10:25
Televisiòn
[2001]
Dall’album “...e semm partii”
“… oramai è troppo tardi, oramai non non m’importa più di sapere perché andavano sulla luna e portavano a casa i sassi e in giro sulla terra continuano ad ammazzarsi…”
Dall’album “...e semm partii”
“… oramai è troppo tardi, oramai non non m’importa più di sapere perché andavano sulla luna e portavano a casa i sassi e in giro sulla terra continuano ad ammazzarsi…”
L'è capitaa tücoos in quéla televisiòn:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/5 - 08:50
Οι Ελεύθεροι Πολιορκημένοι
Chi ha avuto la pazienza, ma anche il piacere - spero - di ascoltare i pezzi musicati, avrà notato che molti di essi sono introdotti da passi prosastici recitati da Irini Papà, non trascritti nel testo che abbiamo proposto. Da tempo li avevo rintracciati e inviati ad AWS, in modo che la pagina risultasse completa. Poi, per un motivo o per l'altro, le integrazioni non sono state inserite. Probabilmente si tratta di quei lavori complicati e noiosi sulla pagina web, che sempre volentieri si rimandano al giorno dopo, mentre i nuovi afflussi incalzano. Però mi dispiaceva che i visitatori interessati - fossero anche quattro gatti, e a maggior ragione proprio per questo - rimanessero con la curiosità di sapere cosa mai dica la voce recitante. Mando in questa forma di appendice l' integrazione, che mi sembra dovuta. Poi, qualche santo paziente troverà il tempo e la voglia di rielaborare la pagina... (Continues)
Gian Piero Testa 2011/8/5 - 08:25
Supper's Ready
Davvero un testo grandioso..il brano musicalmente parlando è strabiliante, ora leggendo la traduzione capisco anke l'enorme complessità,bellezza del testo..e spratutto la genialità di Peter nello scrivere qst parole ke nonostante qst ricca traduzione rimangono ancora un pò un mistero x me..i Genesis Sn puri Geni!..l'ultima parte Mi fa smpre venire i brividi lungo la schiena!!..applausi a nn finire per voi e un SINCERO grazie di cuore.
BAxitorCH 2011/8/5 - 00:56
Angelita di Anzio
Sono nato nel '62 ed i miei genitori avevano il 45 giri della canzone che ascoltavo, rimettendola su, per ore. Mi piaceva ma allo stesso tempo mi trasmetteva grande angoscia sia per la sorte della piccola che per quella dei soldati che, a migliaia, avrebbero trovato la morte in Italia, lontani da casa e dai loro affetti.
Riccardo 2011/8/4 - 22:25
La Santa Caterina dei pastai
La versione del Gruppo Padano di Piadena (o Duo di Piadena) trovata su Il Deposito con il titolo "Che bella festa".
CHE BELLA FESTA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/4 - 15:52
Canzone del toco
[1967]
Dall’album “Addio Venezia Addio”
Testo trovato su Il Deposito
dove la canzone è forse erroneamente attribuita ad Alberto D’Amico che però non partecipò al disco in questione.
“Il ‘toco’ [potrebbe tradursi con ‘conta’, ndr] era il metodo utilizzato per l'assunzione giornaliera della manodopera avventizia tra i portuali disoccupati. Disposti in cerchio tutti gli interessati, l'incaricato poneva al centro una chiave e la faceva girare; la punta della chiave si fermava in corrispondenza di uno degli uomini in cerchio; da lui l'incaricato iniziava allora la conta la cui lunghezza dipendeva dal fabbisogno della giornata. Tutti gli uomini toccati dalla conta avevano lavoro per quel giorno.”
(da Il Deposito citato)
Dall’album “Addio Venezia Addio”
Testo trovato su Il Deposito
dove la canzone è forse erroneamente attribuita ad Alberto D’Amico che però non partecipò al disco in questione.
“Il ‘toco’ [potrebbe tradursi con ‘conta’, ndr] era il metodo utilizzato per l'assunzione giornaliera della manodopera avventizia tra i portuali disoccupati. Disposti in cerchio tutti gli interessati, l'incaricato poneva al centro una chiave e la faceva girare; la punta della chiave si fermava in corrispondenza di uno degli uomini in cerchio; da lui l'incaricato iniziava allora la conta la cui lunghezza dipendeva dal fabbisogno della giornata. Tutti gli uomini toccati dalla conta avevano lavoro per quel giorno.”
(da Il Deposito citato)
Stamattina fasso el toco
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/4 - 15:09
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Ballata dell'arcivescovo "disceso" in Roma
Credo che nella prima parte di questa canzone Dario Fo abbia preso un clamoroso granchio...
Sono anch’io un feroce anticlericale come Fo ma non per questo mi piace distorcere la realtà e, quanto ai preti, non mi è per nulla difficile riconoscere che nel corso della storia ci sono stati degli “uomini di Dio” che sono dei veri Santi…
Era il 1973, l’anno del golpe in Cile, e "l'arcivescovo cardinal Enriquez" qui citato da Dario Fo come l’apostolo dei “macellai” di Pinochet non può che essere l’allora arcivescovo di Santiago Mons. Raúl Silva Henríquez… Beh, mentre il Vaticano di Paolo VI, attraverso il suo anonimo ed insignificante nunzio apostolico di allora, lo spagnolo (magari franchista) Sotero Sanz Villalba, poco o nulla fece per le vittime della repressione fascista, invece Raúl Silva Henríquez fu un loro strenuo e coraggioso difensore. Subito dopo il golpe egli costituì il "Comité Pro... (Continues)
Sono anch’io un feroce anticlericale come Fo ma non per questo mi piace distorcere la realtà e, quanto ai preti, non mi è per nulla difficile riconoscere che nel corso della storia ci sono stati degli “uomini di Dio” che sono dei veri Santi…
Era il 1973, l’anno del golpe in Cile, e "l'arcivescovo cardinal Enriquez" qui citato da Dario Fo come l’apostolo dei “macellai” di Pinochet non può che essere l’allora arcivescovo di Santiago Mons. Raúl Silva Henríquez… Beh, mentre il Vaticano di Paolo VI, attraverso il suo anonimo ed insignificante nunzio apostolico di allora, lo spagnolo (magari franchista) Sotero Sanz Villalba, poco o nulla fece per le vittime della repressione fascista, invece Raúl Silva Henríquez fu un loro strenuo e coraggioso difensore. Subito dopo il golpe egli costituì il "Comité Pro... (Continues)
Bartleby 2011/8/4 - 10:36
Canzone dei pazzi (Perché siam psicopatici)
[1964]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo “Settimo: ruba un po’ meno”.
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo “Settimo: ruba un po’ meno”.
Quasi una volta al dì, ah! ah! ah! ah!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/4 - 09:53
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Declaración
[1963]
Testo di Julián Grimau García
Musica di Sergio Liberovici
Trovata su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Su Julián Grimau, dirigente comunista assassinato dal regime franchista nel 1963, si vedano anche Canción de Grimau, ¿Qué dirá el Santo Padre?, Franco la Muerte e Canto per noi, quest’ultima ancora del Cantacronache.
“Julián Grimau, dirigente comunista detenido en Madrid, había sido tan salvajemente torturado que para disimularlo la policía le había arrojado por una ventana de la Dirección General de Seguridad. Grimau había sobrevivido y un tribunal militar la había condenado a muerte”.
(Juan-Ramón Capella, “Sin Ítaca. Memorias 1940-1975”, Editorial Trotta, Madrid, 2011)
“Julián si risvegliò (così mi ha scritto in seguito) in una clinica militare presso Madrid da cui, per ragioni... (Continues)
Testo di Julián Grimau García
Musica di Sergio Liberovici
Trovata su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Su Julián Grimau, dirigente comunista assassinato dal regime franchista nel 1963, si vedano anche Canción de Grimau, ¿Qué dirá el Santo Padre?, Franco la Muerte e Canto per noi, quest’ultima ancora del Cantacronache.
“Julián Grimau, dirigente comunista detenido en Madrid, había sido tan salvajemente torturado que para disimularlo la policía le había arrojado por una ventana de la Dirección General de Seguridad. Grimau había sobrevivido y un tribunal militar la había condenado a muerte”.
(Juan-Ramón Capella, “Sin Ítaca. Memorias 1940-1975”, Editorial Trotta, Madrid, 2011)
“Julián si risvegliò (così mi ha scritto in seguito) in una clinica militare presso Madrid da cui, per ragioni... (Continues)
Yo declaro
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/4 - 09:08
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
My White Bicycle
Ehi, lo volete vedere un carrarmato usato per una buona causa?
E' quello guidato dal sindaco ecologista di Vilnius, la capitale della Lituania, città "patrimonio dell'umanità", nella sua battaglia contro gli automobilisti dal parcheggio "facile"... Ed il buon Artūras Zuokas s'incazza di brutto quando il solito riccastro in odore di mafia lascia la sua Mercedes cagata su di una pista ciclabile!
E' quello guidato dal sindaco ecologista di Vilnius, la capitale della Lituania, città "patrimonio dell'umanità", nella sua battaglia contro gli automobilisti dal parcheggio "facile"... Ed il buon Artūras Zuokas s'incazza di brutto quando il solito riccastro in odore di mafia lascia la sua Mercedes cagata su di una pista ciclabile!
Bartleby 2011/8/3 - 17:26
Cantendi sa storia nosta
[1978]
Dall’album che raccoglie le canzoni tratte dall’omonimo spettacolo musicale.
Dall’album che raccoglie le canzoni tratte dall’omonimo spettacolo musicale.
Apu inghitzau a sou,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 15:13
L'apprendista
[1977]
Dall’album “L’apprendista”
E’ di questi giorni l’accordo sulla nuova disciplina dell’apprendistato che tutti, CGIL compresa, salutano come cosa buona… Mah, non finirà magari che gli “imprenditori” sfuggirano alle nuove garanzie ricorrendo di meno all’apprendistato e di più agli stages e ai tirocini formativi con cui possono continuare a fare il bello ed il cattivo tempo sulla pelle di chi cerca lavoro?
Dall’album “L’apprendista”
E’ di questi giorni l’accordo sulla nuova disciplina dell’apprendistato che tutti, CGIL compresa, salutano come cosa buona… Mah, non finirà magari che gli “imprenditori” sfuggirano alle nuove garanzie ricorrendo di meno all’apprendistato e di più agli stages e ai tirocini formativi con cui possono continuare a fare il bello ed il cattivo tempo sulla pelle di chi cerca lavoro?
Nell'anno della truffa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 14:47
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Buon lavoro
[1977]
Dall’album “L’apprendista”
Dall’album “L’apprendista”
Ogni mattina l'orchestra radiofonica
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 14:27
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Bel paese l'Italia
[1901]
Pubblicato il 21 febbraio del 1904 sul n. 5, anno I di “Azione Socialista”, settimanale della sezione socialista di Brindisi (“Uomini siate, e non pecore matte!”, uno degli esergo in prima pagina).
Canzone superanticlericale pubblicata sul giornale dei socialisti pugliesi, quelli vicini alle idee del filosofo marxista Antonio Labriola, per lamentare come dopo il 1901 in Italia – allora governata da Giolitti ma attraversata da forti venti nazional-cattolici - si fossero riversate frotte di religiosi di ogni ordine, specie Gesuiti, cacciati dalla Francia dove il governo di difesa repubblicana di Pierre Waldeck-Rousseau (quello che qualche anno prima aveva legalizzato i sindacati dei lavoratori) aveva promosso una legge sull’associazionismo che sottoponeva giustamente le congregazioni religiose, specie quelle che si occupavano dell’educazione dei fanciulli, al riconoscimento ed alla... (Continues)
Pubblicato il 21 febbraio del 1904 sul n. 5, anno I di “Azione Socialista”, settimanale della sezione socialista di Brindisi (“Uomini siate, e non pecore matte!”, uno degli esergo in prima pagina).
Canzone superanticlericale pubblicata sul giornale dei socialisti pugliesi, quelli vicini alle idee del filosofo marxista Antonio Labriola, per lamentare come dopo il 1901 in Italia – allora governata da Giolitti ma attraversata da forti venti nazional-cattolici - si fossero riversate frotte di religiosi di ogni ordine, specie Gesuiti, cacciati dalla Francia dove il governo di difesa repubblicana di Pierre Waldeck-Rousseau (quello che qualche anno prima aveva legalizzato i sindacati dei lavoratori) aveva promosso una legge sull’associazionismo che sottoponeva giustamente le congregazioni religiose, specie quelle che si occupavano dell’educazione dei fanciulli, al riconoscimento ed alla... (Continues)
Il pederasta esercito di frati
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 13:20
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical, Child Abuse
La Val Susa paura non ne ha
Anonymous
Sul ponte del Seghino non passa il celerino
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/8/3 - 10:32
Bandiere arcobaleno
[2006]
Nella raccolta di poesie musicate intitolata “Arrius de acua bia” (Fiumi d'acqua viva), volume primo.
Nella raccolta di poesie musicate intitolata “Arrius de acua bia” (Fiumi d'acqua viva), volume primo.
Bandiere arcobaleno
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 09:20
Bandera arrùbia
[2008]
Pietro Cruccas, sardo e comunista con la passione del Vangelo e dei Salmi.
Anche questa sua canzone è – a suo modo – un Salmo…
Pietro Cruccas, sardo e comunista con la passione del Vangelo e dei Salmi.
Anche questa sua canzone è – a suo modo – un Salmo…
Aiò! Cumpàngius. Aiò! Cumpàngias,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/3 - 09:06
Ballata per gli antifascisti di Tatti
[2003?]
Testo trovato su Il Deposito
Pardo Fornaciari mette in canzone uno degli episodi raccontati da Alberto Prunetti in “Potassa. Storie di sovversivi, migranti, erranti, sottratti alla polvere degli archivi” (Edizione Nuovi Equilibri, 2004), dove “potassa” sta per il carbonato di potassio utilizzato nella fabbricazione di fiammiferi, fuochi artificiali ed esplosivi e dove le storie sono quelle ambientate nella Maremma grossetana nei primi anni 20, gli anni in cui Stato e padroni aprirono le braccia, spalancarono le porte al fascismo pur di allontanare dal suolo patrio quello “spettro che si aggirava per l’Europa”.
Di seguito il passo, ripreso da Carmilla on line, che racconta del primo “contatto” tra fascisti e comunisti a Tatti, comune di Massa Marittima, il 21 maggio del 1922. Fu “mediato” dai carabinieri del luogo, che finirono con l’ammazzare un sessantenne, il comunista Patrizio... (Continues)
Testo trovato su Il Deposito
Pardo Fornaciari mette in canzone uno degli episodi raccontati da Alberto Prunetti in “Potassa. Storie di sovversivi, migranti, erranti, sottratti alla polvere degli archivi” (Edizione Nuovi Equilibri, 2004), dove “potassa” sta per il carbonato di potassio utilizzato nella fabbricazione di fiammiferi, fuochi artificiali ed esplosivi e dove le storie sono quelle ambientate nella Maremma grossetana nei primi anni 20, gli anni in cui Stato e padroni aprirono le braccia, spalancarono le porte al fascismo pur di allontanare dal suolo patrio quello “spettro che si aggirava per l’Europa”.
Di seguito il passo, ripreso da Carmilla on line, che racconta del primo “contatto” tra fascisti e comunisti a Tatti, comune di Massa Marittima, il 21 maggio del 1922. Fu “mediato” dai carabinieri del luogo, che finirono con l’ammazzare un sessantenne, il comunista Patrizio... (Continues)
Al mattino il Ventuno di maggio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/8/2 - 13:54
Canto della Russia Bianca
I testi che circolano negli ambienti della destra più estrema risentono spesso della prodigiosa litigiosità dell'ambiente, che si manifesta sottoforma di adattamenti, cambiamenti di titolo, variazioni di ogni genere. L'originale testo di Pino Tosca sarebbe stato scritto nel 1968 ed il titolo era "Cosacchi bianchi". Oltre che come "Canto della Russia Bianca" la canzone è nota anche col titolo di "Armata bianca".
Alle variazioni del titolo si accompagnano anche variazioni del testo: il "Grande Signore" della terza strofa diventa spesso "Grande Atamano" rendendo più chiaro il riferimento all'ambiente cosacco.
Un altro uso piuttosto comune nelle produzioni musicali che fanno capo all'estrema destra è il riutilizzo di linee melodiche note o tradizionali; in questo caso l'aria di "Polyuschko Polje".
Alle variazioni del titolo si accompagnano anche variazioni del testo: il "Grande Signore" della terza strofa diventa spesso "Grande Atamano" rendendo più chiaro il riferimento all'ambiente cosacco.
Un altro uso piuttosto comune nelle produzioni musicali che fanno capo all'estrema destra è il riutilizzo di linee melodiche note o tradizionali; in questo caso l'aria di "Polyuschko Polje".
Per la pianura splende il sole dell'estate,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2011/8/1 - 09:58
Song Itineraries:
Right-wing Reactionarism against and inside war
Or che Mussolini
Anonymous
Non permetti che si chiami tuo nonno assassino, Alessandra?
Lo vogliamo ancora chiamare salvatore dell'Italia? Gli vogliamo dedicare una strada, una piazza?
Così per pacificare, e superare vecchi rancori ormai "privi di senso"?
Lo vogliamo ancora chiamare salvatore dell'Italia? Gli vogliamo dedicare una strada, una piazza?
Così per pacificare, e superare vecchi rancori ormai "privi di senso"?
Alberto 2011/8/1 - 07:31
Moi, dit Pietro
Moi, dit Pietro
Canzone française – Moi, dit Pietro – Marco Valdo M.I. – 2011
Ah, dit Lucien l'âne, qu'est-ce encore que cette histoire de saucisson, de salami et de jambon ?
Mais, dit Marco Valdo M.I., Lucien l'âne mon ami, tu sais très bien de quoi il s'agit. Arrête donc de faire l'âne pour un instant puisque c'est à toi que Luc a écrit pour raconter cette histoire... Dis-nous plutôt ce qu'il t'a confié et d'abord, qui est ce Pietro dont il est question dans la chanson ?
Ce Pietro n'est autre que Pietro Montaresi, dont Luc dit : « Pietro Montaresi, dont certains à Bruxelles se rappellent encore. Parcours classique : juillet 1936 en Espagne ; interné au Vernet en 1939 ; ensuite, livré aux nazifascistes par le régime de Pétain... », comme le fut Giuseppe Porcu, dont tu nous racontas l'histoire. Quant au fait qu'on se souvienne de lui à Bruxelles, comme le dit Luc... Cela tient à son... (Continues)
Canzone française – Moi, dit Pietro – Marco Valdo M.I. – 2011
Ah, dit Lucien l'âne, qu'est-ce encore que cette histoire de saucisson, de salami et de jambon ?
Mais, dit Marco Valdo M.I., Lucien l'âne mon ami, tu sais très bien de quoi il s'agit. Arrête donc de faire l'âne pour un instant puisque c'est à toi que Luc a écrit pour raconter cette histoire... Dis-nous plutôt ce qu'il t'a confié et d'abord, qui est ce Pietro dont il est question dans la chanson ?
Ce Pietro n'est autre que Pietro Montaresi, dont Luc dit : « Pietro Montaresi, dont certains à Bruxelles se rappellent encore. Parcours classique : juillet 1936 en Espagne ; interné au Vernet en 1939 ; ensuite, livré aux nazifascistes par le régime de Pétain... », comme le fut Giuseppe Porcu, dont tu nous racontas l'histoire. Quant au fait qu'on se souvienne de lui à Bruxelles, comme le dit Luc... Cela tient à son... (Continues)
Au temps de Mussolini, au temps du Ventennio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/7/31 - 23:36
Non è finita a Piazzale Loreto
[1971]
Testo e Musica di Fausto Amodei
Quelli che il fascismo è morto con Mussolini oh yes,
Quelli che Berluscone.. non è fascista, oh yeah
Testo e Musica di Fausto Amodei
Quelli che il fascismo è morto con Mussolini oh yes,
Quelli che Berluscone.. non è fascista, oh yeah
Ma no che non è finita a piazzal Loreto,
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/31 - 18:20
Song Itineraries:
Antifa AWS: Militant antifascism
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Lorenzo Masetti 2011/7/30 - 23:23
Storia di Capodanno
Chanson italienne – Storia di Capodanno – Cantacronache – Janvier 1958
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Fin 1957, la nuit du Nouvel An. Angelo Favrello, un enfant de quatre mois, meurt de froid et de dénutrition dans une « casa minima » (maison minimum, baraque précaire, logement d'attente... infinie) d'Orbassano. Son père Francesco, immigré du Veneto, était chômeur depuis des mois et sa famille – sa femme Carla, le petit Angelo et deux autres petits – venait d'être chassée en plein hiver d'un logement de la via Passo Buole car ils ne pouvaient plus payer le loyer. À Orbassano, les Favrello s'étaient recasés dans un taudis glacé avec un petit poêle à bois, mais souvent ils ne pouvaient même pas se permettre le bois tout comme la nourriture... (fonte: Archivio de La Stampa, La Nuova Stampa di mercoledì 1 gennaio 1958)
Straniero e Liberovici écrivirent à chaud cette chanson, créant un grand embarras dans l'administration du maire démochrétien de l'époque Amedeo Peyron.
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Fin 1957, la nuit du Nouvel An. Angelo Favrello, un enfant de quatre mois, meurt de froid et de dénutrition dans une « casa minima » (maison minimum, baraque précaire, logement d'attente... infinie) d'Orbassano. Son père Francesco, immigré du Veneto, était chômeur depuis des mois et sa famille – sa femme Carla, le petit Angelo et deux autres petits – venait d'être chassée en plein hiver d'un logement de la via Passo Buole car ils ne pouvaient plus payer le loyer. À Orbassano, les Favrello s'étaient recasés dans un taudis glacé avec un petit poêle à bois, mais souvent ils ne pouvaient même pas se permettre le bois tout comme la nourriture... (fonte: Archivio de La Stampa, La Nuova Stampa di mercoledì 1 gennaio 1958)
Straniero e Liberovici écrivirent à chaud cette chanson, créant un grand embarras dans l'administration du maire démochrétien de l'époque Amedeo Peyron.
HISTOIRE POUR LE RÉVEILLON
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/7/30 - 22:48
Le soldat de Marsala
Ciao,
mi chiamo Guerrino, vivo in Italia ma sono cresciuto in Francia e vorrei proppore una traduzione della canzone "Le soldat de Marsala" un pò rivista e secondo me più giusta. La versione "ufficiale" mi sembra troppo tradotta alla lettera ma non bene nel senso del testo Francese.
mi chiamo Guerrino, vivo in Italia ma sono cresciuto in Francia e vorrei proppore una traduzione della canzone "Le soldat de Marsala" un pò rivista e secondo me più giusta. La versione "ufficiale" mi sembra troppo tradotta alla lettera ma non bene nel senso del testo Francese.
Il Soldato Di Marsala
(Continues)
(Continues)
Contributed by Di Vietri Guerrino 2011/7/30 - 22:48
Ignoranti senza scuole
“Canzone scritta dal sindacalista vercellese Pietro Besate, nel 1951 in occasione di un congresso di “Noi donne”, settimanale femminile del Pci, basata su di una melodia dello stesso Besate, che sapeva un po’ di musica e suonava il clarinetto e il sassofono contralto in bande di paese e poi in orchestrine da ballo”.
vocidimezzo.it
*
Canzone facente parte del repertorio del coro di mondine della Cooperativa dei Cappuccini di Vercelli, che la eseguì nel settembre del 1965 al 1° Folk Festival di Torino, organizzato da Franco Coggiola e Michele Straniero. La registrazione di quell’evento fu poi pubblicata da I Dischi del Sole nel 1966.
vocidimezzo.it
*
Canzone facente parte del repertorio del coro di mondine della Cooperativa dei Cappuccini di Vercelli, che la eseguì nel settembre del 1965 al 1° Folk Festival di Torino, organizzato da Franco Coggiola e Michele Straniero. La registrazione di quell’evento fu poi pubblicata da I Dischi del Sole nel 1966.
Ignoranti, senza scuole,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/30 - 19:27
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
E’ finidi i bozzi boni
brano tradizionale del lavoro in filanda, presente anche ne "Il tempo e oltre Cantando" con i Gang
Oggi è l’ultimo giorno,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/30 - 19:19
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La filanda è 'na galera
La filanda è 'na galera
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/30 - 19:17
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
World War 4
2007
After the bombs are dropped to kill
(Continues)
(Continues)
Contributed by anonymous 2011/7/30 - 19:14
Compagno Franceschi
Alessio ti chiedo scusa ma se io avessi un disco, anche solo una copia stonata e sbiadita, non esiterei a donarla a Lydia, da lei pretenderei una dedica ed un abbraccio.
2011/7/30 - 17:31
Libera Val di Susa
A AGOSTINO GHIGLIA E STEFANO ESPOSITO
Vorrei presentarmi alle persone sopra citate. Scusate se non vi chiamo signori ma qui in Valle di Susa siamo un po’ francesi e il nostro “signore” equivale al francese “monsieur”, termine con il quale i nostri “cugini d’oltralpe” chiamano le persone perbene.
Mi chiamo Walter Neirotti e vivo in Valle di Susa da quasi cinquantanove anni. Da quando sono stati presentati i molti progetti della linea ferroviaria Torino – Lyon mi sono sempre opposto, prima di tutto come uomo che crede in un mondo diverso (dal vostro), ma anche dal punto di vista tecnico, grazie a qualche conoscenza maturata in tanti anni di lavoro ferroviario ( ma adesso sono “ritirato dal lavoro” quindi un parassita a carico dell’INPS).
Non essendo un tipo da “prima linea” la mia opposizione non è mai apparsa, anche se ho partecipato a molte delle iniziative proposte dai comitati NO TAV... (Continues)
Vorrei presentarmi alle persone sopra citate. Scusate se non vi chiamo signori ma qui in Valle di Susa siamo un po’ francesi e il nostro “signore” equivale al francese “monsieur”, termine con il quale i nostri “cugini d’oltralpe” chiamano le persone perbene.
Mi chiamo Walter Neirotti e vivo in Valle di Susa da quasi cinquantanove anni. Da quando sono stati presentati i molti progetti della linea ferroviaria Torino – Lyon mi sono sempre opposto, prima di tutto come uomo che crede in un mondo diverso (dal vostro), ma anche dal punto di vista tecnico, grazie a qualche conoscenza maturata in tanti anni di lavoro ferroviario ( ma adesso sono “ritirato dal lavoro” quindi un parassita a carico dell’INPS).
Non essendo un tipo da “prima linea” la mia opposizione non è mai apparsa, anche se ho partecipato a molte delle iniziative proposte dai comitati NO TAV... (Continues)
CCG/AWS Staff 2011/7/29 - 17:51
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Fonte:NOTAV.INFO