Per culpa
Per culpa d’esta guerra tot està molt car,
(Continues)
(Continues)
2011/4/21 - 23:34
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Mamma, non sono più fascista
1996
Storie da li Peggio Quartieri
Storie da li Peggio Quartieri
- Mamma me dai 'na stampella?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/4/21 - 18:04
Dove non tramonta il sole
[2010]
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Là...dove non tramonta il sole
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/4/21 - 16:08
Fuochi di parole
dall'album "La musica nelle strade" (2005)
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Sulle pire accese bruciano le streghe
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/21 - 15:44
Song Itineraries:
Heresies and heretics, Witches
Detrás del queso
[1970]
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
Este triunfo es del tiempo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/4/21 - 13:27
Warriors of the Wasteland
[1986]
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (Continues)
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (Continues)
From diamond mine to the factory
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/4/21 - 11:00
Partigiano
C'era una volta un ponte difficile d'attraversare
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/4/21 - 09:53
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Too Much Monkey Business
[1956]
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (Continues)
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (Continues)
Runnin' to-and-fro - hard workin' at the mill.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/4/21 - 08:58
Praise the Lord and Pass the Ammunition
[2007]
Lyrics & Music by Serj Tankians
Album: Elect The Dead
"Praise the Lord and Pass the Ammunition" was an American patriotic song written by Frank Loesser and published as sheet music in 1942 by Famous Music Corp. The song was a response to the attack on Pearl Harbor that marked United States involvement in World War II. It described a chaplain ("Sky pilot") being with some fighting men who are under attack from an enemy.. He was asked to say a prayer for the men who were engaged in firing at the oncoming planes. The chaplain puts down his Bible, mans one of the ship's gun turrets and began firing back, saying, "Praise the Lord and pass the ammunition".
According to writer Jack S. McDowall, the famous phrase is generally credited to "A Chaplain," said to be manning the guns of a ship under attack. "This [sic] was not true," says McDowall. For some time, long after Pearl Harbor,... (Continues)
Lyrics & Music by Serj Tankians
Album: Elect The Dead
"Praise the Lord and Pass the Ammunition" was an American patriotic song written by Frank Loesser and published as sheet music in 1942 by Famous Music Corp. The song was a response to the attack on Pearl Harbor that marked United States involvement in World War II. It described a chaplain ("Sky pilot") being with some fighting men who are under attack from an enemy.. He was asked to say a prayer for the men who were engaged in firing at the oncoming planes. The chaplain puts down his Bible, mans one of the ship's gun turrets and began firing back, saying, "Praise the Lord and pass the ammunition".
According to writer Jack S. McDowall, the famous phrase is generally credited to "A Chaplain," said to be manning the guns of a ship under attack. "This [sic] was not true," says McDowall. For some time, long after Pearl Harbor,... (Continues)
Come lay it down, won't you,
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/4/21 - 08:45
El último sapukay
[1967]
Dall’album “Último momento”
Un “chamamé” (ballabile della cosiddetta “música litoraleña” argentina) composto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Interpretata anche da Jorge Cafrune, Coco Diaz, Danny Martínez ed altri.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Il “sapukay” (o “sapucai”) è il celebre “¡Ayyyyyy!”, il grido, che può essere di trionfo, di dolore, di allegria, di allerta o semplicemente di avviso o di richiamo, tipico di molti popoli indigeni – e in Argentina di quello guaraní – rimasto in parecchi generi musicali folklorici sudamericani, come appunto il “chamamé” (ma anche il huapango ed il son jarocho messicani).
"El último sapukay" di Oscar Valles è... (Continues)
Dall’album “Último momento”
Un “chamamé” (ballabile della cosiddetta “música litoraleña” argentina) composto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Interpretata anche da Jorge Cafrune, Coco Diaz, Danny Martínez ed altri.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Il “sapukay” (o “sapucai”) è il celebre “¡Ayyyyyy!”, il grido, che può essere di trionfo, di dolore, di allegria, di allerta o semplicemente di avviso o di richiamo, tipico di molti popoli indigeni – e in Argentina di quello guaraní – rimasto in parecchi generi musicali folklorici sudamericani, come appunto il “chamamé” (ma anche il huapango ed il son jarocho messicani).
"El último sapukay" di Oscar Valles è... (Continues)
La muerte apagó la risa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/4/20 - 15:25
Here in Silence
[1972]
Con Man Of Iron nella colonna sonora del film di Peter Elford “Pass of Arms”
Testo di Peter Elford
Musica di Don Fraser
Con Man Of Iron nella colonna sonora del film di Peter Elford “Pass of Arms”
Testo di Peter Elford
Musica di Don Fraser
Summer skies are gone for ever
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/4/20 - 08:18
La canzoncina del militare in bicicletta
[2011]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel :
(Per la versione russa / For the Russian version / Pour la version russe : Sergej Nikolaev
Sergej Nikolajevin venäjänkieliselle versiolle)
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare... (Continues)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel :
(Per la versione russa / For the Russian version / Pour la version russe : Sergej Nikolaev
Sergej Nikolajevin venäjänkieliselle versiolle)
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare... (Continues)
Il militare è un tipo assai sportivo,
(Continues)
(Continues)
2011/4/20 - 02:20
Caput mundi
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Mercenari al soldo dello stato,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/4/18 - 16:47
A Right to Life
[2010]
Post-apartheid South African racism, considered as an issue in Human Rights..
"A creative project for my Introduction to Peace Studies class, and an experiment in alternative hip/hop.."
Post-apartheid South African racism, considered as an issue in Human Rights..
"A creative project for my Introduction to Peace Studies class, and an experiment in alternative hip/hop.."
And I know that all human beings are born equal and free:
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/4/17 - 18:22
Palestina song
Da quando è nato che il mondo è mondo
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/4/17 - 08:20
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Così lontano, così vicino
2010
Salve caro compagno
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/4/16 - 18:04
El fantasma del laac
d'après la version italienne de Gian-Piero Testa
d'une chanson en comasque laghée de Davide Van De Sfroos – El Fantasma del Laac – 1992
Davide Van De Sfroos doit aimer les fantômes ou alors, il en rencontre souvent , peut-être fait-il partie lui-même d'une confrérie fantasmatique... Allez savoir... Voici donc sa deuxième chanson où un fantôme paraît dans le titre... Et un deuxième fantôme qui court autour du lac dans le pays de Côme...
Oh, dit Lucien l'âne en faisant semblant de trembler de tous ses membres et de tout son dos, en hérissant les poils de sa colonne de la tête à la queue, brrr, des fantômes... Ils me donnent le frisson, rien que d'y penser. mais à la vérité, je n'en ai jamais rencontré beaucoup et les seuls que j'ai vus étaient de bien braves gens, un peu déboussolés, mais gentils quand même. Aimables. Cela dit, je me demande, si ce ne serait pas le même fantôme, revenu... (Continues)
d'une chanson en comasque laghée de Davide Van De Sfroos – El Fantasma del Laac – 1992
Davide Van De Sfroos doit aimer les fantômes ou alors, il en rencontre souvent , peut-être fait-il partie lui-même d'une confrérie fantasmatique... Allez savoir... Voici donc sa deuxième chanson où un fantôme paraît dans le titre... Et un deuxième fantôme qui court autour du lac dans le pays de Côme...
Oh, dit Lucien l'âne en faisant semblant de trembler de tous ses membres et de tout son dos, en hérissant les poils de sa colonne de la tête à la queue, brrr, des fantômes... Ils me donnent le frisson, rien que d'y penser. mais à la vérité, je n'en ai jamais rencontré beaucoup et les seuls que j'ai vus étaient de bien braves gens, un peu déboussolés, mais gentils quand même. Aimables. Cela dit, je me demande, si ce ne serait pas le même fantôme, revenu... (Continues)
LE FANTÔME DU LAC
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/4/15 - 21:29
كلمتي حرة (Kelmti Horra)
Ich bin die, die frei sind und sich niemals fürchten
(Continues)
(Continues)
2011/4/15 - 20:43
Novecento
Version française – VINGTIÈME – Marco valdo M.I.
Chanson italienne – Novecento – Valerio Sanzotta
Chanson italienne – Novecento – Valerio Sanzotta
VINGTIÈME
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/4/15 - 18:23
Canto General
La majesté du peuple del popolo: Pablo Neruda et Florence
écrit par la Chatte Pampalea le 16 mars 2010
Sale hiver, mes chers. Spécialement pour une chatte, noire ou de n'importe quelle couleur. Nous autres, chats, nous aimons le soleil, nous ne sommes pas faits pour des hivers comme celui que, par chance et avec des incidents divers, se termine, ainsi nous prêtons notre voix aux autres incidents, souvent humains, qui éloignent de ce qu'on voudrait faire. Mais quand même, et ce qui est fait est fait et archivé, parfois timidement, ressort le soleil. Et alors, on retourne faire un tour en ville, ce qui se révèlera ensuite ici dénommé : une chatte noire en balade en ville. Et je suis partie faire un tour à San Salvi.
Tôt ou tard, ils s'en empareront, San Salvi, ces messieurs aux affaires louches et aux politiques obscures. Ils s'en empareront, ils y feront des maisons et des immeubles,... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2011/4/15 - 14:45
Where The Streets Have No Name
Là Où Les Rues N'ont Pas De Nom
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/15 - 13:34
Guerrilla Radio
Guerrilla Radio, dal più grande campo di prigionia a cielo aperto mai concepito da mente (dis)umana, il blog di Vittorio Arrigoni (Besana Brianza, 4 febbraio 1975 - Gaza City, 14 aprile 2011).
Bartleby 2011/4/15 - 13:30
Mothers Of The Disappeared
LES MÈRES DES DISPARUS
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/15 - 13:07
Latinoamérica
Da Drama Y luz 2011
Alerta esto es un llamado
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/15 - 12:57
No More Trouble
NON ABBIAMO BISOGNO DI ALTRI PROBLEMI
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/15 - 12:19
Fussing And Fighting
Li vedo combattere per il potere
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/4/15 - 12:17
Novecento
Ha partecipato allo scorso Festival di Sanremo (quello del 2008) e se ne sono accorti pochissimi. Esì che portava una canzone niente affatto banale per il palco del'Ariston come "Novecento", una cavalcata dylaniana, chitarra e armonica tra le cronache del millennio appena concluso, avendo il coraggio (o l'incoscienza) di parlare al Festival di Piazza Fontana, Guido Rossa e Enrico Berlinguer. Forse ha scontato la sfiga di esibirsi nell'anno del grande buco di Pippo Baudo, forse il fatto di essere figlio d'arte (il padre è il direttore de "Il Tempo" di Roma) e quindi possibile raccomandato. Fatto sta che Sanzotta Jr non solo ha scritto "Novecento", gran bella canzone per quanto ingenua, ma abbia fatto seguire un disco di buon spessore.
www.bielle.org
www.bielle.org
DonQuijote82 2011/4/15 - 09:56
Rachel Corrie
Morto Vittorio Arrigoni "per un mondo senza confini, né bandiere"
Marco 2011/4/15 - 07:00
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Arreglado por Al Tall
Yo también soy republicano, porque la II República Española hubiera podido llevar a cabo tal labor de regeneración y modernización en nuestro país que ahora, por lo menos intelectualmente, seríamos mucho mejores… “Pero entonces vinieron ellos” (Serrat, “De cartón piedra”), y todo lo que se había logrado se agostó con su triunfo, un triunfo que ya había comenzado en el bienio 1934-1936 gracias a la nómina de Mussolini.
Senyores i senyors, amb vostedes Al Tall:
La Zamarra de Gustavo