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Before 2011-3-28

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La tua libertà

La tua libertà
[1971]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Paroles et Musique de Francesco Guccini
Inserita nell'album Ritratti (2004)



Torno su questo sito dopo un'assenza (o latitanza) stavolta parecchio lunga. Alcuni mesi, addirittura. Ad un certo punto, dopo anni e anni di militanza quotidiana (perché occuparsi delle CCG è, almeno per me, una forma ben precisa di militanza, nella quale ho gettato tutto quel che ho di capacità e di conoscenza), mi si è come staccata la spina; non sono lontano dai cinquant'anni, e -volente o nolente- me li sento addosso. Ma son cose poco importanti, o perlomeno che importano solo al sottoscritto; dunque, rieccomi e mi fa un gran piacere ritrovare tutti quanti (in modo politicamente corretto dovrei scrivere tutt* quant*, ma a me gli asterischini non piacciono).

Per rientrare (vale a dire: costruire una pagina originale) ho scelto... (Continues)
Oltre le mura
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2011/3/28 - 22:47
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?װער קלאַפּט עס

Anonymous
?װער קלאַפּט עס
Chanson Yiddish - Ver Klapt Es? – Anonyme – 1942

Voici venue du ghetto de Łódź, une chanson dont les premières strophes sont une comptine d'amour, rêveuse, mais dont les trois dernières offrent une vue dramatique sur la vie dans le ghetto assiégé, affamé et désespéré.
Le « vieux » de l'avant-dernière strophe, celui dont tous ont peur comme du géniteur de l'amoureuse courtisée en cachette, est Chaïm Rumkowski, le chef controversé du Judenrat du ghetto de Łódź. « Roi Chaïm », ainsi appelé en raison de l'autorité absolue qu'il exerçait, organisa le ghetto comme une machine efficiente de productivité en faveur des nazis, en espérant peut-être de cette manière réussir à troquer la très haute productivité contre le sauvetage du plus grand nombre de Juifs... Ce fut une grave erreur de jugement , sinon un complet errement; la ligne de Rumkowski empêcha l'organisation de la résistance à l'intérieur... (Continues)
QUI FRAPPE ?
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/28 - 22:21
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Bandiere da bruciare

Bandiere da bruciare
2001
Romantic Songs of dissidence
Posso sentire il vento soffiare
(Continues)
Contributed by Enrico Shot in System HC 2011/3/28 - 21:09
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Tell Me Why

Tell Me Why
DIMMI PERCHE'
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/3/28 - 20:36
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Is It Any Wonder?

Is It Any Wonder?
C’È DA MERAVIGLIARSI?
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/3/28 - 20:28
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Everybody's Changing

Everybody's Changing
TUTTI STANNO CAMBIANDO
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/3/28 - 20:26
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Too Old to Work

Too Old to Work
[1950]
Album “American History in Ballad and Song, Vol.2”, Folkways Records, 1962.

E’ soltanto all’inizio degli anni 50 che gli industriali americani furono costretti dalle mobilitazioni operaie a cominciare a pagare contributi pensionistici ai loro dipendenti ad integrazione dei magrissimi sussidi pubblici. Lo slogan della campagna sindacale, promossa soprattutto dalla United Auto Workers (UAW) di Walter Reuther (celebre dirigente sindacale poi morto nel 1970 in uno strano incidente aereo), era "Too Old to Work, Too Young to Die”.
You work in the factory all of your life,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/28 - 09:09
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Alieni

Alieni
[2004]
Nell'album "Sì sì Sì NO no No" (Maninalto! Records)

(B.B.)
mi sento confuso, lo
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/28 - 08:14
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Stornelli d’esilio

Stornelli d’esilio
[1895-98]
Parole di Pietro Gori
Sulla melodia della canzone popolare toscana “Figlia campagnola”.
La prima pubblicazione risale al 1898, sulla rivista degli anarchici italiani profughi in America “La Questione sociale”
Testo trovato su Voci di mezzo
Interpreti: Margot (Cantacronache), Caterina Bueno, Les Anarchistes

Una canzone che Pietro Gori potrebbe aver scritto sia all’epoca del primo esilio - quando fu espulso dalla Svizzera dove era riparato per evitare l’arresto, accusato di essere l’ispiratore dell’attentato di Sante Caserio al presidente francese Sadi Carnot – sia a quella del secondo esilio, quando Gori fu costretto a fuggire in Sud America a seguito della repressione scatenata a partire dai moti milanesi del 1898.

“Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà…”

Mi è venuto bene di offrire questa canzone a contributo delle CCG/AWS contro tutta la retorica... (Continues)
O profughi d’Italia, a la ventura
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/28 - 07:05
Song Itineraries: Exiles and exilees
A Leopardi style dialogue (in Italian) about the Cirenaic War. After the first hot reactions, a bit more lines of reasoning, and some doubts too. I allow myself to point out that this also marks my coming back to the site after a couple of months' absence.
Riccardo Venturi 2011/3/28 - 00:56
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Cambalache

Cambalache
ROBIVECCHI
(Continues)
Contributed by Fabrizio Pasetti 2011/3/27 - 22:58
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Territory

Territory
non sarà perfetta ma visto che me la sono fatta per me la metto anche qua
TERRITORIO
(Continues)
Contributed by Archibald Gambolputty 2011/3/27 - 16:59
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Celentano

Celentano
Chanson italienne – Celentano - Andrea Sigona -
écrite pour le spectacle Il lavoro rende liberi (en français Le travail rend libre; en européen : Arbeit macht frei !) de Daniele Biacchessi:

« Cette histoire a un titre, « la salopette de Celentano » et un héros, Ubaldo Urso.
C'est une petite grande histoire italienne, une affaire exemplaire d'émigration du sud au nord.
Ubaldo Urso est né à Casoria.
Il commence à travailler dès son enfance.
Il connaît une vie dure, il souffre comme mineur à San Cataldo, village mafieux.
Puis, il affronte le long voyage vers Milan, une ville qui dans les années soixante recueille les fruits du sous-prolétariat méridional.
Ainsi, sans conscience syndicale et sans esprit de classe, Ubaldo est engagé chez Innocenti et fait le jaune.
Ses collègues ouvriers l'appellent Celentano, comme le chanteur.
Ubaldo est un gars jovial, content, un comique qui travaille et... (Continues)
CELENTANO
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/27 - 16:11
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La Biblioteca Nazionale di Sarajevo

La Biblioteca Nazionale di Sarajevo
Ho voluto unire la Storia di un eroe sconosciuto di nome Abi, un umile disertore arrivato in Italia per sfuggire alla guerra -"avrei dovuto sparare sui miei vicini, se fossi rimasto là"- con la storia di quella sciagurata città attraverso il suo simbolo più eloquente La Biblioteca Nazionale. Quella biblioteca era il simbolo della convivenza di "etnie" diverse. Scrive Rosario La Rossa nel suo libro "Mostri":

"4 aerei serbi che sganciarono decine di bombe su Vijecnica, la Biblioteca Nazionale di Sarajevo. 4 aerei e 4 secondi per cancellare 400 anni di storia. Cadevano precise le bombe sull’edificio ricco di libri. Non era un errore, non era un errore. La biblioteca era il bersaglio dei serbi. Perché bombardare un biblioteca, perché sprecare bombe, tempo e uomini per distruggere qualcosa che non spara. Questo si chiese Ludovic Boban, quando in piazza insieme a decine di giovani con secchi di... (Continues)
La Biblioteca Nazionale di Sarajevo
(Continues)
Contributed by Marco Milozzi 2011/3/26 - 18:24
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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American Idiot

American Idiot
AMO I GREEN DAY
LI AMO,
TANTISSIMO,
SIETE LA MIA VITA,
GREEN DAY ALL MY LIFE 2011/3/26 - 18:05
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Le dimanche à Tchernobyl

Le dimanche à Tchernobyl
[2002]
Album : L'Imprudence
Le dimanche à Tchernobyl
(Continues)
Contributed by adriana 2011/3/26 - 11:47
Song Itineraries: No Nukes
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Muss es sein? Es muss sein!

Muss es sein? Es muss sein!
Questa canzone non c'entra nulla con il pacifismo (di certo non è nemmeno guerrafondaia). Il tentativo di ricollegarla a Kundera è un sofismo; per giunta comicamente goffo. Milan Kundera scrive "L'insostenibile leggerezza dell'essere" nell'85; la canzone invece è datata 1975, dieci anni prima, tondi tondi, difficile credere se ne sia ispirato. Nietzsche poi lasciamolo in pace, ha già subito troppe interpretazioni tendenziose. Poverino, l'unica sua colpa, in fondo, è l'aver scritto in uno stile poco schietto, facile preda per i presuntuosi che gli vogliano far dire ciò che desiderano. L'unico e vero senso della canzone è apolitico: il desiderio, che si DEVE avverare, che la musica (quella colta, non le spice-girls), torni a beneficio di tutti, nelle strade. Cita l'es muss sein beethoveniano, a favore e come modello di questo.

"Nei salotti lustrati da servi venerati/ Nei concerti segreti... (Continues)
Giovanni Pianca 2011/3/25 - 21:51
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Chimes Of Freedom

Chimes Of Freedom
CAMPANAS DE LIBERTAD
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/25 - 19:12
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20 luglio

20 luglio
Testo e Musica MALAVIDA
Voce Alessio (ATARASSIA GROP)
Organo Fabio Verdini (Gang)
Facce conosciute di una brutta storia
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/25 - 18:59
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Ο Μπελογιάννης

Ο Μπελογιάννης
Versione italiana di Gian Piero Testa
BELOYANNIS
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/3/25 - 15:35




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