The Day The World Gets 'Round
[1973]
Album "Living In The Material World"
Album "Living In The Material World"
The day the world gets 'round
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/10 - 22:13
Save The World
[1981]
Album "Somewhere In England"
Album "Somewhere In England"
We've got to save the world
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/10 - 22:04
Arthur McBride
Anonymous
guardatevi la versione definitiva di paul brady. senza offesa per dylan ma è molto meglio.
Fede 2010/2/10 - 21:42
The Pill
[1972]
Album "Back to Country" (1975)
La "pillola", o dell'emancipazione femminile...
Il tempo passa ma - specie qui da noi, sfortunati che viviamo col papa sulle croste - c'è sempre qualcuno che, volendo impedire alle donne di essere padrone del proprie corpo, si scaglia contro la "pillola" di turno...
Al proposito si veda anche La loi de 1920
Album "Back to Country" (1975)
La "pillola", o dell'emancipazione femminile...
Il tempo passa ma - specie qui da noi, sfortunati che viviamo col papa sulle croste - c'è sempre qualcuno che, volendo impedire alle donne di essere padrone del proprie corpo, si scaglia contro la "pillola" di turno...
Al proposito si veda anche La loi de 1920
You wined me and dined me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/10 - 16:03
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
The American Ruse
[1970]
Album "Back in the USA"
Album "Back in the USA"
They told you in school about freedom
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/10 - 13:33
My People...Hold On
[1972]
My people hold on!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/10 - 12:44
Ballad Of A Crystal Man
Traduzione invero piuttosto libera (e meno "contro la guerra" dell'originale) di Edoardo Bennato, rilasciata nel disco "sbandato" (1998)
FALSA LIBERTA'
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Caccianiga 2010/2/10 - 12:06
Oxford Town
Può essere interessante seguire anche l'evoluzione di James Meredith dopo la stagione del movimento dei diritti civili. Laureatosi in scienze politiche, dopo il ferimento del 1967 si allontano sempre di più dal movimento fino ad entrare in aperto conflitto con esso. Fece parte dello staff dei consiglieri del senatore ultraconservatore Jesse Helms, che fra l'altro del movimento dei diritti civili fu sempre un fiero avversario. Meredith militò sempre nel Partito Repubblicano; divenne sempre più conservatore, fino ad accusare (nel 1988) i "liberals" bianchi di essere "i peggiori nemici" degli Afroamericani. Nonostante i ripetuti fallimenti per essere eletto al Congresso, si oppose pubblicamente alle sanzioni economiche contro il Sudafrica razzista e all'istituzione del compleanno di Martin Luther King come festa nazionale.
Nel 2002, in occasione del 40° anniversario dei tumulti di Oxford,... (Continues)
Nel 2002, in occasione del 40° anniversario dei tumulti di Oxford,... (Continues)
Riccardo Venturi 2010/2/9 - 23:47
Ballad Of Oxford, Mississippi (Jimmy Meredith)
9 febbraio 2010
BALLATA DI OXFORD, MISSISSIPPI (JIMMY MEREDITH)
(Continues)
(Continues)
2010/2/9 - 23:19
Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali
Attenzione perché nel magnifico Jurnateri di Daniele Sepe c'è un'altra bella versione del "Lamento" eseguita da Massimo Ferrante, chitarra e voce.
Gigi 2010/2/9 - 21:15
Riccardo Scocciante: Itaglia, amore loro
Tutto, ohimé, parte da una rivelazione del blog "Macchianera" poi rilanciata, tra gli altri, da Call of the West: il testo della canzone che il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, il cantate Enzo Ghinazzi in "arte" Pupo e il tenore Luca Canonici stanno per presentare al Festival di Sanremo.
Una volta rivelato tale testo, le reazioni sono state di generale incredulità. Un simile concentrato di luoghi comuni italioti, criptofascismi, "radici religiose" e via discorrendo non poteva essere vero. Una specie di "inno perfetto" dell'Itaglia berlusco-fascista di adesso; e, invece, è tutto vero. A questo punto, è bene vedere quale sia il testo di questa canzone che sarà prossimamente eseguita dall'inedito "trio" al Festival di Sanremo:
ITALIA, AMORE MIO
(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
Io credo nelle... (Continues)
Una volta rivelato tale testo, le reazioni sono state di generale incredulità. Un simile concentrato di luoghi comuni italioti, criptofascismi, "radici religiose" e via discorrendo non poteva essere vero. Una specie di "inno perfetto" dell'Itaglia berlusco-fascista di adesso; e, invece, è tutto vero. A questo punto, è bene vedere quale sia il testo di questa canzone che sarà prossimamente eseguita dall'inedito "trio" al Festival di Sanremo:
ITALIA, AMORE MIO
(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
Io credo nelle... (Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2010/2/9 - 19:45
Sul ponte di Perati bandiera nera
Anonymous
essendo per meta italiano e per meta greco,e in piu nipote di un alpino che al ponte di perati ci ha combattuto (diceva per scherzo che lui a dovuto mandare la figlia in grecia come risarcimento di guerra...), colgo l'occasione dell commento di elisa per scrivere due parole.
inanzitutto la canzone con il fascismo non c'entra per niente, anzi:io mi ricordo dell nonno che cantava piangendo,una strofa in piu, censurata all'epoca dai fascisti: "quelli che la volevan non ci son stati, quelli che ci son stati non son tornati".
e ricordo mio nonno, salito ormai nella cima piu alta, dire per i fascisti moderni, che "io quelli non li votero mai, perche hanno fatto tanto tanto male al mio paese". E raccontarmi, che la serata prima della dichiarazione di guerra, dopo essersi salutati per l'ultima volta con gli ufficiali greci, con i quali fino all giorno prima si incontravano sui posti di frontiera... (Continues)
inanzitutto la canzone con il fascismo non c'entra per niente, anzi:io mi ricordo dell nonno che cantava piangendo,una strofa in piu, censurata all'epoca dai fascisti: "quelli che la volevan non ci son stati, quelli che ci son stati non son tornati".
e ricordo mio nonno, salito ormai nella cima piu alta, dire per i fascisti moderni, che "io quelli non li votero mai, perche hanno fatto tanto tanto male al mio paese". E raccontarmi, che la serata prima della dichiarazione di guerra, dopo essersi salutati per l'ultima volta con gli ufficiali greci, con i quali fino all giorno prima si incontravano sui posti di frontiera... (Continues)
giorgio 2010/2/9 - 18:47
F.M.U.S.A.
[1991]
Album "Mall"
Protagonisti di questo brano sono una donna vietnamita, il cui marito è stato ucciso e che ora si prostituisce per sopravvivere, ed un marine americano, suo cliente...
"Fuck Me U.S.A,
fottimi, ma prima paga,
ho dei sogni anch'io, Yankee..."
Album "Mall"
Protagonisti di questo brano sono una donna vietnamita, il cui marito è stato ucciso e che ora si prostituisce per sopravvivere, ed un marine americano, suo cliente...
"Fuck Me U.S.A,
fottimi, ma prima paga,
ho dei sogni anch'io, Yankee..."
I lived in tunnels
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/9 - 09:34
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
I Found That Essence Rare
[1979]
Album "Entertainment!"
"...la cosa peggiore del 1954 fu (il test nucleare a) Bikini
Guarda la tipa in TV col suo Bikini
Forse le non lo sa, ma se l'è messo a causa di una bomba H..."
Album "Entertainment!"
"...la cosa peggiore del 1954 fu (il test nucleare a) Bikini
Guarda la tipa in TV col suo Bikini
Forse le non lo sa, ma se l'è messo a causa di una bomba H..."
Aim for the body rare, you'll see it on TV
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/9 - 09:07
5.45
[1979]
Album "Entertainment!"
"Guarda ancora sangue sullo schermo da diciotto pollici...”
"Guerriglia guerra lotta sono il nuovo intrattenimento..."
Intrattenimento al vetriolo...
Album "Entertainment!"
"Guarda ancora sangue sullo schermo da diciotto pollici...”
"Guerriglia guerra lotta sono il nuovo intrattenimento..."
Intrattenimento al vetriolo...
How can I sit and eat my tea,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/9 - 08:56
Ether
[1979]
Album "Entertainment!"
Una canzone sulla condizione dei prigionieri repubblicani nord-irlandesi detenuti negli H-Blocks del carcere speciale di Maze, più noto come Long Kesh.
Nel 1972 ai combattenti dell'IRA fu riconosciuto lo Special Category Status, cioè furono riconosciuti come prigionieri di guerra. Ma ben presto questa condizione fu revocata: nessuna differenza coi criminali comuni, obbligo di indossare la divisa carceraria e di lavoro come gli altri detenuti.
Nel 1976, Kieran Nugent fu il primo militante dell'IRA ad essere rinchiuso nei nuovi H-Blocks di Maze, e subito rifiutò di mettersi l'uniforme della prigione, rivendicando il suo status di prigioniero politico.
Così iniziò la "blanket protest" che culminò poi nel 1981 nello sciopero della fame ad oltranza che portò alla morte Bobby Sands ed altri suoi nove compagni...
Album "Entertainment!"
Una canzone sulla condizione dei prigionieri repubblicani nord-irlandesi detenuti negli H-Blocks del carcere speciale di Maze, più noto come Long Kesh.
Nel 1972 ai combattenti dell'IRA fu riconosciuto lo Special Category Status, cioè furono riconosciuti come prigionieri di guerra. Ma ben presto questa condizione fu revocata: nessuna differenza coi criminali comuni, obbligo di indossare la divisa carceraria e di lavoro come gli altri detenuti.
Nel 1976, Kieran Nugent fu il primo militante dell'IRA ad essere rinchiuso nei nuovi H-Blocks di Maze, e subito rifiutò di mettersi l'uniforme della prigione, rivendicando il suo status di prigioniero politico.
Così iniziò la "blanket protest" che culminò poi nel 1981 nello sciopero della fame ad oltranza che portò alla morte Bobby Sands ed altri suoi nove compagni...
Trapped in heaven life style (locked in Long Kesh)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/9 - 08:44
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Da dentro
Version française – DU DEDANS – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Da Dentro – Andrea Sigona – 2008
Je ne sais ce qu'on peut éprouver à l'intérieur d'une prison, mais je voulais représenter un homme qui écrit une lettre « du dedans » en écoutant radio Gap, la « Radio du Mouvement ».
Chanson italienne – Da Dentro – Andrea Sigona – 2008
Je ne sais ce qu'on peut éprouver à l'intérieur d'une prison, mais je voulais représenter un homme qui écrit une lettre « du dedans » en écoutant radio Gap, la « Radio du Mouvement ».
DU DEDANS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/2/8 - 22:14
Funeral de um lavrador
Versione italiana del 1970 dall'album "Per un pugno di samba", interpretata dallo stesso Chico Buarque e con le sorelle Mia Martini e Loredana Bertè (cáspita!) come splendide e inquietanti coriste.
Testi e musiche sono di Sergio Bardotti e Chico Buarque.
Gli arrangiamenti di Ennio Morricone (ricáspita!)
Gli arrangiamenti di Ennio Morricone (ricáspita!)
FUNERALE DI UN CONTADINO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 21:46
Amiamoci
[1981]
Album "...e noi amiamoci" (Fonit Cetra, ristampato in cd nel 2003)
Testo di Sergio Endrigo e Sergio Bardotti
Musica di Sergio Endrigo
Album "...e noi amiamoci" (Fonit Cetra, ristampato in cd nel 2003)
Testo di Sergio Endrigo e Sergio Bardotti
Musica di Sergio Endrigo
Nei salotti più esclusivi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 20:39
My Name Is Sylvio
Ah, se solo gli italiani fossero un po' più grilli e un po' meno pecore...
IL LUPO E IL GRILLO
Poesia di Gianni Rodari
Un lupo prepotente
voleva essere fatto presidente.
"Mostraci i denti...", un grillo gli gridò.
E il lupo le sue fauci spalancò.
"Per noi tu mangi troppo, amico caro:
se ti eleggiamo, è chiaro,
tu ti divori tutta la foresta...
E al popolo, che resta?"
(Trovata sul bel libro di Walter Fochesato "Lupus in fabula. Con dieci racconti inediti e una poesia di Gianni Rodari", Titivillus editore, 2004)
IL LUPO E IL GRILLO
Poesia di Gianni Rodari
Un lupo prepotente
voleva essere fatto presidente.
"Mostraci i denti...", un grillo gli gridò.
E il lupo le sue fauci spalancò.
"Per noi tu mangi troppo, amico caro:
se ti eleggiamo, è chiaro,
tu ti divori tutta la foresta...
E al popolo, che resta?"
(Trovata sul bel libro di Walter Fochesato "Lupus in fabula. Con dieci racconti inediti e una poesia di Gianni Rodari", Titivillus editore, 2004)
Alessandro 2010/2/8 - 20:21
Casta Diva
E difatti l'ho solo opinata, Riccardo Venturi!
(Federico)
(Federico)
Ma prego, Federico! Questo è un sito fatto apposta per opinare! [RV]
2010/2/8 - 18:26
One in Ten
[1981]
Album "Present Arms"
Uno su dieci era all'epoca il numero dei disoccupati in Inghilterra...
Album "Present Arms"
Uno su dieci era all'epoca il numero dei disoccupati in Inghilterra...
I am the one in ten
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 15:12
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sixteen Tons
[1946]
Album “Folk Songs of the Hills” (1947)
Canzone resa celebre nelle interpretazioni di Tennessee Ernie Ford (1955) e poi di Francesco Paolo LoVecchio (beh, questo era il vero nome del grande Frankie Lane).
Racconta della dura vita del minatore di carbone, che si spezza la schiena dall’alba al tramonto e che nemmeno può concedersi il lusso di morire perché “pieno di debiti, ha venduto l’anima alla compagnia mineraria”. Infatti, nonostante le decine di grandi e sanguinosi scioperi organizzati dalla United Mine Workers of America specie nei primi due decenni del 20° secolo, in molte miniere le compagnie non pagavano i lavoratori in denaro corrente ma in assegni o buoni illegali che essi erano costretti a spendere, spesso indebitandosi, negli spacci gestiti dalle stesse compagnie, che così da datrici di lavoro diventavano creditrici e quindi “proprietarie” della forza lavoro alle loro... (Continues)
Album “Folk Songs of the Hills” (1947)
Canzone resa celebre nelle interpretazioni di Tennessee Ernie Ford (1955) e poi di Francesco Paolo LoVecchio (beh, questo era il vero nome del grande Frankie Lane).
Racconta della dura vita del minatore di carbone, che si spezza la schiena dall’alba al tramonto e che nemmeno può concedersi il lusso di morire perché “pieno di debiti, ha venduto l’anima alla compagnia mineraria”. Infatti, nonostante le decine di grandi e sanguinosi scioperi organizzati dalla United Mine Workers of America specie nei primi due decenni del 20° secolo, in molte miniere le compagnie non pagavano i lavoratori in denaro corrente ma in assegni o buoni illegali che essi erano costretti a spendere, spesso indebitandosi, negli spacci gestiti dalle stesse compagnie, che così da datrici di lavoro diventavano creditrici e quindi “proprietarie” della forza lavoro alle loro... (Continues)
Some people say a man is made out of mud
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 14:38
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
How Can You Keep on Moving (Unless You Migrate Too)
[primi anni 30]
Compare in "Songs From the Depression" dei New Lost City Ramblers (Folkways Records, 1959)
Riproposta da Ry Cooder nell'album "Into the Purple Valley" del 1972.
Sis Cunningham, musicista e fondatrice del Broadside Magazine, era originaria dell'Oklahoma. E questa canzone si riferisce proprio all'emigrazione dei farmers dall'Oklahoma durante il Dust Bowl, il lungo periodo di siccità che - come se non fosse bastata la Grande Depressione - flagellò le pianure americane tra il 1930 e il 1940. Gli "okies", i "tex" e gli "arkies", che fuggivano in massa dalle loro terre devastate dall'immane disastro ecologico per raggiungere la California lungo la Route 66, non venivano certo accolti a braccia aperte sul loro cammino... A quell'epoca dolorosa John Steinbeck dedicò il suo "The Grapes of Wrath" e la fotografa Dorothea Lange uno dei suoi servizi più famosi.
Si veda anche The Ghost Of Tom Joad
Compare in "Songs From the Depression" dei New Lost City Ramblers (Folkways Records, 1959)
Riproposta da Ry Cooder nell'album "Into the Purple Valley" del 1972.
Sis Cunningham, musicista e fondatrice del Broadside Magazine, era originaria dell'Oklahoma. E questa canzone si riferisce proprio all'emigrazione dei farmers dall'Oklahoma durante il Dust Bowl, il lungo periodo di siccità che - come se non fosse bastata la Grande Depressione - flagellò le pianure americane tra il 1930 e il 1940. Gli "okies", i "tex" e gli "arkies", che fuggivano in massa dalle loro terre devastate dall'immane disastro ecologico per raggiungere la California lungo la Route 66, non venivano certo accolti a braccia aperte sul loro cammino... A quell'epoca dolorosa John Steinbeck dedicò il suo "The Grapes of Wrath" e la fotografa Dorothea Lange uno dei suoi servizi più famosi.
Si veda anche The Ghost Of Tom Joad
How can you keep on moving unless you migrate too
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 13:38
War In The City
Chanson italienne – War in the City – Gang – 1984
GUERRE EN VILLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/2/8 - 12:20
Letter From America
[1987]
Album “This Is the Story”
Nell’album di debutto dei gemelli Charlie e Craig Reid di Leith, Scozia, c’è questa canzone dedicata alla lunga storia di emigrazione subita dal popolo scozzese fin dalle “Highland Clearances” del 18° e 19° secolo, quando i landlords costrinsero i contadini delle Highlands ad abbandonare le loro terre e ad emigrare (nelle Lowlands, ma più spesso verso il nord America e l’Australia) perché volevano convertirle ad attività più redditizie, come l’allevamento delle pecore. Le espulsioni di massa furono “incoraggiate” con l’offerta di modeste somme di denaro ma più spesso furono brutalmente attuate con la forza, e non si fermarono nemmeno quando nel 1846 scoppiò la “Potato Famine” che decimò la popolazione residua e indusse anche gli irriducibili a levare le tende.
All’inizio del 20° secolo nelle Scottish Highlands c’erano molte più pecore che persone…
Il carnaio della prima guerra mondiale diede il colpo di grazia…
Album “This Is the Story”
Nell’album di debutto dei gemelli Charlie e Craig Reid di Leith, Scozia, c’è questa canzone dedicata alla lunga storia di emigrazione subita dal popolo scozzese fin dalle “Highland Clearances” del 18° e 19° secolo, quando i landlords costrinsero i contadini delle Highlands ad abbandonare le loro terre e ad emigrare (nelle Lowlands, ma più spesso verso il nord America e l’Australia) perché volevano convertirle ad attività più redditizie, come l’allevamento delle pecore. Le espulsioni di massa furono “incoraggiate” con l’offerta di modeste somme di denaro ma più spesso furono brutalmente attuate con la forza, e non si fermarono nemmeno quando nel 1846 scoppiò la “Potato Famine” che decimò la popolazione residua e indusse anche gli irriducibili a levare le tende.
All’inizio del 20° secolo nelle Scottish Highlands c’erano molte più pecore che persone…
Il carnaio della prima guerra mondiale diede il colpo di grazia…
When you go will you send back
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 12:06
War
[2003]
Album "There's No Power Without Control"
Album "There's No Power Without Control"
We never asked for war
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 10:45
Wargames
[1982]
EP "The House That Man Built"
EP "The House That Man Built"
Waiting for the medical. Waiting for the test
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 10:40
Crazy Governments
[1983]
Album "It's Time to See Who's Who"
Album "It's Time to See Who's Who"
Crazy governments try to find ways, how to blow other countries away
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 10:36
War In The City
Sto leggendo il libro "Le radici e le ali" sulla storia splendida dei Gang. Effettivamente i primi 3 cd Tribe's Union, Barricada Rumble Beat e Reds sono stati cantati in inglese. Invece dal 1991 con Le Radici e le Ali hanno iniziato a cantare in italiano. E' vero che sul sito ufficiale sono pubblicate purtroppo solo le traduzioni in italiano dei testi di Tribe's Union..ne ignoro il motivo!
matteo88 2010/2/8 - 10:22
Stimela (Coal Train)
[1974]
Album "I Am Not Afraid", registrato a Los Angeles nella primavera del 1974.
Uno dei classici del grande musicista sudafricano (che fu anche compagno di Miriam Makeba), una canzone dedicata ai lavoratori delle miniere di Johannesburg.
Album "I Am Not Afraid", registrato a Los Angeles nella primavera del 1974.
Uno dei classici del grande musicista sudafricano (che fu anche compagno di Miriam Makeba), una canzone dedicata ai lavoratori delle miniere di Johannesburg.
There is a train that comes from Namibia and Malawi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/8 - 08:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Cálice
8 febbraio 2010
Non è possibile, ovviamente, riprodurre i giochi di parole brasiliani in italiano, a partire dal cálice / cale-se. Ma trovo che, comunque, la canzone sia sufficientemente "chiara" anche così, anche in una traduzione forzatamente imperfetta (ammesso e non concesso che esista e possa esistere una "traduzione perfetta"). Leggendo il testo, salta immediatamente agli occhi perché la canzone fu comunque censurata e proibita, nonostante i geniali sforzi e le "analogie criptiche" dell'autore. Non sono così criptiche da nascondere l'orrore di una dittatura. Perché orribile, come le altre, fu la dittatura brasiliana; in questo paese, forse, il Brasile (con il Carnevale, il calcio divino, la musica, e tutto il resto) tende ad "non essere identificato" con il resto del continente sudamericano, quasi godesse di uno status speciale a base di una presupposta "gioia di vivere". Ma il Brasile,... (Continues)
Non è possibile, ovviamente, riprodurre i giochi di parole brasiliani in italiano, a partire dal cálice / cale-se. Ma trovo che, comunque, la canzone sia sufficientemente "chiara" anche così, anche in una traduzione forzatamente imperfetta (ammesso e non concesso che esista e possa esistere una "traduzione perfetta"). Leggendo il testo, salta immediatamente agli occhi perché la canzone fu comunque censurata e proibita, nonostante i geniali sforzi e le "analogie criptiche" dell'autore. Non sono così criptiche da nascondere l'orrore di una dittatura. Perché orribile, come le altre, fu la dittatura brasiliana; in questo paese, forse, il Brasile (con il Carnevale, il calcio divino, la musica, e tutto il resto) tende ad "non essere identificato" con il resto del continente sudamericano, quasi godesse di uno status speciale a base di una presupposta "gioia di vivere". Ma il Brasile,... (Continues)
CALICE
(Continues)
(Continues)
2010/2/8 - 01:16
The Hangman And The Papist
[1971]
Album "From the Witchwood"
Come New World, una canzone ispirata al fratricida conflitto nord-irlandese.
Album "From the Witchwood"
Come New World, una canzone ispirata al fratricida conflitto nord-irlandese.
The village square stands quiet with the curfew still in force
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/7 - 23:46
Song Itineraries:
Executioners & Hangmen Co.
New World
[1972]
Album "Grave New World"
"The song is very much a companion piece of "The Hangman and the Papist" from the previous album From the Witchwood. It tells of conflict and divided families and, like the earlier song, was prompted by the troubles in Northern Ireland."
(fonte: en.wikipedia)
Album "Grave New World"
"The song is very much a companion piece of "The Hangman and the Papist" from the previous album From the Witchwood. It tells of conflict and divided families and, like the earlier song, was prompted by the troubles in Northern Ireland."
(fonte: en.wikipedia)
There's blood in the dust
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/7 - 23:37
The Outside Of The Inside
[2003]
Album "The Old Kit Bag"
"A song about how the Taliban see the West", la miseria e la "forza" del fondamentalismo, e non solo quello islamico...
Album "The Old Kit Bag"
"A song about how the Taliban see the West", la miseria e la "forza" del fondamentalismo, e non solo quello islamico...
God never listened to Charlie Parker
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/2/7 - 23:21
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Testo e musica di Ivan Della Mea
Lyrics and music by Ivan Della Mea
Album: Sudadio Giudabestia
Con: Isabella Cagnardi, Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Ivan Della Mea, Paolo De Vecchi, Pepè Gagliardi, Fabio Rizzato, Attilio Zanchi. Elaborazione collettiva su testi e musiche di Ivan Della Mea.
In questo sito sono già presenti due canzoni provenienti da Sudadio Giudabestia, l'opera collettiva che Ivan Della Mea e la sua “banda di pirati” (che ho la fortuna di conoscere personalmente in gran parte) scrissero e misero in scena nel 1979: si tratta di Storia di un cane e Sebastiano. A rigore, però, tutto il Sudadio andrebbe inserito. Non importa come, e con quale motivazione; via via sarà fatto. Intanto, inserendo questa canzone magistrale che Ivan martellava quasi in un crescendo rossiniano, con la sua voce inesauribile nonostante le novemila sigarette al giorno che fumava o roba del... (Continues)