Uno dal pensiero diverso
una canzone contro il tentativo di dichiarare dispersi tanti soldati fucilati sul posto e senza processo come "disertori
Ero nato cafone al paese e finirò soldato in Trentino
(Continues)
(Continues)
Contributed by luca di leo 2009/7/3 - 17:24
Dal mare
Dal mare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca Di Leo 2009/7/3 - 12:09
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
I Clandestini
Dal Musical "Notre Dame de Paris"
All'Arena di Verona il 30/5/2009 l'ha presentato dicendo (più o meno) questa canzone racconta come i clandestini, gli zingari, i diversi fossero emarginati ed esclusi della società, ma questo avveniva "solo" nel 1482 (ovviamente con tono ironico).
All'Arena di Verona il 30/5/2009 l'ha presentato dicendo (più o meno) questa canzone racconta come i clandestini, gli zingari, i diversi fossero emarginati ed esclusi della società, ma questo avveniva "solo" nel 1482 (ovviamente con tono ironico).
CLOPIN
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/7/3 - 09:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La riva bianca, la riva nera
...CONTRO TUTTE LE GUERRE ED I LORO ORRORI....STRAZIANTE....
ANGELA 2009/7/3 - 08:39
Bisanzio
(1998 - From In Alamanno e in Goto; translation revised on July 3, 2009).
BYZANTHIUM
(Continues)
(Continues)
2009/7/3 - 03:26
Eve Of Destruction
Gino Santercole,io incisi questa canzone,con iltesto di Mogol nel 64 circa.Celentano la cantò in seguito sul LP."I MIEI AMERICANI" Vi lascio la mia email:g.santercole@alice.it Saluti a tutti.Gino Santercole
GINO SANTERCOLE 2009/7/3 - 00:08
Tammùria
"Se un dittatore dal nuovo balcone spaccia in TV la gioia..." Chissà a chi si riferiva Pelù & Co. in questa canzone?! Stiamo sempre in guardia ragazzi e resistiamo! Il pezzo è estratto dall'album "Spirito" del 1994.
Tammùria più forte stanotte non voglio pensare a niente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jack 2009/7/2 - 18:42
Per Giorgiana
Giorgianeda
di Riccardo Venturi
Volevo dire due parole, assolutamente piane, su una cosa.
A me, quando una polizia o qualcosa del genere spara sulla folla e ammazza, fa regolarmente uno schifo indicibile. Mi fa schifo che a Neda l'abbiano ammazzata a Teheran. Era una ragazza che manifestava. Anzi, era una ragazza. E basta. Non si deve sempre dire “che manifestava”. Manifestare, opporsi a quel che si vuole, porca madonna, è un diritto. Ovunque. Mettiamocelo bene nella testa, una volta per tutte. Che non stia bene cosa facciano i cazzoni che, in ogni parte del mondo, si arrogano la figura di “governanti”, non è soltanto un diritto: è un dovere. Pagarlo con la vita non ha parole. “Schifo” è solo un eufemismo.
Però c'è da dire anche qualc'altra cosa.
Neda sembra diventata un'icona, ora. Poveraccia, è perfetta. A lei magari non gliene importava un cazzo se non di andare a protestare contro... (Continues)
di Riccardo Venturi
Volevo dire due parole, assolutamente piane, su una cosa.
A me, quando una polizia o qualcosa del genere spara sulla folla e ammazza, fa regolarmente uno schifo indicibile. Mi fa schifo che a Neda l'abbiano ammazzata a Teheran. Era una ragazza che manifestava. Anzi, era una ragazza. E basta. Non si deve sempre dire “che manifestava”. Manifestare, opporsi a quel che si vuole, porca madonna, è un diritto. Ovunque. Mettiamocelo bene nella testa, una volta per tutte. Che non stia bene cosa facciano i cazzoni che, in ogni parte del mondo, si arrogano la figura di “governanti”, non è soltanto un diritto: è un dovere. Pagarlo con la vita non ha parole. “Schifo” è solo un eufemismo.
Però c'è da dire anche qualc'altra cosa.
Neda sembra diventata un'icona, ora. Poveraccia, è perfetta. A lei magari non gliene importava un cazzo se non di andare a protestare contro... (Continues)
2009/7/2 - 03:34
Devil In The Business Class
da "Unza Unza Time" (1999)
Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.
In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.
In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Welcome aboard dear passengers
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2009/7/2 - 00:24
Song Itineraries:
The Devil
Noli me tangere !
Noli me tangere !
Canzone léviane – Noli me tangere ! – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 27
Noli me tangere ! est la vingt-septième chanson du Cycle du Cahier ligné.
Canzone léviane, elle s'inscrit dans cette ambiance onirique qui permet au « blessé-prisonnier – enfermé » d'échapper – au moins par la pensée et dans ce cas précis, l'imprécation, à l'étouffement progressif de son existence, qui précède – il le pressent – de peu son propre étouffement.
Bien que toutes les proclamations de bonne foi annoncent le contraire et soutiennent le caractère rédempteur de la prison, on ne peut tenir sérieusement longtemps pareille hypothèse.
Le but principal de la prison est de briser l'être humain dans l'homme; c'est un lieu de dressage; on y traite l'homme comme un animal sauvage. La preuve, on ne l'approche qu'armé, on le nourrit de loin, on le tient à distance, on le... (Continues)
Canzone léviane – Noli me tangere ! – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 27
Noli me tangere ! est la vingt-septième chanson du Cycle du Cahier ligné.
Canzone léviane, elle s'inscrit dans cette ambiance onirique qui permet au « blessé-prisonnier – enfermé » d'échapper – au moins par la pensée et dans ce cas précis, l'imprécation, à l'étouffement progressif de son existence, qui précède – il le pressent – de peu son propre étouffement.
Bien que toutes les proclamations de bonne foi annoncent le contraire et soutiennent le caractère rédempteur de la prison, on ne peut tenir sérieusement longtemps pareille hypothèse.
Le but principal de la prison est de briser l'être humain dans l'homme; c'est un lieu de dressage; on y traite l'homme comme un animal sauvage. La preuve, on ne l'approche qu'armé, on le nourrit de loin, on le tient à distance, on le... (Continues)
Noli me tangere !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/7/1 - 22:32
Il lavoro per il pane
Cette vision provient de Mohandas Gandhi. Ce fut la plus grandes des révolutions encore aujourd'hui vive et en action. Une révolution non seulement contre l'impérialisme anglais, mais contre la soi-disant « civilisation » occidentale.
…
La civilisation que promouvait Gandhi... est une révolution qui se base « sur l'usage approprié des mains et des pieds ».
…
Une révolution qui supprime les multinationales, la grande distribution et une grande part des bruits et des asphyxies, du « mal vivre ».
…
Commentaire complémentaire de Marco Valdo M.I.
Mais revenons à la poésie de cette chanson qui dit beaucoup plus qu'une révolution, qui énonce le principe de vie d'une évolution intimement liée à la durée, à l'écoulement infini des saisons, à un monde hors du temps, à ce monde « au-delà d'Éboli », celui de la civilisation paysanne, celle des gens pauvres, des paysans pauvres de tous les lieux et... (Continues)
…
La civilisation que promouvait Gandhi... est une révolution qui se base « sur l'usage approprié des mains et des pieds ».
…
Une révolution qui supprime les multinationales, la grande distribution et une grande part des bruits et des asphyxies, du « mal vivre ».
…
Commentaire complémentaire de Marco Valdo M.I.
Mais revenons à la poésie de cette chanson qui dit beaucoup plus qu'une révolution, qui énonce le principe de vie d'une évolution intimement liée à la durée, à l'écoulement infini des saisons, à un monde hors du temps, à ce monde « au-delà d'Éboli », celui de la civilisation paysanne, celle des gens pauvres, des paysans pauvres de tous les lieux et... (Continues)
LE TRAVAIL POUR LE PAIN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/7/1 - 16:44
When The Tigers Broke Free
QUANDO SI SCATENARONO LE TIGRI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Paolo 2009/7/1 - 13:48
Sometimes I Feel Like a Motherless Child
Anonymous
"Sometimes I Feel Like a Motherless Child" (or simply "Motherless Child") is a traditional Negro spiritual. The song dates back to the era of slavery in the United States when it was common practice to sell children of slaves away from their parents. An early performance of the song dates back to the 1870s by the Fisk Jubilee Singers. Like many traditional songs, it has many variations and has been recorded widely.
Superficially, the song is clearly an expression of pain and despair as it conveys the hopelessness of a child who has lost her mother. A subtlety in the lyrics, however, offers a measure of hope. The repetitive singing of the word "sometimes" in the song's melody line suggests that at least "sometimes" I do not feel like a motherless child
Although the plaintive words can be interpreted literally, they were much more likely metaphoric. The “motherless child” could be a slave... (Continues)
Superficially, the song is clearly an expression of pain and despair as it conveys the hopelessness of a child who has lost her mother. A subtlety in the lyrics, however, offers a measure of hope. The repetitive singing of the word "sometimes" in the song's melody line suggests that at least "sometimes" I do not feel like a motherless child
Although the plaintive words can be interpreted literally, they were much more likely metaphoric. The “motherless child” could be a slave... (Continues)
Sometimes I feel like a motherless child
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marcos 2009/6/30 - 23:45
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Cancella il debito
E dopo aver scritto a D'Alema, dopo qualche annetto il comunista peace&love (ma, a quanto pare, solo nei giorni pari) Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti scrive alla sua controparte ceronata seduta al lato opposto del Parlamento.
Fino ad oggi ne avevo un'opinione tutto sommato positiva, ora è arrivato il momento di dire "adios", grazie per qualche bella canzone, e divertiti tanto ai festini di Villa Certosa.
Fino ad oggi ne avevo un'opinione tutto sommato positiva, ora è arrivato il momento di dire "adios", grazie per qualche bella canzone, e divertiti tanto ai festini di Villa Certosa.
Alberto 2009/6/30 - 20:02
Canto dei sanfedisti
Anonymous
Controrisorgimento – Il movimento filoestense apuano e lunigianese
Sono trascorsi 150 anni (1859-2009) dai moti risorgimentali apuani e lunigianesi, solitamente narrati e ricostruiti come moti collettivi filounitari, che portarono i territori corrispondenti all’attuale provincia di Massa Carrara all’annessione al Regno Sabaudo. A molti anni da quegli eventi sono ancora poche le ricerche storiche che si basano su fonti di archivio e scritti dell’epoca. Molte ricostruzioni si sono, infatti, inserite all’interno dei due filoni nazionali di studi risorgimentali, quello crociano e gramsciano, senza prendere in esame i tanti documenti presenti all’archivio di Stato di Massa. Non a caso Nicola Guerra, l’autore di questo minuzioso studio sul Risorgimento apuano-lunigianese, ricorda la sorpresa provata nel constatare che i faldoni dell’Archivio di Massa inerenti i rapporti di Pubblica Sicurezza... (Continues)
Sono trascorsi 150 anni (1859-2009) dai moti risorgimentali apuani e lunigianesi, solitamente narrati e ricostruiti come moti collettivi filounitari, che portarono i territori corrispondenti all’attuale provincia di Massa Carrara all’annessione al Regno Sabaudo. A molti anni da quegli eventi sono ancora poche le ricerche storiche che si basano su fonti di archivio e scritti dell’epoca. Molte ricostruzioni si sono, infatti, inserite all’interno dei due filoni nazionali di studi risorgimentali, quello crociano e gramsciano, senza prendere in esame i tanti documenti presenti all’archivio di Stato di Massa. Non a caso Nicola Guerra, l’autore di questo minuzioso studio sul Risorgimento apuano-lunigianese, ricorda la sorpresa provata nel constatare che i faldoni dell’Archivio di Massa inerenti i rapporti di Pubblica Sicurezza... (Continues)
wotan 2009/6/30 - 17:34
A Hard Rain's A-Gonna Fall
Ascoltabile da nikink.tumblr.com e youtube
Dove sei stato amore mio,
(Continues)
(Continues)
Contributed by kida 2009/6/30 - 16:04
Ci Sei Solo Tu
In modo molto deciso, i Litfiba denunciano le terribili condizioni a cui sono sottoposte le persone negli ospedali psichiatrici. La canzone è contenuta nell'album "Litfiba3" del 1988, il loro album più militante e combattivo.
Senza dormire non posso stare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jack 2009/6/30 - 11:57
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Bella Ciao
Anonymous
Su un vecchio disco di Giovanna Daffini (contenente anche Badoglieide, Quei briganti neri e Fischia il vento) una nota metteva in qualche modo in dubbio la rilevanza storica di Bella Ciao, che è diventata uno degli inni della resistenza DOPO la liberazione, ma che durante la guerra partigiana appartenesse solo ad un ridotto gruppo di partigiani. Appena ho tempo di cercare il disco e scannerizzarlo provvederò a fornirvi anche questa versione.
DonQuijote82 2009/6/29 - 14:52
Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
Versione dei Ratti della Sabina (mai pubblicata)
Testo corretto fornito da Alberto Scotti
DALLE BELLE CITTÀ
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/6/29 - 14:45
Ein bißchen Frieden
"Ein bißchen Frieden" ("A Little Peace" in English) is a song in German, written by prolific German Eurovision-writing duo Ralph Siegel (music) and Bernd Meinunger (lyrics) for the Eurovision Song Contest 1982 in Harrogate, Yorkshire, England. It was performed by 17-year old high school student Nicole, resulting in Germany's only ever win at the Eurovision Song Contest by a record margin of sixty one points, setting a new record for the largest winning margin.
The song was the eighteenth and final song performed that evening (following Ireland's The Duskeys with "Here Today Gone Tomorrow"). At the close of voting, it had received 161 points, placing first in a field of 18.
The performance was unlike most other Eurovision entrants in that Nicole performed while seated on a stool, playing a white acoustic guitar and accompanied by a backing group which included a harpist. The gentle ballad... (Continues)
The song was the eighteenth and final song performed that evening (following Ireland's The Duskeys with "Here Today Gone Tomorrow"). At the close of voting, it had received 161 points, placing first in a field of 18.
The performance was unlike most other Eurovision entrants in that Nicole performed while seated on a stool, playing a white acoustic guitar and accompanied by a backing group which included a harpist. The gentle ballad... (Continues)
DonQuijote82 2009/6/29 - 11:43
Vino del mar
hola, mi nombre es makarena y son de chile:
La verda esque yo tube la fortuna de nacer despues de que se cometiren estas atrosodades, durante la dictadura de Pinochet, y aunque a lo largo de mi vida e podido escuchar mucho con respecto a los detenidos desaparecidos fue recien ahora cuando me detengo a pensar seriemente en todo lo que eo pun aquella epoca acontecio... Fue cuando escuche una cancion dedicada a una mujer llamada Marta Ugarte Roman, busque en la red quien era y que era esactamenete lo que le había pasado... Seguí buscando y llegue a mas historias y a páginas que describian los procedimientos militares, y otras que demostraban que hay gente que se dedica a hacer justicia por todos auqllos que en su momento no pudoeron escapar de las garras de la muerte, producto de unos psicópatas enfermos...
Me dule pensar que mi país estubo gobernado por un tirano que pudo haber sido casi... (Continues)
La verda esque yo tube la fortuna de nacer despues de que se cometiren estas atrosodades, durante la dictadura de Pinochet, y aunque a lo largo de mi vida e podido escuchar mucho con respecto a los detenidos desaparecidos fue recien ahora cuando me detengo a pensar seriemente en todo lo que eo pun aquella epoca acontecio... Fue cuando escuche una cancion dedicada a una mujer llamada Marta Ugarte Roman, busque en la red quien era y que era esactamenete lo que le había pasado... Seguí buscando y llegue a mas historias y a páginas que describian los procedimientos militares, y otras que demostraban que hay gente que se dedica a hacer justicia por todos auqllos que en su momento no pudoeron escapar de las garras de la muerte, producto de unos psicópatas enfermos...
Me dule pensar que mi país estubo gobernado por un tirano que pudo haber sido casi... (Continues)
2009/6/29 - 08:41
Van Loon
[1987]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and music by Francesco Guccini
Album: Signora Bovary
" 'Van Loon' è dedicata a mio padre, che leggeva le opere di questo Piero Angela dei suoi tempi, cioè gli anni '30. Van Loon era un olandese (o un fiammingo, non ricordo bene) divulgatore di storia, geografia e umanità varia, i cui scritti si trovavano di frequente nelle case di chi, come mio padre, aveva molti interessi ma non aveva avuto l'occasione e i soldi per studiare. Una canzone molto intensa che ho provato più volte a inserire nella scaletta dei miei concerti. La provo e poi sono costretto a rimetterla via. Non riesco a farla senza star male e piangere, perché, nel frattempo, mio padre è morto. Un autore dunque degli Trenta, Quaranta, uno scrittore della generazione dei nostri padri: io l'ho identificato con quella generazione che da giovane pensi fatta di perdenti. Ma crescendo... (Continues)
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and music by Francesco Guccini
Album: Signora Bovary
" 'Van Loon' è dedicata a mio padre, che leggeva le opere di questo Piero Angela dei suoi tempi, cioè gli anni '30. Van Loon era un olandese (o un fiammingo, non ricordo bene) divulgatore di storia, geografia e umanità varia, i cui scritti si trovavano di frequente nelle case di chi, come mio padre, aveva molti interessi ma non aveva avuto l'occasione e i soldi per studiare. Una canzone molto intensa che ho provato più volte a inserire nella scaletta dei miei concerti. La provo e poi sono costretto a rimetterla via. Non riesco a farla senza star male e piangere, perché, nel frattempo, mio padre è morto. Un autore dunque degli Trenta, Quaranta, uno scrittore della generazione dei nostri padri: io l'ho identificato con quella generazione che da giovane pensi fatta di perdenti. Ma crescendo... (Continues)
Van Loon, uomo destinato direi da sempre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/6/29 - 03:29
Mio nonno partì per l'Ortigara
Mio padre era figlio di un coltivatore diretto, un po' di terra sua e molta di più in affitto, dei dintorni di Novara. Era nato il 28 novembre 1899 e, quando gli Austriaci sfondarono a Caporetto, unico dei fratelli, stava studiando ragioneria a Novara. Fu chiamato alle armi, e, grazie agli studi in via di compimento, istruito alla buona come "ufficiale" a Caserta, e subito mandato, alpino, sulla linea del fronte tra Valtellina e Sudtirol. Fu fortunato, perché quella parte di fronte non conobbe particolari oscillazioni e non fu orrendamente insanguinata alla stregua del vicino Adamello e di quella di cui canta la bellissima canzone. Fu, in ogni caso, uno dei cosiddetti "Ragazzi del '99". Quando le alte sfere decisero di conferire il Cavalierato ai superstiti della sua leva, noi figli gli chiedemmo: "E tu papà, non la fai la domanda ?". Non ho mai dimenticato la sua risposta: "Quando a diciassette... (Continues)
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 22:36
Muri a secco
Caro Riccardo, il tuo testo molto bello mi ha fatto venire in mente una canzone milanese d'altri tempi,non dissimili da quelli del tuo bisnonno, quando il lavoro dei padri arpionava i figlioletti appena svezzati e non li mollava più, se non quando la schiena era rotta, e il vecchio, come un cavallo spremuto, l'era dumà bon de mazzà. E' la canzone del Mulèta (L'Arrotino), che trascrivo così come ce l'ho in mente, sicuramente con molti errori. Mi pare di averla sentita, con le parole giuste, anche da Svampa.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muletin
quand sarà mort me pader
farò el muleta anmì.
Me pader fa el mulèta
e mi fo el muntasù
me pader toeuvi i svanzik
e mi pesciàd n' del cuu.
Gira la roeuda la gira
gira gira la roeuda la va
gira gira Giuvann che ven sira
ma la roeuda continua a girà.
Quanto ai muri a secco, ho sentito dire che è vero: non si trova più nessuno che li sappia fare. Ma gli Albanesi conoscono ancora l'arte.
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 21:47
'Εβαλε ο Θεός σημάδι
Tra gli interpreti "magni" di questa bellissima canzone non dimentichiamoci Dimitra Galani.
Gian Piero Testa 2009/6/28 - 20:26
Anne, ma sœur Anne
28 giugno 2009
Contrariamente al solito, aggiungo qualcosa alla traduzione.
Perché, ovviamente, questa canzone andava tradotta; e Marco Valdo M.I. può starne tranquillo. Prima o poi, in questo sito, le canzoni vengono tradotte. E' la sua stessa funzione: farle conoscere quanto più possibile.
Ma c'è un'altra cosa da aggiungere.
Louis Chedid ha scritto questa canzone nel 1985. Quando "vedeva arrivare" la marea nera. La considerava un incubo. Non so esattamente cosa possa dire ora, che la marea nera si è installata persino nei governi di certi paesi. Che i partiti dichiaratamente neofascisti e neonazisti vanno nei parlamenti.
Fossi Anna Frank, da qualche parte dove si trova ora, mi riprenderei il mio diario, per me. Me lo terrei. Addirittura c'è chi lo "mette in dubbio"; ci sono i negazionisti delle camere a gas, e pure quelli del Diario di Anna Frank. Non è, quindi, servito a niente. (RV)
Perché, ovviamente, questa canzone andava tradotta; e Marco Valdo M.I. può starne tranquillo. Prima o poi, in questo sito, le canzoni vengono tradotte. E' la sua stessa funzione: farle conoscere quanto più possibile.
Ma c'è un'altra cosa da aggiungere.
Louis Chedid ha scritto questa canzone nel 1985. Quando "vedeva arrivare" la marea nera. La considerava un incubo. Non so esattamente cosa possa dire ora, che la marea nera si è installata persino nei governi di certi paesi. Che i partiti dichiaratamente neofascisti e neonazisti vanno nei parlamenti.
Fossi Anna Frank, da qualche parte dove si trova ora, mi riprenderei il mio diario, per me. Me lo terrei. Addirittura c'è chi lo "mette in dubbio"; ci sono i negazionisti delle camere a gas, e pure quelli del Diario di Anna Frank. Non è, quindi, servito a niente. (RV)
ANNA, ANNA, SORELLA MIA
(Continues)
(Continues)
2009/6/28 - 04:42
Maudit
Litfiba siete spaventosi, vi ammiro per il coraggio ad esprimere determinati pensieri. Mi fate sballare.
Manuel 2009/6/28 - 01:14
Pégase à la queue rouge
Pégase à la queue rouge
Chanson française – Pégase à la queue rouge – Marco Valdo M.I. - 2009
Cette chanson est curieuse. Elle raconte une histoire à la fois ancienne et tout à fait contemporaine et elle emmêle tant les deux qu'on ne sait plus si on est dans une époque ou une autre. En vérité, elle rapporte très exactement « L'Histoire de ma Mort » de Lauro De Bosis, un héros de l'Italie, un héros à l'ancienne : un peu Icare, un peu Pégase. Poète et fils de poète. Lauro De Bosis (Rome, décembre 1901 – dans les environs de l'Île d'Elbe, 3 octobre 1931), antifasciste.
Un avion vient de France et survole Rome; il y déverse 400.000 tracts dénonçant l'homme au pouvoir; cet homme qui entraîne les Italiens dans la honte.
Ses lettres lancées dans les rues de Rome, le petit avion repart vers la mer où il finira par s'engloutir. Le pilote – Lauro de Bosis – sait ce qui l'attend; il n'a pas assez... (Continues)
Chanson française – Pégase à la queue rouge – Marco Valdo M.I. - 2009
Cette chanson est curieuse. Elle raconte une histoire à la fois ancienne et tout à fait contemporaine et elle emmêle tant les deux qu'on ne sait plus si on est dans une époque ou une autre. En vérité, elle rapporte très exactement « L'Histoire de ma Mort » de Lauro De Bosis, un héros de l'Italie, un héros à l'ancienne : un peu Icare, un peu Pégase. Poète et fils de poète. Lauro De Bosis (Rome, décembre 1901 – dans les environs de l'Île d'Elbe, 3 octobre 1931), antifasciste.
Un avion vient de France et survole Rome; il y déverse 400.000 tracts dénonçant l'homme au pouvoir; cet homme qui entraîne les Italiens dans la honte.
Ses lettres lancées dans les rues de Rome, le petit avion repart vers la mer où il finira par s'engloutir. Le pilote – Lauro de Bosis – sait ce qui l'attend; il n'a pas assez... (Continues)
J'ai rendez-vous dans un pré avec Pégase
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I 2009/6/27 - 23:43
America
[1976]
Album “Marilyn”
Testo e musica di Alloisio-Martini
Lyrics and music by Alloisio-Martini
Album “Marilyn”
Testo e musica di Alloisio-Martini
Lyrics and music by Alloisio-Martini
L'America vista dalle forze della NATO,
(Continues)
(Continues)
Contributed by giovanni 2009/6/27 - 22:15
Leonard Cohen: The Stranger Song
Ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη - 27 Ιούνιου 2009
ΤΡΑΓΟΥΔΙ ΤΟΥ ΞΕΝΟΥ
(Continues)
(Continues)
2009/6/27 - 20:17
No quiero ir a la guerra
[1998]
Album: "Resaka"
Album: "Resaka"
No creo en las palabras
(Continues)
(Continues)
Contributed by Simo 2009/6/27 - 19:10
Song Itineraries:
Falklands (Malvinas) War
La Strage di Milano (Ballata per la morte di Pinelli)
En 1970, Silvano Secchiari, de Carrare, sur l'air de Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue, composa « Le Massacre de Milan » - « Ballade pour la mort de Pinelli ». L'air est bien celui de « La ballata del Pinelli », plus connue, mais le texte est différent; elle n'a jamais été malheureusement enregistrée. Le texte est repris de « La Musique de l'Autre Italie ».
Cette ballade s'adresse à la mémoire de « Giuseppe Pinelli (Milan, 21 octobre 1928 - 15 décembre 1969), cheminot et militant anarchiste italien, assassiné par la police italienne qui le jeta ( sous les ordres et en présence du Commissaire Calabresi) du quatrième étage de l'hôtel de police de Milan.
Pour rappel, le Commissaire Calabresi essayait de mettre sur le dos de la gauche et spécialement, de l'anarchiste Pietro Valpreda, le carnage de Milan. Un chauffeur de taxi (Cornelio Rolandi, que son nom soit maudit) joua le jeu... (Continues)
Cette ballade s'adresse à la mémoire de « Giuseppe Pinelli (Milan, 21 octobre 1928 - 15 décembre 1969), cheminot et militant anarchiste italien, assassiné par la police italienne qui le jeta ( sous les ordres et en présence du Commissaire Calabresi) du quatrième étage de l'hôtel de police de Milan.
Pour rappel, le Commissaire Calabresi essayait de mettre sur le dos de la gauche et spécialement, de l'anarchiste Pietro Valpreda, le carnage de Milan. Un chauffeur de taxi (Cornelio Rolandi, que son nom soit maudit) joua le jeu... (Continues)
LE CARNAGE DE MILAN (BALLADE POUR LA MORT DE PINELLI)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I 2009/6/27 - 18:28
Giai Phong
Non "riconobbe tra i gu do" ma "riconobbe tra i bo doi". Nel testo allegato al disco originale è scritto bodoi, ma è più corretto separare le sillabe. Erano i soldati semplici del Vietnam del Nord.
Ziccomax 2009/6/27 - 15:39
Yo tengo mil hermanos
[2001]
Album :Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
Album :Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
Yo tengo mil hermanos
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2009/6/27 - 09:24
La verdad parte III
[2001]
Album :Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
Album :Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
La verdad está en las calles en las plazas las esquinas,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2009/6/27 - 09:20
71
[2001]
Album: Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
Album: Canciones a quemarropa
En Diciembre de 2001 presentamos el disco de edición limitada “Canciones a Quemarropa” ante los familiares de los Desaparecidos y gente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos.
Este disco contiene tres canciones pertenecientes a otros proyectos, como un homenaje a Luís Espinal y los mártires de la democracia, además presenta una posición crítica ante la realidad de estos días e invita a la unión como país para el mañana.
Este disco además contiene información multimedia con testimonios de la época de las dictaduras, una selección de las Oraciones a Quemarropa de Luís Espinal, grabaciones en mp3 de Marcelo Quiroga Santa Cruz y otros.
Se apagaron las luces y el tiempo se fue,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2009/6/27 - 09:02
Era de noite e levaram
Ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη
'Ερχονται τη νύχτα, ή στην αυγή. Ζετούν κάποιον και τον παίρνουν. Καποιος που, συχνά, δε θα ξαναδεί ποτέ το σπίτι του, το κρεβάτι του, την οικογένεια του. Δεν αρκούνται σ'αυτό· κλέβουν όλα που βρίσκουν στο σπίτι. Βιάζουν καμιά φορά. Είναι οι αστυνομίες, “μυστικές”, “πολιτικές”, των δικτατορικών καθεστώτων, οι δολοφόνοι στο όνομα του “νόμου” και της “τάξης”. Στη Πορτογαλία, στην Ισπανία, στην Ελλάδα, στη Χιλή και οπουδήποτε υπάρχουν ή έχουν υπάρξει στρατιωτικά καθεστώτα, αστυνομικά κράτη και “γεροί άντρες” με παράντες, φανφάρες και δούλους. Μένει μόνο η γεμάτη ερήμωση, μένει η απελπισία. [PB]
ΗΤΑΝ ΤΗ ΝΥΧΤΑ ΚΑΙ ΤΟΝ ΠΗΡΑΝΕ
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 2009/6/26 - 23:48
Chile resistencia
Da: Inti-Illimani, Canti di lotta, d'amore e di lavoro, La nuova canzone cilena e dell'America Latina - Introduzione di Jorge Coulón, Cura e traduzione di Ignazio Delogu - Newton Compton Editori, Paperbacks Poeti 53, 1977.; p. 83
CILE RESISTENZA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/6/26 - 23:22
×
Parole e musica di Francesco Guccini
Paroles et musique: Francesco Guccini
Album: D'amore di morte e d'altre sciocchezze
Carissimo Luciano,
Scusa se ti scrivo questa lettera. Il fatto è che io non ti conosco; ti vedo, spesso, nominato nei bei commenti che Marco Valdo M.I. antepone alle canzoni e alle traduzioni che inserice in questo sito. Sarà un po' perché Ivan della Mea aveva un fratello che pure si chiamava Luciano, e che lo ha preceduto di qualche anno nella morte; e anche un po' perché mia madre si chiama Luciana. E' un nome, insomma, che mi è consueto; a volte basta il suono di un nome per decidere di dire qualcosa, anche ad uno sconosciuto. O forse ci conosciamo? O forse anche tu sei stato sveglio per notti intere a bere quel cocktail d'amarezza e d'allegria che si chiama vita? Chi lo sa, chi lo potrebbe mai sapere.
Anche la canzone che sta qua sotto, Luciano, è una Lettera.... (Continues)