If Women Ruled The World
Loving your sweet ways
(Continues)
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2009/2/26 - 23:44
Le déserteur
La versione in greco antico presentava finora delle difficoltà di lettura dovute al font in cui era stata redatta (che doveva essere scaricato). La abbiamo resa disponibile finalmente in normali caratteri ASCII.
CCG/AWS Staff 2009/2/26 - 19:40
Regruterska
Riccardo Venturi, complimenti per il buon lavoro, sistemo giusto un paio di cose. ;) Filip S.
Grazie davvero tante, Filip :-) La versione da te "sistemata" è stata integrata alla mia, ovviamente coi doverosi credits. Grazie ancora e...a presto! [RV]
Filip Stefanovic 2009/2/26 - 19:01
Face à la merde
[2003]
Album "Madame l'existence"
Album "Madame l'existence"
Face à la merde
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/26 - 13:54
Song Itineraries:
Shit, our sister
Pratobello
poverino e misero e l'agnello che aspetta il latte dalla volpe...bellissima canzone dovrebbero insegnarla ai bambini nelle scuole
a fora sa nato de sa sardigna!!!!
a fora sa nato de sa sardigna!!!!
paolo murgia 2009/2/26 - 13:25
Iqbal
[2001]
Album "Une autre lumière"
Iqbal Masih (1982-1995) era un bambino pakistano.
A soli 5 anni fu venduto dalla famiglia al padrone di una fabbrica di tappeti, che lo ridusse in schiavitù. Iqbal era costretto a lavorare al telaio anche per 12 ore consecutive. Veniva pagato una rupìa al giorno (3 centesimi di Euro). Quando provava a ribellarsi, il padrone lo chiudeva in una buca.
Nel 1992, eludendo la sorveglianza della fabbrica, Iqbal partecipò ad una manifestazione del "Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato" (Bonded Labour Liberation Front - BLLF), durante la quale raccontò la sua storia a Eshan Ullah Khan, leader dell'organizzazione.
Iqbal fu sottratto ai suoi aguzzini e divenne portavoce internazionale delle campagne contro la schiavitù ed il lavoro minorile.
Grazie alla sua testimonianza e al suo coraggio, migliaia di bambini schiavi furono liberati e il governo del Pakistan... (Continues)
Album "Une autre lumière"
Iqbal Masih (1982-1995) era un bambino pakistano.
A soli 5 anni fu venduto dalla famiglia al padrone di una fabbrica di tappeti, che lo ridusse in schiavitù. Iqbal era costretto a lavorare al telaio anche per 12 ore consecutive. Veniva pagato una rupìa al giorno (3 centesimi di Euro). Quando provava a ribellarsi, il padrone lo chiudeva in una buca.
Nel 1992, eludendo la sorveglianza della fabbrica, Iqbal partecipò ad una manifestazione del "Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato" (Bonded Labour Liberation Front - BLLF), durante la quale raccontò la sua storia a Eshan Ullah Khan, leader dell'organizzazione.
Iqbal fu sottratto ai suoi aguzzini e divenne portavoce internazionale delle campagne contro la schiavitù ed il lavoro minorile.
Grazie alla sua testimonianza e al suo coraggio, migliaia di bambini schiavi furono liberati e il governo del Pakistan... (Continues)
IQBAL
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/26 - 13:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
The Crow On The Cradle
Ho trovato il seguente commento, sul video cantato da Raymond Crooke
Aggiungo che c'è una bella versione degli Show of Hands.
Sydney Carter wrote a lot of great thought-provoking songs. This is one of his most powerful, and also one of his most popular, having been recorded by Pete Seeger, Judy Collins and, many years later, Jackson Browne, Graham Nash and David Lindley at a No Nukes concert.
Aggiungo che c'è una bella versione degli Show of Hands.
Miguel Martinez http://kelebek.splinder.com 2009/2/26 - 11:39
Regardez-moi, je suis la guerre
Canzone che, nell'interpretazione dell'autore, compare solo nel cofanetto del 2003 intitolato semplicemente "Jehan Jonas". Il brano, uno dei suoi più celebri (non so in quale anno lo scrisse), fu interpretato da molti altri cantanti: Jean Marie Vivier, Alain Moisan, Jean François Douelle, Gilles Thoroval...
Regarde-moi, je suis la guerre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/26 - 10:30
Gelem, gelem
19. Esperanto (Nicola Ruggiero)
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
MI IRIS, MI IRIS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Nicola Ruggiero 2009/2/26 - 00:25
Я вырос в ленинградскую блокаду
THE SIEGE OF LENINGRAD
(Continues)
(Continues)
Contributed by emanuele ricciardi 2009/2/25 - 20:13
Песня o земле
Finnish translation by Taisto Summanen
Suomennos: Taisto Summanen
Suomennos: Taisto Summanen
LAULU MAALLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by emanuele ricciardi 2009/2/25 - 19:53
Lettera al governatore della Libia
CARTA AL GOBERNADOR DE LIBIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marcia 2009/2/25 - 19:06
Come un cammello in una grondaia
COMO UN CAMELLO EN UN CANALON
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marcia 2009/2/25 - 18:50
Tri Yann: De Nivôse en Frimaire
February 25, 2009.
There is no proper English name for the months of the French Republican calendar; the names used here were invented by people to mock the French calendar. Nevertheless, they're good names and why shouldn't we use them? [RV]
SLIPPY THROUGH FREEZY
(Continues)
(Continues)
2009/2/25 - 05:11
La guerre
[1997]
Album "Baiser"
Album "Baiser"
Là où je suis je n'ai plus vraiment le choix
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/24 - 23:50
Âme armée
[2007]
Album "Ina-Ich"
Album "Ina-Ich"
Tapie dans mon coin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/24 - 23:39
J'ai peur de vivre
[1971]
Album C'est la vie
Album C'est la vie
La Terre était d'une couleur noire
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/24 - 23:16
Ronda o non ronda
[2009]
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.
Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a... (Continues)
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.
Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a... (Continues)
Partirono in due ed erano abbastanza
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/2/24 - 17:36
Hommage à Violette Nozières
Détective - Le più belle pagine
a cura di Renato Poletti
Lì vi trovate stralci per l'amica Violette.
P.S.: ho preso la trascrizione dritto dall'album... ma Demetrio canta "Credo CHE ci guadagnerei" e non come sta scritto... uhm.
a cura di Renato Poletti
Lì vi trovate stralci per l'amica Violette.
P.S.: ho preso la trascrizione dritto dall'album... ma Demetrio canta "Credo CHE ci guadagnerei" e non come sta scritto... uhm.
ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! 2009/2/24 - 14:14
Indiani (A caval donando)
[2008]
Dall'album "Studentessi"
Dall'album "Studentessi"
Io voglio solo donare un regalo agli indiani
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/24 - 12:34
Song Itineraries:
Native American Genocide
Lettera dal fronte (Ta-pum)
Nella bibliografia che ho letto molto scarna al dire ricordare il batterista storico di Ruggeri e i Champagne Molotov ossia:
Alberto Rocchetti: voce, tastiere.
fratello del cantante Santino rocchetti.
Luigi Schiavone: chitarre, voce
Stefania Schiavone: pianoforte, sorella di Luigi.
Renato Meli: basso
Luigi Fiore: batteria
Fabrizio Palermo: basso
Alberto Rocchetti: voce, tastiere.
fratello del cantante Santino rocchetti.
Luigi Schiavone: chitarre, voce
Stefania Schiavone: pianoforte, sorella di Luigi.
Renato Meli: basso
Luigi Fiore: batteria
Fabrizio Palermo: basso
FRANCO IL FABBRO 2009/2/24 - 01:00
Mon pote le gitan
Mon Pote le Gitan
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (Continues)
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (Continues)
Mon pote le gitan, c'est un gars curieux
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/2/23 - 21:32
Song Itineraries:
Rom, Racism, Porrajmos
Zigani orkestar
Autre morceau sur le peuple Rom.
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (Continues)
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (Continues)
ORCHESTRE TZIGANE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/2/23 - 21:05
Я вырос в ленинградскую блокаду
Minut kasvattivat Leningradin leirit, mä olin nuori, uteliaskin. Näin, kun saksalaiset pommikoneet tuhos Badajevskin, kun leipää itselleni kerjäsin.
(Continues)
(Continues)
Contributed by emanuele ricciardi 2009/2/23 - 18:30
Frères?
[1986]
Album "Frères?"
La chanson-titre de l'album s'interroge sur la fraternité entre les hommes, mise à mal par les guerres et les racismes, à travers les exemples de Sabra et Chatila, le refrain commençant par: «Frères? J'y voudrais bien croire». (fr.wikipedia)
Album "Frères?"
La chanson-titre de l'album s'interroge sur la fraternité entre les hommes, mise à mal par les guerres et les racismes, à travers les exemples de Sabra et Chatila, le refrain commençant par: «Frères? J'y voudrais bien croire». (fr.wikipedia)
De Saabra et Chatila, à la prison d'Attica
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/2/23 - 18:12
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Comunque vi invio lo stesso 'sta canzone (neanche tanto bella musicalmente) che è del 1992 dall'album "Square the circle".