Militarismen
[1911]
Testo / Lyrics / Tekst: Jeppe Jensen Aakjær
Musica / Music / Musik: [?]
Registrata da / Recorded by / Indspillet af: Kjeld Ingrisch
1978, LP "Muld og Malm"
Questa canzone di pace danese fa parte di un “pacchetto” inviatoci dall'amico e collaboratore danese Holger Terp, che naturalmente ringraziamo. Le canzoni di tale “pacchetto”, introvabili al di fuori della Danimarca, sono rimaste a lungo in approvazione per motivi tecnici; riusciamo adesso finamente ad inserirle (e a tradurle).
This Danish peace song is part of a block of peace songs contributed by our Danish friend and contributor Holger Terp, whom we thank heartily. The songs in this “block” are hardly to be found outside Denmark and have been long left for approval due to technical reasons; finally, we start including (and translating) them.
En kandidat til Danmarks første fredssang ("Una candidata ad essere considerata... (continuer)
Testo / Lyrics / Tekst: Jeppe Jensen Aakjær
Musica / Music / Musik: [?]
Registrata da / Recorded by / Indspillet af: Kjeld Ingrisch
1978, LP "Muld og Malm"
Questa canzone di pace danese fa parte di un “pacchetto” inviatoci dall'amico e collaboratore danese Holger Terp, che naturalmente ringraziamo. Le canzoni di tale “pacchetto”, introvabili al di fuori della Danimarca, sono rimaste a lungo in approvazione per motivi tecnici; riusciamo adesso finamente ad inserirle (e a tradurle).
This Danish peace song is part of a block of peace songs contributed by our Danish friend and contributor Holger Terp, whom we thank heartily. The songs in this “block” are hardly to be found outside Denmark and have been long left for approval due to technical reasons; finally, we start including (and translating) them.
En kandidat til Danmarks første fredssang ("Una candidata ad essere considerata... (continuer)
Saa sidder I gamle Gubber der
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff & Holger Terp 26/12/2009 - 19:40
Uocchie
[2005]
Album: Mo’ siente [2006]
Album: Mo’ siente [2006]
Uocchie senza cchiù luce,
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 26/12/2009 - 16:44
La Savoiarda
Ciao sono andy moraz l'autore della savoiarda ... mi fa piacere che la mia canzone abbia creato dibattito e sia stata tradotta anche in francese ... e mi fa piacere che vi siate appropriati di questo brano... nato per riflettere su una pagina della nostra storia spesso dimenticata ... per il resto e' ovvio che siamo distanti anni luce ma certe azioni compiute da uomini come Bresci hanno una valenza oggettivamente incontestabile(andy moraz)
Ciao a te Andy, e grazie per averci scritto queste parole. Sono parole semplici, che non creano confusioni e fraintendimenti; abbiamo cercato di fare la stessa cosa. Verissimo che le azioni compiute da uomini come Bresci abbiano una valenza incontestabile, tanto più in questa melassosa, mielosa, ipocrita "Italia dell'amore" che ci vorrebbero propinare. Saluti e buon anno. [RV]
26/12/2009 - 14:26
Pasolini
Questa la Poesia di Pasolini parte finale della poesia "Vittoria", ricordo del fratello Guido, partigiano ucciso dai GAP, tratta da " poesia in forma di rosa "
Dove sono le armi? Io non conosco
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 26/12/2009 - 14:21
Mille lire
Piccolo Grande Claudio Di Paco ,hai scritto canzoni bellissime , ma ancora di piu' canzoni che lasciano il segno dentro di noi , e che ci fanno capire che la vita non e' tutta rosa e fiori ,ma ci sono realta' che noi abbiamo completamente dimenticato in questa folle corsa che comandata solo dal dio denaro, mille lire , cinque euro ,non sono nulla per noi ,ma tanto per quei bambini che ogni 15 secondi muoiono dimenticati da tutti....
bravo Claudio , un cantautore ,ma sopratutto un uomo che sicuramente meritava piu' successo di quello che hai .
Lena
bravo Claudio , un cantautore ,ma sopratutto un uomo che sicuramente meritava piu' successo di quello che hai .
Lena
lena stiglici 26/12/2009 - 11:36
Voglie 'e parlà
[2005]
Album: ‘A camorra song'ìo
Album: ‘A camorra song'ìo
Mo siente e fatt' comme stann'
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 26/12/2009 - 08:53
Nuvole a Vinca
"C'è l'orgoglio di sapere che le nostre forze armate sono una vera eccellenza, un esempio per le nuove generazioni. La stragrande maggioranza degli italiani guarda a voi con affetto e si sente rappresentata da questi uomini e donne che hanno scelto di servire la patria in armi. Purtroppo abbiamo anche quest'anno avuto dei lutti e pianto la scomparsa di uomini valorosi che si sono spinti fino all'estremo sacrificio nella meritoria opera di consolidamento della pace. Tra i reparti schierati in questo piazzale c'è l'elite delle nostre forze armate, come il Comsubin della marina, erede della non dimenticata Decima Mas"
Dal discorso pronunciato il 23 dicembre 2009 a Livorno (caserma Vannucci, sede della brigata folgore) dal (molto poco) onorevole ministro della Repubblica (nata dalla Resistenza) ignazio la russa.
Le “MAS” (memento audere semper) sono state unità speciali della regia marina... (continuer)
Dal discorso pronunciato il 23 dicembre 2009 a Livorno (caserma Vannucci, sede della brigata folgore) dal (molto poco) onorevole ministro della Repubblica (nata dalla Resistenza) ignazio la russa.
Le “MAS” (memento audere semper) sono state unità speciali della regia marina... (continuer)
Alessandro 25/12/2009 - 22:55
Stupida razza
Benvenuti in questo mondo ricoperto di cemento
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/12/2009 - 18:04
The Backlash Blues
Non so se la traduzione del titolo come "rifiuto" sia corretta... "Backlash" significa letteralmente "reazione violenta" ma anche "ritorno"...
LE BLUES DU REFUS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 21:02
Are You a Citizen Or Are You a Slave ?
[2003]
Songwriters: Victor René Sadot & Cindy Abramowicz Hubschmitt
Album: Broadsides & Retrospectives [2005 - Crazy Planet Band]
Written with Cindy Hubschmitt, the song challenges cynicism and apathy about social justice issues. It could become an anthem if it gets heard...
Comments by Vic Sadot (1 2)
Songwriters: Victor René Sadot & Cindy Abramowicz Hubschmitt
Album: Broadsides & Retrospectives [2005 - Crazy Planet Band]
Written with Cindy Hubschmitt, the song challenges cynicism and apathy about social justice issues. It could become an anthem if it gets heard...
Comments by Vic Sadot (1 2)
Are you a Citizen? - Or are you a Slave?
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 24/12/2009 - 19:57
The Patriot Call
[2005]
Song about what patriotism REALLY should be: taking care of one's country...
"I was motivated to write this song due to the misinterpretation that patriotism is about killing people when a leader shoves an unwilling country into war."
Song about what patriotism REALLY should be: taking care of one's country...
"I was motivated to write this song due to the misinterpretation that patriotism is about killing people when a leader shoves an unwilling country into war."
In this country there's a choice
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 24/12/2009 - 19:48
Migranti
1999
In tel vento sonà
In tel vento sonà
Ci sono giorni passati a inventare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 24/12/2009 - 19:21
Darquier
[1979]
Pubblicata su di un 45 giri nel 1979, poi eseguita dal vivo in una tournée del 1980 e inserita nell’album live “Répression dans l'Hexagone”, registrato nel corso di quella tournée ma pubblicato solo nel 1992.
Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox
Una canzone dedicata a Louis Darquier de Pellepoix, uno dei tanti cani fascisti che all’interno del governo di Vichy servirono i nazisti durante l’occupazione della Francia.
Figlio di famiglia alto borghese, Darquier de Pellepoix vantava origini nobili e si faceva chiamare col titolo di barone… Fancazzista, disonesto, nazionalista, virulento antisemita, il “barone” era l’uomo ideale per i nazisti, che lo vollero – contro il parere del maresciallo Pétain, che giudicava Darquier de Pellepoix un esaltato torturatore e un ladro – a capo dell’ufficio affari ebraici del governo di Vichy. Fu proprio Darquier de Pellepoix, insieme al... (continuer)
Pubblicata su di un 45 giri nel 1979, poi eseguita dal vivo in una tournée del 1980 e inserita nell’album live “Répression dans l'Hexagone”, registrato nel corso di quella tournée ma pubblicato solo nel 1992.
Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox
Una canzone dedicata a Louis Darquier de Pellepoix, uno dei tanti cani fascisti che all’interno del governo di Vichy servirono i nazisti durante l’occupazione della Francia.
Figlio di famiglia alto borghese, Darquier de Pellepoix vantava origini nobili e si faceva chiamare col titolo di barone… Fancazzista, disonesto, nazionalista, virulento antisemita, il “barone” era l’uomo ideale per i nazisti, che lo vollero – contro il parere del maresciallo Pétain, che giudicava Darquier de Pellepoix un esaltato torturatore e un ladro – a capo dell’ufficio affari ebraici del governo di Vichy. Fu proprio Darquier de Pellepoix, insieme al... (continuer)
L'homme respecté
(continuer)
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envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 14:38
Parcours:
Camps d'extermination
Nouveau Monde
[1997]
Album "T'es fou"
Canzone dedicata alla "conquista che non scoprì l'America", per dirlo con Eduardo Galeano...
Album "T'es fou"
Canzone dedicata alla "conquista che non scoprì l'America", per dirlo con Eduardo Galeano...
Quand je bois de l'eau, de l'eau, de l'eau,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 13:02
La rose et le réséda
[1943]
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (continuer)
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (continuer)
Celui qui croyait au ciel
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 12:30
Fleur de Paris
[1944]
Parole di Maurice Vandair
Musica di Henri Bourtayre
Cette chanson que chante Maurice Chevalier est pleine de symbolisme. En général, la « fleur de Paris » est la patrie ou l’esprit français. Mais aussi, presque chaque vers décrit un autre aspect que la fleur symbolise en particulier.
Les premiers vers disent «mon épicier l’avait gardée dans son comptoir, le percepteur la conservait dans son tiroir.» Je crois que c’est une référence aux faux papiers que les Résistants faisaient. Ce qu’ils cachaient peut être aussi le procès verbal des rentrées d’argent. Par exemple, si un percepteur ne reportait pas la vraie quantité qu’on avait produite c’était une forme de résistance.
Le cinquième vers dit : «l’ex-caporal en parlait à l’ex-général». Ce vers parle de Charles de Gaulle et les Forces Françaises Libres ainsi que ceux qui se sont battus contre les Nazis. Le sujet de la chanson est... (continuer)
Parole di Maurice Vandair
Musica di Henri Bourtayre
Cette chanson que chante Maurice Chevalier est pleine de symbolisme. En général, la « fleur de Paris » est la patrie ou l’esprit français. Mais aussi, presque chaque vers décrit un autre aspect que la fleur symbolise en particulier.
Les premiers vers disent «mon épicier l’avait gardée dans son comptoir, le percepteur la conservait dans son tiroir.» Je crois que c’est une référence aux faux papiers que les Résistants faisaient. Ce qu’ils cachaient peut être aussi le procès verbal des rentrées d’argent. Par exemple, si un percepteur ne reportait pas la vraie quantité qu’on avait produite c’était une forme de résistance.
Le cinquième vers dit : «l’ex-caporal en parlait à l’ex-général». Ce vers parle de Charles de Gaulle et les Forces Françaises Libres ainsi que ceux qui se sont battus contre les Nazis. Le sujet de la chanson est... (continuer)
Mon épicier l'avait gardée dans son comptoir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 11:42
Soldats sans armes
[1966]
Parole di Maurice Vidalin
Musica di Maurice Jarre
Si tratta della canzone presente sul lato B di un 45 giri pubblicato nel 1966. Sul lato A, Paris en colère
Dopo l'omaggio ai combattenti della Liberazione, ecco quello alle migliaia di "soldati senza armi", i civili sconosciuti che quella liberazione resero possibile con la loro resistenza di tutti i giorni, costata un altissimo tributo di sangue.
Parole di Maurice Vidalin
Musica di Maurice Jarre
Si tratta della canzone presente sul lato B di un 45 giri pubblicato nel 1966. Sul lato A, Paris en colère
Dopo l'omaggio ai combattenti della Liberazione, ecco quello alle migliaia di "soldati senza armi", i civili sconosciuti che quella liberazione resero possibile con la loro resistenza di tutti i giorni, costata un altissimo tributo di sangue.
La guerre était perdue
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 11:23
Il y avait une ville
Una canzone sull'olocausto atomico di Hiroshima e Nagasaki, scritta nel 1958 e poi inclusa nell'EP "Claude Nougaro" del 1964.
Que se passe-t-il?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/12/2009 - 10:31
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Extracomunitario
Dall'unico album della band, "Pislas" (1993)
E insomma, questo pezzo ha più di quindici anni, quindici anni, inserire imprecazione a scelta.
Ma sembra parli esattamente del 2009. Due ipotesi: (1) I Paolino erano profeti, vedevano già quanto saremmo diventati stronzi; (2) Siamo sempre stati stronzi così, procediamo nella stronzaggine in moto rettilineo uniforme, la sensazione di peggiorare è un'illusione prospettica.
Sia come sia, correggerei soltanto due osservazioni. "Non sei informato al di fuori della tua cultura": si è poi capito che ne sappiamo poco anche di quest'ultima. "Non sei cattivo". Ecco, secondo me dobbiamo cominciare a dircelo: siamo cattivi. Siamo gente cattiva, ossessionati dai nostri difetti e prontissimi a rifarci su chi è più sfigato di noi.
Di buono c'è che a Natale continuiamo a festeggiare un extracomunitario. Questo non ce lo può togliere nessun leghista.
(commento di leonardo da piste - noi postiamo per la gente che lavora)
Ma sembra parli esattamente del 2009. Due ipotesi: (1) I Paolino erano profeti, vedevano già quanto saremmo diventati stronzi; (2) Siamo sempre stati stronzi così, procediamo nella stronzaggine in moto rettilineo uniforme, la sensazione di peggiorare è un'illusione prospettica.
Sia come sia, correggerei soltanto due osservazioni. "Non sei informato al di fuori della tua cultura": si è poi capito che ne sappiamo poco anche di quest'ultima. "Non sei cattivo". Ecco, secondo me dobbiamo cominciare a dircelo: siamo cattivi. Siamo gente cattiva, ossessionati dai nostri difetti e prontissimi a rifarci su chi è più sfigato di noi.
Di buono c'è che a Natale continuiamo a festeggiare un extracomunitario. Questo non ce lo può togliere nessun leghista.
(commento di leonardo da piste - noi postiamo per la gente che lavora)
Io non sono mica razzista, però
(continuer)
(continuer)
24/12/2009 - 10:00
Primavera di Praga
Le CCG/AWS - Sezione Intrattenimento sono liete di presentare il:
AWS/CCG - Entertainment Division is happy and proud to present the:
VINCENZO MINICI SHOW®
ovvero: Un itagliano degli anni zero
Viene mantenuta la grafia originale. TUTTO DA COMMENTI ORIGINALI SULLE CCG!!!
1.
"vincenzo minici
è facile essere comunisti e condannare il regime comunista spietato e sanguinario come quelo nazista ed anche di più vergogna v ergogna vergogna"
2.
"ricordiamo le vittime del comunismo da piazza tien a men a prAGA vergogna vergogna vergogna"
3.
"si prega di non effettuare la censura comunista vi"
4.
"comunisti rispondete 339 4730426 vincenzominici@tiscali.it"
5.
"c'e la censura comunistoanarcoide?"
6.
"voi siete la guerra e l'ingiustizia sociale altro che"
AWS/CCG - Entertainment Division is happy and proud to present the:
VINCENZO MINICI SHOW®
ovvero: Un itagliano degli anni zero
Viene mantenuta la grafia originale. TUTTO DA COMMENTI ORIGINALI SULLE CCG!!!
1.
"vincenzo minici
è facile essere comunisti e condannare il regime comunista spietato e sanguinario come quelo nazista ed anche di più vergogna v ergogna vergogna"
2.
"ricordiamo le vittime del comunismo da piazza tien a men a prAGA vergogna vergogna vergogna"
3.
"si prega di non effettuare la censura comunista vi"
4.
"comunisti rispondete 339 4730426 vincenzominici@tiscali.it"
5.
"c'e la censura comunistoanarcoide?"
6.
"voi siete la guerra e l'ingiustizia sociale altro che"
CCG/AWS Staff 23/12/2009 - 22:54
Pornostar
Buonasera,
non mi intendo di musica, ma visto il nome uguale ( il che non è semplice) al mio le Auguro Buone Feste e un Felice NATALE!!!
Scusi per la mia intromissione...
Massimo Chiacchio
non mi intendo di musica, ma visto il nome uguale ( il che non è semplice) al mio le Auguro Buone Feste e un Felice NATALE!!!
Scusi per la mia intromissione...
Massimo Chiacchio
massimo chiacchio 23/12/2009 - 22:25
Giorgio Gaber: I reduci
Un interessante commento critico da Luvemil's Blog:
Su un sito ho letto la dicitura canzoni contro la guerra e poi il testo di “I reduci” di Gaber.
Il testo è il seguente:
[...]
Ovviamente sono rimasto scandalizzato dal fatto che fosse citata come canzone contro la guerra, e mi sono affrettato a mandare un commento, andato perduto per la mia stupidità, ma fa niente.
Il punto è: leggete il testo “dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi / decidere insieme la lotta in assemblea.”, “come se capir la crisi voglia dire / che la crisi è risolta.”, “ma il fatto di avere la coscienza / che sei nella merda più totale / è l’unica sostanziale differenza / da un borghese normale.”. Questa non è roba da guerra, è lotta di classe.
Estrapolare solo gli ultimi versi
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le... (continuer)
Su un sito ho letto la dicitura canzoni contro la guerra e poi il testo di “I reduci” di Gaber.
Il testo è il seguente:
[...]
Ovviamente sono rimasto scandalizzato dal fatto che fosse citata come canzone contro la guerra, e mi sono affrettato a mandare un commento, andato perduto per la mia stupidità, ma fa niente.
Il punto è: leggete il testo “dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi / decidere insieme la lotta in assemblea.”, “come se capir la crisi voglia dire / che la crisi è risolta.”, “ma il fatto di avere la coscienza / che sei nella merda più totale / è l’unica sostanziale differenza / da un borghese normale.”. Questa non è roba da guerra, è lotta di classe.
Estrapolare solo gli ultimi versi
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le... (continuer)
Riccardo Venturi 23/12/2009 - 22:12
Eroi nel vento
Chanson italienne – Eroe nel vento – Liftiba – 1985
HÉROS DANS LE VENT
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 23/12/2009 - 20:42
Brancaleone alle Crociate [Pirulè]
Il commento al testo è al limite del grottesco. E' stancante leggere argomentazioni vuote come queste, dettate da un senso comune bonaccione, un po' "asino" e semplicione... da bambino goffo e un poco deficiente, diciamo (per puro buonismo). Mi piacerebbe che argomenti e iniziative per la pace avessero miglior sostanza.
(alex)
Vi presento il solito "alex" ("alex" è un nick talmente comune da poter essere preso quasi proprio come nome comune) che entra in questo sito, va sulla pagina di una canzone (a caso o che cercava, questo non lo si può sapere) e si sente in dovere di dire la sua con il solito linguaggio da "pierino ipercritico". Di alex come questo ne ho e ne hanno incontrati tutti in rete, tutti con il solito bagaglio lessicale ("grottesco", "senso comune" ecc.). che dire? Il commento a "Pirulè" non è senz'altro dei più cospicui del sito, ma sospetto che anche di fronte a un trattato... (continuer)
(alex)
Vi presento il solito "alex" ("alex" è un nick talmente comune da poter essere preso quasi proprio come nome comune) che entra in questo sito, va sulla pagina di una canzone (a caso o che cercava, questo non lo si può sapere) e si sente in dovere di dire la sua con il solito linguaggio da "pierino ipercritico". Di alex come questo ne ho e ne hanno incontrati tutti in rete, tutti con il solito bagaglio lessicale ("grottesco", "senso comune" ecc.). che dire? Il commento a "Pirulè" non è senz'altro dei più cospicui del sito, ma sospetto che anche di fronte a un trattato... (continuer)
23/12/2009 - 16:57
Woman Of The Ghetto
[1969]
Album "The Spice of Life"
Parole di Marlena Shaw
Musica di Richard Evans e Bobby Miller
Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox
Potremmo dire che si tratta di una Say It Loud - I'm Black and I'm Proud in versione femminile cantata da una delle più belle voci black del soul americano....
Poche canzoni raccontano con tanta chiarezza il razzismo sistemico a cui sono sottoposti i neri negli Stati Uniti. Woman of the ghetto descrive le inner city in cui sono segregati i neri più poveri, esclusi dall’istruzione e dal lavoro, e abbandonati a gang e malavita. “Come dai da mangiare a un figlio sapendo che ne lascerai un altro affamato?”, chiede la cantante con voce ferma, quasi da predicatrice. La linea di basso e le percussioni creano quasi una tela bianca che viene riempita di colore dalla voce urgente e ricca di sfumature di Marlena Shaw.
Emily Lordi, autrice del libro The... (continuer)
Album "The Spice of Life"
Parole di Marlena Shaw
Musica di Richard Evans e Bobby Miller
Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox
Potremmo dire che si tratta di una Say It Loud - I'm Black and I'm Proud in versione femminile cantata da una delle più belle voci black del soul americano....
Poche canzoni raccontano con tanta chiarezza il razzismo sistemico a cui sono sottoposti i neri negli Stati Uniti. Woman of the ghetto descrive le inner city in cui sono segregati i neri più poveri, esclusi dall’istruzione e dal lavoro, e abbandonati a gang e malavita. “Come dai da mangiare a un figlio sapendo che ne lascerai un altro affamato?”, chiede la cantante con voce ferma, quasi da predicatrice. La linea di basso e le percussioni creano quasi una tela bianca che viene riempita di colore dalla voce urgente e ricca di sfumature di Marlena Shaw.
Emily Lordi, autrice del libro The... (continuer)
I was born and raised in a ghetto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 23/12/2009 - 15:30
17 Octobre
[2006]
Album “Table d'écoute”
Con Paris, Oct61 un’altra canzone che racconta del terribile 17 ottobre 1961 a Parigi, la “nuit noire” nel corso della quale la polizia fascista e razzista del prefetto Maurice Papon (già prefetto della Gironde tra il 1942 e il 1944, durante il regime di Vichy) si scatenò contro un corteo di algerini e maghrebini che manifestava per l’indipendenza dell’Algeria (mentre erano già in corso negoziati tra Francia e FLN) e contro gli omicidi extragiudiziali compiuti quasi quotidianamente dalle forze dell’ordine contro gli immigrati nord-africani. L’ordine del massacro venne direttamente da Papon che dichiarò in radio e televisione “Per ogni colpo dato ne restituiremo dieci”… Ma fu peggio di una decimazione: ai 300 maghrebini uccisi nel corso del 1961 se ne aggiunsero altre decine (tra i 50 e i 200, non è mai stato possibile appurare il numero esatto) assassinati... (continuer)
Album “Table d'écoute”
Con Paris, Oct61 un’altra canzone che racconta del terribile 17 ottobre 1961 a Parigi, la “nuit noire” nel corso della quale la polizia fascista e razzista del prefetto Maurice Papon (già prefetto della Gironde tra il 1942 e il 1944, durante il regime di Vichy) si scatenò contro un corteo di algerini e maghrebini che manifestava per l’indipendenza dell’Algeria (mentre erano già in corso negoziati tra Francia e FLN) e contro gli omicidi extragiudiziali compiuti quasi quotidianamente dalle forze dell’ordine contro gli immigrati nord-africani. L’ordine del massacro venne direttamente da Papon che dichiarò in radio e televisione “Per ogni colpo dato ne restituiremo dieci”… Ma fu peggio di una decimazione: ai 300 maghrebini uccisi nel corso del 1961 se ne aggiunsero altre decine (tra i 50 e i 200, non è mai stato possibile appurare il numero esatto) assassinati... (continuer)
Alger, capitale, au commencement des « sixties »
(continuer)
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envoyé par Alessandro 23/12/2009 - 14:36
Parcours:
La guerre d'Algérie
Paris, Oct61
[1995]
Album “Les Choses de rien”
Testo (corredato di approfondita scheda storica) trovato sull’imprescindibile l’histgeobox
Parigi, 1961.
In Algeria la guerra era al suo culmine e, anzi, si era ormai da tempo trasferita in suolo francese, dove vivevano già all’epoca non meno di 400.000 immigrati algerini, 150.000 solo nella regione di Parigi. La comunità algerina, e per analogia con essa, tutti i nordafricani immigrati in Francia vivevano in un clima di insicurezza permanente, vessati di continuo dai controlli, dalle retate e dalle violenze della polizia e vittime del razzismo e del fascismo di molti francesi. Un paio d’anni prima, il prefetto di Parigi Maurice Papon (già funzionario di polizia durante il regime di Vichy) aveva avuto l’idea geniale di istituire una forza di polizia speciale, costituita da volontari di origine maghrebina, dedicata alla repressione delle cellule del... (continuer)
Album “Les Choses de rien”
Testo (corredato di approfondita scheda storica) trovato sull’imprescindibile l’histgeobox
Parigi, 1961.
In Algeria la guerra era al suo culmine e, anzi, si era ormai da tempo trasferita in suolo francese, dove vivevano già all’epoca non meno di 400.000 immigrati algerini, 150.000 solo nella regione di Parigi. La comunità algerina, e per analogia con essa, tutti i nordafricani immigrati in Francia vivevano in un clima di insicurezza permanente, vessati di continuo dai controlli, dalle retate e dalle violenze della polizia e vittime del razzismo e del fascismo di molti francesi. Un paio d’anni prima, il prefetto di Parigi Maurice Papon (già funzionario di polizia durante il regime di Vichy) aveva avuto l’idea geniale di istituire una forza di polizia speciale, costituita da volontari di origine maghrebina, dedicata alla repressione delle cellule del... (continuer)
Paris sous Paris
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 23/12/2009 - 12:32
Parcours:
La guerre d'Algérie
Comme une fille
[1969]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré
Album "L'Été 68"
Si tratta della canzone che chiude il disco dedicato da Léo Ferré al maggio francese, L'été 68. Ben diverso il rapporto di Ferré con la rivolta rispetto a quello dell'altro grand anarchiste della canzone francese, Georges Brassens: diretto e partecipativo nel primo caso, di comunanza e di lotta; distaccato seppure con simpatia nel secondo. Uno come Ferré non poteva però restare ai margini ed esprimere soltanto una vaga simpatia: Ferré non era, e non è mai stato, un individualista. L' "Estate '68" cui fa riferimento il titolo dell'album è quello della tentata "restaurazione gollista" dopo la rivolta del maggio: le consuete elezioni che danno una schiacciante maggioranza ai "silenziosi", alla Francia borghese spaventata a morte che chiede il "ritorno alla normalità": un ritorno che non poteva però più esistere.... (continuer)
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré
Album "L'Été 68"
Si tratta della canzone che chiude il disco dedicato da Léo Ferré al maggio francese, L'été 68. Ben diverso il rapporto di Ferré con la rivolta rispetto a quello dell'altro grand anarchiste della canzone francese, Georges Brassens: diretto e partecipativo nel primo caso, di comunanza e di lotta; distaccato seppure con simpatia nel secondo. Uno come Ferré non poteva però restare ai margini ed esprimere soltanto una vaga simpatia: Ferré non era, e non è mai stato, un individualista. L' "Estate '68" cui fa riferimento il titolo dell'album è quello della tentata "restaurazione gollista" dopo la rivolta del maggio: le consuete elezioni che danno una schiacciante maggioranza ai "silenziosi", alla Francia borghese spaventata a morte che chiede il "ritorno alla normalità": un ritorno che non poteva però più esistere.... (continuer)
Comme une fille
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 23/12/2009 - 09:45
Parcours:
1968 et environs
Eroi nel vento
Scatti ai nervi e sensi che
Le ombre dei sogni, scuotono
Spazza Vento e porta via
il bambino che gioca con il Mare
Le ombre dei sogni, scuotono
Spazza Vento e porta via
il bambino che gioca con il Mare
Eroe Nel Vento 22/12/2009 - 23:40
Parole sante
Chanson italienne – Parole Sante – Ascanio Celestini – 2007
Il y a deux immeubles
Un est le centre commercial avec sa belle enseigne, son toit hyperbolique et ses vitres luisantes qui le font ressembler à un autogrill d'autoroute de Mars. L'autre un parallélépipède rectangle pensé par quelque géomètre avec des coliques est le callcenter. L'un est fait pour être regardé et de fait, tous le voient. L'autre est invisible un peu car on n'aime pas le voir, un peu car son jumeau voyant qui se trouve à côté accapare toute l'attention. Par contre, il se fait entendre. Il nous parle au téléphone quand il appelle à la maison pour nous vendre un aspirateur ou un nouveau plan tarifaire. Il nous parle quand on appelle le numéro vert écrit sur l'étiquette d'une boisson gazeuse ou d'un tampon absorbant. À côté des jumeaux de ciment armé passe la route et autour il y a la bourgade.
Collé au bourg, il y... (continuer)
Il y a deux immeubles
Un est le centre commercial avec sa belle enseigne, son toit hyperbolique et ses vitres luisantes qui le font ressembler à un autogrill d'autoroute de Mars. L'autre un parallélépipède rectangle pensé par quelque géomètre avec des coliques est le callcenter. L'un est fait pour être regardé et de fait, tous le voient. L'autre est invisible un peu car on n'aime pas le voir, un peu car son jumeau voyant qui se trouve à côté accapare toute l'attention. Par contre, il se fait entendre. Il nous parle au téléphone quand il appelle à la maison pour nous vendre un aspirateur ou un nouveau plan tarifaire. Il nous parle quand on appelle le numéro vert écrit sur l'étiquette d'une boisson gazeuse ou d'un tampon absorbant. À côté des jumeaux de ciment armé passe la route et autour il y a la bourgade.
Collé au bourg, il y... (continuer)
SAINTES PAROLES
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envoyé par Marco Valdo M.I. 22/12/2009 - 23:13
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
PARODIA FRANCESE / FRENCH PARODY - ...A dit Lily Marlène di Pierre Dac
...A DIT LILY MARLÈNE - La parodia francese di Pierre Dac
...A DIT LILY MARLÈNE - The French Parody by Pierre Dac
Sulla melodia originaria, con testo scritto da Pierre Dac.
To the original tune, with new lyrics by Pierre Dac.
...A DIT LILY MARLÈNE - La parodia francese di Pierre Dac
...A DIT LILY MARLÈNE - The French Parody by Pierre Dac
Sulla melodia originaria, con testo scritto da Pierre Dac.
To the original tune, with new lyrics by Pierre Dac.
Trovata pierredac.isuisse.com, sito dedicato alle canzoni che Pierre Dac propose durante le sue trasmissioni da Radio Londra tra il 1943 e il 1944.
… A DIT LILY MARLÈNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/12/2009 - 15:11
Le déserteur
anonyme
Testo trovato sul sito Vinyls Revolution, che mette a disposizione in formato .ogg canzoni anarchiche e di lotta tratte da vecchi dischi in vinile.
Questa - il cui testo non mi pare compaia al momento sulle CCG - è compresa nel disco intitolato "Chansons Contre".
Purtroppo non sono disponibili altre informazioni circa le fonti originarie.
Interpretata originariamente da Victor Barrucand e ripresa nel 1968 da Marc Ogeret
Questa - il cui testo non mi pare compaia al momento sulle CCG - è compresa nel disco intitolato "Chansons Contre".
Purtroppo non sono disponibili altre informazioni circa le fonti originarie.
Interpretata originariamente da Victor Barrucand e ripresa nel 1968 da Marc Ogeret
En arrivant au régiment
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envoyé par Alessandro 22/12/2009 - 14:30
Parcours:
Déserteurs
זאָג ניט קײנמאָל
Zemerl è un sito benemerito, ma purtroppo alquanto deficitario dal punto di vista testuale. Ad esempio, la seguente versione spagnola, così come desunta dal sito in questione, ha dovuto essere sottoposta ad un robusto aggiustamento. [RV]
NUNCA DIGAS
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envoyé par Alessandro 22/12/2009 - 13:29
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
Pierre DAC mena, dans les années 40 du siècle dernier, depuis Londres un vigoureux combat contre Adolf, Benito et les autres. Par la radio : "Un Français parle aux Français". Il proposa cette Lily Marlène, revue et corrigée dans un esprit de résistance... Ora e sempre : Resistenza ! On pourrait peut-être en mettre une trace parmi les autres Marlènes...
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 22/12/2009 - 13:05
La Chèvre Atomique
La Chèvre Atomique
Canzone léviane – La Chèvre Atomique – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 72
La Chèvre Atomique est la septante-deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
En voilà bien une autre maintenant, dit Lucien l'âne en levant le museau pour saisir une branchette de saule. Ne me regarde pas comme çà, Marco Valdo M.I. mon ami, je ne fais rien de mal en croquant cette branchette de saule... Ne sais-tu pas les vertus analgésiques de Salix... J'ai pris froid et j'ai mal aux dents, voilà tout et je me soigne et d'ailleurs, mon ami Salix le saule (Salix, c'est son nom) m'a donné son accord et il est très heureux de pouvoir me soigner, tout en étant soigné lui-même, car il est bon pour lui qu'on lui taille un peu la chevelure. Cependant, ce qui me turlupine plus encore, c'est cette étrange chèvre atomique.... (continuer)
Canzone léviane – La Chèvre Atomique – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 72
La Chèvre Atomique est la septante-deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
En voilà bien une autre maintenant, dit Lucien l'âne en levant le museau pour saisir une branchette de saule. Ne me regarde pas comme çà, Marco Valdo M.I. mon ami, je ne fais rien de mal en croquant cette branchette de saule... Ne sais-tu pas les vertus analgésiques de Salix... J'ai pris froid et j'ai mal aux dents, voilà tout et je me soigne et d'ailleurs, mon ami Salix le saule (Salix, c'est son nom) m'a donné son accord et il est très heureux de pouvoir me soigner, tout en étant soigné lui-même, car il est bon pour lui qu'on lui taille un peu la chevelure. Cependant, ce qui me turlupine plus encore, c'est cette étrange chèvre atomique.... (continuer)
Devant la pâture déteinte et poussiéreuse,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 22/12/2009 - 12:41
L'artilleur de Metz
anonyme
Spero che nessun@ se ne abbia a male se - stimolato da un paio di interventi di Marco Valdo M.I. - posto questa "chanson paillarde" in cui si canta di un artigliere che col suo "pezzo" non dispensa piombo ma solo amore, facendo strage sì, ma di "cuori" femminili.
Dal che si dimostra che le spade possono essere trasformate anche in qualcos'altro oltre che in aratri...
E dal che si dimostra pure che è sacrosanta la recente affermazione del nostro Premier convalescente (auguri!) che è sempre l'amore che vince sull'odio...
Viva l'ammore! Viva le donne! Viva il buon vino! Viva l'artigliere di Metz!
Dal che si dimostra che le spade possono essere trasformate anche in qualcos'altro oltre che in aratri...
E dal che si dimostra pure che è sacrosanta la recente affermazione del nostro Premier convalescente (auguri!) che è sempre l'amore che vince sull'odio...
Viva l'ammore! Viva le donne! Viva il buon vino! Viva l'artigliere di Metz!
Quand l'artilleur de Metz
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/12/2009 - 11:40
Ariva i barbari
bello, mi piace.
mi permetto però di far notare che i peòci in questa canzone non sono i mitili o cozze che dir si voglia, ma REALMENTE i pidocchi.
difficile sarebbe portare dall'entroterra i mitili in barena...
mi permetto però di far notare che i peòci in questa canzone non sono i mitili o cozze che dir si voglia, ma REALMENTE i pidocchi.
difficile sarebbe portare dall'entroterra i mitili in barena...
walter 21/12/2009 - 20:48
Les gars de la vermine
Carissimo Alessandro,
Quelle belle idée de rappeler ces chansons de Résistance et de plus, celles de cet homme libre, fabuleusement sensible et intelligent que fut Pierre Dac. Grâce à toi et à tes recherches patientes et multilingues ou polyglottes, comme on voudra, je les connais enfin. Sois-en particulièrement remercié. Je ne connaissais pas ces gars de la vermine et je crois bien qu'on ne se serait pas entendus eux et moi .
Cela dit, tu connais notre goût et notre attention à Lucien l'âne et à moi pour les parodies et celle-ci en est une fameuse. Et quand il s'agit de parodies, j'aime assez la confronter à la scie originale, ici « Les Gars de la Marine », dont Pierre Dac encore lui fit, songeant sans doute à Roxane et à Cyrano, « Les Gars de la Narine »....
Bien cordial
Marco Valdo M.I.
La voici donc la chanson d'origine :
Les gars de la marine
1 -
Quand on est matelot
On est... (continuer)
Quelle belle idée de rappeler ces chansons de Résistance et de plus, celles de cet homme libre, fabuleusement sensible et intelligent que fut Pierre Dac. Grâce à toi et à tes recherches patientes et multilingues ou polyglottes, comme on voudra, je les connais enfin. Sois-en particulièrement remercié. Je ne connaissais pas ces gars de la vermine et je crois bien qu'on ne se serait pas entendus eux et moi .
Cela dit, tu connais notre goût et notre attention à Lucien l'âne et à moi pour les parodies et celle-ci en est une fameuse. Et quand il s'agit de parodies, j'aime assez la confronter à la scie originale, ici « Les Gars de la Marine », dont Pierre Dac encore lui fit, songeant sans doute à Roxane et à Cyrano, « Les Gars de la Narine »....
Bien cordial
Marco Valdo M.I.
La voici donc la chanson d'origine :
Les gars de la marine
1 -
Quand on est matelot
On est... (continuer)
Marco Valdo M.I. 21/12/2009 - 16:12
Korporate Klimate
[2004]
Album: TruthSeeker
"Korporate Klimate" calls out the major corporations on global human exploitation.
Album: TruthSeeker
"Korporate Klimate" calls out the major corporations on global human exploitation.
" A strong delusion will take over the minds of men
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 21/12/2009 - 16:01
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Si tratta di un filmato televisivo d'inchiesta girato a pochi giorni della rivolta e che venne riprodotto un anno dopo in una sezione del PCI di Battipaglia e che poi divenne motivo della rivisitazione , dei presenti , dei fatti.