Presa in considerazione la tua ultima nota Riccardo in risposta alla mia (cfr. andrea di de andré), propongo di migliorare questa traduzione con "rompiamo le righe" anziché "rompiamo i ranghi". ciao. :-)
DB. (Daniel Bellucci 30 gennaio 2009 Nice)
tirée de la version italienne – BUCHENWALD - IL BOSCO DEI FAGGI d'une chanson allemande, intitulée BUCHENWALD, de Fritz Lettow, un prisonnier de Buchenwald, qui la composa clandestinement durant son séjour au camp.
Mi permetto io, anonimo navigatore el web, di intervenire in una discussione alquanto animata e se mi si permette, colorata. Non sono proprio convinto che questa canzone possa essere definita contro la guerra, in quanto le sue origini la pongono inequivocabilmente in un contesto militare. E' piuttosto, a mio avviso, un'esaltazione dell'ardimento, del desiderio di vivere nel modo più assoluto la vocazione all'essere guerriero. Lungi da me il dare una qualsiasi forma di valenza a tutto questo, e lungi da me l'esternare la mia fede politica o i miei ideali esistenziali per evitare di diventare bersaglio di un attacco da qualsiasi fronte, desideravo solo fare presente questa (almeno per me) incogruenza, aggiungendo un link a supporto della mia tesi: http://www.brigatafolgore.com/canzoni/...
Ringrazio per l'attenzione
Ema 29/1/2009 - 22:57
Ai gloriosi paracadutisti d'Italia della Brigata Folgore dedichiamo volentieri questa canzone!
Ecco i nostri cari paracadutisti folgorati, belli come il sole, che manifestano tutto il loro ardimento, la loro acuta intelligenza, il loro spiccato spirito democratico e la loro fedeltà ai valori dell'Italia repubblicana nata dall'Antifascismo e dalla Resistenza!
Considerato che la canzone è inclusa in "Il teatrino dei Gufi n. 2" del 1966, mi sa che gli ottimi Svampa e Patruno si sono ispirati a questa canzone dell'opera anti-militarista "Oh, What a Lovely War!" di Joan Littlewood ed il suo Theatre Workshop, risalente al 1963..
Gli americani hanno avuto ciò che si meritavano in Vietnam. Il popolo americano ha poche colpe e forse solo quella di essere un popolo asservito ad una casta di lupi che storicamente hanno determinato il destino del loro popolo - vedi le multinazionali -.E' un popolo totalmente dominato dai mass media e che agisce con il marchio che la mericanizzazione produce nelle menti:la sottocultura. Non è così invece per coloro che guidano il popolo dove il bene supremo è il denaro ed anche -se serve- la sopraffazione creata ad arte per affermare la propria libertà.Questa americanizzazione oggi ci ha preso tutti e se ne scontano le conseguenze con la perdita progressiva della cultura di ogni popolo. E' questa che oggi trasforma il mondo e lo trasformerà, fino a che lo stesso popolo americano sarà così compresso e passerà dalla parte della rivoluzione: quella della giusta ripartizione della ricchezza... (continuer)
Ogni volta che l'ascolto mi proietto su quel prato e percepisco il sole che baciava la pelle dei figli dei fiori. Mi commuove questa canzone, sempre, ogni volta che la sento, o che la canticchio da sola..
DB.
(Daniel Bellucci 30 gennaio 2009 Nice)
CCG/AWS Staff