O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-14-én
2009-01-14-én
“Gorica legyen átkozott” egy a legszebb és legfontosabb olasz háború elleni dalok közül, az első Világháború elleni népdal, amit az olasz anarchisták és pacifisták felállva énekelnek. Először tolmácsolták Michele Luciano Straniero és Fausto Amodei, és felvették a hanglemezre “Il povero soldato 2” (“A szegény katona 2”) aminek a kiadását a népzenetudos Roberto Leydi gondozta. Az eredeti dallamot gyűjtötte Cesare Bermani Novarában egy emberből, aki tanúsította, hogy énekelték a dalt az olasz katonák akik Goricát elfoglalták 1916 augusztus 10-én. 1964-ben a dalt a népi művészegyüttés “Nuovo Canzoniere Italiano” (“Új Olasz Népdalegyüttés”) tanácsolta a spoletoi “Két Világ Fesztiváljá”-ben, a jobbkonformisták és fasiszta tisztek haragját szabadjára eresztve. Amikor Michele Straniero és Fausto Amodei elkezdettek énekelni, zavargások törtek ki a színházban és a fasiszták megkisérelték az előadást félbeszakítani. Stranierót és Leydit rendőrségen bejelentették “Haderő megvetéséért”.
GORIZIA LEGYEN ÁTKOZOTT
(continuer)
(continuer)
14/1/2009 - 19:52
Piccola leggenda
Edizioni musicali: Blond Records 2006
Senza troppi preamboli…
Testo: Giuseppe e Gaetano Lestingi
Musica: Giuseppe Lestingi
Senza troppi preamboli…
Testo: Giuseppe e Gaetano Lestingi
Musica: Giuseppe Lestingi
Trema la gente vestita di terrore, trema al passaggio scaltro del sognatore
(continuer)
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envoyé par DonQuijote82 14/1/2009 - 14:05
ريم بنا – سارة
Un appello contro la carneficina a Gaza firmato da intellettuali di origine ebraica (The Guardian, 10 gennaio 2009)
"We the undersigned are all of Jewish origin. When we see the dead and bloodied bodies of young children, the cutting off of water, electricity and food, we are reminded of the siege of the Warsaw Ghetto. When Dov Weisglass, an adviser to the Israeli prime minister, Ehud Olmert, talked of putting Gazans "on a diet" and the deputy defence minister, Matan Vilnai, talked about the Palestinians experiencing "a bigger shoah" (holocaust), this reminds us of Governor General Hans Frank in Nazi-occupied Poland, who spoke of "death by hunger".
The real reason for the attack on Gaza is that Israel is only willing to deal with Palestinian quislings. The main crime of Hamas is not terrorism but its refusal to accept becoming a pawn in the hands of the Israeli occupation regime in Palestine.
The... (continuer)
"We the undersigned are all of Jewish origin. When we see the dead and bloodied bodies of young children, the cutting off of water, electricity and food, we are reminded of the siege of the Warsaw Ghetto. When Dov Weisglass, an adviser to the Israeli prime minister, Ehud Olmert, talked of putting Gazans "on a diet" and the deputy defence minister, Matan Vilnai, talked about the Palestinians experiencing "a bigger shoah" (holocaust), this reminds us of Governor General Hans Frank in Nazi-occupied Poland, who spoke of "death by hunger".
The real reason for the attack on Gaza is that Israel is only willing to deal with Palestinian quislings. The main crime of Hamas is not terrorism but its refusal to accept becoming a pawn in the hands of the Israeli occupation regime in Palestine.
The... (continuer)
Alessandro 14/1/2009 - 13:23
Lasciami finire, Dimitri
2002
La bella stagione
Il testo è tratto da "Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba", film di Stanley Kubrick del 1964 con Peter Sellers.
è comunque una canzone, con accompagnamento musicale.
(DonQuijote82)
La bella stagione
Il testo è tratto da "Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba", film di Stanley Kubrick del 1964 con Peter Sellers.
è comunque una canzone, con accompagnamento musicale.
(DonQuijote82)
Recitato:
(continuer)
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envoyé par DonQuijote82 14/1/2009 - 12:58
I Come and Stand at Every Door
Japanese version of Nâzim Hikmet's poem
Da/from Questa pagina/This page
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原詩
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/1/2009 - 04:56
Stornello antifascista livornese
anonyme
Stornello in ricordo di Baldasseroni e Nardi, operai del sobborgo livornese dell'Ardenza, uccisi dai fascisti della squadraccia "La Disperata n.2" comandata da Tito Torelli, un fascistone già presidente della Cassa di Risparmio di Livorno, nel 1920. Comunicato da Mario Landini (vicesindaco della Liberazione, a Livorno, per il PSI), che nel 1921 aveva 14 anni e faceva parte della Gioventù Spartachista, sezione dell'Istituto Nautico, che si batteva contro i giovani fascisti del Liceo Classico. Gli Arditi che vi sono ricordati sono gli Arditi del Popolo.
(Dal Deposito)
(Dal Deposito)
Girate per le strade di Livorno
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 14/1/2009 - 00:13
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Mené Trevès Turati
anonyme
"Questo canto socialista (rivolto ai dirigenti socialisti Treves, Turati e Mené, nomignolo affettuoso e familiare per Giuseppe Emanuele Modigliani, deputato di Livorno) fa riferimento a Esse Emme = SM, ossia Sua Maestà Vittorio Emanuele terzo, ed a Cesare De Vecchi, quadrumviro della marcia su Roma, governatore di Rodi, della Somalia, ministro della educazione nazionale, generale comandante della piazza di Piombino fino al '43. Non aderì a Salò, alla fine... gli fu riconosciuta la partecipazione alla Resistenza, per la battaglia di Piombino del 10-11 settembre contro i tedeschi che volevano occupare la città! Altro che infilzato dalla giustizia popolare, come il canto auspica! La penultima strofa è quindi sicuramente degli ultimi anni del ventennio, quando De Vecchi era a Piombino; le altre si riferiscono a persone e fatti degli anni Venti, quindi sono probabilmente più antiche. Tràdito da Luigi Fantolini, cantastorie livornese del Novecento; inserito da Pardo Fornaciari."
(Da Il Deposito)
(Da Il Deposito)
Mené Trevès Turati tutte le vostre lotte
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 14/1/2009 - 00:05
Fra il '19, fra l'anno '20
anonyme
Il testo (e il file audio) sono ripresi dal Deposito - Canti di lotta
Raccolta da Cesare Bermani nel 1963 a Novara dall'informatore Elio Gavioli, operaio comunista. Una canzone che, anche nel titolo, indica chiaramente la provenienza dal "Biennio rosso" del 1919/1920 che portò l'Italia a un passo dalla rivoluzione e che precedette immediatamente la reazione fascista. Da notare, nella canzone, il "pipì" associato alla borghesia e agli agrari, che si riferisce probabilmente all'allora appena fondato Partito Popolare (PP) di don Luigi Sturzo, il prececessore di ciò che fu la Democrazia Cristiana. (Bartleby + CCG/AWS Staff)
Incisa in AA.VV.,"La grande paura - Settembre 1920. l'occupazione delle fabbriche" e in "Avanti popolo: Duce il vestito mi si scuce", qui cantata da Gabriella Chiavarini. Recentemente ripresa e riproposta dal Coro del Circolo Agorà di Pisa, dal quale la ho ascoltata [RV]
Incisa in AA.VV.,"La grande paura - Settembre 1920. l'occupazione delle fabbriche" e in "Avanti popolo: Duce il vestito mi si scuce", qui cantata da Gabriella Chiavarini. Recentemente ripresa e riproposta dal Coro del Circolo Agorà di Pisa, dal quale la ho ascoltata [RV]
Fra il diciannove fra l'anno venti
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 23:39
Canto dei confinati
Canto attribuito ad Ezio Taddei, comunista libertario livornese (1894-1956). Fece circa 15 anni di galera, dal primo dopoguerra (per diserzione) agli anni 30 sotto il fascio; poi fuggì clandestinamente negli USA, dove divenne romanziere di successo ("Il pino e la rufola", sul biennio rosso). Si scontrò con la Mano Nera ema riuscì a sfuggirle rientrando in Italia nel 1945; giornalista all'Unità, in continua lite col giornale per le sue posizioni libertarie.(Pardo Fornaciari; il commento e il testo della canzone sono ripresi dal Deposito.)
Siam malfattori rei di aver bandito
(continuer)
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envoyé par CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 23:11
Sidùn
Anche io anni fa scrissi una poesia sulla tragedia del Libano.
Per carita' non esiste nessun paragone con "la grandezza assoluta" di Fabrizio de Andre'.
La poesia ha per titolo:
Per carita' non esiste nessun paragone con "la grandezza assoluta" di Fabrizio de Andre'.
La poesia ha per titolo:
Beirut Blues
"mi lavero' col buio
e, lentamente cadra' sui miei
pensieri
un largo sudario d'indifferenza!!!
Ho visto un bambino
ed un cane
bersagli di un gioco d'insetti
implorare pieta' ad un uomo
con un sigaro in bocca.
Un uomo vestito di nero
li benediceva
con inutili parole senza speranza!
E poi ancora
uomini ed uccelli
pazzi! pazzi di rabbia!!!!!
E, se continuero'
a lavarmi col buio
sul mio corpo cadra'
soltanto la mia
indifferenza!!!!!!!
(enzo matarazzo)
"mi lavero' col buio
e, lentamente cadra' sui miei
pensieri
un largo sudario d'indifferenza!!!
Ho visto un bambino
ed un cane
bersagli di un gioco d'insetti
implorare pieta' ad un uomo
con un sigaro in bocca.
Un uomo vestito di nero
li benediceva
con inutili parole senza speranza!
E poi ancora
uomini ed uccelli
pazzi! pazzi di rabbia!!!!!
E, se continuero'
a lavarmi col buio
sul mio corpo cadra'
soltanto la mia
indifferenza!!!!!!!
(enzo matarazzo)
enzo matarazzo 13/1/2009 - 22:48
The Ballad Of Momma Rosa Parks
Canzone scritta nel 1963 da Nick Venet (noto produttore discografico) e Buddy Mize (autore noto per alcune celebri canzoni, come "(You Keep Me) Hanging On") e poi inclusa nel disco di Tom Glazer "Songs of Peace, Freedom and Protest" del 1970.
Dedicata ovviamente a Rosa Louise Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili statunitense che nel 1955 a Montgomery (Alabama) salì su di un autobus e andò asedersi nella parte riservata ai bianchi. Quel semplice gesto di ribellione civile diede origine alla prima protesta organizzata - il boicottaggio degli autobus della città - del nascente movimento per i diritti civili.
Testo trovato su Mudcat Café.
Dedicata ovviamente a Rosa Louise Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili statunitense che nel 1955 a Montgomery (Alabama) salì su di un autobus e andò asedersi nella parte riservata ai bianchi. Quel semplice gesto di ribellione civile diede origine alla prima protesta organizzata - il boicottaggio degli autobus della città - del nascente movimento per i diritti civili.
Testo trovato su Mudcat Café.
In nineteen hundred and fifty five,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 13/1/2009 - 22:47
Not In My Name
You see the plane in the distance
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envoyé par Alessandro 13/1/2009 - 22:14
The Edge Of Darkness
[1995]
Bayley - Gers - Harris]
Album: The X Factor
Bayley - Gers - Harris]
Album: The X Factor
Una canzone chiaramente ispirata al film Apocalypse Now e, in ultima analisi, assieme al film, al celeberrimo racconto di Joseph Conrad, Heart of Darkness (in italiano: "Cuore di tenebra"). Qui, ovviamente, siamo nel Vietnam. [CCG/AWS Staff]
I've looked into the heart of darkness
(continuer)
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envoyé par Io Non Sto Con Oriana 13/1/2009 - 21:28
مولود في فلسطين [Nací en Palestina]
based on “Nací en Alamo” by Tony Gatlif
Il testo originale in lingua araba (proveniente da questa pagina) è stato finalmente reperito grazie a Tareq R. Qasem, che ovviamente ringraziamo di cuore. La canzone va anche sotto il titolo spagnolo di Nací en Palestina.
The original lyrics in Arabic (reproduced from this page) have been contributed by Tareq R. Qasem, whom we obviously thank with all our heart. The song is also knows with its Spanish title Nací en Palestina.
"The song “Nací en Palestina” is based on “Nací en Alamo” (lyrics by Tony Gatlif, music by Dionisis Tsaknis, Gritos de Guerra, and Tony Gatlif), which was performed by Remedios Silva Pisa for the film Vengo (Dir. Tony Gatlif, 2000). “Nací en Alamo,” by the way, has also been performed by Jerusalem-born singer Yasmin Levy, whose father Isaac Levy, an ethnomusicologist from Turkey, had collected 14 volumes of Judaeo-Spanish... (continuer)
Il testo originale in lingua araba (proveniente da questa pagina) è stato finalmente reperito grazie a Tareq R. Qasem, che ovviamente ringraziamo di cuore. La canzone va anche sotto il titolo spagnolo di Nací en Palestina.
The original lyrics in Arabic (reproduced from this page) have been contributed by Tareq R. Qasem, whom we obviously thank with all our heart. The song is also knows with its Spanish title Nací en Palestina.
"The song “Nací en Palestina” is based on “Nací en Alamo” (lyrics by Tony Gatlif, music by Dionisis Tsaknis, Gritos de Guerra, and Tony Gatlif), which was performed by Remedios Silva Pisa for the film Vengo (Dir. Tony Gatlif, 2000). “Nací en Alamo,” by the way, has also been performed by Jerusalem-born singer Yasmin Levy, whose father Isaac Levy, an ethnomusicologist from Turkey, had collected 14 volumes of Judaeo-Spanish... (continuer)
no tengo lugar
(continuer)
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envoyé par adriana + Tareq R. Qasem 13/1/2009 - 20:42
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Enfant, mon ami
E' bellissima, mi ricorda tanto una canzone di Vladimir Vysotskij il cui titolo in italiano è "Soldatini di piombo"; che avevo pensato addirittura che si trattasse di un remake o di una versione tradotta, poichè Salvatore Adamo è molto legato alle canzoni di Vladimir Vysotskij (ha anche scritto una bellissima canzone, che voi avete in archivio, intitolata appunto "Vladimir"); in ogni caso, anche questa è molto bella e significativa
by HMMurdock
by HMMurdock
Andrea 13/1/2009 - 20:37
La Vandeana
Settimo Sigillo
Testo attribuito a Pino Tosca.
Un altro inserimento che, sicuramente, non tarderà a rivelarsi controverso e, sicuramente, da "prendere con le molle"; ma proposto da una persona la quale, oltre ad essere conosciuta personalmente e "al di sopra di ogni sospetto" quanto a simpatie destrorse, motiva il suo contributo con parole intelligenti e storicamente esatte (la rivolta di Vandea come rivolta contro la coscrizione obbligatoria rivoluzionaria, in primis). La rivolta di Vandea era del resto già presente in questo sito con un antico canto eseguito da un gruppo lontanissimo dalla destra, i Tri Yann: Vive la République, Vive la Liberté. Un altro segno che questo sito, pur tenendo fede ai suoi princìpi di base, non intende e non intenderà mai turarsi il naso e schierarsi sempre e comunque da una sola parte; a meno di non accogliere (o togliere) canti fondamentali come ad esempio Canto dei coscritti,... (continuer)
Un altro inserimento che, sicuramente, non tarderà a rivelarsi controverso e, sicuramente, da "prendere con le molle"; ma proposto da una persona la quale, oltre ad essere conosciuta personalmente e "al di sopra di ogni sospetto" quanto a simpatie destrorse, motiva il suo contributo con parole intelligenti e storicamente esatte (la rivolta di Vandea come rivolta contro la coscrizione obbligatoria rivoluzionaria, in primis). La rivolta di Vandea era del resto già presente in questo sito con un antico canto eseguito da un gruppo lontanissimo dalla destra, i Tri Yann: Vive la République, Vive la Liberté. Un altro segno che questo sito, pur tenendo fede ai suoi princìpi di base, non intende e non intenderà mai turarsi il naso e schierarsi sempre e comunque da una sola parte; a meno di non accogliere (o togliere) canti fondamentali come ad esempio Canto dei coscritti,... (continuer)
Ride la folla ed urla
(continuer)
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envoyé par Io non sto con Oriana 13/1/2009 - 14:24
L'homme qui répare les femmes
L'HOMME QUI RÉPARE LES FEMMES
Chanson française - L'HOMME QUI RÉPARE LES FEMMES – Marco Valdo M.I. – 2009
L'inconvénient avec les articles de journaux, c'est qu'ils ne durent qu'un moment. On tourne la page.
On passe à une autre histoire.
Le poème, la canzone quant à elle est faite pour durer. Alors, parfois, quand c'est nécessaire, sans forfanterie, sans en tirer de gloire particulière, simple relais, Marco Valdo M.I. écrit une canzone.
Cette chanson a une histoire particulière et elle entend saluer d'un poing levé et les femmes du Kivu et la journaliste qui depuis tant d'années dénonce ces horreurs ( et d'autres) du centre de l'Afrique, du pays de Tintin, du pays de l'uranium et du diamant. Cette journaliste avec courage et obstination tient au cœur de l'Afrique un journal des exactions; elle s'appelle Colette Braeckman, elle écrit dans un journal belge appelé Le Soir.
À l'entendre,... (continuer)
Chanson française - L'HOMME QUI RÉPARE LES FEMMES – Marco Valdo M.I. – 2009
L'inconvénient avec les articles de journaux, c'est qu'ils ne durent qu'un moment. On tourne la page.
On passe à une autre histoire.
Le poème, la canzone quant à elle est faite pour durer. Alors, parfois, quand c'est nécessaire, sans forfanterie, sans en tirer de gloire particulière, simple relais, Marco Valdo M.I. écrit une canzone.
Cette chanson a une histoire particulière et elle entend saluer d'un poing levé et les femmes du Kivu et la journaliste qui depuis tant d'années dénonce ces horreurs ( et d'autres) du centre de l'Afrique, du pays de Tintin, du pays de l'uranium et du diamant. Cette journaliste avec courage et obstination tient au cœur de l'Afrique un journal des exactions; elle s'appelle Colette Braeckman, elle écrit dans un journal belge appelé Le Soir.
À l'entendre,... (continuer)
Désespérance ou désespoir,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/1/2009 - 11:08
ما إلي حرية
Titolo originale "Mali Huriye"
Featuring Ala' Azam and Anat Ig'bariye
Dall'album "Ihda" ("Dedication"), 2006.
Testo in inglese trovato sul sito del gruppo.
Featuring Ala' Azam and Anat Ig'bariye
Dall'album "Ihda" ("Dedication"), 2006.
Testo in inglese trovato sul sito del gruppo.
لازمه-علاء عزام
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 13/1/2009 - 10:16
Parcours:
L'Holocauste palestinien
مين إرهابي
[2001]
Title track dell'album "Min Irhabi?" ("Who's The Terrorist?")
The controversial title track of this album was released on the net and more than 1 million people downloaded it within one month from the website ArabRap.Net. The song was also distributed free with Rolling Stone magazine in France and became a "street" anthem. It was also featured in a compilation in France with Manu Chao, Zebda, Noir Desir and many other top artists.
Furthermore, the lyrics of the song were taught in some Universities around the world because of their deep meaning, and were also used in pro-Palestinian demonstrations around the world.
Title track dell'album "Min Irhabi?" ("Who's The Terrorist?")
The controversial title track of this album was released on the net and more than 1 million people downloaded it within one month from the website ArabRap.Net. The song was also distributed free with Rolling Stone magazine in France and became a "street" anthem. It was also featured in a compilation in France with Manu Chao, Zebda, Noir Desir and many other top artists.
Furthermore, the lyrics of the song were taught in some Universities around the world because of their deep meaning, and were also used in pro-Palestinian demonstrations around the world.
اللازمة:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 13/1/2009 - 09:39
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Rokko e i Suoi Fratelli: Sopravvoliamo
band formata da Corrado Guzzanti, Stefano Masciarelli, Antonello Fassari e Pier Francesco Loche.
Era la canzone che apriva e chiudeva "Avanzi", il programma satirico di Rai Tre condotto magistralmente da Serena Dandini. Il testo è chiaramente molto ironico e molto critico nei confronti della "classe politica" di allora (la canzone è del 1992, quindi in piena Tangentopoli) che poi non è tanto diversa dalla "classe politica" attuale. E' un inno alla libertà e alla democrazia (quella vera). Quindi è un inno di pace. Ascoltaltela e fatela ascoltare!
Era la canzone che apriva e chiudeva "Avanzi", il programma satirico di Rai Tre condotto magistralmente da Serena Dandini. Il testo è chiaramente molto ironico e molto critico nei confronti della "classe politica" di allora (la canzone è del 1992, quindi in piena Tangentopoli) che poi non è tanto diversa dalla "classe politica" attuale. E' un inno alla libertà e alla democrazia (quella vera). Quindi è un inno di pace. Ascoltaltela e fatela ascoltare!
A testa bassa affronti il bus ogni mattina
(continuer)
(continuer)
envoyé par Jack 13/1/2009 - 06:01
Ballata per Alfredo Zardini
[1971]
Testo e musica di Franco Trincale.
"Quando gli albanesi (o i rumeni) eravamo noi", cioè soltanto pochi anni fa, succedeva quel che segue. Una storia e una canzone da leggere e ascoltare attentamente, assai attentamente. Alfredo Zardini era veneto, del Cadore. Nel Veneto, adesso, c'è la Treviso di Gentilini. [CCG/AWS Staff]
Alfredo Zardini (Provincia di Belluno, 1931 – Zurigo, 20 marzo 1971) era un lavoratore italiano emigrato in Svizzera, caduto vittima di un'aggressione xenofoba.
Dopo essere cresciuto e aver imparato il lavoro di falegname nel suo paese natale nel Cadore, a 40 anni Zardini trova una più favorevole opportunità di lavoro come carpentiere in una ditta di Zurigo.
In quegli anni la Svizzera ospitava 1 milione e centomila lavoratori stranieri, tra cui circa 650 mila italiani. In questo clima si facevano strada le idee xenofobe di cittadini e politici che temevano la... (continuer)
Testo e musica di Franco Trincale.
"Quando gli albanesi (o i rumeni) eravamo noi", cioè soltanto pochi anni fa, succedeva quel che segue. Una storia e una canzone da leggere e ascoltare attentamente, assai attentamente. Alfredo Zardini era veneto, del Cadore. Nel Veneto, adesso, c'è la Treviso di Gentilini. [CCG/AWS Staff]
Alfredo Zardini (Provincia di Belluno, 1931 – Zurigo, 20 marzo 1971) era un lavoratore italiano emigrato in Svizzera, caduto vittima di un'aggressione xenofoba.
Dopo essere cresciuto e aver imparato il lavoro di falegname nel suo paese natale nel Cadore, a 40 anni Zardini trova una più favorevole opportunità di lavoro come carpentiere in una ditta di Zurigo.
In quegli anni la Svizzera ospitava 1 milione e centomila lavoratori stranieri, tra cui circa 650 mila italiani. In questo clima si facevano strada le idee xenofobe di cittadini e politici che temevano la... (continuer)
O cara moglie, miei cari figlioli,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/1/2009 - 02:21
Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
Chanson italienne – Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers – Fabrizio De André - 1962
Riccardo Venturi avait fait une version de cette chanson dans un "françois d'époque", enfin disons, une manière de grommelot amélioré; c'est une version très amusante. Celle, ici proposée, est plus contemporaine; j'ose l'espérer assez distrayante.
On a tous dans l'oreille la chanson du Roi Renaud et de son lugubre destin : « Le Roi Renaud de guerre s'en revînt portant ses tripes dans ses mains... ». J'aime à penser que Fabrizio connaissait ce destin du pauvre Renaud; un destin de roi. Ceci donne tout le sel à sa chanson « Charles Martel de retour de la bataille de Poitiers », car – ainsi qu'on le verra – Charles revînt vainqueur en portant tout autre chose que ses tripes dans ses mains. La donzelle l'apprit à ses dépens. De première part, en étant contrainte de laisser Charles et son fameux... (continuer)
Riccardo Venturi avait fait une version de cette chanson dans un "françois d'époque", enfin disons, une manière de grommelot amélioré; c'est une version très amusante. Celle, ici proposée, est plus contemporaine; j'ose l'espérer assez distrayante.
On a tous dans l'oreille la chanson du Roi Renaud et de son lugubre destin : « Le Roi Renaud de guerre s'en revînt portant ses tripes dans ses mains... ». J'aime à penser que Fabrizio connaissait ce destin du pauvre Renaud; un destin de roi. Ceci donne tout le sel à sa chanson « Charles Martel de retour de la bataille de Poitiers », car – ainsi qu'on le verra – Charles revînt vainqueur en portant tout autre chose que ses tripes dans ses mains. La donzelle l'apprit à ses dépens. De première part, en étant contrainte de laisser Charles et son fameux... (continuer)
CHARLES MARTEL DE RETOUR DE LA BATAILLE DE POITIERS
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envoyé par Marco valdo M.I. 13/1/2009 - 00:35
Io me ne volli andà per i' Mugello
anonyme
Stornelli mugellani.
Nel Mugello gli stornelli sono tra le tradizioni ancora più vive, tanto che, addirittura nella città di Firenze, quando si parla di stornelli si intendono “tout court” gli stornelli mugellani (si dice “mugellani”, non “mugellesi”). E gli stornelli mugellani riflettono spesso quelle terre di matti e fieri montanari che hanno visto sia l'anarchismo che la chiesa di Barbiana, la Resistenza e la storia del cane Fido. E allora, in omaggio al Mugello e alle sue genti, ecco questa terrificante stornellata che mi cantava mio nonno, Venturi Bruno, la cui moglie, mia nonna Aldrovandi Ede, era peraltro mugellana di Sant'Agata. Me la cantava con mucho gusto, da ferroviere anarchico anticlericale qual era, e con altrettanto gusto (seppur con qualche parola diversa) me la ritrovai cantata da Riccardo Marasco. C'è di tutto: belle ragazze discinte che sgobbano per il sor padrone, tre... (continuer)
Nel Mugello gli stornelli sono tra le tradizioni ancora più vive, tanto che, addirittura nella città di Firenze, quando si parla di stornelli si intendono “tout court” gli stornelli mugellani (si dice “mugellani”, non “mugellesi”). E gli stornelli mugellani riflettono spesso quelle terre di matti e fieri montanari che hanno visto sia l'anarchismo che la chiesa di Barbiana, la Resistenza e la storia del cane Fido. E allora, in omaggio al Mugello e alle sue genti, ecco questa terrificante stornellata che mi cantava mio nonno, Venturi Bruno, la cui moglie, mia nonna Aldrovandi Ede, era peraltro mugellana di Sant'Agata. Me la cantava con mucho gusto, da ferroviere anarchico anticlericale qual era, e con altrettanto gusto (seppur con qualche parola diversa) me la ritrovai cantata da Riccardo Marasco. C'è di tutto: belle ragazze discinte che sgobbano per il sor padrone, tre... (continuer)
Io me ne volli andà per i' Mugello
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envoyé par Riccardo Scocciante 12/1/2009 - 23:45
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Testo di Peppino Impastato
Musica dei Gang
Lyrics by Peppino Impastato
Music by Gang
Album: "26 canzoni per Peppino"
Seconda traccia del cd "26 Canzoni per Peppino", testo di Giovanni Impastato.
Per non dimenticare chi ha lottato e per non lasciare solo chi ancora lotta.
Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984... (continuer)