Done With Bonaparte
Non ho capito perché nessuno ha notato che il "little corporal" della canzone è una chiara allusione a Hitler... Non va dimenticato che il padre di Mark Knopfler fu costretto a lasciare l'Ungheria poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale perché era ebreo e comunista...
Matteo 12/5/2008 - 12:45
Il diario di Anna Frank
Da Repubblica.it del 12 maggo 2008.
Dagli archivi nazisti emerge il testo che racconta la detenzione dell'autrice del Diario. A cui le SS scrissero la parola fine
"L'ultima pagina di Anna Frank. Ecco il documento sulla prigionia"
dal nostro inviato Marco Ansaldo
BAD AROLSEN - "Frank, Annelies Marie Sara. Nata il 12 giugno 1929 a Francoforte. Residente ad Amsterdam, in Piazza Mervede 37, II piano. Nubile. Genitori: Frank, Otto Heinrich Isra, 12.5.1889. Hollaender, Edith Sara, 16.1.1900. Sorella: Frank, Margot Betti Sara, 16.2.1926". Due segni di morte, incisi a penna in cima e in fondo al foglio, stilizzati come croci uncinate, bollano in maniera inequivocabile la provenienza del documento. Così, infatti, le SS erano solite marcare le schede dei prigionieri defunti.
Precisione ad efficienza. È grazie alla disciplina inflessibile di tanti scrivani del Terzo Reich che i frammenti che continuano... (continuer)
Dagli archivi nazisti emerge il testo che racconta la detenzione dell'autrice del Diario. A cui le SS scrissero la parola fine
"L'ultima pagina di Anna Frank. Ecco il documento sulla prigionia"
dal nostro inviato Marco Ansaldo
BAD AROLSEN - "Frank, Annelies Marie Sara. Nata il 12 giugno 1929 a Francoforte. Residente ad Amsterdam, in Piazza Mervede 37, II piano. Nubile. Genitori: Frank, Otto Heinrich Isra, 12.5.1889. Hollaender, Edith Sara, 16.1.1900. Sorella: Frank, Margot Betti Sara, 16.2.1926". Due segni di morte, incisi a penna in cima e in fondo al foglio, stilizzati come croci uncinate, bollano in maniera inequivocabile la provenienza del documento. Così, infatti, le SS erano solite marcare le schede dei prigionieri defunti.
Precisione ad efficienza. È grazie alla disciplina inflessibile di tanti scrivani del Terzo Reich che i frammenti che continuano... (continuer)
Alessandro 12/5/2008 - 10:06
La cantata rossa
Dal ForumPalestina, una poesia di Giulio Stocchi dedicata alle esternazioni del neo(fascista) Presidente della Camera Gianfranco Fini a proposito di bandiere bruciate e vite spezzate...
"Le bandiere di Fini"
una poesia di Giulio Stocchi
La testa sfondata
dai calci
del ragazzo
sull´asfalto
vale dunque
meno
di una bandiera
bruciata
Ciò è giusto
è ragionevole
Nell´alto
dei cieli l´aereo
con la stella di davide
infatti
vale di più
della casa
che tra poco
esploderà
"Le bandiere di Fini"
una poesia di Giulio Stocchi
La testa sfondata
dai calci
del ragazzo
sull´asfalto
vale dunque
meno
di una bandiera
bruciata
Ciò è giusto
è ragionevole
Nell´alto
dei cieli l´aereo
con la stella di davide
infatti
vale di più
della casa
che tra poco
esploderà
Alessandro 12/5/2008 - 09:36
Condannato a morte
«La presa di posizione contro la pena di morte è chiara, ma qui si tratta anche di altro. “È una canzone sull’intolleranza, sull’intolleranza religiosa, ma anche sulla paura di morire e queste due cose si mischiano insieme”, dice De Gregori in concerto. Come sempre si è giocato a dare un nome al protagonista, da Cristo a Salman Rushdie, l’autore dei “Versetti satanici” condannato a morte dal regime iraniano».
(da "Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare" di Enrico Deregibus, Giunti, 2003)
(da "Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare" di Enrico Deregibus, Giunti, 2003)
Antonio Piccolo 11/5/2008 - 12:02
Liberiamo Marini
[1974]
Scritta da Antonio Giordano
Il testo e il commento sono ripresi da "Voci fuori dal coro" di Pollice Verde, da Voce Libertaria, periodico degli anarchici del Canton Ticino, n. 5 del maggio 2008. L'articolo contiene alcuni errori ed imprecisioni storiche che sono state corrette da Francesco Senia. [CCG/AWS Staff]
Per questo numero di "Voci fuori dal coro", proponiamo la canzone "Liberiamo Marini" scritta da Antonio Giordano nel 1974.
La canzone nasce nell'ambito della mobilitazione di solidarietà per il caso Marini.
Vediamo dapprima di ricordare brevemente la storia di questo compagno per permettere di meglio comprendere la canzone.
Giovanni Marini era un anarchico salentino il cui caso fece scalpore a partire dal 1972 e durante tutti gli anni settanta. Tutto ha inizio nel '69 con i fatti di Piazza Fontana e la morte di cinque giovani anarchici di Reggio Calabria coinvolti in un... (continuer)
Scritta da Antonio Giordano
Il testo e il commento sono ripresi da "Voci fuori dal coro" di Pollice Verde, da Voce Libertaria, periodico degli anarchici del Canton Ticino, n. 5 del maggio 2008. L'articolo contiene alcuni errori ed imprecisioni storiche che sono state corrette da Francesco Senia. [CCG/AWS Staff]
Per questo numero di "Voci fuori dal coro", proponiamo la canzone "Liberiamo Marini" scritta da Antonio Giordano nel 1974.
La canzone nasce nell'ambito della mobilitazione di solidarietà per il caso Marini.
Vediamo dapprima di ricordare brevemente la storia di questo compagno per permettere di meglio comprendere la canzone.
Giovanni Marini era un anarchico salentino il cui caso fece scalpore a partire dal 1972 e durante tutti gli anni settanta. Tutto ha inizio nel '69 con i fatti di Piazza Fontana e la morte di cinque giovani anarchici di Reggio Calabria coinvolti in un... (continuer)
Te ne andavi coi tuoi compagni
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 11/5/2008 - 11:06
Cranes over Hiroshima
questa canzone si ispira al bellissimo romanzo di Karl Brukner intitolato "Il gran sole di Hiroshima", o mi sbaglio?
Andrea 10/5/2008 - 13:10
We Shall Not Be Moved
anonyme
Piacenza, 9 maggio 2008
NON CI SMUOVERANNO
(continuer)
(continuer)
9/5/2008 - 20:57
Supper's Ready
Avevo circa quindici anni (1974) e un amico coetaneo che aveva fratelli più grandi mi consigliò l'acquisto del disco, insieme a Nursery Crime. L'ho ascoltato per tanti anni e per motivi vari negli ultimi dieci quindici anni l'avevo abbandonato. Mi è capitato di riascoltare Supper's Ready recentemente e non riesco ad ascoltare altro. Ho comprato abbastanza musica nella mia vita ma l'acquisto fatto a quindici anni forse è stato il migliore.
Poli 9/5/2008 - 16:57
We Shall Not Be Moved
anonyme
The version of the hymn as performed by the Wildwood Boys at the Tangen, Palo Alto, February 23rd 1963. It still keeps the appearance of a religious hymn, though in the context of the Civil Rights Movement. Lyrics are reproduced from this page
WE SHALL NOT BE MOVED
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/5/2008 - 11:59
Vitti na crozza
Sono sempre io, Peppy Maniglia da Palma di Montechiaro (AG).. in questo periodo ho fatto delle ricerche approfondite su vari brani musicali che tengono la dicitura "tradizonale/anonimo".. Il brano "Vitti na crozza" appartiene a Franco Li Causi Junior, ho fatto delle ricerche scientifiche, sia sulla SIAE, sia sui moduli ENPALS, con vari mezzi gentilmente messi a disposizione dell'università di musicologia di Cremona.. Ho analizzato ovviamente altri brani, compreso "vitti na crozza".. Il risutato è che la musica di "vitti na crozza" è del padre di Franco Li Causi, non ci sono più dubbi, ho visto, letto e musicato coi miei occhi e con le mie mani il manoscritto SIAE depositato nel 1950.. Mistero risolto, Franco è l'unico erede di "vitti na crozza".. Complimenti a tutta la sua famiglia.. Peppy Maniglia..
Giuseppe maniglia (Peppy Maniglia) 8/5/2008 - 23:22
Il minatore di Frontale
DAVIDE NON SI E' MAI SCHIERATO E MAI SI SCHIERERA'...
NON SO CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI PENSARE CHE QUESTA E' UNA CANZONE CONTRO LA GUERRA...SE ASCOLTI BENE FORSE CAPIRESTI LA VERA NATURA DELLA CANZONE...
PERCHE' METTETE DELLA CAVOLATE SUL WEB...DOPO LA GENTE CI CREDE....!!!
TI PREGO PENSACI BENE PRIMA DI FARE UN'ALTRA CAZZATA...
DESFROSS...FOR EVER
(PINCO PAZZO)
Vedi, caro "Pinco Pazzo" (che fa un'ovvia rima con testa di cazzo, cioè quello che sei), se tu ti fossi premurato, prima di pigliare la tastiera e scrivere idiozie in tutte maiuscole da buon analfabeta che non sa manco scrivere correttamente il nome del suo "beniamino", di guardare in quale "percorso" o categoria è inserita in questa canzone, ti saresti accorto che tale percorso si chiama "L'emigrazione e la guerra del lavoro". Perché è una canzone che parla, toh, di lavoro e di un lavoratore. Perché in questo sito abbiamo... (continuer)
NON SO CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI PENSARE CHE QUESTA E' UNA CANZONE CONTRO LA GUERRA...SE ASCOLTI BENE FORSE CAPIRESTI LA VERA NATURA DELLA CANZONE...
PERCHE' METTETE DELLA CAVOLATE SUL WEB...DOPO LA GENTE CI CREDE....!!!
TI PREGO PENSACI BENE PRIMA DI FARE UN'ALTRA CAZZATA...
DESFROSS...FOR EVER
(PINCO PAZZO)
Vedi, caro "Pinco Pazzo" (che fa un'ovvia rima con testa di cazzo, cioè quello che sei), se tu ti fossi premurato, prima di pigliare la tastiera e scrivere idiozie in tutte maiuscole da buon analfabeta che non sa manco scrivere correttamente il nome del suo "beniamino", di guardare in quale "percorso" o categoria è inserita in questa canzone, ti saresti accorto che tale percorso si chiama "L'emigrazione e la guerra del lavoro". Perché è una canzone che parla, toh, di lavoro e di un lavoratore. Perché in questo sito abbiamo... (continuer)
7/5/2008 - 18:23
I Come and Stand at Every Door
Ecco le foto segrete di Hiroshima
Chi le scattò resta senza nome
di VITTORIO ZUCCONI
da Repubblica on line
In quel film dell'orrore senza fine che porta il nome di Hiroshima, altri spettri escono dalla grotta dove furono rinchiusi 63 anni or sono, e vengono a chiederci di essere ricordati. Non i corpi, caduti nell'istante del sole artificiale, ma le loro immagini, dieci scatti inediti impressi su un rullino fotografico, probabilmente da qualcuno di loro, prima di raggiungerli nel mucchio di cadaveri.
Sono dieci immagini mai viste finora eppure viste 250 mila volte, quanti furono, migliaio più migliaio meno perché nessuno conoscerà mai il totale, le vittime di "Little Boy", della prima bomba a fissione nucleare esplosa alle 8 e 15 del mattino del 6 agosto 1945. Fotografie che un soldato americano, Samuel Capp, trovò per caso frugando tra i morti e ispezionando una caverna dopo l'occupazione,... (continuer)
7/5/2008 - 09:04
Sottosopra [Inno darmico del cavatore]
[2005]
Testo e musica di Davide Giromini
Voce e Fisarmonica: Davide Giromini
Voce maschile: Massimiliano Larocca
Voci Femminili: Tania Sabinos, Sabine Bordigoni
Violino: Michele Menconi
Chitarra: Luca Rapisarda
Chitarra in parte finale: Fabio Ghelli
Un disco che non c'era. E che mancava.
di Francesco Senia
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "Il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico... (continuer)
Testo e musica di Davide Giromini
Voce e Fisarmonica: Davide Giromini
Voce maschile: Massimiliano Larocca
Voci Femminili: Tania Sabinos, Sabine Bordigoni
Violino: Michele Menconi
Chitarra: Luca Rapisarda
Chitarra in parte finale: Fabio Ghelli
Un disco che non c'era. E che mancava.
di Francesco Senia
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "Il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico... (continuer)
Ora che danno fervidi l’anima ai malfattori
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 7/5/2008 - 00:33
L'America
A noi ci hanno insegnato tutti gli Americani… Se non c’erano gli Americani a quest’ora noi eravamo: ..Europei. Vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Giorgio 6/5/2008 - 20:59
Quando la guerra finirà
1994
Renato Franchi e Kanzonaccio Band
Scritta da Renato Franchi e G. Colombo
Renato Franchi e Kanzonaccio Band
Scritta da Renato Franchi e G. Colombo
Affamato di musica – strade piene di polvere
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2008 - 12:54
La pace che mi resta
[Sesto Fiorentino, 13 febbraio 2003]
Testo di Ivan Della Mea
Pubblicata su L'Unità il 18 febbraio 2003.
"Canzone in cerca di musica. Ricordando la fine della battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale e ricordando anche una bellissima canzone degli Stormy Six."
Da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pp. 207/210
Nella canzone/cantata (in cerca di musica) di Ivan si nomina, oltre a Carlo Giuliani, anche Ion Cazacu, l'operaio edile rumeno ucciso atrocemente dal suo datore di lavoro italiano. Si veda a tale riguardo la Canzone per Ion di Renato Franchi. [CCG/AWS Staff]
Testo di Ivan Della Mea
Pubblicata su L'Unità il 18 febbraio 2003.
"Canzone in cerca di musica. Ricordando la fine della battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale e ricordando anche una bellissima canzone degli Stormy Six."
Da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pp. 207/210
Nella canzone/cantata (in cerca di musica) di Ivan si nomina, oltre a Carlo Giuliani, anche Ion Cazacu, l'operaio edile rumeno ucciso atrocemente dal suo datore di lavoro italiano. Si veda a tale riguardo la Canzone per Ion di Renato Franchi. [CCG/AWS Staff]
Non è facile essere uomini di pace
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2008 - 12:34
Iris e Silvio
Sono veramente contenta di scoprire che dopo tanti anni ci sia ancora qualcuno che ricorda queste persone che hanno donato la loro vita per la libertà nostra e dei nostri figli
Io in prima persona sono onorata di essere una diretta discendente dei fratelli Antonio e Arturo Spazzoli che con le loro gesta hanno contribuito a liberare l'Italia dal fascismo.
Stefania Spazzoli - Forlì
Io in prima persona sono onorata di essere una diretta discendente dei fratelli Antonio e Arturo Spazzoli che con le loro gesta hanno contribuito a liberare l'Italia dal fascismo.
Stefania Spazzoli - Forlì
Stefania Spazzoli 4/5/2008 - 18:16
Santiago
E' scandaloso come per rimanere sulla creasta dell'onda in più Paesi possibili, si stringa amicizie con le dittature.
A proposito, in quel periodo gli USA non esportavano ancora democrazia?
La Chiesa è una PUTTANA...
A proposito, in quel periodo gli USA non esportavano ancora democrazia?
La Chiesa è una PUTTANA...
DANX 4/5/2008 - 12:42
A Change Is Gonna Come
Questa canzone è davvero un capolavoro. Non è un caso che il grande Sam venne ucciso... questo brano ha una grande voce e Cooke era indubbiamente un personaggio scomodo al tempo, come lo sono stati tanti altri che professavano la pace e la libertà individuale.
Grandissima canzone.
Grandissima canzone.
Carlo 4/5/2008 - 10:52
Brigante se more
ciao a tutti complmenti per la discussione......io e i miei amici (calabresi ) la cantiamo sempre ai nostri falò...però cerco disperatmente gli accordi x chitarra se qualcuno sa dove posso trovarli... grazie mille....VIA QUEL VISCIDO... DI BERLUSCA...sarei pronto ad una guerra per cacciarlo dall'ITALIA...vabbè scusate lo sfogo.....grazie!!!!
ciccio78 3/5/2008 - 22:57
Oltre il ponte
Molto bello che loro abbiano preso da un testo famoso di Italo Calvino, ma nella canzone hanno dimenticato il ritornello tra la prima e la seconda strofa e anche tra la quarta e la quinta non ho capito bene il perché... vabbè, però dovete fare più attenzione...!!! Il Ritornello c'è dopo ogni strofa e bisogna riportarlo come Calvino l'ha scritto!
(Stud.ssa94)
(Stud.ssa94)
Carissima "Stud.ssa 94", abbiamo approfittato del tuo commento per ristabilire, dopo controlli, il testo esatto: effettivamente avevi ragione, e preso per assunto che tu sia del '94, e che tu abbia quindi soltanto 14 anni, ci fa particolarmente piacere che una ragazza della tua età contribuisca alla pagina di una canzone del genere (che del resto fu indirizzata da Calvino ai giovani, e che dei giovani parla). Detto questo scusaci se ti abbiamo eliminato le "abbreviazioni da SMS": questo è un sito SMS-free. Saluti cari! [CCG/AWS Staff]
3/5/2008 - 19:36
Mio fratello è figlio unico
è difficile spiegare con poche parole quello che mi provoca questa canzone, emozione, commozione, brividi, immedesimazione; figli unici ce ne sono tanti, fratelli ben pochi...
La società si sta trasformando in un enorme macelleria della sopraffazione, della derisione, dello svilimento: una lotta fratricida si sta consumando sotto i nostri occhi ma qualche speranza c'è, ne sono certa, e una di questa è la forza della Musica!!!!!
La società si sta trasformando in un enorme macelleria della sopraffazione, della derisione, dello svilimento: una lotta fratricida si sta consumando sotto i nostri occhi ma qualche speranza c'è, ne sono certa, e una di questa è la forza della Musica!!!!!
giusy 3/5/2008 - 19:10
We Shall Overcome
io la porto all'esame di terza media collegandola al '68...forse troppo difficile? comunque grazie
Bea 3/5/2008 - 15:41
Canzone delle reti invisibili
Avete dimenticato il piccolo Tommaso ucciso a pugni da quel bastardo che lo sequestrò a casa sua davanti ai genitori. Ve lo ricordate? Io non posso dimenticare, se potessi lo farei a pezzi con le mie mani, pensare che lo ha ucciso perché piangeva, ho rimosso il nome di quel bastardo e della bastarda della sua convivente ....il nostro paese, se cosi si può chiamare comincia a farmi schifo....la giustizia non è più degna di essere chaiamata con questo nome. Gina.
Carissima Gina, prima di tutto ci scusiamo con te per avere modificato graficamente il tuo commento: non accettiamo commenti scritti in tutte maiuscole (e cogliamo per l'ennesima volta l'occasione per dire a tutti di abbandonare questa abitudine priva di senso). Quanto a quel che dici, dobbiamo dirti che non è questo il luogo adatto per esprimere certi pensieri. Questa canzone, sempre se così la si possa chiamare, parla di giovani... (continuer)
Carissima Gina, prima di tutto ci scusiamo con te per avere modificato graficamente il tuo commento: non accettiamo commenti scritti in tutte maiuscole (e cogliamo per l'ennesima volta l'occasione per dire a tutti di abbandonare questa abitudine priva di senso). Quanto a quel che dici, dobbiamo dirti che non è questo il luogo adatto per esprimere certi pensieri. Questa canzone, sempre se così la si possa chiamare, parla di giovani... (continuer)
LANZOLLA.GINA@TISCALI.IT 3/5/2008 - 15:36
Il compagno G
[Sesto Fiorentino, 18 luglio 2002]
Testo e musica di Ivan Della Mea; ma la musica ce la può mettere anche chiunque altro.
Pubblicata su L'Unità il 20 luglio 2002.
Testo tratto da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pag. 163/166
"Fine ottobre 1962. Sciolta una manifestazione sindacale a sostegno di Cuba. Partì un'improvvisa carica della celere, il battaglione Padova, e una jeep travolse un giovane studente comunista di nome Giovanni Ardizzone. Primo Moroni testimoniò la volontarietà dell'accaduto assieme a Luigi Pestalozza. Dall'evento nacque la canzone La ballata dell'Ardizzone, incisa da Ivan Della Mea per i "Dischi del Sole". A Cuba due istituzioni scolastiche sono state dedicate a Giovanni Ardizzone."
Testo e musica di Ivan Della Mea; ma la musica ce la può mettere anche chiunque altro.
Pubblicata su L'Unità il 20 luglio 2002.
Testo tratto da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pag. 163/166
"Fine ottobre 1962. Sciolta una manifestazione sindacale a sostegno di Cuba. Partì un'improvvisa carica della celere, il battaglione Padova, e una jeep travolse un giovane studente comunista di nome Giovanni Ardizzone. Primo Moroni testimoniò la volontarietà dell'accaduto assieme a Luigi Pestalozza. Dall'evento nacque la canzone La ballata dell'Ardizzone, incisa da Ivan Della Mea per i "Dischi del Sole". A Cuba due istituzioni scolastiche sono state dedicate a Giovanni Ardizzone."
Milano dà memorie
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/5/2008 - 11:57
Il Millennio
L'indovino disse: "...non più mille" e il computer schedò poi i profeti
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 3/5/2008 - 11:49
Figli di...
[2008]
Viento, lucha y sol
Viento, lucha y sol
Cavalieri su carri armati ed aerei
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/5/2008 - 09:46
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
"Roma, marzo 2000. Il borgomastro Rutelli e il ministro Bianco decidono di azzerare un campo rom inviandoli sia in centri di prima accoglienza sia al paese di origine, magari già bombardato.". Così, brevemente, Ivan della Mea sullo sgombero del campo rom di Tor de' Cenci, avvenuto oltre otto anni fa. E oggi che l'ex borgomastro "democratico", ex "radicale" divenuto tra i principali servi del Vaticano, è stato più o meno clamorosamente trombato alle elezioni comunali a favore del fascista Alemanno, ci sarebbe da meditare. Sì, perché una delle prime dichiarazioni del neo-sindaco romano ha proprio riguardato gli 85 campi rom presenti sul territorio comunale capitolino. "Saranno smantellati tutti", ha dichiarato. Come si può vedere, il "democratico" e il fascista, quando c'è in ballo la "sicurezza" e l'espulsione coatta degli ultimi della terra, si trovano meravigliosamente d'accordo. Così come... (continuer)
Riccardo Venturi 2/5/2008 - 20:03
Bonobo power
da "Le dimensioni del mio caos" (2008)
questa ascoltatela tutti e diffondetela!!
questa ascoltatela tutti e diffondetela!!
Vive in comunità estremamente pacifiche in cui maschi e femmine hanno pari diritti e dignità non sa cosa sia la competizione e condivide le risorse con tutti in maniera equa non conosce la guerra l'assassinio e la violenza, insomma stando a come si comporta il Bonobo: la scimmia è l'evoluzione dell'uomo.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessio Gentili 2/5/2008 - 13:22
Basta!
(2008)
Il brano, scritto dalla stessa L'Aura e prodotto da Enrique Gonzalez Müller, è stato presentato dalla cantante al Festival di Sanremo 2008, nella categoria "Big". Nella serata dei duetti, durante la quale i partecipanti potevano interpretare il loro brano insieme ad un altro artista, L'Aura ha presentato al pubblico una versione della canzone insieme al gruppo musicale Rezophonic.
Inno contro la guerra, il brano è stato inserito nel terzo disco della cantante, la raccolta L'Aura, uscita in occasione della partecipazione dell'artista alla nota manifestazione musicale. Pur non essendo entrato nella rosa dei dieci finalisti della manifestazione, iil singolo ha riscosso un buon successo commerciale, raggiungendo la posizione numero 17 della classifica italiana dei singoli.
Il brano, scritto dalla stessa L'Aura e prodotto da Enrique Gonzalez Müller, è stato presentato dalla cantante al Festival di Sanremo 2008, nella categoria "Big". Nella serata dei duetti, durante la quale i partecipanti potevano interpretare il loro brano insieme ad un altro artista, L'Aura ha presentato al pubblico una versione della canzone insieme al gruppo musicale Rezophonic.
Inno contro la guerra, il brano è stato inserito nel terzo disco della cantante, la raccolta L'Aura, uscita in occasione della partecipazione dell'artista alla nota manifestazione musicale. Pur non essendo entrato nella rosa dei dieci finalisti della manifestazione, iil singolo ha riscosso un buon successo commerciale, raggiungendo la posizione numero 17 della classifica italiana dei singoli.
Sai che succede amica mia?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessio Gentili 2/5/2008 - 13:17
Contessa
Sinceramente non credo che si possa difendere i Modena (gruppo che fino all' addio di cisco è stato tra i miei preferiti) ma è come se in "Fischia il vento" si cambiasse 'dura vendetta verrà dal partigian' con 'gli sbirri andrà a chiamare il partigian'....dai non scherziamo..allo stesso tempo è un dare dello scemo ai tanti ragazzi che ascoltano le loro canzoni....quindi cantiamo Contessa nella sua versione originale a testa alta perchè oggi più di ieri dobbiamo ritrovare certi valori.
Un saluto a tutti
Un saluto a tutti
Zingo 1/5/2008 - 22:11
Angelita di Anzio
Grazie per aver creato questo sito. Ho conosciuto Angelita di Anzio solo poche settimane fa, grazie ad una trasmissione alla radio e mi sono commosso. Oggi ritrovo notizie sul sito e vi ringrazio per questo lavoro.
Diffonderò con affetto la sua storia e cercherò notizie e quant'altro sperando di contribuire a tenere viva la memoria del nostro cucciolo, Angelita di Anzio.
Un papà.
Diffonderò con affetto la sua storia e cercherò notizie e quant'altro sperando di contribuire a tenere viva la memoria del nostro cucciolo, Angelita di Anzio.
Un papà.
Giacomo, 1966 1/5/2008 - 18:01
Montségur
Dall'album "Dance of Death" (2003).
Ispirandosi al massacro di Montségur (una roccaforte francese sui Pirenei), compiuto nel 1244 dai Cattolici a danno dei Catari che rifiutarono di convertirsi, questa canzone parla del fanatismo religioso e delle atrocità a cui esso può portare.
I stand alone in this desolate space,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto 1/5/2008 - 13:28
1° Maggio 2008
Da canticchiare sull'aria di "Dio è morto"
Abbiam visto…..
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/5/2008 - 11:01
Il Partigiano John
"Brano composto dagli Africa Unite per il progetto 'Materiale resistente'. Il partigiano John è in realtà Francesco Raviolo, nonno di Madaski, partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi, piemontese, ucciso in uno scontro a fuoco mentre ritornava a casa con una ventina di compagni dopo la liberazione di Torino. Il partigiano John torna all'azione dopo 50 anni e la sua voglia di lottare è invariata, anche se oggi il nemico è subdolo, meno identificabile, nega se stesso ed il suo passato per riconquistare il potere. John riabbraccia il suo fucile, gesto non di negazione o violenza, ma di amore assoluto per il maggior bene che conosciamo e che ci è dato possedere: la libertà"
Da "15 canzoni per non dimenticare", su delrock.it.
Da "15 canzoni per non dimenticare", su delrock.it.
È qui
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/5/2008 - 00:07
Ruggine
Da "Babilonia e pesia" (1993) e "In Diretta dal Sole" (live, 1996)
"Colpire la memoria, riscrivere la storia": è questo in buona sostanza il programma della destra pigliatutto.
Ho trovato il riferimento a questa canzone nell'ex ergo del libro di Claudia Cernigoi "Operazione foibe a Trieste: come si crea una mistificazione storica. Dalla propaganda nazifascista, attraverso la guerra fredda fino al neoirredentismo"
"Colpire la memoria, riscrivere la storia": è questo in buona sostanza il programma della destra pigliatutto.
Ho trovato il riferimento a questa canzone nell'ex ergo del libro di Claudia Cernigoi "Operazione foibe a Trieste: come si crea una mistificazione storica. Dalla propaganda nazifascista, attraverso la guerra fredda fino al neoirredentismo"
Ruggine blu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 30/4/2008 - 13:58
Era en Abril
Dedicata ad un essere piccolo piccolo che diventò un angelo prima ancora di diventare un bambino (Aprile 1997)
ERA AD APRILE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 30/4/2008 - 11:40
War Should End (In Abyss)
[2008]
Album: "Facing Harder Reasons Than Before"
Testo e musica di Jim Geezil
Lyrics and music by Jim Geezil
Il brano è acoltabile (non scaricabile) dal sito ufficiale
Album: "Facing Harder Reasons Than Before"
Testo e musica di Jim Geezil
Lyrics and music by Jim Geezil
Il brano è acoltabile (non scaricabile) dal sito ufficiale
Here it goes again in the same way that it left,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Robbie Dero 30/4/2008 - 08:32
×
In piedi accanto al Muro (accanto al Muro)
E i fucili spararono sopra le nostre teste
(sopra le nostre teste)
E ci baciammo,
come se niente potesse accadere
(niente potesse accadere)
E la vergogna era dall'altra parte
Oh possiamo batterli, ancora e per sempre
Allora potremmo essere Eroi,
anche solo per un giorno
Non si può dire che siano versi filo-comunisti. Allora, sebbene in declino ma largamente estesi, gli ideali sociali-politici avevano o dovevano avere ancora valore (anche con l'imposizione giusta o sbagliata) ed il confronto, alla lunga, era inevitabile.
Nota personale: Forse per chi ha vissuto la propria adolescenza dagli anni '90 può essere difficile comprendere nella sua completezza il significato dell'opera attraverso la critica mossa dall'autore che oggi si potrebbe ben trasporre nei confronti della società consumistica. Qui il medesimo confronto esisterebbe, tra chi può apparire e chi no, dai chi può consumare e chi no.
il L'Ale