Mercanti di Liquore: Lombardia
[2002]
Dall'album "La musica dei poveri"
Dall'album "La musica dei poveri"
Ci piace chi resiste, qui dentro; ma non chi "resiste" con una toga addosso e la sua faccia da mandaingalera; pronunciandolo magari tre volte, l'infinito di quel verbo, e continuando a far parte del sistema da galera del potere e della politicanza. No, questi finti "resistenti" non ci attengono proprio. Ci garba, invece, chi resiste in dei posti che sembrano oramai persi, magari affidando la propria resistenza ad una canzone bella come questa, che è al tempo stesso una specie di disperato atto d'amore verso la propria terra, ed un grido a andare avanti, a rivedere in qualche modo la luce in fondo al tunnel. Con questi ragazzi, coi Mercanti di Liquore, ci abbiamo a che fare fin da quando non erano ancora famosi, fin da quando non facevano le canzoni assieme a Marco Paolini, fin da quando scrivevano ogni tanto sul newsgroup di De André e cantavano le loro cover. Un saluto e un abbraccio, se ci leggono; e un bicchiere in alto. [Riccardo Venturi].
Atterrati su in Brianza come un 747
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 1/6/2007 - 19:31
Redemption Song
........stupenda......che altro dire????
concordo con il fatto ke la versione di cash e strummer è all'altezza del capolavoro...
concordo con il fatto ke la versione di cash e strummer è all'altezza del capolavoro...
Andrea 1/6/2007 - 17:38
Il Bambino di gesso
[Sta fermo! Sta zitto! Non metter i gomiti sulla tavola! Non essere distratto!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/6/2007 - 11:12
Dove vola l'avvoltoio
PARA ONDE VOA O ABUTRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par José Colaço Barreiros 1/6/2007 - 00:01
Mauthausen
Storia vera di un deportato sfuggito alla morte
Sullo sfondo colline verde cupo...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato 31/5/2007 - 13:30
Parcours:
Camps d'extermination
Γυρίζω τις πλάτες μου στο μέλλον
31 maggio 2007
Direttamente dall'originale greco: non ricordavo che la canzone era già stata inserita, l'ho "ritrovata" su YouTube e mi sono messo all'opera...
Direttamente dall'originale greco: non ricordavo che la canzone era già stata inserita, l'ho "ritrovata" su YouTube e mi sono messo all'opera...
VOLTO LE SPALLE AL FUTURO
(continuer)
(continuer)
31/5/2007 - 01:03
Fiore amore disertore
Dall'album: Paradis del diaol (2007)
Oltre il monte c'era la neve
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 30/5/2007 - 19:00
Parcours:
Déserteurs
A Silva
[2006]
Album : Al mercato
Liberamente ispirata al libro“Lacrime e favole della mia terra” dello scrittore Renzo Cappozzo
Album : Al mercato
Liberamente ispirata al libro“Lacrime e favole della mia terra” dello scrittore Renzo Cappozzo
"A Silva" è un video-clip intenso, che ripercorre come in un film ambientato all'epoca della seconda guerra mondiale, le ultime ore di vita di un ragazzo: Francesco Zaltron, studente di medicina presso l'Università di Padova.
Le immagini si susseguono, disegnate su tavole di legno dalle mani dell'illustratrice Elena Meneghetti, mentre scorre la vita del paese, della gente, delle terre dove il Partigiano Francesco Zaltron "Silva" vive ancora oggi nel ricordo.
Da questa pagina
Video nel sito ufficiale
Le immagini si susseguono, disegnate su tavole di legno dalle mani dell'illustratrice Elena Meneghetti, mentre scorre la vita del paese, della gente, delle terre dove il Partigiano Francesco Zaltron "Silva" vive ancora oggi nel ricordo.
Da questa pagina
Video nel sito ufficiale
Viola con il Bren dietro ad un masso
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 30/5/2007 - 17:14
L'Ammucchiata
Grazie papà , il tuo sito mi ha fatto ricordare tutto cio che mi rende felice sapendo di avere un padre come te !
Vincenzo Marasco 30/5/2007 - 14:38
I Ain't Afraid
The Klezmatics have a Yiddish version of this song, entitled I Ain’t Afraid …???? ???? ?????, on their album Rise Up! Shteyt Oyf! !????? ????. They recorded two tracks on that album, one in English and Yiddish, and the other in English only.
Nyr Indictor 30/5/2007 - 06:12
Draft Dodger Rag
German version by Gerd Schinkel.
"This is a translation by Gerd Schinkel of this Phil Ochs song. He has made some changes in order to maintain the rhythm, but the basic premise is the same. His lyrics are found on www.gerdschinkel.de.
"This is a translation by Gerd Schinkel of this Phil Ochs song. He has made some changes in order to maintain the rhythm, but the basic premise is the same. His lyrics are found on www.gerdschinkel.de.
GROSSES LOS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Nyr Indictor 29/5/2007 - 21:55
Il general Cadorna
anonyme
Versi aggiuntivi segnalati da Fabrizio Tresca
Il general Cadorna si mangia le bistecche
(continuer)
(continuer)
envoyé par Fabrizio Tresca 29/5/2007 - 14:32
A Hard Rain's A-Gonna Fall
I watched this song in the "concert for Bangladesh" it's an amazing song.
Fahim Iqbal 29/5/2007 - 11:33
Two Years And One Song Later
Da/From: "We Are Denied, They Deny It"
Tuesday May 18th is a day in history
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 28/5/2007 - 18:11
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Vietnam Is Back '94
[1994]
Da/From: "Fuck Nazi Sympathy"
Da/From: "Fuck Nazi Sympathy"
They're fighting another war at our cost
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 28/5/2007 - 17:54
Pathetic Humanity
[1999]
Da/From: "...And Now Back To Our Programming"
Da/From: "...And Now Back To Our Programming"
A pig tied down and burned with a blowtorch THIS IS VIVISECTION
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 28/5/2007 - 14:11
Parcours:
Guerre aux animaux
Plausible Deniability
[2001]
Da/From: "The Rotten Agenda"
Da/From: "The Rotten Agenda"
The self serving U.N. who manufacture war
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 28/5/2007 - 13:57
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
RUSSO / RUSSIAN [1B]
Cantata da Josiph Brodskij stesso nella sua traduzione in russo.
A voler essere precisi, Brodskij tradusse non l'originale "Lily Marleen" scritta da Hans Leip nel 1915, ma una versione della canzonetta, sentita per caso, fatta da Lev Kopelevyj nel 1942. Nondimeno, personalmente non ho dubbi sul fatto che in russo "Lily Marlen" debba suonare proprio come l'ha tradotta Brodskij. Quando e dove fu fatta questa registrazione non si sa. Probabilmente a Leningrado alla fine degli anni '60.
(testo tradotto dal russo e tratto dal sito http://imwerden.de)
Traduzione letterale della versione di Brodskij in italiano:
Cantata da Josiph Brodskij stesso nella sua traduzione in russo.
A voler essere precisi, Brodskij tradusse non l'originale "Lily Marleen" scritta da Hans Leip nel 1915, ma una versione della canzonetta, sentita per caso, fatta da Lev Kopelevyj nel 1942. Nondimeno, personalmente non ho dubbi sul fatto che in russo "Lily Marlen" debba suonare proprio come l'ha tradotta Brodskij. Quando e dove fu fatta questa registrazione non si sa. Probabilmente a Leningrado alla fine degli anni '60.
(testo tradotto dal russo e tratto dal sito http://imwerden.de)
Traduzione letterale della versione di Brodskij in italiano:
Nella canzone c'è anche un'altra strofa, non presente sul nastro.
(traduzione: Francesca Lazzarin)
Lili Marleen cantata da Josif Brodskij/sung by Joseph Brodsky
Ci fosse qualcosa di più banale della morte in guerra
e più sentimentale di un incontro sotto la luna
ci fosse qualcosa di più rotondo delle tue ginocchia
delle tue ginocchia
Ich liebe dich
mia Lily Marlen
mia Lily Marlen.
e più sentimentale di un incontro sotto la luna
ci fosse qualcosa di più rotondo delle tue ginocchia
delle tue ginocchia
Ich liebe dich
mia Lily Marlen
mia Lily Marlen.
(traduzione: Francesca Lazzarin)
Lili Marleen cantata da Josif Brodskij/sung by Joseph Brodsky
Fuori dalla caserma, alla luce di un lampione,
(continuer)
(continuer)
28/5/2007 - 12:31
Pra não dizer que não falei das flores
Testo: Endrigo
Musica: Endrigo / Luis Bacalov
Edizione: Fonit Cetra Music Publishing S.r.l.
Só hoje me apercebi da falta da versão italiana cantada por Sergio Endrigo, quase imediata à publicação do original. [José Colaço Barreiros]
"Camminando e cantando", anche se nei credits originali Fonit Cetra compaiono solo i nomi di Endrigo e Bacalov come autori, è la versione italiana, con testo di Endrigo, di una composizione del brasiliano Geraldo Vandré ("Pra não dizer que não falei de flores", o "Caminhando": era un inno alla resistenza contro il governo militare ed il suo ritornello fu interpretato, in patria, come una chiamata alla lotta armata contro i dittatori).
Il brano fu coraggiosamente presentato da Sergio Endrigo a Canzonissima '68, dove era impossibile che riscuotesse un apprezzabile successo (come in effetti puntualmente accadde).
Geraldo Vandrè è un cantante brasiliano... (continuer)
Musica: Endrigo / Luis Bacalov
Edizione: Fonit Cetra Music Publishing S.r.l.
Só hoje me apercebi da falta da versão italiana cantada por Sergio Endrigo, quase imediata à publicação do original. [José Colaço Barreiros]
"Camminando e cantando", anche se nei credits originali Fonit Cetra compaiono solo i nomi di Endrigo e Bacalov come autori, è la versione italiana, con testo di Endrigo, di una composizione del brasiliano Geraldo Vandré ("Pra não dizer que não falei de flores", o "Caminhando": era un inno alla resistenza contro il governo militare ed il suo ritornello fu interpretato, in patria, come una chiamata alla lotta armata contro i dittatori).
Il brano fu coraggiosamente presentato da Sergio Endrigo a Canzonissima '68, dove era impossibile che riscuotesse un apprezzabile successo (come in effetti puntualmente accadde).
Geraldo Vandrè è un cantante brasiliano... (continuer)
CAMMINANDO E CANTANDO
(continuer)
(continuer)
envoyé par José Colaço Barreiros 28/5/2007 - 02:20
Sacco e Vanzetti
Borghesi arricchiti dalla guerra mondiale
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 27/5/2007 - 11:24
I cadetti di Guascogna
1949
Testo di Nino Rastelli e Larici (Giacomo Mario Gili)
Musica di Armando Fragna
Interprete: Clara Jaione e i suoi cadetti accompagnata da Armando Fragna e la sua orchestra
Questa è una canzone un po' stupida, ma la sentivo alla radio quando avevo cinque anni ed è stata la prima canzone contro la guerra che ho imparato....
Testo di Nino Rastelli e Larici (Giacomo Mario Gili)
Musica di Armando Fragna
Interprete: Clara Jaione e i suoi cadetti accompagnata da Armando Fragna e la sua orchestra
Questa è una canzone un po' stupida, ma la sentivo alla radio quando avevo cinque anni ed è stata la prima canzone contro la guerra che ho imparato....
Ecco qui, ecco qui
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 27/5/2007 - 10:39
Sacco's Letter To His Son
Non è un commento, ma una richiesta d'aiuto e una segnalazione. Esiste una canzone di Gregor Hause intitolata Requiem für Sacco und Vanzetti: ho trovato la canzone su e-mule, ma il testo no. Ci riuscite voi? Grazie infinite
Renato
Renato
Renato Stecca 27/5/2007 - 08:26
Le quattro stagioni (Ecco è l’Aprile)
anonyme
Per la serie "Dalle galere del mondo" vi invio questo poetico canto anarchico.
Nota tratta dall’LP del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare (con la partecipazione di Margot e di Fausto Cigliano) intitolato “Noi chiamammo Libertà. Antologia di canti politici italiani nati nell’esilio, nella prigione e nei lager dal 1821 al 1948”, a cura di Anton Virgilio Savona, Edizione I Dischi dello Zodiaco (nota riportata dal sito della Union des Amis Chanteurs di Torino, rivista e corretta da B.B.)
In quel disco il canto viene datato precisamente al 1890.
[…] Il canto “Ecco è l’Aprile (Le quattro stagioni)”, conosciuto anche con i titoli di “Lamento del carcerato” e “Canto d’amore anarchico” , è di autore anonimo e risale approssimativamente al periodo che va dal 1888, - anno in cui, nel corso di una manifestazione popolare, fu arrestato e condannato a tre anni di reclusione, benché coperto dall’immunità... (continuer)
Nota tratta dall’LP del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare (con la partecipazione di Margot e di Fausto Cigliano) intitolato “Noi chiamammo Libertà. Antologia di canti politici italiani nati nell’esilio, nella prigione e nei lager dal 1821 al 1948”, a cura di Anton Virgilio Savona, Edizione I Dischi dello Zodiaco (nota riportata dal sito della Union des Amis Chanteurs di Torino, rivista e corretta da B.B.)
In quel disco il canto viene datato precisamente al 1890.
[…] Il canto “Ecco è l’Aprile (Le quattro stagioni)”, conosciuto anche con i titoli di “Lamento del carcerato” e “Canto d’amore anarchico” , è di autore anonimo e risale approssimativamente al periodo che va dal 1888, - anno in cui, nel corso di una manifestazione popolare, fu arrestato e condannato a tre anni di reclusione, benché coperto dall’immunità... (continuer)
Ecco è l’aprile, il fiore della vita:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 26/5/2007 - 17:58
Parcours:
Des prisons du monde
Quando l'anarchia verrà
anonyme
Ancora un canto anarchico, per quando spariranno confini, preti e soldati!
Quando l’anarchia verrà,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 26/5/2007 - 16:59
La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti)
In realtà questo canto non è anonimo, ma deriva da una poesia di Carlo Monticelli, pubblicata per la prima volta nel 1881, e musicata intorno al 1895 da Guglielmo Vecchi, maestro della Banda di Gualtieri, Reggio Emilia; così ho trovato scritto da qualche parte. Lascio a voi decidere se e come pubblicarla: a me piace molto il verso "non sia pace fra i mortali finché un uom sovr'altro imperi".
Noi siamo i poveri, siamo i pezzenti,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 26/5/2007 - 16:44
Inno individualista
anonyme
"Vi invio questo canto anarchico dell'inizio del '900; decidete voi se è il caso di inserirlo. Ravachol (pseudonimo di François Koenigstein), fu un anarchico francese nato nel 1859 e morto per ghigliottinamento nel 1892 con l’accusa di omicidio." [Renato Stecca]
Un commento più esteso è in corso di inserimento.
Recentemente interpretata dalle De' Soda Sisters featuring I Matti delle Giuncaie
Qui ho trovato il video e queste informazioni:
Di autore anonimo, di datazione incerta. Di questo canto esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. In una precedente versione al posto di Gaetano Bresci è citato Vittorio Pini, anarchico espropriatore milanese morto alla Cajenna; il testo si trova nell'opuscolo "Il bosco degli alberi", storia d'Italia dall'unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari, a cura di Gianni Bosio e Francot Coggiola (2LP dei Dischi del Sole)... (continuer)
Un commento più esteso è in corso di inserimento.
Recentemente interpretata dalle De' Soda Sisters featuring I Matti delle Giuncaie
Qui ho trovato il video e queste informazioni:
Di autore anonimo, di datazione incerta. Di questo canto esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. In una precedente versione al posto di Gaetano Bresci è citato Vittorio Pini, anarchico espropriatore milanese morto alla Cajenna; il testo si trova nell'opuscolo "Il bosco degli alberi", storia d'Italia dall'unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari, a cura di Gianni Bosio e Francot Coggiola (2LP dei Dischi del Sole)... (continuer)
Pria di morir nel fango della via,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 26/5/2007 - 16:10
La riva bianca, la riva nera
THE WHITE SHORE, THE BLACK SHORE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Ugo Novocomensis 26/5/2007 - 01:21
Bambino soldato
Stasera al CPA Firenze Sud erano di scena proprio i Kalamu, che hanno cantato anche questa canzone. Naturalmente, poiché il Venturi pensa sempre alle CCG, ha pensato bene di pigliare carta e penna e di trascrivere a mano il testo per metterlo nel sito...scordandosi che c'era già. E vabbé; a una cert'età la memoria comincia a declinare. Nun ce stà gnent'a'ffà...!
Comunque, i Kalamu sono bravissimi.
Comunque, i Kalamu sono bravissimi.
Riccardo Venturi 26/5/2007 - 01:08
Fagioli 'olle 'otenne
Caro Venturi, meritevole la sua riesumazione dei fagioli 'olle 'otenne, ma da nativo dell'Origine cresciuto nell'Ovo Sodo vorrei rettificare qualche lieve imprecisione nella trascrizione e nel glossario, in segno di rispetto per i nostri vecchi.
1) La cèa avannotto della razza? O quella? La cèa è l'anguilla piccina, la sanno tutti.
2) le crognole non esistono, a maggior ragione non sono granchi. Esistono invece i crognoli, pescetti da frittura, in italiano latterini.
3) "vorèi mangià" si dice a Lucca, dove l'erre è sempre scempia. A Livorno s'arrota e anche di molto, dunque dicasi: "vorrei mangià".
4) "Chiesi il menù / "ehi lei!", con voce grave" nella versione da me udita è "Chiesi 'r menù / ma lei [intendasi: l'ostessa] con voce grave"
5) "vendeva la polenda / ma cogli uccelli" nella versione da me udita è: "vendeva la pulenda [qui netta pausa con suspence] / coll'uccelli". I quali... (continuer)
1) La cèa avannotto della razza? O quella? La cèa è l'anguilla piccina, la sanno tutti.
2) le crognole non esistono, a maggior ragione non sono granchi. Esistono invece i crognoli, pescetti da frittura, in italiano latterini.
3) "vorèi mangià" si dice a Lucca, dove l'erre è sempre scempia. A Livorno s'arrota e anche di molto, dunque dicasi: "vorrei mangià".
4) "Chiesi il menù / "ehi lei!", con voce grave" nella versione da me udita è "Chiesi 'r menù / ma lei [intendasi: l'ostessa] con voce grave"
5) "vendeva la polenda / ma cogli uccelli" nella versione da me udita è: "vendeva la pulenda [qui netta pausa con suspence] / coll'uccelli". I quali... (continuer)
25/5/2007 - 18:49
Pontelandolfo
Testo straordinario
Mi compimento con gli Stormy Six del brano che non sono certo "dei nostri"
Ed e' una forte testimonianza su quali erano le simpatie del popolo (l'arciprete,bandiera bianca,re Francesco...)
e di quel massacro taciuto dai libri di storia
So che cio' ti puo' irritare, ma ammiro chi e' del nord (come te) non ignori' la verita' sul fantomatico "Risorgimento"
Ma gli autori sono nativi di Pontelandolfo?
(Willy)
Mi compimento con gli Stormy Six del brano che non sono certo "dei nostri"
Ed e' una forte testimonianza su quali erano le simpatie del popolo (l'arciprete,bandiera bianca,re Francesco...)
e di quel massacro taciuto dai libri di storia
So che cio' ti puo' irritare, ma ammiro chi e' del nord (come te) non ignori' la verita' sul fantomatico "Risorgimento"
Ma gli autori sono nativi di Pontelandolfo?
(Willy)
No, nessuno degli Stormy Six, a quanto mi risulta, è nativo di Pontelandolfo. Ma a proposito delle "simpatie del popolo", e proprio del popolo di quelle parti, ti inviterei anche a leggere bene la storia della "Banda del Matese" e dell'arrivo a Letino (non lontano da Pontelandolfo) di Errico Malatesta e Carlo Cafiero. E di quel che accadde. Saluti! PS. Non mi irrita assolutamente nulla, ti giuro.[RV]
25/5/2007 - 14:43
Ignorance
[2001]
Da/From: "Runaway Train"
Testo e musica di Kasey Chambers
Lyrics and music by Kasey Chambers
Da/From: "Runaway Train"
Testo e musica di Kasey Chambers
Lyrics and music by Kasey Chambers
Don't wanna read the paper
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 25/5/2007 - 13:59
Millenovantanove
dall'album Bei tempi (1985)
Come in molte canzoni di Vecchioni che parlano di guerra, vedi "Waterloo" e soprattutto "Tema del soldato eterno e degli aironi", l'autore si concentra sul più macabro aspetto della guerra: in una visione assolutamente non dialettica della storia, la guerra rappresenta l'eterna prova della bassezza e vanità della condizione umana. Soprattutto nel passo "Gerusalemme la prendiamo per Dio [...]no, è perché lo voglio io" viene fuori tutta l'assurda smania di potere ed efferatezza di un uomo succube di un ideale gretto e pericoloso.
Con questi presupposti, il disertore avrà bisogno di tornare a morire a Waterloo perché distrutto e alienato da una società omologata e l'uomo diventa soldato eterno, il peggior animale esistente sul pianeta ed essere ridicolo, per esempio, di fronte al volo libero di un airone.
Anche il titolo "Millenovantanove", oltre a inquadrare il... (continuer)
Come in molte canzoni di Vecchioni che parlano di guerra, vedi "Waterloo" e soprattutto "Tema del soldato eterno e degli aironi", l'autore si concentra sul più macabro aspetto della guerra: in una visione assolutamente non dialettica della storia, la guerra rappresenta l'eterna prova della bassezza e vanità della condizione umana. Soprattutto nel passo "Gerusalemme la prendiamo per Dio [...]no, è perché lo voglio io" viene fuori tutta l'assurda smania di potere ed efferatezza di un uomo succube di un ideale gretto e pericoloso.
Con questi presupposti, il disertore avrà bisogno di tornare a morire a Waterloo perché distrutto e alienato da una società omologata e l'uomo diventa soldato eterno, il peggior animale esistente sul pianeta ed essere ridicolo, per esempio, di fronte al volo libero di un airone.
Anche il titolo "Millenovantanove", oltre a inquadrare il... (continuer)
Il male del ritorno Astolfo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Paolo Talanca 25/5/2007 - 08:00
Il traditor Tanturi
Canzone di Dante Bartolini, operaio alle acciaierie Terni e comandante nella brigata partigiana della Valnerina. Raccolta da Maria Pia Eboli e Sandro Portelli a Castel di Lago, Rieti, 1972.
Tandurri (questo il nome esatto) era un capitano della milizia fascista che collaborava con i nazisti nel rastrellamento dei renitenti alla leva. L'intervento dei partigiani riuscì ad evitare la deportazione di molti giovani ma qualche giorno dopo il paese fu bombardato dalle artiglierie tedesche e quasi completamente distrutto.
Incisione:
- La Sabina. Canti balli e riti (reg. orig.)
(da La musica dell'altra Italia)
Tandurri (questo il nome esatto) era un capitano della milizia fascista che collaborava con i nazisti nel rastrellamento dei renitenti alla leva. L'intervento dei partigiani riuscì ad evitare la deportazione di molti giovani ma qualche giorno dopo il paese fu bombardato dalle artiglierie tedesche e quasi completamente distrutto.
Incisione:
- La Sabina. Canti balli e riti (reg. orig.)
(da La musica dell'altra Italia)
Non ti ricordi ancor del dieci marzo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/5/2007 - 22:36
Caryl Chessman
[1960]
Testo di Lorenzo De Antiquis
Da cantarsi sull'aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
Mai incisa su disco.
CARYL CHESSMAN, IL BANDITO DELLA LUCE ROSSA
Il caso di Caryl Chessman, negli anni ’50, riuscì più di ogni altro a smuovere l’opinione pubblica contro la pena di morte, sia negli Stati Uniti che all’estero (ne è testimone questa canzone ad opera di uno dei più popolari cantastorie italiani, che scelse non a caso l’aria del Caserio.
Nato nel 1921, Caryl Chessman era un rapinatore di professione che aveva passato molte parte della sua vita in carcere. Rilasciato su provvedimento di grazia dal carcere di Folsom, nel gennaio del 1948 fu nuovamente arrestato a Los Angeles come il “Bandito della Luce Rossa”. Si trattava di un criminale che colpiva soprattutto coppiette appartate nei parcheggi e in altri posti isolati, agitando un lampeggiante rosso come quello... (continuer)
Testo di Lorenzo De Antiquis
Da cantarsi sull'aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio.
Mai incisa su disco.
CARYL CHESSMAN, IL BANDITO DELLA LUCE ROSSA
Il caso di Caryl Chessman, negli anni ’50, riuscì più di ogni altro a smuovere l’opinione pubblica contro la pena di morte, sia negli Stati Uniti che all’estero (ne è testimone questa canzone ad opera di uno dei più popolari cantastorie italiani, che scelse non a caso l’aria del Caserio.
Nato nel 1921, Caryl Chessman era un rapinatore di professione che aveva passato molte parte della sua vita in carcere. Rilasciato su provvedimento di grazia dal carcere di Folsom, nel gennaio del 1948 fu nuovamente arrestato a Los Angeles come il “Bandito della Luce Rossa”. Si trattava di un criminale che colpiva soprattutto coppiette appartate nei parcheggi e in altri posti isolati, agitando un lampeggiante rosso come quello... (continuer)
2 Maggio del '60
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/5/2007 - 15:18
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Su fratelli pugnamo da forti
anonyme
Version française chantable, par Riccardo Venturi
24 maggio/24 mai 2007
24 maggio/24 mai 2007
FRÈRES, DEBOUT! LUTTONS AVEC COURAGE
(continuer)
(continuer)
24/5/2007 - 15:02
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Era uno spasso !!!!!