La trascrizione in caratteri latini della precedente versione in greco classico. Per i criteri di trascrizione si veda la versione in greco classico de Le déserteur. La trascrizione è effettuata secondo i canoni della pronuncia Erasmiana in uso nelle scuole classiche occidentali; in base ad essa, i dittonghi si leggono come tali, [y] si legge [ü], la "eta" si legge [e] (pronuncia "etacistica") e così via. In Grecia, però, il greco classico viene letto come quello moderno (pronuncia bizantina o "itacistica") e quindi, per un greco, questa trascrizione non ha alcun valore; da notare che, fino alle osservazioni di Erasmo da Rotterdam sulla pronuncia del greco, anche nell'Europa occidentale si adottava la pronuncia bizantina o "Reuchliniana" (da Johann Reuchlin, umanista tedesco che ne era fautore).
Ho già manifestato personalmente a Francesco Senia e a Marco di Livorno, la mia più profonda gratitudine nel ricordare mio fratello Giancarlo Del Padrone e lo farei anche con Horst Fantazzini, che ha avuto peggiore sorte, gia che la sua, non gli ha lasciato la Libertà che lui tanto desiderava per gli altri oltre che per se stesso. L'invito e che chiunque abbia conosciuto Giancarlo lasci un ricordo di lui, e se non vuole farlo pubblicamente, puo inviare e-mail a c.genovesi@alice.it dove risponderò in attesa di fare un blog.Ringraziandovi ancora rivolgo un saluto a tutti voi certi di leggervi come ogni giorno sul web. Gianfranco.
D'accordo che siamo notoriamente tutti bellissimi, ma addirittura dichiarazioni d'amore così apertis verbis..?!? Per quel che mi riguarda, però, devo darti una delusione: il mio cuore è già occupatissimo. Lo stesso quello del webmaster e, credo, anche di tutti gli altri del CCG staff. Casomai puoi provare con Maria Rosaria, se il suo cuore già non è tutto occupato dall'amor divino...
Purtroppo le mie condizioni di salute mi hanno costretto al silenzio per molto tempo, avevo dei commenti da fare che ormai non è più l'occasione di rimettere in ballo. Adesso, dopo un lunghissimo ricovero, credo di essere già in grado di farmi di nuovo sentire, e per una felice combinazione, con la mia vecchia traduzione dell'inno di Mannu. Ho avuto la fortuna, anzi: il privilegio! di averlo sentito, non solo in disco ma pure al vivo, cantato dalla sempre rimpianta, l'insostituibile Maria Carta, che vorrei ricordare ora, in quanto al travolgimento che lei mi fece - e fa ancora - sentire, devo l'ulteriore spinta a tentarne la traduzione. (José Colaço Barreiros)
FALA DO PATRIOTA SARDO AOS FEUDATÁRIOS (Continues)
Contributed by José Colaço Barreiros 2007/4/13 - 02:35
Obrigado, José, pela sua bela tradução portuguesa (mas não pode haver dúvidas sobre as traduções de José Colaço Barreiros!). Espero que a sua saúde esteja sempre a melhorar, são os nossos sinceros desejos. Comentários, traduções e também obras originais de qualquer tipo serão sempre agradecidas neste sítio que se honra da sua colaboração. [RV]