Tin Omen
every truncheon hit misguided the people's army divided united stance amped
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 23:13
Worlds Apart
1986 - 29:29 Split Vision
Ignorance and innocence go together
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 22:54
When The Bomb Drops
1984
When the bomb drops I'll be a bank holiday
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 22:51
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
From The Cradle To The Grave
(1984)
title track dell'album
title track dell'album
Well they took you from your mother's womb and put you in a school
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 22:42
Who's Gonna Fight in the Third World War?
Album: Demolition War e.p.
Release Date: 1981 December
Release Date: 1981 December
The government talk about conscription
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 22:38
L'uomo che non dorme mai
dall'allbum "Che cosa te ne fai di un titolo" (2005)
"L'uomo che non dorme mai è un elogio alla sensibilità. Ritengo che ci siano delle differenze, a volte mi chiedo se l'essere umano è uno solo o ci sono diverse -non diciamo razze che è brutto - però ci sono diversi stampi totalmente diversi. Ci sono persone che distruggono tantissime cose in un secondo e non hanno il benché minimo problema, ci sono persone che passano la vita per salvare un pezzettino di qualcosa e che soffrono per tutto quello che non funziona. Faccio fatica a considerarle come parti appartenenti alla stessa specie. E quindi, sì, la definirei un elogio alla sensibilità, che forse è quella che ci sta salvando."
(intervista a Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore, da Bielle)
"L'uomo che non dorme mai è un elogio alla sensibilità. Ritengo che ci siano delle differenze, a volte mi chiedo se l'essere umano è uno solo o ci sono diverse -non diciamo razze che è brutto - però ci sono diversi stampi totalmente diversi. Ci sono persone che distruggono tantissime cose in un secondo e non hanno il benché minimo problema, ci sono persone che passano la vita per salvare un pezzettino di qualcosa e che soffrono per tutto quello che non funziona. Faccio fatica a considerarle come parti appartenenti alla stessa specie. E quindi, sì, la definirei un elogio alla sensibilità, che forse è quella che ci sta salvando."
(intervista a Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore, da Bielle)
L'uomo che non dorme mai
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 5/6/2005 - 21:56
Delamo Skifo
Samo sam gledao,
(continuer)
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5/6/2005 - 21:37
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Ratnik paorskog srca
[1982]
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyrics and music by Đorđe Balašević
Album: Pub
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyrics and music by Đorđe Balašević
Album: Pub
Non che, prima del primo macello mondiale, i contadini non fossero state le principali vittime delle guerre, sia con i giovani mandati a morire, sia con la devastazione totale delle campagne (con le conseguenti carestie, pestilenze ecc.); ma, con la “grande guerra”, le masse contadine europee vengono inviate per la prima volta in blocco al massacro. In certi paesi europei, come la Jugoslavia, la distruzione del mondo rurale si è avuta anche con la successiva guerra mondiale, cui ci riporta questa canzone di Đorđe Balašević. Una canzone che, non a caso, presenta dei grossi punti di contatto con Mio nonno partì per l'Ortigara, e non soltanto per l'identica età del protagonista (19 anni). Fatte le debite differenze, sono due canzoni sorelle. [CCG/AWS Staff]
Kada se Braca devetneste vrn'o,
(continuer)
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5/6/2005 - 18:22
Nella chiesa di Bellusco
dall'allbum "Che cosa te ne fai di un titolo" (2005)
"Probabilmente sull'onda del dopo-Sputi, volevo scrivere una canzone che parlasse della Resistenza. Perché tutte le suggestioni che Marco [ Paolini ] dava alla gente durante lo spettacolo, ovviamente le ha date in primis anche a me. Quindi mi sono letto Rigoni-Stern e Meneghello e ho riscoperto il fascino di quel periodo, che poi riguarda anche le mie radici, le mie cose di famiglia.
Però non mi andava né di inventare qualcosa né di commentare una vicenda importante. Così ho scelto di parlare di un fatto minore ma reale, tra l'altro accaduto in un paese vicinissimo a dove sono nato e cresciuto, quindi che riesco anche ad immaginarmi nei particolari e nelle reazioni delle persone.
È uno dei testi che mi ha stressato di più la vita, perché era difficile riuscire a non uscire dalla storia vera e propria. Oddio, c'è qualche ricamo, ma... (continuer)
"Probabilmente sull'onda del dopo-Sputi, volevo scrivere una canzone che parlasse della Resistenza. Perché tutte le suggestioni che Marco [ Paolini ] dava alla gente durante lo spettacolo, ovviamente le ha date in primis anche a me. Quindi mi sono letto Rigoni-Stern e Meneghello e ho riscoperto il fascino di quel periodo, che poi riguarda anche le mie radici, le mie cose di famiglia.
Però non mi andava né di inventare qualcosa né di commentare una vicenda importante. Così ho scelto di parlare di un fatto minore ma reale, tra l'altro accaduto in un paese vicinissimo a dove sono nato e cresciuto, quindi che riesco anche ad immaginarmi nei particolari e nelle reazioni delle persone.
È uno dei testi che mi ha stressato di più la vita, perché era difficile riuscire a non uscire dalla storia vera e propria. Oddio, c'è qualche ricamo, ma... (continuer)
Nella chiesa di Bellusco ci arrivarono i tedeschi
(continuer)
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envoyé par Lorenzo Masetti 5/6/2005 - 15:47
Neću protiv druga svog
(con alcune integrazioni di Riccardo Venturi riprese dalla versione tedesca di Franz Hohler)
NON FARÒ NIENTE CONTRO IL MIO SIMILE
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 15:16
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
Un semplice ricordo personale. Nel 1944 mi trovavo sulla linea gotica ed ero sfollato in una casa vicino a un cannone tedesco. I tedeschi cantavano frequentemente "Lili Marleen". Con grande nostro stupore, con l'avanzare dell'Ottava Armata sentimmo i soldati inglesi che la cantavano anche loro, con la stessa frequenza.
Ferruccio Alessandri 5/6/2005 - 11:09
Ballata del piccolo An
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
Marina di Campo, Isola d'Elba / Insel Elba
4 giugno / 4. Juni 2005
Marina di Campo, Isola d'Elba / Insel Elba
4 giugno / 4. Juni 2005
BALLADE VOM KLEINEN AN
(continuer)
(continuer)
4/6/2005 - 20:31
La triste danza
sul G8 di Genova da Il deposito
Freddo che mi entra fin dentro alle ossa,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/6/2005 - 17:01
Parcours:
Gênes - G8
La strada del marmo
Il testo è ripreso da Il deposito.
Come si evince da Resistenza Toscana, la canzone parla dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema.
Come si evince da Resistenza Toscana, la canzone parla dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema.
Ritornò al mattino, il cielo grigio su di sé,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/6/2005 - 10:53
Ballata del piccolo An
Version française de Riccardo Venturi
Marina di Campo, Isola d'Elba / Ile d'Elbe
4 giugno / 4 juin 2005
Marina di Campo, Isola d'Elba / Ile d'Elbe
4 giugno / 4 juin 2005
BALLADE DU PETIT AN
(continuer)
(continuer)
4/6/2005 - 10:46
Rooster
splendida!Questa è una canzone completa,tutte le volte che la ascolto mi commuovo!
HardRockMachine FABIUS 4/6/2005 - 00:24
Lullaby zwischen den Kriegen
2/3 giugno 2005
Marina di Campo (Isola d'Elba)
Marina di Campo (Isola d'Elba)
NINNA NANNA FRA LE GUERRE
(continuer)
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3/6/2005 - 19:15
זאָג ניט קײנמאָל
questa pagina de "La Cantarana" sugli 'Zuf de Žur.
NON DIRE MAI
(continuer)
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3/6/2005 - 18:36
Il suo nome: bandito
[2004]
Testo di Carolus L. Cergoly, Canti clandestini
Album: Partigiani! (2004)
Musica di Mauro Punteri
Arrangiamenti di Valter Sivilotti
Testo tratto dai “Canti clandestini” di Carolus L. Cergoly, poeta e scrittore triestino (vedi anche Fuma el camin) e musicato da Mauro Punteri degli Zuf de Žur, autore di tutte le musiche originali dell’album "Partigiani!" nel quale reinterpretano anche Se il cielo fosse bianco di carta di Ivan Della Mea e il canto dei partigiani sloveni Na juriš! (nelle pagine relative alle due canzoni c'è anche il link al sito da dove si possono scaricare gli mp3).
Carolus L. Cergoly (pseudonimo di Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny), 1908-1987) fu uno scrittore e poeta triestino. Nelle sue poesie si ritrovano spesso i temi della Resistenza, la persecuzione degli ebrei, le barbarie nazifasciste. Scrive queste poesie perché, come si può leggere nella prefazione del... (continuer)
Testo di Carolus L. Cergoly, Canti clandestini
Album: Partigiani! (2004)
Musica di Mauro Punteri
Arrangiamenti di Valter Sivilotti
Testo tratto dai “Canti clandestini” di Carolus L. Cergoly, poeta e scrittore triestino (vedi anche Fuma el camin) e musicato da Mauro Punteri degli Zuf de Žur, autore di tutte le musiche originali dell’album "Partigiani!" nel quale reinterpretano anche Se il cielo fosse bianco di carta di Ivan Della Mea e il canto dei partigiani sloveni Na juriš! (nelle pagine relative alle due canzoni c'è anche il link al sito da dove si possono scaricare gli mp3).
Carolus L. Cergoly (pseudonimo di Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny), 1908-1987) fu uno scrittore e poeta triestino. Nelle sue poesie si ritrovano spesso i temi della Resistenza, la persecuzione degli ebrei, le barbarie nazifasciste. Scrive queste poesie perché, come si può leggere nella prefazione del... (continuer)
Al comando portà
(continuer)
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envoyé par Virginia Niri 3/6/2005 - 15:29
זאָג ניט קײנמאָל
Quando Hirsh Glik scrisse questa canzone aveva appena 16 anni. Rimase molto impressionato dalle notizie della rivolta nel ghetto di Varsavia, giunte a Vilnius proprio quando 15 partigiani ebrei, suoi amici, persero la vita nel primo scontro con i nazisti.
Virginia Niri 3/6/2005 - 15:21
Se il cielo fosse bianco di carta
LA LETTERA DI CHAIM - ITALIANO
Miei cari genitori,
se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze e tutto ciò che vedo intorno a me. Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci cacciano al lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano perché ci hanno portato via le scarpe. Tutto il giorno lavoriamo quasi senza mangiare e la notte dormiamo sulla terra - ci hanno portato via anche i nostri mantelli.
Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con bastoni di legno, e il mio corpo è nero di lividi come un pezzo di legno bruciacchiato. Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne un pezzetto e persino qualche foglia. L’altro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci hanno messo in fila e ogni quinto della fila veniva fucilato. Io non ero il quinto, ma so che non uscirò vivo di qui.
Dico addio a tutti e piango.
Chaìm.
Miei cari genitori,
se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze e tutto ciò che vedo intorno a me. Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci cacciano al lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano perché ci hanno portato via le scarpe. Tutto il giorno lavoriamo quasi senza mangiare e la notte dormiamo sulla terra - ci hanno portato via anche i nostri mantelli.
Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con bastoni di legno, e il mio corpo è nero di lividi come un pezzo di legno bruciacchiato. Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne un pezzetto e persino qualche foglia. L’altro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci hanno messo in fila e ogni quinto della fila veniva fucilato. Io non ero il quinto, ma so che non uscirò vivo di qui.
Dico addio a tutti e piango.
Chaìm.
Virginia Niri 3/6/2005 - 15:15
Ero povero ma disertore
anonyme
ERO UN POVERO DISERTORE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Cris Carampa (cris119@operamail.com) 3/6/2005 - 14:33
Luna
veramente un bel testo. sempre contro l'imperialismo e la guerra
sandro renaldi 3/6/2005 - 14:16
Diesmal Grenada
2 giugno 2005
Marina di Campo (Isola d'Elba)
Marina di Campo (Isola d'Elba)
STAVOLTA GRENADA
(continuer)
(continuer)
2/6/2005 - 21:48
Danse Allemande
2 giugno 2005
Marina di Campo (Isola d'Elba)
Marina di Campo (Isola d'Elba)
DANSE ALLEMANDE
(continuer)
(continuer)
2/6/2005 - 09:03
Uniformi
Dall'album "Un Sole Che Brucia" (1995)
Quanto uniforme vuoi sia la nostra vita
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 2/6/2005 - 07:04
Zone di confine
dall'album "Scomposta" (1999)
Una ragazza croata, durante la guerra civile che insanguinava Sarajevo, a sedici anni si prostituiva per pagarsi gli studi. Le ho dedicato uno dei pezzi più delicati che io abbia mai scritto.(Susanna Parigi)
Una ragazza croata, durante la guerra civile che insanguinava Sarajevo, a sedici anni si prostituiva per pagarsi gli studi. Le ho dedicato uno dei pezzi più delicati che io abbia mai scritto.(Susanna Parigi)
Trecce carbone e i tuoi occhi
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/6/2005 - 16:49
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Nordest Sacrifice
Album : Pensieri di guerra (per Emergency
“Penso che la guerra nasca prima di tutto nella nostra cultura rispecchiandosi in ciò che noi definiamo società. Sono i nostri confini geografici e mentali che segnano il limite oltre il quale non riusciamo a vedere, a capire. E’ di questo che la guerra si alimenta.” (presentazione - Luca Bassanese)
“Penso che la guerra nasca prima di tutto nella nostra cultura rispecchiandosi in ciò che noi definiamo società. Sono i nostri confini geografici e mentali che segnano il limite oltre il quale non riusciamo a vedere, a capire. E’ di questo che la guerra si alimenta.” (presentazione - Luca Bassanese)
A quale Dio rivolgi ancora le preghiere prima di dormire
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/6/2005 - 11:59
Inka Lied [El Condor pasa]
1° giugno 2005
Marina di Campo (Isola d'Elba)
Marina di Campo (Isola d'Elba)
CANZONE INCA (EL CONDOR PASA)
(continuer)
(continuer)
1/6/2005 - 11:27
Lullaby For Hamza
Album: Cuckooland (2003)
Lyrics by Alfreda (Alfie) Benge
Music by Robert Wyatt
Guardian story inspires lyrics for war lullaby
Robert Wyatt may not have won the Mercury Music Prize - in truth he did not expect to - but the biggest cheers at the ceremony were undoubtedly reserved for him.
Yesterday the British musician, acclaimed for his powerful, politically charged but wry songs, told how one of the stand-out tracks on his celebrated new album was inspired by an article in the Guardian about a boy born as the bombs began to fall at the start of the first Gulf war.
Wyatt's wife and writing partner, Alfreda (Alfie) Benge, wrote the lyrics for Lullaby to Hamza after being moved by the story of Hamza al-Gahnem, who spent the first 40 days of his life being nursed in an underground shelter.
Perhaps best known for the anti-Falklands-war song Shipbuilding, Wyatt had been casting around for... (continuer)
Lyrics by Alfreda (Alfie) Benge
Music by Robert Wyatt
Guardian story inspires lyrics for war lullaby
Robert Wyatt may not have won the Mercury Music Prize - in truth he did not expect to - but the biggest cheers at the ceremony were undoubtedly reserved for him.
Yesterday the British musician, acclaimed for his powerful, politically charged but wry songs, told how one of the stand-out tracks on his celebrated new album was inspired by an article in the Guardian about a boy born as the bombs began to fall at the start of the first Gulf war.
Wyatt's wife and writing partner, Alfreda (Alfie) Benge, wrote the lyrics for Lullaby to Hamza after being moved by the story of Hamza al-Gahnem, who spent the first 40 days of his life being nursed in an underground shelter.
Perhaps best known for the anti-Falklands-war song Shipbuilding, Wyatt had been casting around for... (continuer)
When bombers bomb again,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 15:18
A Life (1895 - 1915)
(1998)
Uniform
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 14:42
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
1943
dedicato a Else Lasker-Schuler
Come vorrei tramutare in oro la vita piena di dolore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 14:33
Befragung eines Kriegsdienstverweigerers
Marina di Campo (Isola d'Elba), 31 maggio 2005
INTERROGATORIO DI UN OBIETTORE DI COSCIENZA
(continuer)
(continuer)
31/5/2005 - 13:37
Serenata mai sonata
dallo spettacolo teatrale "Roccu u stortu" scritto da Francesco Suriano e messo in scena dalla Compagnia Krypton di Firenze, diretto e interpretato da Fulvio Cauteruccio.
Il disco registrato a Bologna nell'ottobre 2001 e prodotto dal Parto delle nuvole pesanti, si compone di 23 tracce, tra parti recitate dall'attore Fulvio Cauteruccio e 7 canzoni originali scritte per lo spettacolo più due brani già appartenenti al repertorio del gruppo e pubblicati nel primo disco, ALISIFARE (1995), che sono DISERZIONE E RAGGIA, completamente riarrangiati.
sito ufficiale
Il disco registrato a Bologna nell'ottobre 2001 e prodotto dal Parto delle nuvole pesanti, si compone di 23 tracce, tra parti recitate dall'attore Fulvio Cauteruccio e 7 canzoni originali scritte per lo spettacolo più due brani già appartenenti al repertorio del gruppo e pubblicati nel primo disco, ALISIFARE (1995), che sono DISERZIONE E RAGGIA, completamente riarrangiati.
sito ufficiale
Roccu, pure l'amici su spariti
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29/5/2005 - 16:11
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Album: Rabies
This song compare the Kent shootings (see Ohio by CSN&Y) to the 1989 Tiananmen Square Massacre.
Questa canzone paragona la sparatoria alla Kent University (vedi anche Ohio di CSN&Y) al massacro di piazza Tien An Men