Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
REĜ'KARLO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:36
Il Pescatore
da cinquantini.it.
LA FIŜKAPTISTO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:31
La Locomotiva
ESPERANTO [2] - Pier Luigi Cinquantini
Ulteriore versione in esperanto di Pier Luigi Cinquantini, da cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
LA LOKOMOTIVO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:26
Tammurriata nera
Una versione anonima in Esperanto (quasi completa!) da cinquantini.it, uno dei principali siti esperantisti italiani.
TAMBURADO NIGRA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:19
Den okände soldaten
È sicuramente la più famosa di Ruben Nilsson. A lungo il testo svedese è stato impossibile da reperire, ed al suo posto (nella pagina originale) era stata inserita la versione in esperanto di Franko Luin proveniente da questa pagina. L'originale svedese è stato poi reperito da Nicola Ruggiero grazie all'amico esperantista Magnus Henoch che ha scritto per lui in svedese ai curatori del sito ruben-nilson.se.[RV & NR]
Här vilar jag, den okände soldaten,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi & Nicola Ruggiero 5/5/2005 - 11:09
Le déserteur
ESPERANTO [3] - Franko Luin
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
LA DIZERTINTO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:44
Gracias a la vida
ESPERANTO - Franko Luin
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
DANKON AL LA VIVO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:42
Piazza Fontana (Luna Rossa)
[1971]
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Per maggiori notizie sulla strage di Piazza Fontana si veda l'introduzione a La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
Il pomeriggio del dodici dicembre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:54
A fiaccula di a vita
Testo e musica di Ghjan-Terenziu Rocchi
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
U locu di u nostru amore
(continuer)
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5/5/2005 - 09:37
Missaghju
Testo e musica di Natale Luciani
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Tanta suffrenza
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:35
Clandestinu
Parole e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
T'aghju intesu caminà di bughju in la campagna
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:00
Surella d'Irlanda
Testo e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
S'hè infiarata la mio rima chi n'aghju tamanta pena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:55
Parcours:
Les conflits irlandais
Lettera di u prigiuneru
Testo e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "Libertà" (1974)
Dall'album "Libertà" (1974)
Da u fondu di e prigione induve tù sì,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:52
Chjaruscuru
Testo e musica di Natale Luciani
Dall'album "Rinvivisce" (2003)
Una canzone che mette sotto accusa gli atti dei vari movimenti indipendentisti corsi, che pur partendo da una causa giusta, si sono negli anni abbandonati a violenze terroristiche ingiustificate e ingiustificabili. Una storia, appunto, di chiaroscuro.
Dall'album "Rinvivisce" (2003)
Una canzone che mette sotto accusa gli atti dei vari movimenti indipendentisti corsi, che pur partendo da una causa giusta, si sono negli anni abbandonati a violenze terroristiche ingiustificate e ingiustificabili. Una storia, appunto, di chiaroscuro.
D'una lotta naziunale
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:42
Complainte de Pablo Neruda
La seguente è un adattamento della canzone in lingua còrsa del gruppo Canta u Populu Corsu, dall'ultimo album "Rinvivisce" (2003)
CANTU A PABLO NERUDA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:33
A Change Is Gonna Come
(1963)
Musica e testo di Sam Cooke
Lyrics and music by Sam Cooke
A Change is Gonna Come nasce da una serie di circostanze che investirono la vita di Sam Cooke nel 1963.
Il confronto con alcuni studenti impegnati in una manifestazione per i diritti civili, a Durham nel North Carolina; la morte del figlio Vincent, appena diciottenne, avvenuta nel giugno dello stesso anno; l’arresto subìto in ottobre a Shreveport, in Louisiana, per il solo fatto di aver chiesto una stanza in un motel “per soli bianchi”; l’ascolto di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan… tutti questi fatti determinarono l’urgenza di Cooke di esprimere un concetto molto chiaro: non sappiamo cosa ci sia dopo la morte e, proprio per questo, ad ogni essere umano deve essere garantita giustizia, una vita degna su questa terra. Dylan chiedeva: "how many years can some people exist, before they're allowed to be free?". Cooke rispose:... (continuer)
Musica e testo di Sam Cooke
Lyrics and music by Sam Cooke
A Change is Gonna Come nasce da una serie di circostanze che investirono la vita di Sam Cooke nel 1963.
Il confronto con alcuni studenti impegnati in una manifestazione per i diritti civili, a Durham nel North Carolina; la morte del figlio Vincent, appena diciottenne, avvenuta nel giugno dello stesso anno; l’arresto subìto in ottobre a Shreveport, in Louisiana, per il solo fatto di aver chiesto una stanza in un motel “per soli bianchi”; l’ascolto di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan… tutti questi fatti determinarono l’urgenza di Cooke di esprimere un concetto molto chiaro: non sappiamo cosa ci sia dopo la morte e, proprio per questo, ad ogni essere umano deve essere garantita giustizia, una vita degna su questa terra. Dylan chiedeva: "how many years can some people exist, before they're allowed to be free?". Cooke rispose:... (continuer)
I was born by the river in a little tent
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 07:03
Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)
[1971]
Terzo singolo estratto dall'album "What's Going On"
Testo di Marvin Gaye
Musica di James Nyx
"Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)" parla dei ghetti e dei giovani che ci vivono, e va ascoltata e basta. Si tratta di un brano semplicemente perfetto: non una nota suona datata, neanche nel senso migliore della parola.
Marvin Gaye - What's Going On :: Le Pietre Miliari di OndaRock
Terzo singolo estratto dall'album "What's Going On"
Testo di Marvin Gaye
Musica di James Nyx
"Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)" parla dei ghetti e dei giovani che ci vivono, e va ascoltata e basta. Si tratta di un brano semplicemente perfetto: non una nota suona datata, neanche nel senso migliore della parola.
Marvin Gaye - What's Going On :: Le Pietre Miliari di OndaRock
Dah, dah, dah, dah
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 06:56
Fiume Sand Creek
SPAGNOLO / SPANISH - José Antonio
Versione spagnola di José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) da Via del Campo
Versión al castellano de José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) desde Via del Campo
Versión al castellano de José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) desde Via del Campo
EL RIO SAND CREEK
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 23:06
Il Pescatore
*Consiglieremmo volentieri a tale Matteo di non attribuirsi traduzioni che non sono sicuramente sue, prima di spedirle a un sito serio come faberdeandre.com dell'amico Marcello Motta (che salutiamo)[RV]
EL PESCADOR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 23:03
La domenica delle salme
EL DOMINGO DE LOS RESTOS MORTALES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:57
Sinàn Capudàn Pascià
Scipione Cicala nació en Génova en 1552. A los 19 años, en las proximidades del estrecho de Mesina, el barco donde viajaba fue abordado por piratas berberiscos, siendo hecho prisionero y conducido a Constantinopla, donde sus encantos juveniles parece que sedujeron al sultán Suleiman II. Se convirtió al Islam siendo rápida su ascensión en la corte musulmana, obteniendo el título de Pascià . Dirigió una flota corsaria que sembró el terror en distintos puntos de la costa mediterránea.
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continuer)
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continuer)
SINAN CAPUDAN PACHA'
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:46
Sidùn
El inicio de la canción viene precedida por las voces de Ariel Sharon y Ronald Regan a las que hace de fondo el chirriar de carros armados. Tras este prólogo inquietante, se oyen las desnudas notas de un "bouzouki" (instrumento de cuerda tradicional griego) que marca el acompañamiento del drama que se nos cuenta: el lamento de un padre palestino por la muerte violenta de su pequeño hijo a manos del ejercito israelita.
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continuer)
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continuer)
SIDÓN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:42
No Bravery
Questa canzone, che Blunt ha cantato al concertone del Primo Maggio 2005 a Roma, è stata scritta durante la sua esperienza in Kosovo come militare britannico.
There are children standing here,
(continuer)
(continuer)
2/5/2005 - 22:41
Arresta
L'intolleranza e' gia' abbastanza senza l'esigenza che prenda consistenza l'abitudine a reagire con la violenza verso chi e' diverso troppo tempo e' stato perso giocando questo gioco perverso adesso basta! Usa la tua testa se sei fuori pista fermati, arresta. Questa e' la cosa giusta la scelta migliore, la nostra proposta pensa prendine coscienza inverti la tendenza senza ipocrisia o indifferenza a stento questo sento lo stesso tento a fondo io diffondo il seguente insegnamento: meno razzismo piu' fratellanza la migliore cura contro l'intolleranza. Stando fermo non ho mai raggiunto niente ma andando avanti incontro tanti intolleranti e spenti, sveglia. E' necessario imparare a dare rispetto alle culture diverse dalla nostra e quindi arresta arresta l'ignoranza e' tanta e oltretutto c'e' chi... (continuer)
envoyé par Alessio Gentili 1/5/2005 - 11:33
Abbasso Nixon
Dall'album Pace e Male
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Pallonate crude
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/5/2005 - 09:08
Bella Ciao
anonyme
2b. Bella Ciao (strofa aggiuntiva)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
Era rossa la sua bandiera
(continuer)
(continuer)
30/4/2005 - 21:36
Cara Laura
(2005)
Da "Apuamater" di Davide Giromini
Testo e musica di Fabio Ghelli
Voce narrante: Laura Seghettini
Voce e chitarra: Fabio Ghelli
Voce: Davide Giromini
Chitarra solista: Antonio Pincione
Violino: Michele Menconi
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra [Inno darmico del cavatore]" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico e, allo stesso tempo, sentivo una canzone "antica" che sapevo essere... (continuer)
Da "Apuamater" di Davide Giromini
Testo e musica di Fabio Ghelli
Voce narrante: Laura Seghettini
Voce e chitarra: Fabio Ghelli
Voce: Davide Giromini
Chitarra solista: Antonio Pincione
Violino: Michele Menconi
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra [Inno darmico del cavatore]" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico e, allo stesso tempo, sentivo una canzone "antica" che sapevo essere... (continuer)
Sono morto altre volte, Laura,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/4/2005 - 14:51
Yankee tornatevene a casa
Yankee tornatevene a casa: parole e musica di Janna Carioli (co-fondatrice, con Gianfranco Ginestri - io - del Canzoniere delle Lame, di Bologna, il primo maggio 1967).
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
Gianfranco Ginestri 29/4/2005 - 00:14
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
Sono rimasto veramente esterrefatto nel vedere le traduzioni in croato e serbo della mia canzone, e vi prego di trasmettere in qualche modo i miei complimenti e ringraziamenti alla traduttrice. Così come, naturalmente, faccio tutti i miei complimenti agli ideatori e ai gestori di questo sito che rispecchia in modo fedele davvero ogni aspetto dell'antimilitarismo e dell'opposizione alla guerra capitalista. Trovare uno spazio in cui non si ha nessun timore di inserire un "perché mai parlarvi di pace", proprio adesso, è una cosa rara che mi ha colpito e che, allo stesso tempo, mi riempie di speranza. E tutti sappiamo quanto ci sia bisogno attualmente, di speranza. Vedo che sono rappresentato "in forze", a volte con delle cose inaspettate (come "Ringhera", che francamente non mi attendevo di vedere inserita; ma, a ripensarci, non trovo la cosa sbagliata), e vi esprimo quindi tutta la mia gratitudine ed un saluto che voglio sperare non sgradito se in forma di pugno chiuso.
Ivan Della Mea 28/4/2005 - 14:07
La guerra di Piero
Engraziel per il spazi che m'avais vulì dar per mias traducziuns en romantsch grischun, na carteva betg che mes lavur pudess obtegnair tanta onur en in sit ch'è tschert il principal en il mund per las chanzuns cunter la guerra ed antimilitaristas. Vegn a continuar mias traducziuns en romantsch ed en svizzer tudestg, e grazia per il mument da Coira e da mes munts che n'han plu vis la guerra durant tschientaners.
Emil Schavut, Cuira (Chantun Grischun) 28/4/2005 - 11:33
Draft Resister
[1969]
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
He was talkin' 'bout the army while he passed his pipe around
(continuer)
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27/4/2005 - 23:00
Parcours:
Déserteurs, Guerre au Vietnam: vue des USA
Ruby Don't Take Your Love To Town
(1967)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (continuer)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (continuer)
You've painted up your lips and rolled and curled your tinted hair,
(continuer)
(continuer)
27/4/2005 - 22:56
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Where Have all the Flowers Gone
ALEMANNICO SVIZZERO (SCHWYZERTÜÜTSCH) / SWISS ALEMANNIC (SWISS GERMAN) / ALLEMAND SUISSE
Emil Schavut
Emil Schavut
Versione in "Schwyzertüütsch" (svizzero tedesco) di Emil Schavut
Swiss German Version by Emil Schavut
Version en allemand suisse (Schwyzertüütsch) d'Emil Schavut.
(26 aprile 2005 / April 26, 2005 / 26 avril 2005)
NB: La versione segue la versione in tedesco standard di Max Colpet.
Note: The lyrics are based on the standard German version by Max Colpet.
Note: La version est basée sur la version allemande de Max Colpet.
Swiss German Version by Emil Schavut
Version en allemand suisse (Schwyzertüütsch) d'Emil Schavut.
(26 aprile 2005 / April 26, 2005 / 26 avril 2005)
NB: La versione segue la versione in tedesco standard di Max Colpet.
Note: The lyrics are based on the standard German version by Max Colpet.
Note: La version est basée sur la version allemande de Max Colpet.
SAAG MIIR WO D BLÜEME SIND
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 27/4/2005 - 11:03
Bim Bum Bush!
mah... ha aperto il concerto dei mcr a roma sto qui e è piaciuto molto...a me è sembrato molto banale...ma malgrado sembrassealex britti politicizzato a me è piaciuto...
^^
.getter.
^^
.getter.
24/4/2005 - 16:31
Hanno ucciso un ragazzo nella piazza dove sono nato
Ci son cresciuto, in piazza Alimonda.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Han preparato tutto per mesi
(continuer)
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envoyé par Alessandro 22/4/2005 - 11:10
Parcours:
Gênes - G8
Severino
Severino è il primo morto partigiano in provincia di Genova.
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
All'ora di vespro, il piazzale è deserto
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envoyé par Alessandro 22/4/2005 - 11:02
Rich Man's War
(2004)
dall'album Revolution Starts Now
dall'album Revolution Starts Now
[...]“Rich Man's War” è splendida ballata dolce e struggente con un testo tutto da ascoltare. Parla di un ragazzo che per sopravvivere va a fare il soldato e viene inviato in Irak a combattere appunto la “ guerra dell’uomo ricco”. Canzone favolosa, cantata con una voce roca e dolce e con un accompagnamento strumentale grandioso basato su un efficacissimo tappeto sonoro teso dall’ organo e da brevi ed efficaci interventi di chitarra. A tratti sembra di ascoltare Springsteen nel modo di scandire le strofe." - Da Rocklab.
Jimmy joined the army ‘cause he had no place to go
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21/4/2005 - 21:17
Missiles
Con il nome di The Sound esce l’album d'esordio "Jeopardy" (1980). Registrato a basso costo, con suoni scarni ed essenziali, sara’ destinato a rimanere uno dei lavori piu’ interessanti (e sottovalutati) della new wave britannica.Da questo album e' tratta la canzone antimilitarista "Missiles" un misto di rabbia e passione,cui Borland da’ voce con piglio disperato.
Deep in the country
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envoyé par Mauro 21/4/2005 - 15:36
The Hitter
Commento con una lampada puntata sullo schermo del pc "semi-oscurato" e di prossimo invio alla riparazione: fa sempre piacere vedere una traduzione a braccio del Senia.
20/4/2005 - 22:56
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Musica di Ivan Della Mea