Cuore di bimbo
Cuore di bimbo, piccolo seme
(continuer)
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envoyé par Lorenzo Masetti 29/11/2004 - 23:53
I Don't Want To Be A Soldier
anonyme
From/Da
The Socialist Songbook
Così cantavano i richiamati inglesi alla "Grande guerra"...mentre i tromboni della guerra parlavano di "ardore patriottico", magari.
The Socialist Songbook
Così cantavano i richiamati inglesi alla "Grande guerra"...mentre i tromboni della guerra parlavano di "ardore patriottico", magari.
I don't want to be a soldier
(continuer)
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29/11/2004 - 23:02
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
No More War
anonyme
da "The socialist songbook"
http://engstrom.best.vwh.net/songbook/frame.html
http://engstrom.best.vwh.net/songbook/frame.html
No more shall we fight their battles,
(continuer)
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29/11/2004 - 22:52
Mourir pour des idées
La strofa mancante dalla traduzione di De André
Nella traduzione di De André manca la penultima strofa, della quale riportiamo la versione letterale di Riccardo Venturi.
Più avanti riportiamo anche la traduzione letterale dell'intera canzone - visto che la versione di De André è piuttosto libera.
«Questa è, come si può ben vedere, l'affermazione (del tutto logica nell'"ottica" brassensiana) dell'inutilità totale dei rivolgimenti [...], della morte come solo corollario di tutti i grandi mutamenti, dell'immobilismo più totale. E De André, toh, questa strofa non ce l'ha messa. Vorrà dire pure qualcosa, no?»
(Riccardo Venturi, da it.fan.musica.de-andre 26/3/2003)
Più avanti riportiamo anche la traduzione letterale dell'intera canzone - visto che la versione di De André è piuttosto libera.
«Questa è, come si può ben vedere, l'affermazione (del tutto logica nell'"ottica" brassensiana) dell'inutilità totale dei rivolgimenti [...], della morte come solo corollario di tutti i grandi mutamenti, dell'immobilismo più totale. E De André, toh, questa strofa non ce l'ha messa. Vorrà dire pure qualcosa, no?»
(Riccardo Venturi, da it.fan.musica.de-andre 26/3/2003)
Ora se bastasse qualche ecatombe
(continuer)
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29/11/2004 - 21:57
Cakewalk to Baghdad
Lyrics and music by Bruce Barthol
(2003)
Country Joe and The Fish si sono riuniti e hanno cantato questa nuova canzone contro la guerra in Iraq.
Riprendo il testo dal sito ufficiale
Un articolo sul ritorno di Country Joe and the Fish
(2003)
Country Joe and The Fish si sono riuniti e hanno cantato questa nuova canzone contro la guerra in Iraq.
Riprendo il testo dal sito ufficiale
Un articolo sul ritorno di Country Joe and the Fish
I remember back, before we whacked Iraq
(continuer)
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envoyé par Lorenzo Masetti 29/11/2004 - 16:01
Military Madness
da "Songs For Beginners" (1971)
In an upstairs room in Blackpool
(continuer)
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29/11/2004 - 15:43
People Got to Be Free
1969
"People Got to Be Free" was an impassioned response to the assassinations of Rev. Martin Luther King Jr. and Robert Kennedy.
Protest Songs
Protest Songs
All the world over, so easy to see
(continuer)
(continuer)
29/11/2004 - 15:30
The War Is Over
[1967]
Testo e musica di Phil Ochs
Lyrics and Music by Phil Ochs
Ispirata a una poesia di Allen Ginsberg
Inspired by a poem by Allen Ginsberg
Album: "Tape from California"
L'idea per la canzone venne (indirettamente) dalla poesia di Allen Ginsberg ``Wichita Vortex Sutra.''. Phil scrisse anche un articolo intitolato Have You Heard? The War is Over! (Avete sentito? la guerra è finita) che venne pubblicato nella rivista Village Voice, L.A. Free Press nel 1967.
The idea for this song came (indirectly) from Ginsberg's ``Wichita Vortex Sutra #3.'' Phil also wrote an article entitled Have You Heard? The War is Over! which was published in the Village Voice, L.A. Free Press and later in his War is Over song book.
La versione incisa in "Tape from California" è orchestrata da Bob Thompson, musicista e arrangiatore di vari dischi pop, che in questo album smarcò completamente Phil Ochs dalle... (continuer)
Testo e musica di Phil Ochs
Lyrics and Music by Phil Ochs
Ispirata a una poesia di Allen Ginsberg
Inspired by a poem by Allen Ginsberg
Album: "Tape from California"
L'idea per la canzone venne (indirettamente) dalla poesia di Allen Ginsberg ``Wichita Vortex Sutra.''. Phil scrisse anche un articolo intitolato Have You Heard? The War is Over! (Avete sentito? la guerra è finita) che venne pubblicato nella rivista Village Voice, L.A. Free Press nel 1967.
The idea for this song came (indirectly) from Ginsberg's ``Wichita Vortex Sutra #3.'' Phil also wrote an article entitled Have You Heard? The War is Over! which was published in the Village Voice, L.A. Free Press and later in his War is Over song book.
La versione incisa in "Tape from California" è orchestrata da Bob Thompson, musicista e arrangiatore di vari dischi pop, che in questo album smarcò completamente Phil Ochs dalle... (continuer)
Silent Soldiers on a silver screen
(continuer)
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29/11/2004 - 15:25
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Taulich
anonyme
Canzone popolare triestina
"Taulich" è la resa triestina del tedesco "tauglich", cioè "abile-arruolato" nel gergo militare. La canzone risale evidentemente all'epoca in cui Trieste ancora faceva parte dell'impero asburgico.
Il dialetto triestino è in questo caso di facile comprensione. Ricorderò solo che "mula" significa ragazza, "zigar" significa urlare, e che la x si legge come una s sonora (es. musica)
La strofa in corsivo non è presente nella versione che ho ascoltato (dal disco "Andemo a Servola" del 1972), ma si trova riportata in questo forum dedicato alla canzone triestina e istriana
"Taulich" è la resa triestina del tedesco "tauglich", cioè "abile-arruolato" nel gergo militare. La canzone risale evidentemente all'epoca in cui Trieste ancora faceva parte dell'impero asburgico.
Il dialetto triestino è in questo caso di facile comprensione. Ricorderò solo che "mula" significa ragazza, "zigar" significa urlare, e che la x si legge come una s sonora (es. musica)
La strofa in corsivo non è presente nella versione che ho ascoltato (dal disco "Andemo a Servola" del 1972), ma si trova riportata in questo forum dedicato alla canzone triestina e istriana
Quando i ziga "taulich"
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envoyé par Lorenzo Masetti 28/11/2004 - 11:35
Magnaremo suf
anonyme
La cantavano i triestini della "Todt" all'epoca dell'occupazione nazista (1944-45).
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Le battute iniziali ricordano l'inno "La lega nazionale" (Viva Dante, el gran maestro) di Virginio ed Erminio Mengotti (1892), e la Cancion de Falanga (cara al sol con la camisa nueva), la cui origine risale probabilmente alla guerra di Spagna (1936-39). *
(Note a cura di Renato Mozina dal disco "Andemo a Servola", 1972)
(*) si tratta di un famoso inno falangista scritto da José Antonio Primo de Rivera, sostenitore della rivolta militare del luglio 1936 contro il governo repubblicano.
È significativo che la canzone qui presentata utilizzi, a scopo satirico, melodie utilizzate nelle canzoni naziste o fasciste.
La vigniva cantada dai triestini che lavorava per la Todt e anche da quei dela guardia civica, quando che i se trasferiva... (continuer)
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Le battute iniziali ricordano l'inno "La lega nazionale" (Viva Dante, el gran maestro) di Virginio ed Erminio Mengotti (1892), e la Cancion de Falanga (cara al sol con la camisa nueva), la cui origine risale probabilmente alla guerra di Spagna (1936-39). *
(Note a cura di Renato Mozina dal disco "Andemo a Servola", 1972)
(*) si tratta di un famoso inno falangista scritto da José Antonio Primo de Rivera, sostenitore della rivolta militare del luglio 1936 contro il governo repubblicano.
È significativo che la canzone qui presentata utilizzi, a scopo satirico, melodie utilizzate nelle canzoni naziste o fasciste.
La vigniva cantada dai triestini che lavorava per la Todt e anche da quei dela guardia civica, quando che i se trasferiva... (continuer)
Cara mama semo richiamadi
(continuer)
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28/11/2004 - 11:28
Gracias a la vida
SVEDESE / SWEDISH / SUECO - Brita Åman / Arja Saijonmaa - Inti-Illimani
La versione svedese di Brita Åman cantata da Arja Saijonmaa assieme agli Inti Illimani.
Swedish version by Brita Åman, performed by Arja Saijonmaa with Inti Illimani
Versión sueca de Brita Åman, ejecutada por Arja Saijonmaa junto con Inti-Illimani
Brita Åmans svensk version sjungen avArja Saijonmaa tillsammans med Inti Illimani
Album: Jag vill tacka livet - 13 sanger av Violeta Parra [1979]
Questa versione ha una storia particolare.
Era, sembra, la canzone preferita dal primo ministro svedese Olof Palme. Socialdemocratico di sinistra, terzomondista e amico della causa palestinese, aveva anche preso una decisa posizione contro la guerra nel Vietnam, definendo gli USA come "autori di uno dei peggiori crimini contro l'umanità". Era sostenitore del disarmo unilaterale, pacifista convinto e sostenitore della più rigorosa... (continuer)
La versione svedese di Brita Åman cantata da Arja Saijonmaa assieme agli Inti Illimani.
Swedish version by Brita Åman, performed by Arja Saijonmaa with Inti Illimani
Versión sueca de Brita Åman, ejecutada por Arja Saijonmaa junto con Inti-Illimani
Brita Åmans svensk version sjungen avArja Saijonmaa tillsammans med Inti Illimani
Album: Jag vill tacka livet - 13 sanger av Violeta Parra [1979]
Questa versione ha una storia particolare.
Era, sembra, la canzone preferita dal primo ministro svedese Olof Palme. Socialdemocratico di sinistra, terzomondista e amico della causa palestinese, aveva anche preso una decisa posizione contro la guerra nel Vietnam, definendo gli USA come "autori di uno dei peggiori crimini contro l'umanità". Era sostenitore del disarmo unilaterale, pacifista convinto e sostenitore della più rigorosa... (continuer)
JAG VILL TACKA LIVET
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:57
Gracias a la vida
TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN [1] - Heinz Kahlau / Regina Saskia Huber
La versione del poeta lirico Heinz Kahlau (nato nel 1931 a Drewitz e morto nel 2012 a Greifswald) esemplifica a perfezione le cosidette “leggende della Rete”: attribuita a lungo (anche in questo sito) a “Erich Aurich” (un personaggio che sembra inesistente), è stata invece storicamente la prima versione di Gracias a la vida in lingua tedesca, sebbene non sia stata molto incisa (qui presentiamo una interpretazione di Regina Saskia Huber). Heinz Kahlau non è un personaggio di secondo piano: poeta e drammaturgo cinematografico, ebbe tra i suoi insegnanti alla Akademie der Künste Bertolt Brecht in persona. Cittadino della DDR, nel 1956 pubblicò alcuni versi assai critici nei confronti dell'invasione Sovietica dell'Ungheria dopo la rivolta, e per questo fu minacciato di essere arrestato e messo in galera; la minaccia dovette... (continuer)
La versione del poeta lirico Heinz Kahlau (nato nel 1931 a Drewitz e morto nel 2012 a Greifswald) esemplifica a perfezione le cosidette “leggende della Rete”: attribuita a lungo (anche in questo sito) a “Erich Aurich” (un personaggio che sembra inesistente), è stata invece storicamente la prima versione di Gracias a la vida in lingua tedesca, sebbene non sia stata molto incisa (qui presentiamo una interpretazione di Regina Saskia Huber). Heinz Kahlau non è un personaggio di secondo piano: poeta e drammaturgo cinematografico, ebbe tra i suoi insegnanti alla Akademie der Künste Bertolt Brecht in persona. Cittadino della DDR, nel 1956 pubblicò alcuni versi assai critici nei confronti dell'invasione Sovietica dell'Ungheria dopo la rivolta, e per questo fu minacciato di essere arrestato e messo in galera; la minaccia dovette... (continuer)
DANKE DEM LEBEN
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:54
Gracias a la vida
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [2]
Si veda la prima traduzione portoghese. Si tratta pure di una traduzione presente da anni in rete.
See the 1st Portuguese translation. Also this translation has been present in the Web for several years.
Véase la primera traducción al Portugués. Esta traducción tiene también años de presencia en la Red.
See the 1st Portuguese translation. Also this translation has been present in the Web for several years.
Véase la primera traducción al Portugués. Esta traducción tiene también años de presencia en la Red.
GRAÇAS À VIDA
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:49
Gracias a la vida
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [1]
Nei paesi di lingua portoghese, e particolarmente in Brasile, Gracias a la vida è sempre cantata nell'originale spagnolo. Si ricorda particolarmente l'interpretazione che ne diede la grande Elis Regina nel 1976, nello spettacolo Falso Brilhante. Questa (e quella che segue) sono due traduzioni letterali reperite in rete, non fatte espressamente per il canto anche se la prima si adatta abbastanza bene.
In the Portuguese-speaklng countries, Gracias a la vida is always sung in the Spanish original lyrics. The performance by the great Elis Regina (from the music show Falso Brilhante, 1976) is particularly well known. The present translation (and the following one) are literal translations to be found in the Web, not expressly made for singing though the first one fits fairly well. [CCG/AWS Staff]
In the Portuguese-speaklng countries, Gracias a la vida is always sung in the Spanish original lyrics. The performance by the great Elis Regina (from the music show Falso Brilhante, 1976) is particularly well known. The present translation (and the following one) are literal translations to be found in the Web, not expressly made for singing though the first one fits fairly well. [CCG/AWS Staff]
OBRIGADA À VIDA
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:46
Gracias a la vida
FRANCESE / FRENCH / FRANCÉS [2] - Angélique Duruisseau
Versione francese di Angélique Duruisseau
Version française d'Angélique Duruisseau
Versión francés de Angélique Duruisseau
Versione francese di Angélique Duruisseau
Version française d'Angélique Duruisseau
Versión francés de Angélique Duruisseau
Angélique Duruisseau (nata il 23 maggio 1981), nativa del Québec, è nota nei paesi francofoni per essere interprete delle canzoni di Edith Piaf, ma ha dedicato anche un intero album alle poesie di Jacques Prévert ed un altro, “Léo et Leonard”, alle canzoni di Léo (Ferré) e Leonard (Cohen).
Angélique Duruisseau (born 23 May, 1981), a Québecoise by birth, is well known in all French-speaking countries for her performances of Edith Piaf's songs, but she also devoted a whole album to Jacques Prévert's poems and another, “Léo et Leonard”, to Léo (Ferré's) and Leonard (Cohen's) songs. [CCG/AWS Staff]
Angélique Duruisseau (born 23 May, 1981), a Québecoise by birth, is well known in all French-speaking countries for her performances of Edith Piaf's songs, but she also devoted a whole album to Jacques Prévert's poems and another, “Léo et Leonard”, to Léo (Ferré's) and Leonard (Cohen's) songs. [CCG/AWS Staff]
MERCI A LA VIE
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:42
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN [2] - Gabriella Ferri
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continuer)
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continuer)
GRAZIE ALLA VITA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:33
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [1]
Versione italiana, dal sito: Mediatori Culturali, dal quale è possibile scaricare anche (in formato .wav) la canzone cantata da Mercedes Sosa (v. introduzione).
Italian translation reproduced from the Mediatori Culturali website, from which it is also possible to download (in .wav format) the song performed by Mercedes Sosa (see introduction).
Traducción italiana desde el sitio Mediatori Culturali, desde el cual se puede también descargar (en formato .wav) la versión original ejecutada por Mercedes Sosa (v. introducción)
Italian translation reproduced from the Mediatori Culturali website, from which it is also possible to download (in .wav format) the song performed by Mercedes Sosa (see introduction).
Traducción italiana desde el sitio Mediatori Culturali, desde el cual se puede también descargar (en formato .wav) la versión original ejecutada por Mercedes Sosa (v. introducción)
GRAZIE ALLA VITA
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envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:26
Gracias a la vida
INGLESE / ENGLISH / INGLÉS [1] - David Anderson
Traduzione inglese di David Anderson, da questa pagina [link rotto]
English translation by David Anderson, from this page [broken link]
Traducción inglés de David Anderson desde esta página [link inactivo]
English translation by David Anderson, from this page [broken link]
Traducción inglés de David Anderson desde esta página [link inactivo]
THANKS TO LIFE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 19:32
Mosh
credo che dire che eminem è un grande è banale...dico semplicemente che bisogna riuscire a sconfiggere queste ingiustizie..non ne possiamo piu di sentire notizie tragiche dove a rimetterci sono sempre gli innocenti!!!
NO WAR....W la PACE ....detto cosi sembra utopia cerchiamo di farla diventare concreta!! ciao graze di questo piccolo spazio per lasciare i propri commenti!!
NO WAR....W la PACE ....detto cosi sembra utopia cerchiamo di farla diventare concreta!! ciao graze di questo piccolo spazio per lasciare i propri commenti!!
ele 26/11/2004 - 18:58
Todavía cantamos
La canzone è del 1983 ed è dedicata ai "desaparecidos" della "guerra sucia" (1976-1983): il dolore e l'intollerabile assenza si trasformano in memoria, ricerca della verità, speranza in un futuro diverso, senza fame, senza paura e senza pianto.
Altre canzoni relative al periodo della dittatura militare in Argentina da questa pagina.
Altre canzoni relative al periodo della dittatura militare in Argentina da questa pagina.
Todavía cantamos, todavía pedimos,
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envoyé par Maria Cristina Costantini 26/11/2004 - 18:18
Creemos el hombre nuevo
Da una poesia di Rafael Alberti
musica di Jorgé Coulón e José Seves
Si tratta di una poesia scritta da Rafael Alberti durante la guerra civile spagnola, ripresa dagli Inti Illimani dopo il golpe di Pinochet per le evidenti e terribili analogie tra i due avvenimenti, ed anche sull'onda della celebre poesia che lo stesso Rafael Alberti aveva scritto a Roma il 13 settembre 1973, due giorni dopo il colpo di stato fascista in Cile, e che era stata distribuita clandestinamente come foglio volante per le strade di una Madrid ancora sotto il giogo della dittatura franchista. La poesia era intitolata "Al presidente de Chile Salvador Allende": "No los creáis. Cubría su rostro la misma máscara...". La poesia compariva anche sul retro di copertina del primo disco degli Inti-Illimani pubblicato in Italia, "Viva Chile" (1973).
musica di Jorgé Coulón e José Seves
Si tratta di una poesia scritta da Rafael Alberti durante la guerra civile spagnola, ripresa dagli Inti Illimani dopo il golpe di Pinochet per le evidenti e terribili analogie tra i due avvenimenti, ed anche sull'onda della celebre poesia che lo stesso Rafael Alberti aveva scritto a Roma il 13 settembre 1973, due giorni dopo il colpo di stato fascista in Cile, e che era stata distribuita clandestinamente come foglio volante per le strade di una Madrid ancora sotto il giogo della dittatura franchista. La poesia era intitolata "Al presidente de Chile Salvador Allende": "No los creáis. Cubría su rostro la misma máscara...". La poesia compariva anche sul retro di copertina del primo disco degli Inti-Illimani pubblicato in Italia, "Viva Chile" (1973).
Creemos el hombre nuevo cantando,
(continuer)
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envoyé par Adriana 26/11/2004 - 18:10
I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die Rag
«Voici la traduction de I-Feel-Like-I'm-Fixin-To-Die, archétype de la chanson pacifiste. On a écrit des tas de chansons contre la guerre durant les années soixante, mais aucune autre ne possède un texte aussi efficace ni aussi intelligemment construit. J'ai essayé, plutôt que de coller exactement aux paroles, de restituer l'humour corrosif de la version originale de la chanson.»
Ouais ! Allez-y, les hommes forts,
(continuer)
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26/11/2004 - 12:04
Sabra y Chatila
Letra y Musica de Alberto Cortez
Nell’album intitolato “Como el primer día” pubblicato nel 1983
LA STRAGE DI SABRA E CHATILA: UN RACCONTO DI CHI C'ERA
Di Mimmo Candito
Da La Stampa del 12 gennaio 2014
L'informatrice, Rita, arrivò all'albergo poco dopo l'alba. “Pare si possa passare”, sussurò che nessuno sentisse. Lei stava con un siriano che stava con i palestinesi; e sapeva tutto. Svegliammo l'autista, partimmo subito; Rita sedeva muta in un angolo. Erano tre giorni che di Sabra e Shatila, i due più grossi campi dei palestinesi, non si sapeva più nulla; solo qualche raffica di mitra raccontava che a Beirut, comunque, si stava ancora facendo la guerra. Però da laggiù, niente.
In quell'estate calda dell'82, l'esercito di Sharon aveva attaccato con una forza d'urto massiccia, lunghe colonne di carri e di blindati, aerei, forze speciali, migliaia e migliaia di uomini che avevano chiuso... (continuer)
Nell’album intitolato “Como el primer día” pubblicato nel 1983
LA STRAGE DI SABRA E CHATILA: UN RACCONTO DI CHI C'ERA
Di Mimmo Candito
Da La Stampa del 12 gennaio 2014
L'informatrice, Rita, arrivò all'albergo poco dopo l'alba. “Pare si possa passare”, sussurò che nessuno sentisse. Lei stava con un siriano che stava con i palestinesi; e sapeva tutto. Svegliammo l'autista, partimmo subito; Rita sedeva muta in un angolo. Erano tre giorni che di Sabra e Shatila, i due più grossi campi dei palestinesi, non si sapeva più nulla; solo qualche raffica di mitra raccontava che a Beirut, comunque, si stava ancora facendo la guerra. Però da laggiù, niente.
In quell'estate calda dell'82, l'esercito di Sharon aveva attaccato con una forza d'urto massiccia, lunghe colonne di carri e di blindati, aerei, forze speciali, migliaia e migliaia di uomini che avevano chiuso... (continuer)
"¿A dónde estaba el sol cuando sonaron
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26/11/2004 - 11:53
Parcours:
L'Holocauste palestinien
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Il disco alterna testi ironici ad altri molto toccanti, malinconia e allegria.
Sono presenti due cover: "Un giorno dopo l'altro" di Luigi Tenco e "Io e te Maria" di Piero Ciampi.
Il tema di questa canzone purtroppo è sempre attuale. I bambini come vittime principali delle guerre