Song Itinerary Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Paradise in Gazankulu
[1988]
Scritta da Jake Holmes e Oben Ngobeni
Title track dell'ultimo album del grande artista.
Testo in inglese e tsonga trovato su Genius
Gazankulu è stato il nome di un bantustan, creato nel 1973 dal governo segregazionista sudafricano e situato nell'allora regione del Transvaal, tra le attuali province di Limpopo e Mpumalanga.
Scritta da Jake Holmes e Oben Ngobeni
Title track dell'ultimo album del grande artista.
Testo in inglese e tsonga trovato su Genius
Gazankulu è stato il nome di un bantustan, creato nel 1973 dal governo segregazionista sudafricano e situato nell'allora regione del Transvaal, tra le attuali province di Limpopo e Mpumalanga.
Finda, finda the card is quick
(Continues)
(Continues)
2023/4/30 - 09:51
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
We Are the Wave
[1988]
Scritta da Jake Holmes, Richard Cummings, The Soul Brothers
Nell'ultimo album del grande artista, "Paradise in Gazankulu"
Scritta da Jake Holmes, Richard Cummings, The Soul Brothers
Nell'ultimo album del grande artista, "Paradise in Gazankulu"
The sea will wash against the rock (Continues)
2023/4/30 - 09:07
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Nero è il tuo nome
1971
Nel 1971 Toni Asquino partecipa ad un concorso presso il Teatro Carignano di Torino, organizzato per nuovi cantautori.
Presenta un brano dal titolo "Nero è il tuo nome", scritto sulle vicende di Nelson Mandela.
L’orchestra che accompagnava i partecipanti del concorso canoro era diretta dal Maestro Edio Rocchi, molto presente sulla scena musicale torinese in quel periodo.
Nel 1971 Toni Asquino partecipa ad un concorso presso il Teatro Carignano di Torino, organizzato per nuovi cantautori.
Presenta un brano dal titolo "Nero è il tuo nome", scritto sulle vicende di Nelson Mandela.
L’orchestra che accompagnava i partecipanti del concorso canoro era diretta dal Maestro Edio Rocchi, molto presente sulla scena musicale torinese in quel periodo.
A dieci anni lavoravi con i grandi (Continues)
Contributed by Dq82 2023/4/6 - 19:47
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Shosholoza
Anonymous
Ciao, grazie mille per questa spiegazione.
Questo testo ha una stratificazione di esperienze umane indicibili.
Il popolo non sbaglia se umanamente lo avverte come inno nazionale.
Anzi dovrebbe essere assunto da tutta l'umanità che subisce il peso del nuovo neocolonialismo.
Fra Gabriele cappuccino.
Questo testo ha una stratificazione di esperienze umane indicibili.
Il popolo non sbaglia se umanamente lo avverte come inno nazionale.
Anzi dovrebbe essere assunto da tutta l'umanità che subisce il peso del nuovo neocolonialismo.
Fra Gabriele cappuccino.
2023/1/22 - 20:44
Nelson Mandela, Sus Dos Amores
Rielaborazione degli Yo Yo Mundi
I dischi del Club Tenco: Omaggio a Pablo Milanés (2004)
Questa versione degli Yo Yo Mundi, per un disco omaggio a Pablo Milanes è in realtà una canzone a se stante, una rielaborazione, a parte l'ultima strofa non ne é una traduzione bensì una vera e propria rielaborazione.
Aggiungo che l'album è trovabile interamente su YT, ma i titoli e gli autori sono completamente mescolati.
Per ascoltare il disco completo con i titoli giusti vi rimando al blog
VERSO LA STRATOSFERA
I dischi del Club Tenco: Omaggio a Pablo Milanés (2004)
Questa versione degli Yo Yo Mundi, per un disco omaggio a Pablo Milanes è in realtà una canzone a se stante, una rielaborazione, a parte l'ultima strofa non ne é una traduzione bensì una vera e propria rielaborazione.
Aggiungo che l'album è trovabile interamente su YT, ma i titoli e gli autori sono completamente mescolati.
Per ascoltare il disco completo con i titoli giusti vi rimando al blog
VERSO LA STRATOSFERA
Liberate Mandela c'è scritto sopra un muro
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2022/10/23 - 11:01
Soweto Blues
GIU' LE MANI DA HECTOR PIETERSON !
Che dire? Certa gente ha proprio la faccia come il culo.
La prima cosa a venirmi in mente vedendo Antony Blinken deporre una corona di fiori sulla lapide in memoria di Hector Pieterson a Soweto, oggi banlieu, ieri ghetto nero di Johannesburg.
Posta all’ingresso del THE HECTOR PIETERSON MUSEUM, è sovrastata dalla foto (scattata da Sam Nzima) in cui Mbuyisa Makhubu sorregge il corpo esanime del dodicenne ammazzato il 16 giugno 1976.
Un’immagine imprescindibile della memoria delle lotte di liberazione anticoloniali.
Così come quella meno nota dei funerali di Hector con centinaia di pugni chiusi sollevati a rendergli onore (tra cui quello di Winnie Mandela, la moglie di Nelson).
Il 16 giugno 1976 centinaia di studenti (almeno 600 si calcola) vennero massacrati dalla polizia sudafricana mentre protestavano pacificamente contro l’introduzione dell’obbligo... (Continues)
Che dire? Certa gente ha proprio la faccia come il culo.
La prima cosa a venirmi in mente vedendo Antony Blinken deporre una corona di fiori sulla lapide in memoria di Hector Pieterson a Soweto, oggi banlieu, ieri ghetto nero di Johannesburg.
Posta all’ingresso del THE HECTOR PIETERSON MUSEUM, è sovrastata dalla foto (scattata da Sam Nzima) in cui Mbuyisa Makhubu sorregge il corpo esanime del dodicenne ammazzato il 16 giugno 1976.
Un’immagine imprescindibile della memoria delle lotte di liberazione anticoloniali.
Così come quella meno nota dei funerali di Hector con centinaia di pugni chiusi sollevati a rendergli onore (tra cui quello di Winnie Mandela, la moglie di Nelson).
Il 16 giugno 1976 centinaia di studenti (almeno 600 si calcola) vennero massacrati dalla polizia sudafricana mentre protestavano pacificamente contro l’introduzione dell’obbligo... (Continues)
Gianni Sartori 2022/8/9 - 20:22
Sobashiya Abazali Ekhaya
Amandla Group
La musica contro l’apartheid
Anche durante l’anomala guerra passata alla storia come Apartheid, il metodo di segregazione razziale made in Sud Africa, la musica di liberazione ha alimentato e unito il movimento che si ribellava al sistema. Nei 46 anni di lotta, la canzone è stata un atto di espressione che metteva in luce le ingiustizie.
Come ha osservato lo storico Grant Olwage, la musica di liberazione dell’era apartheid era una risposta a una storia di oppressione che risale a molto tempo prima dell’attuazione dell’Apartheid.
Per ogni fase di evoluzione dei movimenti di resistenza la musica è stata centrale per la loro comunicazione e per la loro sopravvivenza.
Durante il periodo della resistenza violenta degli anni Sessanta del Novecento, per esempio, la musica era spesso considerata come “arma di lotta”. Una canzone chiamata “Sobashiy’abazali” (“Lasciamo i nostri genitori”) è diventata... (Continues)
Anche durante l’anomala guerra passata alla storia come Apartheid, il metodo di segregazione razziale made in Sud Africa, la musica di liberazione ha alimentato e unito il movimento che si ribellava al sistema. Nei 46 anni di lotta, la canzone è stata un atto di espressione che metteva in luce le ingiustizie.
Come ha osservato lo storico Grant Olwage, la musica di liberazione dell’era apartheid era una risposta a una storia di oppressione che risale a molto tempo prima dell’attuazione dell’Apartheid.
Per ogni fase di evoluzione dei movimenti di resistenza la musica è stata centrale per la loro comunicazione e per la loro sopravvivenza.
Durante il periodo della resistenza violenta degli anni Sessanta del Novecento, per esempio, la musica era spesso considerata come “arma di lotta”. Una canzone chiamata “Sobashiy’abazali” (“Lasciamo i nostri genitori”) è diventata... (Continues)
Sobashiya abazali ekhaya
(Continues)
(Continues)
Contributed by Pluck 2022/6/23 - 16:56
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
(Waiting for) the Ghost Train
1986
(Waiting For) The Ghost Train
The song was written by Suggs about apartheid in South Africa, with its chorus "It's black and white, don't try to hide it" and the line "The station master's writing with a piece of orange chalk / One hundred cancellations, still no one wants to walk" (in reference to the South African flag). Mike Barson reunited with the other members of the band to record this song, although he did not appear in the music video.
A Christmas flexi-disc record containing the 'band demo' of the song was sent out to Madness fan club (M.I.S.) members, featuring farewells and thanks from each member of the band (except Barson).
(Waiting For) The Ghost Train
The song was written by Suggs about apartheid in South Africa, with its chorus "It's black and white, don't try to hide it" and the line "The station master's writing with a piece of orange chalk / One hundred cancellations, still no one wants to walk" (in reference to the South African flag). Mike Barson reunited with the other members of the band to record this song, although he did not appear in the music video.
A Christmas flexi-disc record containing the 'band demo' of the song was sent out to Madness fan club (M.I.S.) members, featuring farewells and thanks from each member of the band (except Barson).
A straw headed woman
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2021/9/28 - 09:42
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Apartheid
Dopo le sei solo il vento e il silenzio circolavano per le strade…”
IN MEMORIA DI FEBE CAVAZZUTTI ROSSI (1931-2016)
(Gianni Sartori)
Cinque anni fa, nella notte del 2 febbraio 2016 se ne andava Febe Cavazzutti Rossi. Pastora valdese, trascorse gran parte della sua vita a Padova. Una presenza costante nella chiesa metodista di questa città, come organista e predicatrice, e una testimonianza immensa di fede, serenità e forza d’animo.
Febe era nata nel 1931 a Vicenza (dove in seguito tornerà come insegnante di inglese) e aveva trascorso parte degli anni giovanili a Firenze. In questa città suo padre, il pastore metodista Gaspare Cavazzutti (già collaboratore di Henry James Piggot, sulla cui opera Febe ha realizzato studi e ricerche fondamentali) si distinse per aver salvato molti cittadini di religione ebraica negli anni delle persecuzioni nazi-fasciste.
Di quel periodo buio Febe ricordava... (Continues)
IN MEMORIA DI FEBE CAVAZZUTTI ROSSI (1931-2016)
(Gianni Sartori)
Cinque anni fa, nella notte del 2 febbraio 2016 se ne andava Febe Cavazzutti Rossi. Pastora valdese, trascorse gran parte della sua vita a Padova. Una presenza costante nella chiesa metodista di questa città, come organista e predicatrice, e una testimonianza immensa di fede, serenità e forza d’animo.
Febe era nata nel 1931 a Vicenza (dove in seguito tornerà come insegnante di inglese) e aveva trascorso parte degli anni giovanili a Firenze. In questa città suo padre, il pastore metodista Gaspare Cavazzutti (già collaboratore di Henry James Piggot, sulla cui opera Febe ha realizzato studi e ricerche fondamentali) si distinse per aver salvato molti cittadini di religione ebraica negli anni delle persecuzioni nazi-fasciste.
Di quel periodo buio Febe ricordava... (Continues)
Gianni Sartori 2021/9/26 - 18:47
Lonely Flower in the Village
[1978]
Music / Musica / Musique / Sävel:
Johnny Dyani
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
Alto Saxophone : Dudu Pukwana
Bass : Johnny Dyani
Cornet : Don Cherry
Drums : Makaya Ntshoko
Album: Song For Biko
Steve Biko
12 Settembre 1977: Steve Biko, attivista contro l’apartheid, muore a Pretoria per lesioni cerebrali inferte dalla polizia sudafricana a Port Elizabeth.
Music / Musica / Musique / Sävel:
Johnny Dyani
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
Alto Saxophone : Dudu Pukwana
Bass : Johnny Dyani
Cornet : Don Cherry
Drums : Makaya Ntshoko
Album: Song For Biko
Steve Biko
12 Settembre 1977: Steve Biko, attivista contro l’apartheid, muore a Pretoria per lesioni cerebrali inferte dalla polizia sudafricana a Port Elizabeth.
strum
Contributed by Riccardo Gullotta 2021/9/12 - 16:12
Rolihlahla
L'OMBRA DEL GAL SULLA MORTE DI DULCIE SEPTEMBER?
(Gianni Sartori)
Solo un'impressione, un dubbio.
Un'intuizione? Forse.
Quando Dulcie Evonne September venne ammazzata – a Parigi nel marzo 1988 – tutti ovviamente puntammo il dito sui Servizi segreti sudafricani.
Ipotesi scontata, visti i precedenti. Per citarne uno, l'assassinio di Ruth First a Maputo nel 1982.
Senza per questo escludere una tacita approvazione (se non addirittura complicità) da parte di qualche autorità dell'Esagono. Soprattutto pensando che la rappresentante dell'ANC in Francia (oltre che per Svizzera e Lussemburgo) stava indagando sui traffici di armi tra Parigi e Pretoria (più o meno illegali visto che, almeno formalmente, c'era l'embargo).
Eppure, ripeto forse, potrebbe esserci dell'altro. Una collaborazione, una “sinergia” con la banda di mercenari parastatali denominata GAL (specializzata nell'eliminazione dei... (Continues)
(Gianni Sartori)
Solo un'impressione, un dubbio.
Un'intuizione? Forse.
Quando Dulcie Evonne September venne ammazzata – a Parigi nel marzo 1988 – tutti ovviamente puntammo il dito sui Servizi segreti sudafricani.
Ipotesi scontata, visti i precedenti. Per citarne uno, l'assassinio di Ruth First a Maputo nel 1982.
Senza per questo escludere una tacita approvazione (se non addirittura complicità) da parte di qualche autorità dell'Esagono. Soprattutto pensando che la rappresentante dell'ANC in Francia (oltre che per Svizzera e Lussemburgo) stava indagando sui traffici di armi tra Parigi e Pretoria (più o meno illegali visto che, almeno formalmente, c'era l'embargo).
Eppure, ripeto forse, potrebbe esserci dell'altro. Una collaborazione, una “sinergia” con la banda di mercenari parastatali denominata GAL (specializzata nell'eliminazione dei... (Continues)
Gianni Sartori 2021/8/6 - 15:39
The Ballad of Sharpeville
QUELLI DEL PAN AFRICAN CONGRESS: L'ALTRA ANIMA DELL' ANTIAPARTHEID (Gianni Sartori)
In genere quando si ricostruisce il periodo decisivo per la fuoriuscita dall'apartheid (fine anni
ottanta, primi novanta del secolo scorso) viene privilegiato il ruolo dell' African National Congress
(ANC). Giustamente - da un certo punto di vista - se valutiamo il “peso specifico” di tale
organizzazione, la sua importanza e il ruolo decisivo di personaggi come Nelson Mandela.
Tuttavia non va dimenticato che anche altre organizzazioni dei Neri sudafricani operarono
attivamente, pagando un prezzo non indifferente in termini di uccisioni, detenzioni, torture e
sparizioni.
Tra queste spicca sicuramente il Pan African Congress (PAC).
Per quanto mi riguarda, avendo conosciuto – anni ottanta e novanta - sia molti militanti dell'ANC
che qualcuno del PAC, mi era capitato talvolta di trovarmi in imbarazzo... (Continues)
In genere quando si ricostruisce il periodo decisivo per la fuoriuscita dall'apartheid (fine anni
ottanta, primi novanta del secolo scorso) viene privilegiato il ruolo dell' African National Congress
(ANC). Giustamente - da un certo punto di vista - se valutiamo il “peso specifico” di tale
organizzazione, la sua importanza e il ruolo decisivo di personaggi come Nelson Mandela.
Tuttavia non va dimenticato che anche altre organizzazioni dei Neri sudafricani operarono
attivamente, pagando un prezzo non indifferente in termini di uccisioni, detenzioni, torture e
sparizioni.
Tra queste spicca sicuramente il Pan African Congress (PAC).
Per quanto mi riguarda, avendo conosciuto – anni ottanta e novanta - sia molti militanti dell'ANC
che qualcuno del PAC, mi era capitato talvolta di trovarmi in imbarazzo... (Continues)
Gianni Sartori 2021/6/18 - 19:51
Peter Norman
Chanson italienne – Peter Norman – Alberto Cantone – 2018
Jeux olympiques de Mexico, 1968. Finale de la course de 200 mètres. Cette photo en noir et blanc de deux athlètes sur le podium, pieds nus et le poing levé vers le ciel, Tommie Smith et John Carlos, revendiquant la dignité et les droits du peuple afro-américain après la « course de leur vie », reste certainement une icône du 20e siècle.
Mais il y a un troisième homme, souvent oublié, sur cette photo : le deuxième dauphin, un Australien à la peau blanche, Peter Norman. Il assiste à la cérémonie de remise des prix avec un air qui semble perdu, au point de percevoir parfois dans cette expression une dissociation ou du moins un détachement de cet événement historique, d’une histoire qui n’est pas la sienne. Mais Peter Norman est probablement le véritable héros tragique de cette soirée, destiné à payer le prix le plus élevé. Dans un geste... (Continues)
Jeux olympiques de Mexico, 1968. Finale de la course de 200 mètres. Cette photo en noir et blanc de deux athlètes sur le podium, pieds nus et le poing levé vers le ciel, Tommie Smith et John Carlos, revendiquant la dignité et les droits du peuple afro-américain après la « course de leur vie », reste certainement une icône du 20e siècle.
Mais il y a un troisième homme, souvent oublié, sur cette photo : le deuxième dauphin, un Australien à la peau blanche, Peter Norman. Il assiste à la cérémonie de remise des prix avec un air qui semble perdu, au point de percevoir parfois dans cette expression une dissociation ou du moins un détachement de cet événement historique, d’une histoire qui n’est pas la sienne. Mais Peter Norman est probablement le véritable héros tragique de cette soirée, destiné à payer le prix le plus élevé. Dans un geste... (Continues)
PETER NORMAN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2021/5/1 - 12:14
We Remember (Naming of Names)
2018
I have written political songs for half a century. I’m very proud of this one, commemorating political activists of all sorts who have given up their lives or their freedom for their beliefs. It was recorded circa 1988 and is sung here by my partner, Irene Pyper-Scott and our 1980s women’s chorus, Jade.
I have written political songs for half a century. I’m very proud of this one, commemorating political activists of all sorts who have given up their lives or their freedom for their beliefs. It was recorded circa 1988 and is sung here by my partner, Irene Pyper-Scott and our 1980s women’s chorus, Jade.
Name the comrades
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2021/4/10 - 19:09
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame, Víctor Jara
Mandela
2007
Revolutions
Revolutions
Mandela...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/11/26 - 18:28
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Asya-Afrika
Allora, prova ad ascoltarne la versione jazz di Dafne Sahin, può darsi che ti piaccia di più.
Asya Afrika Sarkisi
Provided to YouTube by The Orchard Enterprises Asya Afrika Sarkisi · Lucia MartÃnez · Matti Klein · Ofer Wetzler · Defne Sahin Yasamak â 2016 Double Moon Rec...
Flavio Poltronieri 2020/5/31 - 10:45
Apartheid
2016
Wild Horse Running Free
(words & music by Nicolette Aubourg © 2012)
Wild Horse Running Free
(words & music by Nicolette Aubourg © 2012)
Sleeping in a white bed, safe within a big house…
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/3/25 - 17:13
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Madiba
2013
(words & music by Nicolette Aubourg © 2012)
2016
Wild Horse Running Free
I did not feel worthy of honouring the great Nelson Mandela with a song, however, while reading his autobiography, "Long Walk to Freedom", the words for this song kept coming to me, relentlessly and chronologically as each chapter of his life was revealed to me in the book. They would not stop, neither would the words get ahead of me till I had finished the lengthy and brilliant book. The last verse literally fell into place as I finished reading the final chapter, and the song was complete. This is my small contribution to fighting racial prejudice and spreading Nelson Mandela's compassion and wisdom. A portion of profits will be donated to Nelson Mandela charities in South Africa.
(words & music by Nicolette Aubourg © 2012)
2016
Wild Horse Running Free
I did not feel worthy of honouring the great Nelson Mandela with a song, however, while reading his autobiography, "Long Walk to Freedom", the words for this song kept coming to me, relentlessly and chronologically as each chapter of his life was revealed to me in the book. They would not stop, neither would the words get ahead of me till I had finished the lengthy and brilliant book. The last verse literally fell into place as I finished reading the final chapter, and the song was complete. This is my small contribution to fighting racial prejudice and spreading Nelson Mandela's compassion and wisdom. A portion of profits will be donated to Nelson Mandela charities in South Africa.
A wise man plants a garden where there is bloodshed.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/3/25 - 17:09
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
The Ballad of Nelson Mandela
2013
Ballad by Simon Oak, featuring Claudio Benito on Flamenco Guitar. It tells the story of the late Nelson Mandela and how the ANC organised the underground movement against the apartheid regime at Liliesleaf Farm.
Ballad by Simon Oak, featuring Claudio Benito on Flamenco Guitar. It tells the story of the late Nelson Mandela and how the ANC organised the underground movement against the apartheid regime at Liliesleaf Farm.
They captured David Motsamayi *
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/3/25 - 16:59
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
International News
[1981]
Nell'unico disco eponimo dei National Wake, la prima punk band multirazziale sudafricana, attiva per pochi anni tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80 in quel di Johannesburg.
Era composta da due bianchi e due neri: Ivan Kadey, Gary Khoza, Punka Khoza e Steve Moni.
Ho ripreso il testo dalla copertina interna dell'album, trovata su di un sito dedicato a Johannes Kerkorrel, e ho provato a sistemarlo all'ascolto.
Gran bel pezzo, ben suonato e molto coraggioso nel testo, considerato che si trattava di punk e di bianchi e neri insieme nel pieno dell'Apartheid...
Nell'unico disco eponimo dei National Wake, la prima punk band multirazziale sudafricana, attiva per pochi anni tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80 in quel di Johannesburg.
Era composta da due bianchi e due neri: Ivan Kadey, Gary Khoza, Punka Khoza e Steve Moni.
Ho ripreso il testo dalla copertina interna dell'album, trovata su di un sito dedicato a Johannes Kerkorrel, e ho provato a sistemarlo all'ascolto.
Gran bel pezzo, ben suonato e molto coraggioso nel testo, considerato che si trattava di punk e di bianchi e neri insieme nel pieno dell'Apartheid...
Post, post, city late...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/1 - 21:09
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Meu Homem (Carta a Nelson Mandela)
1988
Alma do Brasil
Alma do Brasil
Meu homem
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/6 - 14:04
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
×
Music / Musica / Musique / Sävel:
Tommee Profitt
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
Albert Stanaj
Addio ad una democrazia , requiem per una Storia millenaria
Dal Guardian del 23/04/2024 h 15:23
Authorities recover 35 bodies over the past day at Nasser hospital
In Nasser hospital, southern Gaza’s main health facility, authorities are reported to have recovered a further 35 bodies in the past day from what they say is one of at least three mass graves found at the site, taking the total found there to 310 in the past week.
Palestinians say Israeli troops buried corpses there with bulldozers, Reuters reported.
The Israeli military said its troops had dug up some bodies at the site and reburied them after testing to make sure no hostages were among them.
The Associated Press has reported the burial area in the Nasser hospital was built when Israeli... (Continues)