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Odessa (2 maggio 2014)
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Se accosti l'orecchio puoi ancora soffrire
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28/7/2016 - 22:50
Parcours:
Guerre en Ukraine
E voi continuate a credere che sono stati quelli famigerati sanguinari fascisti ucraini. Beati voi. Certo, dal vostro punto di vista meglio stare con PutinZar. E' se fosse una delle meglio riuscite provocazioni russe degli ultimi anni?
Ricordate chi ha cominciato questa rissa e chi veniva protetto dalla polizia filorussa. O tacete trombe belleciauesche.
Dicit
Krzysiek
Ricordate chi ha cominciato questa rissa e chi veniva protetto dalla polizia filorussa. O tacete trombe belleciauesche.
Dicit
Krzysiek
Krzysiek 29/7/2016 - 00:12
Qui nessuno sta dalla parte di PutinZar, caro Krzysiek, soltanto sappiamo chiamare il nazifascismo con il suo nome quando agisce da nazifascismo usando i simboli del nazifascismo. Punto.
CCG Staff 29/7/2016 - 23:35
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Quand les cons sont braves
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[?]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Georges Brassens
Musica e interpretazione postuma / Music and posthumous performance / Musique et interprétation posthume / Sävel ja postuumi laulaja: Jean Bertola
Interpretata anche da Maxime Le Forestier (2005)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Georges Brassens
Musica e interpretazione postuma / Music and posthumous performance / Musique et interprétation posthume / Sävel ja postuumi laulaja: Jean Bertola
Interpretata anche da Maxime Le Forestier (2005)
Avevamo già chiuso la sezione dedicata a Brassens, quando, la mattina dell 11 marzo 2006 il magnifico webmaster Lorenzo d'i'Masetti s'è accorto di una certa versione di Pardo Fornaciari contenente una strofa contro la guerra e me ne ha chiesto lumi. Ed ecco qui il tutto. A questo punto non diciamo più niente: che Brassens ci riservi altre sorprese? Non si sa mai...
Sans être tout à fait un imbécile fini,
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envoyé par Lorenzo Masetti, col Venturi come umile esecutore 11/3/2006 - 11:51
Parcours:
Guerre en Ukraine
Dall'album Porci, poveracci e vecchi malvissuti - Brassens a Livorno (2003), album interamente composto dalle versioni di Pardo Fornaciari da Georges Brassens. La versione di Pardo Fornaciari reperita da Lorenzo Masetti è datata in realtà 16 ottobre 1996, e vorrei a questo punto dire che il 16 ottobre è(ra) pure il compleanno di mia madre. La strofa antimilitarista è ovviamente mantenuta in pieno (e come dubitarne, con Pardo?). Il testo è ripreso da questa pagina.
INNO AI BISCHERI
(continuer)
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envoyé par Lorenzo Masetti, col Venturi come aggiustatore del testo 11/3/2006 - 11:57
L'oramai storica versione italiana di Alessio Lega risale al 2008 ed è contenuta nell'altrettanto storico album di versioni italiane di Alessio Lega e Roberto Bartoli, intitolato Compagnia Cantante. L'album prende nome dalla rubrica che Alessio Lega ha tenuto per anni e anni su A-Rivista Anarchica.
I BRAVI COGLIONI
(continuer)
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envoyé par daniela -k.d.- 4/11/2007 - 17:30
Con questa meravigliosa canzone Brassens specifica un importante distinguo nella categoria di cui già parlava precedentemente in "Le temps ne fait rien à l'affaire"
Flavio Poltronieri 1/12/2015 - 17:33
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אדעסאַ מאַמאַ
anonyme
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Adesa mama
“Odessa Mama” è una canzone popolare Yiddish ucraina, un’ode alla famosa città, la perla del Mar Nero.
Non sono riuscito a capire a quando esattamente risalga la sua composizione, ma “Odessa mama” era già molto nota in tutto l’Est Europa e negli USA già ben prima della seconda guerra mondiale e dell’Olocausto. I suoi interpreti più famosi sono stati Pesach "Peishachke" Burstein (1896-1986), attore, cantante cabarettista ebreo americano di origine polacca, e Aaron Lebedeff (1873–1960), attore ebreo americano di origine bielorussa.
“Odessa Mama” non è forse di per sé una CCG, visto che di fatto non si tratta d’altro che di un nostalgico tributo d’amore alla propria terra da parte di un ebreo ucraino costretto ad emigrare (e tuttavia già solo per questo potrebbe essere inclusa nel percorso sulla Guerra del Lavoro…), ma la propongo lo stesso per due motivi: il primo, per quel penultimo... (continuer)
“Odessa Mama” è una canzone popolare Yiddish ucraina, un’ode alla famosa città, la perla del Mar Nero.
Non sono riuscito a capire a quando esattamente risalga la sua composizione, ma “Odessa mama” era già molto nota in tutto l’Est Europa e negli USA già ben prima della seconda guerra mondiale e dell’Olocausto. I suoi interpreti più famosi sono stati Pesach "Peishachke" Burstein (1896-1986), attore, cantante cabarettista ebreo americano di origine polacca, e Aaron Lebedeff (1873–1960), attore ebreo americano di origine bielorussa.
“Odessa Mama” non è forse di per sé una CCG, visto che di fatto non si tratta d’altro che di un nostalgico tributo d’amore alla propria terra da parte di un ebreo ucraino costretto ad emigrare (e tuttavia già solo per questo potrebbe essere inclusa nel percorso sulla Guerra del Lavoro…), ma la propongo lo stesso per due motivi: il primo, per quel penultimo... (continuer)
ווער עס איז נאר ניט געווען [1]
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envoyé par Bernart Bartleby 4/9/2014 - 16:04
Parcours:
Guerre en Ukraine
Quello che posso dirti è che, ancor prima di dedicarmi a questa pagina con trascrizioni e traduzioni, fila immediatamente via la pagina sull' "inno nazionale" ucraino. Saluti.
Riccardo Venturi 4/9/2014 - 19:53
Ciao Riccardo, sull'inno nazionale ucraino mi sembra che ci fosse stata una discussione... Forse si può salvarla, magari trasferendola nei commenti a questa canzone?
Il testo Yiddish di "Odessa Mama" l'ho trovato su questa pagina di Yiddish Songs And Lyrics, dove ci sono anche la translitterazione in alfabeto latino e la traduzione in inglese... Te lo dico per facilitarti il lavoro che stai per intraprendere...
A proposito della strage ad Odessa dello scorso maggio ho scoperto che potrebbero esservi coinvolti anche dei neofascisti nostrani e che comunque ci sono alcuni militanti di estrema destra italiani tra i paramilitari di Pravyj Sektor... Cerco di fare sul punto un commento più articolato più tardi...
Il testo Yiddish di "Odessa Mama" l'ho trovato su questa pagina di Yiddish Songs And Lyrics, dove ci sono anche la translitterazione in alfabeto latino e la traduzione in inglese... Te lo dico per facilitarti il lavoro che stai per intraprendere...
A proposito della strage ad Odessa dello scorso maggio ho scoperto che potrebbero esservi coinvolti anche dei neofascisti nostrani e che comunque ci sono alcuni militanti di estrema destra italiani tra i paramilitari di Pravyj Sektor... Cerco di fare sul punto un commento più articolato più tardi...
Bernart Bartleby 4/9/2014 - 20:47
Chiaramente il materiale della pagina me lo sono salvato su un file, ma non vedo francamente il motivo di impiantarlo in questa pagina. La decisione di eliminare una pagina intera dal sito è rarissima e grave; a quanto mi risulta, era stata applicata soltanto un'altra volta e su una pagina a suo tempo costruita da me proprio su un altro "inno nazionale", Hatikvà, una canzone sionista che era nata sì nei campi di concentramento nazisti, ma che è diventata poi l'inno di uno stato oppressore. Proprio quella vicenda (con la relativa discussione nella quale, a un certo punto, intervenne l'allora famoso "Nahum", ex "Agnosco Stylum", un ex ateo razionalista (ri)convertitosi all'ebraismo e diventato un ultras sionista dei peggiori, mi fece meditare parecchio sulla questione degli "inni". E, d'ora in poi, ti garantisco che la cautela sarà massima nell'inserire cose del genere. L'Ucraina è un grande... (continuer)
Riccardo Venturi 5/9/2014 - 00:14
Invece di un commento sulla presenza di neofascisti in Ucraina (compreso un tal Francesco Saverio Fontana, alias Francois Xavier Fontaine, alias Stan, uno che nelle foto in Rete sfoggia una maglietta di Casapound e che racconta di essere stato presente alla strage di Odessa), argomento di scarso interesse visto che si sa che ci stanno, come ci stavano in Croazia e Bosnia una ventina d'anni fa (La bête immonde è sempre presente dove c'è da far danno, e non muore mai), vorrei qui segnalare il link all'articolo integrale di Moni Ovadia di cui ho citato in introduzione uno stralcio: s'intitola La città di Babel. C'era una volta Mamma Odessa e parte proprio citando due canzoni ebraiche odessite... Una è questa "Odessa Mama", l'altra sembra altrettanto bella ma per il momento non sono riuscito a reperirne nè il titolo nè tanto meno il testo originale...
Bernart Bartleby 5/9/2014 - 09:52
Tanto, non credo proprio che qualche ucraino segua quel sito. L'azione di togliere di torno l'inno dell'Ucraina mi sembra proprio futile. Sì, lo proposto io, ma più che l'altro, per la bellezza della melodia. Non ho trovato poi, al contrario di Bart, niente di "fascistico" nelle sue parole. A questo punto bisognerebbe cancellare tutto il percorso dedicato agli inni (o controinni), visto che sono NAZIONALI. Como le sigaret :)
E poi, che c'entra l'ennesimo massacro degli ebrei con tutto ciò?
Mi sembra che vi siate un pochettino confusi.
Krzysio - er polaco
p.s.
Vi vorrei far notare, che non mi sono neanche azzardato di proporre l'inno nazionale polacco. In primo luogo, perché quello ucraino, per le parole, ci si ispira.
In secondo, perché richiama i tempi antichi, quando tra gli italiani e i polacchi ci si capiva assai meglio d'oggi.
p.s.s.
No ho niente da dire al confronto della tragedia... (continuer)
E poi, che c'entra l'ennesimo massacro degli ebrei con tutto ciò?
Mi sembra che vi siate un pochettino confusi.
Krzysio - er polaco
p.s.
Vi vorrei far notare, che non mi sono neanche azzardato di proporre l'inno nazionale polacco. In primo luogo, perché quello ucraino, per le parole, ci si ispira.
In secondo, perché richiama i tempi antichi, quando tra gli italiani e i polacchi ci si capiva assai meglio d'oggi.
p.s.s.
No ho niente da dire al confronto della tragedia... (continuer)
Mettete qualche canzone, cosiddetta "russa" .... e allora vediamo
(Kzrysztof Wrona)
(Kzrysztof Wrona)
Di canzoni "cosiddette russe" ce ne sono a decine, ma non mi risulta che ci sia il suo "inno nazionale" (nelle sue varie versioni). Ci terrei a ribadirlo, a costo di essere ripetitivo: questo non è un sito che accetta componenti nazionalistiche, di nessun genere. E i fascisti ucraini, che sono parecchi, ci stanno sulle scatole al pari dei fascisti russi, che sono pure parecchi. E ancor più al pari di quelli italiani, spagnoli, polacchi, croati, inglesi, francesi, nauruani, cileni, sudafricani e di tutto questo disgraziato mondo. Salud! (RV)
Nell'Ucraina dell'Est
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[2014]
Testo di Ahmed il Lavavetri
sull'aria di...beh, secondo me ci arrivate da soli!
Testo di Ahmed il Lavavetri
sull'aria di...beh, secondo me ci arrivate da soli!
Nell'Ucraina dell'Est
(continuer)
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4/9/2014 - 19:13
Parcours:
Guerre en Ukraine
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Махновщина [La Makhnovtchina]
anonyme
![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/smiert.jpg)
Maxnovšćina
[~ 1920]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: ?
Musica / Music / Musique / Sävel:
Forse di origine popolare / Possibly of popular origin
1913: Jurij Černjavskij [Юрий Чернявский], Марш Сибирского полка
(“Marcia del Reggimento Siberiano” / “March of the Siberian Regiment”)
1918: Aleksandr Vasilevič Aleksandrov [Александр Васильевич Александров], 1883-1946
Testo francese / French lyrics / Paroles françaises / Ranskalaiset sanat : Étienne Roda-Gil, 1941-2004
Nestor Makhno [Hecтop Maxнo] nasce a Hulyai-Polè nel distretto di Alexandrovsk in Ucraina, il 27 ottobre 1889. Discendente da una famiglia di umili contadini lavora a sette anni come pastore, ad otto frequenta la scuola che lascia a dodici per mettersi al servizio dei kulaki tedeschi. Alto 1 metro e 65 centimetri è caratterizzato da una certa zoppia causata da colpi di sciabola e pallottole, una delle quali gli aveva... (continuer)
[~ 1920]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: ?
Musica / Music / Musique / Sävel:
Forse di origine popolare / Possibly of popular origin
1913: Jurij Černjavskij [Юрий Чернявский], Марш Сибирского полка
(“Marcia del Reggimento Siberiano” / “March of the Siberian Regiment”)
1918: Aleksandr Vasilevič Aleksandrov [Александр Васильевич Александров], 1883-1946
Testo francese / French lyrics / Paroles françaises / Ranskalaiset sanat : Étienne Roda-Gil, 1941-2004
Nestor Makhno [Hecтop Maxнo] nasce a Hulyai-Polè nel distretto di Alexandrovsk in Ucraina, il 27 ottobre 1889. Discendente da una famiglia di umili contadini lavora a sette anni come pastore, ad otto frequenta la scuola che lascia a dodici per mettersi al servizio dei kulaki tedeschi. Alto 1 metro e 65 centimetri è caratterizzato da una certa zoppia causata da colpi di sciabola e pallottole, una delle quali gli aveva... (continuer)
Махновщина, Mахновщина, [1]
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 21:05
Parcours:
Guerre en Ukraine
![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/rodagil.jpg)
La Makhnovtchina
La versione francese di Étienne Roda-Gil [1962]
Version française d'Étienne Roda-Gil [1962]
French version by Étienne Roda-Gil [1962]
Étienne Roda-Gilin ranskankielinen versio [1962]
Audio in formato OGG. Vorbis / OGG. Vorbis audio link
La famosa versione francese di Étienne Roda-Gil [1962], divenuta uno degli inni e delle più importanti canzoni del movimento anarchico e libertario francese, ripresa poi durante il maggio francese. Non si tratta in realtà della versione più o meno letterale del testo russo, anche se ne mantiene l'impostazione di fondo; rispetto al testo originale russo si tratta comunque di una versione alquanto abbreviata (10 strofe il testo russo, 6 strofe la versione francese). Étienne Roda-Gil, figlio di un esule catalano rifugiatosi in Francia dopo la guerra civile (il suo vero nome era Estevà) la scrisse giovanissimo, all'età di 21 anni, nel 1962;... (continuer)
La versione francese di Étienne Roda-Gil [1962]
Version française d'Étienne Roda-Gil [1962]
French version by Étienne Roda-Gil [1962]
Étienne Roda-Gilin ranskankielinen versio [1962]
Audio in formato OGG. Vorbis / OGG. Vorbis audio link
La famosa versione francese di Étienne Roda-Gil [1962], divenuta uno degli inni e delle più importanti canzoni del movimento anarchico e libertario francese, ripresa poi durante il maggio francese. Non si tratta in realtà della versione più o meno letterale del testo russo, anche se ne mantiene l'impostazione di fondo; rispetto al testo originale russo si tratta comunque di una versione alquanto abbreviata (10 strofe il testo russo, 6 strofe la versione francese). Étienne Roda-Gil, figlio di un esule catalano rifugiatosi in Francia dopo la guerra civile (il suo vero nome era Estevà) la scrisse giovanissimo, all'età di 21 anni, nel 1962;... (continuer)
LA MAKHNOVTCHINA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 21:18
Fonte / Source: a-pesni
"Французская песня о партизанах-махновцах, приписываемая Этьену Рода-Жилю (есть и другие версии авторства), на мелодию русской партизанской песни Петра Парфенова «По долинам и по взгорьям» (1920, там же см. ноты). Предположительно, написана в 1960-е годы.
Этьен Рода-Жиль – композитор и писатель, родился в 1941 году во Франции в семье испанских республиканцев; кроме прочего, создавал музыку для песен Ванессы Паради («Joe le taxi» и др.) и Жюльет Греко. Один из авторов мюзикла о Великой французской революции «Ça ira!»."
Этьен Рода-Жиль – композитор и писатель, родился в 1941 году во Франции в семье испанских республиканцев; кроме прочего, создавал музыку для песен Ванессы Паради («Joe le taxi» и др.) и Жюльет Греко. Один из авторов мюзикла о Великой французской революции «Ça ira!»."
Махновщина
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 21:19
![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/danclore.jpg)
Dan Clore [2002]
Si tratta di una traduzione letterale fatta alcuni anni fa dallo scrittore Dan Clore. Tra tutti i traduttori possibili della Makhnovscina, Dan Clore ha diverse chances di essere uno dei più inaspettati: è infatti noto per essere uno dei maggiori esperti delle opere di Howard Phillips Lovecraft, ed è autore, tra le altre cose, di un lessico lovecraftiano (Weird Words: A Lovecraftian Lexicon) e di un ponderoso saggio sul Grande Cthulhu (Dissecting Cthulhu: Essays on the Cthulhu Mythos). La connessione che qui si stabilisce tra Nestor Makhno e il Grande Cthulhu (Cthuhu fhtagn!) quasi mi commuove, devo dirlo sinceramente. Ad ogni modo, la traduzione di Dan Clore è assolutamente letterale, ed è necessaria una piccola osservazione politico-linguistica su di essa. Come si può vedere dal testo, Dan Clore usa la normale e tradizionale denominazione inglese dell'Ucraina, che prevede... (continuer)
Si tratta di una traduzione letterale fatta alcuni anni fa dallo scrittore Dan Clore. Tra tutti i traduttori possibili della Makhnovscina, Dan Clore ha diverse chances di essere uno dei più inaspettati: è infatti noto per essere uno dei maggiori esperti delle opere di Howard Phillips Lovecraft, ed è autore, tra le altre cose, di un lessico lovecraftiano (Weird Words: A Lovecraftian Lexicon) e di un ponderoso saggio sul Grande Cthulhu (Dissecting Cthulhu: Essays on the Cthulhu Mythos). La connessione che qui si stabilisce tra Nestor Makhno e il Grande Cthulhu (Cthuhu fhtagn!) quasi mi commuove, devo dirlo sinceramente. Ad ogni modo, la traduzione di Dan Clore è assolutamente letterale, ed è necessaria una piccola osservazione politico-linguistica su di essa. Come si può vedere dal testo, Dan Clore usa la normale e tradizionale denominazione inglese dell'Ucraina, che prevede... (continuer)
The Makhnovshchina
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 21:21
![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/schwarzrotfahne.gif)
(Aus dem “Schwarz-roten Liederbuchlein”)
Siamo stati forse i primi ad accorgerci, nel remoto 2005, che lo “Schwarz-rotes Liederbuchlein” dell'Anarcosindacalismo tedesco (evidentemente corrispondente al “Little Red Songbook” degli Industrial Workers of the World) riportava questa versione tedesca della Makhnovscina, del tutto artistica e cantabile, ed attribuita ad un intero sindacato anarchico del settore scolastico, lo “eduCat” di Bonn. Nel frattempo, il “Piccolo canzoniere rossonero” tedesco è del tutto scomparso dalla rete (le canzoni inghiottite da un 404...), ma questa versione sembra trasmigrata almeno in un certo numero di siti anarchici, tra i quali l'Anarchopedia in lingua tedesca. Il sito del sindacato anarchico “eduCat” esiste ancora, ma sembra rimasto aggiornato al 2004; aveva sede, sembra, presso una libreria di Bonn, la “Le Sabot” della Breite Straße 76. Chissà se c'è ancora. Qui, invece, la versione della Makhnovscina è sempre rimasta a partire dal 2 novembre 2005. [RV]
Die Machnowtschina
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 21:35
Poznańska Biblioteka Anarchistyczna “Rozbrat”, Poznań 2002
Difficile trovare qualcosa in cui i polacchi, ancorché anarchici, non facciano per conto loro. Così, questa Machnovscina in polacco (Machnowszczina) è un canto del tutto autonomo; non è, per essere ancor più chiari, una versione della canzone francese di Roda-Gil, e né tantomeno ha qualcosa a che fare con l'originale makhnovista russo. La Biblioteca Anarchica “Rozbrat” (rozbrat significa “rottura”, si prega astenersi da facili battute) esiste a Poznań fin dal 1997 (“Radykalny Poznań”). La versione dovrebbe essere stata redatta nei primi anni 2000; proviene da un volantino stampato senza alcuna indicazione ritrovato in biblioteca (che è, o almeno era all'epoca, un immobile occupato) nel 2002. Non ne risultano incisioni di sorta, nemmeno clandestine. Per la sua natura di canto autonomo, la versione è fornita qui di una traduzione italiana e di una russa (già esistente, ripresa da a-pesni). [RV]
Machnowszczina
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/11/2005 - 22:51
![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/makhnogroup.jpg)
Riccardo Venturi, 13-12-2005
LA MAKHNOVSCINA
(continuer)
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![Махновщина [La Makhnovtchina]](img/upl/jomokaj.jpg)
JoMo (Jean-Marc Leclercq)
JoMo kaj Liberecanoj, 1998
Segnalata originariamente da Nicola Ruggiero, esperantista nonché amministratore “dormiente” oramai da tempo di questo sito, il 13.12.2005 sullo scomparso newsgroup it.fan.musica.guccini, la versione in esperanto della Makhnovscina risale al 1998 a cura di JoMo, uno dei più singolari e versatili artisti musicali in lingua esperanto. Tolosano, nato il 10 ottobre 1961, Jean-Marc Leclercq (“JoMo” sono le iniziali del suo nome declinate in esperanto, jo-mo appunto) ha cominciato ad esibirsi nel lontano 1977; il padre di Leclercq proviene dal Nord della Francia, mentre da parte di madre è un autentico miscuglio: guascone, catalano e italiano. Sua moglie è invece polacca, e la figlia è pure artista e cantante, ma in lingua polacca. Con un simile “background” che ricorda quello del padre fondatore dell'esperanto, Ludwik Lejzer Zamenhof, è quasi... (continuer)
JoMo kaj Liberecanoj, 1998
Segnalata originariamente da Nicola Ruggiero, esperantista nonché amministratore “dormiente” oramai da tempo di questo sito, il 13.12.2005 sullo scomparso newsgroup it.fan.musica.guccini, la versione in esperanto della Makhnovscina risale al 1998 a cura di JoMo, uno dei più singolari e versatili artisti musicali in lingua esperanto. Tolosano, nato il 10 ottobre 1961, Jean-Marc Leclercq (“JoMo” sono le iniziali del suo nome declinate in esperanto, jo-mo appunto) ha cominciato ad esibirsi nel lontano 1977; il padre di Leclercq proviene dal Nord della Francia, mentre da parte di madre è un autentico miscuglio: guascone, catalano e italiano. Sua moglie è invece polacca, e la figlia è pure artista e cantante, ma in lingua polacca. Con un simile “background” che ricorda quello del padre fondatore dell'esperanto, Ludwik Lejzer Zamenhof, è quasi... (continuer)
Maĥnovŝĉino
(continuer)
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envoyé par Riccardo e Nicola 13/12/2005 - 16:50
Questa, che appare essere (almeno per ora) l'unica versione d'arte e cantabile della Makhnovscina in inglese, proviene dalla pagina SoundClick di una band, SuZQ, sulla quale non si hanno ulteriori notizie. In realtà, la traduzione inglese è a corredo di una versione francese (scaricabile dalla pagina) con un testo leggermente modificato rispetto a quello di Roda-Gil (tale versione era stata originariamente riportata in questa pagina, ma riteniamo che non ce ne sia alcun bisogno date le differenze veramente minime con quella “canonica”; in ogni caso il testo della versione è presente nella pagina linkata). La versione inglese, invece, non può essere considerata una reale traduzione: è una vera e propria riscrittura, in piena regola e cantabile per chi volesse. [RV]
Makhnovtchina (Makhno's Army)
(continuer)
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envoyé par giorgio 4/4/2012 - 09:14
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Nestor Makhno
[2007]
Scritta da Davide Giromini
Written by Davide Giromini
(ancora inedita in album)
(still unreleased)
Nestor Makhno, 1917.
Scritta da Davide Giromini
Written by Davide Giromini
(ancora inedita in album)
(still unreleased)
Nestor Makhno, 1917.
Davide Giromini e i suoi Apuamater hanno dedicato questa canzone, durante il concerto del 7 dicembre 2007 al Teatro degli Animosi, agli Anarchici di Carrara. Su Nestor Makhno rimandiamo, ovviamente, alla Makhnovscina; ora qualche parola su questa breve canzone (forse l'abbozzo di una canzone più lunga che Davide starà preparando? Chi lo sa!)
Certo, anche così com'è, una tipica "canzone a flash" girominiana. La prima strofa la lotta di Makhno, la guerra contro le armate "bianche" di Denikin e contro quelle bolsceviche ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), le condizioni terribili. Nella seconda l'esilio del generale bianco Denikin, a Parigi, solo, dissoluto. Davide ha abituato a questo tipo di composizione, che può sconcertare solo chi non lo conosce. Noi, per fortuna, lo conosciamo bene. [RV]
Certo, anche così com'è, una tipica "canzone a flash" girominiana. La prima strofa la lotta di Makhno, la guerra contro le armate "bianche" di Denikin e contro quelle bolsceviche ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), le condizioni terribili. Nella seconda l'esilio del generale bianco Denikin, a Parigi, solo, dissoluto. Davide ha abituato a questo tipo di composizione, che può sconcertare solo chi non lo conosce. Noi, per fortuna, lo conosciamo bene. [RV]
Nella steppa sconfinata,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 29/7/2008 - 19:55
Parcours:
Guerre en Ukraine
Version française – NESTOR MAKHNO – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Nestor Makhno – Apuamater Indiesfolk – Davide Giromini - 2007
Davide Giromini et ses Apuamater ont dédié cette chanson durant le concert du 7 décembre 2007 au Théâtre des Animosi, aux anarchistes de Carrare. À propos de Nestor Makhno nous renvoyons évidemment à la Makhnovscina; maintenant quelques mots à propos de cette chanson (peut-être l'esquisse d'une chanson plus longue que Davide prépare ? Qui le sait !)
Certes, même comme elle est, une typique « chanson flash » girominienne. La première strophe présente la lutte de Makhno, la guerre contre les armées blanches de Dénikine et contre les bolchéviques ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), les conditions terribles. Dans la seconde, l'exil du général blanc Dénikine, à Paris, débauché. David est habitué à ce genre de composition,... (continuer)
Chanson italienne – Nestor Makhno – Apuamater Indiesfolk – Davide Giromini - 2007
Davide Giromini et ses Apuamater ont dédié cette chanson durant le concert du 7 décembre 2007 au Théâtre des Animosi, aux anarchistes de Carrare. À propos de Nestor Makhno nous renvoyons évidemment à la Makhnovscina; maintenant quelques mots à propos de cette chanson (peut-être l'esquisse d'une chanson plus longue que Davide prépare ? Qui le sait !)
Certes, même comme elle est, une typique « chanson flash » girominienne. La première strophe présente la lutte de Makhno, la guerre contre les armées blanches de Dénikine et contre les bolchéviques ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), les conditions terribles. Dans la seconde, l'exil du général blanc Dénikine, à Paris, débauché. David est habitué à ce genre de composition,... (continuer)
NESTOR MAKHNO
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envoyé par Marco Valdo M.I. 2/5/2010 - 22:05
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dall'album "Viva la lotta partigiana" (2016)
Trascritta all'ascolto (ci può essere qualche imprecisione).
Canzone dedicata all'eccidio di Odessa alla Casa dei Sindacati ad opera dei nazisti ucraini, il caso di stragismo terrorista più rimosso nella storia recente.
Si veda Donbass: da che parte stare su Carmilla online.