Gianni Sartori 1/10/2022 - 15:37
USO DI ARMI CHIMICHE CONTRO LA RESISTENZA CURDA
Gianni Sartori
Nella mattinata del 20 ottobre oltre duecento persone stavano manifestando in place de Luxembourg (nei pressi della sede della Commissione europea) a Bruxelles contro l’impiego di armi chimiche e gas tossici da parte della Turchia. Utilizzati, ça va sans dire, contro la Resistenza curda nel Bashur (il Kurdistan del Sud, dentro i confini iracheni). In questo periodo soprattutto nell’area montagnosa di Werxelê (regione curda di Avashîn).
Ma contro i manifestanti curdi è immediatamente scattata l’ordinaria repressione a base di lacrimogeni e manganellate.
Eppure la cosa ormai dovrebbe essere di dominio pubblico. Se non bastavano le testimonianze raccolte e portate a conoscenza dell’opinione pubblica ormai da anni (soprattutto l’anno scorso, mentre era in pieno svolgimento l’operazione militare da Ankara in aprile), ultimamente... (continuer)
Gianni Sartori 20/10/2022 - 20:50
IRAN: IMPICCAGIONE DI UN ALTRO PRIGIONIERO POLITICO CURDO
Gianni Sartori
Sarkut Ahmadi, un militante (o - secondo altre fonti - ex-militante) di Komala, in carcere da due anni, è stato impiccato il 22 febbraio nel carcere di Dizelababd a Kermanshah.
Dalle notizie diffuse dall’Organizzazione per i Diritti Umani Hengaw, il giovane curdo (29 anni) era stato arrestato nel gennaio 2021 quando aveva già lasciato l’organizzazione e mentre si recava in Turchia per poi raggiungere l’Europa.
Era stato condannato a morte in quanto si presumeva fosse coinvolto nell’uccisione di un membro delle forze di sicurezza, Sargurd Hassan Maleki. Un fatto risalente all’agosto 2017 e rivendicato da un gruppo che si firmava “Combattenti della bandiera rossa”.
All’epoca, agosto 2017, nei giorni immediatamente successivi all’uccisione di Hassan Maleki, una decina di familiari di Sarkut Ahmadi erano stati arrestati... (continuer)
Gianni Sartori 27/2/2023 - 18:12
COSI’ GLI EZIDI PRESERVANO LE PROPRIE TRADIZIONI E IL DIRITTO IRRINUNCIABILE ALL’AUTODETERMINAZIONE
Nonostante il persistente rischio di genocidio e le continue persecuzioni provenienti da vari fronti ostili (oltre a Daesh, Ankara…) anche quest’anno i curdi ezidi celebrano il “Mercoledì Rosso”. Fieri di una identità che non si è mai omologata o fatta omologare.
Gianni Sartori
I Curdi ezidi attualmente non sarebbero più di milione (per altre fonti solo 700mila).
Vivono principalmente nel Kurdistan del Sud (Bashur) oltre che in Siria, Turchia, Armenia, Russia Georgia e - nella diaspora - in Europa (soprattutto in Germania).
Come è noto nel 2014 hanno subito un autentico genocidio da parte dello Stato islamico (Daesh) a Shengal (Irak). E qui, come ricordava in uno dei suoi ultimi lavori Zero Calcare “si è stabilita dal 2017 l'autonomia basata sui principi della rivoluzione curda”. Ossia... (continuer)
Nonostante il persistente rischio di genocidio e le continue persecuzioni provenienti da vari fronti ostili (oltre a Daesh, Ankara…) anche quest’anno i curdi ezidi celebrano il “Mercoledì Rosso”. Fieri di una identità che non si è mai omologata o fatta omologare.
Gianni Sartori
I Curdi ezidi attualmente non sarebbero più di milione (per altre fonti solo 700mila).
Vivono principalmente nel Kurdistan del Sud (Bashur) oltre che in Siria, Turchia, Armenia, Russia Georgia e - nella diaspora - in Europa (soprattutto in Germania).
Come è noto nel 2014 hanno subito un autentico genocidio da parte dello Stato islamico (Daesh) a Shengal (Irak). E qui, come ricordava in uno dei suoi ultimi lavori Zero Calcare “si è stabilita dal 2017 l'autonomia basata sui principi della rivoluzione curda”. Ossia... (continuer)
Gianni Sartori 25/4/2023 - 15:22
CADE OGGI, 12 MAGGIO, IL 49° ANNIVERSARIO DEL MARTIRO DELLE FEMMINISTA CURDA LEYLA QASIM, condannata alla pena capitale dal regime di Saddam Hussein
IN MEMORIA DELLA “SPOSA DEL KURDISTAN”
Gianni Sartori
Ovviamente sappiamo tutti che Saddam Hussein non venne abbattuto (e che l’Iraq non venne invaso) per aver impiccato o sterminato con gas letali i curdi.
Tantomeno per la guerra con l’Iran durante la quale godeva del sostegno statunitense.
Tuttavia si rimane perplessi quando altri popoli oppressi talvolta lo ricordano ancora - questo macellaio - un campione dell’antimperialismo.
“Contraddizioni in seno ai popoli” verrebbe da dire.
Oggi 12 maggio, cade il 49° anniversario dell’impiccagione di Leyla Qasim e di altri quattro compagni curdi: Jawad Hamawandi, Nariman Fuad Masti, Hassan Hama Rashid e Azad Sleman Miran.
Nella memoria della Resistenza curda il nome della giovane militante... (continuer)
IN MEMORIA DELLA “SPOSA DEL KURDISTAN”
Gianni Sartori
Ovviamente sappiamo tutti che Saddam Hussein non venne abbattuto (e che l’Iraq non venne invaso) per aver impiccato o sterminato con gas letali i curdi.
Tantomeno per la guerra con l’Iran durante la quale godeva del sostegno statunitense.
Tuttavia si rimane perplessi quando altri popoli oppressi talvolta lo ricordano ancora - questo macellaio - un campione dell’antimperialismo.
“Contraddizioni in seno ai popoli” verrebbe da dire.
Oggi 12 maggio, cade il 49° anniversario dell’impiccagione di Leyla Qasim e di altri quattro compagni curdi: Jawad Hamawandi, Nariman Fuad Masti, Hassan Hama Rashid e Azad Sleman Miran.
Nella memoria della Resistenza curda il nome della giovane militante... (continuer)
Gianni Sartori 12/5/2023 - 11:04
ژماردن
CURDI: DOPO IL TERREMOTO, LA SOSTITUZIONE ETNICA?
Gianni Sartori
Tra gli effetti collaterali del terremoto del 6 febbraio esiste anche quello di un possibile “cambiamento demografico” (leggi: sostituzione etnica) nelle regioni maggiormente colpite. Fino al momento del sisma abitate prevalentemente da curdi alawiti (seguaci dell’alevismo, corrente islamica di derivazione sciita).
Preoccupanti le prospettive, per esempio, per le popolazioni curde alawite di Pazarcik e di Elbistan (provincia di Kahramanmaras/Gurgum). Già fortunosamente sopravvissute ai pogrom degli anni settanta, in particolare nel dicembre del 1978 (coincidenza: appena dopo la fondazione del PKK) quando oltre un migliaio di curdi-alawiti vennero brutalmente ammazzati e molti altri costretti alla fuga, disperdendosi sia in altre regioni della Turchia che in Europa.
Ora in qualche modo Ankara sembra volerci riprovare avendoli... (continuer)
Gianni Sartori
Tra gli effetti collaterali del terremoto del 6 febbraio esiste anche quello di un possibile “cambiamento demografico” (leggi: sostituzione etnica) nelle regioni maggiormente colpite. Fino al momento del sisma abitate prevalentemente da curdi alawiti (seguaci dell’alevismo, corrente islamica di derivazione sciita).
Preoccupanti le prospettive, per esempio, per le popolazioni curde alawite di Pazarcik e di Elbistan (provincia di Kahramanmaras/Gurgum). Già fortunosamente sopravvissute ai pogrom degli anni settanta, in particolare nel dicembre del 1978 (coincidenza: appena dopo la fondazione del PKK) quando oltre un migliaio di curdi-alawiti vennero brutalmente ammazzati e molti altri costretti alla fuga, disperdendosi sia in altre regioni della Turchia che in Europa.
Ora in qualche modo Ankara sembra volerci riprovare avendoli... (continuer)
Gianni Sartori 22/2/2023 - 16:05
In nemmeno cinque mesi (126 giorni) il regime iraniano ha giustiziato circa 200 prigionieri. In prevalenza curdi (51) e beluci (42).
L’8 maggio altri due impiccati per “blasfemia”.
IRAN: IL BOIA NON VA IN FERIE
Gianni Sartori
Secondo i dati forniti dall’Ong Hengaw sarebbero circa 200 (199 quelli finora accertati e identificati) le persone giustiziate quest’anno in Iran. Con una netta prevalenza di curdi (51) e beluci (42). Ossia il 55% del totale.
Tenendo conto che di altri 31 impiccati dal regime nel 2023 finora non è stato possibile accertare l’identità e la provenienza (5 sarebbero stranieri).
L’incremento delle condanne a morte e delle esecuzioni ha coinciso con le proteste dilagate nel paese per l’assassinio il 16 settembre 2022 di Jina Amin (che i media si ostinano a chiamare solo con il nome imposto dall’anagrafe iraniana - Mahsa - cancellandone di fatto l’identità curda).
Complessivamente... (continuer)
L’8 maggio altri due impiccati per “blasfemia”.
IRAN: IL BOIA NON VA IN FERIE
Gianni Sartori
Secondo i dati forniti dall’Ong Hengaw sarebbero circa 200 (199 quelli finora accertati e identificati) le persone giustiziate quest’anno in Iran. Con una netta prevalenza di curdi (51) e beluci (42). Ossia il 55% del totale.
Tenendo conto che di altri 31 impiccati dal regime nel 2023 finora non è stato possibile accertare l’identità e la provenienza (5 sarebbero stranieri).
L’incremento delle condanne a morte e delle esecuzioni ha coinciso con le proteste dilagate nel paese per l’assassinio il 16 settembre 2022 di Jina Amin (che i media si ostinano a chiamare solo con il nome imposto dall’anagrafe iraniana - Mahsa - cancellandone di fatto l’identità curda).
Complessivamente... (continuer)
Gianni Sartori 10/5/2023 - 13:09
CHI HA UCCISO (e per conto di chi) Nagihan Akarsel?
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continuer)
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continuer)
Gianni Sartori 5/10/2022 - 16:27
SIMPATIE PER ERDOGAN CRESCONO, ANCHE A “SINISTRA”….?
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continuer)
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continuer)
Gianni Sartori 19/11/2022 - 10:16
Qual’è dopo cinque anni la situazione di Afrin?
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continuer)
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continuer)
Gianni Sartori 8/5/2023 - 22:59
Good Kurds, Bad Kurds
Riccardo Venturi, 28-4-2022 08:24
Curdi buoni, Curdi cattivi
(continuer)
(continuer)
28/4/2022 - 08:25
KURDISTAN DEL SUD: NONOSTANTE TUTTO LA GUERRIGLIA CURDA RESISTE ALL’AGGRESSIONE TURCA
Gianni Sartori
Nell’indifferenza generale, lo Stato turco seguita a massacrare impunemente i curdi nei territori formalmente sotto amministrazione irachena, il Kurdistan del sud (Bashur). Oltre che ovviamente in Bakur e Rojava; è di oggi - 4 agosto - la notizia che un drone turco ha causato una decina di feriti nella città di Tall Rifat nel nord della Siria nei territori gestiti dall’AANES. Proprio qui a Tall Rifat il 19 luglio, in uno dei quasi quotidiani bombardamenti, erano stati colpiti dai droni anche soldati governativi siriani.
Al fine di annientare le basi del PKK tra i monti del Bashur, Ankara non esita a far uso massiccio, oltre che di armi convenzionali, di micidiali gas tossici, letteralmente“sparati” nei tunnel per eliminare i partigiani.
Attualmente sarebbero almeno quattromila i militari... (continuer)
Gianni Sartori 4/8/2022 - 20:30
STRAGE DI ISTANBUL: L’AANES RICHIEDE UN’INCHIESTA INTERNAZIONALE
Gianni Sartori
La strage del 13 novembre 2022, con il suo tragico bilancio di civili massacrati, ha suscitato oltre che sacrosanta indignazione, una ridda di ipotesi. Da quelle improbabili (come la “pista armena, dopo un presunta rivendicazione dell’ASALA, un’organizzazione di cui non si sentiva parlare da circa 30 anni…) ad altre più realistiche (vedi chi ha creduto di riconoscervi i metodi dell’Isis). Altra ipotesi, una deriva terroristica interna al movimento curdo, opera di qualche gruppo “incontrollato”.
O magari potrebbe essere collegata alle recenti difficoltà incontrate da Ankara nel gestire i suoi ascari (a scelta: l’Esercito Nazionale Siriano, l’ex al-Nusra ora Hayat Tahrir al-Sham, Jabhat al-Shamiya, Jaish al-Islam…con episodi di insubordinazione da parte di che teme di essere scaricato).
A parte il classico “cui... (continuer)
Gianni Sartori
La strage del 13 novembre 2022, con il suo tragico bilancio di civili massacrati, ha suscitato oltre che sacrosanta indignazione, una ridda di ipotesi. Da quelle improbabili (come la “pista armena, dopo un presunta rivendicazione dell’ASALA, un’organizzazione di cui non si sentiva parlare da circa 30 anni…) ad altre più realistiche (vedi chi ha creduto di riconoscervi i metodi dell’Isis). Altra ipotesi, una deriva terroristica interna al movimento curdo, opera di qualche gruppo “incontrollato”.
O magari potrebbe essere collegata alle recenti difficoltà incontrate da Ankara nel gestire i suoi ascari (a scelta: l’Esercito Nazionale Siriano, l’ex al-Nusra ora Hayat Tahrir al-Sham, Jabhat al-Shamiya, Jaish al-Islam…con episodi di insubordinazione da parte di che teme di essere scaricato).
A parte il classico “cui... (continuer)
Gianni Sartori 15/11/2022 - 19:43
L'anno scorso perdeva la vita in circostanze poco chiare la prigioniera politica curda Garibe Gezer, purtroppo già nota per le angherie subite in carcere. A distanza di un anno emergono nuove prove sulle violenze a cui era stata sottoposta.
DALLE IMMAGINI VIDEO ULTERIORI CONFERME DEI MALTRATTAMENTI SUBITI DA GARIBE GEZER
Gianni Sartori
Oramai la lista delle vittime curde della repressione in Turchia si va talmente allungando che sinceramente fatico a tenerne il conto. Così come diventa difficile ricordarne tutti i volti, i nomi…
Ma di Garibe Gezer non potrei dimenticarmi.
Me ne ero occupato ancora nell’ottobre 2021 dopo la denuncia da parte dei suoi avvocati di umiliazioni, maltrattamenti, sevizie…nei suoi confronti.
Garibe Gezer sosteneva di essere stata torturata e violentata dai suoi carcerieri in una cella imbottita della prigione di Kandira (Kocaeli). Inoltre, dichiaravano i suoi... (continuer)
DALLE IMMAGINI VIDEO ULTERIORI CONFERME DEI MALTRATTAMENTI SUBITI DA GARIBE GEZER
Gianni Sartori
Oramai la lista delle vittime curde della repressione in Turchia si va talmente allungando che sinceramente fatico a tenerne il conto. Così come diventa difficile ricordarne tutti i volti, i nomi…
Ma di Garibe Gezer non potrei dimenticarmi.
Me ne ero occupato ancora nell’ottobre 2021 dopo la denuncia da parte dei suoi avvocati di umiliazioni, maltrattamenti, sevizie…nei suoi confronti.
Garibe Gezer sosteneva di essere stata torturata e violentata dai suoi carcerieri in una cella imbottita della prigione di Kandira (Kocaeli). Inoltre, dichiaravano i suoi... (continuer)
Gianni Sartori 26/11/2022 - 22:00
AL MOMENTO E’ ANCORA IMPOSSIBILE STABILIRE CHI ABBIA COLPITO SINAN ATES - TRA LE TANTE VITTIME DEI LUPI GRIGI C’E’ L’IMBARAZZO DELLA SCELTA
Ankara: Sinan Ateş ucciso in un attentato
Gianni Sartori
Ovviamente le ipotesi si sprecano. Gli Armeni? I Curdi? La sinistra rivoluzionaria Turca? Un regolamento di conti interno?
Comunque sia (e standoper ora alle notizie d’agenzia) un noto esponente dei “Lupi Grigi”, Sinan Ateş, è stato ucciso nel quartiere di Kızılırmakad (Ankara).
Nello stesse circostanze veniva ferito anche Selman Bozkurt, politicamente vicino a Sinan Ateş.
I due sono stati colpiti con una pistola dal passeggero di una moto guidata da un altro attentatore.
In passato Sinan Ateş era conosciuto come presidente della Fondazione per l’educazione e la cultura Ülkü Ocakları. Fondata ancora negli anni sessanta, viene considerata dai dissidenti turchi e curdi come una “organizzazione... (continuer)
Ankara: Sinan Ateş ucciso in un attentato
Gianni Sartori
Ovviamente le ipotesi si sprecano. Gli Armeni? I Curdi? La sinistra rivoluzionaria Turca? Un regolamento di conti interno?
Comunque sia (e standoper ora alle notizie d’agenzia) un noto esponente dei “Lupi Grigi”, Sinan Ateş, è stato ucciso nel quartiere di Kızılırmakad (Ankara).
Nello stesse circostanze veniva ferito anche Selman Bozkurt, politicamente vicino a Sinan Ateş.
I due sono stati colpiti con una pistola dal passeggero di una moto guidata da un altro attentatore.
In passato Sinan Ateş era conosciuto come presidente della Fondazione per l’educazione e la cultura Ülkü Ocakları. Fondata ancora negli anni sessanta, viene considerata dai dissidenti turchi e curdi come una “organizzazione... (continuer)
Gianni Sartori 31/12/2022 - 15:23
Per il recente sisma che ha colpito le regioni curde entro i confini di Turchia e Siria si può parlare di un “massacro annunciato”.
CATASTROFE NATURALE? SOLO IN PARTE….
Gianni Sartori
Certo, quando – giusto un anno fa – ricordando le devastanti alterazioni del tessuto urbano imposte alla città curda di Diyarbakir (“L’urbanistica al servizio della repressione”)* scrivevo:
“Inoltre, come denunciano gli architetti, i materiali utilizzati sono di pessima qualità e in futuro non mancheranno problemi”
Non pensavo a scenari apocalittici come quelli derivati dal tremendo sisma (magnitudine di 7,8) che ha colpito il Kurdistan (sud est della Turchia e nord della Siria). Evidenziavo piuttosto il carattere concentrazionario, securitario dell’operazione. Parlando oltre che dall’aspetto immobiliare- edilizio anche di militarizzazione dei territori.
Riandando con la memoria, per analogia “a quanto... (continuer)
CATASTROFE NATURALE? SOLO IN PARTE….
Gianni Sartori
Certo, quando – giusto un anno fa – ricordando le devastanti alterazioni del tessuto urbano imposte alla città curda di Diyarbakir (“L’urbanistica al servizio della repressione”)* scrivevo:
“Inoltre, come denunciano gli architetti, i materiali utilizzati sono di pessima qualità e in futuro non mancheranno problemi”
Non pensavo a scenari apocalittici come quelli derivati dal tremendo sisma (magnitudine di 7,8) che ha colpito il Kurdistan (sud est della Turchia e nord della Siria). Evidenziavo piuttosto il carattere concentrazionario, securitario dell’operazione. Parlando oltre che dall’aspetto immobiliare- edilizio anche di militarizzazione dei territori.
Riandando con la memoria, per analogia “a quanto... (continuer)
Gianni Sartori 8/2/2023 - 10:32
NEL KURDISTAN SOTTO OCCUPAZIONE, SIA DI ANKARA (Bakur) CHE DI TEHERAN (Rojhilat), AVERE 14 ANNI E’ COMUNQUE PERICOLOSO…
Gianni Sartori
Un quattordicenne curdo picchiato e torturato in Bakur, un suo coetaneo preso a fucilate sulla frontiera tra Iran e Iraq...vita dura per gli adolescenti curdi in un Paese "che non c'è" (almeno per ora)
Cosa hanno in comune, oltre al fatto di avere entrambi l’età di 14 anni, i due adolescenti vittime rispettivamente di torture da parte della polizia turca e di ferite da colpi di arma da fuoco esplosi dai militari iraniani?
Il fatto (per i loro carnefici forse la “colpa”) di essere curdi.
A Lice, nella provincia di Diyarbakir, un ragazzo curdo quattordicenne (di cui l’agenzia Mezopotamya, per la sua sicurezza, ha fornito solo le iniziali: YD) ha denunciato di essere stato maltrattato e torturato da quattro poliziotti che lo hanno costretto a dire “Io sono... (continuer)
Gianni Sartori
Un quattordicenne curdo picchiato e torturato in Bakur, un suo coetaneo preso a fucilate sulla frontiera tra Iran e Iraq...vita dura per gli adolescenti curdi in un Paese "che non c'è" (almeno per ora)
Cosa hanno in comune, oltre al fatto di avere entrambi l’età di 14 anni, i due adolescenti vittime rispettivamente di torture da parte della polizia turca e di ferite da colpi di arma da fuoco esplosi dai militari iraniani?
Il fatto (per i loro carnefici forse la “colpa”) di essere curdi.
A Lice, nella provincia di Diyarbakir, un ragazzo curdo quattordicenne (di cui l’agenzia Mezopotamya, per la sua sicurezza, ha fornito solo le iniziali: YD) ha denunciato di essere stato maltrattato e torturato da quattro poliziotti che lo hanno costretto a dire “Io sono... (continuer)
Gianni Sartori 22/3/2023 - 19:00
IN MEMORIA DI Xwiska Nesrîn
Gianni Sartori
“Xwiska Nesrîn” (Sorella Nesrîn) è stata sepolta il 24 marzo al Père-Lachaise. Il luogo più indicato per questa militante internazionalista che per tutta la vita ha difeso la causa curda da Praga a Baghdad a Parigi…
L’estremo approdo di ribelli e rivoluzionari (spesso nella condizione di migranti, clandestini, profughi erranti…) di ogni genere e tendenza.Dal libertario ucraino Nestor Makhno allo scrittore stalinista (per quanto in buona fede e morto nel 1935, quindi prima della tragedia rivelatrice del maggio ’37 a Barcelona) Henri Barbusse. Ultima trincea comunarda nel 1871 dove, davanti al muro sud esterno (destinato a passare alla Storia come “muro dei Federati”) il 28 maggio vennero fucilati gli ultimi insorti sopravvissuti (147).
Hélène Ghassemlou se n’era andata il 10 marzo all’età di 89 anni.
Nata a Praga (Cecoslovacchia, all’epoca) nel... (continuer)
Gianni Sartori
“Xwiska Nesrîn” (Sorella Nesrîn) è stata sepolta il 24 marzo al Père-Lachaise. Il luogo più indicato per questa militante internazionalista che per tutta la vita ha difeso la causa curda da Praga a Baghdad a Parigi…
L’estremo approdo di ribelli e rivoluzionari (spesso nella condizione di migranti, clandestini, profughi erranti…) di ogni genere e tendenza.Dal libertario ucraino Nestor Makhno allo scrittore stalinista (per quanto in buona fede e morto nel 1935, quindi prima della tragedia rivelatrice del maggio ’37 a Barcelona) Henri Barbusse. Ultima trincea comunarda nel 1871 dove, davanti al muro sud esterno (destinato a passare alla Storia come “muro dei Federati”) il 28 maggio vennero fucilati gli ultimi insorti sopravvissuti (147).
Hélène Ghassemlou se n’era andata il 10 marzo all’età di 89 anni.
Nata a Praga (Cecoslovacchia, all’epoca) nel... (continuer)
Gianni Sartori 24/3/2023 - 09:09
Cappuccio rosso
ANCHE DA MOSCA L’INVITO A ERDOGAN DI DARSI UNA CALMATA?
Gianni Sartori
La notizia (30 novembre 2022) arriva dall’Agence France-Presse, mentre l’informazione sarebbe stata fornita a AFP, oltre che da abitanti di Tal Rifaat, anche dall’ Osservatorio siriano dei diritti umani (OSDH).
La Russia (che sostiene il regime di Damasco) starebbe potenziando la propria presenza militare in alcune zone del Nord della Siria sotto il controllo in parte dei curdi, in parte dell’esercito di Bachar al-Assad. Zone in prossimità del confine turco e sotto perenne minaccia di attacco e invasione da parte di Ankara. Soprattutto da quando il 20 novembre è stata avviata una intensa campagna di raid aerei, costata in soli dieci giorni la vita a 75 combattenti curdi, oltre a una decina di civili e numerosi soldati siriani.
I rinforzi di truppe russe si andrebbero concentrando soprattutto nel territorio di Tal... (continuer)
gianni Sartori 30/11/2022 - 19:24
Una prigioniera politica curda liberata dopo 30 anni di prigionia è stata nuovamente arrestata, ancor prima di uscire dal carcere.
Una vicenda che per certi aspetti ricorda quella di Ruth First nel Sudafrica dell’apartheid
IERI CON RUTH FIRST, OGGI CON SADIYE MANAP: REGIMI DIVERSI, STESSE METODOLOGIE REPRESSIVE
Gianni Sartori
Vi ricordate del film “Un mondo a parte”?
Con la protagonista che viene periodicamente arrestata per i suoi articoli e per il suo impegno contro l’apartheid (magari soltanto per aver partecipato al funerale di un militante morto sotto tortura), rimessa in libertà dopo qualche tempo e immediatamente, appena in strada, arrestata di nuovo ogni volta?
Il film ricostruiva la vita della militante antiapartheid Ruth First (esponete dell’ANC e del SACP, ricordata per la sua campagna contro i lasciapassare obbligatori per le donne e per il sostegno alle lotte dei minatori... (continuer)
Una vicenda che per certi aspetti ricorda quella di Ruth First nel Sudafrica dell’apartheid
IERI CON RUTH FIRST, OGGI CON SADIYE MANAP: REGIMI DIVERSI, STESSE METODOLOGIE REPRESSIVE
Gianni Sartori
Vi ricordate del film “Un mondo a parte”?
Con la protagonista che viene periodicamente arrestata per i suoi articoli e per il suo impegno contro l’apartheid (magari soltanto per aver partecipato al funerale di un militante morto sotto tortura), rimessa in libertà dopo qualche tempo e immediatamente, appena in strada, arrestata di nuovo ogni volta?
Il film ricostruiva la vita della militante antiapartheid Ruth First (esponete dell’ANC e del SACP, ricordata per la sua campagna contro i lasciapassare obbligatori per le donne e per il sostegno alle lotte dei minatori... (continuer)
Gianni Sartori 2/12/2022 - 17:01
TUTTO COME PREVISTO: LA SVEZIA ESPELLE, LA TURCHIA IMPRIGIONA
Gianni Sartori
La notizia, diffusa dall’Agenzia Anadolu e ripresa da AFP, è fresca, di giornata (sabato 3 dicembre, ore 15.00).
Mahmut Tat, uno dei primi espulsi dalla Svezia in Turchia, dove stato condannato a circa sette anni per presunta appartenenza al PKK, è stato incarcerato (sempre il 3 dicembre) su ordine di un tribunale turco.
Rifugiato in Svezia dal 2015 (dove però la sua domanda d’asilo veniva respinta), era stato arrestato e rinchiuso in un centro di detenzione a Mölndal. Espulso e rinviato in Turchia, appena sceso dall’aereo, nella serata del 2 dicembre, lo hanno immediatamente arrestato e - il giorno successivo - portato in tribunale.
Ormai da mesi (da maggio per la precisione) la questione dei rifugiati curdi (ma anche dei turchi dissidenti) in Svezia e in Finlandia è all’ordine del giorno. Una sorta di ricatto... (continuer)
Gianni Sartori
La notizia, diffusa dall’Agenzia Anadolu e ripresa da AFP, è fresca, di giornata (sabato 3 dicembre, ore 15.00).
Mahmut Tat, uno dei primi espulsi dalla Svezia in Turchia, dove stato condannato a circa sette anni per presunta appartenenza al PKK, è stato incarcerato (sempre il 3 dicembre) su ordine di un tribunale turco.
Rifugiato in Svezia dal 2015 (dove però la sua domanda d’asilo veniva respinta), era stato arrestato e rinchiuso in un centro di detenzione a Mölndal. Espulso e rinviato in Turchia, appena sceso dall’aereo, nella serata del 2 dicembre, lo hanno immediatamente arrestato e - il giorno successivo - portato in tribunale.
Ormai da mesi (da maggio per la precisione) la questione dei rifugiati curdi (ma anche dei turchi dissidenti) in Svezia e in Finlandia è all’ordine del giorno. Una sorta di ricatto... (continuer)
Gianni Sartori 3/12/2022 - 17:41
CURDI SENZA PACE: mentre il regime iraniano fa impiccare il prigioniero politico Mohiuddin Ebrahimi, nove combattenti curdi del Rojava muoiono in un incidente aereo
Gianni Sartori
Non so se un giorno (comincio a dubitarne in verità) accadrà che come auspicava Neruda “il popolo potrà salire dal mezzo della tormenta scatenata alla chiarità dell’universo”.
Ma qualora il sogno di tante generazioni di oppressi e sfruttati - e soprattutto ribelli ("in sé e per sé”) - dovesse realizzarsi, dovranno rivolgere uno sguardo grato a tutti coloro, in maggioranza “anonimi compagni”, che su questa strada impervia sono caduti. Talvolta intere famiglie, come quella dei Cervi.
E’ questo anche il caso di Mohiuddin Ebrahimi, un prigioniero politico curdo di 43 anni impiccato nella prigione di Urmia (ROJHILAT, Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana) il 17 marzo. Due giorni prima (come informava... (continuer)
Gianni Sartori
Non so se un giorno (comincio a dubitarne in verità) accadrà che come auspicava Neruda “il popolo potrà salire dal mezzo della tormenta scatenata alla chiarità dell’universo”.
Ma qualora il sogno di tante generazioni di oppressi e sfruttati - e soprattutto ribelli ("in sé e per sé”) - dovesse realizzarsi, dovranno rivolgere uno sguardo grato a tutti coloro, in maggioranza “anonimi compagni”, che su questa strada impervia sono caduti. Talvolta intere famiglie, come quella dei Cervi.
E’ questo anche il caso di Mohiuddin Ebrahimi, un prigioniero politico curdo di 43 anni impiccato nella prigione di Urmia (ROJHILAT, Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana) il 17 marzo. Due giorni prima (come informava... (continuer)
Gianni Sartori 19/3/2023 - 10:48
Lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” non è roba da borghesia radical-chic: è un messaggio rivoluzionario scandito dalle combattenti curde e scritto sui muri delle celle.
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continuer)
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continuer)
Gianni Sartori 10/3/2023 - 14:44
Canto per Lorenzo Orsetti
TURCHIA: damnatio memoriae per i ribelli curdi
Gianni Sartori
Perfino dittatori sanguinari come Francisco Franco (o in Italia, terroristi e stragisti) hanno avuto l’estremo conforto (o meglio: lo hanno avuto i loro familiari) di funerali religiosi.
Ma anche per i ribelli di sinistra (nonostante la scomunica vaticana del dopoguerra per chi votava PCI) in genere si è chiuso un occhio.
Ma in Turchia evidente vogliono strafare.
Per Bahoz Mijînî (Mücahit Tok), frettolosamente sepolto in questi giorni nel cimitero di Silopi, nemmeno la concessione di una preghiera recitata dall’iman sulla tomba.
Una conferma che lo stato turco non lascia in pace nemmeno i morti. Perlomeno quando si tratta di curdi ribelli. Così come non perde occasione per umiliarne i familiari.
Caduto da guerrigliero il 4 luglio 2022 nella regione di Kato Jîrka, a Sirnak, in una regione del Nord-Kurdistan (Bakur, entro... (continuer)
Gianni Sartori
Perfino dittatori sanguinari come Francisco Franco (o in Italia, terroristi e stragisti) hanno avuto l’estremo conforto (o meglio: lo hanno avuto i loro familiari) di funerali religiosi.
Ma anche per i ribelli di sinistra (nonostante la scomunica vaticana del dopoguerra per chi votava PCI) in genere si è chiuso un occhio.
Ma in Turchia evidente vogliono strafare.
Per Bahoz Mijînî (Mücahit Tok), frettolosamente sepolto in questi giorni nel cimitero di Silopi, nemmeno la concessione di una preghiera recitata dall’iman sulla tomba.
Una conferma che lo stato turco non lascia in pace nemmeno i morti. Perlomeno quando si tratta di curdi ribelli. Così come non perde occasione per umiliarne i familiari.
Caduto da guerrigliero il 4 luglio 2022 nella regione di Kato Jîrka, a Sirnak, in una regione del Nord-Kurdistan (Bakur, entro... (continuer)
Gianni Sartori 14/12/2022 - 11:54
SE NON BASTA NEMMENO IL TERREMOTO…
Gianni Sartori
Niente da fare. La terra sconvolta dal sisma, i palazzoni-alveare (frutto della speculazione) in macerie, migliaia e migliaia di vittime, decine di migliaia di sfollati…ma il regime turco mantiene imperterrito l’abituale postura anti-curda.
Sia in Bakur che nel Kurdistan del Sud (Basur).
Stando a quanto denunciato il 21 febbraio dalla Commissione per le leggi e i diritti umani del Partito democratico dei Popoli (HDP), una decina di persone sarebbero state pesantemente maltrattate, picchiate e torturate (come sembrano confermare le immagini allegate alla denuncia, con vistosi ematomi e ferite in varie parti del corpo) dopo l’arresto nella zone sinistrate del Kurdistan sotto amministrazione-occupazione turca. Accuse rivolte al capo della polizia di Hatay, al capo della polizia del distretto di Iskenderun e ad alcuni agenti diretti responsabili... (continuer)
Gianni Sartori
Niente da fare. La terra sconvolta dal sisma, i palazzoni-alveare (frutto della speculazione) in macerie, migliaia e migliaia di vittime, decine di migliaia di sfollati…ma il regime turco mantiene imperterrito l’abituale postura anti-curda.
Sia in Bakur che nel Kurdistan del Sud (Basur).
Stando a quanto denunciato il 21 febbraio dalla Commissione per le leggi e i diritti umani del Partito democratico dei Popoli (HDP), una decina di persone sarebbero state pesantemente maltrattate, picchiate e torturate (come sembrano confermare le immagini allegate alla denuncia, con vistosi ematomi e ferite in varie parti del corpo) dopo l’arresto nella zone sinistrate del Kurdistan sotto amministrazione-occupazione turca. Accuse rivolte al capo della polizia di Hatay, al capo della polizia del distretto di Iskenderun e ad alcuni agenti diretti responsabili... (continuer)
Gianni Sartori 21/2/2023 - 18:55
Revolution
Rojhilat: liberata, si spera definitivamente, Zara Mohammadi, “colpevole” di aver insegnato in lingua curda.
ZARA LIBERA!
Non si può parlare sempre di catastrofe e disgrazie. Per quanto flebile e se pur per il tempo di un attimo, qualche raggio luminoso riscalda le tenebre di questa valle di lacrime.Come "una goccia di luce nel mare opaco e spettrale".
Questa la buona notizia: l’insegnante curda Zara Mohammadi, se pur tardivamente, è tornata in libertà.
La sua colpa? Aver insegnato in curdo ai bambini. Tra le sue prime dichiarazioni fuori dal carcere, quella di aver tutte le intenzione di continuare a farlo.
Cofondatrice e direttrice dell’associazione culturale Nûjîn, da anni Zara era impegnata nel promuovere le attività sociali e solidali della cittadinanza, l’educazione e la cultura tradizionale nella città di Sine (Rojhilat, Kurdistan sotto amministrazione iraniana) e nei villaggi... (continuer)
ZARA LIBERA!
Non si può parlare sempre di catastrofe e disgrazie. Per quanto flebile e se pur per il tempo di un attimo, qualche raggio luminoso riscalda le tenebre di questa valle di lacrime.Come "una goccia di luce nel mare opaco e spettrale".
Questa la buona notizia: l’insegnante curda Zara Mohammadi, se pur tardivamente, è tornata in libertà.
La sua colpa? Aver insegnato in curdo ai bambini. Tra le sue prime dichiarazioni fuori dal carcere, quella di aver tutte le intenzione di continuare a farlo.
Cofondatrice e direttrice dell’associazione culturale Nûjîn, da anni Zara era impegnata nel promuovere le attività sociali e solidali della cittadinanza, l’educazione e la cultura tradizionale nella città di Sine (Rojhilat, Kurdistan sotto amministrazione iraniana) e nei villaggi... (continuer)
Gianni Sartori 13/2/2023 - 18:22
A Zero's Welcome
L’evidente e sistematica violazione dei diritti dei popoli operata sia da Ankara che da Teheran solleva proteste anche in Europa.
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continuer)
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continuer)
Gianni Sartori 12/12/2022 - 10:29
NONOSTANTE IL TERREMOTO LA TURCHIA CONTINUA AD ATTACCARE I CURDI
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continuer)
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continuer)
Gianni Sartori 11/2/2023 - 11:16
L'ultimo respiro fa da testamento
L’assassinio nell’ottobre 1987 del presidente rivoluzionario Thomas Sankara ha rappresentato anche la fine del sogno anticoloniale per alcune centinaia di ragazzi inviati a Cuba per diventare la nuova classe dirigente del Burkina Faso.
IL SOGNO INTERROTTO DI SANKARA BRUCIA ANCORA
Gianni Sartori
Ogni tanto se ne torna a parlare, magari con un tono pietistico del tutto fuori luogo.Per esempio quando nel 2022 l’ex presidente e dittatore Blaise Compaoré era stato riconosciuto colpevole e condannato per l’assassinio di Thomas Sankara.
Parlo dei circa 600 ragazzi burkinabé (di cui 135 ragazze) tra i 12 e i 15 anni, in gran parte orfani e tutti provenienti da famiglie povere, inviati da Sankara a Cuba nel 1986 . Sicuramente la pallottola che nel 1987 (solo qualche mese prima si era recato a Cuba per incontrarli e incoraggiarli) doveva fermare quel cuore generoso, in qualche modo ha stroncato... (continuer)
IL SOGNO INTERROTTO DI SANKARA BRUCIA ANCORA
Gianni Sartori
Ogni tanto se ne torna a parlare, magari con un tono pietistico del tutto fuori luogo.Per esempio quando nel 2022 l’ex presidente e dittatore Blaise Compaoré era stato riconosciuto colpevole e condannato per l’assassinio di Thomas Sankara.
Parlo dei circa 600 ragazzi burkinabé (di cui 135 ragazze) tra i 12 e i 15 anni, in gran parte orfani e tutti provenienti da famiglie povere, inviati da Sankara a Cuba nel 1986 . Sicuramente la pallottola che nel 1987 (solo qualche mese prima si era recato a Cuba per incontrarli e incoraggiarli) doveva fermare quel cuore generoso, in qualche modo ha stroncato... (continuer)
Gianni Sartori 9/2/2023 - 09:49
Kobane
Alleati dell’esercito statunitense quanto si tratta di combattere l’Isis sul terreno, i curdi siriani finiscono poi nelle “liste nere” di Washington.
Mentre la prevista riconciliazione tra Ankara e Damasco ne mette in pericolo l’autonomia conquistata nel Rojava.
CURDI TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO
Gianni Sartori
Forse dire che i Curdi potrebbero tra breve cadere dalla padella direttamente nelle braci sarebbe eccessivo. In realtà ci stanno già da tempo.
Il diritto legittimo, non solo alla sopravvivenza, ma anche all’autodeterminazione giustifica (a mio avviso perlomeno) alcune alleanze (presumibilmente provvisorie e solo militari) con soggetti talvolta poco presentabili (vedi gli USA). Anche perché siamo comunque in quello che magari impropriamente viene detto “Medio-Oriente” dove alleanze transitorie e rovesciamenti di fronte sono pane quotidiano.
Tuttavia ci sarebbe da aspettarsi un... (continuer)
Mentre la prevista riconciliazione tra Ankara e Damasco ne mette in pericolo l’autonomia conquistata nel Rojava.
CURDI TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO
Gianni Sartori
Forse dire che i Curdi potrebbero tra breve cadere dalla padella direttamente nelle braci sarebbe eccessivo. In realtà ci stanno già da tempo.
Il diritto legittimo, non solo alla sopravvivenza, ma anche all’autodeterminazione giustifica (a mio avviso perlomeno) alcune alleanze (presumibilmente provvisorie e solo militari) con soggetti talvolta poco presentabili (vedi gli USA). Anche perché siamo comunque in quello che magari impropriamente viene detto “Medio-Oriente” dove alleanze transitorie e rovesciamenti di fronte sono pane quotidiano.
Tuttavia ci sarebbe da aspettarsi un... (continuer)
Gianni Sartori 2/2/2023 - 09:01
Jı te dûr im
automatica con qualche riadattamento [RG]
SONO LONTANO DA TE (continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 30/12/2022 - 11:49
Hewlêr
Errata corrige
I Servizi sospettati sono ovviamente quelli turchi, cioè il MIT (Millî İstihbarat Teşkilatı) / Organizzazione di Informazione Nazionale, quartier generale a Etimesgut, 25 km dal centro di Ankara. E’ noto come gli agenti del Mit hanno infiltrato le comunità curde principalmente in Germania,Austria, Francia e Olanda, reclutando migliaia di informatori. Meritano una menzione a parte, di cui poco trapela, le attività del Mit nei Balcani (un cavallo di Troia?).
Tra i fiancheggiatori del Mit rammentiamo : l’Osmanen, banda criminale di estrema destra operante in Germania sino al suo scioglimento nel 2018; l’associazione islamica Millî Görüş / Prospettiva Nazionale, presente in Germania. In Italia settentrionale i servizi sociali e religiosi sono gentilmente offerti dalla branch CISMG. L’organo amministrativo a carattere religioso su cui il Mit può contare è la potente e facoltosa... (continuer)
I Servizi sospettati sono ovviamente quelli turchi, cioè il MIT (Millî İstihbarat Teşkilatı) / Organizzazione di Informazione Nazionale, quartier generale a Etimesgut, 25 km dal centro di Ankara. E’ noto come gli agenti del Mit hanno infiltrato le comunità curde principalmente in Germania,Austria, Francia e Olanda, reclutando migliaia di informatori. Meritano una menzione a parte, di cui poco trapela, le attività del Mit nei Balcani (un cavallo di Troia?).
Tra i fiancheggiatori del Mit rammentiamo : l’Osmanen, banda criminale di estrema destra operante in Germania sino al suo scioglimento nel 2018; l’associazione islamica Millî Görüş / Prospettiva Nazionale, presente in Germania. In Italia settentrionale i servizi sociali e religiosi sono gentilmente offerti dalla branch CISMG. L’organo amministrativo a carattere religioso su cui il Mit può contare è la potente e facoltosa... (continuer)
Riccardo Gullotta 27/12/2022 - 12:53
Mi scuso per l'errore. Evidentemente volevo scrivere servizi segreti turchi. Deve essere una forma di dislessia da tastiera
Lorenzo 27/12/2022 - 13:38
Riccardo Venturi, 28-12-2022 18:40
Hewlêr
(continuer)
(continuer)
Estere (L.Trans.)
Nota. Il curdo Soranî (“siriano”), scritto con l'alfabeto arabo, è la varietà della lingua curda che viene parlata effettivamente a Hewlêr/Erbil. Prevale in territorio iracheno e siriano. Il testo originale di Hozan Serhad è però in curdo Kurmanjî, scritto con l'alfabeto latino; il Kurmanjî è la varietà prevalente in territorio turco. La trascrizione qui presente (anch'essa proveniente da Lyricstranslate e dovuta al medesimo traduttore) permette di apprezzare le differenze tra le due varietà, essendo stata eseguita nell'alfabeto latino utilizzato per il Kurmanjî.
Nota. Il curdo Soranî (“siriano”), scritto con l'alfabeto arabo, è la varietà della lingua curda che viene parlata effettivamente a Hewlêr/Erbil. Prevale in territorio iracheno e siriano. Il testo originale di Hozan Serhad è però in curdo Kurmanjî, scritto con l'alfabeto latino; il Kurmanjî è la varietà prevalente in territorio turco. La trascrizione qui presente (anch'essa proveniente da Lyricstranslate e dovuta al medesimo traduttore) permette di apprezzare le differenze tra le due varietà, essendo stata eseguita nell'alfabeto latino utilizzato per il Kurmanjî.
هەولێر
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 28/12/2022 - 19:15
Lê Yarê
anonyme
ئهز کو ئیرۆ پر خهمگین م لێ یارێ [1] (continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 28/12/2022 - 10:39
Zîz
A DIECI ANNI DALLE PROTESTE DI GEZI PARK, UN ALTRO PARTECIPANTE RISCHIA LA DETENZIONE IN TURCHIA
Gianni Sartori
La rivolta di Gezi Park brucia ancora. E periodicamente si torna a parlarne. Vuoi per l’uccisione di qualche esponente della storica protesta del 2013, vuoi per la cattura o l’estradizione di qualche militante che vi aveva preso parte.
Probabilmente in molti si sono scordati dei drammatici, lividi, funerali di Berkin Elvan nel quartiere di Okmeydani (Istanbul). Il quindicenne era rimasto ferito alla testa dalla polizia nei giorni delle proteste (giugno 2013) mentre andava a comprare il pane. Rimanendo in coma per ben 269 giorni e senza che nessuno venisse incriminato per la sua morte.
Mentre la folla scandiva: “La polizia dell’AKP (il partito di Erdogan nda) ha assassinato Berkin” e alcuni lanciavano pietre sui veicoli delle forze dell’ordine, la polizia rispondeva con un fitto... (continuer)
Gianni Sartori
La rivolta di Gezi Park brucia ancora. E periodicamente si torna a parlarne. Vuoi per l’uccisione di qualche esponente della storica protesta del 2013, vuoi per la cattura o l’estradizione di qualche militante che vi aveva preso parte.
Probabilmente in molti si sono scordati dei drammatici, lividi, funerali di Berkin Elvan nel quartiere di Okmeydani (Istanbul). Il quindicenne era rimasto ferito alla testa dalla polizia nei giorni delle proteste (giugno 2013) mentre andava a comprare il pane. Rimanendo in coma per ben 269 giorni e senza che nessuno venisse incriminato per la sua morte.
Mentre la folla scandiva: “La polizia dell’AKP (il partito di Erdogan nda) ha assassinato Berkin” e alcuni lanciavano pietre sui veicoli delle forze dell’ordine, la polizia rispondeva con un fitto... (continuer)
Gianni Sartori 8/10/2022 - 23:05
E TE PAREVA!?!
ANCHE IN POLONIA SI E’ APERTA LA STAGIONE DI CACCIA AL CURDO
Gianni Sartori
Nessun stupore. I precedenti non mancano (rileggersi “MAUS”…). E poi da tempo la classe dirigente locale e una parte della popolazione (la “Polonia profonda” diciamo) sembra volersi rappresentare nei suoi aspetti peggiori: bigotta, conservatrice, reazionaria, ostile ai diritti delle donne, agli immigrati (a meno che non siano ucraini), filo-Nato, educatamente allineata con Washington…
Niente di strano quindi se a farne le spese stavolta sono i curdi.
Una serie di arresti (circa una cinquantina) ha recentemente colpito la diaspora curda in Polonia. Stando a quanto dichiarato da uno degli arrestati (Harûn Jirkî, per ora l’unico in grado di informare l’opinione pubblica) la polizia che lo aveva prelevato avrebbe agito in collaborazione con agenti che tra loro parlavano in turco. Per cui è lecito... (continuer)
Gianni Sartori 9/10/2022 - 11:40
COME NEL GENNAIO 2013, ALTRI TRE CURDI ASSASSINATI A PARIGI
Gianni Sartori
Tra pochi giorni cadeva il decimo anniversario dell’uccisione di tre femministe curde a Parigi.
Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Saylemez erano state assassinate nel gennaio 2013 in un’operazione in cui è lecito intravedere l’operato del MIT (i servizi segreti turchi).
Oggi, 23 dicembre 2022, la cosa si è ripetuta e altri tre militanti curdi (ma il bilancio potrebbe aggravarsi) sono caduti sotto i colpi esplosi da un francese già noto per due aggressioni di matrice razzista.
La sparatoria mortale è avvenuta in rue d’Enghien, in un quartiere a forte presenza curda, nei pressi di un Centro culturale curdo dedicato alla memoria di Ahmet Kaya*.
Il responsabile dell’eccidio sarebbe un autista di autobus in pensione di 69 anni, già conosciuto come responsabile di due tentati omicidi risalenti al 2016 (quando aveva... (continuer)
Gianni Sartori 23/12/2022 - 23:41
Halabja
LA RIVOLTA INSURREZIONALE CONTINUA IN ROJHILAT E IRAN
Gianni Sartori
Sono trascorse ormai quasi due settimane dall’inizio della rivolta per l’assassinio di Jina Mahsa Amin. Rivolta che dal Kurdistan “iraniano” (Rojhilat) si è estesa all’intero Paese, coinvolgendo ben 156 località. E il numero delle vittime - com’era prevedibile - è andato crescendo in maniera esponenziale. Alcune fonti locali ipotizzano la cifra di almeno 240 manifestanti caduti sotto i colpi della repressione. Gli arresti sarebbero oltre dodicimila (di cui buona parte nel Rojhilat).
Ma nonostante il massiccio dispiegamento di Pasdaran, milizie Bassidj e agenti non in divisa che si infiltrano nei cortei, le proteste proseguono autoalimentandosi.
Le manifestazioni e gli scontri avvengono soprattutto nelle ore notturne, sia a Teheran che Tabriz, Machad, Chiraz, Racht e Karadj.
Soltanto nella serata del 25 settembre gli... (continuer)
Gianni Sartori 29/9/2022 - 12:26
IRAN: CHI STRUMENTALIZZA CHI?
Gianni Sartori
Ovviamente ogni rivolta, soprattutto quando configura passaggi rivoluzionari, oltre a quello - scontato - di venir sanguinosamente repressa, corre il rischio di essere strumentalizzata, incanalata, dirottata altrove.
Da qualche decennio su alcuni contenuti ineludibili delle attuali ribellioni (il femminismo, l’ecologia, l’antirazzismo, i diritti umani, la critica dell'antropocentrismo…) abbiamo visto volteggiare gli avvoltoi (metafora: chiedo scusa ai simpatici volatili) delle classi dominanti e delle loro “operazioni umanitarie” (a base di bombardamenti e invasioni) imperialiste.
Questo vale anche per ciò che sta accadendo in Iran, ma senza per questo togliere una briciola di legittimità all’insurrezione nata dalla protesta per la morte di Jina Mahsa Amini, una giovane curda di 22 anni (arrestata e torturata per un velo “portato male”) il... (continuer)
Gianni Sartori
Ovviamente ogni rivolta, soprattutto quando configura passaggi rivoluzionari, oltre a quello - scontato - di venir sanguinosamente repressa, corre il rischio di essere strumentalizzata, incanalata, dirottata altrove.
Da qualche decennio su alcuni contenuti ineludibili delle attuali ribellioni (il femminismo, l’ecologia, l’antirazzismo, i diritti umani, la critica dell'antropocentrismo…) abbiamo visto volteggiare gli avvoltoi (metafora: chiedo scusa ai simpatici volatili) delle classi dominanti e delle loro “operazioni umanitarie” (a base di bombardamenti e invasioni) imperialiste.
Questo vale anche per ciò che sta accadendo in Iran, ma senza per questo togliere una briciola di legittimità all’insurrezione nata dalla protesta per la morte di Jina Mahsa Amini, una giovane curda di 22 anni (arrestata e torturata per un velo “portato male”) il... (continuer)
Gianni Sartori 29/9/2022 - 19:20
Ieri Halabja, oggi (dicembre 2022) Çemço: nel Kurdistan iracheno (e nell’indifferenza universale) ancora guerra chimica contro i curdi
Passato alla storia come il “massacro di Halabja”, l’attacco con armi chimiche proibite dalla Convenzione di Ginevra avvenne tra il 16 e il 19 marzo 1988. Halabja (città della provincia di as-Sulaymaniya) era caduta il giorno prima, 15 marzo 1988, in mano alla formazione curda dell’UPK (Unione Patriottica Curda) guidata da Jalal Talabani.
Eravamo in piena guerra Iran-Iraq (avviata nel 1980) e, come è noto (vedi l’abbattimento da parte dell’Incrociatore USS Vincennes dell’Airbus A300 iraniano - 290 vittime tra cui 66 bambini - solo qualche mese dopo, in luglio) l’Occidente (o meglio: gli Stati Uniti) era all’epoca sostanzialmente schierato con Bagdad.
Il massacro di Halabja fu il risultato dell’impiego di gas chimici (gas mostarda) per ordine di Ali Hassan... (continuer)
Passato alla storia come il “massacro di Halabja”, l’attacco con armi chimiche proibite dalla Convenzione di Ginevra avvenne tra il 16 e il 19 marzo 1988. Halabja (città della provincia di as-Sulaymaniya) era caduta il giorno prima, 15 marzo 1988, in mano alla formazione curda dell’UPK (Unione Patriottica Curda) guidata da Jalal Talabani.
Eravamo in piena guerra Iran-Iraq (avviata nel 1980) e, come è noto (vedi l’abbattimento da parte dell’Incrociatore USS Vincennes dell’Airbus A300 iraniano - 290 vittime tra cui 66 bambini - solo qualche mese dopo, in luglio) l’Occidente (o meglio: gli Stati Uniti) era all’epoca sostanzialmente schierato con Bagdad.
Il massacro di Halabja fu il risultato dell’impiego di gas chimici (gas mostarda) per ordine di Ali Hassan... (continuer)
Gianni Sartori 11/12/2022 - 11:50
Terra terra ferita terra del Kurdistan
SEGNALI PROMETTENTI PER LA COOPERAZIONE TRA AMBIENTALISTI E DIFENSORI DEL DIRITTO DEI POPOLI
Gianni Sartori
Recita un antico proverbio, a volte citato come basco o bretone, altre come gallese o tirolese (insomma: universale): “Il pessimista è un ottimista che si è informato”.
Oggi come oggi aver perso le speranze mi pare legittimo.
Perlomeno da parte di chi sognava “terre nuove, mondi nuovi”. Con un percorso (a volte contorto e non privo di contraddizioni) iniziato magari nel 1966 (vedi l’alluvione di Firenze, ma confesso che scoprendo la mia giovane età venni rispedito a casa dagli scout a cui abusivamente mi ero aggregato) e proseguendo tra alti e bassi a fino a Genova 2001 (ah! L’odore dei gas CS al mattino…) e oltre…
E tuttavia qualcosa, un briciolo di speranza, rimane. Magari pensando a persone come Greta Thunberg che - se pur giovanissime - danno l’impressione di aver preso ben... (continuer)
Gianni Sartori
Recita un antico proverbio, a volte citato come basco o bretone, altre come gallese o tirolese (insomma: universale): “Il pessimista è un ottimista che si è informato”.
Oggi come oggi aver perso le speranze mi pare legittimo.
Perlomeno da parte di chi sognava “terre nuove, mondi nuovi”. Con un percorso (a volte contorto e non privo di contraddizioni) iniziato magari nel 1966 (vedi l’alluvione di Firenze, ma confesso che scoprendo la mia giovane età venni rispedito a casa dagli scout a cui abusivamente mi ero aggregato) e proseguendo tra alti e bassi a fino a Genova 2001 (ah! L’odore dei gas CS al mattino…) e oltre…
E tuttavia qualcosa, un briciolo di speranza, rimane. Magari pensando a persone come Greta Thunberg che - se pur giovanissime - danno l’impressione di aver preso ben... (continuer)
Gianni Sartori 28/11/2022 - 23:08
Cappuccio rosso
“KURDISTAN, KURDISTAN OCCHI E LUCE DELL’IRAN!”
In Iran non si placano le proteste per l’assassinio di Jîna Mahsa Amini
Gianni Sartori
Mentre in data 22 settembre i telegiornali parlavano ancora di “soltanto” una decina di manifestanti uccisi dalla polizia nel Rojhilat (il Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana), alcune agenzie ne calcolavano già una trentina.
E’ probabile che ormai le vittime siano più di cinquanta e destinate, purtroppo, ad aumentare. Per non parlare della sorte di centinaia di feriti e di migliaia di persone arrestate.
Nei primi cinque giorni (e cinque notti, come a Parma nel ’22) manifestazioni e scontri erano avvenuti soprattutto a Sine, Dehgulan, Diwandara, Mahabad, Urmia e Piranshahr.
Il 19 settembre veniva indetto dal PJAK (Partito per una vita libera nel Kurdistan) e da KODAR (Società democratica e libera dell’Est-Kurdistan) lo sciopero generale.... (continuer)
In Iran non si placano le proteste per l’assassinio di Jîna Mahsa Amini
Gianni Sartori
Mentre in data 22 settembre i telegiornali parlavano ancora di “soltanto” una decina di manifestanti uccisi dalla polizia nel Rojhilat (il Kurdistan orientale sotto amministrazione iraniana), alcune agenzie ne calcolavano già una trentina.
E’ probabile che ormai le vittime siano più di cinquanta e destinate, purtroppo, ad aumentare. Per non parlare della sorte di centinaia di feriti e di migliaia di persone arrestate.
Nei primi cinque giorni (e cinque notti, come a Parma nel ’22) manifestazioni e scontri erano avvenuti soprattutto a Sine, Dehgulan, Diwandara, Mahabad, Urmia e Piranshahr.
Il 19 settembre veniva indetto dal PJAK (Partito per una vita libera nel Kurdistan) e da KODAR (Società democratica e libera dell’Est-Kurdistan) lo sciopero generale.... (continuer)
Gianni Sartori 22/9/2022 - 18:03
Turchia e Iran starebbero per invadere simultaneamente l'Iraq per colpire l'opposizione curda.
Niente di nuovo per Ankara, mentre da giorni Teheran va ammassando truppe e blindati sul confine.
KURDISTAN ULTIMA ORA:
INIZIA DOMANI LA PREANNUNCIATA AZIONE CONGIUNTA TURCHIA-IRAN CONTRO I KURDI IN IRAQ?
Gianni Sartori
La possibilità di una azione militare simultanea tra Ankara e Teheran in Iraq era stata evocata ancora il 18 novembre dal consolato degli Stati Uniti a Erbil.
In seguito tale possibilità veniva in qualche modo confermata addirittura indicando la possibile data, Domenica 27 novembre.
Oltre che il Kurdistan iracheno (Bashur) colpirebbe anche - e ulteriormente - il nord della Siria (Rojava).
Inutile chiedersi se, qualora questo avvenisse, la comunità internazionale reagirebbe in difesa della popolazione curda nello stesso modo in cui ha reagito per l’Ucraina.
Sappiamo che... (continuer)
Niente di nuovo per Ankara, mentre da giorni Teheran va ammassando truppe e blindati sul confine.
KURDISTAN ULTIMA ORA:
INIZIA DOMANI LA PREANNUNCIATA AZIONE CONGIUNTA TURCHIA-IRAN CONTRO I KURDI IN IRAQ?
Gianni Sartori
La possibilità di una azione militare simultanea tra Ankara e Teheran in Iraq era stata evocata ancora il 18 novembre dal consolato degli Stati Uniti a Erbil.
In seguito tale possibilità veniva in qualche modo confermata addirittura indicando la possibile data, Domenica 27 novembre.
Oltre che il Kurdistan iracheno (Bashur) colpirebbe anche - e ulteriormente - il nord della Siria (Rojava).
Inutile chiedersi se, qualora questo avvenisse, la comunità internazionale reagirebbe in difesa della popolazione curda nello stesso modo in cui ha reagito per l’Ucraina.
Sappiamo che... (continuer)
Gianni Sartori 26/11/2022 - 15:38
Rojava
NEL ROJAVA CONTINUA LO STILLICIDIO: ALTRI CURDI (COMBATTENTI E CIVILI) ASSASSINATI DAI DRONI TURCHI
Gianni Sartori
Non è semplice seguire il quasi quotidiano stillicidio di attacchi turchi contro i curdi in zone densamente popolate del Rojava (nonostante gli accordi del 2019, sottoscritti da USA e Russia in quanto garanti, per un cessate-il-fuoco). Tra i feriti che soccombono nei giorni successivi in qualche ospedale e i comunicati delle FDS che rivelano i nomi delle vittime identificate, si rischia semplicemente di perdere il conto.
Nell’ultimo, per ora, massacro operato dall’esercito di Ankara (il 10 agosto nel villaggio di Mulla Sibat, nei pressi di a Qamishlo) hanno perso la vita due combattenti delle Forze Democratiche Siriane (Djwar Kobani e Jia Qamishlo) e un civile (Adeeb Youssef) che si prodigava per soccorrerli.
Contemporaneamente l’esercito turco bombardava ripetutamente una... (continuer)
Gianni Sartori
Non è semplice seguire il quasi quotidiano stillicidio di attacchi turchi contro i curdi in zone densamente popolate del Rojava (nonostante gli accordi del 2019, sottoscritti da USA e Russia in quanto garanti, per un cessate-il-fuoco). Tra i feriti che soccombono nei giorni successivi in qualche ospedale e i comunicati delle FDS che rivelano i nomi delle vittime identificate, si rischia semplicemente di perdere il conto.
Nell’ultimo, per ora, massacro operato dall’esercito di Ankara (il 10 agosto nel villaggio di Mulla Sibat, nei pressi di a Qamishlo) hanno perso la vita due combattenti delle Forze Democratiche Siriane (Djwar Kobani e Jia Qamishlo) e un civile (Adeeb Youssef) che si prodigava per soccorrerli.
Contemporaneamente l’esercito turco bombardava ripetutamente una... (continuer)
Gianni Sartori 11/8/2022 - 11:39
ANCORA BOMBE TURCHE SUL ROJAVA
Gianni Sartori
Sia come sia, alla fine il criminale attentato di Istanbul del 13 novembre (su cui aleggia il legittimo sospetto di un’operazione da manuale di “strategia della tensione” del tipo “falsa bandiera”) ha fornito a Erdogan il pretesto che gli mancava. Consentendogli di rompere gli indugi e riprendere i bombardamenti sul nord della Siria in maniera estesa e intensiva.
Già nella tarda serata del 19 novembre fonti locali denunciavano come diverse località curde in aree frontaliere con la Turchia fossero bersaglio dell’aviazione turca.
In particolare nelle regioni di Kobane, Tirbespiye, Derik e Shehba.
Stessa musica nel nord dell’Iraq (Bashur) dove i caccia di Erdogan colpivano le regioni di Qandil, Shengal e Sulaymaniyah.
Più intensi comunque - almeno in questa fase - i bombardamenti nel nord della Siria dove si sono protratti incessantemente... (continuer)
Gianni Sartori
Sia come sia, alla fine il criminale attentato di Istanbul del 13 novembre (su cui aleggia il legittimo sospetto di un’operazione da manuale di “strategia della tensione” del tipo “falsa bandiera”) ha fornito a Erdogan il pretesto che gli mancava. Consentendogli di rompere gli indugi e riprendere i bombardamenti sul nord della Siria in maniera estesa e intensiva.
Già nella tarda serata del 19 novembre fonti locali denunciavano come diverse località curde in aree frontaliere con la Turchia fossero bersaglio dell’aviazione turca.
In particolare nelle regioni di Kobane, Tirbespiye, Derik e Shehba.
Stessa musica nel nord dell’Iraq (Bashur) dove i caccia di Erdogan colpivano le regioni di Qandil, Shengal e Sulaymaniyah.
Più intensi comunque - almeno in questa fase - i bombardamenti nel nord della Siria dove si sono protratti incessantemente... (continuer)
Gianni Sartori 20/11/2022 - 18:48
Una Goccia
LA REPRESSIONE DEL REGIME IRANIANO COLPISCE FORSE SELETTIVAMENTE?
IN OGNI CASO LE VITTIME SEMBRANO ESSERE SOPRATTUTTO CURDI E BELUCI
Gianni Sartori
Oggi, 18 novembre 2022, le milizie del regime al potere a Teheran hanno fucilato Mohammad Ahmadigagash (43 anni) durante una manifestazione a Mahabad.
Solo un morto, uno, in più che come il grano di un macabro rosario va ad allungare la lista.
Negli ultimi due giorni le milizie governative avevano attaccato le manifestazioni anti-regime soprattutto nelle città località curde uccidendo almeno 11 persone tra Sanandaj (Sînê), Bukan, Sarvabad e Kamiyaran. Dieci con un colpo diretto (quattro alla testa, le altre al petto o al ventre), mentre la persona morta a Bukan sarebbe stata ammazzata a coltellate. Decine i feriti, alcuni in gravi condizioni.
Calcolando invece tutti gli ultimi tre giorni, le persone ammazzate nel Rojhilat (il Kurdistan sotto... (continuer)
IN OGNI CASO LE VITTIME SEMBRANO ESSERE SOPRATTUTTO CURDI E BELUCI
Gianni Sartori
Oggi, 18 novembre 2022, le milizie del regime al potere a Teheran hanno fucilato Mohammad Ahmadigagash (43 anni) durante una manifestazione a Mahabad.
Solo un morto, uno, in più che come il grano di un macabro rosario va ad allungare la lista.
Negli ultimi due giorni le milizie governative avevano attaccato le manifestazioni anti-regime soprattutto nelle città località curde uccidendo almeno 11 persone tra Sanandaj (Sînê), Bukan, Sarvabad e Kamiyaran. Dieci con un colpo diretto (quattro alla testa, le altre al petto o al ventre), mentre la persona morta a Bukan sarebbe stata ammazzata a coltellate. Decine i feriti, alcuni in gravi condizioni.
Calcolando invece tutti gli ultimi tre giorni, le persone ammazzate nel Rojhilat (il Kurdistan sotto... (continuer)
Gianni Sartori 18/11/2022 - 18:45
Guernica
ANCORA NOTIZIE SULL’UTILIZZO DI ARMI CHIMICHE NEL SUD-KURDISTAN
Gianni Sartori
Mentre si auto-investe del ruolo di mediatore e paciere tra Russia e Ucraina, Erdogan non smette di far bombardare la Siria e l’Iraq. Per colpire, annientare la resistenza e le popolazioni curde.
Non solo. Mentre quotidianamente si evoca il pericolo dell’utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca, la Turchia (membro della Nato) le starebbe impiegando nuovamente (come era già avvenuto l’anno scorso e all’inizio del 2022) senza che a nessuno venga in mente di protestare.
Al solito: due pesi e due misure.
Stando a quanto dichiarano le HPG (Forze di difesa del popolo, braccio armato del PKK) l’utilizzo di sostanze chimiche (tipo gas asfissianti proibiti dalla Convenzione di Ginevra) avviene regolarmente nelle aree del Nord dell’Iraq (Sud Kurdistan) dove l’esercito e l’aviazione turca agiscono dal 17 aprile (data... (continuer)
Gianni Sartori
Mentre si auto-investe del ruolo di mediatore e paciere tra Russia e Ucraina, Erdogan non smette di far bombardare la Siria e l’Iraq. Per colpire, annientare la resistenza e le popolazioni curde.
Non solo. Mentre quotidianamente si evoca il pericolo dell’utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca, la Turchia (membro della Nato) le starebbe impiegando nuovamente (come era già avvenuto l’anno scorso e all’inizio del 2022) senza che a nessuno venga in mente di protestare.
Al solito: due pesi e due misure.
Stando a quanto dichiarano le HPG (Forze di difesa del popolo, braccio armato del PKK) l’utilizzo di sostanze chimiche (tipo gas asfissianti proibiti dalla Convenzione di Ginevra) avviene regolarmente nelle aree del Nord dell’Iraq (Sud Kurdistan) dove l’esercito e l’aviazione turca agiscono dal 17 aprile (data... (continuer)
Gianni Sartori 6/5/2022 - 16:57
INQUIETANTI SOSPETTI SULL’UTILIZZO DI ARMI NUCLEARI TATTICHE IN BASUR
Gianni Sartori
Sempre più spesso circolano inquietanti sospetti sul possibile utilizzo di armi nucleari tattiche da parte dell’esercito turco nel corso delle operazioni nel Basur (Kurdistan del Sud, Nord dell’Iraq).
Stando a quanto ha dichiarato un comandante del PKK, la Turchia avrebbe “cambiato tattica a causa delle forte resistenza incontrata” e quindi avrebbe “cominciato a utilizzare bombe di nuovo tipo per distruggere i tunnel”, quelli utilizzati dai combattenti curdi nelle montagne.
Questa la dichiarazione (del 2 settembre) di Murat Karayilan, comandante generale del Centro di Difesa del popolo (HSM, struttura a capo dell’organizzazione militare del PKK): "Un’inchiesta sul nuovo genere di bomba utilizzato dall’esercito turco contro le nostre posizioni nel sud-Kurdistan dal mese di agosto ha confermato che queste... (continuer)
Gianni Sartori 3/10/2022 - 13:26
L’articolo allegato è stato scritto 3 anni fa da Hans Kristensen, particolarmente esperto in programmi e strategie nucleari. Intendeva mettere in evidenza i pericoli dell’arsenale nucleare a Incirlik in relazione alla situazione di instabilità in atto in Turchia. Nell’argomentare la tesi l’articolo rende disponibili una messe di informazioni circostanziate di grande rilevanza che mostrano come le supposizioni e i timori descritti da Gianni Sartori non solo sono fondati, ma destano anche ulteriori preoccupazioni.
Rammentiamo che della bomba nucleare B61-12 esistono sia la versione TNW (tactical nuclear weapons) sia quella strategica SNW. Tali testate sono a resa variabile, cioè la loro potenza distruttiva è scalabile. Pare inoltre che la minima potenza dispiegabile sia di 0,3 kilotoni , cioè circa 60 volte inferiore alle atomiche di Hiroshima e Nagasaki. La relativamente bassa potenza le... (continuer)
Rammentiamo che della bomba nucleare B61-12 esistono sia la versione TNW (tactical nuclear weapons) sia quella strategica SNW. Tali testate sono a resa variabile, cioè la loro potenza distruttiva è scalabile. Pare inoltre che la minima potenza dispiegabile sia di 0,3 kilotoni , cioè circa 60 volte inferiore alle atomiche di Hiroshima e Nagasaki. La relativamente bassa potenza le... (continuer)
Riccardo Gullotta 3/10/2022 - 18:30
Sê Jinên Azad
ÖZGÜR KADINLAR
Sözünü bir yaptıysa insan
(continuer)
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envoyé par giorgio 18/6/2022 - 09:10
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- Chansons reliées
ULTERIORI CONSIDERAZIONI SUL TRADIMENTO DELL'ARMENIA NEI CONFRONTI DEI CURDI
Gianni Sartori
Ancora in agosto (ma la conferma è arrivata solo alla fine di settembre) l’Armenia ha estradato Leheng et Alişer, due esponenti delle HPG (Forze di Difesa del popolo, braccio armato del PKK), verso la Turchia. Falsamente Ankara l’aveva mascherato come il risultato di un’operazione del MIT (i servizi segreti turchi) nel campo per rifugiati di Makhmour (nel Kurdistan del sud).
Nel comunicato delle HPG si legge che “i compagni Leheng et Alişer avevano incontrato i soldati dello Stato armeno nella zona di frontiera con l’Armenia nell’agosto del 2021 e avevano agito con prudenza per evitare situazioni negative”.
Quindi i due curdi venivano arrestati e imprigionati. A seguito di un contenzioso giuridico davanti alla Corte d’appello avevano ottenuto un verdetto favorevole alla loro rimessa in libertà... (continuer)