Il poeta
Vorrei dire qualcosina anch'io al proposito.
La prima canzone proveniente dall'area della destra inserita in questo sito, Il mercenario di Lucera, quasi un "mito" per quell'area, è stata inserita da Piersante Sestini, una persona che tutto si potrebbe definire fuorché di destra. Ne scaturì, come si può vedere alla relativa pagina, una lunga discussione. Abbiamo a suo tempo ritenuto opportuno inserire qualche altra canzone proveniente da quell'area, come ad esempio questa, sebbene con estrema attenzione. In tutto non credo che si arrivi a cinque o sei.
Si potrebbe discutere all'infinito se sia stato o meno opportuno; se tali canzoni abbiano o meno valore di "testimonianza", eccetera eccetera. Il fatto è che non ci piace mai, e ribadisco mai, respingere dei contributi. Così come non ci piacciono affatto fascismi, destre e compagnia bella. Di qualsiasi sfumatura. Questo sito ha una sua ben... (Continues)
La prima canzone proveniente dall'area della destra inserita in questo sito, Il mercenario di Lucera, quasi un "mito" per quell'area, è stata inserita da Piersante Sestini, una persona che tutto si potrebbe definire fuorché di destra. Ne scaturì, come si può vedere alla relativa pagina, una lunga discussione. Abbiamo a suo tempo ritenuto opportuno inserire qualche altra canzone proveniente da quell'area, come ad esempio questa, sebbene con estrema attenzione. In tutto non credo che si arrivi a cinque o sei.
Si potrebbe discutere all'infinito se sia stato o meno opportuno; se tali canzoni abbiano o meno valore di "testimonianza", eccetera eccetera. Il fatto è che non ci piace mai, e ribadisco mai, respingere dei contributi. Così come non ci piacciono affatto fascismi, destre e compagnia bella. Di qualsiasi sfumatura. Questo sito ha una sua ben... (Continues)
Riccardo Venturi 2007/1/22 - 22:20
Czerwone maki na Monte Cassino
[1944]
Testo di Feliks Konarski
Musica di Alfred Schütz
ripreso da:
available at:
questa pagina
"Czerwone Maki na Monte Cassino" ("I papaveri rossi a Monte Cassino") è una delle più note canzoni della resistenza polacca, che aveva formato diversi corpi partigiani che combatterono a fianco degli alleati in mezzo mondo, dall'Iran alla Palestina, dall'Egitto all'Italia. Da questa canzone (della quale verrà fornita una traduzione appena possibile), assolutamente straordinaria (ricordiamo che il suo autore, Feliks Konarski, che faceva parte del II Corpo Polacco dei resistenti, era uno dei più apprezzati poeti del suo paese), traspare tutto l'orrore per la guerra, non solo nel paese lontano, smembrato e raso al suolo dagli invasori nazisti sin dal primo giorno della II guerra mondiale, ma anche in tutti i paesi distrutti. Il II Corpo Polacco della resistenza si distinse nella battaglia... (Continues)
Testo di Feliks Konarski
Musica di Alfred Schütz
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"Czerwone Maki na Monte Cassino" ("I papaveri rossi a Monte Cassino") è una delle più note canzoni della resistenza polacca, che aveva formato diversi corpi partigiani che combatterono a fianco degli alleati in mezzo mondo, dall'Iran alla Palestina, dall'Egitto all'Italia. Da questa canzone (della quale verrà fornita una traduzione appena possibile), assolutamente straordinaria (ricordiamo che il suo autore, Feliks Konarski, che faceva parte del II Corpo Polacco dei resistenti, era uno dei più apprezzati poeti del suo paese), traspare tutto l'orrore per la guerra, non solo nel paese lontano, smembrato e raso al suolo dagli invasori nazisti sin dal primo giorno della II guerra mondiale, ma anche in tutti i paesi distrutti. Il II Corpo Polacco della resistenza si distinse nella battaglia... (Continues)
Czy widzisz te gruzy na szczycie?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/3 - 23:25
Song Itineraries:
Poppie: an Antiwar flower?
Песенка о пехоте
[1961]
Testo e musica di Bulat Šalvovič Okudžava
Lyrics and music by Bulat Šalvovič Okudžava
Bulat Okudžava, insieme a Aleksandr Galič e a Vladimir Vysotskij, fu il più importante autore di quel movimento di protesta comunemente chiamato “la rivoluzione del magnetofono” che, negli anni 70-80, fece traballare l’Unione Sovietica e che, colla sola forza delle sue denunce, ne riuscì a minare dal profondo le fondamenta; cioè a dire quel periodo in cui la dissidenza e l’opposizione viaggiarono in Unione Sovietica tramite i pezzi di questi tre grandi cantautori, cantati clandestinamente, incisi, e diffusi esclusivamente attraverso scadenti, ma preziose, copie amatoriali fatte in casa.
I grandi temi di questi autori furono la protesta contro il regime, la satira contro sua la corruzione, la denuncia dell’odio etnico e razziale covato dalla classe politica, le persecuzioni di cui quest’ultima... (Continues)
Testo e musica di Bulat Šalvovič Okudžava
Lyrics and music by Bulat Šalvovič Okudžava
Bulat Okudžava, insieme a Aleksandr Galič e a Vladimir Vysotskij, fu il più importante autore di quel movimento di protesta comunemente chiamato “la rivoluzione del magnetofono” che, negli anni 70-80, fece traballare l’Unione Sovietica e che, colla sola forza delle sue denunce, ne riuscì a minare dal profondo le fondamenta; cioè a dire quel periodo in cui la dissidenza e l’opposizione viaggiarono in Unione Sovietica tramite i pezzi di questi tre grandi cantautori, cantati clandestinamente, incisi, e diffusi esclusivamente attraverso scadenti, ma preziose, copie amatoriali fatte in casa.
I grandi temi di questi autori furono la protesta contro il regime, la satira contro sua la corruzione, la denuncia dell’odio etnico e razziale covato dalla classe politica, le persecuzioni di cui quest’ultima... (Continues)
Простите пехоте,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
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[1963]
Parole e musica di Aleksandr Arkad'evič Galič (1918-1977), poeta, drammaturgo, cantante e compositore sovietico, morto in esilio a Parigi in circostanze mai del tutto chiarite.
Testo trovato su YouTube
Il silenzio è d’oro, una regola che valeva certamente nell’Unione Sovietica, in particolare nella sua era staliniana, ma che può riuscire utile anche nei moderni regimi “democratici”, se uno ambisce a fare una qualche carriera...