[1918]
Testo trovato – pensate un po’! – su Bartleby.com
Pubblicato in “The book of American Negro poetry” (1922) di James Weldon Johnson (1871-1938), giornalista, poeta, avvocato, diplomatico, songwriter e attivista per i diritti civili afroamericano.
Il testo di McKay fu messo in musica da di Robert Owens, compositore californiano che dal 1959 vive e lavora in Germania, nell’opera “3 Songs for Baritone and Piano, op. 41” scritta – credo – nel 1971 perchè dedicata alla memoria di George Jackson, leader delle Black Panthers e autore del celebre pamphlet “Col sangue agli occhi”. George Jackson fu ucciso da un secondino mentre era detenuto nel carcere di San Quentin. In realtà - anche per Jackson, come per altre migliaia di afroamericani - si trattò quasi di un linciaggio perché furono le autorità carcerarie a mettere una taglia sulla sua testa sobillando così detenuti bianchi e carcerieri a farlo fuori…
Think you I am not fiend and savage too? (Continues)
[1922]
Dalla raccolta poetica “Harlem Shadows”
Poesia dedicata alle vittime, molto spesso innocenti, il più delle volte persone di colore, delle migliaia di esecuzioni extragiudiziali avvenute negli States per secoli. Anche se i dati non sono concordanti, e si tratta comunque sempre di sottostime, solo tra il 1882 e il 1968 si verificarono circa 5000 linciaggi, 3500 dei quali ai danni di neri (fonte: Lynching in America: Statistics, Information, Images)
Il testo di McKay fu messo in musica da di Robert Owens, compositore californiano che dal 1959 vive e lavora in Germania, nell’opera “3 Songs for Baritone and Piano, op. 41” scritta – credo – nel 1971 perchè dedicata alla memoria di George Jackson, leader delle Black Panthers e autore del celebre pamphlet “Col sangue agli occhi”. George Jackson fu ucciso da un secondino mentre era detenuto nel carcere di San Quentin. In realtà - anche per... (Continues)
His spirit is smoke ascended to high heaven. (Continues)
[1919]
Testo di Claude McKay
Musica per mezza voce e pianoforte composta nel 2009 da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino.
Claude McKay (1889-1948) è stato uno scrittore e poeta giamaicano vissuto tra gli USA e la Gran Bretagna. Socialista, figura di spicco del movimento culturale dell’Harlem Renaissance e fondatore di una delle prime organizzazioni di auto-difesa dei neri americani, la African Blood Brotherhood, Claude McKay scrisse questa che è forse la sua poesia più famosa durante la “Red Summer” del 1919, l’estate di sangue durante la quale in decine di città americane gruppi di bianchi razzisti attaccarono ripetutamente la popolazione di colore nelle zone da essa abitate.
Omaha, Nebraska, estate del 1919. Il corpo bruciato del nero Will Brown, linciato da una folla di bianchi.
Era appena finita la prima guerra mondiale, c’era grande... (Continues)
If we must die, let it not be like hogs (Continues)
Ben prima di Gary Bachlund è stato un altro compositore a mettere in musica molte poesie di scrittori afroamericani come Claude McKay. Si tratta di Robert Owens, californiano trapiantato a Monaco, che nel 1971 dedicò al leader delle Black Panthers George Jackson, trucidato in carcere, l'orchestrazione di tre poesie di McKay, "If We Must Die", "The Lynching" e "To the White Fiends", ciclo che Owens, musicista di formazione classica, intitolò "3 Songs for Baritone and Piano, op. 41".
Testo trovato – pensate un po’! – su Bartleby.com
Pubblicato in “The book of American Negro poetry” (1922) di James Weldon Johnson (1871-1938), giornalista, poeta, avvocato, diplomatico, songwriter e attivista per i diritti civili afroamericano.
Il testo di McKay fu messo in musica da di Robert Owens, compositore californiano che dal 1959 vive e lavora in Germania, nell’opera “3 Songs for Baritone and Piano, op. 41” scritta – credo – nel 1971 perchè dedicata alla memoria di George Jackson, leader delle Black Panthers e autore del celebre pamphlet “Col sangue agli occhi”. George Jackson fu ucciso da un secondino mentre era detenuto nel carcere di San Quentin. In realtà - anche per Jackson, come per altre migliaia di afroamericani - si trattò quasi di un linciaggio perché furono le autorità carcerarie a mettere una taglia sulla sua testa sobillando così detenuti bianchi e carcerieri a farlo fuori…