[1970]
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.
Una canzone in cui Moris si scagliava contro i falsi hippy, i ragazzotti della borghesia, figli di papà e radical chic che evidentemente anche a Buenos Aires - così come a New York, Parigi, Londra, Roma,... - amavano seguire la scena musicale alternativa e magari partecipavano anche a qualche corteo di protesta, ma sempre ben saldi nella convinzione che “lo tuyo es mío y lo mío es mío”. E questa che all’inizio sembrava solo una facezia avrebbe causato poi invece non pochi danni ai lavoratori, ai proletari. Gettato alle ortiche il finto ribellismo giovanile, i capitalisti in erba avrebbero ereditato le aziende dei padri, avrebbero occupato i posti di potere, avrebbero invocato ordine e mano dura, avrebbero avallato le dittature,... (continuer)
Todo empezó con el chiste que decía (continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/3/2016 - 17:41
Già che ci siamo... Sempre splendida... dalla Torino fine anni 80...
Truzzi Broders, dal disco eponimo del 1989 (nel bollino in baso a destra: “Includin de it ov de iuropareid”)
SIATE GENTILI CON NOI
Signorini intellettuali
travestiti da animali
con criniere e moicani
non sporcatevi le mani
a parlar di autogestione
e di servi del padrone
per tornare a casa vostra
fiorellini delicati
cavalieri senza macchia
deficienti diplomati
Signorini intellettuali
voi credete agli ideali
ai circuiti alternativi
dite no ai preservativi
ma parlate alle ragazze
che di questo vanno pazze
di quel mondo del domani
che sarà goduria ed ozio
ma poi diventate infami
e vi aprite un bel negozio.
Togliti quel cazzo di maglione nero
voglio vedere se sotto ci sei
tira fuori le palle, compagno
e poi dimmi come ci stai
svegliarti a calci nel culo
troppo presto non sarà mai
siate gentili... (continuer)
[1973]
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Ciudad de guitarras callejeras” pubblicato nel 1974
Dock Sud, località in Avellaneda, nell’area metropolitana di Buenos Aires, deve il suo nome al grande molo costruito sulla riva meridionale del fiume Matanza-Riachuelo. L’attività storica idel Puerto de Dock Sud (El Docke) è quella petrolchimica, che nel tempo ha causato gravi danni all’ambiente in un’area, oltre tutto, fortemente abitata. (es.wikipedia)
[1967]
Scritta da Mauricio Birabent, in arte Moris, e Alberto Raúl Lernoud, in arte Pipo Lernoud
La canzone, nella versione edulcorata ed autocensurata scritta da Litto Nebbia, stava sul Lato B de La balsa, nell’interpretazione de Los Gatos
La versione originale è invece presente nel disco d’esordio di Moris, “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.
L’originale di “Ayer nomás” di Moris era una canzone di protesta. Era il 1967 e (quasi) tutti i giovani protestavano, e a ragione. Il rock 'n' roll era la musica che incarnava la protesta. E i discografici sapevano di poterci fare un sacco di soldi. Ma in Argentina c’era la solita dittatura militare di turno, quella del generale golpista Onganía, soltanto un antipasto di quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo, ma i giovani che protestavano, i cappelloni e i rockettari erano sul libro... (continuer)
[1970]
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.
Un orso che vive libero nella foresta viene catturato dall'uomo e messo a lavorare in un circo ma non smette mai di sognare la libertà.
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.
Una canzone in cui Moris si scagliava contro i falsi hippy, i ragazzotti della borghesia, figli di papà e radical chic che evidentemente anche a Buenos Aires - così come a New York, Parigi, Londra, Roma,... - amavano seguire la scena musicale alternativa e magari partecipavano anche a qualche corteo di protesta, ma sempre ben saldi nella convinzione che “lo tuyo es mío y lo mío es mío”. E questa che all’inizio sembrava solo una facezia avrebbe causato poi invece non pochi danni ai lavoratori, ai proletari. Gettato alle ortiche il finto ribellismo giovanile, i capitalisti in erba avrebbero ereditato le aziende dei padri, avrebbero occupato i posti di potere, avrebbero invocato ordine e mano dura, avrebbero avallato le dittature,... (continuer)