La canzone parla di una coppia dove lei lavora come cameriera in una tavola calda e lui è stato licenziato dal porto dopo uno sciopero. Il pezzo, come detto dall'autore, è ispirato dalla Reaganomics e dalla Trickle-down economy.
‘Do What You Can’ sembra tradire quella “vita senza limiti” che abbiamo sognato nella prima canzone. Infatti, il brano esordisce con le seguenti parole: “Tonight they’re shutting down the borders”, e prosegue evocando tutte quelle immagini (“another ambulance screams”) e quelle paure che ci hanno tormentato durante il lockdown. La pandemia e la drastica misura del lockdown hanno squarciato il velo che nascondeva tutte le fragilità della nostra società e, di conseguenza, frantumato ogni nostra certezza e sicurezza, tanto economica (“one last paycheck coming through”) quanto esistenziale (“I know you’re feeling kind of nervous. We’re all a little bit confused. Nothing’s the same. This ain’t a game”). Tuttavia “Do What You Can” (Fai Quello Che Puoi) ha una duplice intenzione: è un ordine rivolto a tutti i cittadini di New York, perché rispettino le misure di distanziamento... (Continues)
Tonight they’re shutting down the borders (Continues)
Questa canzone l'ho scritta per un film chiamato "To Be Of Service". Tratta di soldati che tornano dalla guerra e hanno a che fare con il PTSD (Post-traumatic stress disorder).
Un amore che può essere bruscamente interrotto (“Won’t see her childen grow. Won’t see their love grow old”). Un sentimento così potente che tuttavia è incapace di resistere alla forza brutale di un proiettile. ‘Lower the Flag’ è probabilmente un attacco diretto al II emendamento che garantisce ai cittadini americani il diritto di possedere armi. Infatti, il testo condanna il lato oscuro di questo diritto e la sua tragica declinazione nelle stragi che avvengono nei centri commerciali, nelle strade, nei pub, nei campus di scuole, università e college statunitensi. rockrebelmagazine.com
I Bon Jovi pubblicano la canzone “American Reckoning”, omaggio a George Floyd e al movimento #blacklivesmatter che da settimane ha dato vita a proteste su tutto il territorio statunitense a seguito della morte del cittadino afroamericano avvenuta il 25 giugno scorso. Jon Bon Jovi ha presentato il brano sui social spiegando di essersi commosso mentre scriveva ‘American Reckoning’, un sentimento provato come se fosse un testimone della storia: “Credo che il più grande dono di un artista sia la capacità di usare la propria voce per parlare di questioni che ci commuovono”. Nella canzone il gruppo fa una riflessione profonda sul sistema corrotto degli Stati Uniti in materia di diritti e lascia un quesito irrisolto: “E’ questa la rinascita americana, la famosa resa dei conti? O è solo un’illusione?”.
“American Reckoning” è un inno alla libertà di parola e a quella di manifestare... (Continues)
La canzone parla di una coppia dove lei lavora come cameriera in una tavola calda e lui è stato licenziato dal porto dopo uno sciopero. Il pezzo, come detto dall'autore, è ispirato dalla Reaganomics e dalla Trickle-down economy.