Da un cielo umano
dall'album di Federico Sirianni e Michele Gazich
Domani si vive e si muore. Inediti di Michele L. Straniero
Echi di protesta si odono in Da un cielo umano, dove l’eterna violenza degli oppressori sugli oppressi, dei padroni sulle miserie della povera gente e dei popoli disarmati, fa sì che la colomba della pace stenti a planare su questa terra. A fare da contrappunto la storica voce di Giovanna Marini, accompagnata dall’armonica a bocca di Maurizio Bettelli e dall’organetto di Andrea Del Favero.
patriaindipendente.it
Domani si vive e si muore. Inediti di Michele L. Straniero
Echi di protesta si odono in Da un cielo umano, dove l’eterna violenza degli oppressori sugli oppressi, dei padroni sulle miserie della povera gente e dei popoli disarmati, fa sì che la colomba della pace stenti a planare su questa terra. A fare da contrappunto la storica voce di Giovanna Marini, accompagnata dall’armonica a bocca di Maurizio Bettelli e dall’organetto di Andrea Del Favero.
patriaindipendente.it
Aspetto che la colomba della pace
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2024/9/8 - 20:11
Dal '68 al Blog
(2018)
In “Dal ‘68 al blog” Giovanna Marini canta con trasparenza la sua nostalgia per un tempo diverso, fatto di rapporti schietti e diretti. E insieme esprime tutta la sua epidermica allergia per il computer e per la sua logica priva di anima. Il ‘68 di Giovanna Marini non è solo il tempo delle proteste e dei movimenti, ma è il momento delle relazioni umane, della solidarietà, del darsi da fare per un bene collettivo. E’ questo uno spirito che rimane e che cova sottopelle, contrapponendosi alla rigidità, all’individualismo, alla distrazione di massa dell’era del computer e del blog.
Ala Bianca Group
*
"Il mio sessantotto e il mio blog! Questo canto è trasparente, un canto nostalgico, e perché no?, legato a una epidermica allergia al computer, alla sua stolida logica priva d’anima che però noi che di anima ne abbiamo troppa, cogliamo come critica alla nostra pochezza nel maneggiarlo.... (Continues)
In “Dal ‘68 al blog” Giovanna Marini canta con trasparenza la sua nostalgia per un tempo diverso, fatto di rapporti schietti e diretti. E insieme esprime tutta la sua epidermica allergia per il computer e per la sua logica priva di anima. Il ‘68 di Giovanna Marini non è solo il tempo delle proteste e dei movimenti, ma è il momento delle relazioni umane, della solidarietà, del darsi da fare per un bene collettivo. E’ questo uno spirito che rimane e che cova sottopelle, contrapponendosi alla rigidità, all’individualismo, alla distrazione di massa dell’era del computer e del blog.
Ala Bianca Group
*
"Il mio sessantotto e il mio blog! Questo canto è trasparente, un canto nostalgico, e perché no?, legato a una epidermica allergia al computer, alla sua stolida logica priva d’anima che però noi che di anima ne abbiamo troppa, cogliamo come critica alla nostra pochezza nel maneggiarlo.... (Continues)
Mi trovavo all'Infernetto
(Continues)
(Continues)
2024/5/8 - 22:55
Song Itineraries:
1968 and surroundings
Uguaglianza
Riccardo Venturi, 20-2-2024 10:41
Florence, Italy, 16 February 2024. A construction site for the building of yet another big, useless supermarket. A beam weighing twenty tons breaks, the construction site collapses and five workers remain under the rubble. Five more workers victims of capitalist profit: it happens every day, all over the world.
The lyrics of this song were written in 1968 by Pietro Bianconi, an Anarchist partisan who wrote a number of books about trade and workers’ struggles in the 1960/70s. The music was composed by Paolo Pietrangeli and Giovanna Marini. The song was also sung in a shorter version by Caterina Bueno for Dario Fo’s folksong show Ci ragiono e canto n° 2. Also sung by Gang in “Calibro 77” (2016).
Florence, Italy, 16 February 2024. A construction site for the building of yet another big, useless supermarket. A beam weighing twenty tons breaks, the construction site collapses and five workers remain under the rubble. Five more workers victims of capitalist profit: it happens every day, all over the world.
The lyrics of this song were written in 1968 by Pietro Bianconi, an Anarchist partisan who wrote a number of books about trade and workers’ struggles in the 1960/70s. The music was composed by Paolo Pietrangeli and Giovanna Marini. The song was also sung in a shorter version by Caterina Bueno for Dario Fo’s folksong show Ci ragiono e canto n° 2. Also sung by Gang in “Calibro 77” (2016).
Equality
(Continues)
(Continues)
2024/2/20 - 10:42
La famigliola
Scritta da Vitavisia
C'è una bella famigliola
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2024/1/13 - 02:57
Uèì
Anonymous
Canto per la raccolta delle olive
Pisticci (Basilicata)
Testo autore anonimo
Registrazione Diego Carpitella e Ernesto De Martino
Musica trascritta da Giovanna Marini
Interpretato da Flaviana Rossi nel disco Folk & Peace. Cantautori contro la guerra.
Pisticci (Basilicata)
Testo autore anonimo
Registrazione Diego Carpitella e Ernesto De Martino
Musica trascritta da Giovanna Marini
Interpretato da Flaviana Rossi nel disco Folk & Peace. Cantautori contro la guerra.
Uè ie lì dovi è l'amore mie ma
(Continues)
(Continues)
2023/11/7 - 21:50
Ballata per Mimmo Lucano
Scritta da Giovanna Marini e interpretata da diversi cori, sull'aria della Ballata dell'emigrazione.
La abbiamo ascoltata oggi interpretata dal coro Ribellincor durante il concerto di Canzoni contro la guerra al teatro L'Affratellamento di Firenze.
La abbiamo ascoltata oggi interpretata dal coro Ribellincor durante il concerto di Canzoni contro la guerra al teatro L'Affratellamento di Firenze.
Tredici anni e passa mi hanno dato
(Continues)
(Continues)
2023/11/5 - 21:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Presidente
(Marini)
dal disco collettivo Compagno Vietnam
Nel disco seguiva Nixon a Roma quindi credo che si riferisca a Saragat che accoglie il presidente americano.
dal disco collettivo Compagno Vietnam
Nel disco seguiva Nixon a Roma quindi credo che si riferisca a Saragat che accoglie il presidente americano.
Che sorrisi, che sorrisi presidente
(Continues)
(Continues)
2023/9/17 - 00:33
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from Italy and from the rest of the world
E adesso?
2001
Cantata per Pier Paolo Pasolini
Cantata per Pier Paolo Pasolini
E adesso che...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/20 - 13:42
Song Itineraries:
Mafia and Mafias
L'Eliogabalo
[1977]
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Emilio Locurcio
Musica / Music / Musique / Sävel: Emilio Locurcio e.a. / and others / et autres / ja muuta
Album: L'Eliogabalo [1979]
L'Eliogabalo: Formazione
Claudio Lolli - (voce)
Lucio Dalla - (fisarmonica, voce)
Rosalino Cellamare - (voce)
Teresa De Sio - (voce)
Leonardo Gatta - (voce, cori)
Gildo Falco - (basso)
Mario Achilli - (batteria)
Claudio Falco - (chitarra)
Paolo Maestrelli - (chitarra)
Gaio Chiocchio - (chitarra, mellotron, cori)
Gli Odeon - (corni)
Pino Sannicchio - (tastiere)
Pierrot Lunaire - (acustica)
I Crash - (ritmica)
Arturo Stalteri - (piano, chitarra)
Foffo Bianchi - (sassofono)
Gerardo Abbate - (violino)
Ernesto Bassignano (cori)
Francesca Cadispoti (cori)
Lucilla Giovagnoli (cori)
Piero Cannizzaro (cori)
Fra Pasolini ed Artaud : l’Eliogabalo di Locurcio.
L’Eliogabalo di Emilio Locurcio venne pubblicato... (Continues)
Testi / Lyrics / Paroles / Sanat: Emilio Locurcio
Musica / Music / Musique / Sävel: Emilio Locurcio e.a. / and others / et autres / ja muuta
Album: L'Eliogabalo [1979]
L'Eliogabalo: Formazione
Claudio Lolli - (voce)
Lucio Dalla - (fisarmonica, voce)
Rosalino Cellamare - (voce)
Teresa De Sio - (voce)
Leonardo Gatta - (voce, cori)
Gildo Falco - (basso)
Mario Achilli - (batteria)
Claudio Falco - (chitarra)
Paolo Maestrelli - (chitarra)
Gaio Chiocchio - (chitarra, mellotron, cori)
Gli Odeon - (corni)
Pino Sannicchio - (tastiere)
Pierrot Lunaire - (acustica)
I Crash - (ritmica)
Arturo Stalteri - (piano, chitarra)
Foffo Bianchi - (sassofono)
Gerardo Abbate - (violino)
Ernesto Bassignano (cori)
Francesca Cadispoti (cori)
Lucilla Giovagnoli (cori)
Piero Cannizzaro (cori)
Fra Pasolini ed Artaud : l’Eliogabalo di Locurcio.
L’Eliogabalo di Emilio Locurcio venne pubblicato... (Continues)
Monologo di apertura: Tutto quel che mi è stato tolto lo rivoglio
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2020/1/4 - 07:25
A Riace
(2018)
Sentite io vi devo dire una cosa a cui tengo molto, sta accadendo una cosa che dobbiamo seguire assolutamente, Mimmo Lucano sindaco di Riace sta facendo sciopero della fame, lo sapete perché?
Lui ha fatto un esperienza, la più bella del mondo osannata da tutti, lui ha fatto un accoglienza di migranti da anni e ha salvato il suo paese e ha salvato i migranti. Loro hanno ricostruito le case e il paese ora e’ nuovo e son tutti contenti, e che facciamo noi? gli tagliamo i fondi, lui ha fatto attività culturali di tutti i tipi, è un'esperienza simbolo che gira per il mondo, tranne che in Italia e che facciamo gli tagliamo i fondi….
Giovanna Marini
Così scriveva un mese fa Giovanna Marini. Ora lo Stato fa molto peggio che tagliare i fondi, il sindaco Domenico Lucano è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nell'Italia di oggi chi pratica accoglienza e solidarietà... (Continues)
Sentite io vi devo dire una cosa a cui tengo molto, sta accadendo una cosa che dobbiamo seguire assolutamente, Mimmo Lucano sindaco di Riace sta facendo sciopero della fame, lo sapete perché?
Lui ha fatto un esperienza, la più bella del mondo osannata da tutti, lui ha fatto un accoglienza di migranti da anni e ha salvato il suo paese e ha salvato i migranti. Loro hanno ricostruito le case e il paese ora e’ nuovo e son tutti contenti, e che facciamo noi? gli tagliamo i fondi, lui ha fatto attività culturali di tutti i tipi, è un'esperienza simbolo che gira per il mondo, tranne che in Italia e che facciamo gli tagliamo i fondi….
Giovanna Marini
Così scriveva un mese fa Giovanna Marini. Ora lo Stato fa molto peggio che tagliare i fondi, il sindaco Domenico Lucano è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nell'Italia di oggi chi pratica accoglienza e solidarietà... (Continues)
In Calabria è un paese che sa sperare bene,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2018/10/2 - 22:29
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Io vi parlo di Milano
[1972]
Parole e musica di Diego De Palma
La traccia che dà il titolo al suo unico disco, realizzato in collaborazione con Giovanna Marini e Franco Coggiola e prodotta dalla I Dischi del Sole.
Nell'aprile di quello stesso anno Diego De Palma morì in un incidente motociclistico
Testo trovato su YouTube
Parole e musica di Diego De Palma
La traccia che dà il titolo al suo unico disco, realizzato in collaborazione con Giovanna Marini e Franco Coggiola e prodotta dalla I Dischi del Sole.
Nell'aprile di quello stesso anno Diego De Palma morì in un incidente motociclistico
Testo trovato su YouTube
Io vi parlo di Milano
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/3/11 - 15:22
Song Itineraries:
Antifa AWS: Militant antifascism, War on Earth
Chi vole lo mondo desprecçare
[XIII° secolo]
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”
Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”
Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Chi vol[e] lo mondo desprecçare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/8/3 - 14:05
Song Itineraries:
From olden times: Songs against war, inside war, around war
Ho visto le macchine
[1978]
Parole e musica di Giovanna Marini
Il brano che chiude la cantata intitolata “La grande madre impazzita” (Dischi del Sole, 1979), per cinque voci femminili e il trio di musica improvvisata “S.I.C.” (Schiaffini, Iannaccone e Colombo)
Presente anche in “Cantate de tous les jours” (Le Chant Du Monde, 1980), registrazione dal vivo al teatro J. Philippe di Saint Denis, Parigi.
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio
Non so a quale episodio preciso si riferisca questo brano. Considerato però che è ambientato a Roma, in centro, nei pressi della Rinascente, e visto che nella “Cantate de tous les jours” è contenuto pure un brano dedicato ad Ulrike Meinhof, è possibile che si tratti dei violenti scontri che si verificarono nell’ottobre del 1977 in piazza Fiume, dove aveva sede l’ambasciata tedesca, alla... (Continues)
Parole e musica di Giovanna Marini
Il brano che chiude la cantata intitolata “La grande madre impazzita” (Dischi del Sole, 1979), per cinque voci femminili e il trio di musica improvvisata “S.I.C.” (Schiaffini, Iannaccone e Colombo)
Presente anche in “Cantate de tous les jours” (Le Chant Du Monde, 1980), registrazione dal vivo al teatro J. Philippe di Saint Denis, Parigi.
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio
Non so a quale episodio preciso si riferisca questo brano. Considerato però che è ambientato a Roma, in centro, nei pressi della Rinascente, e visto che nella “Cantate de tous les jours” è contenuto pure un brano dedicato ad Ulrike Meinhof, è possibile che si tratti dei violenti scontri che si verificarono nell’ottobre del 1977 in piazza Fiume, dove aveva sede l’ambasciata tedesca, alla... (Continues)
Ho visto le macchine bianche nere e blu, sarà stato l’altr’anno o l’altro ieri
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/10 - 09:36
All'arie, all'arie
Anonymous
Canto tradizionale della Settimana Santa originario della Lucania (Pisticci, provincia di Matera)
Una versione si trova in “Correvano coi carri - Cantata profana di Giovanna Marini”, oratorio per undici voci femminili (Annalisa di Nola, Tata di Nola, Lucilla Galeazzi e altre) e chitarra, prodotto dal Teatro Spazio Zero e dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma.
Lo trovo anche nel repertorio de Le Voci di Mezzo, Le Vie del Canto, della compagnia di Nonna Sima e Silvia Malagugini (“Il canto delle pietre”, Musique du Monde, 1996)
Una versione si trova in “Correvano coi carri - Cantata profana di Giovanna Marini”, oratorio per undici voci femminili (Annalisa di Nola, Tata di Nola, Lucilla Galeazzi e altre) e chitarra, prodotto dal Teatro Spazio Zero e dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma.
Lo trovo anche nel repertorio de Le Voci di Mezzo, Le Vie del Canto, della compagnia di Nonna Sima e Silvia Malagugini (“Il canto delle pietre”, Musique du Monde, 1996)
All'arie, all'arie, lassala passaje
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/9 - 09:00
A canzona di u trenu (o U trenu di Bastia)
[1880-90 ca]
Autrice di questo canto di maledizione fu tale Maria Felice Marchetti, non vedente, albergatrice in quel di Acqua Nera, nei pressi del comune corso di Cervioni.
Nel repertorio di Jean Tavera, Antoine Ciosi, César Vezzani, Fior di Machja, A Cirnea, Tino Rossi, Charles Rocchi e molti altri.
Testo trovato sul sito dell’ ADECEC, Association pour le Développement des Etudes Archéologiques, Historiques, linguistiques et Naturalistes du Centre-Est de la Corse.
Una canzone che - se si vuole - si colloca a metà strada tra il luddismo inglese d’inizio 800 e l’odierna rivolta contro la TAV in Val di Susa...
Quando, intorno al 1880, il governo francese fece iniziare il completamento della tratta ferroviaria sul versante orientale della Corsica - quella che unì Bastia prima a Ghisonaccia e quindi a Porto Vecchio, giù verso Bonifacio - i binari furono piantati a poca distanza dall’albergo... (Continues)
Autrice di questo canto di maledizione fu tale Maria Felice Marchetti, non vedente, albergatrice in quel di Acqua Nera, nei pressi del comune corso di Cervioni.
Nel repertorio di Jean Tavera, Antoine Ciosi, César Vezzani, Fior di Machja, A Cirnea, Tino Rossi, Charles Rocchi e molti altri.
Testo trovato sul sito dell’ ADECEC, Association pour le Développement des Etudes Archéologiques, Historiques, linguistiques et Naturalistes du Centre-Est de la Corse.
Una canzone che - se si vuole - si colloca a metà strada tra il luddismo inglese d’inizio 800 e l’odierna rivolta contro la TAV in Val di Susa...
Quando, intorno al 1880, il governo francese fece iniziare il completamento della tratta ferroviaria sul versante orientale della Corsica - quella che unì Bastia prima a Ghisonaccia e quindi a Porto Vecchio, giù verso Bonifacio - i binari furono piantati a poca distanza dall’albergo... (Continues)
U trenu chì và in Bastia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/9 - 16:16
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, Trains
Stornelli di Regina Coeli
Anonymous
Trovo il testo degli stornelli centrali di questa canzone su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
In nota viene indicato che il brano si trova nel disco “Canti dei Lager” (I Dischi del Sole, a cura di Sergio Liberovici), interpretato da Giovanna Marini.
Nessun riferimento a Franco Antonicelli.
L’unica fonte che attribuisce gli stornelli in questione a Franco Antonicelli è Claude Torres sul suo peraltro ottimo sito “Mes musiques régénérées – Jewish Music”.
Franco Antonicelli era di Voghera. A Roma ci andò dopo l’8 settembre, fu arrestato poche settimane dopo, fu sbattuto in effetti a Regina Coeli, dove però rimase pochissimo. A febbraio del 1944 fu trasferito a Castelfranco Emilia e poi liberato il 18 aprile…
Possibile che il lombardo Franco Antonicelli componesse... (Continues)
In nota viene indicato che il brano si trova nel disco “Canti dei Lager” (I Dischi del Sole, a cura di Sergio Liberovici), interpretato da Giovanna Marini.
Nessun riferimento a Franco Antonicelli.
L’unica fonte che attribuisce gli stornelli in questione a Franco Antonicelli è Claude Torres sul suo peraltro ottimo sito “Mes musiques régénérées – Jewish Music”.
Franco Antonicelli era di Voghera. A Roma ci andò dopo l’8 settembre, fu arrestato poche settimane dopo, fu sbattuto in effetti a Regina Coeli, dove però rimase pochissimo. A febbraio del 1944 fu trasferito a Castelfranco Emilia e poi liberato il 18 aprile…
Possibile che il lombardo Franco Antonicelli componesse... (Continues)
Bernart Bartleby 2014/9/26 - 11:08
La boje (L'Italia l'è malada)
Anonymous
[1882-85]
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (Continues)
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (Continues)
L'Italia l'è malada
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/3 - 13:23
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Le Fosse Ardeatine
Giustizia per le Fosse Ardeatine?
di Alessandro Portelli il manifesto 24.3.2014
Dopo settanta anni, possiamo dire che è stata fatta giustizia per le Fosse Ardeatine?
Non parlo solo della giustizia dei tribunali – anch’essa peraltro abbastanza inadeguata, dalla fuga di Kappler con le complicità statali fino alle vicissitudini del processo Priebke e alla farsa seguita alla sua morte. Questa giustizia può, qualche volta, punire i colpevoli, ma non rendere giustizia alle vittime perché ha comunque un ambito necessariamente e giustamente limitato: tratta il “caso” da un punto di vista strettamente pensale e individuale e lascia a noi la responsabilità di una giustizia più vasta, che riguarda i sentimenti, la società e la storia. Su questo piano, l’ingiustizia continua.
Ci si aspetta a volte che la condanna dei colpevoli ponga in qualche modo fine alla sofferenza delle vittime dirette -... (Continues)
di Alessandro Portelli il manifesto 24.3.2014
Dopo settanta anni, possiamo dire che è stata fatta giustizia per le Fosse Ardeatine?
Non parlo solo della giustizia dei tribunali – anch’essa peraltro abbastanza inadeguata, dalla fuga di Kappler con le complicità statali fino alle vicissitudini del processo Priebke e alla farsa seguita alla sua morte. Questa giustizia può, qualche volta, punire i colpevoli, ma non rendere giustizia alle vittime perché ha comunque un ambito necessariamente e giustamente limitato: tratta il “caso” da un punto di vista strettamente pensale e individuale e lascia a noi la responsabilità di una giustizia più vasta, che riguarda i sentimenti, la società e la storia. Su questo piano, l’ingiustizia continua.
Ci si aspetta a volte che la condanna dei colpevoli ponga in qualche modo fine alla sofferenza delle vittime dirette -... (Continues)
2014/3/24 - 10:42
E la vita dei mondine
Dal repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questo collage di canti di risaia.
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro Ingrato di Milano)
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questo collage di canti di risaia.
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro Ingrato di Milano)
E la vita dei mondine
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/31 - 10:01
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
È arrivato il 18 aprile
[1948]
Canzone di autore anonimo, nel repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questa “E’ arrivato il 18 aprile”
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro... (Continues)
Canzone di autore anonimo, nel repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questa “E’ arrivato il 18 aprile”
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro... (Continues)
È arrivato il 18 aprile - paraponziponzipò
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/31 - 09:46
Tutti ci hanno quarche cosa
[1973]
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Tutti ci hanno quarche cosa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/12/2 - 08:21
Stèteve attente (E lu menestre Colombe)
[1963]
Canzone scritta da Giuseppe Miriello, cantoniere, cantastorie e militante del PCI.
Nel disco “Canti del lavoro, vol. 4”, nella versione originale registrata a Matera nel 1963 dalla voce di tal Eustachio Fiore.
Poi anche nello spettacolo di Govanna e Francesco Marini intitolato “L'aria concessa è poca”, 1970.
Testo trovato sul sito del gruppo di canto popolare Voci di mezzo
Invettiva contro il ministro democristiano Emilio Colombo (1920-2013), eletto in Basilicata e quindi, nell’immaginario popolare, responsabile di ogni decisione funesta, come quella di costringere i disoccupati a emigrare per trovare lavoro…
Il testo originale in realtà era più lungo.
La traduzione delle strofe mancanti dal sito delle Voci di Mezzo: “Le mogli si sono unite, sono andate su al Partito perché a Matera vogliono il marito. Il Partito Comunista gli ha dichiarato: ‘Statevi attente quando andate a... (Continues)
Canzone scritta da Giuseppe Miriello, cantoniere, cantastorie e militante del PCI.
Nel disco “Canti del lavoro, vol. 4”, nella versione originale registrata a Matera nel 1963 dalla voce di tal Eustachio Fiore.
Poi anche nello spettacolo di Govanna e Francesco Marini intitolato “L'aria concessa è poca”, 1970.
Testo trovato sul sito del gruppo di canto popolare Voci di mezzo
Invettiva contro il ministro democristiano Emilio Colombo (1920-2013), eletto in Basilicata e quindi, nell’immaginario popolare, responsabile di ogni decisione funesta, come quella di costringere i disoccupati a emigrare per trovare lavoro…
Il testo originale in realtà era più lungo.
La traduzione delle strofe mancanti dal sito delle Voci di Mezzo: “Le mogli si sono unite, sono andate su al Partito perché a Matera vogliono il marito. Il Partito Comunista gli ha dichiarato: ‘Statevi attente quando andate a... (Continues)
E lu menestre Colombe ha fètte lu progette,
(Continues)
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Contributed by Bernart 2013/11/25 - 10:27
Una storia sbagliata
Antiwar Songs Blog
Ma quella notte volevo parlare la pioggia il fango e l’auto per scappare solo a morire lì vicino al mare ma quella notte io volevo parlare e non può, non può, può più parlare non può, non può, può più parlare. Giovanna Marini, Lamento per la morte di Pasolini Nella notte tra il 1º novembre […]
Antiwar Songs Staff 2013-11-01 21:32:00
Chiesa Chiesa
[1967]
Album :Chiesa Chiesa
Album :Chiesa Chiesa
Chiesa, Chiesa
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/2/16 - 09:19
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical
Studenti e operai
[1966]
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2012/12/20 - 14:20
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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