Parole e musica di Jim McLean, songwriter scozzese (autore anche di Glencoe e di tutte le canzoni dell’album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs” dei Glasgow Song Guild).
Ignoro l’anno preciso in cui Jim McLean scrisse questa sua canzone e se l’abbia mai incisa personalmente… La trovo in due dischi, “Borderline” di Nigel Denver (1969, dalla copertina curiosa) e “Scottish Battle Ballads” di Alastair McDonald (1973)
Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è... (continuer)
[1962]
Album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs”, Folkways Records.
Scritta da Jim McLean sulla melodia della filastrocca infantile “Three Craws”.
“In protest to an American nuclear submarine that sailed into the Holy Loch in the early 1960s, the Anti-Polaris Singers started a movement with music at its core. Drawing from the rich Celtic bard traditions and combining folk and popular melodies with biting lyrics, the Anti-Polaris Singers were not only informative but played an important role in sustaining the demonstrators’ morale.” (Folkways Records)
The USA are gie’n subs away, (continuer)
envoyé par Alessandro 22/4/2010 - 10:47
Ho trascritto il testo di questa canzone così come compare nel libretto che accompagna l’album originale. Su Mudcat Café è riportata una trascrizione diversa, con strofe aggiuntive non presenti nel testo originario.
WE DINNAE WANT POLARIS (AKA MONSTER IN THE LOCH) (continuer)
dal sito
http://www.english-for-students.com/To...
To Shoot The Crow : Phrases
Meaning: I am going to leave.
Example: They're looking for us - looks like it's time to shoot the crow.
Origin:
In Tobias Dantzig's Number and the Language of Science, Dantzig tells the story of a crow who had built its nest in the watch-tower on a squire's estate. The squire was determined to shoot the crow, but the crow was too canny - whenever the squire or his men would enter the tower, the crow would fly away until the coast was clear. The squire tried sending two men went into the barn. One stayed hidden in the tower and one came out again. However, the crow was too smart and wouldn't return until the second man also came out. The experiment was tried on successive days - unsuccessfully - until finally five men went in and only four came out. The crow seemed to think that all the men had come out,... (continuer)
Aggiungo che questa canzone "We dinna want Polaris" fu cantata migliaia di volte nelle marce della CND a Londra nella Pasqua del 1961, 62, 63. E probabilmente altre, ma io non c'ero.
La conoscevamo a memoria, finchè alcuni versi diventarono "Ohrwurm". Viaggiando in Lambretta dall'Inghilterra in Sicilia in 1965, non riuscivo a togliere dalla testa i versi "The mayor of Dunoon..." e "Anchors aweigh for poppa Kenneday".
Credo che la versione che cantavamo era piú vicina alla seconda piuttosto che la prima. Era inclusa in un foglio di canzoni per la pace che si distribuiva, con "We shall not be moved", etc etc.
Grazie comunque per il lavoro di ricerca che avete fatto.
[1962]
Album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs”, Folkways Records.
Tune: Marching Through Georgia
Written by T. S. Law, Morris Blythman and Jim McLean.
La USS Proteus alla fonda nella baia scozzese di Holy Loch nel 1961.
Nella primavera del 1961 a Holy Loch gli attivisti della Scottish Campaign for Nuclear Disarmament provarono a fermare le navi americane cariche di missili nucleari… Ci provarono pacificamente, provando a sbarrare il passo a fregate e sommergibili con dei piccoli kayak… Quando poi il comandante della USS Proteus, tal Lanin, dichiarò – con sensibilità tutta militare - che le proteste non lo preoccupavano e che i manifestanti erano soltanto “un dannato branco di eschimesi”, quelli presero la palla al balzo e ci scrissero su questa canzone: “Siamo tutto eschimesi! Siamo gli eschimesi di Glasgow, che fermano le corazzate con le canoe!”
[1962]
Album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs”, Folkways Records.
Scritta da Thurso Berwick, John Mack Smith e Jim McLean sulla melodia della tradizionale americana “She'll Be Coming Round the Mountain”, la stessa che in Scozia accompagna i versi di una canzoncina per bambini intitolata “Oh ye cannae shove yer granny off a bus”
“In protest to an American nuclear submarine that sailed into the Holy Loch in the early 1960s, the Anti-Polaris Singers started a movement with music at its core. Drawing from the rich Celtic bard traditions and combining folk and popular melodies with biting lyrics, the Anti-Polaris Singers were not only informative but played an important role in sustaining the demonstrators’ morale.” (Folkways Records)
“In January 1962, the berthing of US Polaris submarines at Holy Loch in Scotland welded together the basic Scottish nationalism... (continuer)
Oh ye canny spend a dollar when ye're deid (continuer)
envoyé par Alessandro 22/4/2010 - 09:44
"The album 'Ding Dong Dollar' was recorded in Morris Blythman's house in Rouken Glen around 1960 and apid for by Pete Seeger who managed to get it released via Folkways... The singers, if I can remember, were: Jack O'Conner, Nigel Denver, Josh MacRae, Morris Blythman and various people in the choruses. Alastair McDonald played various instruments...."
(Jim Mclean)
Ignoro l’anno preciso in cui Jim McLean scrisse questa sua canzone e se l’abbia mai incisa personalmente… La trovo in due dischi, “Borderline” di Nigel Denver (1969, dalla copertina curiosa) e “Scottish Battle Ballads” di Alastair McDonald (1973)
Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è... (continuer)