Author Sam Cooke
This Little Light of Mine
“This Little Light of Mine” è un gospel per bambini scritto intorno al 1920 da Harry Dixon Loes (1895-1965), un compositore di inni cristiani, un bianco.
Ma nei primi anni 50 l'inno venne adottato dal movimento per i diritti civili, in seno al quale il testo venne elaborato da attiviste afroamericane come Zilphia Horton e Fannie Lou Hamer.
Celebri le esecuzioni di Betty Fikes, The Seekers e Odetta.
Ma ho voluto attribuire il brano a Sam Cooke – che ne diede una magnifica interpretazione nello splendido “Live at The Copa”, 1964, uno dei miei dischi preferiti – perchè il grande cantautore, troppo presto scomparso, volle portare una canzone intonata nelle marce per i diritti civili all'interno dei nightclub, facendo in modo che il movimento e le sue rivendicazioni di giustizia e di pace acquistassero un audience maggiore rispetto a quella sua propria.
Una sensibilità che l'autore di A Change... (Continues)
Ma nei primi anni 50 l'inno venne adottato dal movimento per i diritti civili, in seno al quale il testo venne elaborato da attiviste afroamericane come Zilphia Horton e Fannie Lou Hamer.
Celebri le esecuzioni di Betty Fikes, The Seekers e Odetta.
Ma ho voluto attribuire il brano a Sam Cooke – che ne diede una magnifica interpretazione nello splendido “Live at The Copa”, 1964, uno dei miei dischi preferiti – perchè il grande cantautore, troppo presto scomparso, volle portare una canzone intonata nelle marce per i diritti civili all'interno dei nightclub, facendo in modo che il movimento e le sue rivendicazioni di giustizia e di pace acquistassero un audience maggiore rispetto a quella sua propria.
Una sensibilità che l'autore di A Change... (Continues)
A-amen a-amen a-amen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/15 - 23:39
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Nobody Knows the Trouble I've Seen
Anonymous
Spiritual afroamericano risalente a molto prima della guerra civile e dell’abolizione della schiavitù ma i cui versi furono pubblicati per la prima volta soltanto nel 1867, nella raccolta intitolata “Slave Songs of the United States” composta da 136 canti e curata dagli abolizionisti William Francis Allen, Lucy McKim Garrison e Charles Pickard Ware (tutti del nord, tutti bianchi…)
La prima incisione è del 1925 ad opera della contralto nera Marian Anderson (1897-1993), voce oggi purtroppo abbastanza dimenticata ma che è stata una delle cantanti più intense del XX secolo.
Notevoli pure le interpretazioni successive di Paul Robeson, Louis Armstrong, Sam Cooke, Lena Horne e Josh White
Molti compositori classici afroamericani – come Samuel Coleridge-Taylor, Henry Thacker Burleigh e James Rosamond Johnson - si sono cimentati nell’arrangiamento musicale del brano.
I Fisk Jubilee Singers – famoso... (Continues)
La prima incisione è del 1925 ad opera della contralto nera Marian Anderson (1897-1993), voce oggi purtroppo abbastanza dimenticata ma che è stata una delle cantanti più intense del XX secolo.
Notevoli pure le interpretazioni successive di Paul Robeson, Louis Armstrong, Sam Cooke, Lena Horne e Josh White
Molti compositori classici afroamericani – come Samuel Coleridge-Taylor, Henry Thacker Burleigh e James Rosamond Johnson - si sono cimentati nell’arrangiamento musicale del brano.
I Fisk Jubilee Singers – famoso... (Continues)
Nobody knows the trouble I've seen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 09:09
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Ol’ Man River
[1927]
Parole di Oscar Hammerstein II (1895-1960), librettista, produttore e direttore teatrale.
Musica di Jerome Kern (1885-1945), uno dei più grandi compositori americani della prima metà del 900.
Scritta per il musical “Show Boat” – tratto dall’omonimo romanzo di Edna Feder, melodramma a sfondo razziale - interpretata dall’orchestra di Paul Whiteman (grandissimo bandleader, detto “The King of Jazz”, 1890-1967) con il mitico Bix Beiderbecke (1903-1931) alla cornetta, fu cantata inizialmente da Bing Crosby, Jules Bledsoe e Irving Kaufman, ma l’interpretazione più famosa, per cui il brano è passato alla storia, è senz’altro quella resa da Paul Robeson nella riduzione cinematografica dello spettacolo “Show Boat”, datata 1936.
Il grande basso nero, e comunista, fu all’inizio fedele al testo originale ma poi, a partire dal 1938, inserì alcune sue modifiche ai versi.
In seguito la canzone... (Continues)
Parole di Oscar Hammerstein II (1895-1960), librettista, produttore e direttore teatrale.
Musica di Jerome Kern (1885-1945), uno dei più grandi compositori americani della prima metà del 900.
Scritta per il musical “Show Boat” – tratto dall’omonimo romanzo di Edna Feder, melodramma a sfondo razziale - interpretata dall’orchestra di Paul Whiteman (grandissimo bandleader, detto “The King of Jazz”, 1890-1967) con il mitico Bix Beiderbecke (1903-1931) alla cornetta, fu cantata inizialmente da Bing Crosby, Jules Bledsoe e Irving Kaufman, ma l’interpretazione più famosa, per cui il brano è passato alla storia, è senz’altro quella resa da Paul Robeson nella riduzione cinematografica dello spettacolo “Show Boat”, datata 1936.
Il grande basso nero, e comunista, fu all’inizio fedele al testo originale ma poi, a partire dal 1938, inserì alcune sue modifiche ai versi.
In seguito la canzone... (Continues)
Dere's an ol' man called de Mississippi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/3 - 12:07
That Lucky Old Sun
[1949]
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.
Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (Continues)
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.
Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (Continues)
Up in the mornin', out on the job
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/16 - 23:09
×
Uscita come singolo e poi inclusa nell'album "Live At The Harlem Square Club, 1963", pubblicato nel 1985.
Ho ritrovato il testo di questa canzone sul sempre ottimo Maggie's Farm di Michele Murino e mi pare che possa starci bene sulle CCG...
Sam Cooke la scrisse tre anni prima della ben più carica di speranza A Change Is Gonna Come... Con il fratello Charles si era imbattuto in una squadra di detenuti alla catena che lavorava su una strada in Carolina e Sam si era voluto fermare e aveva regalato a quegli uomini alcuni pacchetti di sigarette...
"Chain Gang" mi ha anche ricordato un bellissimo film di Mervyn LeRoy, "I Am a Fugitive from a Chain Gang" (che da noi circola con il titolo "Io sono un evaso") che, per quanto risalga al 1932, è estremamente moderno e molto avvincente, grazie alla regia (LeRoy era un pioniere di grande mestiere) ma soprattutto all'interpretazione di Paul... (Continues)