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Auteur Giuseppe Verdi

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I vespri siciliani. Ouverture

I vespri  siciliani. Ouverture
I vespri siciliani.Ouverture
[1855]
Musica / Music / Musique / Sävel: Giuseppe Verdi
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
West Eastern Divan Orchestra diretta da Daniel Barenboïm

L’opera di Verdi è ispirata alla rivolta del Vespro del 1282 in Sicilia. Fu eseguita per la prima volta all’Opera di Parigi nel 1855 in francese con il titolo Les vêpres siciliennes. Subì la censura nelle prime esecuzioni in Italia dello stesso anno, al Regio di Parma e al San Carlo di Torino : fu presentata infatti sotto altri titoli e dovette fare riferimento a luoghi di azione e contesti diversi.
Viene qui proposta nella superba interpretazione di Daniel Barenboïm con la West Eastern Divan Orchestra.

West Eastern Divan Orchestra - da wikipedia

La West Eastern Divan Orchestra (letteralmente: orchestra di Divan occidentale-orientale) è una orchestra sinfonica fondata nel 1999 dal direttore... (continuer)
strumentale
envoyé par Riccardo Gullotta 27/9/2019 - 12:42
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Libiamo

Libiamo
Libiamo, libiamo coi militi italici
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envoyé par adriana 6/3/2016 - 13:46
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Messa di Requiem

Messa di Requiem
per soprano, mezzosoprano, tenore, basso, doppio coro e orchestra

Composta nell'anno 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.
Prima esecuzione nella chiesa di San Marco a Milano il 22 maggio 1874 diretta da Giuseppe Verdi

Il 6 luglio scorso Riccardo Muti ha diretto al Sacrario di Redipuglia il grande concerto per i 100 anni della Grande Guerra con cui si apre il ciclo di commemorazioni italiane per l’anniversario dello scoppio del primo conflitto mondiale.

Il Sacrario di Redipuglia è un (orribile a nostro parere) memoriale, costruito durante il ventennio fascista, dove riposano i resti di oltre centomila soldati italiani (di cui 60mila senza nome) caduti nella Grande Guerra. Tra parentesi "Redipuglia" non ha niente a che vedere con la Puglia ma si trova in provincia di Gorizia. Il perché si chiami così è una storiella illuminante. "Redipuglia" è infatti... (continuer)
Requiem e Kyrie - quattro voci soliste e coro
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9/7/2014 - 23:21
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Je chante avec toi liberté

Je chante avec toi liberté
[1982]
Paroles: Pierre Delanoë & Claude Lemesle.
Musique: Giuseppe Verdi, arrangementt: Alain Goraguer, 1982
D'après l'opéra "Nabucco" (1842)
Parole: Pierre Delanoë e Claude Lemesle.
Musica: Giuseppe Verdi, arrangiamento di Alain Goraguer, 1982
Dall'opera "Nabucco" (1842)

Che il celebre coro del Nabucco di Verdi sia passato ad essere l'inno della "Padania" dei nazisti della Lega e che il pensiero che vola sull'ali dorate serva a quei loschi figuri per i raduni in cui si invocano pogrom e altre cose del genere, è una cosa che mi piace pensare faccia rivoltare Giuseppe Verdi e Temistocle Solera (l'autore del libretto) nella tomba. Ma tant'è; questo fa parte delle consuete "appropriazioni indebite" di cui ogni fascismo razzista è da sempre voglioso.

Ristabiliamo quindi un po' d'aria fresca con questa curiosa canzone eseguita dalla brava Nana Mouskouri, che sull'aria del Nabucco... (continuer)
Quand tu chantes, je chante avec toi liberté
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envoyé par Riccardo Venturi 23/5/2008 - 18:02
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Liberty

Liberty
Lyrics by Jennie Sibley
Music: Giuseppe Verdi, Slaves Chorus ("Va pensiero") from Nabucco

Testo di Jennie Sibley
Musica: Giuseppe Verdi, Coro degli schiavi ("Va pensiero") dal Nabucco

Il testo è ripreso dalla pagina del coro Strawberry Thieves
Stand beside me for peace and for liberty
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envoyé par Riccardo Venturi 24/4/2007 - 21:10
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Il poveretto

Il poveretto
[1847]
testo anonimo
musica di Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi è noto universalmente come compositore di opere liriche. Molto meno note sono le sue canzoni, quindici di numero, che musicò di tanto in tanto. Quella che segue risale al 1847 ed è con tutta probabilità un vero e proprio canto popolare che il Maestro di Busseto adattò a canzone lirica. È un tema assai presente nelle canzoni popolari di ogni epoca e paese: il povero vecchio mendicante costretto a chiedere la carità dopo che è stato soldato per tutta la vita. Una volta vecchio, la patria per la quale ha combattuto e che gli ha preso la vita, si scorda di lui e lo riduce alla miseria… la famosa "gratitudine della patria", insomma.

Il testo è ripreso da Karadar Verdi Tribute.
Passegger, che al dolce aspetto
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envoyé par Riccardo Venturi 29/8/2006 - 01:51
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Inno del primo maggio

Inno del primo maggio
Testo di Pietro Gori
Musica di Giuseppe Verdi (Va, pensiero dal "Nabucco")

L'Inno del Primo Maggio fu scritto da Pietro Gori sulla base della melodia del Va’ pensiero, il coro del Nabucco verdiano, nel 1892, nel carcere milanese di San Vittore dove era stato rinchiuso preventivamente: si avvicinava il primo maggio, in Sicilia i lavoratori cominciavano a prendere coscienza politica radunandosi nei Fasci (cui probabilmente si fa riferimento nel testo del canto) e gli agitatori anarchici dovevano essere messi in condizione di non nuocere all’ordine pubblico… Ma Gori sapeva che la parola e il canto racchiudono una forza immane, e nella sua cella scrisse il “bozzetto drammatico in un atto” Primo Maggio, che avrebbe riscosso un grande successo, specialmente negli Stati Uniti dove Gori sarebbe stato qualche anno più tardi. A Paterson (“capitale” degli anarchici nordamericani – di lì sarebbe... (continuer)
Vieni o Maggio t'aspettan le genti
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envoyé par adriana 23/6/2005 - 14:40
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No! No! Giusta causa non è d'Iddio

No! No! Giusta causa non è d'Iddio
Da "I Lombardi alla Prima Crociata"
Dramma Lirico in quattro atti
Libretto di Temistocle Solera, dall'omonimo poema di Tommaso Grossi

Prima rappresentazione: 11 febbraio 1843
Teatro alla Scala di Milano


Il dialogo lirico, noto anche come "Qual nera benda", tra Giselda, Arvino e l'Eremita, è tratto dall'Atto II, Scena IX.
GISELDA:
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envoyé par Riccardo Venturi 8/4/2005 - 18:11
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Aida

Aida
[1978]
Testo e musica di Rino Gaetano.
Lyrics and music by Rino Gaetano.


AIDA E’ L’ITALIA
di Riccardo Venturi

“Aida” è l’Italia. In questa canzone, difficile e splendida, Rino Gaetano ha saputo tracciare con il suo stile inimitabile e affidato alla simbologia, un affresco di tutta l’Italia contemporanea, dal fascismo alla guerra, dal dopoguerra agli scandali e alle difficoltà enormi degli anni ’70.

Per farlo, Rino scelse già nel titolo un nome simbolico. Aida. L’opera di Giuseppe Verdi scritta per celebrare l’apertura del canale di Suez (e quando si dice canale di Suez, la memoria va a strategie, a guerre, ad affari planetari). Ma anche un nome portato da centinaia di vecchiette, sulla scia dell’opera di Verdi e di una presupposta glorificazione del “genio italico” (sebbene il canale di Suez fosse stato realizzato dal francese De Lesseps, i progetti originali sembra debbano essere... (continuer)
Lei sfogliava
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