La procedura
[2015]
Album:La staffetta
Album:La staffetta
Come un automa
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envoyé par adriana 1/9/2015 - 09:56
Guerra
[2015]
Testo e musica di Germano Bonaveri
Album:La staffetta
Testo e musica di Germano Bonaveri
Album:La staffetta
L’altra notte era qui, l’ho sentito arrivare
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envoyé par adriana 1/9/2015 - 09:47
Sobibor (Letter from Gaza)
[2015]
Album:La staffetta
“Sobibor (letter from Gaza)” un campo di concentramento nazista, è il luogo da cui parte questa lettera, che potrebbe partire oggi da Gaza, o dai mille luoghi illiberali di questo tempo e di tutti i tempi uguali che l’uomo ha comunque segnato d’orrore, è introdotta da suoni che rimandano a“Distopia” , a chiudere un cerchio e a negare un ritorno, una lettera pregna di sofferenza e amore, di bellezza contrapposta all’orrore e all’errore, “Ti scrivo un saluto da qui / (c’è così tanto orrore / che vorrei gridare). / Ferocia e bellezza / si confondono in me… / non smetterai mai di aspettare / un tramonto / per vedermi tornare".
Da:Bielle
Album:La staffetta
“Sobibor (letter from Gaza)” un campo di concentramento nazista, è il luogo da cui parte questa lettera, che potrebbe partire oggi da Gaza, o dai mille luoghi illiberali di questo tempo e di tutti i tempi uguali che l’uomo ha comunque segnato d’orrore, è introdotta da suoni che rimandano a“Distopia” , a chiudere un cerchio e a negare un ritorno, una lettera pregna di sofferenza e amore, di bellezza contrapposta all’orrore e all’errore, “Ti scrivo un saluto da qui / (c’è così tanto orrore / che vorrei gridare). / Ferocia e bellezza / si confondono in me… / non smetterai mai di aspettare / un tramonto / per vedermi tornare".
Da:Bielle
Ti scrivo un saluto da qui.
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envoyé par adriana 1/9/2015 - 09:30
Parcours:
Camps d'extermination, L'Holocauste palestinien
Detonazione
[2015]
Album:La staffetta
Album:La staffetta
Nessuno ce l’ ha detto,
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envoyé par adriana 1/9/2015 - 09:21
Cenere
Testo e musica di Germano Bonaveri
La vela accoglie il fluire del vento mentre lontano, sul viale,
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envoyé par Marco Valdo M.I. 6/2/2012 - 21:27
Érase una vez
Propongo qui l’intero articolo di Alessandro Scuro “Paco Ibáñez all’Olympia. 40 anni fa” comparso sul numero 348 di A – Rivista Anarchica del novembre 2009.
Paco Ibañez all’Olimpya. 40 anni fa
di Alessandro Scuro
Una pagina musicale che è anche un momento di lotta contro il regime franchista. E per la libertà. In filigrana, la lezione anarchica di Georges Brassens.
Il concerto all’Olympia, come ogni esibizione e ogni disco di Paco Ibáñez, è un’antologia in lingua spagnola che raccoglie testi poetici dal medioevo fino all’epoca contemporanea, oltre a un testo di Brassens tradotto in spagnolo da Pierre Pascal (1). I temi sviluppati sono molteplici: si va dalla critica della chiesa a quella del potere, dall’esperienza della guerra civile spagnola a quella dell’esilio repubblicano, dal tono rassegnato di parole “heridas de muerte” fino al grido di battaglia che dà titolo a quest’articolo.... (continuer)
Paco Ibañez all’Olimpya. 40 anni fa
di Alessandro Scuro
Una pagina musicale che è anche un momento di lotta contro il regime franchista. E per la libertà. In filigrana, la lezione anarchica di Georges Brassens.
Il concerto all’Olympia, come ogni esibizione e ogni disco di Paco Ibáñez, è un’antologia in lingua spagnola che raccoglie testi poetici dal medioevo fino all’epoca contemporanea, oltre a un testo di Brassens tradotto in spagnolo da Pierre Pascal (1). I temi sviluppati sono molteplici: si va dalla critica della chiesa a quella del potere, dall’esperienza della guerra civile spagnola a quella dell’esilio repubblicano, dal tono rassegnato di parole “heridas de muerte” fino al grido di battaglia che dà titolo a quest’articolo.... (continuer)
Alessandro 15/1/2010 - 09:57
La ballata delle rivolte
Testo e musica di Germano Bonaveri
Quando Lada scappò dalla guerra, a Sarajevo, era una bimba. Lada è mia sorella, lo è diventata. Lada è stata comunque fortunata: mentre guardiamo la televisione e inorridiamo per la ferocia dell'uomo, bambini muoiono imbracciando il fucile, quando dovrebbero sorridere abbracciandosi in un girotondo. C'è da avere vergogna del genere umano, a volte.
Quando Lada scappò dalla guerra, a Sarajevo, era una bimba. Lada è mia sorella, lo è diventata. Lada è stata comunque fortunata: mentre guardiamo la televisione e inorridiamo per la ferocia dell'uomo, bambini muoiono imbracciando il fucile, quando dovrebbero sorridere abbracciandosi in un girotondo. C'è da avere vergogna del genere umano, a volte.
Una strana luce nel suo cielo
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envoyé par adriana 9/6/2005 - 19:07
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
La pianura dei sette fratelli
Da "Una volta per sempre" (1995)
Riproposta:
- cantata insieme ai Modena City Ramblers in "Appunti Partigiani" [2005]
- interpretata dal Coro delle Mondine di Novi, in "Il seme e la speranza" [2006].
- in La rossa Primavera [2011]
I sette fratelli Cervi: Gelindo (classe 1901), Antenore (1906), Aldo (1909), Ferdinando (1911), Agostino (1916), Ovidio (1918), Ettore (1921).Tutti nati a Campegine (Reggio Emilia), tutti fucilati il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Come dico spesso presentando “La Pianura dei 7 fratelli”: questa canzone non è mai passata a MTV eppure sono decine e decine e decine le cover che ho ascoltato. Le strade del Signore sono infinite e su quelle questa canzone ha camminato e cammina, non su altre strade. Le strade che conducono al “signore”, a ciò che è sacro, che ci supera e che ci è limite ma che ci fa scoprire come una cosa sola fatta... (continuer)
Riproposta:
- cantata insieme ai Modena City Ramblers in "Appunti Partigiani" [2005]
- interpretata dal Coro delle Mondine di Novi, in "Il seme e la speranza" [2006].
- in La rossa Primavera [2011]
I sette fratelli Cervi: Gelindo (classe 1901), Antenore (1906), Aldo (1909), Ferdinando (1911), Agostino (1916), Ovidio (1918), Ettore (1921).Tutti nati a Campegine (Reggio Emilia), tutti fucilati il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Come dico spesso presentando “La Pianura dei 7 fratelli”: questa canzone non è mai passata a MTV eppure sono decine e decine e decine le cover che ho ascoltato. Le strade del Signore sono infinite e su quelle questa canzone ha camminato e cammina, non su altre strade. Le strade che conducono al “signore”, a ciò che è sacro, che ci supera e che ci è limite ma che ci fa scoprire come una cosa sola fatta... (continuer)
E terra, e acqua, e vento
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I wrote this song dedicated to JULIAN ASSANGE.
I would have liked to release it on the disc scheduled for the end of 2022, but it is necessary to pay everyone's attention so that as many voices as possible are raised to defend a man who fought for our freedom.
It is a battle for human dignity for the defense of rights.
It's about us all. We cannot look away.
This song is for Julian Assange.