[1969]
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
[1973]
Album "Vidas ejemplares"
Testo e musica di Moncho Alpuente y Jorge Krahe
Una divertente e ferocissima satira della classe dirigente spagnola e del suo entourage durante la dittatura franchista.
Inutile dire che la canzone non fu apprezzata e anzi censurata e alcuni membri de "Las Madres del Cordero" (espressione spagnola che significa la ragione reale che sta dietro i fatti), poi "Desde Santurce a Bilbao Blues Band" passarono un po' di tempo nelle questure e nelle galere del regime... I fascisti normalmente non apprezzano l'ironia e non sanno ridere, specie di sè stessi...
Siempre es un honor y un placer aparecer enlazado aquí...
Veo que habéis tomado la versión censurada; Antonio Piera, miembro del grupo y amigo mío, "me hizo" corregirla con la línea que realmente iban a cantar: Allí donde dice "cacharros de hojalata", iban a cantar "de medallas de hojalata".
Y acabo con una anécdota acerca del nombre del grupo: "Desde Santurce a Bilbao" es la primera estrofa de una muy conocida canción popular norteña, de Cantabria, si no me equivoco; pero, de acuerdo con Moncho Alpuente, el "Blues Band" propio de las bandas de rock estadounidenses de los 60 y 70 fue una idea propiciada por el dibujante "Forges": según Alpuente, él leyó en una revista ("Informaciones", creo que era) una viñeta suya en la que aparecían dos monigotes del célebre "Forges": uno decía "Desde Santurce a Bilbao...", y el otro remataba con un "Blues Band". Por desgracia, nunca he conseguido encontrar esa viñeta.
[1973]
Album "Vidas ejemplares"
Parole di Ramón Alpuente
Musica di J. Martínez
Dal falangismo nazi-fascista al franchismo militarista e nazional-cattolico al neo-liberismo... todo cambia, nada cambia.
E pure qui da noi, beccarsi ieri sera il Berlusca a Ballarò che imprecava contro i "comunisti" - annidati ovunque, secondo il mentecatto, e soprattutto nella magistratura - e insultava il conduttore Floris perchè non avrebbe garantito il contraddittorio, quando l'intruso era proprio Lui, l'unto dal Signore, visto che in studio c'era la crema dei suoi ministri... doversi sorbire 'sto indegno spettacolo quotidiano non fa che sprofondarci indietro nella nostra storia, a Tambroni e, forse, anche più in là, al "ventennio"... tutto cambia, niente cambia.
Aggiungo ancora che la canzone di Aute racconta dell'incontro fra un condannato e la sua compagna... Si tratta precisamente di José Luis Sánchez Bravo, di 22 anni, e di sua moglie Silvia Carretero, al quarto mese di gravidanza... decisero che il bimbo avrebbe portato il nome di tutti loro tre del FRAP che stavano per essere giustiziati: "Luis Ramón Humberto"... poi nacque una bambina che forse oggi tutti chiamano semplicemente Luisa...
Scritta da Moncho Alpuente (Madrid, 1949-), giornalista e scrittore anarchico nonché fondatore e voce di questo gruppo e della sua prosecuzione, Desde a Santurce a Bilbao blues band.
Musica di Antonio Piera.
Testo trovato sul sito La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.