Dünyanin en tuhaf mahluku
L'autore della versione francese di questa poesia di Hikmet è il pianista e compositore Philippe-Gérard (1924-2014). Il primo ad interpretarla fu Yves Montand nel 1965 e più recentemente è stata ripresa da Bernard Lavilliers con il titolo di "Scorpion", nel suo album "Baron Samedi" del 2013.
B.B. 2018/5/20 - 17:32
Mona Ki Ngi Xiça
[1972]
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga, cantautore angolano.
Nel suo album d'esordio, “Angola 72”
Giovane promessa dell'atletica quando l'Angola era ancora sotto dominazione portoghese, José Adelino Barceló de Carvalho scelse poi la musica e, attraverso di essa, l'impegno per la liberazione del suo paese. Questa canzone in kimbundu, una delle tante lingue angolane, racconta di esilio, il destino che toccò a José Adelino Barceló de Carvalho fin dai primi anni 70 quando, ricercato dalla PIDE per la sua attività politica, dovette riparare a Rotterdam, dove registrò questo suo album d'esordio adottando il nome d'arte e di battaglia di Bonga.
Non conosco il kimbundu, ma in un'edizione francese del 1975 ("Noir, Ton Pays!") il titolo “Mona Ki Ngi Xiça” è tradotto come “Le dernier message” e la traduzione parziale è la seguente, diversa da quella che normalmente... (Continues)
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga, cantautore angolano.
Nel suo album d'esordio, “Angola 72”
Giovane promessa dell'atletica quando l'Angola era ancora sotto dominazione portoghese, José Adelino Barceló de Carvalho scelse poi la musica e, attraverso di essa, l'impegno per la liberazione del suo paese. Questa canzone in kimbundu, una delle tante lingue angolane, racconta di esilio, il destino che toccò a José Adelino Barceló de Carvalho fin dai primi anni 70 quando, ricercato dalla PIDE per la sua attività politica, dovette riparare a Rotterdam, dove registrò questo suo album d'esordio adottando il nome d'arte e di battaglia di Bonga.
Non conosco il kimbundu, ma in un'edizione francese del 1975 ("Noir, Ton Pays!") il titolo “Mona Ki Ngi Xiça” è tradotto come “Le dernier message” e la traduzione parziale è la seguente, diversa da quella che normalmente... (Continues)
Alukenn n'golafua
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/7/23 - 21:00
Song Itineraries:
Exiles and exilees
Le Christ en bois
[1899]
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.
Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.
Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Bon guieu! la sale commune!... A ce souèr,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/14 - 13:51
Song Itineraries:
Antiwar Anticlerical
La grande marée
Album: "Le Stéphanois" (1975)
« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
Un colosse aux pieds d'argile surveille la frontière
(Continues)
(Continues)
2015/1/17 - 19:13
Fensch Vallée
[1976]
Parole e musica di Bernard Lavilliers
Nell’album intitolato “Les barbares”
Il Fensch è un fiume della Lorena, affluente della Mosella e quindi del Reno.
La Fenschdall è stata fino ad epoca recente una valle di miniere, impianti siderurgici, acciaierie ed altiforni.
E’ sempre stata dominata dalla stessa famiglia, i de Wendel.
Oggi la Wendel è una società d’investimenti da 6.5 miliardi di Euro. Nel 2013 ha fatturato 333 milioni di Euro, +51% rispetto all’esercizio precedente: alla faccia della crisi! (che ce la fanno vivere solo a noi poveracci...)
Parole e musica di Bernard Lavilliers
Nell’album intitolato “Les barbares”
Il Fensch è un fiume della Lorena, affluente della Mosella e quindi del Reno.
La Fenschdall è stata fino ad epoca recente una valle di miniere, impianti siderurgici, acciaierie ed altiforni.
E’ sempre stata dominata dalla stessa famiglia, i de Wendel.
Oggi la Wendel è una società d’investimenti da 6.5 miliardi di Euro. Nel 2013 ha fatturato 333 milioni di Euro, +51% rispetto all’esercizio precedente: alla faccia della crisi! (che ce la fanno vivere solo a noi poveracci...)
Viens petite sœur au blanc manteau
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/1 - 21:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, War on Earth
Elle chante
(Bernard Lavilliers - Teofilo Chantre / Pascal Arroyo)
Album: "Carnets de bord" (2004)
avec Cesária Évora
Album: "Carnets de bord" (2004)
avec Cesária Évora
Elle chante un peu voilé souple comme le vent
(Continues)
(Continues)
2013/11/13 - 21:24
Causes perdues
[2010]
Album :Causes perdues et musiques tropicales
Album :Causes perdues et musiques tropicales
Tu ne verras plus ceux qui luttaient ensemble
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/8/29 - 08:53
Question de peau
[2004]
Parole a musica di Bernard Lavilliers
Nell’album di Lavilliers intitolato “Carnets de bord”
Poi anche nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.
Parole a musica di Bernard Lavilliers
Nell’album di Lavilliers intitolato “Carnets de bord”
Poi anche nel disco collettivo “Décolonisons!”, realizzato da Survie, un’associazione che da anni si batte contro le politiche neocolonialiste dei governi francesi.
Annou Sêguêla
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/17 - 10:59
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Petit
Album: if (1988)
Un enfant, avec un fusil trop grand
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/12/2 - 09:35
Les mains d'or
[2001]
Album “Arrêt sur image”
Scritta da Bernard Lavilliers
Musica di Bernard Lavilliers e Pascal Arroyo
Album “Arrêt sur image”
Scritta da Bernard Lavilliers
Musica di Bernard Lavilliers e Pascal Arroyo
Un grand soleil noir tourne sur la vallée
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/10/15 - 10:54
La rose et le réséda
[1943]
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (Continues)
Album “Les Choses de rien”
Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).
Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:
À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru
Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (Continues)
Celui qui croyait au ciel
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 12:30
La frontière
[1986]
Album "Voleur de feu"
Album "Voleur de feu"
Allongé sur le sable on dirait qu'il dort
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/5/5 - 23:01
Big Brother
[1977]
Album "15e Round"
Album "15e Round"
Bateaux panaméens, marchands d'armes français
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/5/5 - 22:49
CIA
[1974]
Album "Le Stéphanois"
"Del Cile non ne so niente, mi dispiace..."
Album "Le Stéphanois"
"Del Cile non ne so niente, mi dispiace..."
Je fut viré du F.B.I pour affaire de moeurs
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/5/5 - 16:13
Samedi soir à Beyrouth
[2008]
Album "Samedi Soir à Beyrouth"
Album "Samedi Soir à Beyrouth"
Samedi soir à Beyrouth
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/5/5 - 15:53
Les Anarchistes
[1968]
Paroles et musique: Tous.
Testo e musica: Tutti.
Léo Ferré y a pourtant apporté quelque chose.
Léo Ferré però ci ha messo qualche cosa.
[Vale a dire / C'est à dire:
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Léo Ferré, 1968
Album / Albumi:
- L'été 68, 1969, et aussi:
- Super 45 tours, Live, Théâtre Bobino, 1969
- Captation quasi-intégrale du même récital, février 1969]
1%
Noi.
Nous.
We.
Siamo molto diversi l'uno dall'altro.
Nous sommes très différents l'un de l'autre.
We're definitely different each from the other.
Non sempre ci amiamo.
C'est pas toujours que nous nous aimons.
Not always do we love each other.
Però ci siamo.
Nous sommes là, cependant.
Yet, we're there.
Siamo l'amore e la confusione, la libertà e la calma, razionale follia della giustezza che invade lo stomaco.
Nous sommes l'amour et la confusion, la liberté... (Continues)
Paroles et musique: Tous.
Testo e musica: Tutti.
Léo Ferré y a pourtant apporté quelque chose.
Léo Ferré però ci ha messo qualche cosa.
[Vale a dire / C'est à dire:
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Léo Ferré, 1968
Album / Albumi:
- L'été 68, 1969, et aussi:
- Super 45 tours, Live, Théâtre Bobino, 1969
- Captation quasi-intégrale du même récital, février 1969]
1%
Noi.
Nous.
We.
Siamo molto diversi l'uno dall'altro.
Nous sommes très différents l'un de l'autre.
We're definitely different each from the other.
Non sempre ci amiamo.
C'est pas toujours que nous nous aimons.
Not always do we love each other.
Però ci siamo.
Nous sommes là, cependant.
Yet, we're there.
Siamo l'amore e la confusione, la libertà e la calma, razionale follia della giustezza che invade lo stomaco.
Nous sommes l'amour et la confusion, la liberté... (Continues)
Y'en a pas un sur cent,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ahmed Arroìto da' frijoles a la piasintëina, dal gutturnio e dalla teìla 2009/3/17 - 21:16
Song Itineraries:
1968 and surroundings, The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Gentilshommes de fortune
[1986]
Album "Voleur de feu"
Album "Voleur de feu"
J'ai oublié jusqu'à mon nom
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/3/9 - 22:22
Nicaragua
[1988]
Album "If..."
Album "If..."
Nicaragua c'est Managua, la ville
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/3/9 - 22:17
Erevan
[1991]
Album "Solo"
Album "Solo"
Passé la frontière où la mémoire n'entend plus les voix
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/3/9 - 22:11
Song Itineraries:
The Armenian Genocide
La java des bombes atomiques
[1955]
Paroles de Boris Vian
Musique d'Alain Goraguer
Testo di Boris Vian
musica di Alain Goraguer
Cette chanson eut les honneurs de la publication en première page du 'Canard enchaîné' du 13 juin 1955.
La canzone fu onorata della pubblicazione in prima pagina del 'Canard enchaîné', la notissima rivista satirica francese, del 13 giugno 1955.
Paroles de Boris Vian
Musique d'Alain Goraguer
Testo di Boris Vian
musica di Alain Goraguer
Cette chanson eut les honneurs de la publication en première page du 'Canard enchaîné' du 13 juin 1955.
La canzone fu onorata della pubblicazione in prima pagina del 'Canard enchaîné', la notissima rivista satirica francese, del 13 giugno 1955.
Mon oncle un fameux bricoleur
(Continues)
(Continues)
Contributed by Pasquino Bocci
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Feat. Nzongo Soul
Français
Italiano
Noir et Blanc est une chanson écrite, composée et interprétée par Bernard Lavilliers. Faisant partie de l'album Voleur de feu, elle sort en single en septembre 1986. Connue notamment grâce au refrain « De n'importe quel pays, de n'importe quelle couleur, la musique est un cri qui vient de l'intérieur », le chanteur l'interprète avec le musicien congolais Nzongo Soul. Celui-ci chante en lingala la phrase « Po na ba mboka nionso pe na pikolo nionso » (« De tous les pays et de toutes les couleurs »).
Noir et Blanc évoque l'apartheid en Afrique du Sud et Nelson Mandela, alors en prison à cette période. Lors d'un entretien à Télérama en décembre 2013 à la suite du décès de Mandela, Lavilliers dira qu'« à cette époque, des images commençaient à transpirer de ce pays. Il avait quand même fallu plus de trente... (Continues)