Marghesarà
2021
Marghesarà
La title- track, sicuramente uno dei momenti più alti dell’album, è impreziosita dalla voce di Gualtiero Bertelli, vero e proprio pezzo di storia del folk veneto. “Marghesarà” (“Sarà che non vogliono far niente per paura di cambiare, sarà che la regata è lunga e nessuno vuol vogare, sarà che anche il Leone si è rotto i coglioni di aspettare”) cammina lungo un paludoso incastro fra chitarra acustica e bandoneon, mentre una acquosa linea di basso ed un pattern di batteria viscoso sostengono la sezione ritmica. Geniale il gioco di parole del titolo, che declina letteralmente Marghera (vale a dire “Mare che c’era”) nel suo futuro, “Marghesarà”, appunto, cioè “Mare che ci sarà”, piccolo gioiellino di inventiva poetica che si va a piazzare all’interno di un testo ruvido, che mette in luco in modo dolentemente appassionato tutte le antinomie, soprattutto gestionali e strutturali, del territorio veneto.
blogfoolk.com
Marghesarà
La title- track, sicuramente uno dei momenti più alti dell’album, è impreziosita dalla voce di Gualtiero Bertelli, vero e proprio pezzo di storia del folk veneto. “Marghesarà” (“Sarà che non vogliono far niente per paura di cambiare, sarà che la regata è lunga e nessuno vuol vogare, sarà che anche il Leone si è rotto i coglioni di aspettare”) cammina lungo un paludoso incastro fra chitarra acustica e bandoneon, mentre una acquosa linea di basso ed un pattern di batteria viscoso sostengono la sezione ritmica. Geniale il gioco di parole del titolo, che declina letteralmente Marghera (vale a dire “Mare che c’era”) nel suo futuro, “Marghesarà”, appunto, cioè “Mare che ci sarà”, piccolo gioiellino di inventiva poetica che si va a piazzare all’interno di un testo ruvido, che mette in luco in modo dolentemente appassionato tutte le antinomie, soprattutto gestionali e strutturali, del territorio veneto.
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Un mar, un mar de fabbriche un mar,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2022 - 12:40
Ballata dell'emigrazione
Ci ha lasciato Alberto D'Amico. Un ricordo di Gualtiero Bertelli
Alberto D’Amico. Un veneziano al sole di Cuba
Alberto D’amico, concepito a Trapani, ma nato a Venezia, è morto nella notte tra il 18 e il 19 giugno, all’età di 76 anni, a Cuba, dove viveva con la moglie cubana, sposata venticinque anni fa. Una vita in mezzo al mare, su tre isole diverse per clima, storia e cultura che hanno contribuito in modo differente, ma sostanziale, a plasmare il carattere e il pensiero, a guidare i comportamenti di Alberto. Benché avesse trascorso gli anni della sua infanzia e della prima adolescenza alla Giudecca, non avevo mai avuto occasione di conoscerlo. Non era neanche probabile che potesse succedere in quella lunghissima spina che chiude il bacino di San Marco e il largo canale che indirizza le navi verso Marghera. Vivevamo in due quartieri separati, situati agli
estremi, simili nella miseria... (continuer)
Alberto D’Amico. Un veneziano al sole di Cuba
Alberto D’amico, concepito a Trapani, ma nato a Venezia, è morto nella notte tra il 18 e il 19 giugno, all’età di 76 anni, a Cuba, dove viveva con la moglie cubana, sposata venticinque anni fa. Una vita in mezzo al mare, su tre isole diverse per clima, storia e cultura che hanno contribuito in modo differente, ma sostanziale, a plasmare il carattere e il pensiero, a guidare i comportamenti di Alberto. Benché avesse trascorso gli anni della sua infanzia e della prima adolescenza alla Giudecca, non avevo mai avuto occasione di conoscerlo. Non era neanche probabile che potesse succedere in quella lunghissima spina che chiude il bacino di San Marco e il largo canale che indirizza le navi verso Marghera. Vivevamo in due quartieri separati, situati agli
estremi, simili nella miseria... (continuer)
CCG Staff 19/6/2020 - 23:54
Anna, te scrivo
2018
Temuto come grido atteso come canto
Voce e fisarmonica Gualtiero Bertelli
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’.... (continuer)
Temuto come grido atteso come canto
Voce e fisarmonica Gualtiero Bertelli
Dopo Non al denaro non all’amore né al cielo, che la genialità di Fabrizio De André portò all’attenzione del pubblico italiano, questo lavoro si può definire, a buon titolo, l’autentica ‘Spoon River’ italiana. Si parla di morti, questo è chiaro, ma i personaggi coinvolti non sono “morti e basta”. Loro sono morti due volte: la prima volta perché malati ed internati in un manicomio; la seconda volta perché ‘gli ospiti’, i reclusi, di origine ebraica, furono deportati ed uccisi. Tutti i personaggi raccontati nell’album hanno vissuto, o meglio, abitato, nell’isoletta di San Servolo, pittoresca oasi di terra della laguna veneta. Abitavano in una struttura molto antica, adibita a monastero per circa mille anni, ma che nel 1715 venne adibita ad ospedale militare e dopo neanche dieci anni venne trasformata in ‘manicomio’.... (continuer)
Anna, te scrivo da l'isola
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/10/2018 - 16:23
Quando Bepi l'è vegnesto
[?]
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (continuer)
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)
Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (continuer)
Quando Bepi l'è vegnesto de la Italia al Brasil
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 27/8/2018 - 13:44
Piccola donna
1967
Sulla Linea Di Condotta Da Tenere Di Fronte Agli Interrogatori In Questura / Piccola Donna
Testo e musica: Gualtiero Bertelli, Luisa Ronchini
Interpretata da Luisa Ronchini
Sulla Linea Di Condotta Da Tenere Di Fronte Agli Interrogatori In Questura / Piccola Donna
Testo e musica: Gualtiero Bertelli, Luisa Ronchini
Interpretata da Luisa Ronchini
Io mi interesso di politica
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 17/2/2018 - 19:39
La spiaggia di Giare
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (continuer)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (continuer)
La laguna è grande ma non è un mare
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 14/10/2016 - 11:07
La ballata di Romeo Isepetto
2015
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (continuer)
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran
Romeo Isepetto
Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.
Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori. Socialisti del primo Novecento.... (continuer)
Signore e signori di questa bella contrada
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 14/10/2016 - 10:27
L’Odineide
[1964 e 1975]
Parole di Mario Isnenghi (1938-), storico ed accademico italiano.
Musica di Gualtiero Bertelli
Nell’album intitolato “Mi voria saver” del 1975.
Testo trovato su Il Deposito
Don Odino, parroco veneto, esponente della Chiesa più retriva e tradizionalista, racconta del grande spavento del 1948, quando i comunisti rischiavano di bussare al portone della canonica (mi ha ricordato parecchio la scena iniziale de “La Tosca” di Luigi Magni, quando il 14 giugno 1800 a Roma il papa-re Pio VII - interpretato da Aldo Fabrizi - e la sua corte stanno con il fiato sospeso in attesa dell’esito della battaglia di Marengo tra le truppe napoleoniche e quelle austriache, tra giacobini e difensori della fede…); nel brano successivo troviamo il prevosto Don Odino intento a dare saggi consigli di voto a bigotte e beghine; poi un dialogo tra Don Odino e Don Floriano sul nuovo, scampato pericolo... (continuer)
Parole di Mario Isnenghi (1938-), storico ed accademico italiano.
Musica di Gualtiero Bertelli
Nell’album intitolato “Mi voria saver” del 1975.
Testo trovato su Il Deposito
Don Odino, parroco veneto, esponente della Chiesa più retriva e tradizionalista, racconta del grande spavento del 1948, quando i comunisti rischiavano di bussare al portone della canonica (mi ha ricordato parecchio la scena iniziale de “La Tosca” di Luigi Magni, quando il 14 giugno 1800 a Roma il papa-re Pio VII - interpretato da Aldo Fabrizi - e la sua corte stanno con il fiato sospeso in attesa dell’esito della battaglia di Marengo tra le truppe napoleoniche e quelle austriache, tra giacobini e difensori della fede…); nel brano successivo troviamo il prevosto Don Odino intento a dare saggi consigli di voto a bigotte e beghine; poi un dialogo tra Don Odino e Don Floriano sul nuovo, scampato pericolo... (continuer)
- La note di quel 18 aprile 1948
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2014 - 15:23
L’esodo
Nell’EP “Il cammino senza speranza” (I Dischi del Sole) e poi nell’album “Emigrazione. Canti del passaporto rosso” (nella collana “I più bei canti d'Italia” edita dalla RCA)
Recentemente anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato “Povera gente”, 2004.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Recentemente anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato “Povera gente”, 2004.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
So' remast' i vijcchie e i criature,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 13:53
E tutti va in Francia
anonyme
[fine 800]
In “Le canzoni degli emigranti, Vol. 2” a cura di Anton Virgilio Savona, I Dischi dello Zodiaco, 1971
Poi anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato “Povera gente”, 2004.
Emigranti: Francia, quando i Rom eravamo noi
di Zeno Leoni, da Megachip
In questi giorni di caccia allo zingaro e pulizia etnica d’oltralpe, viene da parafrasare così il libro, poi opera teatrale, di Gian Antonio Stella: “Quando i Rom eravamo noi”. Già. Fra le rotte più ambite dai milioni d’italiani emigrati tra il 1890 e il secondo conflitto mondiale, v’era stata innanzitutto la vicina Francia dello sceriffo Sarkozy e del suo ministro all’emigrazione Eric Besson. Dove certamente, anche allora, l’accoglienza non era una specialità della casa. Tornando indietro di un secolo, è pacifico ricordare come la geografia indirizzò la transumanza di molti verso regioni... (continuer)
In “Le canzoni degli emigranti, Vol. 2” a cura di Anton Virgilio Savona, I Dischi dello Zodiaco, 1971
Poi anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato “Povera gente”, 2004.
Emigranti: Francia, quando i Rom eravamo noi
di Zeno Leoni, da Megachip
In questi giorni di caccia allo zingaro e pulizia etnica d’oltralpe, viene da parafrasare così il libro, poi opera teatrale, di Gian Antonio Stella: “Quando i Rom eravamo noi”. Già. Fra le rotte più ambite dai milioni d’italiani emigrati tra il 1890 e il secondo conflitto mondiale, v’era stata innanzitutto la vicina Francia dello sceriffo Sarkozy e del suo ministro all’emigrazione Eric Besson. Dove certamente, anche allora, l’accoglienza non era una specialità della casa. Tornando indietro di un secolo, è pacifico ricordare come la geografia indirizzò la transumanza di molti verso regioni... (continuer)
E tutti va in Francia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 11:29
Proprio voi
[1974]
Album “Mi voria saver”, I Dischi del Sole, 1975.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Una canzone contro il padronato con sullo sfondo la battaglia referendaria del 1974 per difendere la legge Fortuna-Baslini che nel 1970 aveva introdotto il divorzio nel nostro ordinamento giuridico e che era osteggiata dalla Azione Cattolica, dalla CEI, dalla DC e dai fascisti…
Album “Mi voria saver”, I Dischi del Sole, 1975.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Una canzone contro il padronato con sullo sfondo la battaglia referendaria del 1974 per difendere la legge Fortuna-Baslini che nel 1970 aveva introdotto il divorzio nel nostro ordinamento giuridico e che era osteggiata dalla Azione Cattolica, dalla CEI, dalla DC e dai fascisti…
Proprio voi che ci assegnate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/3/2013 - 15:15
Da quest'autunno giorno per giorno
[1968]
Dall’album “I giorni della lotta”, I Dischi del Sole, 1970
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Dall’album “I giorni della lotta”, I Dischi del Sole, 1970
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Compagni, operai, state a sentire:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/3/2013 - 13:25
Suona la sirena
[1968]
Dall’album “I giorni della lotta”, I Dischi del Sole, 1970
Dall’album “I giorni della lotta”, I Dischi del Sole, 1970
Suona la sirena, son otto ore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/3/2013 - 13:19
Studenti e operai
[1966]
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/12/2012 - 14:20
Alla fiera del Nordest
Take it easy, Kork. Questa cosa appartiene sia al campo della satira, sia a quello che mira a far toccare un po' con mano, a chi razzista è, cosa significa sentirsi "generalizzare" sulla propria pelle. In Veneto e da qualsiasi altra parte. E direi che la cosa è sufficientemente chiara sia da non necessitare alcun commento, sia per pigliare il tuo "vaffanculo" come un sano moto di rabbia e di ribellione. La satura è fatta giustappunto per questo, direi, no? A condizione, naturalmente, che tu non voglia persistere poi in questo tuo atteggiamento, mandandoci colà dove non batte mai il sole (e questo sarebbe legittimo) assieme ai leghisti (questo, no, non sarebbe legittimo affatto). Ad ogni modo, per concludere: questa cosa non è certamente rivolta alla gente come te, o almeno a chi afferma di non essere razzista e, anzi, di combattere contro il razzismo. È dedicata invece ai razzisti. Spero... (continuer)
Riccardo Venturi 19/8/2010 - 14:11
Via via la polizia!
[1970]
Dall’EP “Pinelli è stato ucciso”
Con Gualtiero Bertelli, Renzo Bonometto, Alberto D'Amico e Luisa Ronchini.
Testo trovato su Il Deposito
Dall’EP “Pinelli è stato ucciso”
Con Gualtiero Bertelli, Renzo Bonometto, Alberto D'Amico e Luisa Ronchini.
Testo trovato su Il Deposito
Che bella giornata
(continuer)
(continuer)
envoyé par The Lone Ranger 4/8/2010 - 10:57
Vi sbagliate
Diritti degli altri e loro doveri
(continuer)
(continuer)
envoyé par The Lone Ranger 1/7/2010 - 08:29
Primo d'agosto Mestre '68
[1968]
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
A casa senza voce, e con le mani
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 21/11/2008 - 17:50
L'altro giorno andando in Francia
anonyme
Un altro canto che fa parte storicamente del repertorio di Gualtiero Bertelli.
L’altro giorno andando in Francia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 6/5/2007 - 22:52
Trenta giorni di nave a vapore
anonyme
Un famoso canto che fa parte storicamente del repertorio di Gualtiero Bertelli. Ne ha dato un'interpretazione in italiano anche Caetano Veloso. Recentissima l'interpretazione dei Del Sangre nell'album Vox Populi.
"La prima grande emigrazione di massa (1876-1900) parte dalle zone più povere dell’Italia del Nord-Est: Veneto, Friuli e soprattutto da tutta la zona alpina. In inverno molti contadini, non potendo trovare lavoro nelle campagne, partivano per il Sud America affrontando un viaggio di parecchi giorni con la nave a vapore. In Argentina e in Brasile venivano assunti come stagionali per la raccolta del caffè e per la mietitura. Non pochi finivano per stabilirsi definitivamente in questi paesi fondando colonie con lingua e cultura italiane. Questa canzone popolare, di quel secolo, esprime con molta semplicità gli stati d’animo di questa gente: il disagio dell'emigrante misto all'orgoglio per il contributo dato allo sviluppo di quel paese lontano." - Francesco Senia.
Trenta giorni di nave a vapore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 6/5/2007 - 22:48
Navi
[2006]
Parole e musica di Gualtiero Bertelli
Dall'album "Povera gente"
Parole e musica di Gualtiero Bertelli
Dall'album "Povera gente"
Navi amate pane del digiuno,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/5/2007 - 21:56
Canzone d'Albania
[ca. 1920]
sull'aria di Santa Lucia luntana
testo ripreso da "Il deposito"
Nota anche come "Canto della rivolta dei bersaglieri di Ancona"
Testo in un primo momento attribuito erroneamente ad anonimo. Gualtiero Bertelli, in un suo commento che riportiamo integralmente, ha invece chiarito la sua attribuzione a Spartacus Picenus (Raffaele Mario Offidani):
Ragazzi altro che anonimo! Questo è uno dei circa 200 testi di canti politici scritti dagli anni venti fino a metà degli anni sessanta da Spartacus Picenus (al secolo Raffaele Offidani) il primo autore comunista di canzoni di protesta. Non era un musicista e per favorire la diffusione sotto il fascismo dei suoi brani usava arie di canzoni in voga. È autore anche de "La guardia rossa" uno degli inni del neonato Partito Comunista d'Italia.
Ringraziamo Gualtiero per il suo prezioso contributo. [RV]
In Ancona, nel 1920, ci fu una rivolta... (continuer)
sull'aria di Santa Lucia luntana
testo ripreso da "Il deposito"
Nota anche come "Canto della rivolta dei bersaglieri di Ancona"
Testo in un primo momento attribuito erroneamente ad anonimo. Gualtiero Bertelli, in un suo commento che riportiamo integralmente, ha invece chiarito la sua attribuzione a Spartacus Picenus (Raffaele Mario Offidani):
Ragazzi altro che anonimo! Questo è uno dei circa 200 testi di canti politici scritti dagli anni venti fino a metà degli anni sessanta da Spartacus Picenus (al secolo Raffaele Offidani) il primo autore comunista di canzoni di protesta. Non era un musicista e per favorire la diffusione sotto il fascismo dei suoi brani usava arie di canzoni in voga. È autore anche de "La guardia rossa" uno degli inni del neonato Partito Comunista d'Italia.
Ringraziamo Gualtiero per il suo prezioso contributo. [RV]
In Ancona, nel 1920, ci fu una rivolta... (continuer)
Soldato proletario
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/9/2005 - 23:33
A Porto Marghera
[1966]
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
L'altro giorno a Portomarghera
(continuer)
(continuer)
25/7/2005 - 21:37
E quei vigliacchi di quei signori
anonyme
Questo Frammento l'ho raccolto io in provincia di Venezia, credo a Meolo, ma non sono sicuro, nel 1965 dalla voce di due fratelli (ricordo solo il nome di uno: Eugenio) durante una cena all'osteria. L'ho incisa nel LP "Addio padre" (Dischi del Sole) nel 1966.
Gualtiero Bertelli
Gualtiero Bertelli
E quei vigliacchi di quei signori
(continuer)
(continuer)
17/6/2005 - 15:52
C'era un dì un soldato
Parole di Gualtiero Bertelli.
Sull'aria di un canto narrativo, reg. da Sergio Serra, 1965, Venezia e riprodotto nel disco "Addio padre. La guerra di Belochio, di Palma e di Badoglio".(Da: "La musica dell'Altraitalia")
C'era un dì un soldato
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi
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Domani si vive e si muore. Inediti di Michele L. Straniero (2023)
feat. Giovanni Straniero, Gualtiero Bertelli
“Ho incontrato Michele Straniero” è l’occasione per ascoltare la voce (parlata) di Giovanni Straniero che ci offre un toccante incipit: “Sono di questi posti / Ma nessuno mi crede”. La canzone sembra restituire il profondo processo di trasformazione offerto a Gazich e Sirianni dal lavoro sui testi di Michele Straniero, ma il dialogo che da forma ai versi non è riferito ai due autori. Ospite al canto e protagonista della canzone è Gualtiero Bertelli cui Michele Straniero rivolge un esplicito invito a percorrere da cantastorie una strada “ancora lunga” per realizzare il desiderio di vedere “l’Italia libera dai fascisti”