!מינוטן פֿון בּטחון
Buongiorno! Aggiungo solo che “zemerl” significa “motivetto”, o “canzoncina” (diminutivo di “zemer”, ossia canto, brano musicale, melodia.. a seconda del contesto): è una delle tante parole di lingue semitiche (ebraico e aramaico) che costituiscono circa il 15% del vocabolario yiddish, da non confondere con il tedesco “sammler”, cui evidentemente pensava chi ha tradotto il nome del sito come “collezionista”. Miriam Camerini
Miriam Camerini 11/9/2022 - 09:47
Buongiorno, ero il cantante dei Whiskey distillando fiori e vi ringrazio per la citazione. La traduzione del brano è fatta davvero bene perchè l'abbiamo presa direttamente dal libro di Gebirtig, edito da Giuntina, intitolato "Le mie canzoni".
Gianantonio alias Yankele dei WdF :)
Gianantonio alias Yankele dei WdF :)
Gianantonio 28/8/2023 - 15:51
@ Gianantonio "Yankele"
Grazie per la precisazione: la traduzione italiana è dunque a cura di Rudy Assuntino, nostra vecchissima conoscenza. Lo abbiamo specificato nei credits. Un saluto caro!
Grazie per la precisazione: la traduzione italiana è dunque a cura di Rudy Assuntino, nostra vecchissima conoscenza. Lo abbiamo specificato nei credits. Un saluto caro!
Riccardo Venturi 28/8/2023 - 17:33
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
MINUTI DI CERTEZZA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 24/8/2024 - 21:04
אונדזער שטעטל ברענט
Moni Ovadia, Binario 21 della stazione centrale di Milano.
CCG/AWS Staff 28/1/2018 - 18:06
Mordechaj Gebirtig non trasse mai alcun profitto dalla sua straordinaria opera, era solo un povero mobiliere. Dotato però di un innato talento poetico e musicale.
Non conosceva lo spartito e componeva aiutandosi con un flautino, erano gli amici a trascrivere le canzoni.
E ha fatto la fine che ha fatto.
Visto che è stata inserita la presentazione di Rudi Assuntino dove cita "Sciopero generale", forse varrebbe la pena di ricordare anche questo testo di Mordechaj che descrive la visione di una umanità che vive in pace e in armonia, ben 60 anni prima di John Lennon, a cui invece è stato riservato uno spazio immenso.
Non conosceva lo spartito e componeva aiutandosi con un flautino, erano gli amici a trascrivere le canzoni.
E ha fatto la fine che ha fatto.
Visto che è stata inserita la presentazione di Rudi Assuntino dove cita "Sciopero generale", forse varrebbe la pena di ricordare anche questo testo di Mordechaj che descrive la visione di una umanità che vive in pace e in armonia, ben 60 anni prima di John Lennon, a cui invece è stato riservato uno spazio immenso.
Flavio Poltronieri 15/10/2019 - 18:24
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2024 Flavio Poltronieri presenta il suo contributo “Of Yiddish Love and Hate” pubblicato da Blogfoolk Magazine
Of yiddish love and hate
Of yiddish love and hate
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
IL NOSTRO SHTETL BRUCIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 24/8/2024 - 21:01
זונענשטראַלן
Zunenshtraln
[1943]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joseph Wulf
United States Holocaust Memorial Museum, gift of Henryk M. Broder
From the Joseph Wulf phonograph records collection that Henryk M. Broder
donated to the United States Holocaust Memorial Museum in 2002.
Piano: Friedrich Scholz (1926-2008)
Disques Pyral, ca. 1950
Nel 1943, Joseph Wulf, ebreo germano-polacco nato a Chemnitz nel 1912, è prigioniero a Auschwitz III (il sottocampo di Buna-Monowitz). Lui e la sua famiglia erano stati deportati dal ghetto di Cracovia, dove erano diventati amici di Mordechai Gebirtig e del pittore Abraham Neumann. Joseph Wulf era un perito agrario ed un esperto in studi ebraici (tanto che la famiglia voleva farne un rabbino). Joseph Wulf si unì al movimento partigiano ebraico; una volta deportato, decise di dedicare la vita alla rivelazione e alla denuncia,... (continuer)
[1943]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joseph Wulf
United States Holocaust Memorial Museum, gift of Henryk M. Broder
From the Joseph Wulf phonograph records collection that Henryk M. Broder
donated to the United States Holocaust Memorial Museum in 2002.
Piano: Friedrich Scholz (1926-2008)
Disques Pyral, ca. 1950
Nel 1943, Joseph Wulf, ebreo germano-polacco nato a Chemnitz nel 1912, è prigioniero a Auschwitz III (il sottocampo di Buna-Monowitz). Lui e la sua famiglia erano stati deportati dal ghetto di Cracovia, dove erano diventati amici di Mordechai Gebirtig e del pittore Abraham Neumann. Joseph Wulf era un perito agrario ed un esperto in studi ebraici (tanto che la famiglia voleva farne un rabbino). Joseph Wulf si unì al movimento partigiano ebraico; una volta deportato, decise di dedicare la vita alla rivelazione e alla denuncia,... (continuer)
Text von Joseph Wulf. Geschrieben 1943 in Oświęcim / Auschwitz III
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 4/3/2024 - 13:44
אַרבעטלאָזע מאַרש
Un testo in yddish per il fatto di essere senza la puntatura si può per questo considerare scorretto? In genere per quel che ne so la puntatura non si mette, salvo in testi ufficiali e simili. Sbaglio?
Jacopo . perugia
Jacopo . perugia
28/7/2014 - 20:25
Dipende per cosa intendi per “puntatura”, Jacopo. Secondo l'ortografia ufficiale YIVO, nelle parole di origine germanica (o comunque non ebraica), la puntatura si mette solo quando realmente distintiva: ad esempio, אַ per “a”, אָ per “o”, פֿ per “f”, פּ per “p”. Nelle parole di origine ebraica, generalmente non si mette nessuna puntatura come da uso moderno e si scrive ad esempio חבר "amico” ([khaver]); è lasciata comunque facoltà di scriverlo parzialmente puntato, חבֿר (io lo faccio sempre, ad esempio). Altra facoltà lasciata è quello di scriverlo con la puntatura tiberiense completa (חָבְֿר) , ma è un caso davvero raro. Questo per quanto riguarda l'ortografia YIVO, che sarebbe meglio adottare; in pratica, moltissimi testi yiddish sono scritti senza nessuna puntatura, specialmente prima della formulazione dell'ortografia YIVO. In questo senso, ovviamente, non possono essere considerati... (continuer)
Riccardo Venturi 28/7/2014 - 21:34
İşsiz Marşı
https://youtu.be/bIf-yLmqG7A
1942’de Kraków Getto’sunda hayatını kaybeden Mordechai Gebirtig, Yahudi İşçiler Birliği’nde örgütlü, antisemitizm ve ziyonizmle aynı anda mücadele eden, sosyalist bir şair ve besteciydi. Arbetloze Marsh [İşsiz Marşı] Gebirtig’in yılları aşan tespitleriyle bugün hâlâ güncelliğini koruyor. Daha önce dostlarımız Banda Bassotti ve Daniel Kahn tarafından da söylenen bu marşı, metni aşırı geniş bir çeviriyle ele alıp Türkçeleştirdik.
https://youtu.be/bIf-yLmqG7A
1942’de Kraków Getto’sunda hayatını kaybeden Mordechai Gebirtig, Yahudi İşçiler Birliği’nde örgütlü, antisemitizm ve ziyonizmle aynı anda mücadele eden, sosyalist bir şair ve besteciydi. Arbetloze Marsh [İşsiz Marşı] Gebirtig’in yılları aşan tespitleriyle bugün hâlâ güncelliğini koruyor. Daha önce dostlarımız Banda Bassotti ve Daniel Kahn tarafından da söylenen bu marşı, metni aşırı geniş bir çeviriyle ele alıp Türkçeleştirdik.
1.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Albatross795 6/10/2021 - 12:25
失業者行進曲
https://www.bilibili.com/video/BV1xq4y...
cinese:歌詞改動較大,參考了Daniel Kahn,the Painted Bird的英語填詞。
https://www.bilibili.com/video/BV1xq4y...
cinese:歌詞改動較大,參考了Daniel Kahn,the Painted Bird的英語填詞。
1.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Albatross795 6/10/2021 - 13:14
Mordechaj Gebirtig: Il Cantore della Miseria
Mordechaj Gebirtig: Il Cantore della Miseria
Un bell'articolo di Flavio Poltronieri
Dq82 21/11/2021 - 19:53
Sarà anche bello l'articolo di Flavio, ma dice menzogne, per esempio:
"Przytyk dove viveva Mordechaj era un villaggio dalla popolazione per il novanta per cento ebraica e dove si verificò il più violento e atroce pogrom di tutta la Repubblica Polacca nazionalista e fascista in mezzo ai due conflitti mondiali."
Mordechaj era nato e morì a Cracovia. Non trovo nessun notizia del suo soggiorno a Przytyk, che in polacco, nomen omen significa: una frecciata, una presa in giro, una stoccata.
pl.wikipedia: Mordechaj Gebirtig
Anche tutto 'sto POGROM non è in nessun caso paragonabile alle "cattiverie" che nel 1936 hanno subito gli ebrei europei in Germania, in CCCP e qualche anno dopo anche in Italia per mano dei nazi-fascisti "europei"...
pl.wikipedia: Pogrom w Przytyku
Nessuno nega il fatto di disordini che sono scopiati in quel luogo allora, ma bisogna pure prendere le giuste misure quando si pubblica un articolo in rete.
E ripigliatevi...
"Przytyk dove viveva Mordechaj era un villaggio dalla popolazione per il novanta per cento ebraica e dove si verificò il più violento e atroce pogrom di tutta la Repubblica Polacca nazionalista e fascista in mezzo ai due conflitti mondiali."
Mordechaj era nato e morì a Cracovia. Non trovo nessun notizia del suo soggiorno a Przytyk, che in polacco, nomen omen significa: una frecciata, una presa in giro, una stoccata.
pl.wikipedia: Mordechaj Gebirtig
Anche tutto 'sto POGROM non è in nessun caso paragonabile alle "cattiverie" che nel 1936 hanno subito gli ebrei europei in Germania, in CCCP e qualche anno dopo anche in Italia per mano dei nazi-fascisti "europei"...
pl.wikipedia: Pogrom w Przytyku
Nessuno nega il fatto di disordini che sono scopiati in quel luogo allora, ma bisogna pure prendere le giuste misure quando si pubblica un articolo in rete.
E ripigliatevi...
Krzysiek 22/11/2021 - 20:59
"Menzogna. Alterazione, negazione od occultamento consapevole e intenzionale della verità."
Non mi pare di aver letto "menzogne" nello scritto di Flavio su Gebirtig, pubblicato oltre tutto su una rivista musicale, non di Storia.
Certo che il fatto che Gebirtig sia vissuto a Przytyk è un errore, e forse non è esatto considerare di per se stessi i tragici fatti accaduti a Przytyk il 9 marzo del 1936 come un pogrom. In fondo ci furono solo 3 morti, due ebrei e un non ebreo. Forse non ci furono tanti morti anche perchè la comunità ebraica locale aveva organizzato fin dal 1935 un gruppo di autodifesa armato, e si difese. Perchè gli ebrei di Przytyk, che erano maggioritari nella cittadina, avevano preso la decisione di difendersi?
Provo a rispondere con le parole di Cristina Carpinelli, membro del Comitato Scientifico del CeSPI (Centro Studi Problemi Internazionali) e dell'AISSECO (Associazione... (continuer)
Non mi pare di aver letto "menzogne" nello scritto di Flavio su Gebirtig, pubblicato oltre tutto su una rivista musicale, non di Storia.
Certo che il fatto che Gebirtig sia vissuto a Przytyk è un errore, e forse non è esatto considerare di per se stessi i tragici fatti accaduti a Przytyk il 9 marzo del 1936 come un pogrom. In fondo ci furono solo 3 morti, due ebrei e un non ebreo. Forse non ci furono tanti morti anche perchè la comunità ebraica locale aveva organizzato fin dal 1935 un gruppo di autodifesa armato, e si difese. Perchè gli ebrei di Przytyk, che erano maggioritari nella cittadina, avevano preso la decisione di difendersi?
Provo a rispondere con le parole di Cristina Carpinelli, membro del Comitato Scientifico del CeSPI (Centro Studi Problemi Internazionali) e dell'AISSECO (Associazione... (continuer)
B.B. 24/11/2021 - 16:08
Il primo dopoguerra e l'era fascista
Fascismo e questione ebraica.
Negli anni '20 e '30 gli ebrei italiani sono ormai una presenza consolidata nella società italiana. Tra le personalità più impegnate nella vita culturale del primo dopoguerra ci sono lo scrittore Italo Svevo, il poeta e critico letterario Angiolo Orvieto, il commediografo Sabatino Lopez, lo scultore Arrigo Minerbi, il pittore Amedeo Modigliani, e il pianista e musicista Mario Castelnuovo-Tedesco.[23] Dal 1925 Umberto Cassuto è docente universitario di ebraico all'Università di Firenze e quindi a Roma. Nello stesso anno, Dante Lattes e Alfonso Pacifici fondano La rassegna mensile di Israel, periodico di cultura e storia ebraica.
Il primo dopoguerra è anche periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici. Di fronte all'emergere del fascismo gli ebrei italiani si dividono. La reazione degli Ebrei Italiani dinanzi all'ascesa... (continuer)
Fascismo e questione ebraica.
Negli anni '20 e '30 gli ebrei italiani sono ormai una presenza consolidata nella società italiana. Tra le personalità più impegnate nella vita culturale del primo dopoguerra ci sono lo scrittore Italo Svevo, il poeta e critico letterario Angiolo Orvieto, il commediografo Sabatino Lopez, lo scultore Arrigo Minerbi, il pittore Amedeo Modigliani, e il pianista e musicista Mario Castelnuovo-Tedesco.[23] Dal 1925 Umberto Cassuto è docente universitario di ebraico all'Università di Firenze e quindi a Roma. Nello stesso anno, Dante Lattes e Alfonso Pacifici fondano La rassegna mensile di Israel, periodico di cultura e storia ebraica.
Il primo dopoguerra è anche periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici. Di fronte all'emergere del fascismo gli ebrei italiani si dividono. La reazione degli Ebrei Italiani dinanzi all'ascesa... (continuer)
... con la differenza che:
Come si vede c'erano ebrei ed ebrei... solo che dei 9,5 milioni di ebrei d'Europa, più della metà (5,5 milioni) stavano in Polonia e in Unione Sovietica...
Come si vede c'erano ebrei ed ebrei... solo che dei 9,5 milioni di ebrei d'Europa, più della metà (5,5 milioni) stavano in Polonia e in Unione Sovietica...
B.B. 15/12/2021 - 21:22
דער זינגער פֿון נױט
Der zinger fun noyt
אױ, אָרעמער נאַרישער זינגער, [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby + CCG/AWS Staff 30/11/2021 - 09:58
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 30-11-2021 11:06
Questo adattamento di Daniel Kahn non è in livornese, ma bilingue in yiddish e in inglese. E' molto bello.
Questo adattamento di Daniel Kahn non è in livornese, ma bilingue in yiddish e in inglese. E' molto bello.
Cantà la miseria
(continuer)
(continuer)
Segnalo l'esistenza di una Giuntina del 1998 intitolata "Mordechaj Gebirtig. Le mie canzoni", a cura di Rodolfo Rudi Assuntino, trascrizioni musicali di Cecilia Montanaro, trascrizione dallo yiddish, traduzioni e glossario di Laura Quercioli Mincer.
Adattamenti e versioni cantabili del curatore.
Adattamenti e versioni cantabili del curatore.
B.B. 30/11/2021 - 21:30
Elizabeth Block (L. Trans.)
"This is a singing translation. I hope people will sing it - though I'd like you to say who wrote it. The title in the original means, literally, the singer of neediness." - Elizabeth Block.
Presente anche su Mudcat Café. Per una di quelle strane, ma belle coincidenze, io e BB la abbiamo praticamente inserita indipendentemente nello stesso momento. [AT-XXI]
Minstrel to the Poor
(continuer)
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 30/11/2021 - 23:22
Chanson française – LE REFRAIN DE LA MISÈRE – Marco Valdo M.I. – 2021
D’après la version italienne IL CANTORE DELLA MISERIA de Flavio Poltronieri (2021)
et la version livournaise Cantà la miseria de l’Anonimo Toscano del XXI Secolo (2021)
de la chanson en yiddish – Der zinger fun noyt – Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג – ca 1940.
Dialogue maïeutique
Au travers de versions en cascade, dit Marco Valdo M.I., cette chanson, comme toute chanson qui hérite de versions, sinue autour du sens premier, celui de l’œuvre d’origine, et je n’affirmerais pas que c’est une mauvaise chose.
J’imagine volontiers, répond Lucien l’âne, d’autant que toi comme moi, on est persuadés que la nouvelle version à peine née est une autre nouvelle chanson et ce n’est pas la réalité qui nous démentira. C’est d’ailleurs ainsi également que se créent les odyssées, les épopées, les romans, les pièces... (continuer)
D’après la version italienne IL CANTORE DELLA MISERIA de Flavio Poltronieri (2021)
et la version livournaise Cantà la miseria de l’Anonimo Toscano del XXI Secolo (2021)
de la chanson en yiddish – Der zinger fun noyt – Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג – ca 1940.
Dialogue maïeutique
Au travers de versions en cascade, dit Marco Valdo M.I., cette chanson, comme toute chanson qui hérite de versions, sinue autour du sens premier, celui de l’œuvre d’origine, et je n’affirmerais pas que c’est une mauvaise chose.
J’imagine volontiers, répond Lucien l’âne, d’autant que toi comme moi, on est persuadés que la nouvelle version à peine née est une autre nouvelle chanson et ce n’est pas la réalité qui nous démentira. C’est d’ailleurs ainsi également que se créent les odyssées, les épopées, les romans, les pièces... (continuer)
LE REFRAIN DE LA MISÈRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/12/2021 - 12:52
שפֿרהלעס פּאָרטרעט
Tanto per capire a cosa sono serviti i totalitarismi vari in queste parti d'Europa. Non conoscevo questo cognome e ne sono venuto a conoscenza solo oggi, grazie ad un mio insegnante, un siciliano di Catania. Questa volte gli devo dare ragione, ha detto che non esiste un monumento, neanche una strada o una misera piazzetta dedicata ad Albert Sabin in Polonia; infatti, ho controllato, manco a Białystok, dove naque:
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Br...
...con tanti monumenti ai macellai di diversa provenienza, questo fatto parla da sé. C'è qualche coleggio a Sao Paolo in Brasile che porta il suo nome. Di canzoni non ne ho trovato nessuna. Così va il mondo...pazienza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Br...
...con tanti monumenti ai macellai di diversa provenienza, questo fatto parla da sé. C'è qualche coleggio a Sao Paolo in Brasile che porta il suo nome. Di canzoni non ne ho trovato nessuna. Così va il mondo...pazienza.
Krzysiek Wrona 15/2/2014 - 23:17
Il testo traslitterato.
Rispetto alla traslitterazione data nel sito della cantante Heather Klein, la presente traslitterazione è stata rifatta secondo i criteri YIVO tassativi in questo sito. La traslitterazione della Klein li segue in generale, lasciandosi però andare spesso alla traslitterazione tedeschizzante ("tochter", "nacht", "shmeychlt"). [RV]
SHIFRELES PORTRET
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 16/2/2014 - 00:58
E se il testo in alfabeto ebraico non si trova, pazienza; ci si mette da una parte e si ritrascrive basandosi sulla traslitterazione. La quale, in questo caso, va detto, non era ben fatta; anch'essa è stata sottoposta ad una revisione in quanto "tedeschizzante" in alcuni punti. Devo ribadire la mia totale antipatia verso lo yiddish traslitterato secondo la grafia del tedesco standard, e per motivi più che ovvi. Tra le altre cose, il titolo in alfabeto ebraico com'era stato qui riprodotto in origine (פֿרהלעס פּאָררעט) è sbagliato, manca una ט; così come stato messo sarebbe "porret", non "portret". Anche questa cosa è stata corretta. Questo certamente non per fare degli appunti a chi ha inserito questa canzone e si è limitato a riprodurre quel che ha trovato, ma per far notare la sciatteria estrema sia nei libretti degli album, sia nei vari siti di testi.
Riccardo Venturi 16/2/2014 - 01:11
Shifre era la figlia maggiore di Mordechai Gebirtig. Allo scoppio della guerra Shifre viveva a Lwów (Lviv, Leopoli, oggi in Ucraina) allora capitale di uno dei voivodati in cui era divisa la Polonia. Nel 1939 la regione finì sotto controllo sovietico in seguito all’accordo di spartizione siglato coi nazisti, il patto Molotov–Ribbentrop.
A dispetto dell’ottimismo che ancora traspare in questi versi, Mordechai Gebirtig e sua figlia non si sarebbero mai più rivisti: lei morì nel 1941, uccisa in uno scontro a fuoco tra tedeschi e sovietici; lui venne ucciso, insieme alla moglie, dai nazisti il 4 giugno del 1942, durante una delle fasi preliminari alla liquidazione del ghetto di Cracovia...
A dispetto dell’ottimismo che ancora traspare in questi versi, Mordechai Gebirtig e sua figlia non si sarebbero mai più rivisti: lei morì nel 1941, uccisa in uno scontro a fuoco tra tedeschi e sovietici; lui venne ucciso, insieme alla moglie, dai nazisti il 4 giugno del 1942, durante una delle fasi preliminari alla liquidazione del ghetto di Cracovia...
RITRATTO DI SHIFRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2014 - 10:09
In margine: il nome femminile qui espresso come Shifre (nella sua forma diminutiva, Shifrele) è, nella forma biblica, Shifra (שִׁפְרָה). Nella Bibbia, Shifra era una delle levatrici che sfidarono, ai tempi della cattività egiziana degli Ebrei, il decreto del Faraone e continuarono a far nascere bambini in Egitto e a mantenerli in vita.
Riccardo Venturi 16/2/2014 - 20:05
Una bella versione si ascolta anche nel cd omaggio a Mordechai Gebirtig da parte di Daniel Kempin dal titolo Krakow Ghetto Notebook (1995, Koch international classics)
Flavio Poltronieri 11/10/2021 - 20:20
La versione in inglese e yiddish di Daniel Kahn and the Painted Bird, dall’album “Lost Causes” del 2011
La trascrizione del testo yiddish presenta qui delle lievi differenze rispetto a quella standard. Costante l'uso della ampersand (&) sia nella parte yiddish che in quella inglese. Il testo è stato comunque qui lasciato così com'è. [RV]
AVREML THE FILCHER
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 22:37
Si noti che il traduttore russo ha reso "Avre(y)ml", correttamente, col il corrispondente diminutivo russo Abraša "Abramuccio". [RV]
АБРАША-КАРМАННИК
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 22:43
La qui presente (e bella) versione di Flavio Poltronieri presentava "Avrelm" al posto di "Avreml" (o "Avreyml", come si traslittera in base ai criteri YIVO; ma la pronuncia effettiva è "Avréml" con la "e" chiusa"). La cosa è stata corretta Si ricorda che "Avreml/Avreyml" è la forma diminutiva del nome "Avrom", vale a dire "Abramo": corrisponde quindi a qualcosa come "Abramuccio", "Abramino" o roba del genere. [RV]
AVREML IL BORSAIOLO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 10:36
Per Bernart Bartleby: Ho cominciato a dare un'occhiata a questa pagina. Il testo in alfabeto ebraico mi sembra perfetto, casomai c'è qualche lieve imperfezione nella traslitterazione e in qualche traduzione (a livello di errori di digitazione, come "Avrelm" per "Avreml" o "Avreyml"). Comunque ora mi ci dedico. Ti potrei chiedere un favore? Quando inserisci una canzone in yiddish, non riportare la traslitterazione in caratteri latini a fianco del titolo in caratteri ebraici. La traslitterazione sta sopra le note autoriali (come accade per le canzoni in alfabeto greco, cirillico ecc.). Salud!
Riccardo Venturi 16/2/2014 - 20:12
Data un'occhiata migliore e confermo che il testo in alfabeto ebraico è perfetto. Anche la traslitterazione lo è, e secondo i criteri YIVO: sembrava avere però degli strani problemi di interspazi, con parole intere che sono state separate ("aroysget r ibn" per "aroysgetribn", "har ts" per "harts", "b in" per "bin" ecc.). La cosa è stata ovviamente corretta con un avvertimento. (NB: Ho appena letto della copiatura da un PDF, e che la cosa è probabilmente dovuta a questo).
Riccardo Venturi 16/2/2014 - 20:22
Colgo l'occasione per ricordare che Flavio Poltronieri, che da qualche tempo abbiamo la fortuna di annoverare tra i nostri contributori, è un importante autore di testi e traduttore. Veronese, lavora spesso assieme a Marco Ongaro; è autore, ad esempio, di traduzioni da Leonard Cohen. Naturalmente, se lo desidera, Flavio può integrare a suo piacimento queste brevissime note biografiche; per l'intanto ci limitiamo a ringraziarlo parecchio per i suoi contributi.
CCG/AWS Staff 16/2/2014 - 20:49
די װראָנע [אױף די גרינע פעלדער, װעלדער]
Di vrone [Oyf di grine felder, velder]
Oyf di Grine Felder un Velder (In Green Fields and Forests) :: Sara Nomberg-Przytyk ~Yiddish~ mi segnala Wolf Krakowski
qui testo e traduzione [Lorenzo Masetti]
Hello Lorenzo:
I recently uploaded 11 videos of Sara Nomberg-Przytyk singing in Yiddish, I videotaped on 1986. Included is the anti-war song from WWI, Unter di Grine Felder und Velder. (In the Green Fields and Forests).
It, and 10 others are on my Wolf Krakowski You Tube channel. Check it out.
BTW Sara, as a prisoner, was Mengele’s secretary in Auschwitz.
Read about her life on encyclopedia and on Wikipedia.
Through my my friendship with her son, she was like an auntie to me . . .
Auguri,
Wolf Krakowski
Northampton, MA, USA
A WW1-inspired song by Mordkhe Gebirtig movingly sung by Sara Nomberg-Przytyk and reported by Wolf Krakowski to our site webmaster, Lorenzo Masetti. Though... (continuer)
Oyf di Grine Felder un Velder (In Green Fields and Forests) :: Sara Nomberg-Przytyk ~Yiddish~ mi segnala Wolf Krakowski
qui testo e traduzione [Lorenzo Masetti]
Hello Lorenzo:
I recently uploaded 11 videos of Sara Nomberg-Przytyk singing in Yiddish, I videotaped on 1986. Included is the anti-war song from WWI, Unter di Grine Felder und Velder. (In the Green Fields and Forests).
It, and 10 others are on my Wolf Krakowski You Tube channel. Check it out.
BTW Sara, as a prisoner, was Mengele’s secretary in Auschwitz.
Read about her life on encyclopedia and on Wikipedia.
Through my my friendship with her son, she was like an auntie to me . . .
Auguri,
Wolf Krakowski
Northampton, MA, USA
A WW1-inspired song by Mordkhe Gebirtig movingly sung by Sara Nomberg-Przytyk and reported by Wolf Krakowski to our site webmaster, Lorenzo Masetti. Though... (continuer)
אױף די גרינע פעלדער, װעלדער, װעי אַך װעי, [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 7/5/2020 - 18:20
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Gertrude Schneider
Mordechai Gebirtig, His Poetic and Musical Legacy
Edited by Gertrude Schneider, Greenwood Publishing Group, 2000
Mordechai Gebirtig, His Poetic and Musical Legacy
Edited by Gertrude Schneider, Greenwood Publishing Group, 2000
The Crow [On the Green Fields and Forests]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/5/2020 - 20:23
Riccardo Venturi, 08-05-2020 18:10
La comune cornacchia nera reca il nome scientifico di Corvus Corone. Viviamo in un tempo in cui il solo sentir nominare una corona, che sia una birra, un uccello o il simbolo regale, provoca brividi di terrore; ma, nel caso della cornacchia, il suo Corone non ci ha nulla a che vedere: è il greco κορώνη, che indica genericamente i corvi e che significa, alla lettera, “gracchiante”. Si dice nella cultura popolare che sia un “uccello di morte”, un uccello di malaugurio quasi al pari dell'avvoltoio; ma in certi paesi europei (io ho visto tale consuetudine coi miei occhi in Svizzera) le cornacchie vengono ammazzate e impalate nei campi coltivati a fungere da macabro spaventapasseri per le proprie simili. Occorrerebbe aver presente che l'unico, vero uccello di morte e del malaugurio esistente al mondo reca il nome scientifico di Homo Sapiens.
La comune cornacchia nera reca il nome scientifico di Corvus Corone. Viviamo in un tempo in cui il solo sentir nominare una corona, che sia una birra, un uccello o il simbolo regale, provoca brividi di terrore; ma, nel caso della cornacchia, il suo Corone non ci ha nulla a che vedere: è il greco κορώνη, che indica genericamente i corvi e che significa, alla lettera, “gracchiante”. Si dice nella cultura popolare che sia un “uccello di morte”, un uccello di malaugurio quasi al pari dell'avvoltoio; ma in certi paesi europei (io ho visto tale consuetudine coi miei occhi in Svizzera) le cornacchie vengono ammazzate e impalate nei campi coltivati a fungere da macabro spaventapasseri per le proprie simili. Occorrerebbe aver presente che l'unico, vero uccello di morte e del malaugurio esistente al mondo reca il nome scientifico di Homo Sapiens.
La cornacchia [Sui verdi campi e nelle foreste]
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דאָס פֿערצנטע יאָר
anonyme
Dos fertsnte yor
Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.
La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (continuer)
Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.
La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (continuer)
דאָס פֿערצנטע יאָר איז אָנגעקומען, אוי וויי [1]
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envoyé par Riccardo Venturi 29/11/2019 - 09:23
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
רייזעלע
[1938/40]
Reyzele
טעקסט / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
מוזיק / Musica / Music / Musique / Sävel: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
יבערזעצן / Interprete / Performed by / Interprétée par / Laulaa : Chava Alberstein - חוה אלברשטיין
E’ una famosa canzone yiddish di Mordechai Gebirtig. Fu composta presumibilmente tra il 1938 e il 1940.
Come nelle altre sue canzoni, la vita ,i sentimenti e le usanze ebraiche nel periodo antecedente l’Olocausto sono tratteggiati con la semplicità e la tenerezza di un grande interprete della cultura yiddish .Si divise tra l’impegno politico nel Bund ed il teatro. Avrebbe potuto salvarsi lasciando il Ghetto di Cracovia ma rifiutò. Fu fucilato dai nazisti per strada nel 1942.
I confinati nel Ghetto, tra cui la sua famiglia e i suoi compagni, finirono nei campi di sterminio in 11.000, vittime del piano delle... (continuer)
Reyzele
טעקסט / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
מוזיק / Musica / Music / Musique / Sävel: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
יבערזעצן / Interprete / Performed by / Interprétée par / Laulaa : Chava Alberstein - חוה אלברשטיין
E’ una famosa canzone yiddish di Mordechai Gebirtig. Fu composta presumibilmente tra il 1938 e il 1940.
Come nelle altre sue canzoni, la vita ,i sentimenti e le usanze ebraiche nel periodo antecedente l’Olocausto sono tratteggiati con la semplicità e la tenerezza di un grande interprete della cultura yiddish .Si divise tra l’impegno politico nel Bund ed il teatro. Avrebbe potuto salvarsi lasciando il Ghetto di Cracovia ma rifiutò. Fu fucilato dai nazisti per strada nel 1942.
I confinati nel Ghetto, tra cui la sua famiglia e i suoi compagni, finirono nei campi di sterminio in 11.000, vittime del piano delle... (continuer)
[1] שטייט זיך דאָרט אין געסעלע
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envoyé par Riccardo Gullotta + CCG/AWS Staff 5/8/2019 - 13:10
Riccardo Venturi, 11-08-2019 05:44
REYZELE
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Riccardo Gullotta (Mainly based on Yidlid)
REYZELE
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envoyé par Riccardo Gullotta 11/8/2019 - 09:00
Qui in Italia l'ha interpretata Evelina Meghnagi (con alla chitarra S. Genovese) in una cassetta allegata al volume pubblicato da Rudi Assuntino per l'Editrice La Giuntina nel 1998.
Flavio Poltronieri 11/8/2019 - 20:00
Un'altra “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig nella traduzione ebraica
רייזלה נוסף מאת מרדכי גבירטיג בתרגומו לעברית
Another “Reyzele” by Mordkhe Gebirtig in its Hebrew translation
Encore une “Reyzele” de Mordekhaï Gebirtig dans sa traduction hébraïque
Mordechai Gebirtigin toinen “Reyzele” hepreankielisessä käännoksessä
Il testo inserito in un primo momento da Riccardo Gullotta come quello della “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig, poi presentato come una sua traduzione ebraica, è in realtà tutta un'altra canzone. E', appunto, in lingua ebraica: da Shironet appare con il titolo di “Reyzele”, e il testo e la musica sono attribuiti a Mordkhe Gebirtig (il traduttore in ebraico sarebbe Yakov Orland); l'interpretazione è dei Gevatron, il famoso gruppo collettivo dei Kibbutz israeliani attivo fin dal 1948 (!). Si tratta di una canzone d'amore tra un giovane violinista e una prostituta. Secondo Zemereshet,... (continuer)
רייזלה נוסף מאת מרדכי גבירטיג בתרגומו לעברית
Another “Reyzele” by Mordkhe Gebirtig in its Hebrew translation
Encore une “Reyzele” de Mordekhaï Gebirtig dans sa traduction hébraïque
Mordechai Gebirtigin toinen “Reyzele” hepreankielisessä käännoksessä
Il testo inserito in un primo momento da Riccardo Gullotta come quello della “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig, poi presentato come una sua traduzione ebraica, è in realtà tutta un'altra canzone. E', appunto, in lingua ebraica: da Shironet appare con il titolo di “Reyzele”, e il testo e la musica sono attribuiti a Mordkhe Gebirtig (il traduttore in ebraico sarebbe Yakov Orland); l'interpretazione è dei Gevatron, il famoso gruppo collettivo dei Kibbutz israeliani attivo fin dal 1948 (!). Si tratta di una canzone d'amore tra un giovane violinista e una prostituta. Secondo Zemereshet,... (continuer)
רֵיזֶעלֶע
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envoyé par Riccardo Venturi 12/8/2019 - 07:18
Riccardo Venturi, 12-08-2019 07:21
REYZELE
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Avraham Levinson [ אברהם לוינסון ]
Questa è l'autentica traduzione ebraica della Reyzele di Mordkhe Gebirtig: traduzione d'arte di Avraham Levinson interpretata nel 1964 dai Gevatron su adattamento di Nahum Hyman e esecuzione dei solisti Yoav Nakhshon, Vered Even-Tsur e Rina Fürstenberg. Da Zemereshet. [RV]
רייזלה
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envoyé par Riccardo Venturi 12/8/2019 - 07:30
קינדער-יאָרן
Kinder-yorn
[193?]
Parole e musica di Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג
Testo trovato su Yiddish Wikisource
Una canzone interpretata da molti artisti, a cominciare dal tenore sovietico (lèttone) Mikhail Alexandrovich, l’austriaco Theodore Bikel nel 1959, l’ucraino Sidor Belarsky nel 1961, Talila e l'Ensemble Kol Aviv nel 1977, Bente Kahan nel 1992 (nell’album “Farewell Cracow”), il gruppo klezmer Shpil Es Nokh A Mol, sempre nel 1992, Lloica Czackis nel 2008 (nell’album “Tangele. The Pulse Of Yiddish Tango) e tantissimi altri.
Un vero classico della cultura Yiddish.
Una canzone struggente sulla nostalgia dell’infanzia, sinonimo di innocenza e libertà, ormai compromessa e perduta, e non solo e non tanto per una questione puramente biologica, temporale, ma per il dispiegarsi sul presente e sul passato dell’ombra mortifera dell’antisemitismo, che di lì a poco il nazismo avrebbe riorganizzato e scatenato con l’obiettivo di annientare gli ebrei in tutta Europa.
[193?]
Parole e musica di Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג
Testo trovato su Yiddish Wikisource
Una canzone interpretata da molti artisti, a cominciare dal tenore sovietico (lèttone) Mikhail Alexandrovich, l’austriaco Theodore Bikel nel 1959, l’ucraino Sidor Belarsky nel 1961, Talila e l'Ensemble Kol Aviv nel 1977, Bente Kahan nel 1992 (nell’album “Farewell Cracow”), il gruppo klezmer Shpil Es Nokh A Mol, sempre nel 1992, Lloica Czackis nel 2008 (nell’album “Tangele. The Pulse Of Yiddish Tango) e tantissimi altri.
Un vero classico della cultura Yiddish.
Una canzone struggente sulla nostalgia dell’infanzia, sinonimo di innocenza e libertà, ormai compromessa e perduta, e non solo e non tanto per una questione puramente biologica, temporale, ma per il dispiegarsi sul presente e sul passato dell’ombra mortifera dell’antisemitismo, che di lì a poco il nazismo avrebbe riorganizzato e scatenato con l’obiettivo di annientare gli ebrei in tutta Europa.
קינדער-יאָרן, זיסע קינדער-יאָרן,
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envoyé par Bernart Bartleby 26/12/2014 - 23:04
La versione italiana di Antonella Ruggiero e Mark Harris, nell’album live “Qualcosa è nell’aria” pubblicato nel 2013. Il brano è stato registrato dal vivo a Tel Aviv durante un concerto in memoria della Shoah tenutosi presso il Centro Culturale Enav il 27 gennaio 2013
KINDERYORN (COME UN SOGNO SE NE SONO ANDATI)
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envoyé par Bernart Bartleby 26/12/2014 - 23:06
Avevo traslitterato il titolo a quel modo perchè così risultava da Google Translate... anche a me sembrava strano, ma si era detto che la traslitterazione di Google era attendibile...
Grazie per le correzioni ("Se sbalio mi corigerete", disse una volta un tale di bianco vestito)
Grazie per le correzioni ("Se sbalio mi corigerete", disse una volta un tale di bianco vestito)
B.B. 26/12/2014 - 23:28
Trascrizione in caratteri latini (criteri YIVO) di Riccardo Venturi - 26 dicembre 2014
Romanized Yiddish lyrics
Romanized Yiddish lyrics
KINDER-YORN
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In generale è attendibile per lingue che hanno le vocali scritte (tipo lingue indiane) o per quelle scritte in ideogrammi e roba del genere; per le lingue semitiche è un problema grosso, dato che il Gogolone riconosce solo quello che c'è scritto e lo traslittera pedissequamente, senza vocali. Inoltre non fa nessuna distinzione tra yiddish e ebraico, e nello yiddish alcune consonanti ebraiche hanno valore vocalico. Inoltre ancora, ci sono le parole ebraiche in yiddish (tante) che si scrivono come in ebraico (svocalizzate) ma si pronunciano alla yiddish; quindi, ad esempio, se non sai che חן ("grazia") si pronuncia "kheyn", oppure che זיכּרון ("memoria") si pronuncia "zikrun" in ebraico ma "zikorn" in yiddish, non ci cavi nulla. Sorry, non me ne ero mai accorto perché io dallo yiddish traslittero per conto mio. Quindi non usare mai Google per traslitterare dall'ebraico e/o dallo yiddish, bisogna... (continuer)
Riccardo Venturi 27/12/2014 - 00:13
Aiut...! Paur e terror!
Come diceva quello lì: "State pronti, che non sapete nè il giorno nè l'ora in cui Riccardo vi piomberà in casa per insegnarvi l'ebraico! Estote parati!"
(Tra parentesi, ma il fatto che io non voglia affatto imparare l'ebraico, cambia qualcosa? No, eh...)
Come diceva quello lì: "State pronti, che non sapete nè il giorno nè l'ora in cui Riccardo vi piomberà in casa per insegnarvi l'ebraico! Estote parati!"
(Tra parentesi, ma il fatto che io non voglia affatto imparare l'ebraico, cambia qualcosa? No, eh...)
B.B. 27/12/2014 - 13:09
Come...non ti vedi già il momento in cui ti piomberò in casa, novello Golem, per addentrarti nei misteri della sacra lingua...? Ach so, dovrò farmene una ragione, sob!...
Riccardo Venturi 27/12/2014 - 15:02
! בלײַב געזונט מיר, קראָקע
ŻEGNAJ MI KRAKOWIE
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envoyé par Krzysiek Wrona 20/1/2017 - 02:39
La canzone venne composta da quella autentica "forza del bene" che fu Mordechai Gebirtig, a Cracovia il 24 ottobre del 1940.
ADDIO CRACOVIA!
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envoyé par Flavio Poltronieri 9/3/2017 - 14:51
פּאַפּיראָסן
Di Broyt Farkoyferin [די ברױט־פֿאַרקױפֿערין]
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (continuer)
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (continuer)
[1] די ברױט־פֿאַרקױפֿערין
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envoyé par dq82 25/9/2016 - 16:07
Schlaflied für die Sehnsucht
Versi di Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – campo di lavoro nazista di Michajlovka, 1942). Composizione non datata.
L’autrice stessa appuntava sul manoscritto “Zu singen nach der Melodie Di zun iz fargangen von M. Gebirtig”, ossia “da cantarsi sulla melodia de ‘Il sole è calato’ di Mordechai Gebirtig”
Nella sua “Di sun is fargangen” Gebirtig canta di un sogno di anni felici, di spensierata giovinezza… Il risveglio è amaro: il sole è tramontato ed il poeta è solo, scoraggiato e vecchio…
Allo stesso modo la giovane poetessa di Černivci sogna di dare conforto al suo amato cullandolo fra le sue braccia ma al risveglio è solo orrore, vuoto e dolore…
Drammaticamente, il vecchio Mordechai di Cracovia e la giovane Selma di Cernovizza moriranno entrambi nel 1942, a pochi mesi l’uno dall’altra, travolti dalla furia nazista…
L’autrice stessa appuntava sul manoscritto “Zu singen nach der Melodie Di zun iz fargangen von M. Gebirtig”, ossia “da cantarsi sulla melodia de ‘Il sole è calato’ di Mordechai Gebirtig”
Nella sua “Di sun is fargangen” Gebirtig canta di un sogno di anni felici, di spensierata giovinezza… Il risveglio è amaro: il sole è tramontato ed il poeta è solo, scoraggiato e vecchio…
Allo stesso modo la giovane poetessa di Černivci sogna di dare conforto al suo amato cullandolo fra le sue braccia ma al risveglio è solo orrore, vuoto e dolore…
Drammaticamente, il vecchio Mordechai di Cracovia e la giovane Selma di Cernovizza moriranno entrambi nel 1942, a pochi mesi l’uno dall’altra, travolti dalla furia nazista…
O lege, Geliebter,
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envoyé par Bernart Bartleby 2/7/2014 - 15:24
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