זונענשטראַלן
Text von Joseph Wulf. Geschrieben 1943 in Oświęcim / Auschwitz III
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2024/3/4 - 13:44
Song Itineraries:
Anti-war Movies Soundtracks, Extermination camps
אונדזער שטעטל ברענט
Undzer shtetl brent
[1938]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und musik von Mordechai Gebirtig
E' la più famosa canzone di Mordechai Gebirtig (nato a Cracovia nel 1877 e trucidato nella città natale, durante la liquidazione del Ghetto da parte dei nazisti, il 4 giugno 1942). Ancor prima dei nazisti, però, c'erano stati i (cattolicissimi) fascisti e contadini polacchi, che, il 9 marzo 1936, avevano attaccato la popolazione ebraica del paese di Przytyk, nel distretto di Radom: fu la prima volta che fu usato il termine "pogrom" in Polonia. Su questi fatti Gebirtig scrisse "S'brent", che divenne nel corso della seconda guerra mondiale un inno della Z.O.B. (Zydowska Organizacja Bojowa, Organizzazione ebraica di combattimento) e fu particolarmente popolare tra i combattenti dei ghetti di Cracovia e di Varsavia. Solo nel 1946 poté però essere pubblicata... (Continues)
[1938]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und musik von Mordechai Gebirtig
E' la più famosa canzone di Mordechai Gebirtig (nato a Cracovia nel 1877 e trucidato nella città natale, durante la liquidazione del Ghetto da parte dei nazisti, il 4 giugno 1942). Ancor prima dei nazisti, però, c'erano stati i (cattolicissimi) fascisti e contadini polacchi, che, il 9 marzo 1936, avevano attaccato la popolazione ebraica del paese di Przytyk, nel distretto di Radom: fu la prima volta che fu usato il termine "pogrom" in Polonia. Su questi fatti Gebirtig scrisse "S'brent", che divenne nel corso della seconda guerra mondiale un inno della Z.O.B. (Zydowska Organizacja Bojowa, Organizzazione ebraica di combattimento) e fu particolarmente popolare tra i combattenti dei ghetti di Cracovia e di Varsavia. Solo nel 1946 poté però essere pubblicata... (Continues)
ס'ברענט! ברידערלעך, ס'ברענט!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
Versione italiana, da "La Musica dell'Altraitalia"
LA NOSTRA CITTA' BRUCIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
UNSERE STADT BRENNT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
Il testo yiddish in trascrizione.
Due dei sessanta feriti del pogrom di Przytyk del 9 marzo 1936.
UNDZER SHTETL BRENT
(Continues)
(Continues)
Mordecai Gebirtig, born in Cracow in 1877, made his living as a carpenter but was celebrated throughout the Yiddish-speaking world as a folk poet and songwriter—the “troubadour of the Jewish people.” During World War II, he continued to write and perform, using the medium of song to chronicle his experiences under the German occupation. In June 1942, Gebirtig, age 65, was shot and killed by German soldiers when he refused to comply with a deportation order.
Gebirtig wrote Our Town is Burning in response to a 1936 pogrom in the Polish town of Przytyk. In retrospect, the song seems prophetic of the Holocaust, but Gebirtig had hoped its message (“Don't stand there, brothers, douse the fire!”) would be heard as an urgent call to action. He was reportedly gratified to learn, during the war, that Cracow's underground Jewish resistance had adopted Our Town is Burning as its anthem.
The song Our... (Continues)
Gebirtig wrote Our Town is Burning in response to a 1936 pogrom in the Polish town of Przytyk. In retrospect, the song seems prophetic of the Holocaust, but Gebirtig had hoped its message (“Don't stand there, brothers, douse the fire!”) would be heard as an urgent call to action. He was reportedly gratified to learn, during the war, that Cracow's underground Jewish resistance had adopted Our Town is Burning as its anthem.
The song Our... (Continues)
IS AFLAME
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
da questa pagina
Mordechaj Gebirtig: Le mie canzoni
a cura di Rudi Assuntino
A centoventi anni dalla sua nascita e a cinquantacinque dalla sua morte compare anche in Italia l'opera di una delle figure più interessanti e meno conosciute della cultura yiddish, Mordechaj Gebirtig.
Nato il 4 maggio 1877 a Cracovia, nel quartiere ebraico di Kazimierz, Gebirtig: vi trascorre tutta la sua vita. Sarà falegname, mobiliere, attore dilettante, militante del movimento socialista, poeta popolare, compositore analfamusico di canzoni di successo cantate dagli ebrei della sua città, autore di canzoni veicolate dal teatro yiddish in ogni angolo della Polonia, nelle terre popolate dagli ebrei dell'Europa centrorientale ed in quelle dell'emigrazione ebraica per il mondo. Sarà la voce profetica dell'imminente incendio che cancellerà la nazione ebraica ed il cantore dei martirio del suo popolo fino alla... (Continues)
Mordechaj Gebirtig: Le mie canzoni
a cura di Rudi Assuntino
A centoventi anni dalla sua nascita e a cinquantacinque dalla sua morte compare anche in Italia l'opera di una delle figure più interessanti e meno conosciute della cultura yiddish, Mordechaj Gebirtig.
Nato il 4 maggio 1877 a Cracovia, nel quartiere ebraico di Kazimierz, Gebirtig: vi trascorre tutta la sua vita. Sarà falegname, mobiliere, attore dilettante, militante del movimento socialista, poeta popolare, compositore analfamusico di canzoni di successo cantate dagli ebrei della sua città, autore di canzoni veicolate dal teatro yiddish in ogni angolo della Polonia, nelle terre popolate dagli ebrei dell'Europa centrorientale ed in quelle dell'emigrazione ebraica per il mondo. Sarà la voce profetica dell'imminente incendio che cancellerà la nazione ebraica ed il cantore dei martirio del suo popolo fino alla... (Continues)
Riccardo Venturi 2005/6/18 - 22:36
- "HaAyara Boeret", la versione o riscrittura ebraica della canzone (opera dello stesso Gebirtig). Il testo è ripreso da questa pagina. Per chi sa leggere l'ebraico, notizie sulla canzone si trovano su he.wikipedia.
העיירה בוערת
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2007/3/6 - 19:41
Mordechaj Gebirtig non trasse mai alcun profitto dalla sua straordinaria opera, era solo un povero mobiliere. Dotato però di un innato talento poetico e musicale.
Non conosceva lo spartito e componeva aiutandosi con un flautino, erano gli amici a trascrivere le canzoni.
E ha fatto la fine che ha fatto.
Visto che è stata inserita la presentazione di Rudi Assuntino dove cita "Sciopero generale", forse varrebbe la pena di ricordare anche questo testo di Mordechaj che descrive la visione di una umanità che vive in pace e in armonia, ben 60 anni prima di John Lennon, a cui invece è stato riservato uno spazio immenso.
Non conosceva lo spartito e componeva aiutandosi con un flautino, erano gli amici a trascrivere le canzoni.
E ha fatto la fine che ha fatto.
Visto che è stata inserita la presentazione di Rudi Assuntino dove cita "Sciopero generale", forse varrebbe la pena di ricordare anche questo testo di Mordechaj che descrive la visione di una umanità che vive in pace e in armonia, ben 60 anni prima di John Lennon, a cui invece è stato riservato uno spazio immenso.
Flavio Poltronieri 2019/10/15 - 18:24
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2024 Flavio Poltronieri presenta il suo contributo “Of Yiddish Love and Hate” pubblicato da Blogfoolk Magazine
Of yiddish love and hate
Of yiddish love and hate
!מינוטן פֿון בּטחון
Minutn fun bitokhn!
[1940]
Parole e musica: Mordechai Gebirtig
Lyrics and music: Mordechai Gebirtig
Parole e musica di Mordechai Gebirtig, “momenti di speranza” e di illusione che egli scrisse nel ghetto di Podgórze, Cracovia, due anni prima che i nazisti ne iniziassero la liquidazione. Nella prima fase di questa (fine maggio / inizio giugno del 1942) l’autore e la moglie, ultrasessantenni, furono trucidati per strada. Il boia Amon Göth terminò il “lavoro” nel marzo dell’anno successivo: tutti gli inabili al lavoro – circa 2.000 – furono uccisi sul posto, altri trasferiti nel campo di Plaszów per diventare schiavi, altri ancora destinati ad una morte orribile a Birkenau o a Bełżec.
Purtroppo non mi è riuscito di trovare il testo nei caratteri ebraici (salvo il titolo: מינוטן פֿון בּטחון e i primi versi: ייִדן! זאָל זײַן פֿרײליך! שױן נישט לאַנג, איך האָף ס'עקט די מלחמה)... (Continues)
[1940]
Parole e musica: Mordechai Gebirtig
Lyrics and music: Mordechai Gebirtig
Parole e musica di Mordechai Gebirtig, “momenti di speranza” e di illusione che egli scrisse nel ghetto di Podgórze, Cracovia, due anni prima che i nazisti ne iniziassero la liquidazione. Nella prima fase di questa (fine maggio / inizio giugno del 1942) l’autore e la moglie, ultrasessantenni, furono trucidati per strada. Il boia Amon Göth terminò il “lavoro” nel marzo dell’anno successivo: tutti gli inabili al lavoro – circa 2.000 – furono uccisi sul posto, altri trasferiti nel campo di Plaszów per diventare schiavi, altri ancora destinati ad una morte orribile a Birkenau o a Bełżec.
Purtroppo non mi è riuscito di trovare il testo nei caratteri ebraici (salvo il titolo: מינוטן פֿון בּטחון e i primi versi: ייִדן! זאָל זײַן פֿרײליך! שױן נישט לאַנג, איך האָף ס'עקט די מלחמה)... (Continues)
ייׅדן! זאָל זײַן פֿרײלעך!
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Contributed by Bernart + CCG/AWS Staff 2013/5/28 - 13:59
Song Itineraries:
Extermination camps
La considerazione di (H)Aman l'ho spostata nelle note dopo il testo trascritto.
MOMENTS OF CONFIDENCE
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Contributed by Bernart 2013/5/28 - 14:00
Da: Mordechaj Gebirtig, "Le mie canzoni", ed. Giuntina, Firenze 1998
(Tratta dal sito del collettivo “Whiskey Distillando Fiori”)
(Tratta dal sito del collettivo “Whiskey Distillando Fiori”)
MOMENTI DI SPERANZA
(Continues)
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Contributed by Bernart 2013/5/28 - 14:01
Come avrai sicuramente capito, caro Bernart, il problema dei testi in yiddish è sempre quello: a parte qualche eccezione, almeno in Rete sono quasi esclusivamente presentati in trascrizione. Non è certamente colpa di chi li cerca e li trova solamente in questa forma, anche se, perlomeno, negli ultimi tempi sembra che le trascrizioni si siano uniformati ai canoni YIVO (che permettono una ritrascrizione relativamente agevole). Però il perfido sottoscritto non riesce ad accettare questa cosa, anche pensando che Mordechai Gebirtig, Hirsh Glik, Kasriel Broydo e tutti gli altri, prima di andare a morire a Auschwitz o in qualche "marcia della morte" non scrivevano certo in trascrizione latina. E', quindi, una questione (almeno per me) di semplice rispetto di una lingua e, soprattutto, di chi la utilizzata in condizioni che né io, né te e né nessuno si può sognare nemmeno di immaginare. Per questo... (Continues)
Riccardo Venturi 2013/5/28 - 17:47
Post scriptum abbastanza importante, Bernart.
Visto che, probabilmente, sei il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito (cosa assolutamente importante), ti pregherei di una cosa.
Da questo momento in poi, per cortesia, se trovi un "qualcosa" che contiene canzoni in yiddish, non le inserire tutte insieme "a bandello", bensì rigorosamente una per una aspettando che ci abbia messo le mie sante manine io con la ritrascrizione e altre eventuali cose.
Altra cosa: Non le inserire eventualmente più a nome di vari interpreti (tipo Moni Ovadia, The Barry Sisters, Lloica Czackis ecc.) che le hanno cantate in dischi più o meno recenti: queste canzoni vanno inserite esclusivamente a nome dell'autore. Se non sai il nome dell'autore, ricorri al Freedman's Jewish Sound Archive: lì c'è assolutamente tutto.
Grazie e scusa ancora!
Visto che, probabilmente, sei il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito (cosa assolutamente importante), ti pregherei di una cosa.
Da questo momento in poi, per cortesia, se trovi un "qualcosa" che contiene canzoni in yiddish, non le inserire tutte insieme "a bandello", bensì rigorosamente una per una aspettando che ci abbia messo le mie sante manine io con la ritrascrizione e altre eventuali cose.
Altra cosa: Non le inserire eventualmente più a nome di vari interpreti (tipo Moni Ovadia, The Barry Sisters, Lloica Czackis ecc.) che le hanno cantate in dischi più o meno recenti: queste canzoni vanno inserite esclusivamente a nome dell'autore. Se non sai il nome dell'autore, ricorri al Freedman's Jewish Sound Archive: lì c'è assolutamente tutto.
Grazie e scusa ancora!
Riccardo Venturi 2013/5/28 - 18:09
La trascrizione in caratteri latini.
Come specificato da Bernart, la trascrizione proviene dal sito Zemerl (parola yiddish che significa qualcosa come "piccolo collezionista", o "piccolo raccoglitore"). Si tratta di un sito molto vasto e con molti testi (è un database, come le CCG; anzi, la parola "zemerl" in fondo vuol dire proprio "database"!), ma con due problemi: a) E' spesso inaccessibile (come ad esempio in questo preciso momento); b) Proprio per la sua natura, i testi e le trascrizioni sono più che spesso tirati via, anche se si conformano ai canoni YIVO. Evidentemente non hanno qualcuno che se ne occupa; in questa, ad esempio, c'erano parecchi errori di ortografia (tipo shvertse per shverste, s've per s'vet, uz imzist per iz umzist "è inutile", e d'rerd per d'r erd (= der erd "la terra"). I testi di Zemerl devono essere "maneggiati con cura". Qui, naturalmente, sono state restaurate le dizioni corrette. Inserite alcune Note. (RV)
MINUTN FUN BITOKHN!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart + CCG/AWS Staff 2013/5/28 - 19:44
Altra considerazione un po' a ruota libera. La traduzione italiana del Collettivo Whiskey Distillando Fiori è fatta davvero bene e mi fa piacere, anche per il nome "deandreiano"; peccato solo per le bandierine israeliane a lato delle traduzioni dallo yiddish. Si noti (e qui lo dico particolarmente a Bernart) che le canzoni in yiddish sono riportate in trascrizione, e il testo è parecchio più esatto di quello proposto da Zemerl (una vera ecatombe di refusi). E così si aggiunge qualche "yiddishista" italiano; credevo che fossimo soltanto io e Erri De Luca... :-P
Riccardo Venturi 2013/5/28 - 20:17
Grazie Riccardo, come io sia potuto diventare "il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito" non lo neppure io me medesimo... Sicuramente, se non fosse per le tue abili manine (e la tua fine testolina) i miei contributi rischierebbero di essere poco più che delle "zemerlate"!
Quanto alle suddette, il "smell my ballAbel's heart" - che mi era completamente sfuggito - sembrerebbe quasi un inserto di qualche hacker antisemita... Sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum citato nell'introduzione (e sicuramente più attendibile di Zemerl) c'è un testo inglese del tutto identico ma il verso incriminato è tradotto come "And the blood from Abel's heart"...
Quanto alle suddette, il "smell my ballAbel's heart" - che mi era completamente sfuggito - sembrerebbe quasi un inserto di qualche hacker antisemita... Sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum citato nell'introduzione (e sicuramente più attendibile di Zemerl) c'è un testo inglese del tutto identico ma il verso incriminato è tradotto come "And the blood from Abel's heart"...
Bernart 2013/5/28 - 23:41
Mi era anche completamente sfuggito che l'antica disfida tra Haman e Mardocheo venne qui attualizzata in quella altrettanto mortale tra Amon Göth, il boia di Plaszów, ed il poeta e cantautore ebreo Mordechai Gebirtig... Incredibile!
Un parallelismo davvero impressionante...
E altrettanto stupefacente fu l'avveramento della profezia di Gebirtig, che sta tutto nel filmato dell'esecuzione del demone Haman/Amon che tu stesso hai postato...
Ho trovato la tua arguta osservazione una vera rivelazione!
Grazie.
Un parallelismo davvero impressionante...
E altrettanto stupefacente fu l'avveramento della profezia di Gebirtig, che sta tutto nel filmato dell'esecuzione del demone Haman/Amon che tu stesso hai postato...
Ho trovato la tua arguta osservazione una vera rivelazione!
Grazie.
Bernart 2013/5/28 - 23:51
Beh, i tuoi contributi non sono delle "zemerlate" comunque, non foss'altro che per le introduzioni che ci hai messo (e che ho, come hai visto, scrupolosamente mantenuto). Poi Zemerl, lo ripeto, è un database come il nostro; purtroppo è parecchio scriteriato (nel senso letterale: senza criteri). Quanto al resto, non ti nascondo che ho avuto parecchi dubbi se inserire o meno il video dell'esecuzione di Amon Göth; e lo capirai bene anche tu. Nel testo di questa canzone c'è pure Caino, e "nessuno tocchi Caino" (come dice la Bibbia stessa, del resto: "Chi toccherà Caino sarà ucciso sette volte"). Ma credo che tutti noi abbiamo parecchie confusioni in testa al riguardo...e ce le teniamo. Sul nome di Mordechai Gebirtig vorrei aggiungerti una cosa. Il suo vero cognome, come sai, era Bertig; solo in seguito lo modificò, in arte, in "Gebirtig". E' un aggettivo derivato da gebirt (corrispondente al... (Continues)
Riccardo Venturi 2013/5/29 - 10:18
Buongiorno! Aggiungo solo che “zemerl” significa “motivetto”, o “canzoncina” (diminutivo di “zemer”, ossia canto, brano musicale, melodia.. a seconda del contesto): è una delle tante parole di lingue semitiche (ebraico e aramaico) che costituiscono circa il 15% del vocabolario yiddish, da non confondere con il tedesco “sammler”, cui evidentemente pensava chi ha tradotto il nome del sito come “collezionista”. Miriam Camerini
Miriam Camerini 2022/9/11 - 09:47
Buongiorno, ero il cantante dei Whiskey distillando fiori e vi ringrazio per la citazione. La traduzione del brano è fatta davvero bene perchè l'abbiamo presa direttamente dal libro di Gebirtig, edito da Giuntina, intitolato "Le mie canzoni".
Gianantonio alias Yankele dei WdF :)
Gianantonio alias Yankele dei WdF :)
Gianantonio 2023/8/28 - 15:51
@ Gianantonio "Yankele"
Grazie per la precisazione: la traduzione italiana è dunque a cura di Rudy Assuntino, nostra vecchissima conoscenza. Lo abbiamo specificato nei credits. Un saluto caro!
Grazie per la precisazione: la traduzione italiana è dunque a cura di Rudy Assuntino, nostra vecchissima conoscenza. Lo abbiamo specificato nei credits. Un saluto caro!
Riccardo Venturi 2023/8/28 - 17:33
אַרבעטלאָזע מאַרש
Arbetloze marsh
[1937]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und Musik von Mordechai Gebirtig
“Arbeitsloser Marsch”, uno dei più importanti canti socialisti in yiddish durante l’insurrezione di Varsavia. Questo fu composto da Mordechaj Gebirtig, che fu ucciso dai nazisti nel 1942. Cantata anche dalla Banda Bassotti". Questo lo scarno commento che DonQuijote 82, uno dei nostri più prolifici contributori, aveva inserito proponendo (a ragione) questa famosa canzone di Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, in pratica il vero e eterno inno dei disoccupati di ogni epoca e di ogni paese. Purtroppo la canzone è rimasta a lungo in approvazione, stabilendo quasi un "record"; il fatto è che le CCG/AWS hanno dei ben precisi e severissimi criteri testuali: il testo originale della canzone è in lingua yiddish e in caratteri ebraici, e così deve essere inserita.... (Continues)
[1937]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und Musik von Mordechai Gebirtig
“Arbeitsloser Marsch”, uno dei più importanti canti socialisti in yiddish durante l’insurrezione di Varsavia. Questo fu composto da Mordechaj Gebirtig, che fu ucciso dai nazisti nel 1942. Cantata anche dalla Banda Bassotti". Questo lo scarno commento che DonQuijote 82, uno dei nostri più prolifici contributori, aveva inserito proponendo (a ragione) questa famosa canzone di Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, in pratica il vero e eterno inno dei disoccupati di ogni epoca e di ogni paese. Purtroppo la canzone è rimasta a lungo in approvazione, stabilendo quasi un "record"; il fatto è che le CCG/AWS hanno dei ben precisi e severissimi criteri testuali: il testo originale della canzone è in lingua yiddish e in caratteri ebraici, e così deve essere inserita.... (Continues)
איינס, צוויי, דרײַ, פיר,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 2011/5/3 - 15:38
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
L'intro da me proposta è quella contenuta nel libretto del disco Así es mi vida della Banda Bassotti.
(DonQuijote82)
(DonQuijote82)
E la Banda Bassotti, pur avendo fatto benissimo a riproporre questa canzone, nella sua breve introduzione è caduta nella storia dell' "insurrezione di Varsavia". Pazienza, ma da un gruppo militante importantissimo come la BB mi sarei aspettato un po' meno faciloneria e un po' più di documentazione. [RV]
"La versione tedesca dovrebbe essere quella proposta dalla Banda Bassotti (scusate ma non saprei distinguere tra yiddish e tedesco, non so se questo sia tedesco o una diversa trascrizione dello yiddish)" [DQ82]
Si tratta della versione originale in yiddish in una diversa traslitterazione (anche per questo sarebbe opportuno dare sempre i testi in yiddish nell'alfabeto originale, dato che i sistemi di traslitterazione sono molteplici). Il titolo proposto nell'album è in tedesco standard. [CCG/AWS Staff]
La canzone è stata inserita dalla Banda Bassotti nel disco Así es mi vida, del 2003. Si tratta del sesto album della Banda Bassotti. Le canzoni di questo album sono tutte canzoni popolari rifatte dalla Banda Bassotti, tranne Así Es Mi Vida (la canzone che dà il titolo all'intero album), dove la Banda Bassotti ha composto la musica prendendo il testo di Pablo Neruda
ARBEITSLOSER MARSCH
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/5/11 - 15:08
Il "Neuer Arbeitsloser Marsch" di Christof Hoyler
Si tratta del testo proposto in un primo momento da DonQuijote 82. In realtà è una "Nachdichtung" (riscrittura, rielaborazione) moderna in lingua tedesca, opera di Christof Hoyler (autore sul quale non siamo riusciti a reperire ulteriori notizie) e più lunga di tre strofe del testo yiddish. In parecchi siti tale "riscrittura" viene confusa con il testo di Mordechai Gebirtig, vale a dire viene proposta come una traduzione: cosa assolutamente non vera, dato che il testo di Hoyler (pur cantabile perfettamente sulla melodia Kletzmer originale) è piuttosto un adattamento (di qualità non indifferente, peraltro) ai cosiddetti "tempi nuovi". Una traduzione renderà meglio l'idea. [RV]
ARBEITSLOSER MARSCH
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote 82 + CCG/AWS Staff 2011/5/12 - 02:38
Ulteriore versione tedesca da stamokap.org (sito della Sozialistische Jugend tedesca)
ARBEITSLOSER MARSCH
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2011/5/12 - 02:44
(Letterale, dalle versioni tedesche)
12 maggio 2011
12 maggio 2011
MARCIA DEI DISOCCUPATI
(Continues)
(Continues)
Giusto una domanda, ma non è che effettivamente la canzone, pur scritta tempo addietro, sia effettivamente divenuta famosa e cantata durante l'insurrezione del ghetto di Varsavia? Potrebbe avere un senso.
DonQuijote82 2011/5/12 - 11:38
Beh, direi che in momenti come quello tutto può essere, anche se non lo ritengo probabile. Questa è una canzone che ha tematiche socialiste, di lavoro, operaie, non di lotta contro un nemico che ti sta sterminando, a prescindere se tu abbia lavoro o meno. Ripeto, però: tutto può essere.
Riccardo Venturi 2011/5/12 - 18:42
Però mi permetto di suggerire di accompagnare al titolo in caratteri ebraici anche quello in caratteri latini, per limitare la possibilità di doppi inserimenti, visto che - come riconosci tu stesso, Riccardo - c'è "la pessima e stupida abitudine di molti siti (ivi compresi quelli specificamente dedicati alle canzoni Kletzmer in yiddish) di riportare i testi soltanto in trascrizione".
Bartleby 2011/5/12 - 20:57
... e poi - dimenticavo - non mi è chiara una cosa: d'ora in avanti i testi in yiddish trascritti in caratteri latini attenderanno l'inserimento fino al reperimento dell'originale in caratteri ebraici?
Bartleby 2011/5/12 - 20:59
Infatti, non so se hai notato, sto facendo con le canzoni yiddish la stessa cosa che faccio con quelle greche: sopra le indicazioni di autoria e discografiche sto inserendo la trascizione in caratteri latini del titolo. D'ora in poi tutte le canzoni yiddish saranno accompagnate da tale trascrizione. Purtroppo il fatto dei testi in trascrizione è dovuto probabilmente al fatto che la maggior parte degli stessi interpreti di canzoni kletzmer non sanno affatto leggere i caratteri ebraici; inoltre, la maggior parte dei testi in caratteri ebraici che ho trovato provengono da maledetti documenti .pdf (accidenti a chi lo ha inventato), che permettono sí il copia-incolla, ma lo dispongono però da sinistra a destra anche copiandolo direttamente sulla casella di inserimento del sito. In pratica, mi tocca riscrivere ogni cosa (e i caratteri ebraici sulla tastiera latina sono completamente sballati).... (Continues)
Riccardo Venturi 2011/5/13 - 01:34
A mo' di curiosità (che può avere però qualche utilità pratica): le versioni originali proposte nei video e interpretate dagli Zupfgeigenhansel si distinguono, a detta di tutti i commentatori, per lo spiccato accento tedesco; lo yiddish, pur essendo in massima parte derivato anticamente dal tedesco, ha come caratteristica fonetica saliente una terribile "erre moscia", superiore anche a quella del francese, che è trasmigrata anche nella pronuncia ashkenazita dell'ebraico. Chiunque abbia sentito parlare un israeliano anche senza conoscere una parola di ebraico, se ne sarà accorto. Per distinguere lo yiddish dal tedesco, è sufficiene porre attenzione a tale "erre moscia", oltre che a qualche milione di morti nonostante quel che dicono i "negazionisti" (ai quali, vorrei ripetere, io non appartengo).
Riccardo Venturi 2011/5/13 - 12:44
d'une chanson yiddish « Arbeitsloser Marsch »- Mordechai Gebirtig – 1937 d'après la version italienne MARCIA DEI DISOCCUPATI de Riccardo Venturi – 2011
« Arbetloze marsh » (Marche des Chômeurs), un des plus importants chants socialistes en yiddish durant l'insurrection de Varsovie. Il fut composé par Mordechaj Gebirtig, qui fut tué par les nazis en 1942. Chantée également par la Banda Bassotti". Tel est le commentaire que DonQuijote 82, un de nos plus prolifiques contributeurs, avait inséré en proposant ( à raison) cette fameuse chanson de Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, en pratique le vrai et éternel hymne des chômeurs de tous temps et de tous pays. Malheureusement, la chanson est restée longtemps en attente d'approbation , établissant un quasi « record ». Le fait est que les CCG/AWS ont des critères textuels bien précis et très sévères ; le texte original est en langue yiddish et en caractères... (Continues)
« Arbetloze marsh » (Marche des Chômeurs), un des plus importants chants socialistes en yiddish durant l'insurrection de Varsovie. Il fut composé par Mordechaj Gebirtig, qui fut tué par les nazis en 1942. Chantée également par la Banda Bassotti". Tel est le commentaire que DonQuijote 82, un de nos plus prolifiques contributeurs, avait inséré en proposant ( à raison) cette fameuse chanson de Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, en pratique le vrai et éternel hymne des chômeurs de tous temps et de tous pays. Malheureusement, la chanson est restée longtemps en attente d'approbation , établissant un quasi « record ». Le fait est que les CCG/AWS ont des critères textuels bien précis et très sévères ; le texte original est en langue yiddish et en caractères... (Continues)
MARCHE DES CHÔMEURS
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Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/5/15 - 21:00
La traduction française (chantable) de Paul Jolit.
La traduzione francese cantabile di Paul Jolit è ripresa da Yidishe lider - Des chansons en yiddish; a sua volta, il titolare del sito rimanda alla pagina di Paul Jolit, "Traductions de mon cru"; ma la pagina sembra attualmente irraggiungibile, o eliminata. [RV]
LA MARCHE DES CHÔMEURS
(Continues)
(Continues)
La versione in inglese e Yiddish (traslitterato) di Daniel Kahn and the Painted Bird, dall'album "Lost Causes" del 2011.
MARCH OF THE JOBLESS CORPS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 21:03
Un testo in yddish per il fatto di essere senza la puntatura si può per questo considerare scorretto? In genere per quel che ne so la puntatura non si mette, salvo in testi ufficiali e simili. Sbaglio?
Jacopo . perugia
Jacopo . perugia
Dipende per cosa intendi per “puntatura”, Jacopo. Secondo l'ortografia ufficiale YIVO, nelle parole di origine germanica (o comunque non ebraica), la puntatura si mette solo quando realmente distintiva: ad esempio, אַ per “a”, אָ per “o”, פֿ per “f”, פּ per “p”. Nelle parole di origine ebraica, generalmente non si mette nessuna puntatura come da uso moderno e si scrive ad esempio חבר "amico” ([khaver]); è lasciata comunque facoltà di scriverlo parzialmente puntato, חבֿר (io lo faccio sempre, ad esempio). Altra facoltà lasciata è quello di scriverlo con la puntatura tiberiense completa (חָבְֿר) , ma è un caso davvero raro. Questo per quanto riguarda l'ortografia YIVO, che sarebbe meglio adottare; in pratica, moltissimi testi yiddish sono scritti senza nessuna puntatura, specialmente prima della formulazione dell'ortografia YIVO. In questo senso, ovviamente, non possono essere considerati... (Continues)
Riccardo Venturi 2014/7/28 - 21:34
İşsiz Marşı
https://youtu.be/bIf-yLmqG7A
1942’de Kraków Getto’sunda hayatını kaybeden Mordechai Gebirtig, Yahudi İşçiler Birliği’nde örgütlü, antisemitizm ve ziyonizmle aynı anda mücadele eden, sosyalist bir şair ve besteciydi. Arbetloze Marsh [İşsiz Marşı] Gebirtig’in yılları aşan tespitleriyle bugün hâlâ güncelliğini koruyor. Daha önce dostlarımız Banda Bassotti ve Daniel Kahn tarafından da söylenen bu marşı, metni aşırı geniş bir çeviriyle ele alıp Türkçeleştirdik.
https://youtu.be/bIf-yLmqG7A
1942’de Kraków Getto’sunda hayatını kaybeden Mordechai Gebirtig, Yahudi İşçiler Birliği’nde örgütlü, antisemitizm ve ziyonizmle aynı anda mücadele eden, sosyalist bir şair ve besteciydi. Arbetloze Marsh [İşsiz Marşı] Gebirtig’in yılları aşan tespitleriyle bugün hâlâ güncelliğini koruyor. Daha önce dostlarımız Banda Bassotti ve Daniel Kahn tarafından da söylenen bu marşı, metni aşırı geniş bir çeviriyle ele alıp Türkçeleştirdik.
1.
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Contributed by Albatross795 2021/10/6 - 12:25
失業者行進曲
https://www.bilibili.com/video/BV1xq4y...
cinese:歌詞改動較大,參考了Daniel Kahn,the Painted Bird的英語填詞。
https://www.bilibili.com/video/BV1xq4y...
cinese:歌詞改動較大,參考了Daniel Kahn,the Painted Bird的英語填詞。
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Contributed by Albatross795 2021/10/6 - 13:14
Mordechaj Gebirtig: Il Cantore della Miseria
Mordechaj Gebirtig: Il Cantore della Miseria
Un bell'articolo di Flavio Poltronieri
Dq82 2021/11/21 - 19:53
Sarà anche bello l'articolo di Flavio, ma dice menzogne, per esempio:
"Przytyk dove viveva Mordechaj era un villaggio dalla popolazione per il novanta per cento ebraica e dove si verificò il più violento e atroce pogrom di tutta la Repubblica Polacca nazionalista e fascista in mezzo ai due conflitti mondiali."
Mordechaj era nato e morì a Cracovia. Non trovo nessun notizia del suo soggiorno a Przytyk, che in polacco, nomen omen significa: una frecciata, una presa in giro, una stoccata.
pl.wikipedia: Mordechaj Gebirtig
Anche tutto 'sto POGROM non è in nessun caso paragonabile alle "cattiverie" che nel 1936 hanno subito gli ebrei europei in Germania, in CCCP e qualche anno dopo anche in Italia per mano dei nazi-fascisti "europei"...
pl.wikipedia: Pogrom w Przytyku
Nessuno nega il fatto di disordini che sono scopiati in quel luogo allora, ma bisogna pure prendere le giuste misure quando si pubblica un articolo in rete.
E ripigliatevi...
"Przytyk dove viveva Mordechaj era un villaggio dalla popolazione per il novanta per cento ebraica e dove si verificò il più violento e atroce pogrom di tutta la Repubblica Polacca nazionalista e fascista in mezzo ai due conflitti mondiali."
Mordechaj era nato e morì a Cracovia. Non trovo nessun notizia del suo soggiorno a Przytyk, che in polacco, nomen omen significa: una frecciata, una presa in giro, una stoccata.
pl.wikipedia: Mordechaj Gebirtig
Anche tutto 'sto POGROM non è in nessun caso paragonabile alle "cattiverie" che nel 1936 hanno subito gli ebrei europei in Germania, in CCCP e qualche anno dopo anche in Italia per mano dei nazi-fascisti "europei"...
pl.wikipedia: Pogrom w Przytyku
Nessuno nega il fatto di disordini che sono scopiati in quel luogo allora, ma bisogna pure prendere le giuste misure quando si pubblica un articolo in rete.
E ripigliatevi...
Krzysiek 2021/11/22 - 20:59
"Menzogna. Alterazione, negazione od occultamento consapevole e intenzionale della verità."
Non mi pare di aver letto "menzogne" nello scritto di Flavio su Gebirtig, pubblicato oltre tutto su una rivista musicale, non di Storia.
Certo che il fatto che Gebirtig sia vissuto a Przytyk è un errore, e forse non è esatto considerare di per se stessi i tragici fatti accaduti a Przytyk il 9 marzo del 1936 come un pogrom. In fondo ci furono solo 3 morti, due ebrei e un non ebreo. Forse non ci furono tanti morti anche perchè la comunità ebraica locale aveva organizzato fin dal 1935 un gruppo di autodifesa armato, e si difese. Perchè gli ebrei di Przytyk, che erano maggioritari nella cittadina, avevano preso la decisione di difendersi?
Provo a rispondere con le parole di Cristina Carpinelli, membro del Comitato Scientifico del CeSPI (Centro Studi Problemi Internazionali) e dell'AISSECO (Associazione... (Continues)
Non mi pare di aver letto "menzogne" nello scritto di Flavio su Gebirtig, pubblicato oltre tutto su una rivista musicale, non di Storia.
Certo che il fatto che Gebirtig sia vissuto a Przytyk è un errore, e forse non è esatto considerare di per se stessi i tragici fatti accaduti a Przytyk il 9 marzo del 1936 come un pogrom. In fondo ci furono solo 3 morti, due ebrei e un non ebreo. Forse non ci furono tanti morti anche perchè la comunità ebraica locale aveva organizzato fin dal 1935 un gruppo di autodifesa armato, e si difese. Perchè gli ebrei di Przytyk, che erano maggioritari nella cittadina, avevano preso la decisione di difendersi?
Provo a rispondere con le parole di Cristina Carpinelli, membro del Comitato Scientifico del CeSPI (Centro Studi Problemi Internazionali) e dell'AISSECO (Associazione... (Continues)
B.B. 2021/11/24 - 16:08
Il primo dopoguerra e l'era fascista
Fascismo e questione ebraica.
Negli anni '20 e '30 gli ebrei italiani sono ormai una presenza consolidata nella società italiana. Tra le personalità più impegnate nella vita culturale del primo dopoguerra ci sono lo scrittore Italo Svevo, il poeta e critico letterario Angiolo Orvieto, il commediografo Sabatino Lopez, lo scultore Arrigo Minerbi, il pittore Amedeo Modigliani, e il pianista e musicista Mario Castelnuovo-Tedesco.[23] Dal 1925 Umberto Cassuto è docente universitario di ebraico all'Università di Firenze e quindi a Roma. Nello stesso anno, Dante Lattes e Alfonso Pacifici fondano La rassegna mensile di Israel, periodico di cultura e storia ebraica.
Il primo dopoguerra è anche periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici. Di fronte all'emergere del fascismo gli ebrei italiani si dividono. La reazione degli Ebrei Italiani dinanzi all'ascesa... (Continues)
Fascismo e questione ebraica.
Negli anni '20 e '30 gli ebrei italiani sono ormai una presenza consolidata nella società italiana. Tra le personalità più impegnate nella vita culturale del primo dopoguerra ci sono lo scrittore Italo Svevo, il poeta e critico letterario Angiolo Orvieto, il commediografo Sabatino Lopez, lo scultore Arrigo Minerbi, il pittore Amedeo Modigliani, e il pianista e musicista Mario Castelnuovo-Tedesco.[23] Dal 1925 Umberto Cassuto è docente universitario di ebraico all'Università di Firenze e quindi a Roma. Nello stesso anno, Dante Lattes e Alfonso Pacifici fondano La rassegna mensile di Israel, periodico di cultura e storia ebraica.
Il primo dopoguerra è anche periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici. Di fronte all'emergere del fascismo gli ebrei italiani si dividono. La reazione degli Ebrei Italiani dinanzi all'ascesa... (Continues)
... con la differenza che:
Come si vede c'erano ebrei ed ebrei... solo che dei 9,5 milioni di ebrei d'Europa, più della metà (5,5 milioni) stavano in Polonia e in Unione Sovietica...
Come si vede c'erano ebrei ed ebrei... solo che dei 9,5 milioni di ebrei d'Europa, più della metà (5,5 milioni) stavano in Polonia e in Unione Sovietica...
B.B. 2021/12/15 - 21:22
דער זינגער פֿון נױט
Der zinger fun noyt
אױ, אָרעמער נאַרישער זינגער, [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby + CCG/AWS Staff 2021/11/30 - 09:58
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 30-11-2021 11:06
Questo adattamento di Daniel Kahn non è in livornese, ma bilingue in yiddish e in inglese. E' molto bello.
Questo adattamento di Daniel Kahn non è in livornese, ma bilingue in yiddish e in inglese. E' molto bello.
Cantà la miseria
(Continues)
(Continues)
Segnalo l'esistenza di una Giuntina del 1998 intitolata "Mordechaj Gebirtig. Le mie canzoni", a cura di Rodolfo Rudi Assuntino, trascrizioni musicali di Cecilia Montanaro, trascrizione dallo yiddish, traduzioni e glossario di Laura Quercioli Mincer.
Adattamenti e versioni cantabili del curatore.
Adattamenti e versioni cantabili del curatore.
B.B. 2021/11/30 - 21:30
Elizabeth Block (L. Trans.)
"This is a singing translation. I hope people will sing it - though I'd like you to say who wrote it. The title in the original means, literally, the singer of neediness." - Elizabeth Block.
Presente anche su Mudcat Café. Per una di quelle strane, ma belle coincidenze, io e BB la abbiamo praticamente inserita indipendentemente nello stesso momento. [AT-XXI]
Minstrel to the Poor
(Continues)
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2021/11/30 - 23:22
Chanson française – LE REFRAIN DE LA MISÈRE – Marco Valdo M.I. – 2021
D’après la version italienne IL CANTORE DELLA MISERIA de Flavio Poltronieri (2021)
et la version livournaise Cantà la miseria de l’Anonimo Toscano del XXI Secolo (2021)
de la chanson en yiddish – Der zinger fun noyt – Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג – ca 1940.
Dialogue maïeutique
Au travers de versions en cascade, dit Marco Valdo M.I., cette chanson, comme toute chanson qui hérite de versions, sinue autour du sens premier, celui de l’œuvre d’origine, et je n’affirmerais pas que c’est une mauvaise chose.
J’imagine volontiers, répond Lucien l’âne, d’autant que toi comme moi, on est persuadés que la nouvelle version à peine née est une autre nouvelle chanson et ce n’est pas la réalité qui nous démentira. C’est d’ailleurs ainsi également que se créent les odyssées, les épopées, les romans, les pièces... (Continues)
D’après la version italienne IL CANTORE DELLA MISERIA de Flavio Poltronieri (2021)
et la version livournaise Cantà la miseria de l’Anonimo Toscano del XXI Secolo (2021)
de la chanson en yiddish – Der zinger fun noyt – Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג – ca 1940.
Dialogue maïeutique
Au travers de versions en cascade, dit Marco Valdo M.I., cette chanson, comme toute chanson qui hérite de versions, sinue autour du sens premier, celui de l’œuvre d’origine, et je n’affirmerais pas que c’est une mauvaise chose.
J’imagine volontiers, répond Lucien l’âne, d’autant que toi comme moi, on est persuadés que la nouvelle version à peine née est une autre nouvelle chanson et ce n’est pas la réalité qui nous démentira. C’est d’ailleurs ainsi également que se créent les odyssées, les épopées, les romans, les pièces... (Continues)
LE REFRAIN DE LA MISÈRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2021/12/7 - 12:52
שפֿרהלעס פּאָרטרעט
Shifreles portret
[1939]
Versi di Mordechai Gebirtig.
Musica di Maurice (Moyshe) Rauch (1910-1994), compositore di fede ebraica originario del governatorato di Kovno (Kaunas), allora nell’impero russo, oggi in Lituania, ma emigrato da piccolissimo negli USA.
Il testo in yiddish traslitterato è stato trovato sul sito della cantante Heather Klein, che ha interpretato la canzone nel suo disco intitolato “Shifreles Portret: A Yiddish Art Song Project”. Anche nel disco di Benjy Fox-Rosen intitolato “Two Worlds - The Poetry of Mordechai Gebirtig”. Basandosi sulla traslitterazione, è stato poi ricostruito il testo in alfabeto ebraico (indi per cui, tale testo appare probabilmente qui per la prima volta nella sua grafia originale).
Poesia scritta da Mordechai Gebirtig il 2 dicembre 1939 a Cracovia, poche settimane dopo l’occupazione nazista (settembre 1939). La speranza che ancora traspare in... (Continues)
[1939]
Versi di Mordechai Gebirtig.
Musica di Maurice (Moyshe) Rauch (1910-1994), compositore di fede ebraica originario del governatorato di Kovno (Kaunas), allora nell’impero russo, oggi in Lituania, ma emigrato da piccolissimo negli USA.
Il testo in yiddish traslitterato è stato trovato sul sito della cantante Heather Klein, che ha interpretato la canzone nel suo disco intitolato “Shifreles Portret: A Yiddish Art Song Project”. Anche nel disco di Benjy Fox-Rosen intitolato “Two Worlds - The Poetry of Mordechai Gebirtig”. Basandosi sulla traslitterazione, è stato poi ricostruito il testo in alfabeto ebraico (indi per cui, tale testo appare probabilmente qui per la prima volta nella sua grafia originale).
Poesia scritta da Mordechai Gebirtig il 2 dicembre 1939 a Cracovia, poche settimane dopo l’occupazione nazista (settembre 1939). La speranza che ancora traspare in... (Continues)
אױף דער װאַנט, לינקס פֿון מײַן בעט
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 19:24
Traduzione inglese di Benjy Fox-Rosen, Julie Dawson e Josh Waletzky dal sito di Benjy Fox-Rosen, cantante, bassista e compositore di nuova musica ebraica.
SHIFRELE’S PORTRAIT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 19:27
Tanto per capire a cosa sono serviti i totalitarismi vari in queste parti d'Europa. Non conoscevo questo cognome e ne sono venuto a conoscenza solo oggi, grazie ad un mio insegnante, un siciliano di Catania. Questa volte gli devo dare ragione, ha detto che non esiste un monumento, neanche una strada o una misera piazzetta dedicata ad Albert Sabin in Polonia; infatti, ho controllato, manco a Białystok, dove naque:
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Br...
...con tanti monumenti ai macellai di diversa provenienza, questo fatto parla da sé. C'è qualche coleggio a Sao Paolo in Brasile che porta il suo nome. Di canzoni non ne ho trovato nessuna. Così va il mondo...pazienza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Br...
...con tanti monumenti ai macellai di diversa provenienza, questo fatto parla da sé. C'è qualche coleggio a Sao Paolo in Brasile che porta il suo nome. Di canzoni non ne ho trovato nessuna. Così va il mondo...pazienza.
Krzysiek Wrona 2014/2/15 - 23:17
Il testo traslitterato.
Rispetto alla traslitterazione data nel sito della cantante Heather Klein, la presente traslitterazione è stata rifatta secondo i criteri YIVO tassativi in questo sito. La traslitterazione della Klein li segue in generale, lasciandosi però andare spesso alla traslitterazione tedeschizzante ("tochter", "nacht", "shmeychlt"). [RV]
SHIFRELES PORTRET
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2014/2/16 - 00:58
E se il testo in alfabeto ebraico non si trova, pazienza; ci si mette da una parte e si ritrascrive basandosi sulla traslitterazione. La quale, in questo caso, va detto, non era ben fatta; anch'essa è stata sottoposta ad una revisione in quanto "tedeschizzante" in alcuni punti. Devo ribadire la mia totale antipatia verso lo yiddish traslitterato secondo la grafia del tedesco standard, e per motivi più che ovvi. Tra le altre cose, il titolo in alfabeto ebraico com'era stato qui riprodotto in origine (פֿרהלעס פּאָררעט) è sbagliato, manca una ט; così come stato messo sarebbe "porret", non "portret". Anche questa cosa è stata corretta. Questo certamente non per fare degli appunti a chi ha inserito questa canzone e si è limitato a riprodurre quel che ha trovato, ma per far notare la sciatteria estrema sia nei libretti degli album, sia nei vari siti di testi.
Riccardo Venturi 2014/2/16 - 01:11
Shifre era la figlia maggiore di Mordechai Gebirtig. Allo scoppio della guerra Shifre viveva a Lwów (Lviv, Leopoli, oggi in Ucraina) allora capitale di uno dei voivodati in cui era divisa la Polonia. Nel 1939 la regione finì sotto controllo sovietico in seguito all’accordo di spartizione siglato coi nazisti, il patto Molotov–Ribbentrop.
A dispetto dell’ottimismo che ancora traspare in questi versi, Mordechai Gebirtig e sua figlia non si sarebbero mai più rivisti: lei morì nel 1941, uccisa in uno scontro a fuoco tra tedeschi e sovietici; lui venne ucciso, insieme alla moglie, dai nazisti il 4 giugno del 1942, durante una delle fasi preliminari alla liquidazione del ghetto di Cracovia...
A dispetto dell’ottimismo che ancora traspare in questi versi, Mordechai Gebirtig e sua figlia non si sarebbero mai più rivisti: lei morì nel 1941, uccisa in uno scontro a fuoco tra tedeschi e sovietici; lui venne ucciso, insieme alla moglie, dai nazisti il 4 giugno del 1942, durante una delle fasi preliminari alla liquidazione del ghetto di Cracovia...
RITRATTO DI SHIFRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/16 - 10:09
In margine: il nome femminile qui espresso come Shifre (nella sua forma diminutiva, Shifrele) è, nella forma biblica, Shifra (שִׁפְרָה). Nella Bibbia, Shifra era una delle levatrici che sfidarono, ai tempi della cattività egiziana degli Ebrei, il decreto del Faraone e continuarono a far nascere bambini in Egitto e a mantenerli in vita.
Riccardo Venturi 2014/2/16 - 20:05
Una bella versione si ascolta anche nel cd omaggio a Mordechai Gebirtig da parte di Daniel Kempin dal titolo Krakow Ghetto Notebook (1995, Koch international classics)
Flavio Poltronieri 2021/10/11 - 20:20
אַװרײמל דער מאַרװיכער
Avreyml der marvikher
[1936?]
Parole e musica di Mordechai Gebirtig. Credo che la canzone sia inclusa in מײַנע לידער (“Le mie canzoni”), raccolta pubblicata a Cracovia nel 1936.
Nel repertorio di molti artisti e interpretata in molte lingue.
Voglio qui ricordare Mendy Cahan, Chava Alberstein, Bratsch, Daniel Kahn and the Painted Bird, Noëmi Waysfeld, Bente Kahan, solo per citarne alcuni...
Il testo in alfabeto ebraico l’ho trovato qui (se qualcuno - Riccardo - ci volesse dare un’occhiata...). Allo stesso indirizzo si trova anche un utile glossario trilingue...
Una delle tante canzoni che l’ebreo socialista Gebirtig dedicò a chi sta ai margini della società, in questo caso un ladruncolo. E verso il protagonista non c’è nessun giudizio, nessuna condanna, semmai invece verso l’ingiustizia sociale, i ricchi grassi e rapaci, la loro polizia e le loro prigioni...
[1936?]
Parole e musica di Mordechai Gebirtig. Credo che la canzone sia inclusa in מײַנע לידער (“Le mie canzoni”), raccolta pubblicata a Cracovia nel 1936.
Nel repertorio di molti artisti e interpretata in molte lingue.
Voglio qui ricordare Mendy Cahan, Chava Alberstein, Bratsch, Daniel Kahn and the Painted Bird, Noëmi Waysfeld, Bente Kahan, solo per citarne alcuni...
Il testo in alfabeto ebraico l’ho trovato qui (se qualcuno - Riccardo - ci volesse dare un’occhiata...). Allo stesso indirizzo si trova anche un utile glossario trilingue...
Una delle tante canzoni che l’ebreo socialista Gebirtig dedicò a chi sta ai margini della società, in questo caso un ladruncolo. E verso il protagonista non c’è nessun giudizio, nessuna condanna, semmai invece verso l’ingiustizia sociale, i ricchi grassi e rapaci, la loro polizia e le loro prigioni...
אָן אַ הײם בין איך יונג געבליבן
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 22:31
Traslitterazione dal libretto del disco “Kalyma” di Noëmi Waysfeld
Nota. La traslitterazione è ottima e secondo i criteri YIVO (anche con esatta traslitterazione delle parole ebraiche), però nella sua forma ripresa dal libretto dell'album presenta delle strane separazioni di parole intere (ad esempio, "aroysget r ibn" per "aroysgetribn", "har ts" per "harts", "b in" per "bin" ecc.). Tali separazioni sono state qui del tutto eliminate. Leggo poi che la cosa può essere dovuta alla copiatura da un file PDF. [RV]
Nota. La traslitterazione è ottima e secondo i criteri YIVO (anche con esatta traslitterazione delle parole ebraiche), però nella sua forma ripresa dal libretto dell'album presenta delle strane separazioni di parole intere (ad esempio, "aroysget r ibn" per "aroysgetribn", "har ts" per "harts", "b in" per "bin" ecc.). Tali separazioni sono state qui del tutto eliminate. Leggo poi che la cosa può essere dovuta alla copiatura da un file PDF. [RV]
AVREML MARVIKHER
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 22:34
La versione in inglese e yiddish di Daniel Kahn and the Painted Bird, dall’album “Lost Causes” del 2011
La trascrizione del testo yiddish presenta qui delle lievi differenze rispetto a quella standard. Costante l'uso della ampersand (&) sia nella parte yiddish che in quella inglese. Il testo è stato comunque qui lasciato così com'è. [RV]
AVREML THE FILCHER
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 22:37
Si noti che il traduttore russo ha reso "Avre(y)ml", correttamente, col il corrispondente diminutivo russo Abraša "Abramuccio". [RV]
АБРАША-КАРМАННИК
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/2/15 - 22:43
La qui presente (e bella) versione di Flavio Poltronieri presentava "Avrelm" al posto di "Avreml" (o "Avreyml", come si traslittera in base ai criteri YIVO; ma la pronuncia effettiva è "Avréml" con la "e" chiusa"). La cosa è stata corretta Si ricorda che "Avreml/Avreyml" è la forma diminutiva del nome "Avrom", vale a dire "Abramo": corrisponde quindi a qualcosa come "Abramuccio", "Abramino" o roba del genere. [RV]
AVREML IL BORSAIOLO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2014/2/16 - 10:36
Per Bernart Bartleby: Ho cominciato a dare un'occhiata a questa pagina. Il testo in alfabeto ebraico mi sembra perfetto, casomai c'è qualche lieve imperfezione nella traslitterazione e in qualche traduzione (a livello di errori di digitazione, come "Avrelm" per "Avreml" o "Avreyml"). Comunque ora mi ci dedico. Ti potrei chiedere un favore? Quando inserisci una canzone in yiddish, non riportare la traslitterazione in caratteri latini a fianco del titolo in caratteri ebraici. La traslitterazione sta sopra le note autoriali (come accade per le canzoni in alfabeto greco, cirillico ecc.). Salud!
Riccardo Venturi 2014/2/16 - 20:12
Data un'occhiata migliore e confermo che il testo in alfabeto ebraico è perfetto. Anche la traslitterazione lo è, e secondo i criteri YIVO: sembrava avere però degli strani problemi di interspazi, con parole intere che sono state separate ("aroysget r ibn" per "aroysgetribn", "har ts" per "harts", "b in" per "bin" ecc.). La cosa è stata ovviamente corretta con un avvertimento. (NB: Ho appena letto della copiatura da un PDF, e che la cosa è probabilmente dovuta a questo).
Riccardo Venturi 2014/2/16 - 20:22
Colgo l'occasione per ricordare che Flavio Poltronieri, che da qualche tempo abbiamo la fortuna di annoverare tra i nostri contributori, è un importante autore di testi e traduttore. Veronese, lavora spesso assieme a Marco Ongaro; è autore, ad esempio, di traduzioni da Leonard Cohen. Naturalmente, se lo desidera, Flavio può integrare a suo piacimento queste brevissime note biografiche; per l'intanto ci limitiamo a ringraziarlo parecchio per i suoi contributi.
CCG/AWS Staff 2014/2/16 - 20:49
די װראָנע [אױף די גרינע פעלדער, װעלדער]
Di vrone [Oyf di grine felder, velder]
Oyf di Grine Felder un Velder (In Green Fields and Forests) :: Sara Nomberg-Przytyk ~Yiddish~ mi segnala Wolf Krakowski
qui testo e traduzione [Lorenzo Masetti]
Hello Lorenzo:
I recently uploaded 11 videos of Sara Nomberg-Przytyk singing in Yiddish, I videotaped on 1986. Included is the anti-war song from WWI, Unter di Grine Felder und Velder. (In the Green Fields and Forests).
It, and 10 others are on my Wolf Krakowski You Tube channel. Check it out.
BTW Sara, as a prisoner, was Mengele’s secretary in Auschwitz.
Read about her life on encyclopedia and on Wikipedia.
Through my my friendship with her son, she was like an auntie to me . . .
Auguri,
Wolf Krakowski
Northampton, MA, USA
A WW1-inspired song by Mordkhe Gebirtig movingly sung by Sara Nomberg-Przytyk and reported by Wolf Krakowski to our site webmaster, Lorenzo Masetti. Though... (Continues)
Oyf di Grine Felder un Velder (In Green Fields and Forests) :: Sara Nomberg-Przytyk ~Yiddish~ mi segnala Wolf Krakowski
qui testo e traduzione [Lorenzo Masetti]
Hello Lorenzo:
I recently uploaded 11 videos of Sara Nomberg-Przytyk singing in Yiddish, I videotaped on 1986. Included is the anti-war song from WWI, Unter di Grine Felder und Velder. (In the Green Fields and Forests).
It, and 10 others are on my Wolf Krakowski You Tube channel. Check it out.
BTW Sara, as a prisoner, was Mengele’s secretary in Auschwitz.
Read about her life on encyclopedia and on Wikipedia.
Through my my friendship with her son, she was like an auntie to me . . .
Auguri,
Wolf Krakowski
Northampton, MA, USA
A WW1-inspired song by Mordkhe Gebirtig movingly sung by Sara Nomberg-Przytyk and reported by Wolf Krakowski to our site webmaster, Lorenzo Masetti. Though... (Continues)
אױף די גרינע פעלדער, װעלדער, װעי אַך װעי, [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2020/5/7 - 18:20
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Gertrude Schneider
Mordechai Gebirtig, His Poetic and Musical Legacy
Edited by Gertrude Schneider, Greenwood Publishing Group, 2000
Mordechai Gebirtig, His Poetic and Musical Legacy
Edited by Gertrude Schneider, Greenwood Publishing Group, 2000
The Crow [On the Green Fields and Forests]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2020/5/7 - 20:23
Riccardo Venturi, 08-05-2020 18:10
La comune cornacchia nera reca il nome scientifico di Corvus Corone. Viviamo in un tempo in cui il solo sentir nominare una corona, che sia una birra, un uccello o il simbolo regale, provoca brividi di terrore; ma, nel caso della cornacchia, il suo Corone non ci ha nulla a che vedere: è il greco κορώνη, che indica genericamente i corvi e che significa, alla lettera, “gracchiante”. Si dice nella cultura popolare che sia un “uccello di morte”, un uccello di malaugurio quasi al pari dell'avvoltoio; ma in certi paesi europei (io ho visto tale consuetudine coi miei occhi in Svizzera) le cornacchie vengono ammazzate e impalate nei campi coltivati a fungere da macabro spaventapasseri per le proprie simili. Occorrerebbe aver presente che l'unico, vero uccello di morte e del malaugurio esistente al mondo reca il nome scientifico di Homo Sapiens.
La comune cornacchia nera reca il nome scientifico di Corvus Corone. Viviamo in un tempo in cui il solo sentir nominare una corona, che sia una birra, un uccello o il simbolo regale, provoca brividi di terrore; ma, nel caso della cornacchia, il suo Corone non ci ha nulla a che vedere: è il greco κορώνη, che indica genericamente i corvi e che significa, alla lettera, “gracchiante”. Si dice nella cultura popolare che sia un “uccello di morte”, un uccello di malaugurio quasi al pari dell'avvoltoio; ma in certi paesi europei (io ho visto tale consuetudine coi miei occhi in Svizzera) le cornacchie vengono ammazzate e impalate nei campi coltivati a fungere da macabro spaventapasseri per le proprie simili. Occorrerebbe aver presente che l'unico, vero uccello di morte e del malaugurio esistente al mondo reca il nome scientifico di Homo Sapiens.
La cornacchia [Sui verdi campi e nelle foreste]
(Continues)
(Continues)
דאָס פֿערצנטע יאָר
Anonymous
Dos fertsnte yor
Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.
La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (Continues)
Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.
La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (Continues)
דאָס פֿערצנטע יאָר איז אָנגעקומען, אוי וויי [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/11/29 - 09:23
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
רייזעלע
[1938/40]
Reyzele
טעקסט / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
מוזיק / Musica / Music / Musique / Sävel: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
יבערזעצן / Interprete / Performed by / Interprétée par / Laulaa : Chava Alberstein - חוה אלברשטיין
E’ una famosa canzone yiddish di Mordechai Gebirtig. Fu composta presumibilmente tra il 1938 e il 1940.
Come nelle altre sue canzoni, la vita ,i sentimenti e le usanze ebraiche nel periodo antecedente l’Olocausto sono tratteggiati con la semplicità e la tenerezza di un grande interprete della cultura yiddish .Si divise tra l’impegno politico nel Bund ed il teatro. Avrebbe potuto salvarsi lasciando il Ghetto di Cracovia ma rifiutò. Fu fucilato dai nazisti per strada nel 1942.
I confinati nel Ghetto, tra cui la sua famiglia e i suoi compagni, finirono nei campi di sterminio in 11.000, vittime del piano delle... (Continues)
Reyzele
טעקסט / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
מוזיק / Musica / Music / Musique / Sävel: מרדכי געבירטיג - Mordekhay Gebirtig
יבערזעצן / Interprete / Performed by / Interprétée par / Laulaa : Chava Alberstein - חוה אלברשטיין
E’ una famosa canzone yiddish di Mordechai Gebirtig. Fu composta presumibilmente tra il 1938 e il 1940.
Come nelle altre sue canzoni, la vita ,i sentimenti e le usanze ebraiche nel periodo antecedente l’Olocausto sono tratteggiati con la semplicità e la tenerezza di un grande interprete della cultura yiddish .Si divise tra l’impegno politico nel Bund ed il teatro. Avrebbe potuto salvarsi lasciando il Ghetto di Cracovia ma rifiutò. Fu fucilato dai nazisti per strada nel 1942.
I confinati nel Ghetto, tra cui la sua famiglia e i suoi compagni, finirono nei campi di sterminio in 11.000, vittime del piano delle... (Continues)
[1] שטייט זיך דאָרט אין געסעלע
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta + CCG/AWS Staff 2019/8/5 - 13:10
Riccardo Venturi, 11-08-2019 05:44
REYZELE
(Continues)
(Continues)
Riccardo Gullotta (Mainly based on Yidlid)
REYZELE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/8/11 - 09:00
Qui in Italia l'ha interpretata Evelina Meghnagi (con alla chitarra S. Genovese) in una cassetta allegata al volume pubblicato da Rudi Assuntino per l'Editrice La Giuntina nel 1998.
Flavio Poltronieri 2019/8/11 - 20:00
Un'altra “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig nella traduzione ebraica
רייזלה נוסף מאת מרדכי גבירטיג בתרגומו לעברית
Another “Reyzele” by Mordkhe Gebirtig in its Hebrew translation
Encore une “Reyzele” de Mordekhaï Gebirtig dans sa traduction hébraïque
Mordechai Gebirtigin toinen “Reyzele” hepreankielisessä käännoksessä
Il testo inserito in un primo momento da Riccardo Gullotta come quello della “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig, poi presentato come una sua traduzione ebraica, è in realtà tutta un'altra canzone. E', appunto, in lingua ebraica: da Shironet appare con il titolo di “Reyzele”, e il testo e la musica sono attribuiti a Mordkhe Gebirtig (il traduttore in ebraico sarebbe Yakov Orland); l'interpretazione è dei Gevatron, il famoso gruppo collettivo dei Kibbutz israeliani attivo fin dal 1948 (!). Si tratta di una canzone d'amore tra un giovane violinista e una prostituta. Secondo Zemereshet,... (Continues)
רייזלה נוסף מאת מרדכי גבירטיג בתרגומו לעברית
Another “Reyzele” by Mordkhe Gebirtig in its Hebrew translation
Encore une “Reyzele” de Mordekhaï Gebirtig dans sa traduction hébraïque
Mordechai Gebirtigin toinen “Reyzele” hepreankielisessä käännoksessä
Il testo inserito in un primo momento da Riccardo Gullotta come quello della “Reyzele” di Mordkhe Gebirtig, poi presentato come una sua traduzione ebraica, è in realtà tutta un'altra canzone. E', appunto, in lingua ebraica: da Shironet appare con il titolo di “Reyzele”, e il testo e la musica sono attribuiti a Mordkhe Gebirtig (il traduttore in ebraico sarebbe Yakov Orland); l'interpretazione è dei Gevatron, il famoso gruppo collettivo dei Kibbutz israeliani attivo fin dal 1948 (!). Si tratta di una canzone d'amore tra un giovane violinista e una prostituta. Secondo Zemereshet,... (Continues)
רֵיזֶעלֶע
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/12 - 07:18
Riccardo Venturi, 12-08-2019 07:21
REYZELE
(Continues)
(Continues)
Avraham Levinson [ אברהם לוינסון ]
Questa è l'autentica traduzione ebraica della Reyzele di Mordkhe Gebirtig: traduzione d'arte di Avraham Levinson interpretata nel 1964 dai Gevatron su adattamento di Nahum Hyman e esecuzione dei solisti Yoav Nakhshon, Vered Even-Tsur e Rina Fürstenberg. Da Zemereshet. [RV]
רייזלה
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/8/12 - 07:30
קינדער-יאָרן
Kinder-yorn
[193?]
Parole e musica di Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג
Testo trovato su Yiddish Wikisource
Una canzone interpretata da molti artisti, a cominciare dal tenore sovietico (lèttone) Mikhail Alexandrovich, l’austriaco Theodore Bikel nel 1959, l’ucraino Sidor Belarsky nel 1961, Talila e l'Ensemble Kol Aviv nel 1977, Bente Kahan nel 1992 (nell’album “Farewell Cracow”), il gruppo klezmer Shpil Es Nokh A Mol, sempre nel 1992, Lloica Czackis nel 2008 (nell’album “Tangele. The Pulse Of Yiddish Tango) e tantissimi altri.
Un vero classico della cultura Yiddish.
Una canzone struggente sulla nostalgia dell’infanzia, sinonimo di innocenza e libertà, ormai compromessa e perduta, e non solo e non tanto per una questione puramente biologica, temporale, ma per il dispiegarsi sul presente e sul passato dell’ombra mortifera dell’antisemitismo, che di lì a poco il nazismo avrebbe riorganizzato e scatenato con l’obiettivo di annientare gli ebrei in tutta Europa.
[193?]
Parole e musica di Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג
Testo trovato su Yiddish Wikisource
Una canzone interpretata da molti artisti, a cominciare dal tenore sovietico (lèttone) Mikhail Alexandrovich, l’austriaco Theodore Bikel nel 1959, l’ucraino Sidor Belarsky nel 1961, Talila e l'Ensemble Kol Aviv nel 1977, Bente Kahan nel 1992 (nell’album “Farewell Cracow”), il gruppo klezmer Shpil Es Nokh A Mol, sempre nel 1992, Lloica Czackis nel 2008 (nell’album “Tangele. The Pulse Of Yiddish Tango) e tantissimi altri.
Un vero classico della cultura Yiddish.
Una canzone struggente sulla nostalgia dell’infanzia, sinonimo di innocenza e libertà, ormai compromessa e perduta, e non solo e non tanto per una questione puramente biologica, temporale, ma per il dispiegarsi sul presente e sul passato dell’ombra mortifera dell’antisemitismo, che di lì a poco il nazismo avrebbe riorganizzato e scatenato con l’obiettivo di annientare gli ebrei in tutta Europa.
קינדער-יאָרן, זיסע קינדער-יאָרן,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/26 - 23:04
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, Extermination camps
La versione italiana di Antonella Ruggiero e Mark Harris, nell’album live “Qualcosa è nell’aria” pubblicato nel 2013. Il brano è stato registrato dal vivo a Tel Aviv durante un concerto in memoria della Shoah tenutosi presso il Centro Culturale Enav il 27 gennaio 2013
KINDERYORN (COME UN SOGNO SE NE SONO ANDATI)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/26 - 23:06
Avevo traslitterato il titolo a quel modo perchè così risultava da Google Translate... anche a me sembrava strano, ma si era detto che la traslitterazione di Google era attendibile...
Grazie per le correzioni ("Se sbalio mi corigerete", disse una volta un tale di bianco vestito)
Grazie per le correzioni ("Se sbalio mi corigerete", disse una volta un tale di bianco vestito)
B.B. 2014/12/26 - 23:28
Trascrizione in caratteri latini (criteri YIVO) di Riccardo Venturi - 26 dicembre 2014
Romanized Yiddish lyrics
Romanized Yiddish lyrics
KINDER-YORN
(Continues)
(Continues)
In generale è attendibile per lingue che hanno le vocali scritte (tipo lingue indiane) o per quelle scritte in ideogrammi e roba del genere; per le lingue semitiche è un problema grosso, dato che il Gogolone riconosce solo quello che c'è scritto e lo traslittera pedissequamente, senza vocali. Inoltre non fa nessuna distinzione tra yiddish e ebraico, e nello yiddish alcune consonanti ebraiche hanno valore vocalico. Inoltre ancora, ci sono le parole ebraiche in yiddish (tante) che si scrivono come in ebraico (svocalizzate) ma si pronunciano alla yiddish; quindi, ad esempio, se non sai che חן ("grazia") si pronuncia "kheyn", oppure che זיכּרון ("memoria") si pronuncia "zikrun" in ebraico ma "zikorn" in yiddish, non ci cavi nulla. Sorry, non me ne ero mai accorto perché io dallo yiddish traslittero per conto mio. Quindi non usare mai Google per traslitterare dall'ebraico e/o dallo yiddish, bisogna... (Continues)
Riccardo Venturi 2014/12/27 - 00:13
Aiut...! Paur e terror!
Come diceva quello lì: "State pronti, che non sapete nè il giorno nè l'ora in cui Riccardo vi piomberà in casa per insegnarvi l'ebraico! Estote parati!"
(Tra parentesi, ma il fatto che io non voglia affatto imparare l'ebraico, cambia qualcosa? No, eh...)
Come diceva quello lì: "State pronti, che non sapete nè il giorno nè l'ora in cui Riccardo vi piomberà in casa per insegnarvi l'ebraico! Estote parati!"
(Tra parentesi, ma il fatto che io non voglia affatto imparare l'ebraico, cambia qualcosa? No, eh...)
B.B. 2014/12/27 - 13:09
Come...non ti vedi già il momento in cui ti piomberò in casa, novello Golem, per addentrarti nei misteri della sacra lingua...? Ach so, dovrò farmene una ragione, sob!...
Riccardo Venturi 2014/12/27 - 15:02
! בלײַב געזונט מיר, קראָקע
Blayb gezunt mir, Kroke!
[1942?]
Poesia di Mordechai Gebirtig
A poem by Mordechai Gebirtig
Musica di Manfred Lemm
Music by Manfred Lemm
Poesia di Mordechai Gebirtig, quasi sicuramente una delle ultime da lui composte prima di venire trucidato dai nazisti il 4 giugno del 1942 durante una delle fasi della liquidazione del ghetto di Cracovia.
Musica di Manfred Lemm, cantante, chitarrista e compositore tedesco di origini francesi, nato nel 1946. Lemm ha messo in musica molte poesie di Gebirtig, curandone anche un’importante raccolta dal titolo “Mordechai Gebirtig: Jiddische Lieder” (1992).
In questa canzone, il già anziano Mordechai Gebirtig presagisce il triste fato che lo travolgerà entro poco; già pensa di essere deportato, e dà l'addio alla sua città natale facendo un'ultima visita alle tombe dei suoi genitori (quella del nonno è già ridotta in polvere). Per questo motivo, il suolo... (Continues)
[1942?]
Poesia di Mordechai Gebirtig
A poem by Mordechai Gebirtig
Musica di Manfred Lemm
Music by Manfred Lemm
Poesia di Mordechai Gebirtig, quasi sicuramente una delle ultime da lui composte prima di venire trucidato dai nazisti il 4 giugno del 1942 durante una delle fasi della liquidazione del ghetto di Cracovia.
Musica di Manfred Lemm, cantante, chitarrista e compositore tedesco di origini francesi, nato nel 1946. Lemm ha messo in musica molte poesie di Gebirtig, curandone anche un’importante raccolta dal titolo “Mordechai Gebirtig: Jiddische Lieder” (1992).
In questa canzone, il già anziano Mordechai Gebirtig presagisce il triste fato che lo travolgerà entro poco; già pensa di essere deportato, e dà l'addio alla sua città natale facendo un'ultima visita alle tombe dei suoi genitori (quella del nonno è già ridotta in polvere). Per questo motivo, il suolo... (Continues)
בלײַב געזונט מיר, קראָקע!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby + CCG/AWS Staff 2011/2/4 - 08:33
Anche in questo caso la canzone, pur riconoscendo la validità dell'interpretazione di Wolf Krakowski, è stata tolta a chi ne è stato soltanto uno dei parecchi interpreti, e attribuita al suo vero autore, Mordechai Gebirtig. Si è reso anche qui necessario il ripristino del testo in alfabeto ebraico, in quanto del tutto assente dalla Rete.
Riccardo Venturi 2013/4/30 - 00:04
La trascrizione in caratteri latini:
BLAYB GEZUNT MIR, KROKE!
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2013/4/30 - 00:06
La canzone venne composta da quella autentica "forza del bene" che fu Mordechai Gebirtig, a Cracovia il 24 ottobre del 1940.
ADDIO CRACOVIA!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/3/9 - 14:51
פּאַפּיראָסן
Di Broyt Farkoyferin [די ברױט־פֿאַרקױפֿערין]
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (Continues)
La versione del ghetto di Varsavia di Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
The Warsaw ghetto version by Sh. Sheinkinder [ש. שײנקינדער]
Sh. Sheinkinder era un giornalista ebreo di Varsavia, che tenne un “diario del ghetto” fino alla sua morte, avvenuta tra il luglio e il settembre del 1942, quando cadde con tutta la sua famiglia nelle deportazioni di circa trecentomila ebrei a Treblinka. E' lui l'autore di questa versione di “Papirosn” adattata al ghetto di Varsavia (il suo diario, ritrovato assieme ad altri analoghi, fu pubblicato dallo Yad Vashem in Israele nel 1963). Che al venditore di sigarette dell'originale sia stata sostituita una ragazzina che vende pane, non è certo un caso: il pane, contrabbandato nel ghetto assieme a tutto il resto dei generi alimentari e di prima necessità, non poteva praticamente permetterselo nessuno. Secondo i dati forniti... (Continues)
[1] די ברױט־פֿאַרקױפֿערין
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/25 - 16:07
Schlaflied für die Sehnsucht
Versi di Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – campo di lavoro nazista di Michajlovka, 1942). Composizione non datata.
L’autrice stessa appuntava sul manoscritto “Zu singen nach der Melodie Di zun iz fargangen von M. Gebirtig”, ossia “da cantarsi sulla melodia de ‘Il sole è calato’ di Mordechai Gebirtig”
Nella sua “Di sun is fargangen” Gebirtig canta di un sogno di anni felici, di spensierata giovinezza… Il risveglio è amaro: il sole è tramontato ed il poeta è solo, scoraggiato e vecchio…
Allo stesso modo la giovane poetessa di Černivci sogna di dare conforto al suo amato cullandolo fra le sue braccia ma al risveglio è solo orrore, vuoto e dolore…
Drammaticamente, il vecchio Mordechai di Cracovia e la giovane Selma di Cernovizza moriranno entrambi nel 1942, a pochi mesi l’uno dall’altra, travolti dalla furia nazista…
L’autrice stessa appuntava sul manoscritto “Zu singen nach der Melodie Di zun iz fargangen von M. Gebirtig”, ossia “da cantarsi sulla melodia de ‘Il sole è calato’ di Mordechai Gebirtig”
Nella sua “Di sun is fargangen” Gebirtig canta di un sogno di anni felici, di spensierata giovinezza… Il risveglio è amaro: il sole è tramontato ed il poeta è solo, scoraggiato e vecchio…
Allo stesso modo la giovane poetessa di Černivci sogna di dare conforto al suo amato cullandolo fra le sue braccia ma al risveglio è solo orrore, vuoto e dolore…
Drammaticamente, il vecchio Mordechai di Cracovia e la giovane Selma di Cernovizza moriranno entrambi nel 1942, a pochi mesi l’uno dall’altra, travolti dalla furia nazista…
O lege, Geliebter,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/2 - 15:24
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, Extermination camps
ייׅדיש געסל
Yidish gesl
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).
Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (Continues)
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).
Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (Continues)
איך װעל קײַן מאָל נישט פֿאַרגעסן
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/7 - 13:40
Nota:
(*) Kheyder, in ebraico kheder o kheider, è la scuola elementare ebraica. Come tutti i termini di orgine ebraica classica, in yiddish il termine mantiene la grafia non vocalizzata, חדר (come se fosse scritto "kh-d-r").
(*) Kheyder, in ebraico kheder o kheider, è la scuola elementare ebraica. Come tutti i termini di orgine ebraica classica, in yiddish il termine mantiene la grafia non vocalizzata, חדר (come se fosse scritto "kh-d-r").
Bartleby 2011/3/7 - 13:41
Traduzione inglese dal programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
JEWISH STREET
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/7 - 13:42
Il testo traslitterato in caratteri latini:
Lyrics transcription in Latin characters:
Lyrics transcription in Latin characters:
YIDISH GESL
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2011/5/15 - 15:20
געהאַט האָב איך אַ הײם
Gehat hob ikh a heym
[1940?]
Parole di Mordechai Gebirtig
Musica di Emil Gorovitz (Gorovets), di origine ucraina, diventato valente musicista in Russia negli anni della guerra,e poi trasferitosi negli USA.
Il testo traslitterato è stato trovato su Yom Hashoah Holocaust Memorial Service, 2000 - The Dispossessed Write: Publications of the Displaced Persons Camps; il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire da questo, in quanto non reperibile in rete.
Mordechai Gebirtig, autore della bellissima e terribile אונדזער שטעטל ברענט già presente sulla CCG/AWS, era nato a Cracovia nel 1877 e aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sulla comunità ebraica, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria... (Continues)
[1940?]
Parole di Mordechai Gebirtig
Musica di Emil Gorovitz (Gorovets), di origine ucraina, diventato valente musicista in Russia negli anni della guerra,e poi trasferitosi negli USA.
Il testo traslitterato è stato trovato su Yom Hashoah Holocaust Memorial Service, 2000 - The Dispossessed Write: Publications of the Displaced Persons Camps; il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire da questo, in quanto non reperibile in rete.
Mordechai Gebirtig, autore della bellissima e terribile אונדזער שטעטל ברענט già presente sulla CCG/AWS, era nato a Cracovia nel 1877 e aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sulla comunità ebraica, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria... (Continues)
געהאַט האָב איך אַ הײם ,אַ שטיקל רױם
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/2/2 - 13:51
Trascrizione in caratteri latini del testo originale:
Lyrics transcription in Latin characters:
Lyrics transcription in Latin characters:
GEHAT HOB IKH A HEYM
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2011/5/15 - 01:04
I have a dream: che l'Alieno che un tempo si installò in Alessandro facendogli assumere poi varie identità, lo trasformi momentaneamente in Rav Shlomo Bar 'Tlebay, gli faccia imparare in tre minuti (gli alieni possono tutto!) l'alfabeto yiddish e faccia sí che mi dia una mano nelle trascrizioni...Alieno, agisci! :-)
Riccardo Venturi 2011/5/15 - 01:10
15 maggio 2011
UNA VOLTA AVEVO UNA CASA
(Continues)
(Continues)
Sicuramente la lingua yiddish è ancora ben compresa e parlata in Israele (tra le altre cose, i chassidim di Me'a Shearim si rifiutano di parlare ebraico, in quanto lingua sacrale, e tra di loro parlano esclusivamente in yiddish). Bisognerebbe allora che in Israele si leggesse questa canzone, pensando magari alla quantità di case di palestinesi rase al suolo per punire la famiglia di un attentatore, oppure alle case di Gaza, oppure a non so quante case in Libano...
Vennero con l'inganno, con l'odio e con la morte
E si presero l'umile casa che un tempo era mia.
Gli anni che avevo speso per costruirla,
In un momento la ridussero in macerie.
E si presero l'umile casa che un tempo era mia.
Gli anni che avevo speso per costruirla,
In un momento la ridussero in macerie.
Riccardo Venturi 2011/5/15 - 02:03
Stai facendo un gran lavoro, o Riccardo L'Amanuense.
Purtroppo Alienandro non sa proprio come aiutarti sull'ebraico... Ci vede poco l'alieno ultimamente (+ tutta un'altra congerie di problemi da alieno alienato) e quell'alfabeto lo confonde e irrita parecchio..
E, anzi, l'Alieno è qui per cagarti ulteriormente la minkia col rischio che t'inkazzi (e sappiamo tutti che quanto ti 'rabbi sei cativo cativo e blutto blutto): visto che ci sei, così come fai per il nome dell'autore, o perchè non metti anche la traslitterazione nel titolo del brano? Così, per prevenire eventuali doppi inserimenti (già successo, neh?)
Oppure - ed ecco la soluzione senza che t'inkazzi - bisognerà dare avvertenza che chiunque inserisca un presunto nuovo titolo in yiddish (e normalmente non accade che ciò avvenga direttamente in caratteri ebraici) abbia cura di verificare prima in "ricerche" se nell'archivio è già... (Continues)
Purtroppo Alienandro non sa proprio come aiutarti sull'ebraico... Ci vede poco l'alieno ultimamente (+ tutta un'altra congerie di problemi da alieno alienato) e quell'alfabeto lo confonde e irrita parecchio..
E, anzi, l'Alieno è qui per cagarti ulteriormente la minkia col rischio che t'inkazzi (e sappiamo tutti che quanto ti 'rabbi sei cativo cativo e blutto blutto): visto che ci sei, così come fai per il nome dell'autore, o perchè non metti anche la traslitterazione nel titolo del brano? Così, per prevenire eventuali doppi inserimenti (già successo, neh?)
Oppure - ed ecco la soluzione senza che t'inkazzi - bisognerà dare avvertenza che chiunque inserisca un presunto nuovo titolo in yiddish (e normalmente non accade che ciò avvenga direttamente in caratteri ebraici) abbia cura di verificare prima in "ricerche" se nell'archivio è già... (Continues)
Alienandro 2011/5/15 - 09:17
Carissimo Alienandro, ti dirò...indicativamente sono molto contrario a mettere traslitterazioni già nel titolo, a parte certi rari casi: ne verrebbero fuori "stringhe" lunghissime, ed è anche un'opposizione ideale. Perché dover sempre riportare tutto all'alfabeto latino? Te lo immagini, seguendo lo stesso principio, se uno dovesse traslitterare, che so io, Λα λοκομοτίβα, Ла гуерра ди Пиеро oppure אימעזהין ("Imagine", ndr)? Traslittero quindi il titolo sopra le indicazioni discografiche e di autoria, la cosa viene indicizzata lo stesso e nel caso può essere reperita facilmente con un bel "find". Senza contare un'altra possibile soluzione: se hai qualche altra canzone in yiddish da inserire, prima contattami per mail e te lo dico in un minuto se c'è già. Ma del resto sono soluzioni già prospettate da te, sono ragionevolissime e assai fattibili. Quanto ai programmi di conversione automatica, io mi fido poco. Sono uno del secolo scorso, ho imparato l'ebraico su dei bei quaderni con la matita, e mi sono trovato parecchio bene...
Riccardo Venturi 2011/5/15 - 10:22
×
[1943]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joseph Wulf
United States Holocaust Memorial Museum, gift of Henryk M. Broder
From the Joseph Wulf phonograph records collection that Henryk M. Broder
donated to the United States Holocaust Memorial Museum in 2002.
Piano: Friedrich Scholz (1926-2008)
Disques Pyral, ca. 1950
Nel 1943, Joseph Wulf, ebreo germano-polacco nato a Chemnitz nel 1912, è prigioniero a Auschwitz III (il sottocampo di Buna-Monowitz). Lui e la sua famiglia erano stati deportati dal ghetto di Cracovia, dove erano diventati amici di Mordechai Gebirtig e del pittore Abraham Neumann. Joseph Wulf era un perito agrario ed un esperto in studi ebraici (tanto che la famiglia voleva farne un rabbino). Joseph Wulf si unì al movimento partigiano ebraico; una volta deportato, decise di dedicare la vita alla rivelazione e alla denuncia,... (Continues)