[1968]
Words & music by Tom Parrott
Album: Many Windowed Night
Un brano che si riferisce ad un episodio, che pare realmente accaduto, risalente al 1964 durante la guerra in Vietnam. Soldati americani e sud-vietnamiti avevano carpito la fiducia di un bambino facendosi rivelare il nascondiglio del padre, un combattente viet-cong, che era stato poi ucciso... Francamente credo che i figli dei combattenti fossero molto ben addestrati a non rivelare nulla al nemico e fin dalla più tenera infanzia... Nella selva guatemalteca, dove sono stato per un po' anni fa, mi raccontavano che persino i neonati non piangevano per giorni interi se le madri erano costrette a nascondersi durante i rastrellamenti anti-guerriglia effettuati dai kaibiles dell'esercito...
Ma tant'è... questo è il retroscena di questa canzone, così come riferito in "Songs of the Vietnam conflict" di James E. Perone (Greenwood, 2001)
My age is ten years. I wear raggedy pants. (continuer)
Come nel brano intitolato Song For Hugh Thomson di Davis Rovics, anche questa canzone descrive il massacro di My Lai (16 marzo 1968) in Vietnam dal punto di vista del pilota di elicotteri Hugh C. Thompson Jr., che col suo equipaggio si oppose alla follia degli uomini al comando del capitano Ernest Lou Medina, responsabili dell'esecuzione di massa di civili inermi.
Solo 30 anni più tardi Thompson e il suo equipaggio saranno insigniti della Soldier's Medal al valor militare.
Ricordo che all'epoca molti cercarono di insabbiare il massacro di My Lai, tra costoro anche il maggiore Colin Powell, lo stesso che in tempi più recenti, nella veste di segretario di Stato nel governo Bush, ha raccontato al mondo un mucchio di balle per giustificare l'invasione dell'Iraq...
As they flew over Pinkville, the choppers could see, (continuer)
Birth: Apr. 15, 1943, Atlanta, DeKalb County, Georgia, USA
Death: Jan. 6, 2006, Alexandria, Rapides Parish, Louisiana, USA.
US Army Warrant Officer and Helicopter Pilot; he was honored for rescuing Vietnamese civilians from his fellow soldiers during the 1968 My Lai massacre, and for bringing the massacre to a halt. Born in Atlanta, Georgia, he joined the Navy in 1961, and upon completion of his Navy term of service, joined the US Army in 1966, to become a helicopter pilot. He volunteered for the Vietnam Aerial Scout Unit, and was assigned to Task Force Barker to fly over the jungle to draw enemy fire, giving attack helicopters a chance to kill enemy forces. On the morning of 16 March 1968, Thompson was piloting an OH-23 helicopter, when they came upon American ground troops killing Vietnamese civilians around the village of My Lai. To prevent more killings, he landed... (continuer)
[1969]
Testo trovato su Broadside Magazine n.103 del 1969
Ignoro se esistano incisioni o registrazioni della canzone.
Nel marzo del 1968 i i soldati della Compagnia Charlie della 11a Brigata di Fanteria Leggera dell’esercito USA, al comando degli ufficiali Calley e Medina, rasero al suolo il villaggio di My Lai nel nord Vietnam, trucidando 350 civili inermi.
Il massacro di My Lai, che i vertici militari americani avrebbe voluto insabbiare (e l’allora rampante maggiore Colin Powell lavorò alacremente in questo senso), venne invece denunciato all’opinione pubblica mondiale grazie alle testimonianze di alcuni militari, come l’elicotterista Hugh Thompson, che si erano opposti alla mattanza e grazie all’inchiesta del giornalista indipendente Seymour Hersh.
My Lai, Song My, Son My, Truong An… sono probabilmente nomi per indicare la stessa località e lo stesso massacro…
Ma quanti massacri... (continuer)
We went out of mission, we were told “search and destroy”, (continuer)
envoyé par Alessandro 8/6/2009 - 09:21
Le scuse del boia del Vietnam: "Fu un massacro, perdonatemi"
di Vittorio Zucconi
La Repubblica Online, 23 agosto 2009
Il tenentino che perse la guerra in Vietnam ha aspettato quarantun anni per chiedere scusa, forse un po' troppo tempo, ma finalmente anche per lui il sollievo della confessione è arrivato. Compiuti i 66 anni, l'età dei bilanci e dei fantasmi, William Calley, il tenente di fanteria che guidò la Compagnia "C" al massacro di un intero villaggio vietnamita per aumentare il "body count", il bottino dei morti come pretendevano i generali, ha chiesto scusa. Ha confessato di non poter più vivere con il ricordo dell'orrore, di quelle donne violentate e mitragliate, di quei bambini trapassati alla baionetta, dei vecchi consumati dai lanciafiamme abbracciati ai piccoli che cercavano di proteggere e di sperare, nel pubblico pentimento, qualche sollievo dagli spettri che lo assediano,... (continuer)
"I confess, without shame, that I am sick and tired of fighting — its glory is all moonshine; even success the most brilliant is over dead and mangled bodies, with the anguish and lamentations of distant families, appealing to me for sons, husbands, and fathers ... it is only those who have never heard a shot, never heard the shriek and groans of the wounded and lacerated ... that cry aloud for more blood, more vengeance, more desolation...."
"Confesso, senza vergogna, che non ce la faccio più a combattere - tutta 'sta gloria è una sciocchezza; anche la vittoria più brillante è ottenuta al prezzo di morti e corpi maciullati, con il tormento ed il dolore di parenti lontani che mi chiedono della sorte dei loro figli, dei loro mariti, dei loro padri... Sono soltanto quelli che non hanno mai sentito uno sparo, che non hanno mai sentito le urla e i gemiti dei feriti e degli straziati, a chiedere urlando ancora sangue, ancora vendetta, ancora desolazione..."
Come Grey October di Peggy Seeger, un'altra canzone sul disastro di Aberfan, Galles, del 1966, quando una massa enorme di detriti provenienti da una vicina miniera si staccò investendo il paese e la locale scuola, uccidendo un mucchio di bambini... Nella canzone della Seeger, questo capitava mentre i bombardieri statunitensi radevano al suolo un altro paese e un'altra scuola nel lontano Vietnam...
The mining men of Wales are hardy, strong and bold, (continuer)
Sul massacro di My Lay vedi Everybody's Got A Right To Live