Salvatore Fiumara, cittadino del Comune di Girifalco (CZ), è stato trombettiere del 121° Reggimento Fanteria.
È caduto sul Carso per ferite riportate in combattimento il 31 ottobre 1916, durante la prima guerra mondiale.
Brano cantato a due voci da Davide Buzzi e da Massimo Priviero. Attraverso gli occhi, i pensieri e le parole del trombettiere Fiumara, la canzone cerca di esprimere le emozioni e le paure di tutti quei giovani che nel corso del primo conflitto mondiale (ma non solo) furono mandati al macello in una guerra inutile, una guerra di posizione che costò la vita ad oltre 650.000 soldati italiani, per non parlare poi delle quasi 590.000 vittime civili anche italiane.
Salvatore Fiumare, trombettiere, colui che doveva suonare la carica nel momento in cui gli ufficiali davano l'ordine d'attacco, li rappresenta tutti.
Elle paraît en 2006 dans l'album “Perdo i Pezzi” de Davide Buzzi
En 2005, elle a été traduite en anglais et en espagnol et jouée régulièrement en concert (aux États-Unis) par la chanteuse américaine Yolanda Martinez.
En 2007, elle a été traduite en anglais (australien) et régulièrement exécutée en concert (en Australie) par le chantauteur australien Jason Kemp
La canzone è ispirata alla vicenda reale della ritirata dell'armata napoleonica in Russia, avvenuta durante l'inverno del 1812.
Pubblicata nell'album "IL DIAVOLO ROSSO: Romaneschi" di Davide Buzzi.
Pony Record, (c)1998
Alors que sur le plan militaire, la bataille de la Bérézina des 26 -29 novembre 1812 fut une réelle victoire de l'armée napoléonienne contre des forces de très loin supérieurs en nombre et en armement, la Bérézina est restée dans la mémoire collective de la culture française comme la déroute des déroutes, comme la fin d'un rêve trop grand, comme la fin d'un épisode de délire collectif, comme la fin de la Grande Armée. Le passage de la Bérézina, fleuve russe, a constitué pour l'orgueilleuse Armée napoléonienne la marque d'infamie suprême. Une immense douleur et le sentiment d'une perte irréparable. Ce fut aussi pour ceux qui s'y trouvèrent engagés – des rescapés de l'hiver russe – une épreuve terrifiante, un passage en enfer... Bien sûr, d'autres armées, d'autres temps, d'autres lieux ont connu pareille mésaventure. On songe aux forces... (continuer)
Pubblicata sull'album "PERDO I PEZZI" di Davide Buzzi
Pony Record - (c) 2006
È sera… (continuer)
envoyé par Vittorio B. Grandi 7/11/2008 - 21:51
La Canzone "È sera..." di Davide Buzzi è ispirata e dedicata alla figura del grande poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, morto il 19 agosto 1936 a Viznar, fucilato dai franchisti a pochi passi da una fontana conosciuta come la Fontana delle Lacrime.
Federico Garcia Lorca, ispiratore di ideali di pace e libertà (ma non combattente), fu brutalmente assassinato senza alcun processo.
Chanson italienne – È sera ... – Davide Buzzi – 2006
La Chanson « C'est le soir... » de Davide Buzzi est inspirée et dédiée à la figure du grand poète espagnol Federico Garcia Lorca, mort le 19 août 1936 à Viznar, fusillé par les franquistes à quelques pas d'une fontaine connue comme la Fontaine des Larmes.
Federico Garcia Lorca, inspirateur d'idéaux de paix et de liberté ( mais non combattant) fut brutalement assassiné sans aucun procès.
(Vittorio B. Grandi)
Canzone dedicata al Comandante afgano Ahmad Shad Massud, ucciso dai talebani il 9 settembre 2001.
Scritta da Davide Buzzi e Giovanni Giungi.
Pubblicata nell'album "PERDO I PEZZI" di Davide Buzzi.
Pony Record, (c) 2006
Non ascoltare in caso d'incendio
feat. Massimo Priviero
Salvatore Fiumara, cittadino del Comune di Girifalco (CZ), è stato trombettiere del 121° Reggimento Fanteria.
È caduto sul Carso per ferite riportate in combattimento il 31 ottobre 1916, durante la prima guerra mondiale.
Brano cantato a due voci da Davide Buzzi e da Massimo Priviero. Attraverso gli occhi, i pensieri e le parole del trombettiere Fiumara, la canzone cerca di esprimere le emozioni e le paure di tutti quei giovani che nel corso del primo conflitto mondiale (ma non solo) furono mandati al macello in una guerra inutile, una guerra di posizione che costò la vita ad oltre 650.000 soldati italiani, per non parlare poi delle quasi 590.000 vittime civili anche italiane.
Salvatore Fiumare, trombettiere, colui che doveva suonare la carica nel momento in cui gli ufficiali davano l'ordine d'attacco, li rappresenta tutti.