Woods of Darney
[1996]
Parole e musica di Richard Thompson
La canzone che chiude il doppio album "You? Me? Us?"
Testo trovato su Great War in Music
Darney è un Comune francese nel dipartimento dei Vosgi. I suoi magnifici boschi furono uno dei tanti teatri della Grande Guerra. In particolare, Darney fu il quartier generale dei volontari cechi e slovacchi al fianco dei francesi.
Parole e musica di Richard Thompson
La canzone che chiude il doppio album "You? Me? Us?"
Testo trovato su Great War in Music
Darney è un Comune francese nel dipartimento dei Vosgi. I suoi magnifici boschi furono uno dei tanti teatri della Grande Guerra. In particolare, Darney fu il quartier generale dei volontari cechi e slovacchi al fianco dei francesi.
I found your picture in a corporal's pocket
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/24 - 20:34
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, World War I (1914-1918)
Amore vittorioso
Una versione strumentale ad opera di Philip Pickett, Richard Thompson e Dave Mattacks e Dave Pegg, sessione ritmica (rispettivamente batteria e basso elettrico) dei Fairport Convention; dall'album The Bones Of All Men (1998)
dq82 2017/6/10 - 10:43
Story Of Isaac
E' particolarmente emozionante ascoltare dalla voce di Richard Thompson, le parole di Leonard Cohen
Richard Thompson - Story of Isaac (Leonard Cohen cover) - YouTube
Richard Thompson - Story of Isaac (Leonard Cohen cover) - YouTube
Flavio Poltronieri 2017/5/7 - 09:56
Richard and Linda Thompson: The Great Valerio
[1974]
Written by Richard Thompson
Performed by Richard and Linda Thompson
(Solo voice: Linda Thompson)
Albums: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] & others
Also performed by Maggie Holland [Still Pause, 1983] & other artists
Scritta da Richard Thompson
Eseguita da Richard e Linda Thompson
(Voce solista: Linda Thompson)
Album: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] e altri
Interpretata anche da Maggie Holland [Still Pause, 1983] e altri artisti
Ancora una volta, per la conoscenza di questa canzone debbo tornare a Maggie Holland e al suo album di “cover” del 1983, Still Pause. A lungo, in epoche di mezzi precari e improvvisati, per me questa è stata una canzone di Maggie Holland senza sapere che la canzone era stata, in realtà, scritta nel 1974 da Richard Thompson, membro della prima ora dei Fairport... (Continues)
Written by Richard Thompson
Performed by Richard and Linda Thompson
(Solo voice: Linda Thompson)
Albums: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] & others
Also performed by Maggie Holland [Still Pause, 1983] & other artists
Scritta da Richard Thompson
Eseguita da Richard e Linda Thompson
(Voce solista: Linda Thompson)
Album: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976] e altri
Interpretata anche da Maggie Holland [Still Pause, 1983] e altri artisti
Ancora una volta, per la conoscenza di questa canzone debbo tornare a Maggie Holland e al suo album di “cover” del 1983, Still Pause. A lungo, in epoche di mezzi precari e improvvisati, per me questa è stata una canzone di Maggie Holland senza sapere che la canzone era stata, in realtà, scritta nel 1974 da Richard Thompson, membro della prima ora dei Fairport... (Continues)
High up above the crowd
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/2/15 - 12:33
Oh Shenandoah
Anonymous
Gary Moore, Van Morrison & The Chieftains, Tom Waits & Keith Richards, Bruce Springsteen, Judy Garland, Richard Thompson
Oh Shenandoah(1), I love your daughter
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/2/5 - 09:33
Last Shift
1997
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Stow your gear and charge your lamp
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/9/22 - 09:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Saboteur
1997
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
The song of wheels is in my head and mutiny in my hands
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/9/22 - 09:42
Song Itineraries:
Mort au Travail / Death to Work
Big Chimney
1997
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Industry
Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
All of my life I feed the big chimney
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/9/22 - 09:34
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sweetheart on the Barricade
1997
Industry
Inserisco la prima canzone da Industry, album che ci era stato segnalato da Flavio Poltronieri, inciso in collaborazione con Danny Thompson.
Industry, the first official collaborative release from singer/songwriter/guitarist Richard Thompson and double bassist Danny Thompson, is a superb collection of pieces: six songs by Richard and five instrumentals by Danny, revolving around the impact of the industrial age from the 18th century to the 1990s. The record doesn't come across as, and isn't meant to be, a history lesson, but rather an attempt to evoke the feel of the times and capture the lives of the people who lived and worked through the period. The Thompsons, joined by members of Danny's band Whatever, as well as his uncles Albert and Harry Thompson on trombones and Richard's longtime associates Dave Mattacks on drums and Christine Collister on backing vocals, incorporate... (Continues)
Industry
Inserisco la prima canzone da Industry, album che ci era stato segnalato da Flavio Poltronieri, inciso in collaborazione con Danny Thompson.
Industry, the first official collaborative release from singer/songwriter/guitarist Richard Thompson and double bassist Danny Thompson, is a superb collection of pieces: six songs by Richard and five instrumentals by Danny, revolving around the impact of the industrial age from the 18th century to the 1990s. The record doesn't come across as, and isn't meant to be, a history lesson, but rather an attempt to evoke the feel of the times and capture the lives of the people who lived and worked through the period. The Thompsons, joined by members of Danny's band Whatever, as well as his uncles Albert and Harry Thompson on trombones and Richard's longtime associates Dave Mattacks on drums and Christine Collister on backing vocals, incorporate... (Continues)
They closed up the sooty gates of Ayres and Company
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2015/9/22 - 09:28
Poor Will and the Jolly Hangman
Won't you rise for the hangman
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 11:05
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, Executioners & Hangmen Co.
The Song of the Lower Classes
[1852]
Versi di Ernest Charles Jones (1819-1869), scrittore e poeta inglese, militante Cartista.
Sulla melodia di un inno composto nel 1813 da tal G. J. Baker, ripreso ed adattato da Martin Carthy.
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Nel disco di Carthy intitolato “Out of the Cut” del 1982.
Le ultime due strofe non compaiono nella versione di Carthy ma in quella di Bob Davenport intitolata “Song of the Other Ranks”, presente nel suo disco “The Common Stone” del 2004, con Chumbawamba, lo stesso Martin Carthy e Richard Thompson
Ernest Charles Jones fu un esponente del Cartismo, movimento proto-socialista inglese che a metà 800 si battè, nel corso di manifestazioni anche violente, per il suffragio universale (maschile), il voto segreto, l’eleggibilità in Parlamento indipendentemente dal patrimonio, l’indennità parlamentare, la revisione delle circoscrizioni elettorali affinchè ci fosse omogeneità tra numero di elettori ed eletti.
La terzultima e penultima strofa sono espressamente contro la guerra.
Versi di Ernest Charles Jones (1819-1869), scrittore e poeta inglese, militante Cartista.
Sulla melodia di un inno composto nel 1813 da tal G. J. Baker, ripreso ed adattato da Martin Carthy.
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
Nel disco di Carthy intitolato “Out of the Cut” del 1982.
Le ultime due strofe non compaiono nella versione di Carthy ma in quella di Bob Davenport intitolata “Song of the Other Ranks”, presente nel suo disco “The Common Stone” del 2004, con Chumbawamba, lo stesso Martin Carthy e Richard Thompson
Ernest Charles Jones fu un esponente del Cartismo, movimento proto-socialista inglese che a metà 800 si battè, nel corso di manifestazioni anche violente, per il suffragio universale (maschile), il voto segreto, l’eleggibilità in Parlamento indipendentemente dal patrimonio, l’indennità parlamentare, la revisione delle circoscrizioni elettorali affinchè ci fosse omogeneità tra numero di elettori ed eletti.
La terzultima e penultima strofa sono espressamente contro la guerra.
We plough and sow we are so low
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/27 - 12:03
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Stuck on the Treadmill
[2013]
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”
Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo lavoro, troppo giovani per non lavorare più…
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”
Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo lavoro, troppo giovani per non lavorare più…
The money goes out, the bills come in
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/24 - 11:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Blackleg Miner
Anonymous
[fine 800/inizio 900]
Trovata su English Folk Music
Testo pubblicato nel 1952 nel volume “Come All Ye Bold Miners - Ballads & Songs of the Coalfields” così come raccolto da A.L. Lloyd, in quegli anni protagonista insieme ad Ewan MacColl del revival della musica folk, dalla voce di un minatore del Durham.
Nel 1962 Louis Killen incise il brano nell’EP “The Colliers' Rant Mining Songs of the Northumberland-Durham Coalfield”
Seguirono le versioni di Ian Campbell Folk Group (1965, nell’album “Coal Dust Ballads”) e degli Steeleye Span (1970, nell’album “Hark! The Village Wait”).
L'ha interpretata anche Richard Thompson in 1000 Years of Popular Music
La canzone è un'invettiva piuttosto violenta nei confronti dei crumiri, durante gli scioperi dei minatori. Un brano molto, molto cantato anche nel corso del famoso “UK miners' strike” del 1984–1985.
Blackleg, scab, strikebreaker = crumiro.
Questo... (Continues)
Trovata su English Folk Music
Testo pubblicato nel 1952 nel volume “Come All Ye Bold Miners - Ballads & Songs of the Coalfields” così come raccolto da A.L. Lloyd, in quegli anni protagonista insieme ad Ewan MacColl del revival della musica folk, dalla voce di un minatore del Durham.
Nel 1962 Louis Killen incise il brano nell’EP “The Colliers' Rant Mining Songs of the Northumberland-Durham Coalfield”
Seguirono le versioni di Ian Campbell Folk Group (1965, nell’album “Coal Dust Ballads”) e degli Steeleye Span (1970, nell’album “Hark! The Village Wait”).
L'ha interpretata anche Richard Thompson in 1000 Years of Popular Music
La canzone è un'invettiva piuttosto violenta nei confronti dei crumiri, durante gli scioperi dei minatori. Un brano molto, molto cantato anche nel corso del famoso “UK miners' strike” del 1984–1985.
Blackleg, scab, strikebreaker = crumiro.
Questo... (Continues)
It's in the evening after dark,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/5/13 - 11:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
How Will I Ever Be Simple Again
[1986]
Album "Daring Adventures"
Album "Daring Adventures"
Oh she danced in the street with the guns all around her
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/9/26 - 07:12
Guns Are The Tongues
[2007]
Album "Sweet Warrior"
Con la figura della spietata terrorista/mantide religiosa protagonista di 'Guns are the tongues' ho voluto affrontare "il tema di un genere di violenza che condiziona altri esseri umani. E’ tutto nella testa delle persone, non importa chi siano i tuoi nemici: è incline a commettere atti di violenza chi fondamentalmente non ha a cuore gli altri. Sono le tue idee astratte a sopraffare ogni altra cosa, ogni tipo di connessione con il resto dell’umanità. Il tema della canzone è la manipolazione delle persone da parte di altre persone, la politica resta sullo sfondo: potrebbe essere l’Irlanda come qualunque altro posto”.
(Intervista a Richard Thompson da Rockol)
Album "Sweet Warrior"
Con la figura della spietata terrorista/mantide religiosa protagonista di 'Guns are the tongues' ho voluto affrontare "il tema di un genere di violenza che condiziona altri esseri umani. E’ tutto nella testa delle persone, non importa chi siano i tuoi nemici: è incline a commettere atti di violenza chi fondamentalmente non ha a cuore gli altri. Sono le tue idee astratte a sopraffare ogni altra cosa, ogni tipo di connessione con il resto dell’umanità. Il tema della canzone è la manipolazione delle persone da parte di altre persone, la politica resta sullo sfondo: potrebbe essere l’Irlanda come qualunque altro posto”.
(Intervista a Richard Thompson da Rockol)
Carrie ran a murderous crew
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/8/19 - 15:39
Genesis Hall
[1969]
Dal capolavoro "Unhalfbricking"
Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...
... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!
Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
Dal capolavoro "Unhalfbricking"
Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...
... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!
Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
My father he rides with your sheriffs
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 11:42
Al Bowlly's In Heaven
[1986]
Album: "Daring Adventures"
Misera vita di un reduce di guerra: "Al Bowlly è in paradiso, ed io ora sono nel limbo..."
Albert Allick 'Al' Bowlly è stato un popolarissimo cantante jazz inglese degli anni '30. Morì nel 1941 a Londra, durante un bombardamento tedesco.
Album: "Daring Adventures"
Misera vita di un reduce di guerra: "Al Bowlly è in paradiso, ed io ora sono nel limbo..."
Albert Allick 'Al' Bowlly è stato un popolarissimo cantante jazz inglese degli anni '30. Morì nel 1941 a Londra, durante un bombardamento tedesco.
We were heroes them, and the girls were all pretty
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/12/11 - 15:11
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da "Ship To Shore"
2024
È una canzone sia con reminiscenze mediorientali che spunti musicali europei del ‘600. Ci si ritrova immersi tra le scene di un naufragio nel mezzo di miserabili attualità, tra le pagine di una delle tante carestie che si sono succedute nei secoli. A osservarla da lontano col cannocchiale, parrebbe galleggiare tra le vecchie ballate folk del mondo anglosassone, ma quando raggiunge la riva ti rendi conto da vicino che la sua temporalità è confusa; che sciacallaggio, sfruttamento, ingratitudine e ingiustizia stanno sui giornali di stamattina. Come in ogni disco di Thompson, l’ambientazione gotica e arcana oscilla tra Bertolt Brecht e Charles Dickens, un po’ meno fosca delle canzoni iniziali, ma sempre tra le più affascinanti che si possano ascoltare in giro.
(estratto da Richard THOMPSON: Ship to Shore - Terre Celtiche Blog di Flavio Poltronieri)