Author Ornella Vanoni
Disparada
Bellissima versione di Ornella Vanoni contenuta in "Un gioco senza età" del 1972. L'autore del testo è Giorgio Calabrese.
TEMPI DURI
(Continues)
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Contributed by Alberto Scotti 2020/10/7 - 15:10
Angeli e no
Album: Sheherazade - 1996
Scritta da Bruno Marro, Ornella Vanoni e Oscar Avogadro
Scritta da Bruno Marro, Ornella Vanoni e Oscar Avogadro
Un Dio si arrende, dentro ad ogni stanza
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Contributed by Alberto Scotti 2020/10/7 - 00:09
La storia di Marcello
La storia di Marcello è nata lì
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Contributed by Alberto Scotti 2020/10/6 - 18:37
The Ballad of Caryl Chessman (Let Him Live, Let Him Live, Let Him Live)
Versione italiana di Leo Chiosso, interpretata da Ornella Vanoni 45 giri: Ballata di Chessman/Ma Mi (1960)
BALLATA DI CHESSMAN
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Contributed by Dq82 2017/10/6 - 12:57
Ël capital
Parole di Ettore Minoretti (1910-1999), paroliere torinese
Musica di Giorgio Lupica, compositore, che credo sia stato pure il preside e il direttore del celebre coro dell’istituto scolastico torinese Maffei (quello de “El merendero - Miguel son mi!” su Carosello)
Il testo di base – in corso di revisione, già a prima vista piuttosto scorretto - l’ho trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono disponibili anche gli accordi e lo spartito della canzone. Ho provato ad aggiustarlo ricorrendo alla mia purtroppo scarsa conoscenza del dialetto e a qualche dizionario on line. Sono benvenute le correzioni da parte di lettori più esperti.
Luisella Guidetti divenne celebre negli anni 60 come “cantante della mala torinese” e grazie al disco “… e poi domani ancora” (1969) scritto da Piero Novelli e Mario Piovano sul modello delle canzoni della malavita milanese... (Continues)
Musica di Giorgio Lupica, compositore, che credo sia stato pure il preside e il direttore del celebre coro dell’istituto scolastico torinese Maffei (quello de “El merendero - Miguel son mi!” su Carosello)
Il testo di base – in corso di revisione, già a prima vista piuttosto scorretto - l’ho trovato sul sito Canzoni del Piemonte e della Liguria curato da Enrico Casali, dove sono disponibili anche gli accordi e lo spartito della canzone. Ho provato ad aggiustarlo ricorrendo alla mia purtroppo scarsa conoscenza del dialetto e a qualche dizionario on line. Sono benvenute le correzioni da parte di lettori più esperti.
Luisella Guidetti divenne celebre negli anni 60 come “cantante della mala torinese” e grazie al disco “… e poi domani ancora” (1969) scritto da Piero Novelli e Mario Piovano sul modello delle canzoni della malavita milanese... (Continues)
A diso che bato, che bato perché
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/8 - 11:01
Non lavoro più in Fiat
2014
«È una canzone sulla drammatica situazione – ci sono stati anche dei suicidi – dei cassintegrati confinati a Nola. Esiste una versione registrata da una parte degli Zezi (con Massimo Mollo, Marzia Del Giudice e altri) in un CD pirata fatto dagli SLAI Cobas di Pomigliano. La linea melodica è appunto quella della famosa canzone 'Les amants d'un jour' di Edit Piaf, che fu cantata anche da Herbert Pagani, da Ornella Vanoni e Gino Paoli in italiano col titolo “Albergo ad ore”»
Maria Baratto
«È una canzone sulla drammatica situazione – ci sono stati anche dei suicidi – dei cassintegrati confinati a Nola. Esiste una versione registrata da una parte degli Zezi (con Massimo Mollo, Marzia Del Giudice e altri) in un CD pirata fatto dagli SLAI Cobas di Pomigliano. La linea melodica è appunto quella della famosa canzone 'Les amants d'un jour' di Edit Piaf, che fu cantata anche da Herbert Pagani, da Ornella Vanoni e Gino Paoli in italiano col titolo “Albergo ad ore”»
Maria Baratto
Non lavoro più, manco per un'ora.
(Continues)
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Contributed by dq82 2016/1/16 - 15:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sentii cume la vusa la sirena
[1958]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1958 nell’EP “Le canzoni della malavita”
Una canzone bellissima che, come Hanno ammazzato il Mario, racconta di malavita, di perdenti, di ribellione, d’inconformità e di repressione.
Secondo me, ci sta. Poi, fate voi, o perfidi Admins. Ma non fosse altro per la sua bellezza, merita almeno un Extra (anche se ormai la categoria mi pare un po’ abusata, pure dal sottoscritto)
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1958 nell’EP “Le canzoni della malavita”
Una canzone bellissima che, come Hanno ammazzato il Mario, racconta di malavita, di perdenti, di ribellione, d’inconformità e di repressione.
Secondo me, ci sta. Poi, fate voi, o perfidi Admins. Ma non fosse altro per la sua bellezza, merita almeno un Extra (anche se ormai la categoria mi pare un po’ abusata, pure dal sottoscritto)
Sentii cume la vusa la sirena
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 15:07
Hanno ammazzato il Mario
[1959]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1959 ne “Le canzoni della malavita, vol.2”
Una canzone enigmatica perchè il protagonista è solo apparentemente un abile ladro di biciclette. Perchè se no a dargli la caccia sarebbe addirittura il questore, che gliel’ha giurata per via di tutte le volte che gli è sfuggito? Perchè il Mario per sfuggire alla cattura fa eplodere una granata che uccide il poliziotto? Per il furto dell’ennesima bicicletta? No di certo! Perchè fuggendo, sempre il bicicletta, non viene inseguito ed ucciso dagli altri poliziotti sicuramente presenti sulla scena ma da un cecchino che gli spara in testa appostato sul tram che va all’Ortica?
Domande che si era posto anche Carlo Oliva (1943-2012), scrittore, saggista, conduttore radiofonico e giornalista milanese in questo suo scritto... (Continues)
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1959 ne “Le canzoni della malavita, vol.2”
Una canzone enigmatica perchè il protagonista è solo apparentemente un abile ladro di biciclette. Perchè se no a dargli la caccia sarebbe addirittura il questore, che gliel’ha giurata per via di tutte le volte che gli è sfuggito? Perchè il Mario per sfuggire alla cattura fa eplodere una granata che uccide il poliziotto? Per il furto dell’ennesima bicicletta? No di certo! Perchè fuggendo, sempre il bicicletta, non viene inseguito ed ucciso dagli altri poliziotti sicuramente presenti sulla scena ma da un cecchino che gli spara in testa appostato sul tram che va all’Ortica?
Domande che si era posto anche Carlo Oliva (1943-2012), scrittore, saggista, conduttore radiofonico e giornalista milanese in questo suo scritto... (Continues)
Hanno ammazzato il Mario in bicicletta
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 14:39
Canto dei carcerati calabresi
[1958]
Testo di anonimo, tradizionale
Musica di Gino Negri
Album: Le canzoni della mala, vol.2 [1984]
Dopo il debutto di Ornella nel 1956, a soli 24 anni, sul palcoscenico in veste di attrice, Giorgio Strehler intuite le sue doti vocali, le fece interpretare alcuni canti popolari della Rivoluzione Francese, negli intervalli dello spettacolo "I Giacobini" di Federico Zardi..
Fu in seguito a questa esperienza e all'interessamento di Roberto Leydi che nacquero le cosiddette "Canzoni della mala", scritte per lei oltre che dallo stesso Strehler, anche da Fiorenzo Carpi, Michele Straniero, Fausto Amodei, Gino Negri e Dario Fo.
Presentate come vecchi canti popolari ritrovati dopo una serie di ricerche (talvolta come nel caso di questo canto è anche vero), raccontano storie violente e tragiche di minatori uccisi, delinquenti milanesi e carcerati calabresi.
Brani come il "Canto dei carcerati... (Continues)
Testo di anonimo, tradizionale
Musica di Gino Negri
Album: Le canzoni della mala, vol.2 [1984]
Dopo il debutto di Ornella nel 1956, a soli 24 anni, sul palcoscenico in veste di attrice, Giorgio Strehler intuite le sue doti vocali, le fece interpretare alcuni canti popolari della Rivoluzione Francese, negli intervalli dello spettacolo "I Giacobini" di Federico Zardi..
Fu in seguito a questa esperienza e all'interessamento di Roberto Leydi che nacquero le cosiddette "Canzoni della mala", scritte per lei oltre che dallo stesso Strehler, anche da Fiorenzo Carpi, Michele Straniero, Fausto Amodei, Gino Negri e Dario Fo.
Presentate come vecchi canti popolari ritrovati dopo una serie di ricerche (talvolta come nel caso di questo canto è anche vero), raccontano storie violente e tragiche di minatori uccisi, delinquenti milanesi e carcerati calabresi.
Brani come il "Canto dei carcerati... (Continues)
Tutti 'sti caribinìri
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/5/15 - 08:41
Song Itineraries:
From World Jails
Imagine
ITALIANO / ITALIAN [4] - Piccaredda/Limiti
Versione di Piccaredda/Limiti
Interpretazione di Ornella Vanoni
La "versione" di Ornella Vanoni (che fu poi interpretata anche da Wess e Dori Ghezzi (in versione "maschile" e "femminile"). Le virgolette sono d'obbligo in questo caso: riportiamo infatti quanto scritto da Alberto Truffi in [[|Musica e memoria]]:
Ebbene sì, anche la grande cantante Ornella Vanoni ha interpretato una traduzione di fantasia, per giunta di un super classico, la canzone del secolo XX, secondo più o meno tutte le classifiche e i sondaggi fatti nel 1999, vale a dire "Imagine" di John Lennon. L’album era “Un gioco senza età” del 1972 e la spericolata versione italiana era di Piccaredda e Paolo Limiti (proprio lui, il noto presentatore specializzato in programmi-nostalgia, in precedenza apprezzato paroliere).
Il testo originale, come noto un inno alla libertà da tutte le... (Continues)
Versione di Piccaredda/Limiti
Interpretazione di Ornella Vanoni
La "versione" di Ornella Vanoni (che fu poi interpretata anche da Wess e Dori Ghezzi (in versione "maschile" e "femminile"). Le virgolette sono d'obbligo in questo caso: riportiamo infatti quanto scritto da Alberto Truffi in [[|Musica e memoria]]:
Ebbene sì, anche la grande cantante Ornella Vanoni ha interpretato una traduzione di fantasia, per giunta di un super classico, la canzone del secolo XX, secondo più o meno tutte le classifiche e i sondaggi fatti nel 1999, vale a dire "Imagine" di John Lennon. L’album era “Un gioco senza età” del 1972 e la spericolata versione italiana era di Piccaredda e Paolo Limiti (proprio lui, il noto presentatore specializzato in programmi-nostalgia, in precedenza apprezzato paroliere).
Il testo originale, come noto un inno alla libertà da tutte le... (Continues)
IMMAGINA CHE
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Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/30 - 14:50
Dio è morto
[marzo 1965/March 1965]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Primi interpreti: I Nomadi nel 1967
Altri interpreti: Caterina Caselli (1967), I Profeti, Luciano Ligabue (Tributo ad Augusto, 1995), Ornella Vanoni (2001), Fiorella Mannoia (2007), Luf (2012), Gianna Nannini (2015), Claudio Baglioni e Ligabue (Sanremo 2019), Zucchero (2020 - Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente).
Sebbene sia del '65, questa canzone non fu inclusa in "Folk beat n. 1" ma venne portata al successo dai Nomadi. E Guccini la canterà in pubblico soltanto dieci anni dopo, proprio insieme al celebre gruppo modenese.
Dio è morto "parla apertamente di corruzione e meschinità, di falsi miti e di falsi dei. È una canzone importante, [...] che apre la canzone di protesta italiana a temi ulteriori rispetto a quello del pacifismo, e più precisamente veicola un'opposizione... (Continues)
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Primi interpreti: I Nomadi nel 1967
Altri interpreti: Caterina Caselli (1967), I Profeti, Luciano Ligabue (Tributo ad Augusto, 1995), Ornella Vanoni (2001), Fiorella Mannoia (2007), Luf (2012), Gianna Nannini (2015), Claudio Baglioni e Ligabue (Sanremo 2019), Zucchero (2020 - Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente).
Sebbene sia del '65, questa canzone non fu inclusa in "Folk beat n. 1" ma venne portata al successo dai Nomadi. E Guccini la canterà in pubblico soltanto dieci anni dopo, proprio insieme al celebre gruppo modenese.
Dio è morto "parla apertamente di corruzione e meschinità, di falsi miti e di falsi dei. È una canzone importante, [...] che apre la canzone di protesta italiana a temi ulteriori rispetto a quello del pacifismo, e più precisamente veicola un'opposizione... (Continues)
Ho visto
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Contributed by Lorenzo Masetti e Riccardo Venturi 2005/6/2 - 08:14
Ma mi
[1962]
Testo di Giorgio Strehler
Musica di Fiorenzo Carpi
Testo di Giorgio Strehler
Musica di Fiorenzo Carpi
In dialetto milanese. Cantata da Ornella Vanoni (1959?) e anche da Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Milva e dall'attore di teatro Tino Carraro. Recentemente riproposta in versione rocksteady anche dagli Arpioni.
Il testo è, com'è noto, di Giorgio Strehler, mentre la musica è di Fiorenzo Carpi.
Anche Enzo Jannacci l'ha notoriamente interpretata (in studio e dal vivo) a più riprese, sin dai primi anni Sessanta; la incise, per la prima volta, nel suo primissimo LP, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).
Molto bella la recente versione live di questi ultimi anni, solo con la sua voce e ed il pianoforte suonato dal figlio Paolo. (Alberta Beccaro)
Il testo è, com'è noto, di Giorgio Strehler, mentre la musica è di Fiorenzo Carpi.
Anche Enzo Jannacci l'ha notoriamente interpretata (in studio e dal vivo) a più riprese, sin dai primi anni Sessanta; la incise, per la prima volta, nel suo primissimo LP, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).
Molto bella la recente versione live di questi ultimi anni, solo con la sua voce e ed il pianoforte suonato dal figlio Paolo. (Alberta Beccaro)
Serom in quatter col Padola,
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Contributed by Piersante Sestini
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
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Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Album: Le canzoni della malavita 2
Riprendiamo il testo da Canti di lotta, dove però la canzone è indicata erroneamente come anonima.
Il disastro minerario di Gessolungo del 12 novembre 1881
Premessa
"Nel giorno 12 Novembre 1881 la città di Caltanissetta venne funestata da grave disastro.
Un disastro di gas, scoppiato alle ore del 6 del mattino nella miniera di Gessolungo, cagionava la morte a 66 degli operai addetti alla estrazione dello zolfo e più che 40 ne rendeva inagibili al lavoro.
Cento e più famiglie rimasero nel letto e nella miseria."
Queste le parole di inizio della "RELAZIONE del COMITATO DI SOCCORSO pe' danneggiati di GESSOLUNGO".
Gli zolfatai convivevano con la paura della morte, con la possibilità di non ritornare a casa la sera e gli infortuni erano "messi a conto".
Talvolta gli infortuni avevano conseguenze... (Continues)