Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten
't Was weer zover, het was weer Kerstmis
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12/7/2024 - 19:56
@ Anonimo Intimista
Fa' attenzione: questa canzone non è in fiammingo di Anversa, ma in neerlandese comune. Una dritta: il fiammingo di Anversa si riconosce facilmente dalla presenza massiccia di accenti circonflessi sulle vocali, e in particolare sulla "ê". In neerlandese letterario sono rarissimi, e solo su parole francesi (tipo "crêpe"). Saluti.
Fa' attenzione: questa canzone non è in fiammingo di Anversa, ma in neerlandese comune. Una dritta: il fiammingo di Anversa si riconosce facilmente dalla presenza massiccia di accenti circonflessi sulle vocali, e in particolare sulla "ê". In neerlandese letterario sono rarissimi, e solo su parole francesi (tipo "crêpe"). Saluti.
Riccardo Venturi 12/7/2024 - 20:23
Sono intimisticamente confuso...
Ormai non distinguo nemmeno più la merda dalla cacca...
Ormai non distinguo nemmeno più la merda dalla cacca...
Riccardo Venturi, 12-07-2024 20:56
A partire dalla famosa “Tregua di Natale” del 1914, sulla quale tanto s’è detto e scritto -comprese canzoni e film-, nell’immaginario collettivo è entrata la storia che, il giorno di Natale, si smetta di sparare, bombardarsi e sbudellarsi e, anzi, si fraternizzi tra “nemici”, ci si scambino regalini improvvisati, si faccian vedere le foto di famiglia e delle fidanzate e si giochino partite di calcio. In realtà, poi, non ha funzionato esattamente così, per usare un eufemismo. Oggi siamo in un’epoca militare, e il 25 dicembre ci si massacra esattamente come tutti gli altri -santi- giorni. Ce lo ricorda Wannes van de Velde in questa sua ironicissima canzonetta di quasi cinquant’anni fa. [RV]
A partire dalla famosa “Tregua di Natale” del 1914, sulla quale tanto s’è detto e scritto -comprese canzoni e film-, nell’immaginario collettivo è entrata la storia che, il giorno di Natale, si smetta di sparare, bombardarsi e sbudellarsi e, anzi, si fraternizzi tra “nemici”, ci si scambino regalini improvvisati, si faccian vedere le foto di famiglia e delle fidanzate e si giochino partite di calcio. In realtà, poi, non ha funzionato esattamente così, per usare un eufemismo. Oggi siamo in un’epoca militare, e il 25 dicembre ci si massacra esattamente come tutti gli altri -santi- giorni. Ce lo ricorda Wannes van de Velde in questa sua ironicissima canzonetta di quasi cinquant’anni fa. [RV]
Natale è il giorno in cui non si spara
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Ma però su Antwerpse.be, accenti circonflessi a parte, quella che ho contribuito io sembrerebbe la versione fiamminga, mentre quella neerlandese appare in corsivo...
Resto in intimistica attesa del tuo responso...
Resto in intimistica attesa del tuo responso...
Beh, diciamo che la canzone è fondamentalmente in neerlandese letterario, con tutte le sue "-n" finali (che non si pronunciano, però si scrivono), ma con qualche fiamminghismo, questo sì. Nessun fiammingo, neppure quello più antinazionalista e antifascista, rinuncerebbe mai ai suoi diminutivi in -ke (qui: stalleke, kinneke). Ma il fiammingo del testo (pronuncia a parte) si limita a questo e a un'espressione idiomatica che non ti dico. Ho come il sospetto che su antwerpse.be sia tutto considerato in fiammingo, anche un testo scritto in dialetto di Pinerolo. Saluti.
Riccardo Venturi 12/7/2024 - 21:07
Pinochet oep d'iêste rij
[1982]
Woorden en muziek / Paroles et musique / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velse
Album / Albumi: Stadsgedachte
Woorden en muziek / Paroles et musique / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velse
Album / Albumi: Stadsgedachte
't Was in de jare '70
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envoyé par Riccardo Venturi 12/7/2024 - 10:48
Riccardo Venturi, 12-7-2024 11:19
Potrebbero pensare alcuni: toh, un’altra canzone sul famoso incontro tra SS Giovanni Paolo II e Pinochet! Solo che c’è un problema: la canzone di Wannes van de Velde è del 1982 (dall’album Stadsgedachte), mentre il famoso incontro, con tanto di affaccio dal balcone del Palacio de la Moneda, avvenne il 2 aprile 1987. Quindi, i casi son due: o si tratta di una specie di sogno del cantautore anversano -sogno nel quale, alla fine, lui stesso si rivela essere il papa!- , oppure è una vera e propria profezia. [RV]
Potrebbero pensare alcuni: toh, un’altra canzone sul famoso incontro tra SS Giovanni Paolo II e Pinochet! Solo che c’è un problema: la canzone di Wannes van de Velde è del 1982 (dall’album Stadsgedachte), mentre il famoso incontro, con tanto di affaccio dal balcone del Palacio de la Moneda, avvenne il 2 aprile 1987. Quindi, i casi son due: o si tratta di una specie di sogno del cantautore anversano -sogno nel quale, alla fine, lui stesso si rivela essere il papa!- , oppure è una vera e propria profezia. [RV]
Pinochet in prima fila
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De Flamingant ne me traîtez
[1982]
Paroles et musique / Woorden en muziek / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: "Stadsgedachten"
Una delle poche canzoni non in neerlandese (fiammingo, brabantino) del cantautore di Anversa (1937-2008).
"Flamingant" ha un'accezione negativa, di fascista, ultracattolico e razzista, come nella celebre Les F... di Jacques Brel...
Non so se qui Van De Velde volesse rispondere proprio a Brel, considerato il raro uso della lingua francese nelle sua produzione...
Paroles et musique / Woorden en muziek / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: "Stadsgedachten"
Una delle poche canzoni non in neerlandese (fiammingo, brabantino) del cantautore di Anversa (1937-2008).
"Flamingant" ha un'accezione negativa, di fascista, ultracattolico e razzista, come nella celebre Les F... di Jacques Brel...
Non so se qui Van De Velde volesse rispondere proprio a Brel, considerato il raro uso della lingua francese nelle sua produzione...
Dans mon pays de Flandre, maltraité
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3/5/2024 - 20:59
Riccardo Venturi, 12-7-2024 07:44
Che cosa s’intenda per Flamingant è stato accennato già nell’introduzione. Aggiungo: in francese, gli appellativi in -ant basati sui nomi di popoli e delle loro lingue indicano perlopiù, e in senso spregiativo, proprio chi parla una data lingua (così, ad esempio, chi parla bretone viene detto un bretonnant). Sempre spregiativamente, vengono così detti anche i nazional-localisti piò meno fascisti; e così, in Belgio, ai Flamingants rispondono i Wallingants. Tutto questo per dire che rendere Flamingant in italiano comprensibile non è semplice. Nel titolo ho messo “Ultrà fiammingo”, mentre, nel corpo della versione, “Ultrà nazionalista”, che si adatta credo bene anche all’attuale declinazione nazional-fascista del Vlaams Belang. Per la questione su Jacques Brel adombrata nell’introduzione: ovviamente non so se Wannes van de Velde abbia voluto “rispondergli”. A mio parere, se Wannes van de Velde ha voluto scrivere una canzone del genere in francese, è probabilmente proprio per volersi [RV]
Che cosa s’intenda per Flamingant è stato accennato già nell’introduzione. Aggiungo: in francese, gli appellativi in -ant basati sui nomi di popoli e delle loro lingue indicano perlopiù, e in senso spregiativo, proprio chi parla una data lingua (così, ad esempio, chi parla bretone viene detto un bretonnant). Sempre spregiativamente, vengono così detti anche i nazional-localisti piò meno fascisti; e così, in Belgio, ai Flamingants rispondono i Wallingants. Tutto questo per dire che rendere Flamingant in italiano comprensibile non è semplice. Nel titolo ho messo “Ultrà fiammingo”, mentre, nel corpo della versione, “Ultrà nazionalista”, che si adatta credo bene anche all’attuale declinazione nazional-fascista del Vlaams Belang. Per la questione su Jacques Brel adombrata nell’introduzione: ovviamente non so se Wannes van de Velde abbia voluto “rispondergli”. A mio parere, se Wannes van de Velde ha voluto scrivere una canzone del genere in francese, è probabilmente proprio per volersi [RV]
Non mi date di ultrà fiammimgo
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Riccardo Venturi, 11-7-2024 17:52
Voi credevate che le canzoni, come chiamarle, di “resa generazionale” esistessero soltanto in italiano o in francese; niente affatto. Esistono anche in neerlandese, e addirittura nel dialetto anversano. Ce lo dimostra questa (amara e bella) canzone di Wannes van de Velde scovata dal nostro anonimo intimatore, che è del 1986 e che non si può purtroppo ascoltare perché, almeno per ora, non si trova uno straccetto di video del tubo o un arcaico mp3 o qualcosa del genere. Nella mia personale “ripartizione” tra “traduzione” e “versione”, stavolta ho dovuto ricorrere a quest’ultima: in diversi punti ho dovuto “interpretare”. Ho messo però qualche breve nota per chiarire alcuni punti.
Voi credevate che le canzoni, come chiamarle, di “resa generazionale” esistessero soltanto in italiano o in francese; niente affatto. Esistono anche in neerlandese, e addirittura nel dialetto anversano. Ce lo dimostra questa (amara e bella) canzone di Wannes van de Velde scovata dal nostro anonimo intimatore, che è del 1986 e che non si può purtroppo ascoltare perché, almeno per ora, non si trova uno straccetto di video del tubo o un arcaico mp3 o qualcosa del genere. Nella mia personale “ripartizione” tra “traduzione” e “versione”, stavolta ho dovuto ricorrere a quest’ultima: in diversi punti ho dovuto “interpretare”. Ho messo però qualche breve nota per chiarire alcuni punti.
A que' tempi
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Ik werd geboren voor de oorlog
Testo trovato qui ma ignoro quando Van de Velde l'abbia composta e se sia compresa in qualche suo album
La trovo con altro interprete nel disco collettivo del 2012 "Oorlogs- En Vredesliederen", in omaggio al cantautore fiammingo, scomparso pochi anni prima.
La trovo con altro interprete nel disco collettivo del 2012 "Oorlogs- En Vredesliederen", in omaggio al cantautore fiammingo, scomparso pochi anni prima.
Ik werd geboren voor de oorlog
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8/7/2024 - 19:12
Riccardo Venturi, 9-7-2024 20:04
Wannes van de Velde era nato a Anversa il 29 aprile 1937 (e vi è morto il 10 novembre 2008). Nulla di quanto si ascolta in questa canzone è “letterario”: un bambino nato a Anversa tre anni prima della guerra ha visto, nell’ordine: l’occupazione tedesca (maggio 1940), la deportazione in massa della comunità ebraica, una delle principali dell’Europa occidentale; la costruzione di una linea di difesa coi famosi bunker; la liberazione da parte dell’11a Divisione britannica (4 settembre 1944); il tentativo di distruzione del porto da parte dei tedeschi, che riversarono sul porto e su tutta la città migliaia di missili V1 e V2. Anversa fu il principale bersaglio delle V2, le famose “armi segrete” di Hitler, che curiosamente eran talmente segrete che non distrussero affatto il porto, mentre rasero al suolo il resto della città. Occorre a questo punto fare almeno... (continuer)
Wannes van de Velde era nato a Anversa il 29 aprile 1937 (e vi è morto il 10 novembre 2008). Nulla di quanto si ascolta in questa canzone è “letterario”: un bambino nato a Anversa tre anni prima della guerra ha visto, nell’ordine: l’occupazione tedesca (maggio 1940), la deportazione in massa della comunità ebraica, una delle principali dell’Europa occidentale; la costruzione di una linea di difesa coi famosi bunker; la liberazione da parte dell’11a Divisione britannica (4 settembre 1944); il tentativo di distruzione del porto da parte dei tedeschi, che riversarono sul porto e su tutta la città migliaia di missili V1 e V2. Anversa fu il principale bersaglio delle V2, le famose “armi segrete” di Hitler, che curiosamente eran talmente segrete che non distrussero affatto il porto, mentre rasero al suolo il resto della città. Occorre a questo punto fare almeno... (continuer)
Sono nato prima della guerra
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Tra parentesi, trappa. Lo stile della presentazione ("Testo trovato qui"... "La trovo" ecc.) m'ha un che di familiare e mi fa venire in mente certe valli occitane, o francoprovenzali. Ma, magari, mi sbaglio.
Riccardo Venturi 9/7/2024 - 22:01
Ti sbagli... Non son quello che tu pensi io sia...
E ti intimo severamente di parlare di me ad alcuno...
E ti intimo severamente di parlare di me ad alcuno...
D'accordo....però se mi "intimi severamente di parlare di te ad alcuno", par quasi che tu mi ordini di parlare di te a tutti. Attenderò quindi giorni tre, a partire da stasera alle ore 22, per una rettifica della tua syntassi; scaduti i quali, monterò un palco improvvisato in piazza dell'Isolotto, e in orario di mercato, tenendo al popolo una concione su di te. Intimati saluti.
Riccardo Venturi 10/7/2024 - 21:42
"Intimo" non è di Karinzia...
Sta per "Ti impedisco a che tu"...
Per cui, acqua in bocca, se vuoi goderti ancora il sole...
Sta per "Ti impedisco a che tu"...
Per cui, acqua in bocca, se vuoi goderti ancora il sole...
Het militariseren
[1986]
Parole e musica / Woorden en muziek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: Tussen De Lichten
Parole e musica / Woorden en muziek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: Tussen De Lichten
Het militariseren,
(continuer)
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9/7/2024 - 21:14
Riccardo Venturi, 10-7-2024 19:11
Canzonetta dichiaratamente antimilitarista del grande cantautore anversano nato tre anni prima della II guerra mondiale. Tono piacevolmente ballabile, da orchestrina jazz. Scritta in neerlandese comune, addirittura con volute espressioni della lingua arcaica e biblica (“ter ere van den dood”, “ge kunt”, “op zijnen toren”); ma non di rado si sente la pronuncia tipicamente anversana. Ho dovuto intervenire un po’ sul testo all’ascolto, sia per ridisporlo, sia per correggere alcuni punti rispetto al testo dato dalla fonte. [RV]
Canzonetta dichiaratamente antimilitarista del grande cantautore anversano nato tre anni prima della II guerra mondiale. Tono piacevolmente ballabile, da orchestrina jazz. Scritta in neerlandese comune, addirittura con volute espressioni della lingua arcaica e biblica (“ter ere van den dood”, “ge kunt”, “op zijnen toren”); ma non di rado si sente la pronuncia tipicamente anversana. Ho dovuto intervenire un po’ sul testo all’ascolto, sia per ridisporlo, sia per correggere alcuni punti rispetto al testo dato dalla fonte. [RV]
Militarismo
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De bunkers
[2006]
Testo e musica / Tekst en muziek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: In De Maat Van De Seizoenen
Testo e musica / Tekst en muziek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: In De Maat Van De Seizoenen
In et paerk achter struike
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7/7/2024 - 18:23
Riccardo Venturi, 9-7-2024 20:54
Chi si recasse a visitare l'antica e bella città di Anversa (nel cui dialetto fiammingo è scritta e cantata questa canzone), deve comunque tener presente che, durante la II guerra mondiale, è stata pressoché rasa al suolo (si veda anche Ik werd geboren voor de oorlog). I bunker di Anversa sono stati trasformati in un museo, o "parco a tema", quello dove evidentemente passeggiava anche Wannes van de Velde. Attenzione, perché i cartelli e gli avvisi sono tutti in neerlandese!
Chi si recasse a visitare l'antica e bella città di Anversa (nel cui dialetto fiammingo è scritta e cantata questa canzone), deve comunque tener presente che, durante la II guerra mondiale, è stata pressoché rasa al suolo (si veda anche Ik werd geboren voor de oorlog). I bunker di Anversa sono stati trasformati in un museo, o "parco a tema", quello dove evidentemente passeggiava anche Wannes van de Velde. Attenzione, perché i cartelli e gli avvisi sono tutti in neerlandese!
I bunker
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Er zijn soldaten uit Beverlo vertrokken (Beverlo-lied)
[1914-18]
Trovata nella sezione in lingua neerladese del sito The Heritage Of The Great War
Interpretata da Wannes Van de Velde con il gruppo teatrale Internationale Nieuwe Scène, famosi soprattutto per aver trasposto in fiammingo il “Mistero Buffo” di Dario Fo.
Direttamente dalla Grande Guerra, una canzone antimilitarista e anticapitalista in lingua fiamminga composta nel campo militare di Beverlo, vicino a Leopoldsburg, nelle Fiandre.
Si apre subito “a muso duro” con una considerazione su come i soldati siano trattati al pari di bestie e di come la guerra sia il cimitero della gioventù, per poi raccontare la storia di un soldato che subisce l’amputazione dei piedi congelati e, tornato a casa, scopre che non c’è nessuno ad aiutarlo, né lo Stato né tanto meno gli industriali che con la guerra si sono arricchiti a dismisura. Il racconto della squallida prospettiva di una misera vita da invalido è accompagnato da un sarcastico ritornello che invita a festeggiare e ad essere ottimisti.
Trovata nella sezione in lingua neerladese del sito The Heritage Of The Great War
Interpretata da Wannes Van de Velde con il gruppo teatrale Internationale Nieuwe Scène, famosi soprattutto per aver trasposto in fiammingo il “Mistero Buffo” di Dario Fo.
Direttamente dalla Grande Guerra, una canzone antimilitarista e anticapitalista in lingua fiamminga composta nel campo militare di Beverlo, vicino a Leopoldsburg, nelle Fiandre.
Si apre subito “a muso duro” con una considerazione su come i soldati siano trattati al pari di bestie e di come la guerra sia il cimitero della gioventù, per poi raccontare la storia di un soldato che subisce l’amputazione dei piedi congelati e, tornato a casa, scopre che non c’è nessuno ad aiutarlo, né lo Stato né tanto meno gli industriali che con la guerra si sono arricchiti a dismisura. Il racconto della squallida prospettiva di una misera vita da invalido è accompagnato da un sarcastico ritornello che invita a festeggiare e ad essere ottimisti.
Er zijn soldaten uit Beverlo vertrokken.
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envoyé par Dead End 5/12/2012 - 15:02
La Nouvelle Scène Internationale
BEVERLO
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De Dulle Griet
[1980]
Woorden en muziek / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
'De Dulle Griet' is een tekst van Wannes van de Velde, gebaseerd op een traditionele melodie. De dame in kwestie wordt ook wel eens het vrouwelijk symbool van de oorlog genoemd, en is in die hoedanigheid al een schitterend vereeuwigd op een schilderij van Pieter Brueghel. Ook in later eeuwen blijkt ze een onuitputtelikjke bron van inspiratie te zijn voor uiteenlopende zaken. Zoals bij voorbeeld: een strip (Suske & Wiske en de Dulle Griet), een bier (Dulle Griet van de Scheldebrouwerij in Westmaas), een folkband, verschillende kaffees in Nederland & België en een kanon in Gent. Buiten categorie vernoemen we ook nog de friettent 'De Dulle Friet', ook te vinden in Gent.
(Uit antekeningen van Wè-nun Henks cd "Bar", 2002)
Woorden en muziek / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
'De Dulle Griet' is een tekst van Wannes van de Velde, gebaseerd op een traditionele melodie. De dame in kwestie wordt ook wel eens het vrouwelijk symbool van de oorlog genoemd, en is in die hoedanigheid al een schitterend vereeuwigd op een schilderij van Pieter Brueghel. Ook in later eeuwen blijkt ze een onuitputtelikjke bron van inspiratie te zijn voor uiteenlopende zaken. Zoals bij voorbeeld: een strip (Suske & Wiske en de Dulle Griet), een bier (Dulle Griet van de Scheldebrouwerij in Westmaas), een folkband, verschillende kaffees in Nederland & België en een kanon in Gent. Buiten categorie vernoemen we ook nog de friettent 'De Dulle Friet', ook te vinden in Gent.
(Uit antekeningen van Wè-nun Henks cd "Bar", 2002)
Die onder alle vrouwen, het minst is te vertrouwen
(continuer)
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envoyé par jacopo (laverdure) 30/3/2007 - 18:41
2e couplet regel vier: webs, moet zijn "wens"
4e couplet regel vier: Ik wen die, moet zijn "Ik wens"
4e couplet regel vier: Ik wen die, moet zijn "Ik wens"
M.M.M. van Veen 13/1/2019 - 21:09
Dank U weel, M.M.M. van Veen, voor de tekstverbeteringen. Dit is een heel oude pagina op onze website.
CCG/AWS Staff 14/1/2019 - 05:06
Riccardo Venturi, 17-01-2020 06:51
De Dulle Griet (Margherita la Pazza) è un testo di Wannes van de Velde, basato su una melodia tradizionale. La signora in questione viene talvolta definita il simbolo femminile della guerra, e in tale veste è stata meravigliosamente immortalata in un dipinto di Pieter Brueghel il Vecchio. Anche nei secoli successivi sembra essere stata una fonte inesauribile di ispirazione per una varietà di cose. Ad esempio: un fumetto (Suske & Wiske e Margherita la Pazza), una birra (Dulle Griet della “Scheldebrouwerij” di Westmaas), un gruppo musicale folk, vari caffè nei Paesi Bassi e in Belgio e persino un cannone a Gand. Inoltre, a Gand si trova anche un chiosco di patatine fritte che si chiama “De Dulle Friet” (“Patatina la Pazza”).
(Dal libretto del cd "Bar" dei Wè-nun Henks, 2002)
De Dulle Griet (Margherita la Pazza) è un testo di Wannes van de Velde, basato su una melodia tradizionale. La signora in questione viene talvolta definita il simbolo femminile della guerra, e in tale veste è stata meravigliosamente immortalata in un dipinto di Pieter Brueghel il Vecchio. Anche nei secoli successivi sembra essere stata una fonte inesauribile di ispirazione per una varietà di cose. Ad esempio: un fumetto (Suske & Wiske e Margherita la Pazza), una birra (Dulle Griet della “Scheldebrouwerij” di Westmaas), un gruppo musicale folk, vari caffè nei Paesi Bassi e in Belgio e persino un cannone a Gand. Inoltre, a Gand si trova anche un chiosco di patatine fritte che si chiama “De Dulle Friet” (“Patatina la Pazza”).
(Dal libretto del cd "Bar" dei Wè-nun Henks, 2002)
MARGHERITA LA PAZZA
(continuer)
(continuer)
Riccardo Venturi, 17-01-2020 08:37
MAD MEG
(continuer)
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Stornelli d’esilio
Nederlandse versie van Wannes Van de Velde
Versione neerlandese di Wannes Van de Velde
Dutch version by Wannes Van de Velde
Version néerlandaise de Wannes Van de Velde
Wannes Van de Velden hollanninkielinen käännös
Versione neerlandese di Wannes Van de Velde
Dutch version by Wannes Van de Velde
Version néerlandaise de Wannes Van de Velde
Wannes Van de Velden hollanninkielinen käännös
LIED DER BANNELINGEN
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17/1/2020 - 01:26
Les F...
La risposta di Wannes Van De Velde a Brel, composta infatti insolitamente in francese, lui che ha sempre cantato in anversois...
Nell’album intitolato “Stadsgedachten” del 1982
DE FLAMINGANT NE ME TRAÎTEZ
Dans mon pays de Flandre, maltraîté
par guerres ravageuses
et des périodes troubleuses,
la terre est silencieuse.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
Quoique l'on dise du glorieux passé,
l'Espagne vint à la danse,
assistée par la France,
pour nous raser la consience.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
Sur terre destinée aux champs de blé
on se fit des batailles,
de prétentieuses pagailles,
en nous traîtant de canaille.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
A cause du plus noir protélariat
on a vu l'allégresse
périr en proie de bassesse,
entre l'église et l'ivresse.
De flamingant ne me traïte;
être... (continuer)
Nell’album intitolato “Stadsgedachten” del 1982
DE FLAMINGANT NE ME TRAÎTEZ
Dans mon pays de Flandre, maltraîté
par guerres ravageuses
et des périodes troubleuses,
la terre est silencieuse.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
Quoique l'on dise du glorieux passé,
l'Espagne vint à la danse,
assistée par la France,
pour nous raser la consience.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
Sur terre destinée aux champs de blé
on se fit des batailles,
de prétentieuses pagailles,
en nous traîtant de canaille.
De flamingant ne me traîtez;
être Flamand, c'est dur assez.
A cause du plus noir protélariat
on a vu l'allégresse
périr en proie de bassesse,
entre l'église et l'ivresse.
De flamingant ne me traïte;
être... (continuer)
Bernart Bartleby 10/11/2016 - 09:01
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Woorden en muziek / Paroles et musique / Parole e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
Album / Albumi: 'ne Zanger Is Een Groep ("Un cantante è un complesso" / "One singer is a band")