Oh, Had I a Golden Thread
Ripresa da tantissimi interpreti tra cui Joan Baez, Judy Collins, Nana Mouskouri, Eva Cassidy, Peter, Paul and Mary
Una bellissima canzone di pace su un mondo migliore da lasciare a chi verrà dopo di noi.
Una bellissima canzone di pace su un mondo migliore da lasciare a chi verrà dopo di noi.
Oh had I a golden thread and needle oh so fine
(continuer)
(continuer)
30/10/2020 - 23:00
It Isn't Nice
"It Isn't Nice" è stata interpretata anche da Judy Collins, nel suo album del 1965 intitolato "Judy Collins' Fifth Album"
Quella che segue è invece la versione forse più famosa, quella di [[a1324|Barbara Dane] con i Chambers Brothers, 1966.
Quella che segue è invece la versione forse più famosa, quella di [[a1324|Barbara Dane] con i Chambers Brothers, 1966.
IT ISN’T NICE
(continuer)
(continuer)
envoyé par B.B. 19/10/2019 - 23:26
Ramblin’ Boy
[196?]
Parole e musica di Tom Paxton
Title track del suo disco del 1964.
Ma l’anno precedente la canzone era già stata interpretata da The Weavers nel corso di un loro storico concerto alla Carnegie Hall.
In seguito il brano - con il titolo “My Ramblin’ Boy” - fu ripreso da Judy Collins e da Sandy Denny
Due hobo, amici per la pelle, inseparabili. Capitati in quel di Tulsa, Oklahoma, non trovano una sistemazione per entrambi, sicchè decidono di passare la notte all’aperto, in un accampamento di vagabondi. Ma il freddo uccide uno dei due e l’altro rimane solo, immaginando l’amico a vagabondare nei cieli, finalmente senza più sofferenze...
Un racconto che sembra di altri tempi e che invece si ripropone ogni anno nei freddi inverni delle nostre opulente ed indifferenti città...
Parole e musica di Tom Paxton
Title track del suo disco del 1964.
Ma l’anno precedente la canzone era già stata interpretata da The Weavers nel corso di un loro storico concerto alla Carnegie Hall.
In seguito il brano - con il titolo “My Ramblin’ Boy” - fu ripreso da Judy Collins e da Sandy Denny
Due hobo, amici per la pelle, inseparabili. Capitati in quel di Tulsa, Oklahoma, non trovano una sistemazione per entrambi, sicchè decidono di passare la notte all’aperto, in un accampamento di vagabondi. Ma il freddo uccide uno dei due e l’altro rimane solo, immaginando l’amico a vagabondare nei cieli, finalmente senza più sofferenze...
Un racconto che sembra di altri tempi e che invece si ripropone ogni anno nei freddi inverni delle nostre opulente ed indifferenti città...
He was a man and a friend always
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/3/2016 - 21:44
Coal Tattoo
[1964]
Parole e musica di Billy Edd Wheeler
Nel suo disco intitolato “Memories Of America / Ode To The Little Brown Shack Out Back”
Nello stesso anno fu incisa anche dal Kingston Trio e in seguito da Judy Collins, Jim Croce e altri.
Parole e musica di Billy Edd Wheeler
Nel suo disco intitolato “Memories Of America / Ode To The Little Brown Shack Out Back”
Nello stesso anno fu incisa anche dal Kingston Trio e in seguito da Judy Collins, Jim Croce e altri.
Travelin' down that coal-town road,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/12/2015 - 13:11
Fils de...
Adattamento di Eric Blau e Mort Shuman da Jacques Brel is Alive and Well and Living in Paris presentato a Brodway nel 1968
Questa versione inglese è stata interpretata anche da Judy Collins nell'album Whales & Nightingales del 1970
SONS OF
(continuer)
(continuer)
6/9/2015 - 00:18
Fifteen Months
(1969)
Parole e musica di Joan Baez
Nell'ottobre del 1967, Joan Baez, sua madre e un'altra settantina di donne furono arrestate per aver bloccato l'ingresso di giovane reclute all'Oakland California induction center, in sostegno dei giovani che rifiutavano la leva. Furono incarcerate nella prigione di Santa Rita e lì Joan incontrò l'attivista pacifista David Harris, il quale, pur trovandosi nel settore maschile, riuscì regolarmente a fare visita a Joan. All'uscita dal carcere, Joan si trasferì nella sua comune di oppositori alla leva nelle colline sopra Stanford. Dopo appena tre mesi dal loro primo incontro, decisero di sposarsi; la notizia fece impazzire letteralmente i media, la rivista TIME lo definì il matrimonio del secolo.
Dopo aver trovato un prete pacifista, una chiesa decorata con simboli della pace, in una cerimonia che unisse le religioni episcopale e quacchera, i due si sposarono... (continuer)
Parole e musica di Joan Baez
Nell'ottobre del 1967, Joan Baez, sua madre e un'altra settantina di donne furono arrestate per aver bloccato l'ingresso di giovane reclute all'Oakland California induction center, in sostegno dei giovani che rifiutavano la leva. Furono incarcerate nella prigione di Santa Rita e lì Joan incontrò l'attivista pacifista David Harris, il quale, pur trovandosi nel settore maschile, riuscì regolarmente a fare visita a Joan. All'uscita dal carcere, Joan si trasferì nella sua comune di oppositori alla leva nelle colline sopra Stanford. Dopo appena tre mesi dal loro primo incontro, decisero di sposarsi; la notizia fece impazzire letteralmente i media, la rivista TIME lo definì il matrimonio del secolo.
Dopo aver trovato un prete pacifista, una chiesa decorata con simboli della pace, in una cerimonia che unisse le religioni episcopale e quacchera, i due si sposarono... (continuer)
The cats are sleeping here in the autumn sun.
(continuer)
(continuer)
24/7/2015 - 22:25
High Germany
anonyme
La versione di Judy Collins, da suo album d’esordio intitolato “A Maid of Constant Sorrow”, pubblicato nel 1961
WARS OF GERMANY
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2014 - 15:27
Marat/Sade
[1963]
Parole di Peter Weiss (1916-1982), scrittore, pittore, regista tedesco, naturalizzato svedese.
Musica di Richard Peaslee (1930-), compositore inglese
Dall’opera musicale intitolata “Die Verfolgung und Ermordung Jean Paul Marats dargestellt durch die Schauspielgruppe des Hospizes zu Charenton unter Anleitung des Herrn de Sade.” (“La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell'ospizio di Charenton sotto la guida del marchese de Sade.”), più semplicemente nota come “Marat/Sade”.
Judy Collins fece un medley di alcune delle canzoni dello spettacolo di Weiss.
Nel suo album intitolato “In My Life” pubblicato nel 1966.
Sempre del 1966 è la riduzione cinematografica che dell’opera di Weiss fece il regista britannico Peter Brook (1925-) nel suo “Marat/Sade”.
Parole di Peter Weiss (1916-1982), scrittore, pittore, regista tedesco, naturalizzato svedese.
Musica di Richard Peaslee (1930-), compositore inglese
Dall’opera musicale intitolata “Die Verfolgung und Ermordung Jean Paul Marats dargestellt durch die Schauspielgruppe des Hospizes zu Charenton unter Anleitung des Herrn de Sade.” (“La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell'ospizio di Charenton sotto la guida del marchese de Sade.”), più semplicemente nota come “Marat/Sade”.
Judy Collins fece un medley di alcune delle canzoni dello spettacolo di Weiss.
Nel suo album intitolato “In My Life” pubblicato nel 1966.
Sempre del 1966 è la riduzione cinematografica che dell’opera di Weiss fece il regista britannico Peter Brook (1925-) nel suo “Marat/Sade”.
Four years after the Revolution
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2014 - 15:03
The Comin' of the Roads
[196?]
Parole e musica di Billy Edd Wheeler.
La prima incisione è di Judy Collins nel suo “Fifth Album” del 1965
Altre interpretazioni famose sono quelle di Randy Burns (1966), Mary Hopkin (1970, una versione in gallese intitolata “Tyrd Yn Ôl”), e Peter, Paul & Mary (1990).
Una canzone che denunciava la devastazione del territorio (e degli esseri umani) causata dallo sfruttamento minerario e dalle infrastrutture per porlo in atto…
Parole e musica di Billy Edd Wheeler.
La prima incisione è di Judy Collins nel suo “Fifth Album” del 1965
Altre interpretazioni famose sono quelle di Randy Burns (1966), Mary Hopkin (1970, una versione in gallese intitolata “Tyrd Yn Ôl”), e Peter, Paul & Mary (1990).
Una canzone che denunciava la devastazione del territorio (e degli esseri umani) causata dallo sfruttamento minerario e dalle infrastrutture per porlo in atto…
Oh, now that our mountain is growing
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/8/2014 - 13:29
The Hostage
[1971?]
Testo e musica di Tom Paxton.
Non credo che Paxton l’abbia mai incisa.
Venne interpretata invece da Judy Collins nel suo album del 1973 intitolato “True Stories and Other Dreams”.
Come Attica Blues e Attica State, un brano scritto dopo il tragico epilogo di una rivolta nel penitenziario di Attica, New York, avvenuta nel settembre del 1971. A scatenare la rivolta fu – insieme alle pessime condizioni carcerarie e alla ferocia dei secondini – l’assassinio del leader delle Black Panthers George Jackson avvenuto qulche tempo prima nella prigione californiana di San Quentin. L’allora governatore Nelson Rockefeller (già, uno della celebre famiglia di nababbi) fece finta di voler trattare ma poi ordinò alla polizia di intervenire per ripristinare l’ordine. I reparti antisommossa, entrati nel perimetro del carcere, lanciarono un gran numero di lacrimogeni e poi si misero... (continuer)
Testo e musica di Tom Paxton.
Non credo che Paxton l’abbia mai incisa.
Venne interpretata invece da Judy Collins nel suo album del 1973 intitolato “True Stories and Other Dreams”.
Come Attica Blues e Attica State, un brano scritto dopo il tragico epilogo di una rivolta nel penitenziario di Attica, New York, avvenuta nel settembre del 1971. A scatenare la rivolta fu – insieme alle pessime condizioni carcerarie e alla ferocia dei secondini – l’assassinio del leader delle Black Panthers George Jackson avvenuto qulche tempo prima nella prigione californiana di San Quentin. L’allora governatore Nelson Rockefeller (già, uno della celebre famiglia di nababbi) fece finta di voler trattare ma poi ordinò alla polizia di intervenire per ripristinare l’ordine. I reparti antisommossa, entrati nel perimetro del carcere, lanciarono un gran numero di lacrimogeni e poi si misero... (continuer)
I'm a guard in grey iron prison
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 22/12/2011 - 14:28
Pastures of Plenty
The Asch Recordings Vol. 1 (1944)
Describing the travails and dignity of migrant workers in North America, it is evocative of the world described in John Steinbeck's The Grapes of Wrath. The tune is based on the ballad "Pretty Polly," a traditional English-language folk song from the British Isles that was also well known in the Appalachian region of North America.
Recorded by Pete Seeger, Harry Belafonte, Bob Dylan, Tom Paxton, Jesse Colin Young, Peter Tevis, Peter, Paul and Mary, Dave Van Ronk, Ramblin' Jack Elliot, Flatt and Scruggs, Will Geer, Kingston Trio, Country Joe McDonald, Odetta, The Alarm, Solas, Alison Krauss & Union Station, Paul Kelly, Lila Downs, Cisco Houston, Karl Denver, Scott H. Biram, The Travellers, Judy Collins, Jefferson Starship
Il pezzo fu arrangiato da Ennio Morricone e cantato da Peter Tevis per il film "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone. (Ma Si veda qui questa osservazione di Cristian Veronesi)
Describing the travails and dignity of migrant workers in North America, it is evocative of the world described in John Steinbeck's The Grapes of Wrath. The tune is based on the ballad "Pretty Polly," a traditional English-language folk song from the British Isles that was also well known in the Appalachian region of North America.
Recorded by Pete Seeger, Harry Belafonte, Bob Dylan, Tom Paxton, Jesse Colin Young, Peter Tevis, Peter, Paul and Mary, Dave Van Ronk, Ramblin' Jack Elliot, Flatt and Scruggs, Will Geer, Kingston Trio, Country Joe McDonald, Odetta, The Alarm, Solas, Alison Krauss & Union Station, Paul Kelly, Lila Downs, Cisco Houston, Karl Denver, Scott H. Biram, The Travellers, Judy Collins, Jefferson Starship
Il pezzo fu arrangiato da Ennio Morricone e cantato da Peter Tevis per il film "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone. (Ma Si veda qui questa osservazione di Cristian Veronesi)
It's a mighty hard row that my poor hands have hoed
(continuer)
(continuer)
1/9/2011 - 21:45
Cecilia
anonyme
Ciao DonQuijote82, bene hai fatto a inserire questa canzone come autonoma.
Alessandro, a suo tempo, ne aveva postata una versione in piemontese, con relativa traduzione, quasi che si trattasse di una Seven Curses in salsa nostrana.
E invece, come la canzone di Dylan si ispira alla settecentesca inglese Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain ma anche alla di certo altrettanto antica Anathea/Lazlo Feher, probabilmente di origine ungherese, ripresa nei primi anni 60 da Judy Collins, anche "Cecilia" ha ora giustamente una sua dignità autonoma, ad ulteriore conferma che in ogni angolo del mondo le vessazioni dei ricchi e dei potenti ispirano alle loro vittime le stesse parole.
Chiederei solo agli Admins di andare a ripescare la "Sisilia" postata a commento di Seven Curses e di inserirla qui.
Intanto Bartleby prova ad approfondire origini e versioni di "Anathea"...
Alessandro, a suo tempo, ne aveva postata una versione in piemontese, con relativa traduzione, quasi che si trattasse di una Seven Curses in salsa nostrana.
E invece, come la canzone di Dylan si ispira alla settecentesca inglese Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain ma anche alla di certo altrettanto antica Anathea/Lazlo Feher, probabilmente di origine ungherese, ripresa nei primi anni 60 da Judy Collins, anche "Cecilia" ha ora giustamente una sua dignità autonoma, ad ulteriore conferma che in ogni angolo del mondo le vessazioni dei ricchi e dei potenti ispirano alle loro vittime le stesse parole.
Chiederei solo agli Admins di andare a ripescare la "Sisilia" postata a commento di Seven Curses e di inserirla qui.
Intanto Bartleby prova ad approfondire origini e versioni di "Anathea"...
Bartleby 27/7/2011 - 10:14
Salt of the Earth
[1968]
Album “Beggars Banquet”
Scritta da Mick Jagger e Keith Richards.
Celebri le cover di Joan Baez (1971) e Judy Collins (1975).
Segnalo anche la recentissima versione offerta da Bettye LaVette, una delle più belle voci del vecchio e del nuovo soul, nel suo ultimo, splendido disco “Interpretations: The British Rock Songbook”.
Un brano che ben si accompagna ad almeno un paio di altre belle e fondamentali canzoni già presenti su questo sito, Working Class Hero di John Lennon e Feel Like a Number di Bob Seger.
Una canzone che è al tempo stesso inno alla classe operaia e sua cinica contemplazione da parte di chi non ha lavorato un solo giorno nella sua vita, ossia Jagger e compagni.
Non ho trovato riscontri precisi ma ho la sensazione che il titolo si ispiri all’omonimo, bellissimo e stracensurato film del 1954 diretto da Herbert J. Biberman, scritto da Michael Wilson e prodotto da... (continuer)
Album “Beggars Banquet”
Scritta da Mick Jagger e Keith Richards.
Celebri le cover di Joan Baez (1971) e Judy Collins (1975).
Segnalo anche la recentissima versione offerta da Bettye LaVette, una delle più belle voci del vecchio e del nuovo soul, nel suo ultimo, splendido disco “Interpretations: The British Rock Songbook”.
Un brano che ben si accompagna ad almeno un paio di altre belle e fondamentali canzoni già presenti su questo sito, Working Class Hero di John Lennon e Feel Like a Number di Bob Seger.
Una canzone che è al tempo stesso inno alla classe operaia e sua cinica contemplazione da parte di chi non ha lavorato un solo giorno nella sua vita, ossia Jagger e compagni.
Non ho trovato riscontri precisi ma ho la sensazione che il titolo si ispiri all’omonimo, bellissimo e stracensurato film del 1954 diretto da Herbert J. Biberman, scritto da Michael Wilson e prodotto da... (continuer)
Let's drink to the hard working people
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/12/2010 - 13:16
The Dove
[1963]
“To the tune of a Kentucky song about The Cuckoo, one of the widest-spread folk songs, also very well known in Britain, Ewan MacColl put some words about a different bird as a symbol of peace.”
(MySongBook)
Canzone interpretata anche da Hamish Imlach, The Ian Campbell Folk Group, Leon Rosselson e Judy Collins.
“To the tune of a Kentucky song about The Cuckoo, one of the widest-spread folk songs, also very well known in Britain, Ewan MacColl put some words about a different bird as a symbol of peace.”
(MySongBook)
Canzone interpretata anche da Hamish Imlach, The Ian Campbell Folk Group, Leon Rosselson e Judy Collins.
Well the dove she's a pretty bird, and she sings as she flies
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/4/2010 - 11:42
In The Heat Of The Summer
[1965]
Album "I Ain't Marching Anymore"
Come Trouble Every Day di Frank Zappa, una canzone dedicata ai Watts Riots del 1965.
E' forse più celebre nella versione di Judy Collins che compare nel suo disco intitolato "Fifth Album", uscito alla fine di quello stesso anno.
Album "I Ain't Marching Anymore"
Come Trouble Every Day di Frank Zappa, una canzone dedicata ai Watts Riots del 1965.
E' forse più celebre nella versione di Judy Collins che compare nel suo disco intitolato "Fifth Album", uscito alla fine di quello stesso anno.
In the heat of the summer
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/11/2009 - 14:44
Johnny Has Gone For A Soldier [Siúil a ruin; Shule Aroon]
anonyme
The version performed and arranged by Judy Collins in 1962
Finora presente nel sito come pagina autonoma: non c'eravamo accorti che si trattava di un doppione. La pagina intestata a Judy Collins è stata ovvisamente cancellata. [CCG/AWS Staff]
SHULE AROON
(continuer)
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envoyé par Daniela -k.d.- 29/5/2009 - 18:17
In The Hills Of Shiloh
[1963]
Music & Lyrics by Shel Silverstein and Jim Friedman.
Brano proposto da molti artisti (The New Christy Minstrels, Bobby Bare, Modern Folk Quartet, Shawn Phillips...), ma forse più noto nella versione di Judy Collins, da "Judy Collins #3" (1963)
La battaglia di Shiloh, o di Pittsburg (Tennessee) fu uno dei più furiosi e sanguinosi combattimenti che ebbero luogo durante la guerra civile americana. Lo scontro durò "solo" due giorni, da 6 al 7 aprile 1862, ma sul campo rimasero 3.500 morti e oltre 16.000 feriti.
Trovata su Songmeanings.
Music & Lyrics by Shel Silverstein and Jim Friedman.
Brano proposto da molti artisti (The New Christy Minstrels, Bobby Bare, Modern Folk Quartet, Shawn Phillips...), ma forse più noto nella versione di Judy Collins, da "Judy Collins #3" (1963)
La battaglia di Shiloh, o di Pittsburg (Tennessee) fu uno dei più furiosi e sanguinosi combattimenti che ebbero luogo durante la guerra civile americana. Lo scontro durò "solo" due giorni, da 6 al 7 aprile 1862, ma sul campo rimasero 3.500 morti e oltre 16.000 feriti.
Trovata su Songmeanings.
Intro (spoken)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 18/11/2008 - 14:33
Come Away, Melinda
[1963]
Lyrics by Fred Hellerman
Music by Fran Minkoff
da "This Land Is Your Land: Songs of Social Justice UAW"
Proposta da molti artisti fra i quali, Judy Collins, The Weavers, Tim Rose, Harry Belafonte, Uriah Heep, Bobby Gentry...
Trovata su Mudcat.
Lyrics by Fred Hellerman
Music by Fran Minkoff
da "This Land Is Your Land: Songs of Social Justice UAW"
Proposta da molti artisti fra i quali, Judy Collins, The Weavers, Tim Rose, Harry Belafonte, Uriah Heep, Bobby Gentry...
Trovata su Mudcat.
"Mommy, mommy, come and look and see what I have found
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 18/11/2008 - 13:57
Medgar Evers Lullaby
[1963/1964]
Lyrics & music by Richard Weissman.
Performed and recorded by Judy Collins at Town Hall, New York, NY, Mar 21, 1964; released on "The Judy Collins Concert", (1964)
"The album [The Judy Collins Concert] is marred by the inclusion of the extremely sentimental "Medgar Evers Lullaby." This song by Richard Weissman pretends to be a lullaby for Medgar Evers' son, about why his father was killed. The racial murder of Medgar Evers was a cruel and shameful event in American history, and does not need cheapening by this kind of treacly writing."
Vivian Claire, Judy Collins, New York/London, 1977, p. 47.
Trovata qui.
Lyrics & music by Richard Weissman.
Performed and recorded by Judy Collins at Town Hall, New York, NY, Mar 21, 1964; released on "The Judy Collins Concert", (1964)
"The album [The Judy Collins Concert] is marred by the inclusion of the extremely sentimental "Medgar Evers Lullaby." This song by Richard Weissman pretends to be a lullaby for Medgar Evers' son, about why his father was killed. The racial murder of Medgar Evers was a cruel and shameful event in American history, and does not need cheapening by this kind of treacly writing."
Vivian Claire, Judy Collins, New York/London, 1977, p. 47.
Trovata qui.
We'd like to sing a song that was written by Dick Weissman
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 30/10/2008 - 20:18
I Pity The Poor Immigrant
[1968]
Da/From: "John Wesley Harding"
Interpretata anche da Joan Baez e Judy Collins.
Sul tema dell'emigrazione Bob Dylan ha scritto da par suo questa canzone nel 1968, con un testo decisamente da conoscere.
Da/From: "John Wesley Harding"
Interpretata anche da Joan Baez e Judy Collins.
Sul tema dell'emigrazione Bob Dylan ha scritto da par suo questa canzone nel 1968, con un testo decisamente da conoscere.
I pity the poor immigrant
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 7/5/2007 - 00:02
Fortune Of Soldiers
Words and Music by Judy Collins, David Buskin, Dwight Batteau, Jr.
Universal Music Corp. (ASCAP)/ Rocky Mountain National Park Music (ASCAP)
(Administered by Universal Music Corp.)
Poso Music Co.
Judy Collins Website
Universal Music Corp. (ASCAP)/ Rocky Mountain National Park Music (ASCAP)
(Administered by Universal Music Corp.)
Poso Music Co.
Judy Collins Website
Was the fortune of soldiers to be always at war
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 28/3/2007 - 18:37
Leonard Cohen: Bird On The Wire
[1969]
Lyrics and music by Leonard Cohen, from "Songs From a Room"
Testo e musica di Leonard Cohen, da "Songs From a Room"
Se mai esiste un "extra", è questa incredibile quanto giustamente celebrata canzone di Leonard Cohen. La metto in primis perché, a mio parere, è una delle più belle canzoni che siano mai state scritte in ogni epoca. Gli altri motivi hanno forse bisogno di due righe di spiegazione, anche perché sono del tutto personali. Va da sé che sto, in questo caso, biecamente approfittando del mio "status" di amministratore di questo sito; ma per questo e numerosi altri peccati risponderò al momento del giudizio universale, sempre che nel frattempo non sia riuscito a evadere.
Vorrei poter dire che questa è la "mia" canzone, ovvero quella che meglio mi descrive. In realtà non è così e mantengo la dose di pudore necessaria per non fare certe affermazioni. Questa canzone parla soltanto... (continuer)
Lyrics and music by Leonard Cohen, from "Songs From a Room"
Testo e musica di Leonard Cohen, da "Songs From a Room"
Se mai esiste un "extra", è questa incredibile quanto giustamente celebrata canzone di Leonard Cohen. La metto in primis perché, a mio parere, è una delle più belle canzoni che siano mai state scritte in ogni epoca. Gli altri motivi hanno forse bisogno di due righe di spiegazione, anche perché sono del tutto personali. Va da sé che sto, in questo caso, biecamente approfittando del mio "status" di amministratore di questo sito; ma per questo e numerosi altri peccati risponderò al momento del giudizio universale, sempre che nel frattempo non sia riuscito a evadere.
Vorrei poter dire che questa è la "mia" canzone, ovvero quella che meglio mi descrive. In realtà non è così e mantengo la dose di pudore necessaria per non fare certe affermazioni. Questa canzone parla soltanto... (continuer)
Like a bird on the wire
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/12/2006 - 16:08
Parcours:
Oiseaux libres
La colombe
Versione inglese di Alasdair Clayre, cantata da Judy Collins e anche da Joan Baez (nell'album Joan del 1967)
English version by Alasdair Clayre, originally performed by Judy Collins, also sung by Joan Baez (in the album "Joan", 1967)
THE DOVE (LA COLOMBE)
(continuer)
(continuer)
18/10/2005 - 22:34
A Song For David
(1970)
Words and music by Joan Baez
Dall'album / From the LP "(I Live) One Day at a Time"
Dedicated to Joan's husband, David Harris, at the time in prison as a conscientious objector.
Dedicata al marito di Joan, David Harris, al tempo in carcere come obbiettore di coscienza perché si era rifiutato di andare in Vietnam. Su David Harris vedi anche Fifteen Months.
Interpretata anche da Judy Collins nell'album "Whales and Nightingales" (1970)
Words and music by Joan Baez
Dall'album / From the LP "(I Live) One Day at a Time"
Dedicated to Joan's husband, David Harris, at the time in prison as a conscientious objector.
Dedicata al marito di Joan, David Harris, al tempo in carcere come obbiettore di coscienza perché si era rifiutato di andare in Vietnam. Su David Harris vedi anche Fifteen Months.
Interpretata anche da Judy Collins nell'album "Whales and Nightingales" (1970)
In my heart I will wait
(continuer)
(continuer)
16/10/2005 - 14:55
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
The Crow On The Cradle
Una ninna nanna contro la guerra interpretata per prima da Judy Collins nel 1962 e 17 anni dopo da Jackson Browne, Graham Nash e David Lindley al concerto No Nukes.
The sheep's in the meadow
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 16/8/2005 - 23:19
×
Music by Martha Coleman or Caroline Kohlsaat (1910s)
Interpretata da Judy Collins in "Bread and Roses" (1976)
e da Joan Baez con la sorella Mimi Farina
Una canzone sullo sciopero delle operaie tessili a Lawrence, Massachusetts, nel 1912.
New Year's Day, 1912, ushered in one of the most historic struggles in the history of the American working-class. On that cold January 1st, the textile workers of Lawrence, Massachusetts, began a nine-week strike which shook the very foundation of the Bay State and had national repercussions.
In its last session, the Massachusetts State Legislature, after tremendous pressure from the workers, had finally passed a law limiting the working hours of children under the age of 18 to 54 hours a week. Needless to say, the huge textile corporations had viciously opposed the law.
As an act of retaliation, the employers cut the working... (continuer)