Poi c'è l’incontro con Raphael Gualazzi?
Mi sono fatto mille problemi prima di decidermi a chiamarlo. Anni fa, ci invitò a casa sua e ci fece ascoltare alcuni brani inediti ed anche noi gli abbiamo fatto ascoltare qualcosa che non avevamo ancora pubblicato. Insomma, ci siamo sempre scambiati bellezza. L’anno scorso venne ospite da noi a San Cesario ed è stato in quel momento che pensai di coinvolgerlo e chiesi ad Enza cosa ne pensasse. Lei mi disse di parlargliene e che sarebbe stato contentissimo. Ci ho ripensato ancora, cosciente anche di tutte le dinamiche che ci sono intorno a lui, con il management, i diritti, ecc. Niente! Lo chiamo, gliene parlo.. e mi rispose dicendo: “mandami il brano perché voglio ascoltarlo”; gli piaceva molto quello che facevo con Enza. Dopo averlo ascoltato mi richiamò: “le storie come quelle di Mohammed vanno raccontate ogni giorno” e mi ringraziò... (Continues)
Questa canzone mi viene da Dario Muci, che considero la più bella voce (non un cantante, ma un uomo che canta) non solo del Salento. Gliel’ho sentita fare una volta, e da allora la melodia e il tema mi hanno ossessionato. Non ricordando il suo, ho scritto un mio testo che dice più o meno le stesse cose in italiano (il suo è in leccese).
L’ho fatta qualche volta nei concerti e ho visto che commuoveva il pubblico quanto me, che mi si spezza la voce ogni volta.
Oggi non riesco più a tenerla per me, e la rendo pubblica qui. È un atto d’amore per i nostri fratelli stranieri oggi in pericolo, come ieri i nostri padri. È un atto di stima per Dario. È un atto di memoria per noi che l’abbiamo persa. Spero sia un atto di speranza per tutti.
Amara terra amara . Grazie alle due nuove e struggenti canzoni di Dario Muci appena pubblicate ho potuto scoprire e ascoltare Mohammed. Il canto è duro come il lavoro e la voce liquida come il sudore, l' arrangiamento per pianoforte è ritmo di campanaccio che incalza ed i suoni i levare un respiro.
Bravo anche Alessio Lega nella sua rivisitazione.
Le magie di Antiwarsongs
Altro ospite è Nabil Salameh in “Ommuammare”…
Quando ho scritto questo brano, Nabil è stata la prima persona a cui ho pensato per cantarlo a due voci perché la sua voce mi riporta al Mediterraneo. Lui canta con una profondità e un intensità che sembra venire dal mare e questa è la cosa che mi interessava di più. Questo brano viene dopo aver letto Frontiera di Alessandro Leogrande, una quasi preghiera ispirata alla tragedia dei tanti, troppi morti nel Mar Mediterraneo. blogfoolk
E’ una poesia di Rocco Cataldi (Parabita LE, 1927 – 2004), poeta dialettale salentino impegnato, con la sua scrittura, a raccontare la verità del mondo degli umili e di quella civiltà rurale a cui lui, figlio di contadini, si è sempre sentito radicato. Dario Muci ha musicato il suo testo, cartolina degli anni d’oro della campagna salentina, volendolo trasformare in una sorta di manifesto politico sull’attuale condizione del lavoro nelle campagne. Il brano è impreziosito dalla voce di Enza Pagliara, cantante, ricercatrice di tradizioni orali, conosciuta in Italia e all’estero come una delle voci più note del canto popolare in Italia
“Questa poesia mi riporta alla mente – dice Muci – l’eccidio di Parabita del 1920 in cui persero la vita quattro contadini: erano scesi in piazza insieme a centinaia di altri lavoratori della terra per ribellarsi contro la riduzione... (Continues)
Talassa
Poi c'è l’incontro con Raphael Gualazzi?
Mi sono fatto mille problemi prima di decidermi a chiamarlo. Anni fa, ci invitò a casa sua e ci fece ascoltare alcuni brani inediti ed anche noi gli abbiamo fatto ascoltare qualcosa che non avevamo ancora pubblicato. Insomma, ci siamo sempre scambiati bellezza. L’anno scorso venne ospite da noi a San Cesario ed è stato in quel momento che pensai di coinvolgerlo e chiesi ad Enza cosa ne pensasse. Lei mi disse di parlargliene e che sarebbe stato contentissimo. Ci ho ripensato ancora, cosciente anche di tutte le dinamiche che ci sono intorno a lui, con il management, i diritti, ecc. Niente! Lo chiamo, gliene parlo.. e mi rispose dicendo: “mandami il brano perché voglio ascoltarlo”; gli piaceva molto quello che facevo con Enza. Dopo averlo ascoltato mi richiamò: “le storie come quelle di Mohammed vanno raccontate ogni giorno” e mi ringraziò... (Continues)