La Vandeana
Settimo Sigillo
Ride la folla ed urla
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envoyé par Io non sto con Oriana 13/1/2009 - 14:24
[cit.]In definitiva (e qui ci rivolgiamo anche a chi ci ha scritto in privato alcuni giorni fa), questo sito intende mantenere una libertà di azione e di spazio che ritiene sinonimo di libertà e di non classificazione; se poi qualcuno avesse dubbi relativi al suo antifascismo, non ha che da scorrere le sue oltre ottomila pagine e farsi un'idea.[end cit.]
un pò incoerente questa piccola parte del discorso; dici che il sito vuole mantenere la libertà e non vuole classificare.. poi dici che il sito è antifascista, quindi è contro un' ideologia, contro un gruppo di persone, in pratica classifica chi ha questo ideale..
ho capito male io? perchè se così fosse tanto meglio..
per quanto riguarda la canzone.. beh.. musicalmente stupenda.. anche se non condivido a pieno le idee dei controrivoluzionari della vandea che si battevano anche per una religione.. però vabbè.. a quel tempo era quasi normale..
un pò incoerente questa piccola parte del discorso; dici che il sito vuole mantenere la libertà e non vuole classificare.. poi dici che il sito è antifascista, quindi è contro un' ideologia, contro un gruppo di persone, in pratica classifica chi ha questo ideale..
ho capito male io? perchè se così fosse tanto meglio..
per quanto riguarda la canzone.. beh.. musicalmente stupenda.. anche se non condivido a pieno le idee dei controrivoluzionari della vandea che si battevano anche per una religione.. però vabbè.. a quel tempo era quasi normale..
Tommaso.88@hotmail.it 20/3/2009 - 21:20
Carissimo Tommaso, prima di tutto un piccolo appunto "tecnico": quando inserici un quoting, non lo fare tra i segni di "maggiore" e "minore": così facendo il quoting non viene visualizzato. Fine della considerazione tecnica.
Quanto all'appunto "ideale" che ci muovi, ti rispondo che dovresti situarti nel particolare contesto di questo sito. Lo potremmo chiamare, così com'è adesso, un contesto "situazionista" nel pieno solco di quanto affermato da Raoul Vaneigem: "Niente è sacro, tutto si può dire".
Quando diciamo che "tutto si può dire", affermiamo una libertà di espressione assoluta, e un diritto alla parola di tutti quanti, anche di chi è radicalmente opposto alle nostre visioni. Non vedo in questo alcuna "incoerenza": il sito mantiene una sua linea irrinunciabile, di fondo, senza per questo rifiutarsi a priori di dare la parola ad altri -sempre che le cose proposte rientrino in senso... (continuer)
Quanto all'appunto "ideale" che ci muovi, ti rispondo che dovresti situarti nel particolare contesto di questo sito. Lo potremmo chiamare, così com'è adesso, un contesto "situazionista" nel pieno solco di quanto affermato da Raoul Vaneigem: "Niente è sacro, tutto si può dire".
Quando diciamo che "tutto si può dire", affermiamo una libertà di espressione assoluta, e un diritto alla parola di tutti quanti, anche di chi è radicalmente opposto alle nostre visioni. Non vedo in questo alcuna "incoerenza": il sito mantiene una sua linea irrinunciabile, di fondo, senza per questo rifiutarsi a priori di dare la parola ad altri -sempre che le cose proposte rientrino in senso... (continuer)
Riccardo Venturi 21/3/2009 - 00:28
Chiedo venia per i segni di maggiore e minore.. non sapevo che facendoli spariva il testo..
comunque non era mio intento muovere accuse verso nessuno (se è questo quello che hai pensato) ma era soltanto una richiesta di chiarimento verso un punto che volevo comprendere meglio.. sono pienamente soddisfatto per la risposta.
L'unica cosa che non mi va giù è la frase di Roland Barthes.. ma vabè.. idee differenti.. basta che ci sia rispetto reciproco..
saluti
comunque non era mio intento muovere accuse verso nessuno (se è questo quello che hai pensato) ma era soltanto una richiesta di chiarimento verso un punto che volevo comprendere meglio.. sono pienamente soddisfatto per la risposta.
L'unica cosa che non mi va giù è la frase di Roland Barthes.. ma vabè.. idee differenti.. basta che ci sia rispetto reciproco..
saluti
Tommaso Di Michele 22/3/2009 - 02:59
Un chiarimento opportuno sulla frase di Roland Barthes, che così come la ho riportata è decisamente astratta dal suo contesto. Si tratta di un'affermazione tratta dalla "Lezione" (trad. italiana: Einaudi, 1976), vale a dire dalla prolusione che lo stesso Barthes, pochi anni prima di morire tragicamente per un banale incidente domestico, pronunciò in occasione della sua investitura all'Académie Française. Barthes, in quel contesto, si riferiva alla "lingua", vale a dire alle strutture psicologiche interne del linguaggio. Affermò che la lingua sarebbe "fascista", in quanto, con il suo sistema di convenzioni fissate arbitrariamente non "impedirebbe di dire", ma obbligherebbe a dire (e qui il riferimento era chiaro e più preciso al francese, coi suoi obblighi di "clarté" di derivazione port-royaliana). Si tratta quindi di un'affermazione di puro stampo semiologico e da studioso del linguaggio, che può senz'altro essere estesa ad altri campi ma sempre situandola nel suo contesto originale.
Riccardo Venturi 22/3/2009 - 11:37
Chanson italienne - La Vandeana – Settimo Sigillo
Je l'ai traduite cette chanson ni parce que je la trouve belle, ni parce que j'y étais contraint. Je l'ai traduite car je pense réellement que certains délires méritent d'être connus. Il ne sert à rien de les ignorer, ni de les dissimuler. Il ne sert à rien de taire l'existence de l'Opus Dei ou la remontée massive du fascisme. Bien au contraire, il y a intérêt à savoir et à connaître les divers aspects – y compris la propagande – de la droite et de ses diverses postures – qu'elles se camouflent sous le nom de libéralisme ou s'affirment plus nettement.
Je l'ai traduite cette chanson aussi pour pouvoir la commenter et remettre certaines pendules à l'heure. Et notamment de redonner à la révolution française son sens historique, car en Italie (et pas seulement), depuis le Ventennio et même auparavant, cette révolution est déconsidérée. Cette... (continuer)
Je l'ai traduite cette chanson ni parce que je la trouve belle, ni parce que j'y étais contraint. Je l'ai traduite car je pense réellement que certains délires méritent d'être connus. Il ne sert à rien de les ignorer, ni de les dissimuler. Il ne sert à rien de taire l'existence de l'Opus Dei ou la remontée massive du fascisme. Bien au contraire, il y a intérêt à savoir et à connaître les divers aspects – y compris la propagande – de la droite et de ses diverses postures – qu'elles se camouflent sous le nom de libéralisme ou s'affirment plus nettement.
Je l'ai traduite cette chanson aussi pour pouvoir la commenter et remettre certaines pendules à l'heure. Et notamment de redonner à la révolution française son sens historique, car en Italie (et pas seulement), depuis le Ventennio et même auparavant, cette révolution est déconsidérée. Cette... (continuer)
LA VENDÉENNE
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envoyé par Marco Valdo M.I. 22/3/2009 - 17:48
Ecco di sopra la vulgata filorivoluzionaria...
(Don Curzio )
(Don Curzio )
Don Curzio caro, qui non si tratta né di "vulgata" (ché qui siamo peraltro ben lontani dalle bibbie, come ben sai) né di "filo-qualcosa". Qui siamo semplicemente nel campo delle opinioni. E come ospitiamo la canzone controrivoluzionaria, così ospitiamo altrettanto volentieri il commento rivoluzionario. Spero che la cosa sia oltremodo chiara e che vada bene a tutti quanti. Saluti! [RV]
Splendida musica, ma deriva da uno sceneggiato francese degli anni '60 (tutt'altro che vandeana, come origine), "Les Compagnons de Jehu", ambientato in epoca bonapartista. Per inciso, bellissimo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Galvano 1/10/2014 - 21:42
Scusate. Aggiungo, perchè non me lo ricordavo proprio (ma Wikipedia aiuta...) che il titolo italiano era "I banditi del Re", e che la fonte era un romanzo - tanto per cambiare - di Alexandre Dumas père, che rivoluzionario nei fatti e nella vicenda personale, nei romanzi è pressoché sempre realista. Qui la storia si svolge qualche anno dopo la feroce repressione della Vandea, in epoca Direttorio, e mette in scena anche Napoleone Bonaparte. Il testo, quando dice "l'oro che noi rubiamo con onore" si riferisce proprio all'opera sopra citata: Les Compagnons de Jehu - nome di riferimento biblico ad un re che ne detronizza un altro, o a un profeta minore - derubano solo l'oro de la Republique, senza svaligiare altri viaggiatori delle diligenze che assaltano.
Galvano 3/10/2014 - 15:30
Ma chi l'ha postato sto testo? Non c'è una parola giusta!
Europa al posto di Francia? 'Dell'ascia'?
Senza parole...
Europa al posto di Francia? 'Dell'ascia'?
Senza parole...
Andrea 4/4/2019 - 20:50
E invece di parole potresti averne...
Se è sbagliato come dici, contribuisci tu quello giusto...
Ci sono ormai (quasi quasi) 30.000 canzoni su questo sito, permetterai eventualmente qualche errore?!?
Sono pure passati 10 anni dall'inserimento...
Andrea, ma che vuoi?!?
Se è sbagliato come dici, contribuisci tu quello giusto...
Ci sono ormai (quasi quasi) 30.000 canzoni su questo sito, permetterai eventualmente qualche errore?!?
Sono pure passati 10 anni dall'inserimento...
Andrea, ma che vuoi?!?
B.B. 5/4/2019 - 00:30
si sa quando è stata scritta? chiedo perché molti contatti anglofoni (wikipedia inclusa) le attribuiscono origini antiche (o comunque, non recenti)
TheFlagandAnthemGuy 16/8/2019 - 21:16
Sentite congratulazioni al troll che ha caricato questo testo su questo portale. Letteralmente una delle canzoni più reazionarie mai scritte, che implica l’avversità a ogni forma di progresso attraverso la metafora dell’antigiacobinismo.
Carissimo Sal, non possiamo altro che rimandarti a quanto espresso (e spiegato) proprio oggi nei commenti alla canzone Retour à Budapest e -perché no- anche alle discussioni sulle pagine dedicate a canzoni come Il poeta, La Savoiarda o Il mercenario di Lucera. Ti vorremmo però specificare soltanto che il contributore, a suo tempo, di questa canzone non è affatto un “troll”, ma uno dei nostri più antichi collaboratori, Io Non Sto Con Oriana, o INSCO. Il quale, ti assicuriamo, di tutto può essere tacciato fuorché di simpatie neofasciste o roba del genere. Cordiali saluti.
CCG/AWS Staff 30/8/2023 - 21:07
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Un altro inserimento che, sicuramente, non tarderà a rivelarsi controverso e, sicuramente, da "prendere con le molle"; ma proposto da una persona la quale, oltre ad essere conosciuta personalmente e "al di sopra di ogni sospetto" quanto a simpatie destrorse, motiva il suo contributo con parole intelligenti e storicamente esatte (la rivolta di Vandea come rivolta contro la coscrizione obbligatoria rivoluzionaria, in primis). La rivolta di Vandea era del resto già presente in questo sito con un antico canto eseguito da un gruppo lontanissimo dalla destra, i Tri Yann: Vive la République, Vive la Liberté. Un altro segno che questo sito, pur tenendo fede ai suoi princìpi di base, non intende e non intenderà mai turarsi il naso e schierarsi sempre e comunque da una sola parte; a meno di non accogliere (o togliere) canti fondamentali come ad esempio Canto dei coscritti,... (continuer)