[XIX° secolo]
Una canzone di origine scozzese che poi fu assorbita nella tradizione americana, tanto che John Jacob Niles (1892-1980), compositore, straordinario cantante e musicista e ricercatore folklorico del Kentucky la rivendicava quasi come sua, comunque della tradizione dei monti Appalachi.
In effetti il brano compare nelle ricerche che l'inglese Cecil Sharp (1859-1924), il padre del folk revival in Gran Bretagna dei primissimi decenni del 900, condusse in North Carolina, ma in seguito fu Alan Lomax a riportare correttamente il brano in Scozia, sulle rive del Clyde, peraltro espressamente citato nella versione di certo più vicina all'originale.
Propongo la canzone perchè intanto è possibile che racconti di un amato partito per la guerra o costretto all'emigrazione. In secondo luogo, nella splendida versione di Nina Simone (a cominciare da "Nina Simone at Town Hall" del 1959), questo... (Continues)
But Black is the colour of my true love's hair. (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/12/31 - 23:17
Si narra che le strofe originali di questa canzone siano state scritte dal bandito e musicista gypsy scozzese Jamie Macpherson (o James MacPherson) poco prima di essere impiccato. “MacPherson's Lament”, o “M'Pherson's Rant”, era già uno standard popolare quando nel 1788 il grande poeta Robert Burns ne riscrisse i versi reintitolandola “M'Pherson's Farewell” ma conservando la melodia originaria, anch’essa composta dall’autore e protagonista di questa che è ancora oggi – insieme a Johnny Faa, or The Gypsy Laddie di cui, non a caso, condivide la tematica di fondo - una delle ballate scozzesi più famose.
Del “Lamento di MacPherson” esistono innumerevoli versioni e moltissimi sono gli artisti ad averla nel proprio repertorio. Difficile stabilire chi l’abbia incisa per primo. Io l’ho attribuita arbitrariamente ad Hamish Imlach, ma avrei potuto anche assegnarla... (Continues)
Farewell, ye dungeons dark and strong, farewell, farewell to thee (Continues)
“sae” = so
“gaed” = went
“rant” = play a lively tune
“dauntonly o dauntingly” = overcome
“rantinly o rantingly” = merrily
“wantonly o wantingly” = adverb version of "want"
Qui la figura di MacPherson non è chiaramente individuata come personaggio negativo, anzi c’è un che di eroico, quasi romantico, nel suo Addio alla buia prigionia. La storia è ridotta alle sole strofe riguardanti l’ultimo atto presso la forca: le ultime parole di Jamie, la rottura del violino e l’inganno perpetrato dai nemici.
tratto da Terre celtiche
Rispetto alla versione precedente si aggiungono un paio di aneddoti: siccome Jamie era reputato essere un ottimo spadaccino, è stato catturato solo con l’inganno di una donna, che lo ha attirato sotto il suo balcone, per gettargli addosso una spessa coperta impedendogli così di sguainare la spada contro i suoi aggressori. Si fa inoltre riferimento a un Lord di Grant, appartenente al clan Grant molto potente della contea di Inverness, che sembra abbia cercato di proteggere Jamie
Lord Alexander Duff signore di Braco fu il suo mortale nemico che lo catturò una volta a Keith durante la fiera di S Rufus; riuscito a sfuggire alla prigionia, Jamie venne ricatturato e portato con una grossa scorta armata alla prigione di Banff.
Macpherson e tre dei suoi uomini furono processati a Banff dallo sceriffo Nicholas Dunbar (chiaramente un caro amico di Duff) e condannati all’impiccagione con la generica accusa di essere non solo ladri ma anche “egyptians and vagabonds” [zingari e vagabondi]. Nell’atto di condanna, ancora conservato, tra le accuse riconosciute meritorie di condanna c’erano anche quelle di: parlare una lingua straniera, passare le notti a cantare, ballare e fare sesso (il terme utilizzato è “debauchery” ossia comportamento vizioso, dissolutezza).
per approfondimento in Terre celtiche
Old Blind Dogs live California WorldFest 2009. Per sentire il tipico accento scozzese: sul palco sono solo in quattro ma ci mettono l’anima, lo strumentale finale (lungo quasi come la parte cantata) è da mozzafiato con il duetto cornamusa-violino e irish-bouzouki+percussioni
[1961]
Parole e musica tradizionali, con aggiunte di Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese.
Si tratta di una versione di una canzone tradizionale inglese nota con i titoli di “The Soldier’s Prayer” o “The Soldier and The Sailor”, esistente in innumerevoli versioni – e anche parodie “da caserma” o “da trincea” – riscontrabili sul solito, ottimo Mudcat Café. Penso soprattutto a quelle di Hamish Imlach e di Mike Seeger, ma anche a quella musicata da Benjamin Britten.
Ho scelto però la versione di Kelly intanto per introdurre l’autore nelle CCG/AWS e poi perché è parecchio interpolata, attualizzata e personale, con riferimenti non solo al nazionalismo irlandese (nelle citate figure di John Dillon e Charles Stewart Parnell, il riformatore agrario) ma addirittura con una strofa, sicuramente aggiunta negli anni 90, in cui l’autore... (Continues)
Well, a soldier and a sailor was a-walking one day. (Continues)
“To the tune of a Kentucky song about The Cuckoo, one of the widest-spread folk songs, also very well known in Britain, Ewan MacColl put some words about a different bird as a symbol of peace.”
(MySongBook)
[1963]
Album "Judy Collins #3"
Scritta da Shel Silverstein e Jim Friedman.
In una canzone, tutta la storia dell'emancipazione dei neri d'America.
Proposta anche dai musicisti scozzesi Iain MacKintosh e Hamish Imlach che aggiunsero un'ultima strofa dedicata all'analoga, vincente lotta dei neri contro il regime dell'apartheid in Sudafrica.
"People in England who opposed the Boer War were called 'Little Englanders' by the press (because they preferred a 'Little England' to a 'Great Britain'). This was reconstructed from a fragment of one of their songs"
(Nota attribuita all'autore tratta da: Henry's Songbook)
Una canzone di origine scozzese che poi fu assorbita nella tradizione americana, tanto che John Jacob Niles (1892-1980), compositore, straordinario cantante e musicista e ricercatore folklorico del Kentucky la rivendicava quasi come sua, comunque della tradizione dei monti Appalachi.
In effetti il brano compare nelle ricerche che l'inglese Cecil Sharp (1859-1924), il padre del folk revival in Gran Bretagna dei primissimi decenni del 900, condusse in North Carolina, ma in seguito fu Alan Lomax a riportare correttamente il brano in Scozia, sulle rive del Clyde, peraltro espressamente citato nella versione di certo più vicina all'originale.
Propongo la canzone perchè intanto è possibile che racconti di un amato partito per la guerra o costretto all'emigrazione. In secondo luogo, nella splendida versione di Nina Simone (a cominciare da "Nina Simone at Town Hall" del 1959), questo... (Continues)