non servono commenti per descrivere il contenuto di questo discorso. sono parole che risuonano ancora forti nell'aria, parole di ferro, parole di speranza.. oggi il razzismo è ancora vivo, ma grazie al coraggio di alcune persone molte barriere sono state spezzate..
“Sono onorato di aderire con voi a quella che passerà alla storia come la più grande dimostrazione di libertà della nostra nazione. (Continues)
Cinquant’anni fa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione “for jobs and freedom” – per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti , leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: “Ho un sogno…” Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo... (Continues)
ALZATI MARTIN
A 60 anni dal discorso di Martin Luther King vi ricordo il libro per ragazzi di Roberto Piumini pubblicato nel 2018 da Solferino con le illustrazioni di Paolo D'Altan dal titolo "Alzati Martin". Scritto in ottave come fosse un blues.
Ho trovato alcune strofe e ve le riporto
"Lettore, io ti voglio raccontare,
nero su bianco, una nuova storia,
su bianco e nero, oltre a ragionare,
è bene che ci sia buona memoria,
perché chi vive senza ricordare,
vive una vita cieca e senza gloria.
Se tu sei pronto anch'io sono pronto
e qui comincia il mio lungo racconto"
......
‘E’ un ragazzo, in quella bella età
In cui c’è entusiasmo e irruenza,
una passione per la libertà
che si trasforma in onnipotenza:
e misero il ragazzo che non l’ha,
e invecchia, da ragazzo, per prudenza.
Sian benedetti i sogni dei ragazzi,
anche se sono, o sembrano, pazzi.’
[1970]
Composizione jazz in nove movimenti scritta da Calvin “Cal” Massey (1928-1972), trombettista e compositore afroamericano
1 - Prayer (4:01)
2 - (Hey God-damn-it) Things Have Got to Change (7:10)
3 - Man at Peace in Algiers (for Eldridge Cleaver) (5:12)
4 - The Black Saint (for Malcolm X) (3:56)
5 - The Peaceful Warrior (for Martin Luther King, Jr.) (5:31)
6 - The Damned Don’t Cry (for Huey P. Newton) (4:50)
7 - Reminiscing About Dear John (for John Coltrane) (2:14)
8 - Babylon (2:00)
9 - Back to Africa (for Marcus Garvey) (6:21)
Cal Massey è oggi sconosciuto ai più, anche perchè morì giovane – un infarto, a 43 anni – nel pieno della sua migliore stagione artistica. Inoltre – com'è chiaro da questa sua composizione – fu molto vicino ai movimenti radicali e in particolare alle Black Panthers e per questo fu blacklisted (anzi, “whitelisted”) dal mondo della produzione musicale,... (Continues)
Il testo è preso da questo sito, dove il celebre discorso di King può essere anche visto e ascoltato.
Qui il discorso in un remix ad opera del collettivo Funk Tabla: www.funketabla.com