Complimenti al traduttore! Ha fatto veramente un buon lavoro se come dice è alle prime armi con la lingua... Io ho corretto un po' di cose ma per altre, che non sono riuscita neanche a trovare nel vocabolario, non sono neanch'io tanto sicura. Tipo questo "mahala", la prima volta sembra che sia il "quartiere" (e tornerebbe visto che dice: "dietro di lei bisbiglia il quartiere") ma la seconda dovrebbe venire dal verbo "mahnuti" che vuo dire "agitare" ma che di solito è unito a "rukom" per dire "fare un gesto con la mano per salutare". In questo caso invece sembra che sia "agitarsi dietro a lui" ma non ne sono sicura. Comunque spero di essere stata d'aiuto. E complimenti ancora a Marco! Per qualsiasi dubbio o domanda sono a sua disposizione ;-)
BELLA ALMA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia 1/10/2007 - 15:00
Monia, "mahala" vuol dire effettivamente "quartiere" (anzi meglio. "sobborgo"), ma in rumeno. Non so come mai si trovi in questa canzone, forse per...pan-balcanicismo? Saluti cari e beati voi, RV.
Riccardo Venturi 1/10/2007 - 20:26
Ciao Riccardo, non so se la parola viene dal rumeno, comunque la riporta il dizionario e l'ho anche recentemente trovata proprio a Sarajevo... non so! Un abbraccio, M.
(Monia)
(Monia)
Ciao Monia, in realtà ti dico che la parola è di origine turca e quindi non deve affatto stupire di trovarla sia in Romania che a Sarajevo. A tale riguardo, pure il nome "Sarajevo" è di origine turca (da Saray "palazzo reale, reggia, governatorato" - che poi sarebbe il nostro "Serraglio" e che si ritrova persino nel nome della squadra di calcio del Galatasaray-, unito al suffisso possessivo slavo -evo). Insomma, siamo qui nel campo dei cosiddetti panbalcanismi di origine perlopiù turca, diffusisi ovviamente con l'Impero Ottomano. Saluti! [RV]
Complimenti per le traduzioni
Io sono nato nell' ex Yugoslavija in Croazia
E vivo da decenni oramai in Italia
Le canzoni bosniache hanno sempre parecchi termini di origine turca soprattutto zabranjeni pusenje li usa spesso e volentieri ..
Se mai vi capitasse di poterli vedere dal vivo meritano veramente x la loro energia e grande bravura di tutti..
Nelle traduzioni molto valide quasi perfette
Posso confermare che Mahala è una parte della città nel primo caso.. quindi un quartiere nella seconda parte è un saluto agirare la mano x salutare ma trovo piu giusto dire salutare che agitare.. ka daljinama significa verso lontano no da.. ed infine nelle due traduzioni in italiano in una druga mog è tradotta come mio compagno nell altra amico.. compagno è giusto.. spero di essere stato in qualche modo utile.. buona vita a tutti
Elvis
Io sono nato nell' ex Yugoslavija in Croazia
E vivo da decenni oramai in Italia
Le canzoni bosniache hanno sempre parecchi termini di origine turca soprattutto zabranjeni pusenje li usa spesso e volentieri ..
Se mai vi capitasse di poterli vedere dal vivo meritano veramente x la loro energia e grande bravura di tutti..
Nelle traduzioni molto valide quasi perfette
Posso confermare che Mahala è una parte della città nel primo caso.. quindi un quartiere nella seconda parte è un saluto agirare la mano x salutare ma trovo piu giusto dire salutare che agitare.. ka daljinama significa verso lontano no da.. ed infine nelle due traduzioni in italiano in una druga mog è tradotta come mio compagno nell altra amico.. compagno è giusto.. spero di essere stato in qualche modo utile.. buona vita a tutti
Elvis
Elvis 31/5/2021 - 09:01
Mahala dovrebbe essere termine di origine turca, nel gergo sarajevese è quartiere come dimensione quasi domestica, il vicinato. Almeno così l'ho imparato da Dževad Karahasan, in "Sarajevo Exodus of a city"
Morands 3/8/2024 - 01:06
Tri ratna havera
[1997]
Album: Ja nisam odavle
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa quanto bene ma perlomeno capace di rendere l’idea di questa storia. Una storia, probabilmente, di tantissimi nella Sarajevo in guerra e sotto assedio: tri ratna havera, appunto.
Della vicenda narrata della canzone è forse bene fare una sorta di riassunto esplicativo; ma ancor prima, bisognerebbe soffermarsi sul titolo tradotto, forse sbrigativamente, “tre amici in guerra”. Le traduzioni, di solito, funzionano assai poco; da una traduzione, ad esempio, non può risultare come mai –ad esempio- non sia stato utilizzato... (continuer)
Album: Ja nisam odavle
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa quanto bene ma perlomeno capace di rendere l’idea di questa storia. Una storia, probabilmente, di tantissimi nella Sarajevo in guerra e sotto assedio: tri ratna havera, appunto.
Della vicenda narrata della canzone è forse bene fare una sorta di riassunto esplicativo; ma ancor prima, bisognerebbe soffermarsi sul titolo tradotto, forse sbrigativamente, “tre amici in guerra”. Le traduzioni, di solito, funzionano assai poco; da una traduzione, ad esempio, non può risultare come mai –ad esempio- non sia stato utilizzato... (continuer)
Noć pred gašenje Olimpijskoga plamena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Anto Simic 26/7/2011 - 19:19
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Piacenza/Firenze, 19/20 settembre 2016
TRE AMICI IN GUERRA
(continuer)
(continuer)
La traduzione ora c'è; spero sia stata fatta bene, ma...feci quod potui. Un saluto a Marko sia pure dopo anni.
Riccardo Venturi 20/9/2016 - 20:53
A proposito del "capo del corteo nuziale", non è un riferimento generico:
«Il primo marzo [1992], secondo giorno di referendum, la quiete di una Sarajevo insolitamente calda di sole fu squassata da alcuni spari esplosi da una Golf bianca contro il corteo in centro di un matrimonio ortodosso. Venne ucciso Nikola Gardović, il padre dello sposo, serbo, furono feriti due invitati. I testimoni oculari indicarono Ramiz Delalić detto Ćelo»
«Il primo marzo [1992], secondo giorno di referendum, la quiete di una Sarajevo insolitamente calda di sole fu squassata da alcuni spari esplosi da una Golf bianca contro il corteo in centro di un matrimonio ortodosso. Venne ucciso Nikola Gardović, il padre dello sposo, serbo, furono feriti due invitati. I testimoni oculari indicarono Ramiz Delalić detto Ćelo»
Morands 3/2/2024 - 01:25
Agregat
(2006)
Album: Hodi Da Ti Čiko Nešto Da
Vorrei segnalare Agregat, una canzone (del 2006) che riporta all'assedio di Sarajevo e alla forma più alta di resistenza, quella dei civili che non abbandonano la loro città e l'idea di stare insieme e reagire insieme.
Quando un colpo di artiglieria priva il condominio di Fuada Midžića 19 dell'energia elettrica, gli abitanti si organizzano per allestire un generatore.
Via Fuada Midžića (ora via Asim Ferhatovića, nel quartiere di Koševo) prendeva il nome da un partigiano ed è lì che si formarono gli Zabranjeno Pušenje, come riporta il loro sito web. Se non interpreto male, la canzone potrebbe riferirsi anche agli stessi musicisti del gruppo che rimasero a Sarajevo assediata
Album: Hodi Da Ti Čiko Nešto Da
Vorrei segnalare Agregat, una canzone (del 2006) che riporta all'assedio di Sarajevo e alla forma più alta di resistenza, quella dei civili che non abbandonano la loro città e l'idea di stare insieme e reagire insieme.
Quando un colpo di artiglieria priva il condominio di Fuada Midžića 19 dell'energia elettrica, gli abitanti si organizzano per allestire un generatore.
Via Fuada Midžića (ora via Asim Ferhatovića, nel quartiere di Koševo) prendeva il nome da un partigiano ed è lì che si formarono gli Zabranjeno Pušenje, come riporta il loro sito web. Se non interpreto male, la canzone potrebbe riferirsi anche agli stessi musicisti del gruppo che rimasero a Sarajevo assediata
Fuada Midžića 19, zgrada k'o i druge
(continuer)
(continuer)
envoyé par Morands 4/1/2024 - 00:43
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Boško i Admira
2013
Radovi na cesti
Radovi na cesti
Davno je to bilo, u zemlji koje nema više
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQUijote82 29/3/2014 - 17:41
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90, Ponts
Piacenza, 19 settembre 2016 10:56
BOŠKO E ADMIRA
(continuer)
(continuer)
Bellissima canzone di un gruppo che (difficoltà linguistiche a parte) ha tanti pezzi belli, tutti attraversati da un senso di libertà e ribellione ai diktat dei nazionalisti
Mor 9/9/2023 - 19:42
Kanjon Drine
Album: Male priče o velikoj ljubavi (1989)
Il nome del gruppo significa "Vietato fumare"...e, da fumatore incallito, non conoscendo colpevolmente la band dove suona anche Kusturica, mi erano presi gli sturbi (per quel che mi riguarda, le CCG sono territorio libero dalle fregole salutistiche e dalle crociate antitabacco, e lo resteranno). Faccio debita ammenda, con una sorpresa. Grazie a Monia per averla inviata.
La canzone, si noti bene, è del 1989. Due anni prima dell'inizio delle guerre jugoslave (1991). Ma la situazione è già quella, e la previsione del vecchio camionista...si avvererà anche in peggio. [RV]
Il nome del gruppo significa "Vietato fumare"...e, da fumatore incallito, non conoscendo colpevolmente la band dove suona anche Kusturica, mi erano presi gli sturbi (per quel che mi riguarda, le CCG sono territorio libero dalle fregole salutistiche e dalle crociate antitabacco, e lo resteranno). Faccio debita ammenda, con una sorpresa. Grazie a Monia per averla inviata.
La canzone, si noti bene, è del 1989. Due anni prima dell'inizio delle guerre jugoslave (1991). Ma la situazione è già quella, e la previsione del vecchio camionista...si avvererà anche in peggio. [RV]
Kanjon Drine je ispred nas,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia 15/8/2006 - 14:46
LE GOLE DELLA DRINA
(continuer)
(continuer)
Si tratta della favolosa No Smoking Orchestra, nella quale suona il basso occasionalmente anche il regista Emir Kusturica. Per tranquillizzare Riccardo: credo proprio che il nome "Vietato Fumare" sia ironico... come dimostra questo ritratto del regista di Underground:
(Lorenzo)
(Lorenzo)
Ma toh, Emir Kusturica! Mi fa piacere ritrovarcelo, davvero. Sono comunque tranquillissimo, anche se mi sono...lanciato in una traduzione dal croato che sto rivedendo di continuo (note comprese) alla luce di vari siti, dato che già avevo preso un bel paio di cantonate. Forse sarà meglio che ci rimetta le mani la Monia, giuro che non volevo "rubarle il mestiere"! :-PPP [RV]
Se c'era ancora qualche dubbio sulla lotta antitabagista del gruppo:
La banda è un gruppo di amiconi: si chiameranno "Vietato Fumare" ma fumano come camini, il vento tiepido arroventa le sigarette accese, ne risucchia frammenti luminosi prima che la cicca voli nel buio come una cometa.
[...]
Ma come fa, gli chiedi [a Emir Kusturica], a far concerti d'allegria nel mezzo di una tragedia simile? Kusta si illumina: "Ma questo è tipico dell'anima slava! Il nostro materiale umano è pieno di durezza e vitalità insieme. C'è un fondo di humour nero in noi. Io stesso sono profondamente convinto che anche il momento più tragico della nostra vita contiene il suo opposto: un nucleo di commedia. Scoprirlo è un modo per reagire agli eventi. Per questo faccio rock, per questo ho ripreso la chitarra bassa. È un modo come un altro per denunciare certe razionalita posticcia che vede tutto il nero da una... (continuer)
La banda è un gruppo di amiconi: si chiameranno "Vietato Fumare" ma fumano come camini, il vento tiepido arroventa le sigarette accese, ne risucchia frammenti luminosi prima che la cicca voli nel buio come una cometa.
[...]
Ma come fa, gli chiedi [a Emir Kusturica], a far concerti d'allegria nel mezzo di una tragedia simile? Kusta si illumina: "Ma questo è tipico dell'anima slava! Il nostro materiale umano è pieno di durezza e vitalità insieme. C'è un fondo di humour nero in noi. Io stesso sono profondamente convinto che anche il momento più tragico della nostra vita contiene il suo opposto: un nucleo di commedia. Scoprirlo è un modo per reagire agli eventi. Per questo faccio rock, per questo ho ripreso la chitarra bassa. È un modo come un altro per denunciare certe razionalita posticcia che vede tutto il nero da una... (continuer)
Lorenzo 21/8/2006 - 10:45
note alla traduzione
Ecco la mia versione italiana, praticamente uguale a quella di Riccardo con solo qualche correzione (che spero di avere azzeccato). Stilisticamente, ho preferito sostituire “incazzato” con arrabbiato perché il sentimento prevalente del camionista è la tristezza perché già presagisce che presto ariverà la guerra. Qui effettivamente sono sicura che la traduzione sia “più triste che arrabbiato” :-) Di qui anche la sostituzione “della nuova primavera” al posto di “di una nuova primavera” per marcare che proprio la primavera, quella seguente, sarebbe scoppiata la guerra.
Per il resto, confermo che nelle isole Brioni c'è e come un parco naturale, con una zona safari dove tra gnu e pavoni figurano anche molte zebre!!!
comunque, Riccardo sei troppo bravo, te si che mi ruberesti il lavoro!!!
Ecco la mia versione italiana, praticamente uguale a quella di Riccardo con solo qualche correzione (che spero di avere azzeccato). Stilisticamente, ho preferito sostituire “incazzato” con arrabbiato perché il sentimento prevalente del camionista è la tristezza perché già presagisce che presto ariverà la guerra. Qui effettivamente sono sicura che la traduzione sia “più triste che arrabbiato” :-) Di qui anche la sostituzione “della nuova primavera” al posto di “di una nuova primavera” per marcare che proprio la primavera, quella seguente, sarebbe scoppiata la guerra.
Per il resto, confermo che nelle isole Brioni c'è e come un parco naturale, con una zona safari dove tra gnu e pavoni figurano anche molte zebre!!!
comunque, Riccardo sei troppo bravo, te si che mi ruberesti il lavoro!!!
Non ci penso nemmeno a rubarti il lavoro, a me lavorà' fa schifo! :-PPP E poi comunque a fare 'sta traduzione ci ho bestemmiato come un turco, DA I' CROATO 'E 'UN NE FO PIU'!!!!! Tutt'a téne! :-PP [RV]
LE GOLE DELLA DRINA
(continuer)
(continuer)
envoyé par monia 25/8/2006 - 18:24
Ciao! Mi chiamo Mario, vivo a Torino sono appassionato di ogni angolo della ex-Yugoslavia (dove sono già stato 4 volte dal 1996), e ho scoperto i Zabranjeno Pušenje grazie a un viaggio recente e alla vostra bellissima traduzione di Kanjon Drine
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, Fildžan viška, che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.
Mi aiutereste molto se mi aiutaste a "ripulire" la traduzione dal serbo-croato-bosniaco (lo mastico appena e ho usato in larga parte un traduttore online ... dati i numerosi giochi di parole e i riferimenti... (continuer)
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, Fildžan viška, che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.
Mi aiutereste molto se mi aiutaste a "ripulire" la traduzione dal serbo-croato-bosniaco (lo mastico appena e ho usato in larga parte un traduttore online ... dati i numerosi giochi di parole e i riferimenti... (continuer)
Gran canzone, un unico appunto..
non è certo la "piatta Romania" che sta vicino al canyon della Drina. Ma la Romanija, regione bellissima e selvaggia della Bosnia orientale..per nulla piatta (ve lo dico perchè me la sono sudata in bicicletta).
Un abbraccio!
pippo
non è certo la "piatta Romania" che sta vicino al canyon della Drina. Ma la Romanija, regione bellissima e selvaggia della Bosnia orientale..per nulla piatta (ve lo dico perchè me la sono sudata in bicicletta).
Un abbraccio!
pippo
Pippo 28/11/2013 - 18:39
Ottimo appunto, Pippo, e correggo immediatamente la traduzione mettendoci anche un bel link al tuo commento. Eppure dovevo saperlo che la "Romania" (la nazione, dico), in serbocroato si dice "Rumunija", non "Romanija"; ma come a ogni poeta gli manca un verso, a ogni traduttore gli scappa una cavolata. Grazie per l'intervento!
Riccardo Venturi 29/11/2013 - 01:07
Ravna Romanija è sia un villaggio nella regione appunto della Romanija, sia un riferimento al fatto che l'effettivo monte Romanija è praticamente un altipiano che visto dalla lunga distanza appare piatto. Spero di esser stato d'aiuto :)
Marco 18/3/2019 - 08:15
Dan Republike
(1987)
Il Giorno della repubblica era nella Jugoslavia socialista, assieme al 1° maggio e all'anno nuovo, la festività più importante: cadeva il 29 novembre, durava due giorni (29 e 30), ma solitamente si faceva ponte, così da avere praticamente 4 o 5 giorni di scuole e fabbriche chiuse: un ottimo momento per gite varie, e visite a parenti lontani, con conseguenti banchetti e bevute...
Negli anni '80, col PC sempre più debole e i movimenti nazionalisti in rivalsa, questa festa perde di significato e anzi inizia a venire criticata da più parti, perché non conforme allo spirito dei tempi: Slovenia e Croazia già nel 1989 la aboliscono come festività di stato.
In questa canzone del 1987 gli Zabranjeno Pušenje sottolineano sia la perdita del suo significato che la difficile situazione economica e politica nel paese. La sua pubblicazione fu pertanto accompagnata da forti critiche, e da una parziale censura che li costrinse a modificare alcune strofe.
Il Giorno della repubblica era nella Jugoslavia socialista, assieme al 1° maggio e all'anno nuovo, la festività più importante: cadeva il 29 novembre, durava due giorni (29 e 30), ma solitamente si faceva ponte, così da avere praticamente 4 o 5 giorni di scuole e fabbriche chiuse: un ottimo momento per gite varie, e visite a parenti lontani, con conseguenti banchetti e bevute...
Negli anni '80, col PC sempre più debole e i movimenti nazionalisti in rivalsa, questa festa perde di significato e anzi inizia a venire criticata da più parti, perché non conforme allo spirito dei tempi: Slovenia e Croazia già nel 1989 la aboliscono come festività di stato.
In questa canzone del 1987 gli Zabranjeno Pušenje sottolineano sia la perdita del suo significato che la difficile situazione economica e politica nel paese. La sua pubblicazione fu pertanto accompagnata da forti critiche, e da una parziale censura che li costrinse a modificare alcune strofe.
Danas je Dan Republike
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 27/8/2010 - 11:52
Nella cultura popolare jugoslava può essere forse paragonata a Mina, per rendere l'idea del tipo di successo e del ruolo nell'immaginario collettivo.
IL GIORNO DELLA REPUBBLICA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 27/8/2010 - 12:04
proprio oggi, Dan Republike, il generale croato Slobodan Praljak (responsabile della distruzione di Mostar) si uccide avvelenandosi al tribunale dell'Aia.
Lo humour nero balcanico non manca di citare l'inizio di questa canzone:
Lo humour nero balcanico non manca di citare l'inizio di questa canzone:
Oggi è la festa della repubblica
E il vecchio ha bevuto un po'
E il vecchio ha bevuto un po'
Pippo 29/11/2017 - 17:42
Il problema è che 'sti vecchiacci, la bevutina se la fanno sempre dopo. Se la fossero fatta prima...
Riccardo Venturi 29/11/2017 - 18:13
Neprijatelj
[2013]
Testo e musica / Lyrics and music / Tekst i muzika:
Zabranjeno Pušenje
Album: Radovi na cesti
Un album recente degli Zabranjeno Pušenje, questo Radovi na cesti del 2013. “Lavori in corso”, questo più o meno significherebbe il titolo originale dell'album, che però in serbocroato significa piuttosto “Lavori sulla strada”: la copertina dell'album, con due street workers al lavoro, chiarisce meglio la squisita ambiguita dell'espressione. Il “puttanaio” balcanico non è certamente terminato con gli accordi di Dayton del 1995, così come certamente non era iniziato nel 1991 con la dissoluzione della Jugoslavia, o nel 1992 con la guerra civile in Bosnia. Tutto è ancora bello là, pronto a riesplodere in due minuti; per questo, ancora nel 2013, occorre ricordare certe cose, certi fatti, certi modi di pensare e di agire. Nel medesimo album, gli Zabranjeno Pušenje hanno prima voluto ricordare... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Tekst i muzika:
Zabranjeno Pušenje
Album: Radovi na cesti
Un album recente degli Zabranjeno Pušenje, questo Radovi na cesti del 2013. “Lavori in corso”, questo più o meno significherebbe il titolo originale dell'album, che però in serbocroato significa piuttosto “Lavori sulla strada”: la copertina dell'album, con due street workers al lavoro, chiarisce meglio la squisita ambiguita dell'espressione. Il “puttanaio” balcanico non è certamente terminato con gli accordi di Dayton del 1995, così come certamente non era iniziato nel 1991 con la dissoluzione della Jugoslavia, o nel 1992 con la guerra civile in Bosnia. Tutto è ancora bello là, pronto a riesplodere in due minuti; per questo, ancora nel 2013, occorre ricordare certe cose, certi fatti, certi modi di pensare e di agire. Nel medesimo album, gli Zabranjeno Pušenje hanno prima voluto ricordare... (continuer)
Neprijatelj ne spava i ne miruje
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/9/2016 - 20:41
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Tre amici in guerra
Antiwar Songs Blog
Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa […]
Antiwar Songs Staff 2016-09-21 08:24:00
Nedjelja kad je otiš'o Hase
[1985]
Sexon / Karajlić
Album: Dok čekaš sabah sa šejtanom
Jugoslavia, il lungo addio. Una canzone, un calciatore, un paese che scompare
di Chicco Elia, da East Journal, 13 giugno 2014.
Satira e Metafora sono due fuoriclasse. Una coppia d’attacco, di quelle che sanno incrociarsi in profondità, tagliando a fette le difese avversarie. Una di quelle coppie dove l’intesa o la giocata solitaria producono lo stesso risultato: il trionfo delle idee, la realizzazione della rete.
I grandi tecnici, però, hanno sempre spiegato che senza una buona difesa, capace di leggere i messaggi che le coppie d’attacco avversarie si lanciano, o capaci di proteggere le reti realizzate dal proprio attacco, non si vince.
Una versione sportiva del mito di Cassandra, dove i segnali vanno interpretati, non potendo essere chiari per capriccio degli dei. Una capacità di interpretazione che spesso riposa dove meno... (continuer)
Sexon / Karajlić
Album: Dok čekaš sabah sa šejtanom
Jugoslavia, il lungo addio. Una canzone, un calciatore, un paese che scompare
di Chicco Elia, da East Journal, 13 giugno 2014.
Satira e Metafora sono due fuoriclasse. Una coppia d’attacco, di quelle che sanno incrociarsi in profondità, tagliando a fette le difese avversarie. Una di quelle coppie dove l’intesa o la giocata solitaria producono lo stesso risultato: il trionfo delle idee, la realizzazione della rete.
I grandi tecnici, però, hanno sempre spiegato che senza una buona difesa, capace di leggere i messaggi che le coppie d’attacco avversarie si lanciano, o capaci di proteggere le reti realizzate dal proprio attacco, non si vince.
Una versione sportiva del mito di Cassandra, dove i segnali vanno interpretati, non potendo essere chiari per capriccio degli dei. Una capacità di interpretazione che spesso riposa dove meno... (continuer)
Ljudi su išli u kolonama
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gaspard de la Nuit 1/9/2016 - 02:15
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
1° settembre 2016 03:40
LA DOMENICA CHE HASE SE N'È ANDATO
(continuer)
(continuer)
Yugo 45
(1999)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continuer)
Album: “Agent tajne sile“ (agente della forza segreta)
Questa è senz'altro una delle canzoni più interessanti degli Zabranjeno pušenje. La "Yugo 45" era un modello di successo della Zastava, al pari della Zastava 750 "Fića", la famosa copia della Fiat 600. Era insomma uno dei simboli più famosi della Jugoslavia, e rappresenta quindi in questa canzone tutto un periodo, quello appunto dei migliori anni della vecchia Jugoslavia.
La canzone è pregna di significato, perché in maniera non palese (e quindi intelligente ed efficace) ricorda uno stile di vita e fatti quotidiani che accomunavano tutti gli jugoslavi, quindi quella cultura jugoslava che è effettivamente esistita, e che legava nelle esperienze serbi, croati e bosniaci.
Nella prima strofa, quando i vicini si raccolgono a casa del protagonista per vedere la nuova macchina, la madre prepara da mangiare per tutti (l'ospitalità... (continuer)
Kažu da su čuda svijeta piramide afričke
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 20/6/2009 - 13:32
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Sono d'accordo in tutto e per tutto, e mi ricordo anch'io molto bene della Yugo 45 per averne viste a centinaia quando andavo in Jugoslavia (e senza dimenticare nemmeno la Zastava Skala!). Però mi chiedo: come mai è stata messa una foto di una Yugo con targa di Malta...??? :-)))))
Ad ogni modo...W la Yugo 45, W le OOUR, W tutte le Trg Maršala Tita che si trovavano in ogni paesino... e W soprattutto un paese che non c'è più, ammazzato sull'altare del mercato e delle losche manovre di mezzo mondo. Che un giorno nella spazzatura possano finire tutti i suoi assassini, e che risorga la Yugo 45!
Ad ogni modo...W la Yugo 45, W le OOUR, W tutte le Trg Maršala Tita che si trovavano in ogni paesino... e W soprattutto un paese che non c'è più, ammazzato sull'altare del mercato e delle losche manovre di mezzo mondo. Che un giorno nella spazzatura possano finire tutti i suoi assassini, e che risorga la Yugo 45!
Riccardo Venturi 20/6/2009 - 15:01
Ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη
Con un grazie a Filip / Хвала лепа, Филипе / Ευχαριστώ πολύ, Φίλιππε
Non so se si è capito quanto mi abbia colpito, questa canzone. Perché mi riporta negli occhi cose che conoscevo anche io. Quando scorrazzavo fra Jugoslavia e Grecia su una 127 scassata, targata FI 901008, incrociando non so quante Zastava e Yugo; le stesse che poi m'è capitato di rivedere schiacciate dai carri armati, o bruciate, o in rovina. Non nei filmati, le ho viste di persona.
E allora m'è scattata la mia solita reazione, dato che anche in Grecia se ne vedevano tante, di Yugo 45. Pensando a quante volte ho passato la frontiera a Gevgelija, dove c'era una specie di casinò che quelli sperduti nei deserti americani gli facevano un baffo, il casinò del tempo perduto mi veniva da chiamarlo. Mi sono messo a tradurla in greco. Andavo da quelle parti e imparavo ogni sorta di lingua,... (continuer)
Con un grazie a Filip / Хвала лепа, Филипе / Ευχαριστώ πολύ, Φίλιππε
Non so se si è capito quanto mi abbia colpito, questa canzone. Perché mi riporta negli occhi cose che conoscevo anche io. Quando scorrazzavo fra Jugoslavia e Grecia su una 127 scassata, targata FI 901008, incrociando non so quante Zastava e Yugo; le stesse che poi m'è capitato di rivedere schiacciate dai carri armati, o bruciate, o in rovina. Non nei filmati, le ho viste di persona.
E allora m'è scattata la mia solita reazione, dato che anche in Grecia se ne vedevano tante, di Yugo 45. Pensando a quante volte ho passato la frontiera a Gevgelija, dove c'era una specie di casinò che quelli sperduti nei deserti americani gli facevano un baffo, il casinò del tempo perduto mi veniva da chiamarlo. Mi sono messo a tradurla in greco. Andavo da quelle parti e imparavo ogni sorta di lingua,... (continuer)
YUGO 45
(continuer)
(continuer)
Mentre nel resto della ex Jugoslavia le Yugo sono ormai un pezzo raro, in Serbia ne resistono ancora tantissime. Questa foto l'ho scattata nel 2007 a Zemun, vicino a Belgrado.
La Yugo con la targa di Malta l'ho trovata su Wikipedia...
La Yugo con la targa di Malta l'ho trovata su Wikipedia...
Lorenzo 21/6/2009 - 10:25
Una Zastava verde fu la prima automobile del mio amico greco Babis, sulla quale imparò quella guida esasperatamente lenta che ancora lo contraddistingue. I Greci più su, ma che non potevano raggiungere la Mertsedès, aspiravano alle Lancia: ma poi si accontentavano delle Ford, Cortina o Escort(se questa parola si può ancora pronunciare). Gli altri disponevano dell'usato yugoslavo; e i primi ingorghi sulla Atene -Corinto avevano qualche cosa di già visto in Serbia. Un altro mio amico, che aveva intrapreso la carriera militare, si fece mandare a Cipro per tre anni, senza un giorno di licenza pena la decadenza dei benefici, per farsi la Mertsedès, che veniva offerta - scontata - agli ufficiali delle forze internazionali di garanzia. Se la fece. Ma la prima ragazza che andò a prendere per uscire una sera, gli obiettò: "Non pensavo che tu fossi un taxista". Cipro infatti rigurgitava di taxi Mercedes... (continuer)
Gian Piero Testa 21/6/2009 - 11:06
Ho visto infatti che su Βικιπαίδεια c'è regolarmente, quasi in tutte le versioni, la foto della Yugo 45 con targa maltese. Tanto per aggiungere qualche notizia, praticamente si trattava di un progetto Fiat che doveva prendere il posto della 127, e che poi fu accantonato in favore di quella che sarebbe stata la Uno; il progetto fu venduto alla Zastava, allora industria di stato jugoslava, che ne fece la Yugo 45. La quale ebbe un successo clamoroso: fino al 1992 fu addirittura esportata negli Stati Uniti. Certo, ne vedessi a giro una per il Treggia's Blog...e la cosa sarebbe possibilissima, dato che dal 1991 al 1993 fu commercializzata anche in Italia con il nome di Innocenti Koral
Riccardo Venturi 21/6/2009 - 14:23
Mi fa piacere vedere che questa canzone ha suscitato tanto interesse.
Un paio di curiosità: l'ultima Koral a essere prodotta è uscita dalle linee Zastava nemmeno tanto tempo fa (considerando che è in produzione dal '78!): era il 14 novembre 2008, e sul sito della Zastava potete trovare qualche foto e un po' di informazioni.
Altra chicca: la mitica Skala 55 (copia della Fiat 127) viene prodotta ancora oggi, e la si può comprare nuova di pacca a circa 4000 euro. Che aspettate? :-)
Un paio di curiosità: l'ultima Koral a essere prodotta è uscita dalle linee Zastava nemmeno tanto tempo fa (considerando che è in produzione dal '78!): era il 14 novembre 2008, e sul sito della Zastava potete trovare qualche foto e un po' di informazioni.
Altra chicca: la mitica Skala 55 (copia della Fiat 127) viene prodotta ancora oggi, e la si può comprare nuova di pacca a circa 4000 euro. Che aspettate? :-)
Filip Stefanović 21/6/2009 - 16:15
Errata corrige: scusate, la Skala 55 non è più in produzione, ma se non sbaglio in Serbia nelle concessionarie si possono ancora trovare le ultime della serie.
Filip Stefanović 21/6/2009 - 16:19
Quasi quasi ci fo un pensierino! :-) Però ti devo correggere, Filip: la Skala è la copia della 128, non della 127!
Riccardo Venturi 21/6/2009 - 16:59
D'après la version italienne – YUGO 45 - de Filip Stefanović de la chanson Yugo 45 - Zabranjeno Pušenje.
J'ai bien connu la Yougo, dit Marco Valdo M.I., et même, les Zastava et les Polonez, les Polski, les Mosvicth, les Tatras, les Skodas, les Dacias, les Trabants, les Wartburgs (Ah ! Les Wartburgs !), les Barkas (Les incroyables Barkas...), les fausses vraies Fiat 126, les Volgas (de vrais bateaux) et les très fameuses Ladas... Une bonne partie d'entre elles avaient des allures de Fiat. Cela dit, des bagnoles increvables... Un peu rudes, certes... Mais ça roulait et ça fonctionnait sans tous ces machins électroniques et ces sophistications pour mémères atteintes du retour d'âge.
Juste, dit l'âne Lucien, j'ai croisé un peu partout de ces engins. Et tu as parfaitement raison, Marco, ce n'étaient pas des machines prétentieuses. Et avec de ces couleurs... De vraies couleurs... Et pas chères...... (continuer)
J'ai bien connu la Yougo, dit Marco Valdo M.I., et même, les Zastava et les Polonez, les Polski, les Mosvicth, les Tatras, les Skodas, les Dacias, les Trabants, les Wartburgs (Ah ! Les Wartburgs !), les Barkas (Les incroyables Barkas...), les fausses vraies Fiat 126, les Volgas (de vrais bateaux) et les très fameuses Ladas... Une bonne partie d'entre elles avaient des allures de Fiat. Cela dit, des bagnoles increvables... Un peu rudes, certes... Mais ça roulait et ça fonctionnait sans tous ces machins électroniques et ces sophistications pour mémères atteintes du retour d'âge.
Juste, dit l'âne Lucien, j'ai croisé un peu partout de ces engins. Et tu as parfaitement raison, Marco, ce n'étaient pas des machines prétentieuses. Et avec de ces couleurs... De vraies couleurs... Et pas chères...... (continuer)
YOUGO 45
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 21/6/2009 - 18:46
Io conosco la lingua... e la storia di questo paese magnifico.
Questa canzone mi fa letteralmente venire i brividi... e comprenderne al volo le parole conoscendo le storie della Jugoslavija lascia una sensazione particolare: nostalgia, commozione...un po' anche di rabbia.
Hanno distrutto il paese più bello del mondo... :(
Politici maledetti.
Questa canzone mi fa letteralmente venire i brividi... e comprenderne al volo le parole conoscendo le storie della Jugoslavija lascia una sensazione particolare: nostalgia, commozione...un po' anche di rabbia.
Hanno distrutto il paese più bello del mondo... :(
Politici maledetti.
Andrea 30/4/2010 - 10:18
Vi ringrazio di avermi ricordato di questa stupenda canzone!!!
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...
Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...
Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
Un'altra automobile storica per la Jugoslavia, sempre prodotta dalla Zastava, è stata la famosissima Fićo (si legge "fìcio"), oppure Fića (si legge "ficia" e guardate di leggere bene), oppure ancora Fiček.
Era, naturalmente, la replica della Fiat 600 (e 750) prodotta a Kragujevac dopo l'accordo con la Fiat del 1953. La Zastava 600 fu cominciata a produrre nel 1955, in contemporanea col modello italiano; ma se in Italia la produzione cessò nel 1969, in Jugoslavia andò avanti fino al 1985.
La Zastava 600/750/850 è un altro simbolo della ex Jugoslavia. Era veramente una all-purpose car. Quando andai la prima volta in Jugoslavia (nel 1988), ancora era comunissimo vedere le pattuglie della Milicija (la polizia militare federale) girare in Seicento:
Un'altra immagine purtroppo comunissima è stata, ai tempi delle guerre jugoslave e degli assedi di Vukovar e Osijek, vedere i carri armati che schiacciavano... (continuer)
Era, naturalmente, la replica della Fiat 600 (e 750) prodotta a Kragujevac dopo l'accordo con la Fiat del 1953. La Zastava 600 fu cominciata a produrre nel 1955, in contemporanea col modello italiano; ma se in Italia la produzione cessò nel 1969, in Jugoslavia andò avanti fino al 1985.
La Zastava 600/750/850 è un altro simbolo della ex Jugoslavia. Era veramente una all-purpose car. Quando andai la prima volta in Jugoslavia (nel 1988), ancora era comunissimo vedere le pattuglie della Milicija (la polizia militare federale) girare in Seicento:
Un'altra immagine purtroppo comunissima è stata, ai tempi delle guerre jugoslave e degli assedi di Vukovar e Osijek, vedere i carri armati che schiacciavano... (continuer)
Riccardo Venturi & Treggia's Blog 21/12/2013 - 10:30
PS Per Lorenzo: La foto che hai messo a suo tempo, scattata nel 2007 a Zemun, non è di una Yugo: è un'altra delle più famose vetture jugoslave, la Zastava 101 (replica un po' modificata della 128).
Il Treggia's Blog 21/12/2013 - 10:40
Ops... d'accordo. Non sono un esperto però anche in quella c'è scritto Yugo dietro... mi sa che ci sono stati diversi modelli di Yugo, quella della canzone è la Yugo 45 (copia della 127) credo che la copia della 128 in Jugoslavia si chiamasse anche Yugo 128.
Sì, a un certo punto, visto il successo della dicitura "Yugo" (anche all'estero: le Yugo 45 spopolavano in Grecia, a Cipro, persino in Spagna), questa fu estesa a tutti i modelli. Resta però la Zastava 101, la "vera" centoventotto jugoslava col baule modificato (una delle duecentomila macchine che ho guidato, ne noleggiai una una volta per due giorni vicino a Knin, e andava benissimo). Bisognerà dire anche qualcosa sulla fine della Zastava, o meglio "Zavodi Crvena Zastava", ovvero "Stabilimenti Bandiera Rossa". E' un'azienda antichissima: nacque nel 1853 a Kragujevac come fabbrica d'armi, e tale rimase fino al 2° dopoguerra quando cominciò a produrre, in piena Jugoslavia comunista, automezzi militari americani su licenza: un camion Ford e la famosissima jeep Willys. Nel 1953 ci fu l'accordo con la Fiat che riempì i Balcani di repliche della 600 e della 128 (e della Yugo 45). L'accordo è terminato... (continuer)
Il Treggia's Blog 21/12/2013 - 12:16
Domandaccia: E se si facesse un percorso "Antiwar Cars / Automobili contro la guerra"? Penso ovviamente a questa canzone, ma anche a Johnny I Hardly Knew Ye con tutta la storia della Seat Altea...e magari a altre che ora mi sfuggono ma nelle quali c'entrano delle macchine?...
Riccardo Venturi 21/12/2013 - 12:57
Yugo 45: dove è finito tutto quanto un paese?
Antiwar Songs Blog
Il nome della band, Zabranjeno Pušenje, significa “Vietato Fumare” ma era naturalmente ironico perché, da buoni bosniaci, fumavano come turchi… Dopo la guerra in Bosnia il gruppo si è diviso in due. Una parte si è trasferita a Belgrado e si è unita al regista Emir Kusturica (che aveva occasionalmente suonato il basso con la […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-15 20:34:00
Zvijezda na Balkanu
Una canzone degli "Zabranjeno Pušenje" dal titolo "Una stella sui Balcani" da Ex Yugoslavia Peace Page; ma la grafia è stata corretta.
Come parlare di questa canzone? A suo modo, cioè con la tragica ironia balcanica, la si potrebbe chiamare una canzone epica: inizia infatti con tre strofe che sembrano riportare dritti a quella che è considerata la nascita della nazione serba, la famosa battaglia di Kosovo Polje ("Campo dei Merli") del 1389. E fu una sconfitta rovinosa, come tutti sanno, in seguito alla quale la dominazione turca si estese a quasi tutti i Balcani. Attesero a lungo, quegli "antichi eroi", che una stella risplendesse più luminosa.
Come parve arrivare, questa stella più luminosa? Con l'avvento di Slobodan Milošević e degli altri signori della guerra di tutta la disgraziata ex Jugoslavia, dal croato Tuđman al musulmano Izetbegović, per finire ai due assassini serbo-bosniaci,... (continuer)
Come parlare di questa canzone? A suo modo, cioè con la tragica ironia balcanica, la si potrebbe chiamare una canzone epica: inizia infatti con tre strofe che sembrano riportare dritti a quella che è considerata la nascita della nazione serba, la famosa battaglia di Kosovo Polje ("Campo dei Merli") del 1389. E fu una sconfitta rovinosa, come tutti sanno, in seguito alla quale la dominazione turca si estese a quasi tutti i Balcani. Attesero a lungo, quegli "antichi eroi", che una stella risplendesse più luminosa.
Come parve arrivare, questa stella più luminosa? Con l'avvento di Slobodan Milošević e degli altri signori della guerra di tutta la disgraziata ex Jugoslavia, dal croato Tuđman al musulmano Izetbegović, per finire ai due assassini serbo-bosniaci,... (continuer)
Ovdje su nekada, mala, stajali
(continuer)
(continuer)
envoyé par monia 30/10/2006 - 18:20
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
25/26 dicembre 2006
UNA STELLA SUI BALCANI
(continuer)
(continuer)
D'accordo su tutto, Riccardo, ma Nessuno fece nulla non l'ha scritto Ferretti, ma appunto un bosniaco Nedzad Maksumić.
(Lorenzo Masetti)
(Lorenzo Masetti)
E' vero. Faccio anche, volendo, lo sforzo di mettermi nei panni di un bosniaco per il quale l'intervento militare USA ha rappresentato la fine perlomeno della fase più terribile del conflitto. Ma le questioni sono ancora lì, tutte quante (si pensi soltanto a quel che potrà accadere nel Kosovo al momento della più che possibile indipendenza). E mi piace a questo punto anche un po' rovesciare la questione: sarà poi vero che "nessuno fece nulla"? Il problema mi sembra a volte essere diametralmente opposto: tutti hanno fatto troppo, per far andare al macello la Jugoslavia. Da ogni parte. [RV]
Anche Adriano Sofri ci ha vissuto dentro, per la precisione tra le macerie di Sarajevo ... forse da lì era difficile avere una prospettiva diversa dal "non fecero abbastanza" e non invocare i bombardieri americani.
Per quanto mi riguarda, concordo con tutto il resto ... ancora una volta inquieta come a essere dotati di un minimo di lucidità il film era già chiaro dal 1989.
Mario
PS: quest'estate attraversando il Kosovo, il mio pullman montenegrino si è fermato in un posto tappa di fianco a tre pullman carichi di albanesi (facevano la tratta Skopje-Pristina-Tirana). Abbiamo mangiato vicini, fumato insieme, pagato in Euro. Con mia sorpresa, a Belgrado ho trovato in vendita per strada il documentario della BBC che racconta come si arrivò a quel macello. Come nel 1945, quando non restano che macerie è possibile ripartire da zero e ricostruire ...
Per quanto mi riguarda, concordo con tutto il resto ... ancora una volta inquieta come a essere dotati di un minimo di lucidità il film era già chiaro dal 1989.
Mario
PS: quest'estate attraversando il Kosovo, il mio pullman montenegrino si è fermato in un posto tappa di fianco a tre pullman carichi di albanesi (facevano la tratta Skopje-Pristina-Tirana). Abbiamo mangiato vicini, fumato insieme, pagato in Euro. Con mia sorpresa, a Belgrado ho trovato in vendita per strada il documentario della BBC che racconta come si arrivò a quel macello. Come nel 1945, quando non restano che macerie è possibile ripartire da zero e ricostruire ...
Mario Ferrero 1/9/2007 - 00:59
Riccardo ma come mai ci sei stato nel mezzo di quella guerra? eri la quando è successa? ps grazie per la traduzione della canzone!
chiara 2/4/2010 - 19:14
Ci sono stato, Chiara, quando ancora facevo l'interprete e il traduttore (attività che ora praticamente svolgo solo per questo sito :-D): pur non conoscendo certo alla perfezione il serbocroato, ero stato "ingaggiato" per lavorare assieme ad alcune spedizioni "umanitarie" (sarebbe lungo spiegare il perché di queste virgolette, e magari un giorno lo farò). In tutto ci sono stato 4 volte tra l'inizio e il mese di settembre del 1993. Saluti cari!
Riccardo Venturi 2/4/2010 - 19:56
Davvero? io faccio la 5' liceo e come argomento della tesina di maturità ho scelto proprio la guerra in Bosnia Erzegovina, è un argomento molto interessante, infatti stavo prendendo in considerazione l'anno prossimo di studiare proprio il serbocroato all'università!
chiara 2/4/2010 - 20:12
Devil In The Business Class
da "Unza Unza Time" (1999)
Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.
In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.
In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Welcome aboard dear passengers
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 2/7/2009 - 00:24
Parcours:
Le Diable
Od istorijskog AVNOJa
[1997]
Album: Ja nisam odavle
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.
Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:
Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.
"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".
AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a... (continuer)
Album: Ja nisam odavle
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.
Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:
Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.
"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".
AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a... (continuer)
“Prvo: Demokratska Federativna Jugoslavija proglasuje se narodnom republikom pod imenom Federativna Narodna Republika Jugoslavija...”
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 22/6/2009 - 11:54
Fildžan viška
[1997]
Ciao! Mi chiamo Mario, vivo a Torino sono appassionato di ogni angolo della ex-Yugoslavia (dove sono già stato 4 volte dal 1996), e ho scoperto i Zabranjeno Pušenje grazie a un viaggio recente e alla vostra bellissima traduzione di Kanjon Drine.
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
69-a moj stari i ja,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Mario Ferrero (per tramite di RV) 27/8/2007 - 23:48
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Versione inglese di Mario Ferrero
Traduzione "ripulita" da qualche anima gentile sul forum degli Zabranjeno Pusenje ... con un'avvertenza: il "f*ck it!" (traduzione letterale di "jebi ga") è di difficile interpretazione anche per loro.
Gli svarioni non erano poi tanti ... a parte aver fatto partire il nonno su una Yugo gialla distrutta dalla guerra, ed essersi perso la vendita della moschea del Bey all'americano (deve essere la versione locale della storiella sulla Fontana di Trevi) [Mario Ferrero]
Gli svarioni non erano poi tanti ... a parte aver fatto partire il nonno su una Yugo gialla distrutta dalla guerra, ed essersi perso la vendita della moschea del Bey all'americano (deve essere la versione locale della storiella sulla Fontana di Trevi) [Mario Ferrero]
THE SPARE CUP OF COFFEE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/8/2007 - 23:52
Ho aggiunto una versione in italiano - la versione in inglese "riveduta e corretta" è di раскољников (Raskolinkov?) sul forum degli Z.P.
LA TAZZINA DI CAFFÉ IN PIÙ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Mario Ferrero 28/8/2007 - 11:14
Meceчина [Mesečina]
[1995]
Testo di Emir Kusturica
Musica di Goran Bregović, basata su Djeli Mara di Šaban Barajmović
Dalla colonna sonora del film Underground di Emir Kusturica
Lyrics by Emir Kusturica
Music by Goran Bregović, based on Djeli Mara by Šaban Barajmović
From the soundtrack of the motion picture Underground by Emir Kusturica
La canzone è data sia nel testo in alfabeto cirillico serbo che in alfabeto latino croato.
Emir Kusturica, che oltre un regista è anche un musicista (nota la sua "partecipazione saltuaria" a una delle più storiche rockbands jugoslave, gli Zabranjeno Pušenje o "No Smoking Orchestra"), ha scritto il testo di questa canzone per il quello che forse è il suo film più celebre, Underground, Palma d'Oro al festival di Cannes del 1995. Un film ironico e amaro sul destino della Jugoslavia, dalla sua sanguinosa frammentazione fino alla fine del secolo. La guerra è sì quella che... (continuer)
Testo di Emir Kusturica
Musica di Goran Bregović, basata su Djeli Mara di Šaban Barajmović
Dalla colonna sonora del film Underground di Emir Kusturica
Lyrics by Emir Kusturica
Music by Goran Bregović, based on Djeli Mara by Šaban Barajmović
From the soundtrack of the motion picture Underground by Emir Kusturica
La canzone è data sia nel testo in alfabeto cirillico serbo che in alfabeto latino croato.
Emir Kusturica, che oltre un regista è anche un musicista (nota la sua "partecipazione saltuaria" a una delle più storiche rockbands jugoslave, gli Zabranjeno Pušenje o "No Smoking Orchestra"), ha scritto il testo di questa canzone per il quello che forse è il suo film più celebre, Underground, Palma d'Oro al festival di Cannes del 1995. Un film ironico e amaro sul destino della Jugoslavia, dalla sua sanguinosa frammentazione fino alla fine del secolo. La guerra è sì quella che... (continuer)
Нема више сунца,
(continuer)
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- Chansons reliées
Album: Bog vozi Mercedes ("Dio guida una Mercedes")
Coll'aiuto di un dizionario e una grammatica di serbo-croato-bosniaco, sto imparando piano piano a districarmi tra le declinazioni e i verbi irregolari del bosniaco ... e il video su YouTube dovrebbe essere una conferma che gli svarioni non sono troppi (i pretendenti con i fiori in mano ci sono!) [Marco Ferrero]