"Musically, I was revisiting a very Greek-sounding riff - the kind of thing you'd hear on a Greek island. The words were attached to that time, my peace anthem. It ended every show that I did and was quite a show stopper. It was a very important song for me because it stated one of the big goals of my life which was heading straight for that peace."
Cat Stevens
Le canzoni di protesta erano diventate quasi di moda nei primi anni '70, e Cat Stevens partecipa con questa bella e coinvolgente canzone che invita tutti a salire sul treno della pace, un sogno del mondo come un tutt'uno the world as one proprio come in Imagine, pubblicata proprio nello stesso anno. Nel 2003 Cat Stevens, convertito alla religione islamica con il nome di Yusuf Islam, ha reinciso la canzone con l'aggiunta di un coro in zuilu come protesta contro la guerra in Iraq.
Cat Stevens ha inciso due canzoni contro la guerra. Il cantante inglese, che dopo essere diventato musulmano si fa chiamare Yusuf Islam (il suo nome di battesimo era Stephen Georgiou) aveva registrato la sua ultima canzone per l'album "Back to Earth" nel 1978. Successivamente si era ritirato dai riflettori dopo essersi convertito alla fede islamica. In questi tempi tuttavia è tornato a incidere per reinterpretare uno dei suoi successi più famosi, "Peace Train". "Come essere umano e come musulmano è il mio contributo per una soluzione pacifica", ha detto il cantante in una dichiarazione apparsa sul suo sito internet. La seconda canzone, "Angel of War", è un altro suo classico ispirato alla melodia di "Lady D'Arbanville". [k.d. dal NG it. fan.musica.guccini] (commento originario dalle CCG primitive)
At this time of shared celebration and goodwill, as families and friends come together around the world, let's not forget the birthplace of baby Jesus is under the rubble of enmity and gross injustice
Questa e altre tre canzoni comprese nell'album fanno anche parte della colonna sonora dello splendido film-culto di Hal Ashby "Harold and Maude" del 1971.
d’après la version italienne DOVE GIOCHERANNO I BAMBINI? de Lorenzo Masetti - 2023
d’une chanson anglaise – Where Do The Children Play? - Cat Stevens / Yusuf Islam – 1970
"George Harrison has been an immense influence on me, spiritually, from the very beginning. He pioneered certain thoughts and ideas, which stretched way east, and that was very important." – Yusuf / Cat Stevens
22 feb 2023
(1967)
Parole e musica di Steven Demetre Georgiou, conosciuto come Cat Stevens e poi Yusuf Islam
Dal secondo album di Cat Stevens, New Masters, del 1967.
Reincisa dallo stesso autore, che ora si fa chiamare Yusuf Islam, 50 anni dopo nel nuovo disco "The Laughing Apple".
"Blackness of the Night" - ha raccontato Yusuf - "era una delle mie prime canzoni di protesta degli anni '60. Sono cresciuto nella Londra del dopoguerra quando i ricordi degli anni del conflitto erano ancora recenti e gli edifici sventrati dalle bombe non erano ancora stati ricostruiti. La canzone rifletteva la sensazione di vuoto dei giovani della mia generazione nel vagare per le strade buie, di notte, da soli, pensando a come sopravvivere in un futuro oscuro e incerto."
La nuova versione è una ballata acustica abbellita da un organo ispirato al sound dei Procol Harum. Ma non si trattava soltanto di aggiornare l'arrangiamento,... (Continues)
[1972]
Lyrics and music by Cat Stevens
Testo e musica di Cat Stevens
Cattus Stevens composuit atque harmonizavit a.D. MCMLXXII
Album: Catch Bull At Four
Da molto tempo volevo inviarvi questa canzone (dall’album “Catch Bull At Four” del 1972), che è una di quelle che più mi piacciono di Cat Stevens. Bastava solo che avessi voglia di riprendere in mano il dizionario di latino, riposto da un’infinità di anni chissà dove. Bene, oggi l’ho trovato e ho provato a tradurre i versi in latino: cosa non facile, perché non mi ricordo più niente di una lingua che non ho mai amato e poi perché il testo che ho trovato in internet non so quanto sia giusto (o è il latino degli inglesi ad essere un po’ strano?). Per esempio la parola nune non esiste, ma viene tradotta in inglese con now: dunque dovrebbe essere nunc, però, ad ascoltare la canzone, sembra che Cat Stevens dica proprio nune. E altre piccole... (Continues)
Ho visto uno dei video (bellissimo) che avete scovato; lì effettivamente c'è scritto "nunc" e non "nune" e il testo in inglese è leggermente diverso. Tutto questo per chi vuole i puntini sulle i, come si dice: ma poi, non è vero che le i si scrivono coi puntini?
Ho sempre evitato, scientemente, di volermi accostare alle "informazioni & frammenti" che attengono all'ultimo "lavoro" di Fabrizio. Quello rimasto interrotto! Poi, dando un'occhiata al sito di Walter, l'occhio mi è caduto sul "link" che porta agli "inediti" e, senza quasi accorgermene, mi ci sono trasportato. Così ho letto delle quattro canzoni (rimaste incompiute, forse alcune mai cominciate) "ispirate alla notte".
E ancora: "Il tema principale era il fascino del buio, male estremo, cecità del potere. L'opera incompiuta dedicata alla vita e alla morte di un amico sardo, era composta da quattro notturni con la collaborazione di Oliviero Malaspina."
Sono solito rimuginare sulle parole; così ho letto e riletto. Così ho visto la notte "trasformarsi" in buio (e sono due cose diverse!) E non ho potuto evitare di andare con la mente a "guerre stellari"... (Continues)
Ho tra le mani l'LP di Catch bull at Four e devo dire che molte delle scorrettezze si trovano su internet ma non nel testo riportato sul disco.
In particolare:
Nunc è correttamente nunc e non nune
tristitat(e) è scritto correttamente (e non tristetat(e))
Mos non è un nominativo sbagliato ma è Nos, noi.
Mi resta comunque ancora oscura la ragione per cui Cat Stevens metta tra parentesi delle lettere nelle parole in latino...
Una canzone sui rifugiati siriani, iracheni, afgani, nigeriani, somali e non solo, tanti i bambini e gli adolescenti, sulla cui pelle la nostra cara, vecchia e ormai decrepita e morente Europa sta mercanteggiando con la Turchia del cinico dittatore opportunista e doppiogiochista Erdogan... Mentre sono più di 10.000 i migranti affogati nel Mediterraneo dal 2014...
Si trova nella prima raccolta pubblicata da Yusuf Islam (già Cat Stevens) dopo la conversione alla religione musulmana. E' un bellissimo dialogo fra l'Angelo delle Guerra e il Giovane Soldato che rivede se stesso nel nemico. La melodia ricorda molto il suo classico degli anni '70 "Lady D'Arbanville." ma in questo caso Yusuf è accompagnato solo dalle percussioni e da un coro di voci zulu.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare la trasmissione Rataplan di Radio Due Rai per averci fatto conoscere questo pezzo.
O Angel Of War! What am I fighting for? (Continues)
[1970-71]
Parole e musica di Cat Stevens (oggi Yusuf Islam)
Nella colonna sonora dello spledido film di Hal Ashby “Harold and Maude”, con Ruth Gordon (1896-1985) e Bud Cort (1948-).
Contro la morte, il perbenismo, le costrizioni, le regole imposte: un inno alla vita e alla libertà, all’amore come ne sono stati scritti pochi...
Chi poi ha visto il film lo può capire anche meglio...
Lo propongo come Extra ma potrebbe anche ben considerarsi come CCG DOCG...
Well, if you want to sing out, sing out (Continues)
Dall'album "Teaser and the Firecat"
Cat Stevens
Le canzoni di protesta erano diventate quasi di moda nei primi anni '70, e Cat Stevens partecipa con questa bella e coinvolgente canzone che invita tutti a salire sul treno della pace, un sogno del mondo come un tutt'uno the world as one proprio come in Imagine, pubblicata proprio nello stesso anno. Nel 2003 Cat Stevens, convertito alla religione islamica con il nome di Yusuf Islam, ha reinciso la canzone con l'aggiunta di un coro in zuilu come protesta contro la guerra in Iraq.