Bella Ciao
anonyme
1i. "La me nòna l'è vecchierèlla" - Alle radici di "Bella ciao"
1i. "La me nòna l'è vecchierèllaa" - Back to the roots of "Bella ciao"
Testo ripreso da Wikisource
Secondo l'etnomusicologo Roberto Leydi, dalla musica di questa rima per gioco infantile deriva la musica del canto della Resistenza Bella ciao.
qui nella esecuzione del piccolo coro di Milano
dal disco Gine ginappole fa ballar le trappole (Canzoncine, filastrocche, giochi e ninne nanne a cura di A. Virgilio Savona):
Francamente, se la musica di questa canzone popolare trentina è effettivamente quella cantata nel disco qui proposto, la presunta derivazione della melodia di "Bella ciao" da “Dos zekele mit koylen” appare del tutto infondata visto che esiste una canzone popolare molto più vicina (proveniente dal Nord Italia e non dalla Russia via New York) con una melodia praticamente identica alla canzone partigiana.
L'unico... (continuer)
1i. "La me nòna l'è vecchierèllaa" - Back to the roots of "Bella ciao"
Testo ripreso da Wikisource
Secondo l'etnomusicologo Roberto Leydi, dalla musica di questa rima per gioco infantile deriva la musica del canto della Resistenza Bella ciao.
qui nella esecuzione del piccolo coro di Milano
dal disco Gine ginappole fa ballar le trappole (Canzoncine, filastrocche, giochi e ninne nanne a cura di A. Virgilio Savona):
Francamente, se la musica di questa canzone popolare trentina è effettivamente quella cantata nel disco qui proposto, la presunta derivazione della melodia di "Bella ciao" da “Dos zekele mit koylen” appare del tutto infondata visto che esiste una canzone popolare molto più vicina (proveniente dal Nord Italia e non dalla Russia via New York) con una melodia praticamente identica alla canzone partigiana.
L'unico... (continuer)
LA ME NÒNA L'È VECCHIERÈLLA
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG Staff 17/12/2022 - 23:01
Dopo la pioggia
Tratta da "Filastrocche in cielo e in terra"
Musicata da Anton Virgilio Savona
Interpretata da Lucia Mannucci
Filastrocche in cielo e in terra
musicata anche da Roberto Fasciano, da Joe Natta, reinterpretata (nella versione di Anton Virgilio Savona) da Cristallo.
Ispirazione per la canzone Dopo la pioggia dei Ratti della Sabina
La poesia era posta a commento della canzone dei Ratti che ne è però una reinterpretazione. Visto che nella sua forma originale è stata musicata più volte la reinserisco come brano a se stante
Musicata da Anton Virgilio Savona
Interpretata da Lucia Mannucci
Filastrocche in cielo e in terra
musicata anche da Roberto Fasciano, da Joe Natta, reinterpretata (nella versione di Anton Virgilio Savona) da Cristallo.
Ispirazione per la canzone Dopo la pioggia dei Ratti della Sabina
La poesia era posta a commento della canzone dei Ratti che ne è però una reinterpretazione. Visto che nella sua forma originale è stata musicata più volte la reinserisco come brano a se stante
Dopo la pioggia viene il sereno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 28/10/2020 - 11:38
Bianco e nero
1961
Savona - Giacobetti
Savona - Giacobetti
New Orleans
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 30/7/2020 - 17:42
Conosco un cow-boy
Zum-Zum, già la chitarra fa "Zum-Zum"
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/3/2020 - 19:46
Le follie religiose
Follie religiose : poema in ottava rima scritto in lingua piemontese
Il poema Follie religiose fu pubblicatoda Edoardo Calvo per la prima volta nel 1801, nei primi mesi della "libertà" Piemontese e riflette il clima culturale dell'epoca, nel suo attacco al fanatismo e all'intolleranza religiosa in nome di una libertà di pensiero di ispirazione filosofica e lucreziana che si rifà alle contemporanee idee dei philosophes illuministi.
Messo in musica da Anton Virgilio Savona
Il poema Follie religiose fu pubblicatoda Edoardo Calvo per la prima volta nel 1801, nei primi mesi della "libertà" Piemontese e riflette il clima culturale dell'epoca, nel suo attacco al fanatismo e all'intolleranza religiosa in nome di una libertà di pensiero di ispirazione filosofica e lucreziana che si rifà alle contemporanee idee dei philosophes illuministi.
Messo in musica da Anton Virgilio Savona
Così chi adora Giove, e chi Latona,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/10/2019 - 13:35
Ballata dell'emigrazione
Sarete voi padroni ad emigrare: La versione di Lotta Continua eseguita da Pino Masi (1971)
Scrive BB: Nel 45" prodotto da Lotta Continua e intitolato "L'Internazionale proletaria – Siamo tutti terroni, facciamo emigrare i padroni!" Testo trovato su Il Deposito, probabilmente tratto dal volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976."
La versione differisce da quella originale di Alberto D'Amico per i contenuti -logicamente- maggiormente aderenti alle visioni e all'attività di Lotta Continua: si vedano in particolare le ultime due strofe (l'ultima è un'aggiunta del tutto autonoma).
Scrive BB: Nel 45" prodotto da Lotta Continua e intitolato "L'Internazionale proletaria – Siamo tutti terroni, facciamo emigrare i padroni!" Testo trovato su Il Deposito, probabilmente tratto dal volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976."
La versione differisce da quella originale di Alberto D'Amico per i contenuti -logicamente- maggiormente aderenti alle visioni e all'attività di Lotta Continua: si vedano in particolare le ultime due strofe (l'ultima è un'aggiunta del tutto autonoma).
SARETE VOI PADRONI AD EMIGRARE
(continuer)
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envoyé par BB + CCG/AWS Staff 23/9/2019 - 21:37
Quando l'alber comincia a fiorire
anonyme
[fine 800 / inizio 900]
Da La Musica dell'Altra Italia, oggi non più consultabile se non attraverso la WayBack Machine...
Canzone popolare di origine trentina su quel tema dell'emigrazione, dell'abbandono e dell'amore perduto che si ritrova in molte altre canzoni regionali.
Il testo si trova nel volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976
Il brano era anche compreso in un disco curato da Savona stesso alcuni anni prima, nel 1970, intitolato "Le canzoni degli emigranti", pubblicato dalla I Dischi dello Zodiaco, con l'interpretazione di Antonio, Giorgio e Daniela. La voce solista in questo brano sarebbe quella di Daniela Fava, ma ignoro se si tratti proprio della famosa doppiatrice, classe 1954...
Da La Musica dell'Altra Italia, oggi non più consultabile se non attraverso la WayBack Machine...
Canzone popolare di origine trentina su quel tema dell'emigrazione, dell'abbandono e dell'amore perduto che si ritrova in molte altre canzoni regionali.
Il testo si trova nel volume "Canti dell'emigrazione", a cura di M. L. Straniero e A. V. Savona, Garzanti, 1976
Il brano era anche compreso in un disco curato da Savona stesso alcuni anni prima, nel 1970, intitolato "Le canzoni degli emigranti", pubblicato dalla I Dischi dello Zodiaco, con l'interpretazione di Antonio, Giorgio e Daniela. La voce solista in questo brano sarebbe quella di Daniela Fava, ma ignoro se si tratti proprio della famosa doppiatrice, classe 1954...
Quando l’alber comincia a fiorire
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/9/2019 - 19:53
Siam prigionieri
anonyme
"Canto militare nato in prigionia fra militari trentini e giuliani che, costetti ad arruolarsi e a combattere nelle file dell'esercito austriaco, furono inviati sul fronte orientale, catturati dai russi in Galizia (a nord dei Carpazi) e inviati in Siberia". [da Canti della Grande guerra, di Savona – Straniero, 1981: 614-615].
"Il canto, nel Trentino, è famoso per molte ragioni. Dalla generazione dei padri è stato trasmesso a quella dei figli che in Russia tornarono a combattere e s'identificò talmente con la seconda situazione che finì per ignorarne le ragioni" [da Storie da quattro soldi: canzonieri popolari trentini, di Quinto Antonelli 1988: 351].
"Il canto, nel Trentino, è famoso per molte ragioni. Dalla generazione dei padri è stato trasmesso a quella dei figli che in Russia tornarono a combattere e s'identificò talmente con la seconda situazione che finì per ignorarne le ragioni" [da Storie da quattro soldi: canzonieri popolari trentini, di Quinto Antonelli 1988: 351].
SIAM PRIGIONIERI
(continuer)
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envoyé par B.B. 2/11/2018 - 21:12
Ciappa la rocca e 'l fus
anonyme
Di origine brianzola, questa canzone sull'emigrazione è diffusissima in tutta la Lombardia e cantata ancora oggi. Specie la prima strofa entra spesso a far parte dei vari "risotti” d'osteria. Questa versione di due strofe è riportata in “Canti dell'emigrazione” (1976), curato da Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero.
Il problema dell'emigrazione verso un paese tanto lontano e ignoto come la California è qui affrontato scherzosamente, ma la seconda strofa indica chiaramente che i contadini pensavano sl all'emigrazione come ad una necessità, ma la consideravano un episodio temporaneo: - tornarèmm con rocca e fusa, cioè torneremo a casa, alla nostra vita di sempre. E questo un motivo comune a molti canti di emigrati di tutte le regioni italiane. Sappiamo purtroppo che per molti non fu cosí: quello che trovarono nei paesi d'oltre Oceano fu spesso solo un lavoro appena sufficiente a sopravvivere.... (continuer)
Il problema dell'emigrazione verso un paese tanto lontano e ignoto come la California è qui affrontato scherzosamente, ma la seconda strofa indica chiaramente che i contadini pensavano sl all'emigrazione come ad una necessità, ma la consideravano un episodio temporaneo: - tornarèmm con rocca e fusa, cioè torneremo a casa, alla nostra vita di sempre. E questo un motivo comune a molti canti di emigrati di tutte le regioni italiane. Sappiamo purtroppo che per molti non fu cosí: quello che trovarono nei paesi d'oltre Oceano fu spesso solo un lavoro appena sufficiente a sopravvivere.... (continuer)
Ciappa la rocca e 'l fus
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2018 - 10:57
Però mi vuole bene
[1963]
Scritta da Anton Virgilio Savona, Gigi Cichellero (compositore e direttore d'orchestra, scomparso nel 1979) e Giovanni “Tata” Giacobetti.
Singolo pubblicato nel 1964, poi nell'album “I Cetra ieri e oggi” pubblicato nel 1967
Scritta da Anton Virgilio Savona, Gigi Cichellero (compositore e direttore d'orchestra, scomparso nel 1979) e Giovanni “Tata” Giacobetti.
Singolo pubblicato nel 1964, poi nell'album “I Cetra ieri e oggi” pubblicato nel 1967
La la lalalla lalalla la la la la la la
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 17/4/2017 - 15:23
E se i tedeschi
anonyme
Sull'aria di "Là sul Cervino"
Testo riportato in "Canti della Resistenza italiana", a cura di Savona A. Virgilio e Straniero Michele L., Milano, Rizzoli, 1985.
Incisa da Gualtiero Bertelli, Rudy Assuntino, Guido Boninsegna, Paolo Ciarchi in Canti Della Resistenza Italiana 6 - I Dischi Del Sole – DS 44 (1965)
(fonte delle informazioni: Il Deposito)
Sull'aria di "Vinassa vinassa" canzone della prima Guerra mondiale
(B.B.)
Testo riportato in "Canti della Resistenza italiana", a cura di Savona A. Virgilio e Straniero Michele L., Milano, Rizzoli, 1985.
Incisa da Gualtiero Bertelli, Rudy Assuntino, Guido Boninsegna, Paolo Ciarchi in Canti Della Resistenza Italiana 6 - I Dischi Del Sole – DS 44 (1965)
(fonte delle informazioni: Il Deposito)
Sull'aria di "Vinassa vinassa" canzone della prima Guerra mondiale
(B.B.)
E se i tedeschi ne ciapa di giorno,
(continuer)
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envoyé par dq82 14/10/2016 - 10:39
La Madonna della FIAT (Profezia del riflusso)
[1960]
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Arrangiamento di Anton Virgilio Savona
E’ la canzone che dà il titolo all’album.
Purtroppo non credo che il testo sia completo, ma non mi è riuscito di trovare un video o un mp3 per poterlo sistemare all’ascolto…
Nel 1960 la direzione della FIAT promosse il primo pellegrinaggio dei suoi lavoratori a Lourdes. All’epoca l’azienda ancora scandiva il tempo dei torinesi, quello lavorativo come pure quello libero… Poi, per celebrare l’evento, offrì il denaro, il bronzo e il lavoro per installare una statua della Madonna - che chiamarono " Madonna dei lavoratori" - in un punto strategico della collina torinese, sulla piazzetta davanti al Monte dei Cappuccini. Al fianco della statua, un pezzo della cancellata che custodiva l’ingresso alla grotta delle apparizioni, donata dal vescovo di Lourdes…
Quei soliti provocatori del Cantacronache... (continuer)
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Arrangiamento di Anton Virgilio Savona
E’ la canzone che dà il titolo all’album.
Purtroppo non credo che il testo sia completo, ma non mi è riuscito di trovare un video o un mp3 per poterlo sistemare all’ascolto…
Nel 1960 la direzione della FIAT promosse il primo pellegrinaggio dei suoi lavoratori a Lourdes. All’epoca l’azienda ancora scandiva il tempo dei torinesi, quello lavorativo come pure quello libero… Poi, per celebrare l’evento, offrì il denaro, il bronzo e il lavoro per installare una statua della Madonna - che chiamarono " Madonna dei lavoratori" - in un punto strategico della collina torinese, sulla piazzetta davanti al Monte dei Cappuccini. Al fianco della statua, un pezzo della cancellata che custodiva l’ingresso alla grotta delle apparizioni, donata dal vescovo di Lourdes…
Quei soliti provocatori del Cantacronache... (continuer)
E se non vi basta la paga, operai,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/11/2015 - 15:11
Amara terra mia
Senza nulla togliere a questa splendida canzone, sembra che si tratti di una combinazione di due "contrabbandi" anche se di segno opposto. Infatti - stando a quanto riportato su blog foolk - la musica originale (e i primi versi in dialetto abruzzese ripresi e tradotti anche da Modugno) sono opera di Giovanna Marini, che però contrabbandò il pezzo come canzone popolare anonima. La canzone originaria "Cade l'oliva" faceva parte dello storico spettacolo "Bella ciao" del Nuovo Canzoniere Italiano, recentemente riproposto in occasione del cinquantennale da Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Ginevra Di Marco, Alessio Lega, Andrea Salvadori, Gigi Biolcati e Riccardo Tesi.
Modugno riprese la musica (ridepositandola a suo nome) e cantò la canzone sul testo della Bonaccorti (che però nei primi versi riprendeva il canto della Marini). Cade l'oliva è stato interpretato anche da Anton Virgilio Savona.
Per complicare le cose esiste anche un pezzo intitolato "Cade l'uliva" interpretato da Caterina Bueno, ma si tratta di un canto diverso.
Modugno riprese la musica (ridepositandola a suo nome) e cantò la canzone sul testo della Bonaccorti (che però nei primi versi riprendeva il canto della Marini). Cade l'oliva è stato interpretato anche da Anton Virgilio Savona.
Per complicare le cose esiste anche un pezzo intitolato "Cade l'uliva" interpretato da Caterina Bueno, ma si tratta di un canto diverso.
CCG Staff 7/5/2015 - 23:02
Ai potenti della terra
[1977]
Parole e musica di Margot Galante Garrone
Arrangiamenti di Anton Virgilio Savona e del gruppo Strumento Concerto
Da “La Messa dei Villani (nella Cattedrale degli Ingegneri)”, disco pubblicato dalla milanese Divergo
Canta il gruppo Strumento Concerto (Elisa Barberis, Sara Cimino, Norma Midani e Margot)
Semplicemente bellissima!
Scoperta grazie alla segnalazione di Adriana, streguzza nonchè perfida admin di questo impareggiabile sito delle CCG/AWS.
Parole e musica di Margot Galante Garrone
Arrangiamenti di Anton Virgilio Savona e del gruppo Strumento Concerto
Da “La Messa dei Villani (nella Cattedrale degli Ingegneri)”, disco pubblicato dalla milanese Divergo
Canta il gruppo Strumento Concerto (Elisa Barberis, Sara Cimino, Norma Midani e Margot)
Semplicemente bellissima!
Scoperta grazie alla segnalazione di Adriana, streguzza nonchè perfida admin di questo impareggiabile sito delle CCG/AWS.
Voi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana & Bernart Bartleby 5/4/2015 - 21:27
Il prete visionario
Antonio Silvestri è nato a Cugnoli (PE) nel 1934.
Ha studiato teologia al seminario di Chieti. E' stato ordinato sacerdote nel 1960.
E' stato parroco in diverse parrocchie dell'Abruzzo. Ad un certo punto del suo ministero ha deciso di approfondire la sua conoscenza biblica per vivere con più consapevolezza il sacerdozio.
Studiando a fondo la Bibbia ha rivelato molteplici incoerenze della Chiesa Cattolica Romana, la quale subordinata l'interpretazione delle scritture alla tradizione clericale.
Ha rivelato che: il battessimo dei neonati, celibato, papato e altre pratiche e insegnamenti del Cattolicesimo sono in evidente antitesi con la Sacra Bibbia. Deludente è stato ogni tentativo di far rilevare tali incongruenze ai suoi superiori, dai quali ha ricevuto solo lusinghe che lo persuadessero a mettere tutto a tacere. Infine tale studio approfondito delle Sacre Scritture e l'atteggiamento... (continuer)
Ha studiato teologia al seminario di Chieti. E' stato ordinato sacerdote nel 1960.
E' stato parroco in diverse parrocchie dell'Abruzzo. Ad un certo punto del suo ministero ha deciso di approfondire la sua conoscenza biblica per vivere con più consapevolezza il sacerdozio.
Studiando a fondo la Bibbia ha rivelato molteplici incoerenze della Chiesa Cattolica Romana, la quale subordinata l'interpretazione delle scritture alla tradizione clericale.
Ha rivelato che: il battessimo dei neonati, celibato, papato e altre pratiche e insegnamenti del Cattolicesimo sono in evidente antitesi con la Sacra Bibbia. Deludente è stato ogni tentativo di far rilevare tali incongruenze ai suoi superiori, dai quali ha ricevuto solo lusinghe che lo persuadessero a mettere tutto a tacere. Infine tale studio approfondito delle Sacre Scritture e l'atteggiamento... (continuer)
Clementina 27/3/2015 - 11:06
Siamo di guardia sul Montoso
anonyme
In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, Biblioteca Universale Rizzoli, 1985.
Canto diffuso tra le Brigate Garibaldi, in particolare la 4ª “Cuneo”, operante dalla Valle Po fino alle Langhe, nel cuneese, e la 105ª “Carlo Pisacane” attiva in Val Luserna (Pellice), nel torinese. Non per niente la segnalazione di questo canto mi arriva dall’amico Pino Costa di Luserna San Giovanni, maestro forgiatore e costruttore di beidane valdesi che abbiamo già incontrato su queste pagine.
Montoso, nel Comune di Bagnolo Piemonte, a 1.250 metri sullo spartiacque tra le valli Po e Pellice, è oggi un esempio di speculazione edilizia dissennata e criminale dovuta alla vicinanza con gli impianti sciistici del Rucas (che credevo abbandonati da tempo e che invece pare che in parte vivacchino ancora, neve permettendo, non si sa come…).
“Ma dopo l’8 settembre... (continuer)
Canto diffuso tra le Brigate Garibaldi, in particolare la 4ª “Cuneo”, operante dalla Valle Po fino alle Langhe, nel cuneese, e la 105ª “Carlo Pisacane” attiva in Val Luserna (Pellice), nel torinese. Non per niente la segnalazione di questo canto mi arriva dall’amico Pino Costa di Luserna San Giovanni, maestro forgiatore e costruttore di beidane valdesi che abbiamo già incontrato su queste pagine.
Montoso, nel Comune di Bagnolo Piemonte, a 1.250 metri sullo spartiacque tra le valli Po e Pellice, è oggi un esempio di speculazione edilizia dissennata e criminale dovuta alla vicinanza con gli impianti sciistici del Rucas (che credevo abbandonati da tempo e che invece pare che in parte vivacchino ancora, neve permettendo, non si sa come…).
“Ma dopo l’8 settembre... (continuer)
Siamo di guardia sul Montoso
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/12/2014 - 10:57
Era una notte nera (Passa la ronda dei Garibaldini)
anonyme
In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, Biblioteca Universale Rizzoli, 1985.
In realtà il brano è mutuato, quasi pari pari, da “Passa la ronda”, un canto degli Alpini risalente alla Grande Guerra: “Passa la ronda dei veci alpin: e la risponde ‘fiaschi de vin!’”
Nella versione resistenziale divenne l’inno di qualcuna delle molte Brigate Garibaldi, in particolare la 105ª "Carlo Pisacane" attiva in Val Pellice (TO). Non per niente la segnalazione di questo canto mi arriva dall’amico Pino Costa di Luserna San Giovanni, maestro forgiatore e costruttore di beidane valdesi che abbiamo già incontrato su queste pagine.
In realtà il brano è mutuato, quasi pari pari, da “Passa la ronda”, un canto degli Alpini risalente alla Grande Guerra: “Passa la ronda dei veci alpin: e la risponde ‘fiaschi de vin!’”
Nella versione resistenziale divenne l’inno di qualcuna delle molte Brigate Garibaldi, in particolare la 105ª "Carlo Pisacane" attiva in Val Pellice (TO). Non per niente la segnalazione di questo canto mi arriva dall’amico Pino Costa di Luserna San Giovanni, maestro forgiatore e costruttore di beidane valdesi che abbiamo già incontrato su queste pagine.
Passa la ronda dei garibaldin
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/12/2014 - 09:58
Bounaneuit 1945
Versione in italiano più lunga, da “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, Biblioteca Universale Rizzoli, 1985.
Canto delle formazioni “Giustizia e Libertà” (collegate al Partito d'Azione) della Val Pellice (TO), dedicato alla memoria del partigiano Riccardo Gatto. La 5a divisione alpina GL “Sergio Toja” (partigiano caduto in azione a Bibiana il 24 gennaio 1944) operava tra le valli Pellice, Germanasca e Angrogna e nel Pinerolese. Tra i comandanti, Riccardo Vanzetti (“Renato”, milanese, ingegnere e tenente in aeronautica) e Paolo Favout (“Paoluccio”, di Bricherasio, caporal maggiore di fanteria).
ADDIO RICCARDO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/12/2014 - 15:22
Lacreme 'e cundannate
Anche nei dischi “Jesce Sole” di Marina Pagano (1973) e “Noi chiamammo Libertà” realizzato nel 1976 dal Gruppo Sperimentale di Canto Popolare con Margot e Fausto Cigliano, a cura di Anton Virgilio Savona.
Bernart Bartleby 9/6/2014 - 11:06
Sulla Luna
Per Stefano Panzarasa.
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:53
L’uomo di neve
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra”, 1960
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Bella è la neve per l’uomo di neve
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:05
Il cammello e il dromedario
[1963]
Parole e musica di Antonio Virgilio Savona, certamente ispirate alla filastrocca di Gianni Rodari Il dromedario e il cammello, che quindi deve essere di qualche tempo prima.
In un singolo del Quartetto Cetra uscito nel 1964.
Poi nella compilation tributo ad Anton Virgilio Savona intitolata “Seguendo Virgilio” del 2005, nella bella versione dei Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che l’hanno poi ripresa nel loro “Musica Nuda 2” del 2006.
Canzone emblema del genio che fu Anton Virgilio Savona, un artista capace di vivere sul doppio binario della canzone leggera e di quella radicale ed iconoclasta, percorsi che sovente si intersecavano, come in questa filastrocca di sapore rodariano…
Parole e musica di Antonio Virgilio Savona, certamente ispirate alla filastrocca di Gianni Rodari Il dromedario e il cammello, che quindi deve essere di qualche tempo prima.
In un singolo del Quartetto Cetra uscito nel 1964.
Poi nella compilation tributo ad Anton Virgilio Savona intitolata “Seguendo Virgilio” del 2005, nella bella versione dei Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che l’hanno poi ripresa nel loro “Musica Nuda 2” del 2006.
Canzone emblema del genio che fu Anton Virgilio Savona, un artista capace di vivere sul doppio binario della canzone leggera e di quella radicale ed iconoclasta, percorsi che sovente si intersecavano, come in questa filastrocca di sapore rodariano…
In un deserto un giorno s'incontrarono
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2014 - 08:30
Il dittatore
Versi di Gianni Rodari, in “Filastrocche in cielo e in terra”, credo, nell’edizione definitiva del 1972, ripubblicata nel 1996 con le illustrazioni di Altan.
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Ho trovato la poesia in versioni musicate da Andrea Lovito e da Chiara Figus, ma sicuramente stava anche nel repertorio del Cantacronache, su musica di Anton Virgilio Savona, anche se non sono ancora riuscito a capire se si trovi in qualche loro disco.
Inoltre una versione si trova in un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”, con musiche di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Pubblicata anche dai Mercanti di liquore nel disco "Live in Dada" con il titolo "un punto"
Un punto piccoletto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2014 - 22:46
Girotondo di tutto il mondo
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?), 1960.
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Musica di Anton Virgilio Savona
Interpretata da Margot nel disco del Cantacronache intitolato “Cantacronache 2” (1971)
Poi anche nel disco “Orecchioverde – Omaggio a Gianni Rodari. Poesie e filastrocche eco-pacifiste”, a cura di Stefano Panzarasa (2009)
Filastrocca per tutti i bambini,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2014 - 16:23
Non ti ricordi la notte fatale?
[1945]
Cantato a Bologna, nelle prigioni di San Giovanni in Monte, ove l’autore, tal N. Leoni, fu rinchiuso dal 3 febbraio al 21 aprile 1945. Creato collettivamente da alcuni partigiani garibaldini della 1ª Brigata SAP " Irma Bandiera", è sull’aria di Monte Canino, una delle più intense canzoni della prima guerra mondiale, rimasta nell’uso militare anche nella seconda guerra mondiale. (dalla rivista Choraliter, n.36, 2011)
Nel repertorio de Il Canzoniere delle Lame (vedi “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”) e del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare. Inclusa nel disco di questi ultimi intitolato "Noi chiamammo Libertà", curato da Anton Virgilio Savona, 1976.
Cantato a Bologna, nelle prigioni di San Giovanni in Monte, ove l’autore, tal N. Leoni, fu rinchiuso dal 3 febbraio al 21 aprile 1945. Creato collettivamente da alcuni partigiani garibaldini della 1ª Brigata SAP " Irma Bandiera", è sull’aria di Monte Canino, una delle più intense canzoni della prima guerra mondiale, rimasta nell’uso militare anche nella seconda guerra mondiale. (dalla rivista Choraliter, n.36, 2011)
Nel repertorio de Il Canzoniere delle Lame (vedi “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”) e del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare. Inclusa nel disco di questi ultimi intitolato "Noi chiamammo Libertà", curato da Anton Virgilio Savona, 1976.
Non ti ricordi la notte fatale?
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envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 11:03
Inno delle donne
anonyme
[1944]
In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, 1985.
Testo trovato su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”
Brano di autrice anonima, da cantarsi sull’aria dell’“Inno di Garibaldi” (di Luigi Mercantini, 1858), raccolto nel ravennate nel corso degli anni 60 da un gruppo di studenti e lavoratori di cui facevano parte Janna Carioli e Gianfranco Ginestri. Proprio loro, nel 1967, pubblicarono “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”, frutto di un paio di anni di raccolta e catalogazione di canzoni popolari. Lo firmarono inizialmente come “Gruppo Free” ma poco dopo si costituirono stabilmente come “Canzoniere delle Lame”.
«Il Canzoniere delle Lame era un gruppo musicale che dal 1967 al 1982 ha fatto più di mille
concerti girando in lungo e in largo per l'Italia e mezzo mondo, cantando canzoni popolari e di
“protesta”. Se... (continuer)
In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, 1985.
Testo trovato su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”
Brano di autrice anonima, da cantarsi sull’aria dell’“Inno di Garibaldi” (di Luigi Mercantini, 1858), raccolto nel ravennate nel corso degli anni 60 da un gruppo di studenti e lavoratori di cui facevano parte Janna Carioli e Gianfranco Ginestri. Proprio loro, nel 1967, pubblicarono “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”, frutto di un paio di anni di raccolta e catalogazione di canzoni popolari. Lo firmarono inizialmente come “Gruppo Free” ma poco dopo si costituirono stabilmente come “Canzoniere delle Lame”.
«Il Canzoniere delle Lame era un gruppo musicale che dal 1967 al 1982 ha fatto più di mille
concerti girando in lungo e in largo per l'Italia e mezzo mondo, cantando canzoni popolari e di
“protesta”. Se... (continuer)
O donne d’Italia, o madri e ragazze
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 08:48
Inno della Banda Patrioti della Maiella
anonyme
[1944]
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continuer)
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continuer)
Siam gli eroi della riscossa,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 23:45
Angela
[1971]
Testo e Musica di Giovanni "Tata" Giacobetti e di Anton Virgilio Savona
Album: Un LP Per Te
Era l'epoca di Angela Davis, leader del movimento per i diritti civili e del Partito Comunista, che nel 1970, con false accuse, veniva messa in carcere.
Il mondo della cultura si schierò a sua difesa e in Francia, Inghilterra, Italia, intellettuali e artisti ne richiedevano all'unisono la liberazione, ma proprio in Italia, ancor prima dei John Lennon e dei Rolling Stones, fu il Quartetto Cetra a incidere una canzone in omaggio a Angela Davis.
Nell'autunno del 1971 i Cetra conducevano Stasera sì sul 2° canale RAI con la direzione musicale di Mario Bertolazzi, programma a cui è legato un episodio spiacevole di minacce al gruppo: nel corso della puntata di domenica 7 novembre il Quartetto presentò Angela, la canzone dedicata alla Davis. Il giorno dopo Felice Chiusano ricevette da uno sconosciuto... (continuer)
Testo e Musica di Giovanni "Tata" Giacobetti e di Anton Virgilio Savona
Album: Un LP Per Te
Era l'epoca di Angela Davis, leader del movimento per i diritti civili e del Partito Comunista, che nel 1970, con false accuse, veniva messa in carcere.
Il mondo della cultura si schierò a sua difesa e in Francia, Inghilterra, Italia, intellettuali e artisti ne richiedevano all'unisono la liberazione, ma proprio in Italia, ancor prima dei John Lennon e dei Rolling Stones, fu il Quartetto Cetra a incidere una canzone in omaggio a Angela Davis.
Nell'autunno del 1971 i Cetra conducevano Stasera sì sul 2° canale RAI con la direzione musicale di Mario Bertolazzi, programma a cui è legato un episodio spiacevole di minacce al gruppo: nel corso della puntata di domenica 7 novembre il Quartetto presentò Angela, la canzone dedicata alla Davis. Il giorno dopo Felice Chiusano ricevette da uno sconosciuto... (continuer)
Angela – non disperare
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envoyé par giorgio 17/12/2013 - 11:32
Ero povero ma disertore
anonyme
Segnalo questa pagina dal forum di Cime e Trincee dove ci sono molti riferimenti bibliografici su “Ero povero ma disertore” (titolo che in origine era più probabilmente “Sono un povero disertore”) e molte versioni del canto.
Credo che quanto riportato sia almeno in gran parte tratto dal libro “Canti della grande guerra – Vol. 2”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti Editore, 1981.
Credo che quanto riportato sia almeno in gran parte tratto dal libro “Canti della grande guerra – Vol. 2”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti Editore, 1981.
Bernart Bartleby 3/12/2013 - 09:26
Ohi partigian, non pianger più
[1944]
Canzone d’ispirazione “dantesca” composta da Beppe Milano, comandante delle brigate partigiane autonome operanti nelle valli cuneesi Ellero e Pesio, caduto in azione il 31 dicembre del 1944. In seguito la brigata partigiana operante al Pian della Tura in Valle Ellero passò a chiamarsi brigata “Beppe Milano”:
Da “Canti della Resistenza italiana”, a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Rizzoli, 1985.
Questo testo, dotato di una letteraria spiritosità, è molto probabilmente dovuto a Beppe Milano, comandante del distaccamento Tura, morto il 31 dicembre 1944. Era diffuso tra i partigiani che operavano in Val Pesio (CN) e la musica è ispirata ad una cantilena popolaresca.
Da :Imparare con la storia
Canzone d’ispirazione “dantesca” composta da Beppe Milano, comandante delle brigate partigiane autonome operanti nelle valli cuneesi Ellero e Pesio, caduto in azione il 31 dicembre del 1944. In seguito la brigata partigiana operante al Pian della Tura in Valle Ellero passò a chiamarsi brigata “Beppe Milano”:
Da “Canti della Resistenza italiana”, a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Rizzoli, 1985.
Questo testo, dotato di una letteraria spiritosità, è molto probabilmente dovuto a Beppe Milano, comandante del distaccamento Tura, morto il 31 dicembre 1944. Era diffuso tra i partigiani che operavano in Val Pesio (CN) e la musica è ispirata ad una cantilena popolaresca.
Da :Imparare con la storia
Canto l'armi pietose e il capitano
(continuer)
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envoyé par Bernart 25/10/2013 - 12:05
Ai preât la biele stele
E' una canzone di autore anonimo risalente alla Grande Guerra. Luigi Pigarelli non è l'autore.
Testo originale e traduzione si trovano in “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Testo originale e traduzione si trovano in “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Bernart 25/10/2013 - 10:40
Macchinista
anonyme
Strofe di autore anonimo che risalirebbero addirittura al 1896.
Testo trovato su “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Testo trovato su “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
O MACCHINISTA, FORZA IL DIRETTO
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envoyé par Bernart 25/10/2013 - 10:26
Stornelli in grigioverde
anonyme
[1916]
Cantata sull’“Aria di Bombacé”, ossia Il general Cadorna.
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Ho messo tra parentesi e in corsivo l’ultima strofa perché mi pare – anche solo per la mancanza di rima – che sia estranea rispetto al resto del brano…
Cantata sull’“Aria di Bombacé”, ossia Il general Cadorna.
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Ho messo tra parentesi e in corsivo l’ultima strofa perché mi pare – anche solo per la mancanza di rima – che sia estranea rispetto al resto del brano…
envoyé par Bernart 25/10/2013 - 10:11
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
La giornata del soldato
anonyme
[1915-18]
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Alla mattina bonora, oilè
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envoyé par Bernart 25/10/2013 - 09:36
Il povero soldato
Su “Canti della Grande Guerra” (due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981) la canzone viene inclusa tra i canti di trincea attribuiti ad autore anonimo.
le ultime due strofe sono alternative, la prima drammatica, la seconda “buonista”. E’ la prima, presumibilmente, ad essere quella originale mentre la seconda potrebbe essere quella “edulcorata” imposta dagli Stati Maggiori…
le ultime due strofe sono alternative, la prima drammatica, la seconda “buonista”. E’ la prima, presumibilmente, ad essere quella originale mentre la seconda potrebbe essere quella “edulcorata” imposta dagli Stati Maggiori…
Bernart 25/10/2013 - 09:25
Dove sei stato mio bel Alpino?
anonyme
[1915-16]
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Le strofe che ho indicate tra parentesi e in corsivo fanno parte della versione estesa del canto, che però normalmente terminava con “ma i tuoi colori ritorneranno questa sera a far l'amor”…
Da “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.
Le strofe che ho indicate tra parentesi e in corsivo fanno parte della versione estesa del canto, che però normalmente terminava con “ma i tuoi colori ritorneranno questa sera a far l'amor”…
La Celestina in camicetta,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 25/10/2013 - 09:15
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Morte sul selciato
Chanson italienne – Morte sul selciato – Anton Virgilio Savona – 1969
Encore une chanson sur la violence raciste.
C'est étrange, Marco Valdo M.I., mon ami, mais j'ai l'impression d'avoir déjà vu ce titre-là ou alors, un titre fort proche... N'était-ce pas une de tes canzones ?
Quelle mémoire ! Quelle mémoire, tu as, Lucien l'âne mon ami. Il y a effectivement une sorte de coïncidence de titre avec une canzone que j'ai écrite... Une de ces canzones que j'avais nommées lévianes du fait qu'elle provenait directement d'un récit de Carlo Levi. En l'occurrence, cette chanson – du reste, une chanson en deux langues : italien et français, alternés – portait le titre de Morto sul selciato. Mais à part cette similarité de titres – et plus encore en français où Morto et Morte se traduisent tout simplement par : Mort et de scène : les deux corps sur le pavé... elles ne racontent pas du tout la même... (continuer)
Encore une chanson sur la violence raciste.
C'est étrange, Marco Valdo M.I., mon ami, mais j'ai l'impression d'avoir déjà vu ce titre-là ou alors, un titre fort proche... N'était-ce pas une de tes canzones ?
Quelle mémoire ! Quelle mémoire, tu as, Lucien l'âne mon ami. Il y a effectivement une sorte de coïncidence de titre avec une canzone que j'ai écrite... Une de ces canzones que j'avais nommées lévianes du fait qu'elle provenait directement d'un récit de Carlo Levi. En l'occurrence, cette chanson – du reste, une chanson en deux langues : italien et français, alternés – portait le titre de Morto sul selciato. Mais à part cette similarité de titres – et plus encore en français où Morto et Morte se traduisent tout simplement par : Mort et de scène : les deux corps sur le pavé... elles ne racontent pas du tout la même... (continuer)
MORT SUR LE PAVÉ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 28/3/2013 - 22:14
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