E' partito il 18 settembre (non si sa, in questo caso, di quale anno): l'attacco della mitica Help Me dei Dik Dik, autentico capolavoro del kitsch spaziale italiano composto nel 1974 da Andrea Lo Vecchio e Shel Shapiro, presenta addirittura un giorno preciso per la missione che porterà lo sventurato astronauta McKenzie a fare comunque una bruttissima fine, dato che deve essere il primo uomo a arrivare su Giove lanciato da Huston (sic): vista la composizione dell'atmosfera e della superficie del Pianeta Rosso, è ipotizzabile che il disgraziato McKenzie si sarebbe comunque vaporizzato nello špàzzio assieme a tutta la sua navicella (cosa senz'altro colta da chi preparò le copertine dei 45 giri: in una si vede un astronauta che si sta mostruosamente disfacendo mentre urla “Help me”, in un'altra addirittura uno scheletro in tuta da astronauta). Help... (Continues)
È partito il 18 Settembre (Continues)
Contributed by Riccardo "Spaceman" Venturi 2023/2/14 - 10:44
dall'album "Quante volte...ho contato le stelle" (1982)
Scritta da Mia Martini con Shel Shapiro
È uno dei testi più belli ed il più inquietante tra tutti quelli scritti da Mimì. Su una melodia sottile ed interiore, si articola un testo dedicato all'umanità, ad una pazza chiusa in un manicomio, la follia rivolta al passato.
[1981]
Testo e musica di Fabrizio De André e Massimo Bubola
Lyrics and music by Fabrizio De André and Massimo Bubola
Album: "Album dell'Indiano"
Altri interpreti: Mia Martini, Loredana Bertè con i New Trolls, Cristiano De André, Shel Shapiro (in inglese), Pinguini Tattici Nucleari, Fratelli di Soledad, Luciano Ligabue
«I maggiori spunti me li ha dati un libro, Gambe di legno. Memorie di un guerriero Cheyenne.»
[Fabrizio De André in Cantico per i diversi, intervista a cura di Roberto Cappelli, Mucchio Selvaggio, settembre 1992]
Nell'estate del 1864 il governo ordinò che tutte le tribù si radunassero in uno stesso luogo, presso un forte dell'esercito, Fort Lyon, nel Colorado. Gli Indiani non ubbidirono. Perciò il colonnello Chivington organizzò il terzo Reggimento dei volontari del Colorado, uomini della peggior specie reclutati per cento giorni soltanto, col compito di massacrare... (Continues)
Si sono presi il nostro cuore sotto una coperta scura (Continues)
La versione di Shel Shapiro in inglese, da Acoustic Circus (2007), Il testo non è disponibile.
The English version by Shel Shapiro, from Acoustic Circus (2007). Lyrics not available.
Questa versione è stata interpretata dal vivo da Patti Smith nel 2007.
[1965]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Rodolfo (Rudy) Assuntino
Musica / Music / Musique / Sävel: Bob Dylan (Masters Of War)
Avvertenza
L'uomo che sa faceva parte delle "CCG Primitive" come canzone autonoma. Erroneamente attribuita in un primo momento a Franco Damiani, poi correttamente a Rudi Assuntino, si è rivelata essere una versione italiana di Masters Of War di Bob Dylan; di conseguenza, come tale è stata inserita sotto la relativa pagina. Nella ristrutturazione delle CCG Primitive, però, in quest'unico caso inseriamo un rimando per rispetto al "nucleo intoccabile" di questo sito, ripetendone il testo. [CCG/AWS Staff]
La versione, o riscrittura, di Rudi (o Rudy) Assuntino è del 1965, ma fu incisa in disco solo nell'ottobre del 1968 nell'album "La rossa provvidenza" (Dischi del Sole DS52), con Paolo Ciarchi alla chitarra. Ripresa già nel 1969 dallo storico gruppo dei Rokes. Un'incisione recente è del 2007 da parte di Shel Shapiro nell'album "Acoustic Circus" (con Fabio Treves). [RV]
La mia vita ce l'ha chi ha il potere per sé, (Continues)
Andrea Lo Vecchio - Shel Shapiro
E' partito il 18 settembre (non si sa, in questo caso, di quale anno): l'attacco della mitica Help Me dei Dik Dik, autentico capolavoro del kitsch spaziale italiano composto nel 1974 da Andrea Lo Vecchio e Shel Shapiro, presenta addirittura un giorno preciso per la missione che porterà lo sventurato astronauta McKenzie a fare comunque una bruttissima fine, dato che deve essere il primo uomo a arrivare su Giove lanciato da Huston (sic): vista la composizione dell'atmosfera e della superficie del Pianeta Rosso, è ipotizzabile che il disgraziato McKenzie si sarebbe comunque vaporizzato nello špàzzio assieme a tutta la sua navicella (cosa senz'altro colta da chi preparò le copertine dei 45 giri: in una si vede un astronauta che si sta mostruosamente disfacendo mentre urla “Help me”, in un'altra addirittura uno scheletro in tuta da astronauta). Help... (Continues)