Diaspora
Testo di Yann-Bêr Piriou
Musica di Norbert Periault
Interpretazione: Gweltaz Ar Fur nel disco "Bonedoù Ruz!" 1975
(trascrizione all'ascolto di Flavio Poltronieri)
Tec’het o deus kuit pell diouzh ar fank hag ar glav (continuer)
[1973]
Pozhioù: Gweltaz Ar Fur
Sonerezh: Iwerzhon hengounel
Testo: Gweltaz Ar Fur
Musica: Tradizionale irlandese
Paroles: Gweltaz Ar Fur
Musique: Traditionnelle irlandaise
Album: Bonedoù Ruz
Con Gweltaz Ar Fur, o Gildas Le Fur in versione francese, abbiamo già avuto a che fare con la canzone scritta da suo padre, Er soudarded zo gùisket é ru. Un autore tanto fondamentale quanto poco noto della rinascenza musicale bretone, la cui parabola si è intrecciata indissolubilmente con quella di Glenmor e di Gilles Servat. Dal suo album "Bonedoù Ruz" del 1975, una canzone dedicata ad un episodio-chiave delle lotte in Bretagna, la rivolta dei Berretti Rossi del 1675; ma per tutto ciò che riguarda tale fatto, si rimanda a Hañvezh ar bonedoù ruz dei Tri Yann, pagina nella quale la Rivolta è raccontata fin nei minimi dettagli. [R.Gw.]
Er bloaz mil c'hwec'h kant pemzek ha tri-ugent (continuer)
envoyé par Richard Gwenndour 1/2/2016 - 21:53
Manca solo un'oretta alla trasformazione notturna... Ma non ce la metti una webcam per assistere alla transustanziazione?
Sono morbosamente curioso...
Webcam? Sono contrario all'uso di tali diavolerie moderne. Al massimo posso provvedere ad una lanterna magica a manovella. Comunque sconsiglierei di assistere alla trasformazione, anche perché si vedrebbe pure il letamaio cui è ridotta casa mia, ci sono oramai libri di bretone al posto del porta-carta igienica e carta igienica al posto dei libri di bretone; resti di torta di ceci, piatti da lavare da tre giorni, caffettiere in posizioni oscene, e poi alle 23 mi spuntano strani peli e comincio a ululare alla Luna (ululì? ululà!). Dammi retta, meglio aver poco a che fare con me in questo periodo...
"Les Voyages du bonnet rouge" è una canzone composta da Sallé nel 1792, durante la Rivoluzione francese. È interpretata sull'aria di "On doit soixante mille francs", musica di Champein. Francesca Solleville l'ha proposta nel doppio LP "Musique, citoyennes!", pubblicato per il bicentenario della Rivoluzione nel 1989, una raccolta di canzoni rivoluzionarie composte tra il 1789 e il 1794.
Le bonnet de la liberté
Brille et voyage avec fierté
En dépit des despotes. (bis)
Sa course embrasse l’univers
Partout il va briser les fers
Des braves sans-culottes.
Déjà ce signe rédempteur
Imprime une juste terreur
Sur le front des despotes.
Ils s’arment en vain contre lui !
Les sceptres tombent aujourd’hui
Devant les sans-culottes.
A Rome, à Londres, à Berlin,
A Vienne, à Madrid, à Turin,
On voit les fiers despotes,
Sur ce bonnet, en lettres d’or,
Lire tous l’arrêt de leur mort,
Au... (continuer)
[1972]
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Evgen Kirjuhel
Album / Albumi: a) Evgen Kirjuhel - Kemperlé-Médréac [Kelenn 1972]
b) Underdroug - Discocanar 1 - Aspects de la nouvelle chanson populaire en Bretagnbe [Disques Droug - Fay-de-Bretagne 1973]
Sullo sciopero al Joint Français di Saint-Brieuc (13 marzo-8 maggio 1972) si veda, abbondantemente, Stourmoù Breizh pubblicata sul sito il 22 dicembre 2015 (ma si veda anche pagina del sindacato SLB). Tra i numerosi artisti che portarono il loro sostegno agli scioperanti, anche il “neo-bretone” Evgen Kirjuhel che scrisse questa canzone sia in versione francese che in brezhoneg: in Bretagna, il vero maggio fu quello del 1972 e tutta quell'annata rappresenta un vero e proprio spartiacque. Fa parte del suo primo album (del 1972; in quell'anno, Kirjuhel pubblicò prima un 45 giri, Breizh kozh ha yaouank “Bretagna... (continuer)
Titolo originale bretone: Piw 'zo Mestr? di Yann-Bêr Piriou
Interpretazione: Gweltaz Ar Fur nel disco Bonedoù Ruz! 1975
"A coloro che hanno fatto eredità ai loro figli del fardello della rebretonizzazione. (Flavio Poltronieri)"
Il testo della canzone, sinora indisponibile sia in rete che nell'album, è stato trascritto all'ascolto da Flavio Poltronieri. Il testo è stato trascritto nella grafia "unificata". [RV]
Caro Richard, purtroppo il disco originale di Gweltaz ha una bella copertina apribile ma lo spazio non è utilizzato nel modo che tanto piace a noi e cioè per contenere i testi delle canzoni, l'insensibilità dominante e trasversale che cammina a fianco all'arte più sublime, attraversa le epoche e la geografia purtroppo e il poco interesse delle masse fa il resto: questo disco ne è solo l'ennesima prova! Non so dirti in quale libro di Y.-B. si trovi il testo bretone, nè se qualche sito lo riporti in rete. Nel suddetto LP c'è anche un' altra poesia di Piriou, dallo stesso gusto di sale, credo mai cantata da nessun altro: "Diaspora"....
Capisco benissimo la cosa, ci sono tuttora tanti dischi o cd che non riportano i testi delle canzoni...ma mi chiedo: la tua traduzione italiana da dove viene? Da una versione francese? E ci sarebbe modo, in qualche strana maniera, di ascoltare la canzone dal disco? Se ci fosse, si potrebbe anche tentare di trascriverla all'ascolto...
Io ho i dischi originali di Gweltaz (a dire il vero questo è l'unico che non riporta i testi), per trascrivere il testo anche in bretone all'ascolto, ci vorrebbe tempo...
Kadorvrec'her, sei un fenomeno. Un testo in bretone trascritto all'ascolto, in grafia peuruñvan, mentre stai in ospedale. Non ho parole per ringraziarti, davvero; ma voglio sperare di non essere affatto l'unico a cui interessa, sinceramente. Grazie ancora, stavolta sono quasi imbarazzato...
Car Richard, qui quando tutti dormono, nella notte blu cobalto, oltre la grande vetrata, le luci lontane che costeggiano il corso dell'Adige fino all'ansa di Parona, tutto è silenzioso e se non dormi è un'occasione unica per scrivere le mie poesie e naturalmente per pensare anche alla bella Bretagna e alle sue gavine.....però rassegnati: se ci fosse stato qualcun altro ad amare questa musica, non sarebbe riuscito a non farsi vivo a quest'ora!
Le notti in ospedale, purtroppo, le ho ben conosciute, e davanti a me non avevo l'Adige, ma un fiumiciattolo che si chiama Terzolle, o Rio Freddo. Rimettendo a posto questa pagina, avevo pensato di metterci le foto di Yann-Bêr Piriou e di Gweltaz Ar Fur, ma poi ho pensato diversamente. Ci ho messo una cosa che non la dico; tu, però, Kadorvrec'her, la conosci di sicuro.
...mi hai fatto venire in mente proprio la prima volta che da Parigi presi il treno per andare nei luoghi dove nasceva quella musica che tanto amavo e che mi attirava in maniera così irresistibile......ero un ragazzo, ingenuo anche e non sapevo resistere alle tentazioni allora....
A Quimper la pioggia trasversale
che scende stamattina sulla cattedrale
è un tentativo da fare
che non durerà finché ti pare,
la pioggia di oggi così speciale,
la pioggia di sempre così normale
è una carezza per l'ardesia tra le rovine
di guglie e calvari e per le gavine.
Intorno passi di uomini pieni di guai,
gli occhi di un bimbo che non piange mai,
vista l'indifferenza del mondo
frettoloso fin qui dentro il profondo
del fango che avvolge cimiteri di gocce
e scava silenzi nei nuovi giorni di rocce
per questi uomini arrivati quaggiù
e già descritti qualche riga... (continuer)
Canzone Popolare
Son Poblel
Chanson Populaire
Arrangiamento / Aranjemañt / Arrangement:
Gweltaz Ar Fur / M. Hanly
Interprete / Jubennour / Interprète:
Gweltaz Ar Fur, "Bonedoù Ruz", 1975.
Questa è la storia del soldato semplice Frañsez Laorañs, che naturalmente non si poteva chiamare così, col suo nome e cognome. Si doveva chiamare com'era stato registrato all'anagrafe del suo paese: François-Marie Laurent. Era nato il 30 gennaio 1885 a Mellionnec (Melioneg), piccolo comune del dipartimento bretone delle Côtes d'Armor (allora Côtes du Nord), faceva il contadino, era sposato e aveva due figli.
Il 1° agosto 1914, per decreto del Presidente della Repubblica Francese, Raymond Poincaré, viene ordinata la mobilitazione generale delle armate di terra e di mare: inizia la “Grande Guerra”. Il 3 agosto la Germania dichiara guerra alla Francia; il 5 agosto il soldato François-Marie Laurent,... (continuer)
Testo di Yann-Bêr Piriou
Musica di Norbert Periault
Interpretazione: Gweltaz Ar Fur nel disco "Bonedoù Ruz!" 1975
(trascrizione all'ascolto di Flavio Poltronieri)