"Effetti secondari" ma soprattutto "danni collaterali", quelli portati dal coronavirus...
"[...] C’è chi pensa che l’arresto a cui ci ha obbligati il contagio sia un punto di svolta che può rifondare tutto, farci tornare sui nostri passi, immaginare un altro mondo possibile, costruire tutto daccapo. È un’illusione ottica. Siamo noi che ci siamo fermati, non i processi dentro cui siamo immersi da anni.
Lei dov’è, ora?
- A Milano.
Allora non ha potuto vedere il mare di nuovo blu della sua Venezia.
- Però ho potuto sentire quelli che lo raccontano sospirando, e vorrebbero che la città fosse sempre così.
E cosa ne pensa?
- Che, come vede, non c’è nessuna rottura nella storia. Le teste di cazzo sono rimaste proprio uguali, identiche a com’erano prima del Coronavirus."
Ciao Lorenzo,
credo che "les transparents de la république" possa anche tradursi meglio con "i fondamentali della Repubblica"... credo che sia un termine di derivazione giuridica per "principes transparents de la République"...
Hai ragione, io l'avevo inteso come quelli che lavorano nell'ombra e rimangono appunto trasparenti per la maggior parte del tempo, ma la tua osservazione è giusta e correggo la traduzione.
Una canzone per un matrimonio che esprime una lista di desideri quanto mai attuali in questi giorni di coprifuoco, stati d'emergenza, xenofobie, terrorismo e terrore.
C'est un son plein de sourires dans un climat tendu (continuer)
[7 gennaio 2015]
Parole e musica dello slameur francese Fabien Marsaud, in arte Grand Corps Malade
7 janvier 2015, j’ai pas envie d’aller au lit (continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 10:33
Anche l'Anpi, coscenza critica del paese Italia presenta qualche vignetta sull'argomento:
Questa che segue, credo si riferisca al fatto che, oscurati dagli attentati di Parigi che hanno causato una dozzina di morti "vicini", sono passati sotto silenzio mediatico i massacri di alcune migliaia di persone nella lontana Nigeria, ad opera di Boko Haram
Ciao Red, hai fatto molto bene a contribuire quelle vignette.
Hai ragione, non c'è stato molto dibattito su queste pagine su quanto avvenuto e sta avvenendo, ma il confronto lo determinano per l'appunto i contributi.
Ti rimando comunque ad un abbozzo di discussione che avevamo imbastito io e Riccardo a commento di Et si en plus y'a personne di Alain Souchon.
In ogni caso, d'accordo: una bella vignetta rende più di mille parole.
Saluti
PS Un appunto bonario al tuo intervento: la coscienza c'entra e molto in questi temi, ma si scrive con la "i"... Sennò rischia di avere più a che fare con le cosce o con la crescenza...